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La nuova fattura dal 1 gennaio 2013. Casi e soluzioni


Stefano Setti

PROPRIETA LETTERARIA RISERVATA 2013 Wolters Kluwer Italia S.r.l. Strada 1, Palazzo F6 20090 Milanofiori Assago (MI) ISBN: 9788867501533

Il presente file pu essere usato esclusivamente per finalit di carattere personale. I diritti di commercializzazione, traduzione, di memorizzazione elettronica, di adattamento e di riproduzione totale o parziale con qualsiasi mezzo sono riservati per tutti i Paesi. L'elaborazione dei testi curata con scrupolosa attenzione, leditore declina tuttavia ogni responsabilit per eventuali errori o inesattezze.

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La nuova fattura dal 1 gennaio 2013: casi e soluzioni 1. LA NUOVA FATTURA DAL 1 GENNAIO 2013
La Legge di Stabilit 2013 - Legge 24 dicembre 2012 n. 228 - G.U. 29 dicembre 2012, n. 302 - S.O. n. 212, contenente, tra le altre, le disposizioni modificative del D.P.R. n. 633/1972 e del D.L. n. 331/1993, finalizzate a recepire nellordinamento nazionale le misure previste dalla Direttiva n. 2010/45/UE del Consiglio del 13 luglio 2010, ha stabilito, con decorrenza 1 gennaio 2013, le nuove modalit con riferimento alle norme in materia di fatturazione. Da ultimo si segnala che lAgenzia delle Entrate con la Circolare n. 12/E del 3 maggio 2013 ha fornito dei chiarimenti in merito alla portata delle novit normative.

Le modifiche

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Le novit principali riguardano: lesigibilit dellimposta negli scambi intracomunitari; la fatturazione; il regime dellIVA per cassa (1). In prima analisi si pu affermare che lintento perseguito a livello europeo quello di: ridurre gli oneri amministrativi a carico delle imprese attraverso la predisposizione di norme condivise e meno complesse. Di fatto lobiettivo quello di creare un insieme di norme armonizzate in tema di fatturazione riducendo le opzioni lasciate agli Stati membri; favorire le PMI con lintroduzione di documenti semplificati e la contabilit per cassa; diffondere la fattura elettronica; far venire meno le frodi IVA in ambito comunitario.

Base imponibile

Emissione della fattura

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Contenuto della fattura

1.1 Novit in tema di fatturazione


Le nuove regole riguardano:

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Fattura semplificata

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Fattura elettronica Conservazione fatture

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La nuova fattura dal 1 gennaio 2013: casi e soluzioni


I chiarimenti in pillole della Circolare n. 12/E/2013 Obbligo di indicazione allinterno della fattura del numero di partita IVA ovvero del codice fiscale del committente/cessionario (il codice fiscale risulta obbligatorio solo nel caso in cui il committente/cessionario sia un privato residente in Italia) Attenzione: nel caso di acquisto di beni/servizi ad uso promiscuo la Circolare in esame chiarisce che nella fattura dovr essere riportata la partita IVA del cessionario/committente. Infatti, solo in tal caso il cessionario/committente soggetto passivo IVA potr detrarre lIVA afferente (la quota parte delluso promiscuo) lutilizzo nella propria attivit.

In base alla nuova formulazione dellart. 21, occorre indicare sulla fattura specifiche annotazioni quando si tratta di operazioni non soggette, soggetta ad inversione contabile, non imponibili o esenti Attenzione: con riferimento alle cessioni intracomunitarie di beni di cui allart. 41 del D.L. n. 331/1993 la Circolare precisa che per la fatturazione di tali operazioni, al posto dellammontare dellimposta va indicato il titolo di non imponibilit con leventuale
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Obbligo di inversione contabile (ovvero reverse charge) con integrazione della fattura ricevuta da prestatore/cedente stabilito in altro Paese della UE Le fatture in valuta estera vanno convertite in Euro (sulla base del cambio di effettuazione delloperazione ovvero nel caso in cui esso non sia disponibile prendendo a riferimento il giorno di emissione della fattura, semprech tale dato coincida con il momento di effettuazione. NB: la conversione in euro, per tutte le operazioni effettuate nellanno solare, pu essere fatta sulla base del tasso di cambio pubblicato dalla Banca centrale europea) sia con riferimento allimponibile che allimposta Attenzione: diversamente da quanto si sosteneva in dottrina lAgenzia delle Entrate fa presente che la conversione in Euro deve essere fatta sia per limponibile che per limposta. Quindi, non vale pi la regola (valevole fino al 31 dicembre 2012) di convertire in Euro solo limposta.

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indicazione della relativa norma comunitaria o nazionale. Ne consegue che per tali cessioni intracomunitarie non vi sar lobbligo di indicazione anche della dicitura inversione contabile. Introduzione della fattura semplificata per le transazioni di importo non superiore ad euro 100 (tale limite, ad opera di apposito decreto ministeriale, potr essere innalzato ad euro 400), con la possibilit che le stesse siano emesse con misuratori fiscali Attenzione: la Circolare in tema di fattura semplificata precisa che per quanto attiene alla registrazione di tali fatture da parte del cedente/prestatore, considerato che vi possono essere casi in cui il cessionario/committente sia identificato con il solo numero di partita IVA ovvero codice fiscale, potr essere effettuata utilizzando unicamente tali dati sintetici invece che riportare la ditta, denominazione ovvero ragione sociale (come invece richiesto dallart. 23 del D.P.R. n. 633/1972). Vi pi tempo per la fatturazione delle operazioni intracomunitarie, per le quali il documento potr essere emesso entro e non oltre il giorno 15 del mese successivo alleffettuazione Possibile utilizzare la fatturazione differita anche per le prestazioni di servizi, individuabili attraverso idonea documentazione, effettuate nel corso dello stesso mese solare nei confronti del medesimo soggetto. Ne discende che pu essere emessa una sola fattura, recante il dettaglio delle operazioni, entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione delle medesime, anche se limposta deve essere liquidata con riferimento al mese precedente Attenzione: la Circolare per non precisa cosa si debba intendere per idonea documentazione. Si ritiene che si dovrebbe fare riferimento a eventuali contratti stipulati tra le parti.

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Dal 1 gennaio 2013 ampliato lobbligo di emissione della fattura per le operazioni territorialmente non rilevanti ai fini IVA, limitato fino al 31 dicembre 2012, alle sole prestazioni di servizi di cui allart. 7 ter del D.P.R. n. 633/1972, rese nei confronti di committenti stabiliti in un altro Stato membro della UE. Ne consegue che dal 1 gennaio 2013 sono oggetto di fatturazione anche le cessioni di beni e le
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prestazioni non territoriali ai sensi degli artt. da 7 a 7 septies del D.P.R. n. 633/1972 effettuate nei confronti di soggetti passivi debitori dellimposta in un altro Stato della UE ovvero nei confronti di soggetti extra UE. In tali ipotesi, la fattura dovr riportare la dicitura inversione contabile quando il cessionario/committente stabilito nellUE, ovvero se extra UE la dicitura operazione non soggetta Attenzione: con riferimento alle sanzioni per la mancata emissione di tali fatture, ancorch fuori dal campo di applicazione dellIVA, lAgenzia precisa che chi viola obblighi inerenti alla documentazione e alla registrazione di operazioni non imponibili o esenti punito con sanzione amministrativa compresa tra il cinque ed il dieci per cento dei corrispettivi non documentati o non registrati. Tuttavia, quando la violazione non rileva neppure ai fini della determinazione del reddito si applica la sanzione amministrativa da lire cinquecentomila a lire quattro milioni.

Ci che la Circolare n. 12/E/2013 non analizza La Circolare dellAmministrazione finanziaria non fornisce chiarimenti in merito alle tempistiche di compilazione degli elenchi INTRASTAT con riferimento agli acquisti/cessioni intracomunitarie di beni Attenzione: in considerazione del fatto che la Legge di Stabilit 2013 non ha cambiato quanto previsto ai fini degli elenchi INTRASTAT (ancorch si dovranno fare gli opportuni ragionamenti sul termine pi ampio di registrazione), si ritiene che per le cessioni intracomunitarie di beni, gli stessi andranno compilati: (a) prendendo a riferimento i dati delle cessioni intracomunitarie registrate o soggette a registrazione nel periodo (trimestrale o mensile) di riferimento; (b) nel caso di fatturazione anticipata con riferimento al periodo nel quale
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Pi facile il ricorso alla fattura elettronica, la cui autenticit pu essere garantita con ogni sistema idoneo Attenzione: in tema di fattura elettronica la Circolare in commento sottolinea che Ulteriori indicazioni in materia verranno fornite anche tenendo conto dei lavori del Forum italiano sulla fatturazione elettronica, istituito con decreto del Direttore Generale delle Finanze del 12 dicembre 2011, con lobiettivo di individuare e proporre misure atte a favorire ladozione della fatturazione elettronica da parte di imprese e lavoratori autonomi, preservando linteroperabilit transfrontaliera dei soggetti che utilizzano la fattura elettronica.

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stata eseguita la consegna/spedizione dei beni (art. 50, c. 7, D.L. n. 331/1993). Con riferimento agli acquisti intracomunitari di beni gli elenchi INTRASTAT andranno alimentati: (a)prendendo a riferimento lannotazione nel registro IVA delle vendite; (b) nel caso di fatturazione anticipata, prendendo a riferimento il periodo nel quale il fornitore ha dato luogo alla consegna/spedizione dei beni. La Circolare non ha analizzato le novit apportate in tema di momento di effettuazione delle prestazioni di cui allart. 7 ter del D.P.R. n. 633/1972 (c.d. prestazioni di servizi generiche) soprattutto con riferimento alle prestazioni con soggetti stabiliti in Paesi extra UE (infatti la Circolare ministeriale n. 35/E del 20 settembre 2012 affronta solo il caso in cui le prestazioni di servizi generiche siano effettuate con soggetti stabiliti in altro Paese della UE) Non viene scritto espressamente se nelle operazioni soggette ad inversione contabile possa essere utilizzata, alternativamente, la dicitura reverse charge. Fin tanto che non vi sar una conferma risulta necessario che gli operatori indichino in fattura, ove ne ricorrano i presupposti, la dicitura inversione contabile e non reverse charge.

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Esempio format fattura alla luce della Legge di Stabilit 2013

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1.2 Base imponibile
Con la Legge di Stabilit 2013 stata sostituita la precedente (valida fino al 31 dicembre 2012) formulazione del comma 4 dellart. 13 del D.P.R. n. 633/1972, prevedendo che ai fini della determinazione della base imponibile IVA, con riferimento ai corrispettivi, spese ed oneri espressi in valuta estera si deve applicare, nellordine: il cambio del giorno di effettuazione delloperazione; il cambio del giorno della data della fattura, se in essa non indicato il giorno di effettuazione delloperazione; il cambio del giorno antecedente pi prossimo a quello di emissione della fattura, qualora manchi il cambio relativo a questultimo giorno.

Al fine di comprendere le novit in tema di fatturazione dal 1 gennaio 2013, risulta necessario analizzare il presupposto della territorialit IVA per le prestazioni di servizi, che dal 1 gennaio 2010 stato modificato. Ci posto si ricorda che le prestazioni di servizi generiche (di cui allart. 7 ter del D.P.R. n. 633/1972 e rappresentano la maggioranza delle prestazioni di servizi come ad esempio le consulenze) a decorrere dal 1 gennaio 2010 sono territorialmente rilevanti nel Paese in cui il committente soggetto passivo dimposta stabilito e non pi, come accadeva fino al 31 dicembre 2009, nel Paese di residenza del prestatore. In pratica il criterio della tassazione nel Paese del committente, prima previsto come eccezione alla regola generale, a decorrere dal 1 gennaio 2010 diventato il criterio generale di tassazione dei servizi. Da ci ne conseguito, come logico corollario, un ampliamento

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Territorialit IVA per le prestazioni di servizi a decorrere dal 1 gennaio 2010

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la conversione in euro, per tutte le operazioni effettuate nellanno solare, pu essere fatta sulla base del tasso di cambio pubblicato dalla Banca centrale europea.

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Attenzione

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dei casi di applicazione del meccanismo dellinversione contabile (c.d. reverse charge/autofattura) in quanto il debitore dellimposta il committente che abbia lo status di soggetto passivo. Anche nel nuovo quadro normativo (D.Lgs. 11 febbraio 2010, n. 18), a decorrere dal 1 gennaio 2010, sono comunque previste delle eccezioni alla regola generale di tassazione del servizio nel Paese del committente, che mirano a salvaguardare il principio in base al quale di norma il luogo di imposizione dovrebbe essere quello in cui avviene il consumo effettivo (2). Le modifiche apportate dal D.Lgs. 11 febbraio 2010, n. 18 riguardano le prestazioni cosiddette business to business (B2B) vale a dire i servizi resi tra soggetti passivi identificati ai fini IVA, mentre restano di fatto immutati (per quanto attiene alle prestazioni di servizi c.d. generiche) i criteri di tassazione per le prestazioni cosiddette business to consumer (B2C) vale a dire i servizi resi nei confronti di consumatori finali privati per i quali continua ad applicarsi la regola generale di tassazione nel Paese di residenza del prestatore. Attenzione: il Regolamento di esecuzione (UE) n. 282/2011 (di seguito Regolamento) che ha abrogato il precedente Regolamento n. 1777/2005, ha fornito una chiara e puntuale interpretazione della nuova territorialit IVA. Obiettivo quello di uniformare il regime IVA in ambito Ue. Il Regolamento, eccezion fatta per alcune specifiche disposizioni, si applica a decorrere dal 1 luglio 2011, ed interviene, in particolar modo, in materia di soggetti passivi, cessioni di beni e prestazioni di servizi e luogo delle operazioni imponibili. Da ultimo, lAgenzia delle Entrate con lattesa Circolare n. 37/E del 29 luglio 2011 ha fornito importanti chiarimenti sulla portata del Regolamento e della nuova territorialit IVA.

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B2B ai fini IVA rileva il luogo di stabilimento del committente soggetto passivo IVA

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Regola generale Prestazioni di servizi Tutte le tipologie di servizi escluso: - accesso a manifestazioni - trasporto di passeggeri - prestazioni di servizi relative a beni immobili - locazione a breve termine di mezzi di - trasporto - ristorazione e catering

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B2C ai fini IVA rileva il luogo di stabilimento del prestatore soggetto passivo IVA Tutte le tipologie di servizi escluso: - prestazioni sportive, culturali, artistiche, ecc. compreso laccesso alle manifestazioni - trasporto passeggeri e trasporto di beni - prestazioni relative a beni immobili - locazione di mezzi di trasporto a breve e a lungo termine - ristorazione e catering - intermediazioni - lavorazioni su beni mobili materiali - prestazioni accessorie ai trasporti - prestazioni di servizi rese tramite mezzi elettronici - prestazioni di telecomunicazione e di teleradiodiffusione

Esemplificazione: prestazioni di servizi di cui allart. 7 ter del D.P.R. n. 633/1972 Prestatore Committente IVA Regola del servizio del servizio in Italia generale

Soggetto passivo IVA stabilito in Italia

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Soggetto passivo IVA stabilito in Italia

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Privato italiano Soggetto passivo IVA stabilito in altro Paese

Soggetto passivo IVA stabilito in Italia

Soggetto passivo IVA stabilito in Italia

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SI Fattura con IVA da parte del prestatore italiano SI Fattura con IVA da parte del prestatore italiano NO Fattura senza applicazione dellIVA (Attenzione: come si dir

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Luogo di stabilimento del committente soggetto passivo IVA Luogo di stabilimento del prestatore soggetto passivo IVA Luogo di stabilimento del committente sog-

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La nuova fattura dal 1 gennaio 2013: casi e soluzioni


della Ue o extra Ue pi avanti dal 1 gennaio 2013 nel caso in cui la fattura sia emessa nei confronti di un comunitario la fattura dovr recare la dizione inversione contabile invece se il committente stabilito in un Paese extra UE si dovr riportare operazione non soggetta) getto passivo IVA

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Soggetto passivo IVA stabilito in altro Paese della Ue o extraUe

Soggetto passivo IVA stabilito in Italia

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Luogo di stabilimento del committente soggetto passivo IVA

Privato di altro Paese della Ue o extra Ue

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SI Fattura con IVA da parte del prestatore italiano SI Integrazione con IVA (ovvero reverse charge) della fattura ricevuta dal prestatore stabilito in altro Paese della Ue ovvero autofattura per la prestazione di servizi ricevuta da prestatore stabilito in un Paese extra-Ue

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Luogo di stabilimento del prestatore soggetto passivo IVA Luogo di stabilimento del committente soggetto passivo IVA
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(Attenzione: come si dir pi avanti, dal 1 gennaio 2013, nel caso in cui il committente soggetto passivo stabilito in Italia acquisti la prestazione di servizi da soggetto extra Ue, litaliano dovr riportare sullautofattura la dizione autofatturazione)

La Legge di Stabilit 2013 stabilisce che la fattura, cartacea o elettronica, si ha per emessa allatto della sua consegna, spedizione, trasmissione o messa a disposizione del cessionario o committente. Ne consegue che di fatto viene recepito il principio comunitario della parit di trattamento tra le fatture cartacee e quelle elettroniche. Si evidenzia, inoltre, che a decorrere dal 1 gennaio 2013 ampliato lobbligo di emissione della fattura per le operazioni territorialmente non rilevanti ai fini IVA, limitato, fino al 31 dicembre 2012, alle sole prestazioni di servizi di cui allart. 7 ter del D.P.R. n. 633/1972, rese nei confronti di committenti stabiliti in un altro Stato membro della UE. Va da s che risultano ora oggetto di fatturazione anche le cessioni di beni e le prestazioni non territoriali ai sensi degli artt. da 7 a 7 septies del D.P.R. n. 633/1972 effettuate nei confronti di soggetti passivi debitori dellimposta in un altro Stato della UE ovvero nei confronti di soggetti extra Ue.

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Soggetto passivo IVA stabilito in altro Paese della Ue o extraUe

Privato italiano

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NO Fattura con IVA del Paese del prestatore estero

1.3 Emissione della fattura

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Luogo di stabilimento del prestatore soggetto passivo IVA

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Attenzione

Il caso

Domanda: a decorrere dal 1 gennaio 2013 sulla base della Legge di Stabilit 2013 la nostra societ dovr emettere le fatture per prestazioni di servizi di cui allart. 7 ter del D.P.R. n. 633/1972 anche nel caso in cui siano rese nei confronti di un soggetto passivo extra Ue. Nel caso in cui la nostra societ si dimentichi di emettere tali fatture a che sanzioni andr in contro? Risposta: in caso di mancata fatturazione, se incidente sulla determinazione del reddito, ancorch loperazione sia fuori campo IVA, torner applicabile la sanzione dal 5% al 10% del corrispettivo indicato in fattura. Quindi, leventuale sanzione non da trascurare.

Come scritto in precedenza, dal 1 gennaio 2013 anche le prestazioni prive del presupposto della territorialit, ma soggette allobbligo di fatturazione, concorrono alla realizzazione del volume daffari. In applicazione delle modifiche in tema di fatturazione, nel volume di affari complessivo dei professionisti, che per le rispettive Casse costituisce la base di calcolo del contributo integrativo, rientrano anche le parcelle emesse a soggetti stabiliti in altro Stato UE o extra UE, indipendentemente dalla effettiva indicazione del contributo integra14

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Focus: la fattura dei professionisti in caso di operazioni con lestero

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nelle ipotesi sopra individuate la fattura dovr riportare la dicitura inversione contabile quando il cessionario/committente stabilito nellUe, ovvero se extra UE la dicitura operazione non soggetta. Inoltre, si fa presente che esteso lobbligo di integrazione della fattura, ricevuta da prestatore/cedente stabilito in altro Paese della UE, anche alle compravendite di beni (si tratta degli acquisti di beni su territorio nazionale da soggetto UE non stabilito in Italia) e ai servizi non generici (si tratta dei servizi di cui agli artt. da 7 quater a 7 septies del D.P.R. n. 633/1972, e per meglio dire ad esempio le prestazioni di servizi su beni immobili, che prevedono delle regole diverse da quella generale BtoB che prevede la tassazione nel luogo di stabilimento del committente soggetto passivo IVA).

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tivo e/o dalla sua effettiva riscossione. Per tale ragione, gli stessi dovranno applicare in fattura il contributo integrativo, di norma pari al 4% dellimponibile (avendo poi ripercussioni sotto il profilo competitivo, in quanto i clienti esteri dovranno pagare un 4% in pi).

Il caso

Domanda: come si deve comportare un professionista che nel corso del 2012 abbia emesso nei confronti di soggetti esteri delle fatture pro forma non ancora incassate e per le quali non vi era lapplicazione del contributo integrativo del 4%? Risposta: si ricorda che laddebito del contributo integrativo non obbligatorio (ancorch rimarrebbe di competenza del professionista), ci posto si consiglia di riemettere i pro forma nel 2013, questa volta includendo anche il contributo integrativo che deve essere riaddebitato al cliente estero, onde evitare di far gravare lonere solo sul professionista (si fa presente che nel momento in cui vi sar il pagamento da parte del cliente estero il professionista dovr emettere regolare fattura con indicazione del contributo integrativo).

Il caso

Risposta: le prestazioni di servizi su beni immobili ricadono, ai fini della territorialit IVA, tra le prestazioni di cui allart. 7 quater del D.P.R. n. 633/1972 e sono territorialmente rilevanti nel Paese ove si trova limmobile oggetto di progettazione. Ne discende che nel caso in esame, essendo limmobile situato in America, la prestazione dellingegnere sar rilevante in America. Quindi, lingegnere dovr fatturare la progettazione fuori dal campo di applicazione dellIVA, richiamando lart. 7 quater del D.P.R. n. 633/1972, nonch riportando sulla fattura operazione non soggetta.

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Domanda: sono un ingegnere (soggetto passivo IVA in Italia) ed una societ americana (soggetto passivo dimposta in America) mi ha commissionato la progettazione di un immobile che si trova in America. Come devo fatturare?

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Esempio di fattura di un professionista, soggetto passivo IVA in Italia, che effettua una prestazione di servizi di cui all'art. 7 ter del D.P.R. n. 633/1972 nei confronti di un soggetto passivo IVA "stabilito" in altro Paese della UE diverso dall'Italia
Avv. Mario Rossi (iscritto alla cassa forense)
Via e numero civico CAP e Citt Tel. / fax / e-mail Partita IVA Codice fiscale

Cliente

Nr. Fattura

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Descrizione

del

1/3/2013

28/02/2013

Consulenza legale

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Data

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Ore

INSERIRE I SEGUENTI DATI Denominazione della Societ tedesca P.IVA tedesca indirizzo ecc.
Prezzo uni. Sc. Importo

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Imponibile prestazioni Rivalsa cassa Avvocati TOTALE IMPONIBILE TOTALE FATTURA NETTO DA VERSARE

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3.000,00 3.000,00 4% 120,00 3.120,00 655,20 3.775,20 3.775,20
IVA 21%

Prestazione fuori campo IVA ai sensi dell'art. 7-ter del DPR n. 633/1972 - INVERSIONE CONTABILE Termini pagamento

Entro 30 giorni data fattura

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Esempio di applicazione del reverse charge (fattura emessa da Societ inglese ad un soggetto passivo IVA stabilito in Italia, per prestazione di servizi di cui allart. 7 ter D.P.R. n. 633/1972)
Dati societ consulenza inglese
Via e numero civico CAP e Citt Tel. / fax / e-mail Partita IVA inglese Codice fiscale (se esiste)

Cliente

Nr. Fattura

del

1/3/2013

Data 28/02/2013

Descrizione

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Ore

Dati del sogg. Passivo IVA "stabilito" in Italia indirizzo CAP Citt (Provincia) Part. IVA / cod. fisc. del cliente

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Prezzo uni.

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Reverse charge applicable in Italy

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Sc.

Importo

300,00

3.000,00

Imponibile prestazioni TOTALE FATTURA

3.000,00 3.000,00

Termini pagamento

Entro 30 giorni data fattura

Integrazione fattura per prestazioni di servizi di cui all'art. 7-ter del DPR n. 633/1972 (tale parte dovr essere riportata dal soggetto passivo IVA italiano che riceve la fattura!) Euro 3.000 Imponibile Euro 630 IVA 21%

bene notare che a decorrere dal 1 gennaio 2013, concorrono alla realizzazione del volume daffari, anche le prestazioni prive del presupposto della territorialit, ma soggette allobbligo di fatturazione.

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di fatto tali operazioni "non soggette" ad IVA, per carenza del requisito territoriale, hanno l'effetto di aumentare il volume d'affari dei soggetti che le pongono in essere, con riflessi: o sul diritto di accesso al rimborso IVA; o sui limiti per laccesso alla nuova IVA per cassa (che pu essere utilizzata per un volume daffari non superiore ad euro 2.000.000,00);
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Attenzione

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o o o sullaccesso a determinati regimi speciali; sulla liquidazione mensile ovvero trimestrale (semplificata ovvero ordinaria); ecc. Attenzione

Con riferimento al contenuto della fattura si segnalano le seguenti novit. 1. La fattura deve contenere lindicazione di un numero progressivo che la identifichi in modo univoco. Al fine di evitare una applicazione non corretta da parte degli operatori, la Risoluzione n. 1 del 10 gennaio 2013 intervenuta sullargomento precisando che a decorrere dal 1 gennaio 2013 compatibile con lidentificazione univoca prevista dalla formulazione attuale della norma qualsiasi tipologia di numerazione progressiva che garantisca lidentificazione univoca della fattura, se del caso, anche mediante riferimento alla data della fattura stessa. Con il documento di prassi citato
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Infine, con riferimento ad alcune fattispecie derogatorie rispetto al criterio generale dellemissione della fattura al momento delleffettuazione delloperazione, gi previste dalla disposizione vigente al 31 dicembre 2012, la Legge di Stabilit 2013 dispone: lintroduzione della fattura differita anche per le prestazioni di servizi individuabili attraverso idonea documentazione, effettuate nel corso dello stesso mese solare nei confronti del medesimo soggetto. Ne discende che pu essere emessa una sola fattura, recante il dettaglio delle operazioni, entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione delle medesime, anche se limposta deve essere liquidata con riferimento al mese precedente; che, per le prestazioni di servizi rese a soggetti passivi stabiliti nel territorio di un altro Stato membro dellUnione europea ovvero di un Paese extra-UE, non soggette allimposta ai sensi dellarticolo 7 ter, la fattura emessa entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione delloperazione. concesso al fornitore della prestazione di servizio un termine pi lungo per lemissione della fattura, rispetto a quello delle ore 24:00 del giorno in cui la prestazione si ritiene ultimata.

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1.4 Contenuto della fattura

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laumento del volume daffari, cos come stabilito dalla Legge di Stabilit 2013, non incide sul plafond degli esportatori abituali.

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La nuova fattura dal 1 gennaio 2013: casi e soluzioni


lAgenzia fa presente che possono essere adottate dagli operatori principalmente due tipologie di numerazione progressiva. In primo luogo, al fine di dimostrare lunivocit della numerazione, gli operatori possono utilizzare una numerazione progressiva che non si azzera allinizio di ciascun anno solare: o a decorrere dal 1 gennaio 2013 gli operatori possono utilizzare una numerazione progressiva, che inizi dal numero 1, proseguendo ininterrottamente fino alla cessazione dellattivit ovvero o dal 1 gennaio 2013 gli operatori possono utilizzare la progressione dellultima fattura del 2012 (ancorch la numerazione non parta dalla n. 1), proseguendo ininterrottamente fino alla cessazione dellattivit. Ad esempio, se lultima fattura stata emessa con il n. 200, la prima fattura del 2013 andr emessa con il n. 201. Altra modalit consentita (e quella che, con buona probabilit, verr utilizzata dagli operatori nella generalit dei casi) prevede lazzeramento della numerazione progressiva allinizio di ciascun anno solare, cos come accadeva prima delle modifiche del 1 gennaio 2013. Infatti, la stessa Agenzia precisa che qualora risulti pi agevole, il contribuente pu continuare ad adottare il sistema di numerazione progressiva per anno solare, in quanto lidentificazione univoca della fattura , anche in tal caso, comunque garantita dalla contestuale presenza nel documento della data che, in base alla lettera a) del citato art. 21, costituisce un elemento obbligatorio della fattura. Dal dettato letterale della Risoluzione ministeriale sembra emergere che in tale ipotesi, il numero della prima fattura emessa in ciascun anno debba essere necessariamente 1. Infatti, nel caso in cui la prima fattura dellanno riportasse il n. 30 vi potrebbe essere in dubbio che tale fattura sia la trentesima e non la prima. Sul punto lAmministrazione riporta i seguenti esempi di numerazione: o Fattura n. 1 o Fattura n. 2 o o Fattura n. 1/2013 (oppure n. 2013/1) o Fattura n. 2/2013 (oppure n. 2013/2) o 2. sempre obbligatoria lindicazione del numero di partita IVA del soggetto cessionario o committente, sia esso stabilito in Italia ovvero in un altro Stato membro dellUnione europea. Nel caso in cui il cessionario o committente sia un privato necessaria lindicazione del codice fiscale (in tal caso lindicazione del codice fiscale vale unicamente per le operazioni territorialmente rilevanti in Italia effettuate nei confronti di residenti). Inoltre, sulla base del nuovo contenuto del comma 6 dellart. 21 del D.P.R. n. 633/1972 cos come previsto dalla Legge di Stabilit 2013, occorre indicare sul-

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la fattura specifiche annotazioni quando si tratta di operazioni non soggette, non imponibili o esenti. Pi in particolare viene stabilito che la fattura emessa anche per le tipologie di operazioni sotto elencate e contiene, in luogo dellammontare dellimposta, le seguenti annotazioni con leventuale indicazione della relativa norma comunitaria o nazionale: cessioni relative a beni in transito o depositati in luoghi soggetti a vigilanza doganale, non soggette allimposta a norma dellart. 7 bis, c. 1, con lannotazione operazione non soggetta; operazioni non imponibili di cui agli artt. 8, 8 bis, 9 e 38 quater, con lannotazione operazione non imponibile; operazioni esenti di cui allart. 10, eccetto quelle indicate al n. 6), con lannotazione operazione esente; operazioni soggette al regime del margine previsto dal D.L. 23 febbraio 1995, n. 41, convertito dalla Legge 22 marzo 1995, n. 85, con lannotazione, a seconda dei casi, regime del margine - beni usati, regime del margine - oggetti darte o regime del margine - oggetti di antiquariato o da collezione; operazioni effettuate dalle agenzie di viaggio e turismo soggette al regime del margine previsto dallart. 74 ter, con lannotazione regime del margine - agenzie di viaggio. Attenzione

Dal 1 gennaio 2013, sulla base delle considerazioni pi sopra esposte, riassumendo, vi saranno da riportare le seguenti diciture IVA allinterno della fattura, a seconda delloperazione posta in essere: operazione non soggetta (art. 7 bis, c. 1, D.P.R. n. 633/1972)
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il nuovo c. 6 ter inserito allart. 21 del D.P.R. n. 633/1972, stabilisce che le fatture emesse dal cessionario di un bene o dal committente di un servizio in virt di un obbligo proprio recano lannotazione autofatturazione. Si tratta in particolare dei casi in cui il debitore dellimposta il cessionario/committente in luogo del fornitore. Pi in dettaglio, sono i casi in cui il cessionario/committente soggetto passivo IVA stabilito in Italia, emette lautofattura per gli acquisti di beni ovvero servizi territorialmente rilevanti in Italia ed effettuati presso un fornitore stabilito in un Paese extra-Ue.

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La descrizione da inserire in fattura

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Dati obbligatori da inserire in fattura Lart. 21, c. 2 del D.P.R. n. 633/1972 (cos come modificato dalla Legge di Stabilit 2013 con decorrenza 1 gennaio 2013) indica i dati minimi da riportare allinterno della fattura. Pi nel dettaglio le informazioni da riportare allinterno del documento sono: a) data di emissione: tale informazione assume rilievo in quanto la fattura deve essere emessa entro lo scadere del giorno di effettuazione delloperazione secondo quanto disposto dallart. 6 del D.P.R. n. 633/1972; b) numero progressivo che la identifichi in modo univoco; c) ditta, denominazione o ragione sociale, nome e cognome, residenza o domicilio del soggetto cedente o prestatore, del rappresentante fiscale nonch ubicazione della stabile organizzazione per i soggetti non residenti: a tal riguardo, occorre evidenziare come, accanto alla normativa specifica IVA, debba farsi riferimento anche alle prescrizioni civilistiche e, dunque, in particolare, a quanto stabilito dallart. 2250 c.c., secondo il quale negli atti e nella corrispondenza delle societ soggette allobbligo delliscrizione nel registro delle imprese devono essere indicati la sede della societ e lufficio del registro delle imprese presso il quale questa iscritta e il numero di iscrizione, ma anche il capitale sociale (per le societ di capitali) secondo la somma effettivamente versata e quale ri-

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operazione non soggetta (artt. da 7 a 7 septies, D.P.R. n. 633/1972 operazioni territorialmente rilevanti fuori dallUE) operazione non imponibile (artt. 8, 8 bis, 9 e 38 quater, D.P.R. n. 633/1972) operazione esente (art. 10, eccetto c. 1, n. 6, D.P.R n. 633/1972) inversione contabile autofatturazione (art. 17, c. 2, D.P.R. n. 633/1972) regime del margine-beni usati (D.L. n. 41/1995 convertito in Legge n. 85/1995) regime del margine-oggetti darte (D.L. n. 41/1995 convertito in Legge n. 85/1995) regime del margine-oggetti di antiquariato o da collezione (D.L. n. 41/1995 convertito in Legge n. 85/1995) regime del margine-agenzie di viaggio (art. 74 ter).

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sulta esistente dallultimo bilancio, la presenza di un eventuale socio unico e dellassoggettamento ad altrui direzione e coordinamento (art. 2497 e segg., c.c.), nonch, nel caso di scioglimento del contratto sociale, la dicitura che la societ in liquidazione. Al fine di assicurare il rispetto delle previsioni in materia, altres stabilito che chi omette di fornire negli atti societari le informazioni prescritte di cui allart. 2250 c.c., passibile di una sanzione amministrativa variabile da euro 206 ad euro 2.065 (art. 2620 c.c.); d) numero di partita IVA del soggetto cedente o prestatore; e) ditta, denominazione o ragione sociale, nome e cognome, residenza o domicilio del soggetto cessionario o committente, del rappresentante fiscale nonch ubicazione della stabile organizzazione per i soggetti non residenti; f) numero di partita IVA del soggetto cessionario o committente ovvero, in caso di soggetto passivo stabilito in un altro Stato membro dellUnione europea, numero di identificazione IVA attribuito dallo Stato membro di stabilimento; nel caso in cui il cessionario o committente residente o domiciliato nel territorio dello Stato non agisce nellesercizio dimpresa, arte o professione, codice fiscale: va da s che se il cessionario/committente un soggetto passivo stabilito in Italia o in altro Paese della UE, che agisce in tale veste, occorre indicare in ogni caso sulla fattura il relativo numero di partita IVA. Invece, se il cessionario/committente non agisce in veste di soggetto passivo ed residente/domiciliato in Italia, occorre indicare invece il codice fiscale; g) natura, qualit e quantit dei beni e dei servizi formanti oggetto delloperazione; h) corrispettivi ed altri dati necessari per la determinazione della base imponibile, compresi quelli relativi ai beni ceduti a titolo di sconto, premio o abbuono di cui allart. 15, c. 1, n. 2; i) corrispettivi relativi agli altri beni ceduti a titolo di sconto, premio o abbuono; l) aliquota, ammontare dellimposta e dellimponibile con arrotondamento al centesimo di euro; m) data della prima immatricolazione o iscrizione in pubblici registri e numero dei chilometri percorsi, delle ore navigate o delle ore volate, se trattasi di cessione intracomunitaria di mezzi di trasporto nuovi, di cui allart. 38, c. 4, D.L. 30 agosto 1993, n. 331, convertito, con modificazioni, dalla Legge 29 ottobre 1993, n. 427; n) annotazione che la stessa emessa, per conto del cedente o prestatore, dal cessionario o committente ovvero da un terzo.
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Esempio Autofattura: la societ Alfa S.p.A. acquista prestazioni di servizi da Avv. stabilito in Svizzera

Dati Alfa S.p.A. indirizzo CAP Citt (Provincia) Part. IVA / cod. fisc.

I dati sono gli stessi!!

Nr. Autofattura

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Dati Alfa S.p.A. indirizzo CAP Citt (Provincia) Part. IVA / cod. fisc.

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Autofattura per prestazioni di consulenza rese dallAvv. Wagner (Svizzera CH 355262002)

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Imponibile prestazioni IVA 21%

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TOTALE FATTURA

Autofattura emessa in unico esemplare, ai sensi dellart. 17, co. 2, DPR n 633/1972, per operazioni effettuate da soggetto non residente, senza stabile organizzazione in Italia applicazione art. 7-ter, DPR n. 633/1972 AUTOFATTURAZIONE

prevista lintroduzione dellart. 21 bis che contempla la possibilit, a scelta del contribuente, di emettere la fattura semplificata per le operazioni di ammontare complessivo non superiore a 100 euro, nonch per le fatture rettificative di cui allart. 26 del D.P.R. n. 633/1972. La fattura semplificata deve contenere almeno le seguenti indicazioni: data di emissione; numero progressivo che la identifichi in modo univoco; ditta, denominazione o ragione sociale, nome e cognome, residenza o domicilio del soggetto cedente o prestatore, del rappresentante fiscale nonch ubicazione della stabile organizzazione per i soggetti non residenti; numero di partita IVA del soggetto cedente o prestatore; ditta, denominazione o ragione sociale, nome e cognome, residenza o domicilio del soggetto cessionario o committente, del rappresentante fiscale nonch ubicazione della stabile organizzazione per i soggetti non residenti; in alternativa, in caso di soggetto stabilito nel territorio dello Stato pu essere indicato il codice fiscale o il numero di partita IVA,

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1.5 Fattura semplificata

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ovvero, in caso di soggetto passivo stabilito in un altro Stato membro dellUnione europea, numero di identificazione IVA attribuito dallo Stato membro di stabilimento; descrizione dei beni ceduti e dei servizi resi; ammontare del corrispettivo complessivo e dellimposta incorporata, ovvero dei dati che permettono di calcolarla; per le fatture emesse ai sensi dellart. 26, il riferimento alla fattura rettificata e le indicazioni specifiche che vengono modificate.

Attenzione

si tenga presente, comunque, che ad ogni modo, le fatture semplificate non potranno essere emesse per le vendite a distanza, le cessioni intracomunitarie di beni, le prestazioni transfrontaliere di servizi, soggette ad inversione contabile. Attenzione

in considerazione del fatto che tale fattura semplificata potr costituire una rilevante semplificazione operativa per gli utenti di apparecchi misuratori fiscali previsto che potr essere emessa anche mediante tali misuratori. Di fatto tale modifica vuole andare incontro alle esigenze dei commercianti al minuto utilizzatori di apparecchi misuratori fiscali, ed in particolare dei pubblici esercizi che operano nel settore delle somministrazioni di alimenti e bevande, i quali incontrano oggettive difficolt nel rilasciare le fatture per le prestazioni erogate ai clienti che ne abbiano fatto richiesta e che sono peraltro, nella maggior parte dei casi, relative a transazioni di modesto valore economico unitario.

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Con decreto del Ministro delleconomia e delle finanze, il limite di 100 euro pu essere elevato fino a 400 euro, nonch pu essere consentita lemissione di fatture semplificate anche senza limiti di importo per le operazioni effettuate nellambito di specifici settori di attivit o da specifiche tipologie di soggetti per i quali le pratiche commerciali o amministrative ovvero le condizioni tecniche di emissione delle fatture rendono particolarmente difficoltoso il rispetto degli adempimenti previsti per lemissione delle fatture.

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1.6 Fattura elettronica
Con riferimento alla fattura elettronica la Direttiva n. 2010/45/UE stabilisce che per fattura elettronica sintende una fattura contenente le informazioni richieste dalla presente direttiva emessa e ricevuta in formato elettronico; la Direttiva citata stabilisce inoltre che il ricorso ad una fattura elettronica subordinato allaccordo del destinatario. Va da s che sulla base del nuovo disposto normativo viene meno il concetto di trasmissione o messa a disposizione per via elettronica. Sempre la direttiva prevede che il soggetto passivo: debba assicurare lautenticit dellorigine, lintegrit del contenuto e la leggibilit delle fatture (in base allinterpretazione di fonte comunitaria con leggibilit si intende che la fattura leggibile per luomo) e fornisce la definizione di autenticit dellorigine e di integrit del contenuto; e che, per assicurare la presenza dei requisiti menzionati, pu alternativamente ricorrere a: o luso di controlli di gestione che assicurino una pista di controllo affidabile tra una fattura e una cessione di beni o una prestazione di servizi; o luso di tecnologie che assicurino lautenticit dellorigine e lintegrit del contenuto, quali, a mero titolo esemplificativo, la firma elettronica avanzata o la trasmissione elettronica dei dati (EDI). Ci posto la Legge di Stabilit 2013, qui in rassegna, ha recepito il dettato comunitario allinterno dei c. 1 e 3 del nuovo art. 21 del D.P.R. n. 633/1972. Nel c. 1 viene stabilito che () per fattura elettronica si intende la fattura che stata emessa e ricevuta in un qualunque formato elettronico; il ricorso alla fattura elettronica subordinato allaccettazione da parte del destinatario. () La fattura, cartacea o elettronica, si ha per emessa allatto della sua consegna, spedizione, trasmissione o messa a disposizione del cessionario o committente. Invece, con riferimento ai requisiti della fattura e alle modalit per garantirne la presenza, il c. 3 dellart. 21 cos come modificato dal D.L., prevede che il soggetto passivo assicura lautenticit dellorigine, lintegrit del contenuto e la leggibilit della fattura dal momento della sua emissione fino al termine del suo periodo di conservazione; autenticit dellorigine ed integrit del contenuto possono essere garantite mediante sistemi di controllo di gestione che assicurino un collegamento affidabile tra la fattura e la cessione di beni o la prestazione di servizi ad essa riferibile, ovvero mediante lapposizione della firma elettronica qualificata o digitale dellemittente o mediante sistemi EDI di trasmissione elettronica dei dati o altre tecnologie in grado di garantire lautenticit dellorigine e lintegrit dei dati.

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1.7 Conservazione delle fatture
La Legge di Stabilit 2013 in esame, intervenendo sul c. 3 dellart. 39 del D.P.R. n. 633/1972, prevede che le fatture elettroniche sono conservate in modalit elettronica, in conformit alle disposizioni del decreto del Ministro delleconomia e delle finanze emanato ai sensi dellart. 21, comma 5, del D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82. Le fatture create in formato elettronico e quelle cartacee possono essere conservate elettronicamente. Ne consegue che si dovr procedere obbligatoriamente alla conservazione elettronica delle fatture elettronica (per meglio dire quelle emesse e ricevute in maniera elettronica, perch accettate dal destinatario); invece, si potr procedere facoltativamente alla conservazione elettronica delle fatture cartacee nonch di quelle create in formato elettronico, intendendosi per tali anche le fatture create e trasmesse con uno dei metodi previsti dal novellato c. 3 dellart. 21, ma per le quali non vi stata laccettazione da parte del destinatario (condizione vincolante per parlare di fattura elettronica). Infine, consentita la conservazione elettronica in un altro Stato (con cui esistono strumenti giuridici che assicurano la reciproca assistenza), non solo delle fatture, ma anche degli altri documenti fiscalmente rilevanti, mantenendo tuttavia il vincolo di assicurare, per finalit di controllo, laccesso automatizzato allarchivio e che tutti i documenti ed i dati in esso contenuti, compresi quelli che garantiscono lautenticit e lintegrit delle fatture, siano stampabili e trasferibili su altro supporto informatico.

Per effetto della Legge di Stabilit 2013 dal 1 gennaio 2013 sono state modificate in modo significativo le disposizioni in tema di esigibilit dellimposta con riferimento alle operazioni intracomunitarie. Pi nel dettaglio stato previsto che lesigibilit dellIVA, per gli scambi intracomunitari di beni, fatta coincidere con lemissione della fattura o al pi tardi con il giorno 15 del mese successivo alleffettuazione della cessione. Con riferimento al momento di effettuazione dello scambio intracomunitario di beni viene stabilito che, sia per le cessioni intracomunitarie sia per gli acquisti intracomunitari di beni, identificato con linizio del trasporto o della spedizione, rispettivamente, dal territorio dello Stato o dal territorio dello Stato membro di provenienza. Inoltre, con il c. 2 dellart. 39, D.L. n. 331/1993 stato stabilito che se anteriormente al verificarsi dellinizio del trasporto o della spedizione stata emessa la fattura loperazione intracomunitaria si considera effettuata, limitatamente allimporto fatturato, alla data della fattura. In pratica continua ad essere rile26

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1.8 Novit in tema di esigibilit dellimposta negli scambi intracomunitari

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vante lemissione anticipata delle fatture, in relazione alle operazioni intracomunitarie sui beni.

Gli adempimenti
Per quanto riguarda gli adempimenti di fatturazione e registrazione stato stabilito che: per le cessioni intracomunitarie di beni la fattura sia emessa entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione delloperazione; le fatture relative agli acquisti intracomunitari, previa integrazione, sono annotate distintamente, entro il giorno 15 del mese successivo a quello di ricezione della fattura, e con riferimento al mese precedente, nel registro di cui allart. 23 del D.P.R. n. 633/1972, secondo lordine della numerazione, con lindicazione anche del corrispettivo delle operazioni espresso in valuta estera; per la regolarizzazione degli acquisti intracomunitari per i quali il cessionario non ha ricevuto la relativa fattura entro il secondo mese successivo a quello di effettuazione delloperazione, questi emetta apposita autofattura entro il 15 del terzo mese successivo a quello di effettuazione delloperazione. La disposizione fornisce quindi un termine pi ampio per la regolarizzazione rispetto a quello vigente fino al 31 dicembre 2012.

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Schema: trattamento fiscale acquisti/cessioni intracomunitarie dal 1 gennaio 2013

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Intrastat
La legge di Stabilit 2013 non ha cambiato quanto previsto ai fini degli elenchi INTRASTAT (ancorch si dovranno fare gli opportuni ragionamenti sul termine pi ampio di registrazione), conseguentemente per le cessioni intracomunitarie di beni, gli stessi andranno compilati: prendendo a riferimento i dati delle cessioni intracomunitarie registrate o soggette a registrazione nel periodo (trimestrale o mensile) di riferimento, ci implica (a decorrere dal 1 gennaio 2013) che una cessione effettuata a marzo 2013 e registrata in aprile va inserita nella comunicazione di tale mese da presentare entro il 25 maggio. Se invece loperazione registrata nello stesso mese di effettuazione, loperazione confluisce nel modello relativo a marzo da presentare entro il 25 aprile; nel caso di fatturazione anticipata con riferimento al periodo nel quale stata eseguita la consegna/spedizione dei beni (art. 50, c. 7, D.L. n. 331/1993). Con riferimento agli acquisti intracomunitari di beni gli elenchi INTRASTAT andranno alimentati: prendendo a riferimento lannotazione nel registro IVA delle vendite; nel caso di fatturazione anticipata si dovr prendere a riferimento il periodo nel quale il fornitore ha dato luogo alla consegna/spedizione dei beni. Il caso

Risposta: con riferimento al quesito posto si devono fare le seguenti premesse: i) il c. 2 dellart. 39, D.L. n. 331/1993 in vigore dal 1 gennaio 2013 stabilisce che se anteriormente al momento di effettuazione delloperazione sia emessa fattura loperazione intracomunitaria si considera effettuata limitatamente allimporto fatturato alla data della fattura; ii) lart. 47, c. 5, D.L. n. 331/1993 in vigore dal 1 gennaio 2013 stabilisce che le fatture di acquisto intracomunitario di beni, previa integrazione, vanno annotate nel registro delle vendite, con riferimento al mese precedente, entro il giorno 15 del mese successivo a quello di ricezione e non pi entro il mese di ricevimento o nei quindici giorni successivi al ricevimento. Il riferimento al mese precedente va inteso nel senso di riportare loperazione al giusto periodo di competenza quando la registrazione av-

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Domanda: un soggetto passivo IVA italiana acquista beni dalla Germania in data 28 marzo 2013, paga immediatamente il totale. La Societ tedesca emette fattura datata 28 marzo 2013. La fattura arriva via posta in data 5 aprile 2013, il trasporto della merce inizia il 1 maggio 2013 e arriva in Italia il 5 maggio 2013. Come fare correttamente gli adempimenti fiscali?

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viene nel mese successivo, ma se avviene nello stesso mese evidente che la retrodatazione non avrebbe senso, in quanto riporterebbe a un momento in cui loperazione non era ancora stata effettuata. Nella nuova formulazione normativa stata rimossa la coincidenza di termini fra lannotazione delle fatture ricevute nel registro delle vendite e in quello degli acquisti, che pu dunque effettuarsi entro il biennio utile (art. 19, D.P.R. n. 633/1972). Sulla base di quanto sopra si ritiene che il momento di effettuazione dellacquisto intracomunitario sia da ricondurre al 28 marzo 2013 e per meglio dire al momento dellemissione della fattura (data fattura) da parte del cedente (art. 39, D.L. n. 331/1993). Considerato che lart. 47, c. 5 del D.L. citato stabilisce che le fatture relative agli acquisti intracomunitari debbano essere annotate distintamente, entro il giorno 15 del mese successivo a quello di ricezione delle fattura, si ritiene che la fattura (ancorch il momento di effettuazione sia il 28 marzo 2013) dovr essere registrata prendendo a riferimento il momento della ricezione della stessa. Visto che la ricezione della fattura, nel caso in esame, avvenuta il 5 aprile 2013, la stessa andr riportata nel registro delle fatture emesse entro il 15 del mese successivo ma con riferimento al mese precedente (quindi, nel caso posto la fattura potr essere registrata entro il 15 maggio 2013 con riferimento al mese di aprile 2013). Infine, in merito agli elenchi INTRASTAT, considerato che si tratta di fattura anticipata, cos come stabilito dallart. 50, c. 7, D.L. n. 331/1993, lacquisto intracomunitario dovr essere indicato prendendo a riferimento il momento della consegna/spedizione dei beni, quindi, dovr essere alimentato lelenco INTRASTAT di maggio da presentare entro il 25 giugno 2013.

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La nuova fattura dal 1 gennaio 2013: casi e soluzioni 2. MOMENTO DI EFFETTUAZIONE DELLE OPERAZIONI. LEGGE COMUNITARIA 2010
Regola generale: momento di effettuazione delloperazione ai fini IVA

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Il c. 4 dellart. 21, D.P.R. n. 633/1972 dispone che la fattura debba essere emessa al momento di effettuazione delloperazione. Tale momento definito dallart. 6 del medesimo decreto. Il momento in cui bisogna emettere la fattura varia a seconda delloggetto delloperazione nel modo qui sotto schematizzato: spedizione/consegna dei beni, per i beni mobili; stipulazione dellatto, nel caso di beni immobili; emissione della fattura o il pagamento, in tutto o in parte, del corrispettivo, se avvengono anteriormente alla cessione dei beni; pagamento del corrispettivo, nelle prestazioni di servizi; fatturazione, nelle prestazioni di servizi, se essa anteriore al pagamento; momento materiale del prelievo del bene (non rilevando che tale operazione venga posta in essere definitivamente o in via temporanea), nel caso di autoconsumo.

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Deroghe alle regole generali per il momento di effettuazione delle operazioni
Fattispecie Subfattispecie In generale Momento di effettuazione Al verificarsi degli effetti ma, comunque, non pi tardi di un anno dopo la consegna o spedizione

Vendita di cose generiche (art. 1378 del c.c.)

Vendita di cosa futura (art. 1472 del c.c.)

Al momento in cui la cosa viene ad esistenza

Vendita di cosa altrui (art. 1478 del c.c.) Cessioni in cui gli effetti traslativi o costitutivi si producono posteriormente Vendita con riserva di propriet

Al momento in cui il cedente acquista la cosa

Lo cazioni con clausola di trasferimento della propriet vincolante per entrambe le parti

Vendita alternativa fra due o pi oggetti (art. 1285 del c.c.)

Vendita con riserva di gradimento (art. 1520 del Al momento in cui il compratore lo comunica al c.c.) venditore Cessioni di beni per atto della pubblica autorit e cessioni periodiche e continuative di beni in esecuzione di contratti di somministrazione I passaggi dal committente al commiss.rio di beni venduti o acquistati in esecuzione di contratti di commissione Destinazione dei beni al consumo personale o familiare dell'imprenditore (c.d. autoconsumo) e ad altre finalit estranee all'esercizio dell'impresa

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Comm.ari di vendita Comm.ari di acquisto

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Cessioni di beni inerenti a contratti estimatori

Lart. 8, c. 2 della Legge n. 217 del 15 dicembre 2011 (c.d. Legge comunitaria 2010), intervenendo e modificando lart. 6 del D.P.R. n. 633/1972, ha stabilito che a decorrere dal 17 marzo 2012, le prestazioni di servizi c.d. generiche di cui allart. 7 ter del decreto IVA, si considerano effettuate nel momento in cui le stesse sono ultimate ovvero, se di carattere periodico o continuativo, alla data di maturazione dei corrispettivi nel caso in cui le stesse siano rese: da un soggetto passivo IVA non stabilito in Italia (sia esso UE o extraUE) a un soggetto passivo IVA stabilito in Italia; ovvero da un soggetto passivo IVA stabilito in Italia a un soggetto passivo stabilito in altro Paese della UE (N.B.: dal 1 gennaio 2013 tale regole torna applicabile anche alle prestazioni di cui allart. 7 ter del D.P.R. n. 633/1972 effettuate nei confronti di soggetti extra-UE, per le quali vi lobbligo di emissione della fattura - si veda quanto riportato al paragarfo 1 del presente e-book).
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Al momento del pagamento del corrispettivo

Al momento in cui il commiss.rio vende il bene al terzo Al momento in cui il commiss.rio acquista il bene dal terzo

All'atto della vendita a terzi, oppure, per i beni non restituiti, alla scadenza del termine convenuto per la restituzione e comunque dopo il decorso di un anno dalla consegna o spedizione Alla data di stipula del rogito notarile

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Al momento di individuazione delle cose Al momento della consegna del bene Al momento della consegna del bene Al momento della scelta All'atto del prelievo

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La nuova fattura dal 1 gennaio 2013: casi e soluzioni


Attenzione

17 marzo 2012: nuove regole sul momento di effettuazione Prestazioni di servizi di cui allart. 7 ter del D.P.R. n. 633/1972 rese tra soggetto stabilito in Italia e soggetto estero (UE o extra-UE)

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Per meglio dire alle prestazioni di servizi relativi: i. a beni immobili; ii. al trasporto di passeggeri; iii. alla ristorazione ed al catering; iv. alla locazione/noleggio a breve termine di mezzi di trasporto; v. allaccesso a manifestazioni culturali, artistiche, ecc.

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Soggetti

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Esaminando nel dettaglio la nuova disposizione normativa, che stata introdotta per esigenze di adeguamento alla normativa comunitaria, si evince che la deroga al criterio generale secondo cui le prestazioni di servizi si considerano effettuate allatto del pagamento del corrispettivo, o se anteriormente a tale momento, allatto dellemissione della fattura, non si applica: alle prestazioni di servizi rese tra soggetti stabiliti in Italia; alle prestazioni di cui allart. 7 quater e 7 quinquies del D.P.R. n. 633/1972.

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nel caso in cui venga pagato in tutto o in parte il corrispettivo prima dellultimazione della prestazione, ovvero della maturazione del corrispettivo se la prestazione ha carattere periodico o continuativo, la prestazione si considera in ogni caso effettuata alla data del pagamento limitatamente allimporto pagato. Inoltre, se le stesse prestazioni sono effettuate in modo continuativo nellarco di un periodo superiore a un anno e se non comportano pagamenti anche parziali nel medesimo periodo, si considerano effettuate al termine di ciascun anno solare fino allultimazione delle prestazioni medesime (in tale ultima ipotesi torneranno applicabili i chiarimenti forniti dalla Circolare n. 37/E/2011 in tema di territorialit IVA).

Si considerano effettuate nel momento in cui le stesse sono ultimate ovvero, se di carattere periodico o continuativo, alla data di maturazione dei corrispettivi. Se le stesse prestazioni, sono effettuate in modo continuativo nellarco di un periodo superiore a un anno e se non comportano pagamenti anche parziali nel
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medesimo periodo, si considerano effettuate al termine di ciascun anno solare fino allultimazione delle prestazioni medesime. - Prestazioni di servizi (tutte) rese tra soggetti stabiliti in Italia - Prestazioni di cui allart. 7 quater e 7 quinquies del D.P.R. n. 633/1972 rese tra soggetto stabilito in Italia e soggetto estero (UE o extra-UE) Nulla cambia. Quindi, le prestazioni di servizi si considerano effettuate allatto del pagamento del corrispettivo, o se anteriormente a tale momento, allatto dellemissione della fattura.

2.1 Problematicit operative e soluzioni


Sulla base di quanto scritto si desume che la nuova disposizione pu comportare non pochi problemi operativi, in considerazione del fatto che non sempre risulta agevole individuare il momento di ultimazione della prestazione. Al riguardo si precisa che n il D.P.R. n. 633/1972 n il Regolamento UE n. 282/2011 stabiliscono cosa si debba intendere con ultimazione del servizio. Tale particolarit assume maggiore rilevanza per le prestazioni generiche rese da soggetti passivi stabiliti in un Paese extra-UE nei confronti di soggetti passivi italiani. Per tali operazioni, il committente italiano dovr procedere ad emettere autofattura (ai sensi dellart. 17 del D.P.R. n. 633/1972) entro e non oltre il momento di ultimazione della prestazione (a meno che sia stato pagato in tutto o in parte il corrispettivo prima dellultimazione della prestazione, infatti, in tale ipotesi il committente proceder a emettere autofattura entro e non oltre la data del pagamento). Invece, gli obblighi di fatturazione e di registrazione delle prestazioni generiche, rese da soggetti passivi stabiliti in altro Stato UE nei confronti di soggetti passivi italiani, cos come stabilito dalla Comunitaria 2010, sono adempiuti dai committenti soggetti passivi residenti secondo le stesse regole previste per gli acquisti intracomunitari di beni. Conseguentemente la fattura deve essere integrata (c.d. reverse charge) ai sensi dellart. 46 del D.L. n. 331/1993 e registrata a norma del successivo art. 47 (al riguardo si vedano i chiarimenti forniti dalla Circolare dellAgenzia delle Entrate n. 35/E del 20 settembre 2012, con la quale stato chiarito che come momento di effettuazione pu essere preso a riferimento il ricevimento della fattura da parte del soggetto passivo IVA comunitario). Nel caso in cui il committente del servizio non abbia ricevuto la fattura entro il mese successivo a quello di effettuazione delloperazione (ultimazione del servizio o maturazione del corrispettivo per i contratti periodici o continuativi) de34

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ve emettere entro il mese seguente, in unico esemplare, la fattura, specificando anche il numero identificativo ai fini IVA del prestatore comunitario.

2.2 Dal 17 marzo 2012 obbligo di reverse charge


Si ricorda che a decorrere dal 17 marzo 2012 gli obblighi di fatturazione e di registrazione per le prestazioni generiche di cui allart. 7 ter del D.P.R. n. 633/1972 rese da soggetti passivi stabiliti in altro Stato UE nei confronti di soggetti passivi italiani, sono adempiuti dai committenti soggetti passivi residenti secondo le stesse regole previste per gli acquisti intracomunitari di beni (c.d. reverse charge). Conseguentemente, fino al 31 dicembre 2012, la fattura deve essere integrata ai sensi dellart. 46 del D.L. n. 331/1993 e registrata a norma del successivo art. 47 entro il mese di ricevimento ovvero anche successivamente ma comunque entro 15 giorni dal ricevimento e con riferimento al relativo mese. Sul punto si fa presente che a livello nazionale la Circolare n. 37/E del 29 luglio 2011 aveva previsto la possibilit di utilizzo del reverse charge invece che dellautofattura. Ne consegue che dal 17 marzo 2012 per le prestazioni generiche non pi possibile utilizzare il sistema dellautofattura (come evidenziato nel primo paragrafo del presente e-book dal 1 gennaio 2013 esteso lobbligo di integrazione della fattura ricevuta da prestatore/cedente stabilito in altro Paese della UE, anche alle compravendite di beni e ai servizi non generici, inoltre, da tale data vi pi tempo per la registrazione).

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nel caso in cui il prestatore sia "stabilito" in un Paese extra UE il committente "stabilito" in Italia, per assolvere all'inversione contabile, dovr emettere apposita autofattura (quindi, in tal caso non potr avvalersi del reverse charge).

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nonostante la norma si riferisca unicamente ai rapporti tra soggetti appartenenti alla UE, la Circolare n. 16/E del 21 maggio 2013 ha chiarito che possibile emettere lautofattura entro il mese di ricevimento della fattura del prestatore extra-UE, e comunque entro il mese successivo a quello entro il quale sarebbe dovuta pervenire la fattura.

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Note (1) Nel nuovo art. 30 bis del D.P.R. n. 633/1972, ladozione del regime dellIVA per cassa stata gi realizzata dallarticolo 32 bis, inserito in sede di conversione del testo del D.L. 22 giugno 2012, n. 83, ad opera della Legge 7 agosto 2012, n. 134. Tale nuovo regime pu essere utilizzato gi per le operazioni effettuate dal 1 dicembre 2012. (2) Nella presente guida, per brevit, non verranno analizzate tutte le diverse fattispecie (per un approfondimento si veda S.Setti, lIVA nelle operazioni intracomunitarie, Buffetti, 2012).

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