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Lascia ch'io pianga mia cruda sorte, e che sospiri la libert.

Il duolo infranga queste ritorte de' miei martiri sol per piet.
Frondi tenere e belle del mio platano amato per voi risplenda il fato. Tuoni, lampi, e procelle non v'oltraggino mai la cara pace, n giunga a profanarvi austro rapace. Ombra mai fu di vegetabile, cara ed amabile, soave pi.

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