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Filosofia della scienza

Filosofia della scienza


La filosofia della scienza la branca della filosofia che studia i fondamenti, gli assunti e le implicazioni della scienza, sia riguardo alla logica e alle scienze naturali, come la fisica o la biologia, sia riguardo alle scienze sociali, come la sociologia, la psicologia o l'economia. La filosofia della scienza legata in generale alla filosofia della conoscenza. Essa cerca di spiegare la natura dei concetti e delle asserzioni scientifiche, i modi in cui essi vengono prodotti; come la scienza spiega la natura, come la predice e come la utilizza per i suoi fini; i mezzi per determinare la validit delle informazioni; la formulazione e l'uso del metodo scientifico; i tipi di ragionamento che si usano per arrivare a delle conclusioni; le implicazioni dei metodi scientifici, con modelli dell'ambiente scientifico e della societ umana circostante.

Il rapporto con le discipline filosofiche e scientifiche


Nella pi diffusa accezione, la filosofia della scienza l'indagine su come avviene la conoscenza scientifica. Essa ha ampie sovrapposizioni con l'epistemologia e diversi temi in comune con il problema della demarcazione. Quando si deve identificare cosa esiste, quale che sia l'oggetto di cui si parla, saranno coinvolte anche l'ontologia e la gnoseologia. Nella filosofia della scienza ha una certa importanza anche la logica sia per i suoi rapporti con i metodi deduttivi, che per i suoi stretti legami con la filosofia della matematica. La filosofia della scienza pu anche essere declinata al plurale, come riflessione interna ad una comunit scientifica sugli aspetti filosofici relativi ad una comune disciplina di competenza, si ottengono cos la filosofia della fisica, la filosofia della matematica ed altre filosofie settoriali. In questo approccio, a volte settoriale, basato su problematiche scientifiche, si evidenzia la sua principale differenza dall'epistemologia. Il concetto della limitata possibilit della scienza di spiegare l'interezza dei fenomeni naturali stato affrontato da numerosi autori, tra i quali nel XX secolo il francese Pierre Lecomte du Noy.

Storia dei metodi di ricerca


Antichit
L'origine storica dei temi della filosofia della scienza nasce con la filosofia greca, e viene sviluppata in particolare nelle opere di Platone relative alla conoscenza e alla maieutica, nelle opere di Aristotele di Logica e di Metafisica e nelle opere dei filosofi stoici, in particolare di Crisippo su temi di Logica.

La rivoluzione scientifica: Galilei, Cartesio, Bacone


Nel periodo medioevale si ha uno sviluppo dei temi logici gi trattati dagli autori classici antichi ed con il "rinascimento scientifico" che vengono sviluppati in modo sistematico i temi di questa disciplina, in particolare da Galileo Galilei, da Ren Descartes e da Francesco Bacone. Galilei indic come elementi fondamentali del metodo scientifico due procedimenti: l'elaborazione di una teoria da esprimere in forma di deduzioni matematiche, e le conseguenti applicazioni tecniche su di essa in modo da poterla sottoporre a controlli sperimentali. In particolare indica questo metodo con alcuni cenni nei suoi dialoghi all'alternanza di due fasi specifiche nel procedimento di ricerca scientifica, che sono:[1] "sensate esperienze" intese come osservazioni ed esperimenti scientifici "necessarie dimostrazioni" intese come dimostrazioni geometriche e matematiche Il filosofo francese Cartesio svilupp poi i temi di filosofia della scienza in modo pi sistematico nel Discorso sul metodo. La filosofia e il metodo di Cartesio sono considerati razionalisti in quanto prevalente l'impostazione

Filosofia della scienza razionale e deduttiva rispetto alla componente sperimentale. La deduzione il metodo con cui dai principi generali, si possono ricavare i teoremi matematici e la spiegazione dei fenomeni naturali. Cartesio nel Discorso sul metodo [2] indic in quattro punti i procedimenti della conoscenza razionale: metodo dell'evidenza metodo dell'analisi metodo della sintesi metodo dell'enumerazione.

Il filosofo inglese Francesco Bacone svilupp invece i primi studi sistematici sull'applicazione del metodo induttivo nella ricerca scientifica. L'induzione il metodo con il quale si possono scoprire principi generali, partendo dall'osservazione e dal confronto di molti fenomeni naturali e sperimentazioni di laboratorio. Secondo Bacone [3] il procedimento induttivo viene sviluppato con l'ausilio di tre tavole nelle quali il ricercatore riporta diversi aspetti delle sue osservazioni naturalistiche e delle sue sperimentazioni di laboratorio. Le tre tavole descritte da Bacone sono: "tavola della presenza" in cui riporta quando il fenomeno e le sue cause si verificano "tavola dell'assenza" in cui riporta quando il fenomeno e le sue cause non si verificano "tavola dei gradi" in cui riporta le variazioni rilevate negli esperimenti.

Newton
Agli studi innovativi compiuti dai tre grandi studiosi rinascimentali di Filosofia della scienza, Galileo, Cartesio e Bacone, seguirono gli approfondimenti fatti da Isaac Newton nella seconda met del Seicento. Newton nel suo trattato fondamentale di fisica e meccanica, Principi matematici della filosofia naturale (1687) indic in quattro punti i metodi della ricerca scientifica:[4] Non dobbiamo ammettere spiegazioni superflue dei fenomeni naturali A uguali fenomeni corrispondono uguali cause; Le qualit uguali di corpi diversi debbono essere ritenute universali di tutti i corpi; Proposizioni ricavate per induzione da esperimenti, si considerano vere fino a prova contraria.

In particolare l'ultima regola viene in genere ricollegata alla sua celebre frase: Hypotheses non fingo, con la quale Newton intende rifiutare ogni teoria scientifica che non derivi da un'approfondita verifica sperimentale;

Illuminismo e Positivismo
Gli studi di filosofia della scienza ebbero ampio sviluppo nel Settecento, detto appunto secolo dei lumi. Fra i principali studiosi dell'epoca illuminista si ricordano gli inglesi John Locke e David Hume, il matematico svizzero Leonardo Eulero, e gli enciclopedisti francesi Jean Baptiste Le Rond d'Alembert e Denis Diderot. Nell'Ottocento vennero poi sviluppati studi originali sui metodi induttivi dal filosofo inglese John Stuart Mill. rilevante anche la classificazione delle scienze compiuta dal filosofo francese Auguste Comte. Gli studi di questi due filosofi si inquadrano in genere nel movimento del positivismo ottocentesco, che approfond aspetti generali, in relazione al rapporto fra scienza e filosofia.

Il Novecento
Nel Novecento si avuto un ampio dibattito sui temi di filosofia della scienza. Agli inizi del Novecento furono fondamentali gli studi degli storici e filosofi Pierre Duhem e Ernst Mach che ispirarono i filosofi che si riunirono nel Circolo di Vienna. Il "Circolo di Vienna" fu un gruppo di filosofi che si riunivano regolarmente a Vienna dal 1922 fino al 1936 per discutere su temi di filosofia della scienza. Fra gli elementi di questo gruppo sono stati attivi soprattutto Rudolf Carnap, Moritz Schlick e Hans Hann. Da menzionare nel dibattito sulla filosofia della scienza, specie relativamente a Popper, Paul Karl Feyerabend.[5].Karl Popper, frequentatore occasionale del circolo di

Filosofia della scienza Vienna, contest il tema della verificabilit sperimentale,[6] a cui contrappose il criterio della falsificabilit. Pi o meno negli stessi anni si svilupp, grazie all'iniziativa di Hans Reichenbach, il Circolo di Berlino, il quale si occup di tematiche analoghe, ma con particolare attenzione alla causalit, alla statistica ed al potere predittivo della scienza. Dopo lo scioglimento del Circolo di Vienna nel 1936, gli studi in questa disciplina continuarono in varie universit europee e americane. Fra gli sviluppi degli ultimi decenni del Novecento si ricordano gli importanti contributi del filosofo americano Thomas Kuhn e dell'ungherese Imre Lakatos legati ai programmi di ricerca e al progressivo sviluppo ed evoluzione delle teorie scientifiche. Fondamentali anche le ricerche della scuola di Poznan e di filosofi come Leszek Nowak, che ha introdotto il concetto di idealizzazione nella filosofia della scienza. Da menzionare anche il pensiero di Jacques Monod per i suoi contributi alla filosofia della biologia. Filosofia della scienza in Italia nel Novecento Fra gli scienziati e matematici italiani che hanno approfondito i temi di filosofia della scienza fra fine Ottocento e gli inizi del Novecento si ricordano in particolare Federigo Enriques e Giuseppe Peano. Il matematico livornese Federico Enriques, oltre a numerosi trattati di didattica della matematica, svilupp anche saggi molto approfonditi di storia della scienza e di filosofia della matematica, confutando alcune formulazioni scettiche in questo campo, in particolare elaborate dai filosofi idealistici e kantiani. Il matematico torinese Giuseppe Peano svilupp in particolare trattati di logica simbolica, con una impostazione deduttiva della matematica, dai fondamenti della geometria e dell'aritmetica, fino agli sviluppi pi avanzati dell'analisi matematica. Dopo la seconda guerra mondiale gli studi in questo campo furono condotti innanzitutto dal Centro Studi metodologici di Torino, ad opera di Ludovico Geymonat e Nicola Abbagnano. In particolare si devono a Geymonat i maggiori contributi in questa materia con la compilazione della grande opera sistematica Storia del pensiero filosofico e scientifico, stampata in pi edizioni e numerosi volumi, in collaborazione con molti altri esperti delle varie discipline. Alcuni studi di rilievo sono stati sviluppati da docenti di filosofia della scienza di varie universit italiane. Fra questi si ricordano in particolare Paolo Rossi che si occupato soprattutto di aspetti storiografici, Marcello Pera che ha fatto studi sull'induzione e il metodo scientifico e Giulio Giorello che ha scritto vari saggi di matematica, scienza e filosofia.

Aspetti complementari
Fa parte della filosofia della scienza anche l'etica della scienza, che si (pre) occupa degli aspetti morali dell'attivit scientifica. "La scienza come istituzione implica un tacito contratto sociale tra gli scienziati cos che ciascuno dipende dall'affidabilit degli altri [...] l'intero sistema cognitivo della scienza radicato nell'integrit morale del complesso dei singoli scienziati".[7] In questo settore da rammentare il rapporto fra finanza e ricerca, le tecnologie e nuove definizioni scientifiche, la filosofia della medicina e filosofia della scienze biomediche, l'etica della manipolazione biomedica della vita; ha avuto per l'appunto particolare sviluppo negli ultimi anni la bioetica per le numerose implicazioni che si hanno nel campo delle attivit sperimentali, mediche ed ospedaliere. La filosofia della scienza inoltre considera inosservabili alcuni aspetti oggetti di studio come le particelle atomiche, la forza di gravit, la causa, la credenza o le motivazioni.

Filosofia della scienza

Bibliografia
Ludovico Geymonat, Lineamenti di Filosofia della Scienza , 1985, Milano, Mondadori. Anna Ludovico, Dalla fisica alla filosofia, Roma: Editore Nuova Cultura 2011, ISBN 8861346081.

Note
[1] [2] [3] [4] "vedi Galileo Galilei, Dialogo dei massimi sistemi, Firenze, 1632 Ren Descartes, Discorso sul Metodo, Leida, 1637 vedi Francesco Bacone, Novum Organum, 1620 vedi Isaac Newton Principi Matematici della filosofia naturale, libro 3, capitolo sui Metodi del filosofare. Fra le edizioni in lingua italiana si fa riferimento in particolare a quella della collana Classici della scienza, Torino Utet, 1997 [5] vedi Paul Karl Feyerabend, Dialogo sul metodo, Laterza, Roma-Bari , 1993) ) [6] vedi Karl Popper, La logica delle rivoluzioni scientifiche (traduzione italiana: Torino, 1970) [7] " Jacob Bronowski, citato in Alexander Kohn, Falsi profeti, Inganni ed errori della scienza, p. 1 (Zanichelli, 1991)

Voci correlate
Ontologia fisica Logica Epistemologia Epistemologia evoluzionistica Metodo scientifico Filosofia Etica Bioinformatica Etica della scienza pura Journal for General Philosophy of Science

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