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Provincia
di Udine
Associazione Controllo
Qualità Urbanistico Ambientale
Ente riconosciuto e Onlus
www.acquaint.it
L’Associazione, attraverso questo libretto che illustra le 130 opere pervenute, de-
sidera esprimere tutta la gratitudine agli artisti italiani, europei e del mondo che
hanno sviluppato e concepito le loro opere appositamente per la tutela del fiume.
Di sicuro il successo di Mail-Art è dovuto anche per il sostegno dell’A.I.A.P. UNE-
SCO/Comitato Nazionale di Portogruaro (VE), Quadreria Museo CRAS Spilimbergo
(PN), Gruppo Giovani Pittori Spilimberghesi, Spazio/Arte L’Aquila.
Il Presidente A.C.Q.U.A.
Renzo Bortolussi
Illustrazione
artistica
della manifestazione
e l P r o f . R o b e r t o Jacovissi
d
Il 2 settembre 1965 ed il 4 novembre del 1966 a Latisana, proprio alla foce del fiu-
me Tagliamento, si verificarono due disastrose alluvioni che distrussero paesi e
crearono vittime, in entrambe le alluvioni, sia tra le persone che tra gli animali. Fu
un vero disastro, questo, che trasformò, a causa dello straripamento delle acque
di quel fiume simbolo, i dolci paesaggi della Bassa Friulana in visioni spettrali.
Anche molti paesi vicini ne furono toccati, anche se in maniera minore, come av-
venne a Cordovado, il paese del poeta Giacomo Vit, che su quegli avvenimenti ha
scritto un intenso poemetto, La piena (poemet di peraulis e aga), dove racconta
come l’ansia di “morire per acqua” si impadronì del pensiero di molti friulani.
Un’ansia che si fa palpabile nella prima delle poesie di questo poemetto, Driu il
vuòlt, dietro la curva:
I spetàvin la piena/driu il vuòlt, chi sintàt tal òur di ‘na braga/chi tal sercli scuri
da l’ombrena, chi alsant il frut/cuintra li’ niulis, chi smirant/tai vui undistin sbos
che/nuia al capiva, chi preant/un sant che tal vuòit al/taseva...
I spètavin la piena,/driu il vuòit/e ‘na musica di arcassis/plòmbis a ni sturniva/
radìs ch’a s’in-ruziniva...
L’ansia per quell’evento è resa dal poeta con grande maestria: prima dai versi
spezzati che sembrano accavallarsi l’uno sull’altro come avviene per le onde di
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Mail-
piena; poi dall’aspettare il suo arrivo da dietro la curva, da dove non la si vede ar-
rivare se non nell’attimo fatale.
Eppure, il Tagliamento, Tiliaventum Tilavento, Taliamentus come già nelle fonti
classiche, da un toponimo di origine celtica la cui base potrebbe provenire dal
celtico tilia - tiglio, è un fiume solitamente tranquillo, perfino pacifico quando nel
suo largo letto scorrono sottili vene di acqua azzurrina, che sembrano scompari-
re nei magredi abbacinati dal sole di agosto.
Il Tagliamento, definito il re dei fiumi alpini perché esemplare di fiume seminatu-
rale a carattere torrentizio ormai unico in Europa e forse nel mondo, non ha mai
chiesto vendette, come qualcuno scrisse allora ed ancora si scrive, perché lui è lì
da sempre, perché quel territorio gli appartiene e se ogni tanto si allarga a cer-
care nuovi spazi lo fa per quell’ansia dinamica che è propria dei fenomeni del-
la natura.
Fenomeni ai quali un tempo l’uomo badava rispettandoli senza cercare forzatu-
re ma che oggi un insano desiderio di possesso e di sfruttamento non intende di
considerare per il verso giusto, al massimo cercando il modo di farvi fronte innal-
zando argini e muri, di modo da poter far posto alle sue attività e a nuove costru-
zioni, fino a lambire l’acqua del fiume.
Non solo alla rapina del minimo vitale, di quell’acqua necessaria ad un corso af-
finché non muoia, ma anche alla rapina del suo territorio ha dovuto assistere il Ta-
gliamento, fiume libero fino agli inizi del 1700, quando l’uomo prese ad edificare
le prime arginature in terra, che lo costrinsero a sfociare direttamente a mare.
E poi via via sempre pezzi maggiori di quel suo terreno vitale gli furono sottratti,
tanto che si costruì fino a ridosso degli argini, divenuti sempre più stretti, cosic-
ché il letto del fiume non ce la fa sempre a sostenere le sue piene improvvise e di-
sastrose. Fatto il danno, bisogna pur porvi rimedio, e come spesso succede a cau-
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l-Art
sa della imprevidenza dell’uomo, il rimedio è peggiore del danno.
Per limitare i danni, e per far fronte alla giusta paura degli uomini che vivono sui
territori delle possibili piene, si è pensato di porre rimedio al problema devastan-
do una parte significativa dell’asta del fiume, con la costruzione di imponenti cas-
se di espansione, che non solo non impedirebbero, ad avviso di molti esperti, le
piene eccezionali del fiume, ma causerebbero esse stesse ancora più danni, per-
ché il Tagliamento, ristretto nelle casse in area golenale, aumenterebbe la sua ve-
locità e potenza, trasformandosi in una ulteriore forza devastatrice.
Questo progetto non è andato ancora in porto per la ferma opposizione di esper-
ti, istituzioni e semplici cittadini per la tutela del territorio e dell’ambiente. La
Associazione Controllo Qualità Urbanistico Ambientale che nel suo acronimo,
A.C.Q.U.A, indica chiaramente scopi ed obiettivi della battaglia che da anni com-
batte, è la più vivace tra queste. Il suo presidente, Renzo Bortolussi, che vive vi-
cino al grande fiume e al quale ha dedicato diverse opere d’artista, ne ha pen-
sata un’altra delle sue per dare un colpo d’ala alla battaglia condotta dalla sua
Associazione.
Alla fine dell’anno scorso ha inviato a numerosi artisti italiani e stranieri un appel-
lo affinché contribuiscano, con le loro opere, alla campagna di sensibilizzazione
per la salvaguardia del Tagliamento, e parecchi di loro hanno risposto all’invito.
I veri artisti, si sa, quelli che fanno della loro arte un impegno per la libertà, son
sempre pronti a combattere per una giusta causa con gli strumenti dell’arte loro,
che valgono più di millanta parole, e senza pensare a cosa ne potrebbe venir loro
in tasca. E se la dimensione necessaria dell’arte, al di là di tecniche e tendenze,
è quella della bellezza, del disvelamento dei sentimenti, dell’armonia e della mi-
sura, cosa di più bello, di più armonioso, di più misurato di un paesaggio naturale
che il tempo e le cose hanno plasmato lentamente, secolo dopo secolo?
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Mail-
E tanti artisti, si diceva, hanno risposto all’appello dell’associazione: oltre 130 di
loro hanno inviato le loro opere, e alcuni di questi – ma non facciamo nomi, per-
ché qui non si tratta di fare graduatorie di merito, ma di sensibilità – sono nomi
famosi nel panorama nazionale ed internazionale.
Il fiume, si sa, è capace di grandi suggestioni ed emozioni, e le opere presenta-
te – le tecniche utilizzate sono le più diverse: si va dall’acquerello al pastello, dal-
la grafica al collage, dalla grafica alla fotografia – ne rendono le mille sfaccetta-
ture e le altrettante sensibilità degli artisti. Impossibile dire qualcosa di tutti, ma
almeno rileviamo che tra le opere presentate troviamo dei veri e propri brani po-
etici, resi con lirismo e partecipazione, assieme a gridate espressioni contro lo
scempio, che spesso trovano nelle parole che accompagnano tali tele le espres-
sioni di uno sdegno che viene dal profondo dell’animo dell’artista. E tutte, ma pro-
prio tutte queste opere, parlano di un fiume da salvare perché lo si ama (non si
salva ciò che non si ama), con il cuore e con la mente.
La loro è una denuncia ora appena accennata ora financo gridata ad alta voce, con
le parole della loro arte. E queste opere avranno ancora più voce, manifesteran-
no ancora più amore e impegno per la salvaguardia del fiume, grazie a una col-
lettiva itinerante organizzata, nell’ambito della manifestazione Abstract VIII edi-
zione - 1ª manifestazione internazionale MAIL-ART, dalla Associazione A.C.Q.U.A
con il patrocinio deIl’AI.AP. Unesco/comitato di Portogruaro, della Quadreria Mu-
seo CRAS di Spilimbergo, del Gruppo Giovani Pittori Spilimberghesi e di Spazio/
Arte L’Aquila.
Le opere della collettiva – riprodotte commentate nell’opuscolo assieme agli
sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa – saranno esposte al pubblico, nei pri-
mi mesi del 2009, nelle austere sale del Consiglio Regionale e in sette centri ur-
bani del Friuli.
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L E O P E R E
5
Alberto Beson cm 21x30
J. Cariglia cm 30x20
J. Cariglia cm 30x20
19
Istvan Laszlo Holicska cm 31x23
lennef cm 15x21
20
linda ghiglione cm 30x21
scheyes cm 21x30
29
simone succu cm 23x33
sfondo grigio
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2009 / Impaginazione: Interattiva - Spilimbergo (Pn) / Fotografie: Foto ottica Mezzolo - Dignano (Ud)