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PROBLEMI DELL’INVOLUCRO

PATOLOGIE DEL MODERNO?


Con la consulenza di Archimede sugli specchi ustori, Frank O’ Gehry non
avrebbe surriscaldato gli edifici circostanti. Così come nella Torre Antel a
Montevideo, Giovanni Battista Venturi avrebbe evitato i danni del vento che
si incunea tra due corpi dell’edificio. Quando il progetto e non la senescenza
crea il danno all’edificio

Sergio Croce
ambiente dal punto di vista fisico può essere Fino ad ora la ricerca e le attenzioni progettuali si

L’ interpretato come un universo di segni e di


segnali che, oltre che incidere sulla senso-
rialità dell’uomo, è anche potenzialmente in grado
sono concentrate sugli effetti di tali segnali sulle
condizioni interne. Si è data infatti prevalenza alla
interpretazione dell’involucro come elemento di
di stimolare e determinare reattività dell’organismo difesa e di controllo delle condizioni interne in pre-
edilizio e in particolare dell’involucro. In particolare senza di situazioni di contesto sfavorevoli o critiche.
l’involucro, nella sua interpretazione funzionale, Meno indagato è il tema della influenza degli edifici,
oltre che avere il compito di reagire opportunamen- nella loro complessità geometrica e materica, sul-
te ai segnali ambientali al fine di mantenere la sua l’ambiente circostante. È indubbio infatti che le
integrità nel tempo, costituisce lo strumento di superfici esterne dell’involucro immettano nell’am-
potenziamento, depotenziamento, trasformazione e biente esterno segnali termici, acustici, luminosi
re-immissione in ambiente di tali segnali. Il modo di che tendono a modificare l’esito integrato di qualità
reagire a tali stimolazioni, da parte dell’organismo ambientale che si determinerebbe nello stesso sito
edilizio, influenza fortemente le condizioni ambien- in assenza di edificazione. È noto che l’attuale svi-
tali non solo interne, ma anche esterne. luppo urbano addensato è responsabile dell’attiva-
L’involucro diventa quindi un generatore di segnali zione del fenomeno denominato “isola climatica
(termici, acustici, luminosi) dalla cui graduazione e urbana”. Tale fenomeno si caratterizza per una con-
modulazione progettuale dipende l’attivazione di sistente alterazione degli eventi climatici e determi-
condizioni ambientali confortevoli. na notevoli influenze sul regime di inquinamento.

ERRORI DI PROGETTO
Walt Disney Concert Hall a Los Angeles

Epoca edificio: inaugurato nell’ottobre 2003. Rivestimento involucro: 21.000 m2, pannelli in lamiera acciaio inox, distribuiti in 6100 pezzi.
Superficie involucro: curva, in parte acciaio inox lucido, in parte acciaio inox spazzolato. Sistema costruttivo rivestimento: il sistema costruttivo si
differenzia nella versione solo rivestimento dalla versione con funzione di isolamento termico e di tenuta all’aria e all’acqua: nel primo caso il
pannello è agganciato alla sotto-struttura lasciando un’intercapedine ventilata, nel secondo caso vengono aggiunte delle schiume poliuretaniche.

Elementi dell’involucro
Cause Effetti Correzione adottata
coinvolti

- Abbagliamento.
- Surriscaldamento all’interno degli edifici - Intervento: satinatura delle
circostanti. superfici interessate con strumenti
- Aumento della temperatura delle superifici abrasivi di tipo vibrazionale e
irradiate (60°C). orbitale.
Superfici curve, acciaio inox Radiazioni riflesse
- Valori di specularità delle superfici > 300 GU - Epoca: marzo 2005 (un anno e
lucido
(valore di riferimento consigliato 100 GU). mezzo dopo l’inaugurazione).
- Luminanza = 12,000 cd/m2 . - Durata: 6 settimane.
- Valore della temperatura in corrispondenza dei - Costo: 90.000 $ (costo complessivo
fuochi generati dalle superfici concave, 150 – dell’edificio 274.000.000 $).
170 °C.

Torre delle Telecomunicazioni Antel a Montevideo

Epoca edificio: completato nel 2003. Sup. utile: 9459 m2. Altezza: 160 m (35 piani)+antenna alta 40 m. Struttura: c.c.a. e acciaio Involucro: vetro e
alluminio

Elementi di contesto ambientale Porzione di edificio interessata Effetto Patologia

Oscillazione verificate (analoga a


Generale: zona fortemente ventosa Torre Struttura elastica
quella di edifici comparabili)

Effetto Venturi indotto da una


Facciata del corpo basso quinta posizionata tra la torre e Rottura e asportazione completa
Caso specifico: 2005, uragano con
strutturalmente più rigida, ma l’edificio più basso: si verifica della lastra esterna dei pannelli del
vento a 160 km/h
meno esposta al vento un’accelerazione della velocità del vetrocamera
vento ed un effetto di suzione
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Certamente un approccio alla progettazione urba- Walt Disney Concert Hall
na maggiormente conscio delle influenze che una
specifica articolazione urbana ha nei riguardi della
a Los Angeles
alterazioni climatiche avrebbe la possibilità di influi-
re positivamente sul problema e migliorare il clima L’involucro
delle nostre città.
Le lastre di acciaio, utilizzate per il rivestimento, sono superfici rullate,
Così pure una valutazione dell’impatto che un edifi- quindi con un asse diritto e uno curvo. I profili seguono le isoparametri-
cio determina sulle condizioni degli spazi circostan- che della superficie curva; al produttore era stata delegata la risoluzio-
ti consentirebbe di migliorarne l’usufruibilità. ne tecnologica di agganci, sistema di montaggio e chiusure dei rivesti-
menti. Sono stati necessari cinquanta modelli in 3D per definire le diffe-
Il tema è naturalmente molto complesso, ma forse i renti parti dell’edificio. Il rivestimento è costituito da 21.000 m2 di pan-
due casi che qui di seguito si presentano eviden- nelli in lamiera di acciaio inox di dimensioni di 1,2 m per 3,0 m circa di
spessore variabile, da 5 mm in basso per evitare eventuali deformazioni
ziano in modo paradigmatico i rischi di una disin- da urto, a 2 mm in altezza. I raggi di curvatura sono molteplici, la tota-
volta prassi progettuale, che non assegna la giusta lità gli elementi ammonta a 6.100 pezzi di cui solo 2.100 sono della stes-
importanza alle analisi di impatto ambientale sulle sa tipologia. Il sistema costruttivo si differenzia nella versione solo rive-
stimento e nella versione isolante aria e acqua: nel primo caso il pan-
zone esterne all’edificio. nello è agganciato alla sotto-struttura lasciando un’intercapedine venti-
Il primo caso è il Walt Disney Concert Hall di Los lata, nel secondo caso vengono aggiunte delle schiume poliuretaniche.
Angeles di Gehry che ha avuto in America una
notevole copertura mediatica e che ha richiesto
consistenti interventi di correzione.
Il secondo caso è costituito dal complesso Antel di
Montevideo dove apparati architettonici scenografi-
ci hanno determinato pesanti aggravamenti della
usufruibilità degli spazi di transito esterni in presen-
za di vento oltre che danni agli edifici.
Come vedremo i casi celano una perdita di cono-
scenze elementari che Archimede e molti secoli
dopo Venturi avevano depositato nella storia delle
scienze e delle tecniche ingegneristiche.
I due casi evidenziano infatti un utilizzo improprio
delle “lenti ustorie” e dell’“effetto venturi”.

Il Walt Disney Concert Hall, Los Angeles


Le superfici degli edifici quando investiti dalla
radiazione solare, in funzione delle loro caratteristi-
che di assorbimento, della loro texture e del loro
assetto geometrico riemettono in ambiente in modo
differente una parte più o meno consistente di tale
radiazione. Per quanto riguarda la luce, in termini
sommari, si può dire che la riflessione in ambiente
generata dal comportamento delle superfici può
essere del tipo diffuso o speculare
In presenza di specifiche conformazioni delle
superfici la riflessione speculare può essere di tipo
concentrato (superfici concave), di tipo perfetta-
mente speculare (superfici piane),di tipo decon-
centrato (superfici convesse).
Negli Stati Uniti vi è una forte corrente di pensiero
che spinge a trattare le superfici degli edifici e ulti-
mamente anche quella dei marciapiedi e addirittura
delle strade con colori chiari o riflettenti sia per
aumentare l’albedo delle città sia per ridurre gli
effetti termici dell’isola urbana dovuti alla radiazione
solare in stagione estiva.
È chiaro che tale messaggio, nelle sua banalizza-
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Radiazioni riflesse: la
specularità delle superfici
Parte delle superfici generavano fenomeni di abbagliamento, surriscalda-
mento all’interno degli appartamenti di alcuni edifici circostanti diretta-
mente investiti dalla radiazioni riflesse. In corrispondenza dei fuochi gene-
rati dalle superfici concave si registravano temperature tali da deformare
oggetti in plastica dell’arredo urbano.

Una soluzione La risoluzione del


provvisoria in problema: satinare
attesa della Per satinare le superfici vennero utilizzati strumenti abrasivi
diagnosi di tipo vibrazionale e successivamente orbitale. La finitura
fu realizzata a mano con carta vetrata finissima e pulizia
Le superfici che determinavano gli abba- finale con panni di cotone per eliminare la polvere.
gliamenti più consistenti furono subito rive-
stite con teli.
Successivamente fu messo a punto un
modello grafico di simulazione, finalizzato a
valutare l’andamento dei fenomeni di abba-
gliamento e surriscaldamento durante il tra-
scorrere dell’anno.

Archimede e gli specchi ustori

Forse non tutti ricordano che durante la seconda guerra punica (218-210 a.C.) la città siciliana
di Siracusa, una colonia greca, era stata messa sotto assedio, sia da terra che dal mare, dalle
forze romane al comando del console Marcello. Proprio in quel frangente, Archimede avrebbe
usato degli specchi per raccogliere e concentrare i raggi solari: puntati contro le quinqueremi
di legno romane, i raggi riflessi ne provocarono l'incendio, distruggendo la flotta di Marcello.
Gli elementi in mano a chiunque volesse ripetere l'esperimento non sono molti: non ci è giunto
nessuno scritto di Archimede sugli specchi ustori. L'unico riferimento alla vicenda à nell'opera
dello scrittore Dione Cassio, un autore imperiale del II secolo d.C. In questi scritti si parla del-
l'impiego degli specchi contro navi che si trovano alla distanza di ''un tiro d'arco": un unico
specchio di forma esagonale, composto da numerosi e piccoli specchi elementari; e dell'utiliz-
zo di corde per muovere lo specchio in modo da ottenere un angolo di rifrazione che deviasse
i raggi del sole "concentrati" sulle navi. Dal punto di vista geometrico, dati i fuochi di una ellis-
se, via via che il piano che la genera si inclina, l'ellisse diventa sempre più allungata e il secon-
do fuoco si allontana dal primo. Quando si trasforma in una parabola, il secondo fuoco spari-
sce (a volte si dice che è andato all'infinito) e non ne resta che uno. E mentre in uno specchio
ellittico i raggi che provenivano da un fuoco andavano a finire nell'altro, in uno specchio para-
bolico i raggi che partono dell'unico fuoco rimasto si riflettono parallelamente all'asse, e vice-
versa i raggi paralleli all'asse che si
concentrano nel fuoco. Quest'ultima
proprietà della parabola può essere
usata per costruire uno specchio
ustorio, ossia uno specchio che con-
centra i raggi solari (che si possono
considerare paralleli data la grande
distanza del Sole) nel fuoco, dove
possono incendiare del materiale
infiammabile.
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zione, può al contrario delle attese produrre un contraente (Schiler and Associated).
peggioramento dell’isola di calore. Il caso della Va notato che il Final Environmental Impact Report
Walt Disney Concert Hall in Los Angeles di Frank del 1999 relativo all’approvazione del progetto
Gehry è a questo riguardo esemplare. faceva riferimento ad un rivestimento in pietra cal-
L’edificio Walt Disney Concert Hall o dell’effetto carea. La sostituzione della pietra con l’acciao inos-
“specchio ustorio”, inaugurato nel 2003, si caratte- sidabile non fu ritenuta tale da determinare proble-
rizza per le tipiche superfici curve, realizzate nella mi, assumendo il fatto che i due materiali avessero
parte dell’edificio in cui è inserito l’Arts theatre la stessa riflettanza una erroneamente non fu tenuto
(Redcat) in acciao inox lucido, al contrario di altre in conto degli effetti della specularità. I livelli di spe-
parti realizzate in acciao inox spazzolato. Dal punto cularità delle superfici raggiungevano valori anche
di vista della riflettanza i valori dei due trattamenti superiori a 300 GU, ben superiori al valore consi-
divergono di poco: drammaticamente diverso è gliato di 100 GU per le superfici verticali
invece il fenomeno della riflessione. Successivamente fu messo a punto un modello
Subito dopo la costruzione cominciarono infatti a grafico di simulazione, finalizzato a valutare l’anda-
farsi sentire le lamentele degli automobilisti, dei mento dei fenomeni di abbagliamento e di surri-
pedoni e degli abitanti degli edifici circostanti. scaldamento durante il trascorrere dell’anno.
Alcune superfici generavano non solo fenomeni di Le analisi condotte evidenziarono situazioni tali da
abbagliamento, ma anche surriscaldamenti all’inter- determinare disturbi comportamentali ma non veri e
no degli appartamenti di alcuni edifici circostanti propri impedimenti, inoltre consentirono di indivi-
direttamente investiti dalle radiazioni riflesse. Si duare le superfici su cui intervenire che risultarono
aggiunga che in corrispondenza dei “fuochi” gene- nettamente più grandi rispetto a quelle trattate ini-
rati dalle superfici concave si registravano tempera- zialmente con teli. Due furono le soluzioni alternati-
ture tali da deformare oggetti in plastica dell’arredo ve individuate: la prima consisteva nell’applicazione
urbano. Inoltre era nettamente percepibile dai pas- di una pellicola e la seconda poi adottata consiste-
santi un incremento consistente della temperatura va nel “satinare” le superfici interessate mediante
radiante al passare da una zona abbagliata ad differenti tecniche. Nel novembre 2004 fu emesso il
un'altra non interessata dal fenomeno. report finale e nel marzo 2005 si diede corso alle
All’inizio, per ridurre le lamentele e in attesa di deci- operazioni. L’intervento ebbe un costo di $ 90.000
dere su come intervenire, le superfici che determi- a fronte di un costo di costruzione di $ 274.000.000.
navano i più consistenti abbagliamenti furono rive- Prima di dare luogo all’operazione che durò sei set-
stite con dei teli. Successivamente per affrontare il timane, furono eseguiti 10 test che furono sottoposti
problema furono eseguite alcune misure di tempe- alla scelta dell’architetto. Il processo di intervento
ratura della superficie dei marciapiedi investiti da selezionato previde l’utilizzo di strumenti abrasivi di
tali riflessioni: i data logger evidenziarono il raggiun- tipo vibrazionale e quindi orbitale.
gimento di valori attorno ai 60 °C. Nei punti di con- La finitura fu realizzata a mano mediante carta
centrazione focale furono misurate temperature tra i vetrata finissima e pulizia finale con panni di cotone
150 e 170 °C. Furono eseguite anche analisi relati- per eliminare la polvere.
ve alla luminanza che raggiungeva valori superiori
a 12,000 cd/m2. Consistente fu la diffusione media- La torre Antel di Montevideo o dell’“effetto
tica e nel giugno del 2003 il Chief Administrative venturi”
Office della Contea di Los Angeles incaricò una Un altro caso interessante di incidenza negativa di
società di ingegneria di studiare il caso insieme a formalismi architettonici sulla situazione del microcli-
allo studio Gehry (Foga) e di proporre soluzioni al ma a ridosso degli edifici è quello della torre Antel di
riguardo. La società di ingegneria incaricata Montevideo progettato dall’architetto Carlos Ott. A sinistra e al cen-
tro, Torre Antel a
(Sapphos Environmental, inc.) si avvalse di un sub- L’edificio, costruito con fondi della municipalità e Montevideo. Nella
foto a sinistra è
evidente la distri-
buzione dei volumi
che ha creato l’ef-
fetto venturi. A
destra, Walt Disney
Concert Hall: gli
effetti di riflessione
presenti in una
molteplicità di
punti; nella foto l’e-
dificio prima della
1250 cura.
Torre delle Telecomunicazioni
Antel a Montevideo

Vento Forza 12:


danneggiamento
del courtain wall
Nonostante il vento avesse raggiunto la velocità di 160 km/h e la Torre
fosse stata fatta sgomberare per le oscillazioni della struttura, sullo stes-
so si ebbero solo danneggiamenti dell’involucro “fronte vento”, dovuti ad
oggetti proiettati dal vento, senza rotture di vetri.

A ridosso della torre:


problemi di microclima
L’architettura della parte a terra della Torre Antel è caratterizzata
da una serie di quinte scenografiche che influenzano l’azione
del vento sia sulla Torre che sugli edifici più bassi

Effetto Venturi come Sull’effetto Venturi


conseguenza dell’errore
L'effetto Venturi (o paradosso idrodinamico) è il fenomeno fisico,
di distribuzione
scoperto e studiato dal fisico Giovanni Battista Venturi, per cui la
La quinta posizionata tra la torre e l’edificio basso produce un’accelera- pressione di una corrente fluida aumenta con il diminuire della
zione della velocità del vento ed un effetto di suzione che ha avuto come velocità. È possibile studiare la variazione di pressione di un liqui-
risultato l’asportazione delle lastre esterne del retrocamera, dei coprigiun- do in un condotto, inserendo dei tubi manometrici. L'esperimento
ti esterni e delle lastre decorative. dimostra che il liquido raggiunge nei tubi altezze diverse: minore
dove la sezione si rimpicciolisce (in cui aumenta la velocità) e
maggiore quando la sezione si allarga (ovvero quando la velocità
diminuisce). Dato che la pressione del liquido aumenta all'aumen-
tare dell'altezza raggiunta dal liquido nei tubi manometrici, è pos-
sibile dire che ad un aumento della velocità corrisponde una dimi-
nuzione della pressione e viceversa, cioè all'aumento della pres-
sione corrisponde una diminuzione della velocità. Con esperi-
menti appropriati, è possibile notare lo stesso fenomeno nei gas.

con p=densità; p=pressione;


v=velocità del liquido
Perché viene chiamato para-
dosso idrodinamico?
L'Effetto Venturi viene anche
chiamato paradosso idrodina-
mico poiché si può pensare che la pressione aumenti in corri-
spondenza delle strozzature; tuttavia, per la legge della portata,è
solo là che la velocità aumenta in corrispondenza delle strozzatu-
re. Quindi se abbiamo un tubo che finisce contro una piastra
come in figura e il fluido ha una pressione leggermente superiore
alla pressione atmosferica, l'aumento di velocità che la strozzatu-
ra crea tra tubo e piastra farà aumentare la velocità a scapito
della pressione del fluido. Se la pressione scende al di sotto della
pressione atmosferica, la piastra tenderà a chiudere il tubo anzi-
ché volare via.
1251
consegnato nel 2003, ha una superficie utile di vetri e più precisamente la rottura e l’asportazione
9.459 m2: la torre vera e propria raggiunge l’al- completa della lastra esterna dei pannelli in vetroca-
tezza di 160 m. Nella parte terminale sono mera interessò invece la facciata del corpo basso e
installate strutture strumentazioni di telecomuni- quindi le superfici di facciata potenzialmente meno
cazione e in sommità si eleva una antenna di esposte all’azione diretta del vento e strutturalmente
40 metri. La struttura, che si sviluppa su 35 più rigido.
piani, è composta da un nucleo centrale in La lastra interna di composizione stratificata seppur
c.c.a e da membrature perimetrali in acciao. lesionata rimase in posizione.
Anche in questo caso si è registrato un intenso Durante la progettazione furono eseguite prove in
dibattito pubblico generatosi fin dalla fase di galleria del vento per valutare le azioni sulla torre e
costruzione sia per aspetti politici (l’edificio è sugli edifici più bassi. L’analisi però non considerò
stato costruito con fondi della municipalità) sia l’influenza che avrebbero potuto avere le quinte sce-
per motivazioni tecnico strutturali, legate al’uti- nografiche che caratterizzano l’architettura della
lizzo di profilati europei, leggermente più parte a terra della torre Antel. In particolare come si
pesanti di quelli americani previsti in capitolato. può osservare nelle illustrazioni, tra la torre e l’edifi-
In particolare, la polemica riguardava una pre- cio basso a sinistra è inserita una quinta che induce
sunta eccessiva elasticità della torre sotto l’a- dal punto di vista fluidodinamico un vero e proprio
zione del vento. L’edificio prospetta infatti diret- “effetto venturi”. Tale effetto produce un’accelerazio-
tamente sull’estuario del Rio della Plata ed è ne della velocità del vento ed un effetto di suzione
quindi interessato da venti di notevole potenza. che nel nostro caso ha determinato l’asportazione
In ogni caso le analisi di calcolo e le prove in delle lastre esterne del vetrocamera.
galleria del vento consentirono di evidenziare L’azione del vento ha determinato anche l’asporta-
come le oscillazioni rientravano nella normalità zione dei coprigiunti esterni e delle fasce decorati-
di edifici analoghi (18 cm di oscillazione rispet- ve. Risulta interessante osservare come le lastre del
to ad un evento con un ritorno da 50 a 100 rivestimento in pietra della quinta non sono state
anni). Altre polemiche riguardarono il courtain interessate da dislocazioni o rotture.
wall e la sua stabilità sotto l’azione del vento. Le lastre erano state messe in opera, a giunto aper-
Tali polemiche furono anche generate da inter- to su una baraccatura strutturale in acciaio. La per-
ruzioni dei lavori dovute in questo caso alla meabilità all’aria della quinta ha in questo caso
scelta dei vetri. In particolare si temeva che l’e- impedito azioni di strappo delle lastre stesse, che al
lasticità della struttura, anche in relazione alla contrario si sono determinate sulla facciata contrap-
sua tipologia costruttiva del courtain wall (a posta. La permeabilità della quinta ha nella sostan-
montanti e correnti), potesse determinare la za annullato l’azione depressiva causata dall’effetto
compressione e la rottura dei vetri. Nel 2005 un venturi sulla stessa. Ma a parte il dissesto del cour-
fortunale di estrema violenza interessò tain wall il caso è interessante anche per le conse-
Montevideo e quindi anche il complesso Antel. guenze indotte sulle zone di transito dalla specifica
Il vento raggiunse la velocità di 160 km/h e articolazione architettonica. A parte il rischio di
determinò molti danni agli edifici della città e caduta di elementi della facciata, anche per venti
nelle zone limitrofe. In tale occasione la torre fu meno forti l’incremento della velocità del vento rag-
fatta sgombrare per le oscillazioni della struttu- giunge il massimo proprio nella zona di ingresso del
ra, che peraltro rientravano nei limiti di calcolo. corpo basso, potendo creare disturbi consistenti
Danneggiamenti del courtain wall si ebbero alla deambulazione.
nella zona prospiciente all’estuario del Mar
dalla Plata da dove soffiava il vento. La cosa
interessante fu che non si ebbero rotture di
vetri nelle facciate della torre, evidentemente
maggiormente esposta all’azione ventosa. Per
quanto riguarda la torre si registrò la rottura di
un limitato numero di vetri solo nella parte
bassa in conseguenza ad oggetti a terra
proiettati sulla facciata: il vento a terra era in
grado di spostare le automobili. La rottura dei
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