La riflessivit filosofica nell'ambito nell'ambito della pedagogia generale.
La pedagogia generale assume un livello di argomentazione e critica aperta al contributo
di molti stili filosofici, di molte modalit di conseguire la criticit filosofica. Senza svincolarsi a un metodo o ad un altro, un metodo strettamente deduttivo un metodo pi orientato in senso induttivo, pi legato alla spiegazione. Cos' il metodo deduttivo? quello che passa dal generale al particolare. Da affermazioni generali che vanno a coprire una serie di casi particolari. Se io dico che tutti gli uomini sono mortali afferm anche che ognuno degli uomini mortale. Deduco dall'affermazione generale un caso particolare. stato molto caro al pensiero metafisico poich la metafisica parte da principi generalissimi postulate come fondamento della realt e da quello in maniera anche fascinosa deduce l'ordine della realt: spinoza un razionalista che vuole dedurre la realt da un principio. Parte dalla definizione della sostanza: ogni cosa che in quanto ha una sostanza , allora la sostanza al principio della realt. Ma che cos' rigorosamente in senso logico una sostanza? e gli dice che il suo capolavoro, l'etica dimostrata secondo il metodo della geometria, cio un metodo rigorosamente analitico deduttivo. La sostanza per essere tale causa sui, ma quale sostanza causa sui? solo Dio causa di s. Quindi tutto la realt postula in quanto , l'esistenza di un dio. di un Dio che si manifesta in tutte le forme della realt, poich sono dal dio stesso costituite. Come? Dio crea all'interno di se stesso e da qui spinoza deduce le forme della realt che sono forme di Dio, poich Dio contiene in s la realt in quanto prodotta da lui stesso. Da qui nasce una polemica feroce in quanto spinoza al apparteneva alla comunit ebraica ( ebraismo che ha lanciato l'assoluta trascendenza di Dio grande scoperta) all'interno della comunit ebraica sul panteismo di Dio (= Dio coincide con la realt tutta) probabilmente c' panteismo anche se il discorso di Spinoza pi raffinato interessante che da questa definizione di tipo strettamente tautologico, deduce l'ordine della realt, la struttura della realt, la collocazione dell'uomo e il destino dell'uomo. Partendo da un principio logico ontologico, la sostanza, niente c' che non sia sostanza, altrimenti non c', ma allora la sostanza principio della realt. ma perch una sostanza ci sia noi non possiamo che pensarla come causa di s, che non rimanda a nessun altro ente che l'ha produce, altrimenti non sostanza. Da cui deduce fino ad arrivare all'etica: qual il comportamento che l'uomo deve assumere nell'ambito della realt? valorizzare la propria capacit razionale per comprendere l'unit della realt e Dio e disporre il proprio stile di vita ad elevarsi sempre pi verso questa dimensione di razionalit universale. dal punto di vista religioso questo implicava non la contrapposizione tra le religioni, ma un tentativo di dialogo fra esse, in quanto forme diverse che si avvicinavano al culto della medesima entit che dio. Nel 600 secolo a carico di tragiche guerre di religione, all'uomo viene chiesto di elevarsi ad una comprensione razionale della realt e una fusione con l'ordine naturale. Spinosa stato perseguitato nella comunit ebraica in quanto con lui cade la trascendenza di Dio, un principio che fonda la religione ebraica e la rende completamente difforme da altre religioni mediterranee. Dio indicibile, invisibile, irrapresentabile. nel suo essere assolutamente altro, il vuoto. quindi non pu essere confuso con la natura, nemmeno con un'immagine che lo rappresenti come mentre suprema partendo dalla condizione intellettiva degli uomini. Dio altro, colui che . quindi spinosa non poteva che essere fortemente maltrattato, perseguitato. spinosa nel suo trattato geologico politico disse addirittura che tutte le religioni in fondo portano verso quella divinit unica che sostanza come causa sui. in un secolo che vedeva le contrapposizioni religiose come un principio della vita sociale, devastate ovviamente da da queste guerre, ma che sembrava impossibile pensare le religioni secondo un modello di convergenza, di pariteticit, o almeno di integrazione verso un religioso da pensare, cio un esperienza di concezione religiosa da considerare come comprendente tutte le forme della confessione religiosa. per spinosa c serve per capire nella maniera pi limpida come strutturato il pensiero deduttivo: da un principio si ricava una serie di conseguenze quindi la via deduttiva. Viceversa il metodo induttivo quello che va dal particolare all' universale, in genere non tipica del pensiero metafisico, ma sta alla base del pensiero scientifico e di quelle forme di filosofia che si richiamano ad una metodologia basata sull'osservazione e sulla costruzione di leggi attraverso l'accumulazione del osservazione. esempio classico il pensiero di Bacone: che scrive opere importanti all'inizio del 600 in Inghilterra partendo proprio dalla valorizzazione ( un'anti aristotelico ma , asta con Aristotele q , la sua metafisica che parte da principi astratti- partiamo invece da osservazione della realt e , da l dobbiamo elaborare, anche perch noi dall'osservazione della realt costruiamo il nostro pensiero, non inventiamoci un pensiero che sia capace di reggere l'unit delle altre, noi possiamo solo partire da una analisi di molti eventi del reale, di compararli e di costruire per ipotesi gradatamente le leggi. Cosa manca a Bacone che avr invece Galilei: il ruolo che assegna fra ipotesi e legge all'esperimento che deve provare la legge. Siamo in una fase in cui si esalta soprattutto il metodo induttivo, infatti scrivere un'opera intitolata il nuovo strumento logico basata sul principio della deduzione poich questo era il carattere dell'sillogismo aristotelico e partiamo invece da una nuova logica che sia la logica dell'individuo.Che dall'analisi dei tanti fatti arriva al principio. la spiegazione di nuovo un carattere logico che emerge soprattutto nell'ambito della scienza moderna e contrassegnata dal riportare il caso alla legge, quindi implica l'induzione in qualche modo ma soprattutto nell'analisi dei fatti li spiega attraverso l'intervento di una legge generale. si per si detto non tutte le forme della conoscenza lavorano attraverso la spiegazione ( questo molto importante per la pedagogia) ci sono anche delle forme di conoscenza che sono legate alla analisi del caso. qui la logica non pi quella della spiegazione ma quella della comprensione, ad esempio un evento storico, come si applica questa epistemologia scientifica ricavata dalle scienze naturali alle cosiddette scienze umane e sociali e storiche e prese ad esempio la storia. libro:" come lavora uno storico": anche lo storico lavora con il medesimo metodo, riportare il caso alla legge. la rivoluzione francese la spiega attraverso una legge che riguarda le rivoluzioni in generale. che cos' una rivoluzione? d una regola e le varie rivoluzioni rientrano dentro questa legge generale. fu contrapposto: gli storici non lavorano cos, non partono da una legge per spiegare l'evento, ma ammettiamo sia utile farsi questa legge, a cosa ci aiuta per capire la tipicit dei vari casi nulla perch i vari casi sono rivoluzioni completamente diverse, in comune hanno pochissimo, e quello che comune irrilevante per capire quei fenomeni. quindi con queste critiche si pu dire che non possibile applicare le leggi, i principi della legge tipico delle scienze naturali alle scienze storiche, che hanno invece un'altra logica che la logica della comprensione. logica della comprensione che ruota non attorno al principio della spiegazione, e ma attorno al principio dell'interpretazione.
Il saggismo non solo coglie questi modelli diversi di argomentazione filosofica e scientifica ma da una veste in genere anche fortemente letteraria quindi con un argomentazione vivace, articolata dal punto di vista logico, ai problemi che viene affrontando. il saggismo nasce alla fine del 500, in Francia con l'opera di..... che scrive alcune riflessioni attorno all'uomo. chi l'uomo? la mossa di montaigne di dire: io per studiare l'uomo non devo andare lontano basta studi me stesso, senza pregiudizi, mi concentri anche sui miei stati d'animo, per capirmi ha bisogno di maestri e quali sono: i libri e soprattutto quelli che ci vengono dalla cultura classica poich gli antichi hanno letto senza pregiudizi la condizione dell'uomo. poeti prosatori, filosofi sono le sue letture preferite, e si interroga su: " cosa sono io " " cosa so io ". A trattato gli argomenti pi disparati, e nonna e grandi argomenti, della filosofia, cos' all'ente con , l'come dimostrano Dio, qual il fondamento logico della mente, non gli interessano quei problemi di logica e metafisica, gli interessa la dimensione antropologica, tutti quei problemi che urgono nella vita quotidiana allora scrive sulla amicizia, sul dolore, sulla paternit. li chiama saggi ed il primo a chiamare questa costruzione di un testo filosofico molto libera, con argomentazioni di vario tipo ora , legati alla spiegazione ora legate alla comprensione, o alla narrazione letteraria. il saggismo ha avuto nel corso del 900 una affermazione strepitosa. stato considerato un modo di fare ragionamento filosofico tra il pi intriganti e pi affascinanti. che cosa sono quegli aforismi contenuti nei minima Moralia se non dei micro saggi dove anche la forma della scrittura Come gi in Montaigne certo il maestro dietro Adorno e Nietzche che ha scritto le sue opere tutte basate sulla narrazione, sull'aforisma. ma l'aforisma un saggio rattrappito, poich argomenta in maniera libera rendendo compresenti questi modelli diversi di costruzione del discorso. proprio questa sua apertura, questa sua tensione critica, questa sua capacit diciamo anche di comunicazione che ha il saggio, lo ha reso prezioso e nella cultura del 900, il saggio come modello di costruzione della filosofia e della pedagogia generale. presenta proprio rimanendo fermo all'ambito del 900 una serie di modelli di questo saggismo estremamente non solo diffuso, ma anche riconosciuto, esaltato, valutato positivamente come un modo di fare filosofia autenticamente critica. luckach: una delle pietre miliari del pensiero marxista filosofo legato soprattutto alla filosofia tedesca, inizia come saggista pubblico un volume nel 1910 dal titolo: l'anima e le forme. che significa le forme dell'anima, come l'anima si d forma e quali sono le forme che noi possiamo riconoscere oggi come forme dell'anima. siamo in una posizione che possiamo dire pre- esistenzialista, infatti fa un analisi delle forme dell'esistenza legate a questo principio costitutivo del soggetto che lui chiama l'anima, forse noi lo chiameremo spirito oppure l'interiorit o psiche risalendo alla tradizione greca, lui lo chiama, e qui c' un influsso romantico molto forte, l'anima e le forme. a Firenze scrive una lettera ad un amico in Germania che fa da prefazione e che porta il titolo saggio sul saggio. consapevole di avere scritto una serie di saggi, cio di riflessioni filosofiche costruite attraverso una argomentazione articolata, variegata, strutturata in maniera informale, ma capace di argomentare proprio per questa sua libert di stile cognitivo. saggio sul saggio dove esalta questa forma del pensiero e dice che una forma aurea per fare filosofia che si sottragga alla costrizione dei modelli e che si apra al pluralismo dell'argomentare. poi nel 17 luchack si converte in modo inaspettato al marxismo e dall'ora in poi sar uno dei grandi filosofi che hanno rappresentato nella maniera pi alta le posizioni di un marxismo sempre pi dogmatico. ci ha dato opere come: cominciando da una storia dell'irrazionalismo tra 800-900, attaccando nietche, Schopenhauer: non ha capito niente di nitche, ma lo colloca dentro questa storia di distruzione della ragione. affascinante ma schierato su una visione riduttiva di quello che lui chiama irrazionalismo, che ha ben altro che anzi una revisione della ragione per arrivare anche ad una radicalizzazione ulteriore della razionalit occidentale. Nietzsche questo quando ci dice: noi siamo stati stregati dalla metafisica, dobbiamo emanciparci da questa forma di pensiero e ritornare a prima della metafisica, ad un pensiero plurale legato al vitale non basato a quella priorit del nous che l'intelletto puro caratterizzato dalla riflessivit. Che Aristotele aveva messo a cardine di tutta la realt, poich Dio era l'atto di pensiero eternamente in atto di puro pensiero. questo secondo Nietzsche aveva costruito tutta una storia della cultura dell'occidente legata ad una visione molto particolare, noetica, vera razionalit. Nietzsche dice che invece dobbiamo ricongiungere la razionalit al vitale e ovviamente con questo sconquassa tutto e smaschera. questa tradizione lunghissima in tutto il 900, kierg : come il saggismo si colloca tra i filosofi ma a volte anche fra i letterati, certo un letterato particolare. pasolini:immediatamente prima della morte aveva pubblicato un trattatello pedagogico intitolato gennariello un modo saggistico di affrontare i problemi della pedagogia e indica alcune piste di riflessione attorno all'educazione oggi estremamente luminose. Costruito ovviamente con un argomentare non rigorosamente filosofico ma variato, che si gioca tra i momenti di presentazione di eventi e su momenti di riflessione su tali eventi. Chi Gennariello? un adolescente. chi che lo forma, la famiglia, la scuola no: sono i coetanei e i mass media, questi sono i protagonisti e che ovviamente irretiscono, i coetanei in costumi atteggiamenti e in un malessere comune, i mass media in una condizione di cattura della volont e di orientamento che guarda soprattutto.
dal punto di vista del dibattito politico l'sono contrassegnati da una forte partecipazione politica. un'altra generazione quella si rivolge postulando anche anche la presenza di educatori che alla Socrate sappiano risvegliare la riflessivit l'impegno la capacit di auto comprensione di questi giovani. tutto questo scritto con stile letterario riflessivo che ci porta verso la dimensione del saggio che nella filosofia del 900 e stata una forma espressiva altamente valorizzata e ampiamente frequentata.
il 900 e le filosofie dell'educazione
da cosa contrassegnata la filosofia dell' educazione nel corso del 900: da una intensa ricerca. con la nascita delle scienze dell'educazione la filosofia dell'educazione non scompare, anzi, continua ad essere ovviamente al centro del dibattito sia come epistemologia e axiologia, sia come trattazione critica orientata in senso saggistico cio secondo il modello di discussione aperta dei diversi problemi dell'educazione. quindi la filosofia resta presente insieme come sostegno discorsivo della pedagogia generale. Quindi una ricerca estremamente intensa. il secondo carattere che nel 900 non c' una posizione dominante, sono molte le posizioni che si contrappongono, si integrano, discutono fra di loro, costituiscono una rete dialettica. Dialettica vuol dire di opposizione e di sintesi e poi di nuovo opposizione, cio di contrasto costruttivo. ma tutto questo cosa produce? una costruzione pi sofisticata pi raffinata della filosofia dell'educazione, che infatti viene gradatamente a riconoscersi in questa sua immagine complessa. rigore & problemi, epistemologia e axiologia, ontologia e saggismo in relazione ai problemi ontologia perch ritorna costantemente a riflettere attorno all'ente che riguarda la pedagogia, cio il binomio educazione-formazione, e argomenta attorno a quel binomio, dentro tutti i problemi che emergono secondo un modello di riflessione critica aperta=saggismo. quindi sofisticazione che interviene anche perch decade l'gradatamente il ruolo guida in filosofia della metafisica. non tutti sono d'accordo, il pensiero cattolico nel corso del 900 fino ad oggi con woyt: la sua posizione stata definita dagli interpreti, soprattutto da Giovanni reale ( saggi sul Papa: metafisica della una lettura quindi che assegna alla persona l'essere fondamento della realt) il Papa poi in un saggio: persona e atto dice alcune cose preziose che cos' la persona, ce la descrive in una forma universale, fondamento del reale.
la metafisica era per Aristotele la regina di tutte le scienze perch studiava il fondamento di tutta la realt, ci che sta alla base. per Giovanni Paolo II e la persona che sta alla base di tutta la realt e questo vale per la realt umana in cui siamo immersi, e vale anche per la trascendenza poich Dio persona. il dice attorno all'idea di persona: qual il punto pi alto del divenire persona? quando ogniuno di noi si fa compiutamente persona quando esce da se e va verso gli altri e si realizza nell'atto del donare. dal punto di vista antropologico e un punto di grande raffinatezza. un atteggiamento come quello della amore materno diventa il modo pi alto, il donare uno star vicino in tutta la dimensione della propria personalit ad un'altra persona senza nessun desiderio di sopraffazione, senza nessun impulso al possesso ma stare al servizio degli altri. e qui tocca un punto nevralgico della antropologia cio della comprensione dell'uomo , il donare. la metafisica quindi nel corso di questo secolo stata sottoposta ad un'analisi impietosa che l'ha fortemente delegittimata. Non fatta scomparire ma certamente di quella sua forma classica come scienza del fondamento e come costruzione deduttiva stata in buona parte abbandonata e molto criticata.
Si parlato habermass ha scritto un libro molto bello sulla dimensione del pensiero post metafisico: noi siamo nel dopo la metafisica. heidegger: nel suo pensiero portato avanti una critica radicale della metafisica credendo. leggiamo dentro la metafisica ma quale che ispira il pensiero metafisico, qual l'impulso che sta alla base della metafisica, il dominio. poich pensare il fondamento e dedurre l'ordine della realt vuol dire imporre un dominio sulla realt. quindi c' un cattivo principio alla base della metafisica, quello del dominio. oggi allora la metafisica dove si trasferita: nel principio che domina la nostra realt,ed la tecnica, che la trascrizione attuale della metafisica poich a uno stesso ruolo si impone come principio e costruisce un ordine definitivo. Invece noi bisogna liberarsi dalla metafisica, a trovare un altro pensiero, pi mobile ricco variato, che non si vincoli al fondamento e alla sua volont di dominio. la volont di potenza, l'ultima opera di Nietzsche. quindi questa la condizione, sappiamo come la pedagogia ha di di peso per millenni dalla metafisica, ora si trova sempre pi liberata dalla metafisica. La filosofia ancora centrale con i suoi modelli che fa circolare nella cultura soprattutto occidentale: dal 1900 a 1950 abbiamo tre posizioni: Il empirismo: un po' l'erede del positivismo ma che rivede gli atteggiamenti metafisici per positivismo, la scienza in assoluto come forma unica del pensiero. empirismo si lega alla scienza ma in maniera molto pi critica, leggendo anche l'articolazione metodologica diversa delle diverse scienze. Le scienze naturali non sono uguali alle scienze dell'uomo. Quindi l'empirismo mantiene una attenzione ai dati dell'esperienza, continua a valorizzare il modello scientifico del sapere ma ci da immagine pi critica dell'esperienza e del sapere. nasce con locke nel 700 , nell'800 viene in parte a fondersi con il positivismo soprattutto in Inghilterra con Mill, che rappresenta questo passaggio dal positivismo all'empirismo. L'empirismo poi avuto una storia importantissima nel corso del 900 secondo vari aspetti non ultimo quello del neo positivismo logico. Criticismo: quel modello di filosofia che viene inaugurato da Kant e che contrassegnato dal mettere sotto analisi gli strumenti stessi della conoscenza dell'azione della costruzione che noi facciamo i prodotti della nostra cultura umana che noi portiamo nella realt. La scienza l'etica e l'arte vengono sottoposti ad un'analisi critica preliminare per capire quali sono le strutture cognitive che governano i tre piani della conoscenza, che sono anche tre piani della realt poich la realt accertata attraverso la conoscenza, attraverso l'azione, attraverso la produzione. Qual la grande scoperta di Kant?: prima di tutto un questo atteggiamento critico sugli strumenti del pensare della agire e del produrre che io devo individuare quali sono le loro strutture ed anche i loro limiti. non per niente Kant sar il primo a dire: basta con la metafisica, la metafisica tradizionale che parla di dio, dell'anima, del mondo dice in genere delle cose non fondate, non false ma non fondate, non vere, ispirate dal bisogno di assoluto che noi abbiamo. Ma il bisogno di assoluto attiene alle nostre disposizioni morali ma non detto che la nostra mente possa camminare su quella frontiera delle ambizioni della nostra psiche. Infatti dice Kant quando la filosofia diventa metafisica entra in una serie di contraddizioni e fa degli enormi pasticci. E demolisce la teologia razionale, la psicologia razionale e la cosmologia razionale. Dice basta, andiamo oltre la metafisica. L'altra grande scoperta i trascendentali: quelle strutture che governano la mente, l'agire e il produrre dell'uomo. Primo fra tutti l'trascendentale si colloca in quella mente pensante e che comune a tutti gli uomini e che costituisce l'elemento attraverso il quale noi apparteniamo alla medesima unit. In ognuno di noi c' quell'io puro e pensante, la mente come coscienza di s che ci accomuna, che ognuno certo vive per conto proprio per un elemento che sta trascendentalmente presente in ogni mente pensante. da qui partirono gli idealisti, Kant disse: un dato della realt, una astrazione riflessiva l io puro trascendentale poich in realt esiste empiricamente nei singoli soggetti, ma un elemento che ci accomuna e come tale uno formalmente, esistenzialmente molteplice. Nozione importante quella di trascendentale: se io parto da una visione di tipo trascendentale del soggetto postulano una comune umanit in tutti gli uomini, ma se questa umanit comune vuol dire che tutti gli uomini sono uguali e quindi eticamente vanno tutti quanti rispettati. C' un principio di umanit che deve essere posto alla base dell'etica di tutti gli uomini e di tutti tempi. L'etica di Kant un'etica della responsabilit ma un'etica anche del riconoscimento dell'uguaglianza e del valore di ogni singolo uomo in quanto ognuno partecipa ad una comune umanit. Nella critica della ragion pura Kant mette al centro quali sono i trascendentali della ragione conoscitiva. l'alla fine dell'800 filosofo neo kantiano a Firenze era felice Tozzi che era stato uno studioso significativo perch tenuto in vita questa tradizione e il pensiero critico e trascendalista fa legato al modello neo kantiano. avuto un peso enorme in pedagogia, esiste tutta una serie di pedagogisti del primo 900 e si riconoscono in questo modello neo kantiano e che fondano addirittura una rivista " rivista pedagogica " ispirata al pensiero di Kant. Da Kant nei primi dell'800 era nata anche un'altra filosofia che ha avuto una storia superba e che qui in Italia ha pesato in tutta alla tradizione pedagogico educativa e scolastica attraverso Giovanni gentile, idealista. idealismo: kant e lo condann subito, un travisamento della mia filosofia e attacc in particolare fichte che aveva reinterpretato il criticismo di kant, soprattutto il trascendentale. Dice fichte quel trascendentale di kant non una funzione delle diverse menti e un principio e originario delle menti, la struttura che tutte le regge, in certo qual modo sta prima il trascendentale e poi stanno le singole menti e il trascendentale, questa mente universale, che connotata in senso fortemente dialettico il principio della realt. Si ritorna alla metafisica, ci che Kant ha non vuole. egli non vuole ritrovare un fondamento dell'io trascendentale, ma vuole descrivere una realt non fondarla.per fichte invece bisognava restituire un fondamento unitario alla realt che l io trascendentale, che in ognuno di noi ma che ci governa tutti quanti, quindi un principio assoluto rispetto ai singoli individui, questo per kant era un errore, poich significava ritornare alla metafisica. ma come strutturato quell'io trascendentale: in maniera dialettica. la realt che noi siamo, che noi vediamo, nella quale siamo immersi prodotta dall'io trascendentale. per kant invece noi non produciamo niente, il reale la abbiamo di fronte, qualcosa che ci dato. fichte diceva no poich la realt c' in quanto noi la conosciamo. se io cancello quella mente che ci accomuna e per la quale tutta la realt sta, la realt scompare. a noi interesse il reale in quanto dato alla nostra mente, perch la nostra mente che l'organizza, che gli d senso, ordine. la realt la possediamo in quanto la pensiamo che , cancelliamo il pensiero scompare tutto. questo per non significa, e qui ha ragione kant che tutta la realt sia data nel pensiero e per il pensiero come vogliono gli idealisti. certo questo priva dal punto di vista pedagogico e un aspetto estremamente innovativo, se noi costruiamo quest' io trascendentale alla base di tutto il reale la dialettica dell'io trascendentale diventa il principio della formazione di ogni soggetto che sta, che rappresenta l'io trascendentale. Che cos' l'io trascendentale: dialettica della libert. e allora anche l'formarsi di ognuno di noi deve caratterizzarsi secondo questa dialettica della libert. Fu poi ripreso in maniera diversa meno soggettivistica, pi legata alla dimensione storica del Hegel. e gli disse : quell'io trascendentale postulato da fichte non corrisponde alla realt della mente poich la mente non coscienza ma storia. La nostra mente in quanto linguaggio, il linguaggio non esiste come linguaggio universale, esistono i linguaggi storici. la nostra mentre ha delle sue strutture di pensiero in cui lavorano categorie che gli vengono dalla storia. allora la storia che mentre oggettivante, che tutti quanti ci sostiene, ci alimenta, ci produce. questa visione soggettivistica dell'io trascendentale qui oggettivata in quella realt che davvero si sviluppa. Pensate al bambino, il neonato la sua mente ha delle strutture di tipo trascendentale, lacquisizione del linguaggio velocissima, questo avviene xch ci sono dele strutture mentali, xch c una realt storica nella quale la mente si costruisce. La nostra mente quando si formata non una mente asettica, iperurania, una mente storica, staura di storia, questo vuold ire che la realtin cui noi viviamo una realt storica, prodotta da un processo storico e costittuita da una serie di oggettivazionide linguaggio,la societ, lo stato, la tradizione culturale,questo costituisce il nostro io trascendentale. Lidea di Fichte che vi sia una pura mente noetica di tipo trascendentale una pura supposizione errata poich non tiene conto che quella mente sempre ispessita e costituita dalla storia. Questa tradizioneha avuto unenorme importanza dal punto di vista pedagogico. Gentile un idealista tra hegel e fichte, la sua posizione sar un idealismo attualissimo. Poich la mente caratterizzata dallessere pensiero sempre in atto, pensiero proiettato sulla storia ed nutrito di storia.se luomo questo, luomo spirito, la sua formazione umana che compito della pdegagogia deve avvenire attraverso la formazione del suo spirito, che cultura storia conoscenza, azione, produzione estetica. Luomo va formato nella sua spiritualit. Da qui Gentile deduce 2 conseguenze: 1. che la pedagogia se deve coordinarsialla formazione dello spirito 2. che la formazione dello spiritodeve avvenire attraverso lassimilazione della culturanella sua forma pi alta:scienze,arte. Il liceo classico che stato riformulato da gentile ha queste caratteristiche che veniva considerato il percorso scolastico a pi alto valore formativo. Lidealismo quindi ha pesato enormemente nellambito della pedagogia, soprattutto italiana.