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CABET L'intera attivit letteraria e politica di Cabet si svolse durante l'epoca della monarchia di luglio, il periodo del regno

di Luigi Filippo I. Nel 1840 pubblic la sua opera pi famosa Voyage en Icarie. Cabet a causa delle sue idee politiche rivoluzionarie dovette rifugiarsi in Inghilterra dove sub l'influenza di Owen un riformatore sociale propugnatore di un socialismo moderato. Dopo essere rientrato in Francia, inizi a pubblicare una rivista Le Populaire, che si richiamava ai valori del cristianesimo primitivo, nella quale possiamo leggere la necessita di una giustizia terrena oltre che divina. Dopo i moti rivoluzionari del '48, Cabet fu costretto ad emigrare nuovamente dalla Francia e trascorse l'ultima parte della sua vita in America dove fond colonie di stampo comunista che non ebbero fortuna. Mor a Saint-Louse nel 1856. La societ immaginata da Cabet caratterizzata da un egualitarismo veramente ammirevole. Egli ragionava in questi termini: poich l'ineguaglianza sociale costituisce la causa dei mali sociali, essa va soppressa. L'eguaglianza tale solo se vi comunanza dei beni e pertanto la societ ideale abolir la propriet privata e gli scambi monetari. Il lavoro un diritto di ogni cittadino a cui la societ deve fornire tutto il necessario al fine di assicurargli una vita dignitosa. La societ dovr assicurare a tutti i suoi membri, senza nessuna esclusione di sorta, il cibo, la casa e il lavoro. Il popolo, inoltre, dovr essere l'unico sovrano che periodicamente elegger gli amministratori che avranno il compito di sorvegliare i processi produttivi. Per il Nostro i partiti sono inutili se non proprio dannosi alla causa del comunismo e pertanto egli si fa promotore di un'aperta censura verso i nemici della eguaglianza sociale. Con il trionfo del comunismo non vi sar pi violenza e l'umanit si svilupper pacificamente per un tempo indeterminato. Cabet, a differenza di Babeuf, crede che la violenza e la rivoluzione portano al popolo pi danni che vantaggi. La societ sognata da questo riformatore sociale si fonder sui principi universali della natura umana e della giustizia e gli uomini

alla fine li faranno propri. Egli ritiene che il nuovo ordine sociale sorger non dalla violenza degli oppressi contro gli oppressori ma attraverso una appropriata educazione che estirper i pregiudizi e le superstizioni. Pertanto il mondo migliore potr nascere solo mediante miglioramenti graduali che a poco a poco condurranno alla societ comunista. E' indubbio che questo riformatore ha contribuito alla diffusione delle idee socialiste anche se le sue idee pacifiste furono osteggiate da Marx e da altri socialisti.

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