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Ci che sei conta pi di ci che sai

Perch a volte i Piani di Autosviluppo non danno i risultati attesi


Di Gianluigi Olivari

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Se hai gi letto il manuale Cambia, adesso! forse alcune delle informazioni che troverai qui non ti sono del tutto nuove. Forse ti sei gi avvicinato in passato al processo del cambiamento, oppure hai esplorato la potenza dei nostri pensieri, oppure ancora hai frequentato qualche corso sul pensiero positivo o sul potere delle nostre convinzioni. Magari ti sei imbattuto in qualche scritto sullautostima e su quanto essa condizioni i nostri comportamenti, oppure ancora hai letto qualcosa di goal-setting, o magari di gestione efficace del tempo. O forse ancora, gi conosci il potere che la pratica delle affermazioni ha nel farci procedere sui sentieri della nostra realizzazione personale. In una parola, forse non la prima volta che ti sei avvicinato ad una serie di informazioni sui concetti di autosviluppo. Tuttavia, leccellenza viene raggiunta utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, che possano consentirci di attingere al nostro pieno potenziale, senza essere limitati da pensieri e comportamenti autosabotanti. Una barca a vela funziona al meglio se dotata di una serie di componenti; alcuni sono indispensabili (vele, timone, deriva) altri sono utili (motore, ancore, verricelli), altri ancora sono accessori (radar, servizi igienici); tutto contribuisce alla buona navigazione. Possiamo fare a meno del motore, tuttavia in assenza di vento non potremo navigare. Le ancore non sono indispensabili, tuttavia senza ancore saremmo impossibilitati ad ormeggiare fuori dai porti. E che dire dei servizi igienici? In teoria, un bugliolo servirebbe ugualmente allo scopo, tuttavia quanta comodit in meno! Il radar? Una parte cospicua delle barche da diporto non ce lhanno. Di giorno potrebbe non essere un problema gigantesco (comunque il timoniere obbligato ad una vigilanza costante sulla linea dellorizzonte) ma prova a navigare di notte, e me lo dirai. Cos per la materia trattata in Cambia, adesso!: ci sono elementi fondamentali ed elementi accessori. Tuttavia il massimo dellefficacia si raggiunge usando tutto ci che disponibile. Occorre agire a 360, utilizzando tutti i mezzi disponibili per avviarsi a grandi falcate nella direzione dei propri obiettivi, e raggiungerli nel pi breve tempo possibile. Cionondimeno, non tutte le ciambelle riescono col buco. Ci sono casi in cui le cose non vanno esattamente nella direzione auspicata. Vediamo di analizzare le cause pi comuni.

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Temiamo il cambiamento: La verit che qualunque sentiero di autosviluppo pensiamo di intraprendere, dovr necessariamente passare attraverso un processo di cambiamento. Forse sar un piccolo cambiamento, forse sar un cambiamento enorme, tuttavia ad un certo punto dovremo uscire dalla nostra zona di sicurezza. Il nostro subconscio non ama il cambiamento. Di fatto, stato progettato per impedirlo, e tenerci l dove siamo; la ragione che linconscio , prima di tutto, uno strumento di sopravvivenza. Il suo mestiere quello di sopravvivere, biologicamente, ad ogni costo, e percepisce ogni cambiamento come una trappola per la sopravvivenza. Nella resistenza al cambiamento, una parte di noi prova piacere. Ricordo, tempo fa, ad un seminario, incontrai un partecipante che soffriva di fortissime emicranie che addirittura lo portavano a svenire. Viveva sempre in preda alla paura che si scatenasse uno di questi attacchi, pertanto faceva vita molto ritirata, non frequentava nessuno, aveva anche difficolt sul lavoro, ed era stufo di questa situazione: voleva cambiare, anche perch, dopo innumerevoli cure senza successo alcuno, si era convinto che questa malattia avesse origini psicosomatiche. Tuttavia solo lidea di apportare un sia pur minimo cambiamento al suo tran tran lo riempiva di angoscia. Parlando, venne fuori che, nel corso delle fasi acute, diventava il centro dellattenzione dei familiari, ed anche durante i momenti normali era circondato da attenzioni diverse rispetto a quelle degli altri membri della famiglia. Cosa era accaduto? Semplicemente che questa malattia era servita (inconsciamente) ad accaparrarsi la fetta pi grande delle attenzioni dei familiari, ed abbandonarla avrebbe significato non goderne pi. Quindi, quella persona, pur volendo (consciamente) intraprendere un percorso di miglioramento, inconsciamente resisteva con tutte le sue forze al cambiamento: una parte di lui soffriva, laltra godeva (beneficio secondario). Talvolta, a meno che non riusciamo a bypassare il nostro meccanismo automatico di sopravvivenza, i risultati non arrivano come noi auspicheremmo, in quanto esiste un beneficio secondario (del

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quale spesso siamo inconsapevoli a livello cosciente) che impedisce il cambiamento stesso. Vogliamo risultati immediati: Oggi le persone sono condizionate dalla pubblicit ad attendersi risultati immediati. Pretendono le cose subito, e si aspettano il risultato in un seminario, un giorno, un capitolo, una seduta, un dvd. Danno ai programmi di autosviluppo una sola possibilit, e se non raggiungono immediatamente lobiettivo che si sono posti, smettono di agire. In aggiunta, spesso piccoli ostacoli temporanei vengono vissuti come conferme che non ce la si pu fare. Quando ci succede, biasimiamo noi stessi, il corso di autosviluppo, il libro, il video, il seminario e smettiamo di agire. Cos facendo da un lato vanifichiamo completamente gli sforzi gi effettuati, dallaltro mettiamo una ipoteca irreversibile al successo dellattivit di formazione e sviluppo. Infatti, nel momento in cui, attraverso il nostro dialogo interno, il messaggio che ci autoforniamo un messaggio di sfiducia nelle nostre capacit di portare a termine il compito, la nostra mente inconscia non pu far altro che registrarlo e prenderne atto. Da quel momento in poi la mente stessa, che ubbidisce ciecamente a ci che le viene ordinato, metter in atto tutta una serie di meccanismi che non ci consentiranno di raggiungere le nostre mete e saboteranno ogni nostro tentativo contrario. Viceversa, vivendo gli inevitabili incidenti di percorso come elementi che si stanno momentaneamente frapponendo tra di noi e i nostri obiettivi, ne smontiamo leffetto frenante ed in pi inviamo un messaggio implicito al nostro inconscio. Questo messaggio dice esattamente che ci stiamo muovendo nella direzione giusta, semplicemente dobbiamo aumentare un p la velocit o raddrizzare leggermente il tiro. Un altro aspetto importante, legato al come vengono letti gli ostacoli, legato al supporto continuo dellazione verso lobiettivo: se lostacolo valutato come insormontabile (o anche solo difficilmente superabile) di colpo il livello di energia si abbassa, e noi smettiamo di agire.

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Viceversa, se lostacolo viene letto come ci che ( un qualcosa che momentaneamente ci costringe a rallentare ) accediamo immediatamente ad una dose di risorse ancora maggiore e pertanto, perseverando, massimizziamo la nostra possibilit di arrivare al successo. Un dei migliori esempi di perseveranza che ricordi stato Abramo Lincoln: 1816: la sua famiglia fu buttata fuori di casa. Lui dovette lavorare per mantenerla 1818: sua madre mor 1831: limpresa che aveva fondato fall 1832: si present candidato alle elezioni del suo Stato: le perse 1832: perse anche il suo lavoro 1832: non fu accettato alla facolt di giurisprudenza 1833: si fece prestare dei soldi da un amico per iniziare unattivit che, entro la fine dellanno fall. Impieg 17 anni a rimborsare il debito 1834: si present candidato nuovamente: vinse 1835: si fidanz, la fidanzata mor e il suo cuore fu distrutto 1836: ebbe un esaurimento nervoso, e giacque a letto per 6 mesi 1838: tent di diventare uno speaker : sconfitto 1840: si iscrisse nelle liste dei candidati del suo stato: sconfitto 1843: si iscrisse nelle liste del Congresso: sconfitto 1846: si iscrisse di nuovo: vinse 1848: si iscrisse di nuovo: sconfitto 1849: cerc un posto da Guardia Territoriale nel suo Stato: rifiutato 1854: partecip allelezione del Senato degli Stati Uniti: sconfitto 1856: partecip alla nomination del vice Presidente degli USA: sconfitto 1858. partecip di nuovo allelezione per il Senato: sconfitto 1860: fu eletto Presidente degli Stati Uniti dAmerica! Il perseverare fino al raggiungimento della meta, il non mollare mai fino a quando non si arriva in fondo uno degli ingredienti chiave del successo. Ci affidiamo al provare anzich al fare: Molte persone provano ad ottenere ci che vogliono. Altri lo fanno e basta. Il problema che finch tentiamo, programmiamo noi stessi per il fallimento. Nella vita reale non possibile provare a fare qualcosa; o lo fai, o non lo fai.

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Coloro i quali fanno (che significa agire finch non arriva il risultato) sono quelli che raggiungono i propri obiettivi e soddisfano i propri desideri. Unottima regola, a questo proposito, quella di perseverare fino allottenimento del risultato, non cessando di agire mai e poi mai. Muovendoci verso un obiettivo, spesso non abbiamo piena visibilit del punto in cui ci troviamo rispetto allobiettivo stesso. Potremmo esserne ancora lontani, oppure potremmo averlo vicinissimo, ancora non visibile, proprio dietro langolo. Ed ecco che in entrambi i casi perseverare diventa la chiave del successo. Ci focalizziamo sul cosa anzich sul perch: Spesso il risultato insoddisfacente (o il non risultato) arriva perch ci si focalizza sul che cosa fare anzich sul perch fare una certa cosa, porsi un certo obiettivo. Se perdiamo concentrazione sul perch desideriamo raggiungere un certo traguardo a favore del cosa fare al momento, rischiamo di smettere di lottare appena le difficolt aumentano. Fino a che non siamo completamente concentrati sul perch (i benefici) non saremo in grado di effettuare i cambiamenti necessari. necessario avere chiaro il perch desideriamo una certa cosa, in ogni momento del percorso, altrimenti perdiamo momentum e rischiamo di smettere non appena dovessimo interpretare un qualsiasi segnale come un campanello di allarme che ci segnala il non funzionamento del metodo adottato. Spesso non siamo chiari con noi stessi sul perch desideriamo raggiungere certi obiettivi; non siamo chiari sui benefici che ci attendiamo, per noi e per le persone che ci stanno a cuore. Il perch sempre pi importante del cosa e del come. In altre parole, la consapevolezza del perch vogliamo una certa cosa ci motiva ad ottenerla. Preoccuparsi o cercare di vedere il come anzitempo non fa altro che allontanare da noi lobiettivo. Il nostro subconscio deve convincersi che quello che apparentemente desideriamo quello che vogliamo realmente. Non quello che noi crediamo di volere, o quello che altri vogliono per noi, bens quello che noi stessi vogliamo fino in fondo. Se il subconscio non ha questa chiarezza, resiste al processo, e ci causa in pratica mancanza di perseveranza: appena incontriamo il

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primo inevitabile ostacolo, forniamo a noi stessi tutte le ragioni logiche per le quali dovremmo smettere. Viceversa, focalizzandoci sulle motivazioni per le quali desideriamo una certa cosa, non smetteremo facilmente di agire, e saremo motivati anche quando ci imbatteremo negli inevitabili ostacoli. Da queste semplici non-regole, possiamo ricavare le regole che invece ci porteranno al successo. Decidi gli obiettivi, e perch li vuoi raggiungere: Lobiettivo la tua intenzione. Scrivi su carta ci che vuoi, e perch lo vuoi. Se lo vuoi veramente, lo puoi avere. Focalizzati su ci che vuoi, non su ci che vuoi evitare. Impegnati con te stesso ad agire fino a quando non avrai raggiunto gli obiettivi. C solo un modo per fallire, ed di non perseverare abbastanza Sospendi le tue credenze negative. Non giudicare anzitempo se il programma di autosviluppo, il libro, il seminario o la strategia che hai adottato funzioner o meno. Sospendi le tue credenze sul fatto che la strategia non funzioner per te. Ha gi funzionato per molti altri, non c motivo che non accada lo stesso per te. Una delle cose che sento frequentemente ripetere : si, va bene, per altri ha funzionato, ma nel mio caso diverso. Bene, chi ragiona cos sappia che forse alcune circostanze possono essere diverse, ma il problema sottostante (la credenza negativa) esattamente la stessa per tutti. Non giudicare i risultati troppo presto: Non misurare i tuoi risultati in ore, giorni, settimane, e cos via. Ogni piccolo miglioramento un movimento in avanti, nella direzione giusta. Usa ogni successo (anche il pi piccolo) come una fondamenta per il prossimo passo. Continuerai a procedere sulla strada del successo, facendo un passo alla volta e festeggiando per ogni step raggiunto. Misura i tuoi progressi dal punto dove sei partito: Ci sono due gruppi di persone: il primo misura ci che raggiunge contro un ideale; il secondo lo misura contro il punto di partenza. Vuoi sapere cosa succede? Il primo gruppo rimarr perennemente insoddisfatto, in quanto ha adottato uno standard irraggiungibile che si

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sposta con loro ( come se facessimo un viaggio con la meta di raggiungere lorizzonte). Il secondo gruppo, osservando il punto di partenza ed il punto in cui si trova al momento, avr sempre chiara la lunghezza del cammino percorso. Focalizzati sul presente: Lunico modo per provare emozioni negative concentrarsi su ci che accaduto in passato, su cio che potrebbe accadere o su ci che non vorresti mai accadesse nella prossima ora, nel prossimo giorno, nel prossimo anno. Pensa a ci che devi fare adesso, non a ci che andr fatto in futuro. Pensa ed agisci nel presente, concentrati sul passo che stai facendo ora, e lascia al futuro gli step successivi. E impossibile provare ansia, stress, timore, paura se si focalizzati sul presente. Vai verso lignoto senza timore. Se troverai la terraferma, bene. Se no, imparerai a volare. (Anonimo)

Puoi trovare maggiori informazioni su questo argomento sul manuale Cambia, adesso! di G. Cozzi e G. Olivari, Seneca Edizioni, disponibile nelle migliori librerie o direttamente su Ibs.

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