Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
INTRODUZIONE
La luce naturale presenta due caratteristiche principali: estremamente gradevole per l'uomo; un apporto energetico di tipo gratuito. Lo studio di una corretta illuminazione naturale all'interno degli ambienti deve essere affrontato gi nelle prime fasi della progettazione edilizia, scegliendo opportunamente l'orientazione del fabbricato, le dimensioni e le forme delle superfici vetrate, i relativi materiali. Lo studio di una corretta illuminazione naturale all'interno degli ambienti deve essere affrontato gi nelle prime fasi della progettazione edilizia, scegliendo opportunamente l'orientazione del fabbricato, le dimensioni e le forme delle superfici vetrate, i relativi materiali. Infatti la realizzazione di ambienti caratterizzati da un'adeguata
illuminazione naturale assicura: condizioni di benessere visivo per gli occupanti; una riduzione dei consumi di energia elettrica per l'illuminazione, almeno nelle ore diurne.
enta una parte rilevante dei a e rapprese consumi energeti totali di un edi i ici ificio. Esempio di consumo ene o ergetico m medio in edifici adibiti a ufficio i ad o.
Vi
son no
due
aspetti i
contra astanti
da
consider rare dal punto di vista energet tico nella pro ogettazione di un fabbricat to: la presenz di amp super a za pie rate rfici vetr fav vorisce risparmio il benessere di v visivo e il
energia
rica elettr
rmoigrom metrico delle pe ersone che c ter occ cupano g ambie gli enti, la p presenza di a am mpie sup perfici ve etrate co omporta un
2
elevato consumo di energia per la climatizzazione dei locali sia in inverno che d'estate (le superfici vetrate sono trasparenti alla radiazione solare e caratterizzate da un'elevata trasmittanza termica).
In sede di progetto quindi opportuno prevedere un'ottimizzazione dei consumi energetici globali. Esempio di consumo energetico annuale previsto per un edificio in funzione del rapporto percentuale tra l'area della superficie vetrata e l'area della superficie perimetrale esterna nel caso di facciata orientata a sud (glazing ratio). I consumi energetici per il riscaldamento invernale (heat) e per il condizionamento estivo (cool) aumentano all'aumentare del glazing ratio, mentre i consumi energetici per l'illuminazione artificiale tendono a diminuire. La curva relativa al consumo energetico totale (total) presenta un minimo: si pu individuare un valore ottimale del rapporto percentuale tra l'area della superficie vetrata e l'area della superficie perimetrale esterna, in
della ridu uzione dei consu d umi ener rgetici, ol ltre all'o ttimizzaz zione del l Ai fini d rapporto tra su o uperfici vetrate e superfici opa ache, as ssume un ruolo u o importan l'imp nte piego di sistemi a automatici di reg golazione dell'imp e pianto di i illuminazione art tificiale. regolando opport o tunament l'impia te anto di illuminazi ione arti ificiale, Infatti, r possibile manten e nere un adeguato valore di illum o minament all'interno dei to i locali al variare d dell'illum minazione naturale durante le diver ore de giorno e e rse el o zione dell condizioni atmo le osferiche e. e in funz
5
nello spettro di emissione della volta celeste predominano le componenti visibili a bassa lunghezza d onda: cielo azzurro. In presenza di nuvole la diffusione determinata anche dalle goccioline d acqua.
sono diffuse anche le radiazioni luminose di maggiore lunghezza d onda: cielo bianco-grigio.
Nello studio dell'illuminazione naturale all'interno degli ambienti si considera come sorgente luminosa primaria la volta celeste e non il sole. Nella maggior parte dei casi infatti l'ingresso della radiazione solare diretta negli ambienti ritenuta causa di discomfort (abbagliamento). L'emissione luminosa della volta celeste pu essere descritta in funzione della sua luminanza. La distribuzione della luminanza della volta celeste dipende da: - posizione del sole : calcolabile in funzione delle coordinate geografiche del sito, del giorno dell'anno e dell'ora - nuvolosit - torbidit (dovuta alla presenza nell'atmosfera di particelle in sospensione di diversa natura e dimensione): molto variabili nel tempo e da luogo a luogo
6
Per calcolare la distribuzione della luminanza della volta celeste sono disponibili diversi modelli di cielo, tra cui i pi semplici si riferiscono a condizioni di cielo coperto. CIELO COPERTO: situazione meteorologica in cui il cielo coperto da uno strato di nubi tale da rendere invisibile il sole.
Modello di cielo coperto a luminanza variabile: Assunto dal CIE come cielo di riferimento.
LP = Lz*(1+2senz)/3
LP = luminanza del generico punto P posto sulla volta celeste [cd/m2] Lz = luminanza allo zenit [cd/m2] z = angolo zenitale [rad] Il cielo presenta luminanza massima allo zenit e decrescente verso l'orizzonte.
Lp = Lz
La distribuzione di luminanza uniforme e pari alla luminanza zenitale (la volta celeste una superficie lambertiana).
7
dell'ambiente stesso.
Nella maggior parte degli ambienti destinati ad uso residenziale, scolastico ed ospedaliero la qualit dell'illuminazione naturale pu essere valutata in prima approssimazione mediante il fattore MEDIO di luce diurna:
8
dell'ambiente. Tale parametro assunto dalla NORMATIVA ITALIANA come significativo per valutare se un ambiente sufficientemente illuminato da luce naturale.
Circolare Min. Lavori Pubblici n. 3151, 22/5/67 "Norme per la definizione e la misura delle grandezze atte a rappresentare le propriet termiche, igrometriche e di ventilazione delle costruzioni edilizie" Locali d'abitazione : Decreto Min. Sanit 5/7/75 Edilizia scolastica : Decreto Ministeriale 18/12/75 Edilizia ospedaliera : Circ. Min. Lavori Pubblici n. 13011, 22/11/74
hm=0.02
tutti i locali di abitazione
hm=0.03
Edilizia scolastica
Ambienti ad uso
Edilizia ospedaliera
edilizia scolastica
La normativa fornisce per il calcolo del fattore medio di luce diurna di un locale la seguente relazione: hm = iN Af,i*t*qi*i / (Stot*(1-rm) N = numero di finestre
9
Af,i = area della su a uperficie vetrata d della fines stra i-esim [m2] ma ti = fattore di tras smissione del vetr della fi e ro inestra i-e esima qi = fatto finest della finestra iore tra f -esima i = fatt tore di riduzione del fattor finestra qi d re Stot = are totale d ea delle superfici inte iente [m2 2] erne che delimitano l'ambi Stot = j Sj rm = fatto di rifl ore flessione medio de super m elle rfici inter rne rm = j Sj*rj / Stot dove Sj e rj rappre esentano rispettiv o vamente l'area e il fattore d riflessi l l di ione della j-es sima superficie ch delimit l'ambie he ta ente. q = fatto finestr che il rappor tra l'il ore ra, rto lluminam mento Ef n baricentro nel della finestra e l'i illuminam mento Ee che si ha nello ste a esso istan in un punto nte u perficie or rizzontale esterna esposta in modo tale da ricevere e a r posto su una sup la luce d dall'intera volta celeste, in c a condizion di cielo coperto ni o o.
q = Ef/Ee q = 1 : su orizzo up. ontali pri di ive ostruzion ni q = 0.5 : sup. vert ticali priv di ve ni ostruzion q < 0.5 : sup. vert ticali in a uzioni presenza di ostru
H = altez del fa zza abbricato contrapp posto h = altez della f zza finestra (baricentr dal pi ( ro) iano strad dale La = larg ghezza de strada ella a
duzione del fattore finestra tiene co d e a: onto della posizione della a = fattore di rid ie a o della facc ciata superfici vetrata rispetto al filo d
11 1
IL COMFORT VISIVO
Il comfort visivo legato all attivit di ricevere e codificare messaggi. Il comfort visivo deve quindi essere inteso come la condizione in cui la ricezione dei messaggi visivi meno disturbata, in modo che il mondo esterno risulti pi visibile e facilmente interpretabile. Il migliore ambiente visivo: quello in cui ottimizzata la capacit dell osservatore di vedere bene gli oggetti che vi si trovano, potendo distinguere gli oggetti dallo sfondo in primo piano. Ambiente visivo povero : quello in cui l informazione visiva non viene percepita correttamente dal soggetto, perch non vi contrasto sufficiente per distinguere ci che importante che sia visto. E fondamentale nella progettazione di un ambiente visivo considerare che come le superfici sono illuminate e spesso molto piu importante di quanta luce esse ricevono. Una buona illuminazione naturale deve garantire ambienti in cui la ricezione dei messaggi visivi non venga disturbata, cio spazi visivamente confortevoli. Inoltre deve far pervenire la luce del giorno anche nelle zone pi interne dell edificio. Di conseguenza una buona illuminazione naturale deve: 1. Assicurare un buon rapporto tra luminanze evitando quindi forti contrasti tra la luminanza (brillanza luminosa) dell oggetto contemplato e quella delle superfici immediatamente vicine all oggetto che si trovino all interno del campo visivo.
12
2. Evitare il fenomeno di abbagliamento che si verifica quando nel campo visivo sono presenti delle superfici o dei punti con luminanza molto superiore a quella a cui l occhio abituato provocando situazioni di discomfort e una situazione di forte riduzione della facolt di vedere gli oggetti. 3. Evitare il passaggio di radiazione ultravioletta poich provoca danni agli oggetti posti all interno dello spazio come lo sbiadimento dei colori. 4. Evitare delle ombre indesiderate che possano diminuire il contrasto necessario ad una buona visibilit. 5. Evitare il surriscaldamento estivo e le dispersioni termiche invernali.
La luce naturale (daylight) composta dalla luce diretta del sole (sunlight) e da quella riflessa dalla volta celeste (skylight). Nello studio dell'illuminazione naturale all'interno degli ambienti si considera come sorgente luminosa primaria la volta celeste e non il sole. Nella maggior parte dei casi infatti l'ingresso della radiazione solare diretta negli ambienti ritenuta causa di discomfort (abbagliamento). Il daylight, ovvero la presenza di illuminazione naturale negli ambienti interni, consente:
Benessere visivo e percettivo dell utente Resa al colore appropriata e dinamismo nella visione Aumenta la produttivita degli individui
13
Favorisce il time-orientation, ovvero i ritmi metabolici sincronizzati con lo scorrere del giorno
La visione esterna riduce l affaticamento visivo (specie da videoterminali) perch modifica la distanza focale, ma aumenta la distrazione
Affaticamento visivo L assenza di visione esterna provoca discomfort psicologico (ospedali, scuole)
14
PRESCRIZIONI NORMATIVE
UNI 10840 (maggio 2007): LUCE E ILLUMINAZIONE. Locali scolastici. Criteri generali per l illuminazione artificiale e naturale
Tipo di Locale Aule scolastiche Sale di lettura Lavagna Aule per disegno tecnico Laboratori di informatica Laboratori linguistici Ingressi Aree di circolazione e corridoi Scale Aule comuni e aula magna
Dm (%) 3 3 --3 3 3 1 1 1 2
15
LINEE GUIDA A
La dispo onibilit d luce na di aturale viene valut tata medi iante :
val lutazione del modello d cielo coperto standa e m di o ard CIE: per la a determinaz zione dei livelli d illumin di namento in un ar rea si definisce il l odello di cielo (v i visto com sorgen di lu me nte uce) cara atteristico di quel o l mo luo ogo, determinand la di do istribuzio one della lumina a anza del lla volta a cel leste spec cifica del luogo; l
val lutazione del mod e dello di ci ielo seren in rife no erimento alla posiz zione del l sol per alc le cuni periodi dell a anno: la posizione apparen del so viene p e nte ole e determinata attrave erso la c conoscenz dei du angol azimut za ue li, tale e di i tezza solare, vari iabili in funzione della la e atitudine e longitudine e alt con di re esenza de irraggi ell iamento solare diretto, la a nsente d valutar la pre sua dispon a nibilit te emporale nonch gli ango di inc oli cidenza dei raggi d i sol lari sulla zona di ana alisi (rag ggi solar bassi o alti rispetto ri o all orizzonte).
16 6
17 7
18
L ABBAGLIAMENTO
E definito come una condizione di visione in cui si crea disagio o riduzione nella capacit di percepire i dettagli di un oggetto in seguito all inadeguata distribuzione o direzione della luce o all eccessivo contrasto fra le sorgenti e/o gli oggetti o le superfici illuminate . Si distinguono due tipi di abbagliamento:
Negli ambienti interni si ritrova soprattutto il primo e per la sua determinazioni si ricorre al metodo dell indice della luce naturale: DGI = 10LogGi UNI 10840 (maggio 2007): LUCE E ILLUMINAZIONE. Locali scolastici. Criteri generali per l illuminazione artificiale e naturale:
Attivit Laboratori Sale di lettura Aule Sale per lavoro con attrezzature munite di videoterminale Aule per disegno Aule di pratica per la musica Biblioteche Palestre DGI (%) 21 21 21 21 21 23 21 23
19
TURE COPERT L'illumin nazione n naturale attravers le cop so perture vi iene solit tamente preferita a nel camp dell edilizia industriale a quella data da finest po e a alle trature in quanto n o permette di fo e ornire ill luminazio one anc che all industria ale, sen nza veni ir blocc cata dall ombra l interno del ca apannone e ta prodott da eventuali e i
macchin nari. L ill luminazio one natu urale, ch deve essere opportu he unamente e scherma per ev ata vitare fen nomeni d abbagliamento, permett di gua di tte adagnare e anche or di luce diminue re e endo l uso di sistemi artific o ciali.
da alle aper rture ott tenibili sulle pa areti est terne, in nsieme all'ottima a a razione, ne fann un co no ontenitore funzionale per le pi svariate r e aer att tivit com mmercial ed ind li dustriali.L parte della tra La ave che forma il l can nale di gronda, vi iene impe ermeabili izzata con guaine e coiben e ntata con n po oliuretano La pa o. arte in fa falda vien coibe ne entata co lana di vetro on o pro otetta da allumini oppur e da lastr in fibro a io, re ocemento o.
lavo ori,
cop opertura a due live : soluz velli zione che fornisce livelli d illumin e e di nazione e
ven ntilazione molto buoni. L super e La rficie esp posta a sud dev essere ve e pro otetta a s soleggiam mento.
21 1
VETRI o tro sfruttame ento L utilizzo del vet permette lo s della luce proveni iente dall esterno
icio. Allo stesso tempo crea per o o p dell edifi problem mi di dispersion d ni term miche nella
stagione invernale men e ntre, nel lla stagio one estiva, sivo l eccess ap pporto di cal lore
r ere la t trasmittanza dall esterno. Per abbatte perfici ve etrate (ve etro sing golo termica delle sup izzano ve etri came dopp o era pi U= 5-6 ) si utili ni a) ermettono di o tripli ( dimension camera che pe e i che 7 giungere a valori di U anc di 0,7 0,8. Questo va in co ontrasto per con il calc colo a ata nzione d fattore di luce diurna che dev essere del e ve e dell area finestra in fun garantito Infatti il coeffi o. iciente di trasmis ssione lum minosa p vetro singolo per o o i t=0,9 de ecresce r rapidame ente all au umentare del numero de e egli strati fino ad i d una valo di 0,4 Per rispettare i limiti im ore 4. mposti al Dm quin neces D ndi ssario un n raddopp dell ar finest pio rea trata. Le vetra compo ate oste per diminuir il coef re fficiente di trasmi d ittanza te ermica K: : occorre racchiud dere fra due vetri una lama d'aria immobile e disidra d a e atata per r fenomeni di appan i nnamento o. evitare f
22 2
LE FACC CIATE CO ONTINUE I Curtain wall co n ostituisco ono una c categoria particol a lare di pa areti este erne non n portanti costitui da ele iti ementi m modulari ripetuti realizz ati in officina e i, tiere; a queste ven ffidate fu unzioni d separaz di zione tra a montati sul cant ngono af o rno ecialment quelle di isolam te mento ter rmico, acu ustico, di i l'interno e l'ester e spe difesa da agen atmos agli nti sferici, di concessione dell vedute e di reg le e golazione e della luc e dell'a ce aria. FACCIAT STRUT TE TTURALI Il sistem di vetr ma rate stru utturali co onsiste nell'incollaggio de n elle vetrate ad un n telaio portante mediante un sig e gillante siliconico ad alta resisten s a nza e di i propriet adesive, specifica , amente progettato per que p o esto impi iego. elevate p FACCIAT VETRA VENTILATE TE ATE La paret vetrat costi te ta ituita da due sist temi dist tinti, una facciata esterna a a a generalm mente in vetro rifl lettente c oppo con ortune bo occhette d ventila di azione ed d una inte erna isol lante: ne ell'interca apedine fra le du super f ue rfici circo l'aria ola a esterna, favorita da un "e effetto ca amino" in nnescato dal calo irradiato dalla ore a interna. vetrata i
COPERT TURE ORI IZZONTA CON C ALI CUPOLET E LUC TTE CERNARI I I lucern nari, o co operture traspare enti, sono elementi costru uttivi c che
garantiscono un'adeguata protezio a one enti atmo osferici, e al tem mpo agli age stesso sfruttan no l'ill luminazio one
23 3
naturale e le poss e sibilit di un contr i ributo en nergetico solare. I materia princip ali palmente utilizzat sono: e ti Le lastre monolit e tiche di vetro son o in gene temperate o m v ere meglio, pe motivi er i di sicure ezza, del tipo an l ntisfonda amento o in vetro armato per ri o, idurre la a possibili di caduta di fra it ammenti in caso di rottura d a. I panne elli di m materiale plastico sono utilizzati principa u almente in lastre i e monoliti iche e in lastre alv veolari co una o pi cam on mere ment per contenere tre e il fattore solare s deve ric e si correre a prodotti colorati. i . Copertur ra cupolett te it semplici a o piastra p lu ucernari: di d con la
qu uesta
soluzion data da lucer ne, rnari di varie forme e dimens sioni in policarbo onato o
metacrilato, ha per alcuni lati gativi neg quale q la a diffici ile elim minazione bbagliame ento, dell ab la a
manuten nzione p periodica e il r rumore prodotto dalla p pioggia battente e copertur a capri ra iate sfasa ate:
24 4
SISTEMI INNOVA I ATIVI Fra i sist temi inno ovati trov viamo:
com mponent a lamelle riflette ti enti: - fisse o orient e tabili, - ester o inte rne erne;
bri soleil ise vet attivi tri com ti p ci hi etro ceme ento mponent a vetri prismatic eblocch tipo ve sis stemi a fib ottich per il t bre he trasporto della luc natura o ce ale lig pipes ght film ologra ms afici fot tovoltaico semitra o asparente e
Si pu an nche agg giungere che i prim sistem si basan sulla r c mi mi no riflession ne luminosa con l'ec a ccezione dei vetri attivi che in realt modific e cano per lo pi la quantit di luce t trasmessa mentre i second si basano preva a, e di alentemen sulla nte rifrazion ne.
COMPON NENTI A LAMELL RIFLET LE TTENTI (L LIGHT SH HELVES) Il principio bas que se ello di u utilizzare il e areti late erali deg ambie gli enti soffitto o le pa come su uperfici d diffonden della l nti luce rifle essa dalle la amelle, i in modo da re o endere pi uniforme e l'illum minamen nto dell l'interno e
e di ab bbagliamento, qu uest'ultim creato dall'ec mo o ccessiva luminosi it delle e superfici i nvestite in dire ettamente e da ai r raggi solari. .
I ELLE ORIZ ZZONTAL (rivolte a Sud ) LI SISTEMI A LAME Rifletton la luce del sole quando q no e i to rizzonte mentre m questo si trova alt sull'or sono sca arsamente efficaci per picc angol di altitu i coli li udine del sole. l
SISTEMI A LAME I ELLE VER RTICALI ( (rivolte a Sud-Oves e Sud-E ) st Est Intercett tano i rag solari che giun ggi ngono inc clinati ris spetto al p piano ver rticale perpend dicolare a vetrat e li ind alla ta dirizzano verso le pareti lat terali dell la stanza.
I ELLE INCR ROCIATE E SISTEMI A LAME Somman i vanta no aggi degli altri sist i temi, ma riducono forteme o ente la lib bert della ved duta vers l'estern e il liv so no vello medio di illum minamen nto.
ATTIVI VETRI A La scher rmatura delle fac cciate pu essere realizzat ricorre ta endo non solo ad n d aggetti e scherm solari ma an mi i nche otti imizzando i mate o eriali con cui si i no pi ti. ssico vet tro in qu uesto cas non l unica so a realizzan i corp vetrat Il clas
26 6
soluzion ne
poss sibile,
esistono e
sul
mercato alcuni material traspa li arenti che con nsentono allo stesso te o s empo importan caratteristich di in nti he nerzia termica e diffusiv ottim vit male del f flusso o. luminoso
ranspare Insulation Ma ent aterial T.I.M. Tr La carat tteristica principal di tale material quell di aver delle propriet le le la re p termiche equipar e rabili a quelle dei compon q i nenti opa achi, ma a allo stess tempo so o di mant tenere un alto valore di trasmit v i ttanza lu uminosa. Per que esto fine e si adope erano de strutt elle ture geom metriche che hanno la fun nzione di limitare i e le disper rsioni ter rmiche dovute a convezio ed irr d one raggiame ento. Le strutture e interne p possono essere multiple pa m arallele, per amplificare la capacit isolante p a e e ridurre la trasm e missione della rad diazione solare; oppure pe o erpendicolari alla a rso superfici vetrata concep per d ie a, pite direzionar le radia re azioni ver l interno.
Vetri fot tocromatici I vetri fo otocroma atici hann il pregi no io di poter modificare, graz zie
coefficie ente
tra asmission ne
luce che li colpi e isce. Cos sicch, ne mome el ento in cui sono esposti alla luce e solare d diventano di colore grigio agendo cos da filtro so o o o a oprattutt per le to e radiazion infraro ni osse. Il pr rocesso h caratte revers ha ere sibile ed il vetro torna alla t a sua conf figurazio one origin naria qua ando ces la sit ssa tuazione di irragg giamento o solare. Q Questo ti ipo di materiali h m hanno pe erlopi un campo di applicazione u o e ancora in via spe n erimentale. Dato che nei vet fotocromatici i process di colorazione appare sensibile e tri il so e alla tem mperatura ambien a nte, esse endo pi intenso a temp perature rigide e praticam mente nul con te llo emperatu pi ele ure evate com in esta ne de me ate, eriva che e il loro ut tilizzo risulta assa scarso i edilizia ai in a.
Vetri fot tosensib ili I vetri fo otosensib hanno la carat bili o tteristica di avvia un pr a are rocesso di natura d a irreversi ibile a contatto co luce so on olare o ul ltraviolett ta. Questa arit peculia ha a perme esso l utilizzo u dei etri ve foto osensibili i
almente n campo della microelettronica in qua nel a a anto si possono o principa ottenere nel vetr figure comples e fine e ro sse emente dettaglia ate (com me i circuiti s stampati) ) non
altrimen ottenib media nti bili ante altri processi i. Si sta s studiando l appli icazione ad infis sso in edilizia, ovviame ente allo stato a attuale i prezzi ro tivi. sarebber proibit
28 8
Vetri ele ettrochim mici I vetri e elettrochi imici risu ultano pi promettenti tra i mater a riali trasp parenti a trasmiss sione variabile in quanto c combinan la tec no cnologia fotovolt taica con n l'effetto elettrocr romico de biossid di tita el do anio. ffetto fot tovoltaico induce all inte o, e erno del l La luce solare, in virt dell eff le rcolazione di corr rente che causa l'o e oscurame ento del biossido. . material una cir Attivand un ci do ircuito elettrico si pu evitare l oscurame e e o ento del vetro in n modo da manten a nere la fi inestra tr rasparent nella stagione invernale con un te s e n visibile v vantaggio rispetto al vetro fotocrom o o matico tra adizional e. L apertu del ci ura ircuito po otrebbe d derivare da azion manua oppur essere ne ale re e lasciata a sensori che scano reagis all intens sit lu uminosa. .
rmocrom mici Vetri ter Sono q quei vetr traspa ri arenti c che mod dificano le propriet ottiche in fun t nzione d della var riazione di tempera atura amb bientale. Raggiun nta una certa tem mperatur (in re ra elazione ai compost organi ti ici utiliz zzati nel vetro) nasce nel n material le rendend dolo dell infra arosso. La visione che s genera non mai estr si a remamen nitida tuttavia questa nte a a caratteri istica ren i term nde mocromic particolarmente adatti p applic ci e per cazioni in n cui non richiest la visib ta bilit ed invece desiderab la pri d bile ivacy.
29 9
una pi
ca apacit alla
Vetroca mera bio oclimatic ci nendo tr due vetri d ra degli speciali ci ilindri o altri elementi i Interpon opportun namente progetta si ries ad ott ati sce tomizzare la quan ntit di lu negli uce i ambienti interni. Vediamo alcuni e o esempi pr ratici.
esta tipolo ogia di vetrate le lamelle interpost sono s v te studiate perch la p a Con que radiazion solare sia riflessa nella stagione estiva, quando il sole pi alto, e ne e a e q l p pu inve pene ece etrare ne ella stagio one invernale, qu uando il sole pi basso p o sull orizz zonte e i suoi ragg pi inc gi clinati.
LOGRAFIC CI FILM OL Costituit to da u una pell licola pl lastica scherman s nte che diffrange la rad e diazione luminosa in base alla lu l a e unghezza d onda d della luce inciden Il ma e nte. ateriale fi iltra lo sp pettro di immissio solar in mod one re do selettivo bloccan la penetrazion delle radiazion visibili o ndo ne r ni e ultravi iolette. L pellicola e sta La abilizzata chimicamente e inserita in una doppia lastra di vetro per garantire o g
30 0
l inaltera abilit m meccanica e la protezio a one dall umidita e dagli agenti i atmosfer rici. Il fil olografico fun lm nziona be ene in presenza di irragg giamento o solare d diretto e per elevati an ngoli di inclinaz zione de raggi rispetto ei o all'orizzo ontale, ci io nelle ore cen trali dell giornata. Quest compo la to onente e pertanto destinat ad ess o to sere impi iegato in zone cli n imatiche dove pre evalgono o condizio di ciel sereno e dove v sono pr oni lo vi roblemi di surrisc d caldamen estivo nto o degli am mbienti.
PIPES - CO ONDOTTI DI LUCE I E LIGHT P Si tratta di sistem che se mi ervono a trasportare la luc diurna in ambienti che ce a e essere ill nno altre opportu e unit di e luminati naturalm mente, ma che si m i non han basano sulla rifl lessione della luc piuttosto che sulla ri ce, e ifrazione. Questo o a logia pi sempli ice, anch se non nece he n essariame ente pi rende la tecnol economi ica, ma c comporta alcuni l a limiti: pe essere trasport er tata in su ufficiente e quantit infatti, la luce richiede condotti di notev , r voli dime ensioni che siano o disposti secondo traiettor rettilin rie nee, orizz zontali o verticali. v
31 1