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PROSPETTIVA FENOMENOLOGICA Ne fanno parte la Gestalttheorie e la Psicologia dell'atto Orizzonte geografico: Austria e Germania Adozione del metodo fenomenologico

al posto del metodo sperimentale, ma nella Gestalt si pu distinguere anche una fenomenologia sperimentale - Metodo Fenomenologico: Centrale l'esperienza che si verifica nel soggetto stesso quando questi esamina un certo fenomeno - Metodo Fenomenologico: Impiegato particolarmente nello studio di fenomeni di percezione visiva Ogni soggetto un fenomenologo perch pu provare direttamente una determinata esperienza psichica, verificare da s l'esistenza di un certo fenomeno psichico Il fenomeno c' o non c', si presenta immediatamente per quello che senza bisogno di particolari procedure sperimentali. ----> Experimentum crucis: Consiste in un'unica presentazione del fenomeno per verificarne l'esistenza Accentuazione dei fattori innati nei processi psichici rispetto al ruolo dei fattori ambientali ---> Immanuel Kant e la sua concezione delle forme a priori della sensibilit Maggiore considerazione della funzione psichica in quanto tale (l'atto psichico secondo Brentano) rispetto al contenuto del processo stesso (privilegiato nella psicologia Wundtiana) Aspetti principali che caratterizzano l'orientamento fenomenologico: metodo fenomenologico, innatismo e atto psichico PSICOLOGIA DELL'ATTO La psicologia deve studiare le funzioni psichiche nella loro struttura e dinamica al di l degli specifici fenomeni a cui esse tendono. Attenzione all'atto dell'esperienza = soggetto + oggetto (differenza tra udire e udire qualcosa). Processo pi che sontenuto o funzione Oggetto della psicologia sono sia gli atti che i contenuti della coscienza Si richiama l'attenzione sulla funzione psichica, sulla tensione del soggetto verso l'oggetto, e si include nelle indagini anche i contenuti di coscienza Funzioni psichiche: - funzioni intellettuali e funzioni emozionali Funzioni intellettuali: distinguere, l'unire, la dormazione dei concetti e il giudicare Funzioni emozionali: emozioni passive ed emozioni attive Contenuti di coscienza: si presentano come dati qualitativi, costituiscono gli oggetti e la materia stessa delle nostre attivit interiori (dati dei sensi, sentimenti elementari, pensieri...), hanno una evidente indipendenza in quanto, nel loro apparire e scomparire non dipendono solo da noi. Sono solidi, compatti, facilmente osservabili. Atti di coscienza (funzioni di coscienza): sono i fenomeni psichici propriamente detti, fenomeni transitivi, interiori, fuggitivi, pronti per mezzo dei quali si manifesta l'attivit coscienziale; sono modi di essere e di agire rispetto ai contenuti del nostro io. Sono forme proprie di attivit del soggetto come il rappresentarci, il percepire, il ricordare, l'amare, il riconoscere, il pensare...sono istantanei e dinamici, sono fenomeni vitali.

TEORIA DELLA GESTALT Ebbe molta fortuna perch: fu un movimento di innovazione teorica radicale nel campo della psicologia sperimentale, la ricerca teorica non fu solamente riflessione filososifa ma anche il fondamento di concrete indagini empiriche Si ricercata una corrispondenza tra il dato fenomenologico e il processo neurofisiologico E' un teoria semplice, nel senso che i fenomeni indagati sono elegantemente ridotti a pochi

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ma esaustivi principi concettuali Legata a tre grandi personalit: Wertheimer, Kohler (apprendimento e pensiero nei primati non umani) e Koffka (apprendimento e memoria) E' anche chiamata Scuola di Berlino o Teoria del Campo I fondamenti della Gestalt sono stati scritti da Max Wertheimer nel 1912 in un articolo che parlava del movimento stroboscopico (fenomeno phi), che pu essere considerato come il Manifesto della Gestalt Principali ambiti di ricerca: percezione (movimento, visiva, tattile), effetti di lesioni cerebrali sull'organizzazione percettiva, pensiero e memoria La Gestalt l'organizzazione degli elementi del campo percettivo, tale strutturazione fa si che i singoli elementi acquisiscano caratteristiche nuove Uso del metodo fenomenologico-sperimentale: manipolazione degli attributi percettivi dello stimolo e analis degli effetti sulla percezione del soggetto

La Percezione La percezione (realt fenomenica - fisica -) non corrisponde direttamente alla realt fisica; il percetto non dato dalla somma dei singoli elementi sensoriali, ma qualcosa di diverso e di pi rispetto ad essi ---> anti-elementarismo e quindi critica al costruttivismo Una totalit ha significato quando si ottiene una concreta dipendenza reciproca tra le sue parti. Queste totalit percettive seguono leggi di organizzazione tra le parti, le quali sono messe in evidenza nella loro spontaneit e naturalezza; i gestaltisti vogliono svelare queste leggi che sono alla base della percezione del Capovolgimento del punto di vista classico della psicologia a proposito della percezione: non si parte pi dai singoli stimoli per comporre la percezione che noi abbiamo del mondo dato, ma si parte da quella che la concreta situazione percettiva globale, dalle forme propriamente dette che sono indipendenti dal resto della percezione globale, per passare ad una analisi delle leggi della loro interna struttura e costituzione ---> Procedimento da sopra al sotto La forma un'organizzazione strutturata di parti o elementi, sottoposti a questa stessa strutturazione unitaria, ed essa emerge come tale su uno sfondo, quando gli elementi si organizzano in una forma cio non accade per una sommazione e associazione tra gli elementi o per un processo di produzione della forma tra gli elementi, ma per un fenomeno fisiologico Principio dell'isomorfismo: tra il modo fenomenico e il mondo fisiologico vi un'isomorfismo dato dalla identit di leggi di strutturazione che regolano entrambi i mondi. L'isomorfismo indica una identit dei rapporti tra le parti all'interno sia della struttura psicologica sia di quella fisiologica, un'adesione a leggi comuni di funzionamento. Tra il piano fenomenico (psichico) e quello della basi neurofisiologiche corrispondenti vi un'identit strutturale, ossia, esiste un'identit delle leggi che regolano la realt fenomenico-psichica e quella neurofisiologica...la mente organizza i dati sensoriali in relazione al funzionamento del sistema nervoso centrale Pensiero, Memoria e Apprendimento Insight: processo di pensiero in cui l'animale arriva improvvisamente alla soluzione di un problema attraverso una serie di prove ed errori (es. scimpanz Sultano) L'insight non portava come riteneva Thorndike a risolvere un problema tramite un'associazione di esperienze precedenti; vi era invece nell'animale una ristutturazione di tutte le esperienze passate e delle condizioni presenti, che andava al di l della semplice somma di esse e consentiva una nuova visione del problema. L'insight corrisponde ad una ristrutturazione del campo, dove le esperienze passate acquistano appunto una nuova relazione reciproca ---> si ha la vera e propria applicazione della teoria della gestalt Pensiero produttivo secondo Wertheimer: si ha pensiero riproduttivo quando produce soluzioni non sulla base di semplici associazioni, di prove ed errori solamente, ma quando affronta il problema riconcependolo attraverso una ristrutturazione completa di tutti gli elementi in

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gioco, o meglio in campo. Pensiero produttivo secondo Duncker: la soluzione del problema non deve essere concepita come un processo mentale immediato e intuitivo, ma come un sistema organizzato di soluzioni parziali, che a loro volta diventano un problema da risolvere fino alla totale soluzione del problema iniziale. L'organizzazione degli elementi da ricordare ha molta importanza per la memorizzazione LA PROSPETTIVA PSICODINAMICA

L'aggettivo dinamico viene usato per qualificare i fenomeni patologici che non erano riconducibili a malattie organiche del sistema nervoso, ma erano considerati disturbi nervosi funzionali e momentanei, oppure disturbi propriamente psichici La psicoanalisi il tentativo di maggior successo di fondazione di una teoria psicologica che ponesse l'accento pi sugli aspetti dinamici che su quelli strutturali La psicoanalisi divergeva dagli altri tentativi di fondazione di una teoria psicodinamica per il forte risalto dato alle forze inconsce nella dinamica psichica e per l'imprescindibile rapporto interpersonale analista-paziente Secondo la prospettiva psicodinamica i processi psichici sono causati e regolati da sistemi che solo la psicologia pu indagare, in quanto essi non sono riducibili a meccanismi biologici e a processi fisiologici Psichiatria Ufficiale: Si svilupp in Germania nella seconda met dell'800 , riduceva la malattia mentale a malattia organica e prevedeva una classificazione sistematica delle malattie mentali. Si affermava una supremazia del cervello sopra ogni altra struttura "Le malattie mentali sono malattie cerebrali". La malattia come entit astratta veniva privilegiata rispetto alla concretezza del paziente. La malattia veniva studiata sotto il profilo di cause organiche, supponendo che ad ogni data causa conseguisse un determinato effetto sul piano dei sintomi e che quindi un dato sintomo corrispondesse a ritroso a una det causa. Non si comprende la dimensione di sofferenza del paziente Nuova Psichiatria Dinamica: Si svilupp a fine '800 quando ci si rese conto che la rigida concezione deterministica del sintomo psicologico non reggeva di fronte all'evidenza clinica di sintomatologie relativamente simili ma aventi cause differenti e di sintomatologie relativamente differenti aventi cause simili. Nuova attenzione al paziente come persona sofferente. Rapporto diretto tra paziente e psichiatra. Psicoterapia: cura del corpo attraverso le funzioni psichiche del paziente LA PSICOANALISI

Sia una teoria, sia un metodo di ricerca in psicologia e un metodo terapeutico Concezione globale dell'uomo Importanza dell'inconscio in cui risiede il senso dell'azione psichica che non si esplica nella coscienza Concezione dinamica dei processi cerebrali Studi centrati soprattutto sull'isterismo Abbandono del metodo catartico per il metodo delle associazioni libere La causa psicopatogena dell'isterismo non era pi considerata un corpo estraneo; il paziente rimuoveva intenzionalmente quelle cose che voleva dimenticare Traumi sessuali di varia natura verificatisi nell'infanzia come lontana causa del disturbo isterico Differenza tra realt psichica e realt effettiva; quello che viene ricordato dalla psiche non sono i fatti in s, ma i fatti in quanto sono stati ricordati e ricostruiti, fatti che in parte o in

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tutto possono anche non essere accaduti (sempre in realzione ai traumi sessuali) Importanza dell'interpretazione dei sogni, in cui il sogno inteso come l'espressione di un contenuto latente, come l'appagamento di un desiderio che risiede nel profondo di noi ma non viene portato a livello cosciente per via della censura ---> difesa Scoperta del complesso di edipo: l'esistenza di una complessa rete di sentimenti d'odio per il genitore dello stesso sesso e di amore nei confronti del genitore di sesso opposto (dinamica necessaria allo sviluppo psichico infantile) Struttura dell'apparato psichico (prima topica): inconscio, preconscio e conscio Struttura dell'apparato psichico (seconda topica): Es, io e Super-io La pulsione la rappresentazione psichica del bisogno, che arriva in virt della sua forza alla meta, cio alla soppressione della tensione prodotta dall'eccitazione somatica, seguendo una dinamica nettamente pi mobile e articolata di quella dell'istinto, dirigendosi non necessariamente su un oggetto specifico, ma su oggetti che possono variare nel tempo Pulsioni di vita e pulsioni di morte che interagiscono cooperando e contrastandosi dando origine ai fenomeni dell'esistenza Scoperte in merito alla sessualit: si manifesta subito dopo la nascita, attraverla le fasi orale, anale, fallica e genitale Fondamentale la storia dell'individuo per comprendere la dinamica dei processi psichici in et adulta Fenomeno del transfert per il quale il paziente ravvisa nell'analista un ritorno di una persona importante della sua infanzia o del suo passato e trasferisce su di lui sentimenti e reazioni che certamente erano destinati a quel modello. Il transfert ambivalente e necessario durante la terapia LA PROSPETTIVA COMPORTAMENTISTICA

Nasce nel 1913 con la pubblicazione del suo manifesto da parte di John B. Watson Si sviluppa dalla fonte filosofica del Pragmatismo (idee e concetti hanno una validit se permettono all'individuo di operare sulla realt) e del Funzionalismo Domina la ricerca nord-americana fino agli anni '60, quando di fronte ai nuovi dati empirici incapace di rinnovarsi Oggetto di studio: il comportamento manifesto (overt) descrivibile nei termini di stimolo risposta (S - R) Obiettivo: previsione e controllo el comportamento (che nella loro ottica poteva essere manipolato) Metodo di studio: ipotetico-deduttivo (sperimentale), si assume un postulato come tentantivo, se ne deduce una o pi implicazioni logiche concernenti fenomeni osservabili e infine se ne controlla la validit attraverso l'osservazione Assenza di un riferimento ai processi biologici e fisiologici che sono il fondamento del comportamento ---> Rifiuto dei processi interni (cerebrali e mentali) che porta la psiche ad essere una black box, soggetta alle influenze dell'ambiente esterno (gli Stimoli) e produttrice di reazioni relative (le Risposte) Rifiuto della coscienza, non come funzione psichica, ma come riferimento esplicativo dei dati introspettivi. Si negava l'esistenza di quello stato psichico interno (la coscienza) che veniva considerato la causa del comportamente umano manifesto Conoscenza e pensiero potevano al limite essere dedotti dalle risposte comportamentali (oggettive), ma non vi si doveva accedere con i dati introspettivi (soggettivi) Non c' alcuna differenza tra uomo e animale perch il comportamentista impegnato a individuare uno schema unitario delle risposte animali (poi rivisto) L'unit di analisi della psicologia come scienza del comportamento venne individuata nel riflesso condizionato e nel condizionamento in genere

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RICERCHE SUL CONDIZIONAMENTO Watson individu nel riflesso condizionato l'unit di analisi per lo studio dell'abitudine o acquisizione di nuovi comportamente; risent del quadro concettuale sul condizionamento offerto da Bechterev (reazioni motorie), perch pi interessante per lo studio del comportamento umano Habit: la tendenza di uno stimolo ad evocare una risposta ad esso associata Miller descrisse i due tipi di condizionamento: classico e operante; sulla base del principio del condizionamento furono elaborati quattro modelli dell'apprendimento Modello dell'apprendimento di Guthrie: l'apprendimento una modificazione del comportamento prodotta dalla associazione o contiguit tra uno stimolo e una risposta. Niente rinforzi, semplice contiguit temporale tra S e R. E' sufficiente che uno stimolo si associ anche una sola volta con una risposta perch alla presentazione successiva dello stimolo segua la stessa risposta (one-trial learning). Sia gli stimoli che le risposte sono manifesti, osservabili e registrabili oggettivamente e non vi ragione di ricorrere a processi interni non accessibili. L'apprendimento valutato in funzione delle risposte emesse dall'animale; considerando la risposta come prestazione fornita dall'animale si poteva affermare che la prestazione era l'indice del condizionamento o apprendimento. Modello dell'apprendimento di Skinner: accento posto sul condizionamento operante. Nel condizionamento classico la risposta elicitata dallo stimolo (occorre lo stimolo perch la risposta sia prodotta), nel condizionamento operante la risposta emessa indipendentemente dalla presenza dello stimolo e se questa risposta rinforzata positivamente, essa sar emessa nuovamente, se rinforzata negativamente non sar emessa. Skinner introdusse i programmi di rinforzo; il comportamento degli animali si sarebbe modellato in funzione del programma di rinforzo scelto dallo sperimentatore. ---> L'ambiente agisce da rinforzo delle risposte emesse dagli animali e dagli individui umani permettendo l'apprendimento di nuove forme di comportamento. Sia gli stimoli che le risposte sono manifesti, osservabili e registrabili oggettivamente e non vi ragione di ricorrere a processi interni non accessibili. L'apprendimento valutato in funzione delle risposte emesse dall'animale; considerando la risposta come prestazione fornita dall'animale si poteva affermare che la prestazione era l'indice del condizionamento o apprendimento. Modello dell'apprendimento di Hull: Introdusse alcuni processi che erano inferiti dal comportamento manifesto e che erano indispensabili per spiegare la genesi e il decorso di questo stesso comportamento. Fondamentale la nozione di pulsione (drive) che fa da sfondo all'acquisizione della risposta operante. Hull afferm che uno stimolo avrebbe evocato una risposta se la connessione tra questo stimolo e questa risposta era associata alla diminuzione della pulsione (es. fame). Il drive era una tipica variabile interveniente tra lo stimolo e la riposta ed era incorporata nell'organismo. L'apprendimento valutato in funzione delle risposte emesse dall'animale; considerando la risposta come prestazione fornita dall'animale si poteva affermare che la prestazione era l'indice del condizionamento o apprendimento. Modello dell'apprendimento di Tolman: Attraverso un esperimento con dei topi Tolman introdusse l'apprendimento latente. L'assenza di prestazione non significa assenza di apprendimento, l'apprendimento quindi non corrisponde sempre alla prestazione. Vi pu essere apprendimento latente che nelle dovute condizioni si pu manifestare nella prestazione. Nell'apprendimento acquisita non tanto una relazione tra stimolo e risposta, quanto un complesso di stimoli che fungono da segni, una struttura segno (sign-gestal) che soggiace al comportamento dell'animele ed disponibile per la soddisfazione del bisogno. I processi interni che modulano il comportamento dell'animale sono delle variabili intervenienti poste tra gli stimoli e le risposte. Queste variabili intervenienti sono i requisiti fondamentali dell'apprendimento. Variabili di necessit (bisogni primari) e variabili cognitive (schemi che guidano il comportamento)

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COMPORTAMENTISMO RADICALE E METODOLOGICO Comportamentismo classico 1913-1930 Neocomportamentismo 1930-1950 Watson inizi a dedicarsi alle applicazioni del comportamentisto alla societ, arrivando a sperare di construire una nuova umanit mediante procedure di condizionamento Nei primi anni '20 si distinsero due forme di compotamentismo: rigida (radicale) e flessibile (metodologica) Comportamentismo radicale: rifiuto della coscienza perch il ricorso ad essa fuorviante sul piano scientifico per spiegare i fenomeni del comportamento Comportamentismo metodologico: non si nega la coscienza ma si afferma che essa non pu essere studiata in modo oggettivo

IMPOSTAZIONE MOLECOLARE E IMPOSTAZIONE MOLARE DEL COMPOTAMENTO Impostazione molecolare di Watson: Il comportamento ridotto in unit semplici, gli stimoli e le risposte; e pu essere interpretato sulla base delle relazioni tra S e R, le quali potevano essere ulteriormente ridotte a puri processi fisiologici Impostazione molare di Tolman: Non si pu spiegare il comportamento nei termini di associazioni tra semplici S e R. Il comportamento dipende da associazioni tra insiemi di stimoli e complessi di risposte, unit molari o gestaltiche. Le propriet di queste unit molari non sono riconducibili alle propriet delle semplici associazioni S - R Impostazione molare di Hull: Il comportamento si basa sull'interazione integrata tra variabili intervenienti nella regolazione delle risposte comportamentali fornite dalla stimolazione ambientale

RUOLO DELLO SCOPO NEL COMPORTAMENTO Watson: rigetta ogni accenno agli scopi perch sisarebbe introdotta una dimensione interna inaccessibile al pari della coscienza nello studio del comportamento Holt: propone un'integrazione tra i concetti della psicoanalisi e quelli del comportamentismo, soprattutto attraverso la nozione di scopo come un corso d'azione che l'organismo predisposto ad attuare per soddisfare i suoi bisogni Tolman: comportamentismo intenzionale. Centralit del concetto di scopo

VARIABILI INTERMEDIE La variabile intermedia non mai direttamente osservabile, un'inferenza basata sulle osservazioni di qualcos'altro; l'inferenza criticamente dipendente dalle manipolazioni sperimentali che conducono alle osservazioni, rappresentano entit o processi che se esistono possono spiegare taluni eventi nel mondo molare osservabile. Sono costrutti logici che pongono una relazione tra gli S e le R, ma non spiegano come mai queste R seguono gli S La variabile intermedia non introduce elementi ascientifici se ancorata all'osservazione degli eventi antecedenti e susseguenti, entrambi rappresentati da dati sperimentali

RUOLO DEL SISTEMA NERVOSO NEI PROCESSI COMPORTAMENTALI Il comportamentismo nega che dallo studio delle funzioni nervose si potessero trarre elementi conoscitivi adeguati per la comprensione del comportamento Skinner: sistema nervoso concettuale ----> indica quelle teorie neurofisiologiche che non studiavano direttamenti i processi nervosi implicati nel comportamento ma li deducevano sulla

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base dei processi comportamentali indagati Cervello = black box, non si pu accedere ai meccanismi interni LA PROSPETTIVA COGNITIVISTICA

Precursori: filone di studio pre-cognitivistico, Bartlett (studio della memoria come processo di organizzazione attiva del materiale), Piaget (sviluppo del pensiero nei bambini), Vygotskij (pensiero e linguaggio), il dibattito sulle variabili intervenienti del comportamentismo, lo sviluppo dell'informatica, della cibernetica, della teoria dell'informazione, la linguistica e le neuroscienze Cibernetica: metteva in evidenza le analogie funzionali tra il comportamento di un organismo e l'attivit di una macchina, entrambi accomunati dall'esigenza di isolvere un problema Teoria dell'informazione: secondo questa teoria il messaggio trasmesso in un sistema, organismo o macchina che sia, appunto indipendente dal sistema per quanto attiene alle sue propriet intrinseche: l'informazione ha regole di trasmissione ed elaborazione che prescindono dal sistema di supporto e dal contenuto trasmesso Linguistica: Nella tradizione comportamentistica, gli studi sul linguaggio erano stati impostati generalmente come indagini sull'apprendimento verbale nel bambino; il bambino apprenderebbe a parlare in base ad un processo di rinforzo positivo delle parole emesse correttamente, e di rinforzo negativo di quelle errate. Chomsky critic nettamente questa teoria perch non teneva conto del fatto che un parlante capace sia di produrre un numero infinito di frasi senza averle precedentemente apprese, sia di riconoscere se una frase ascoltata grammaticalmente corretta. Chomsky propose un sistema innato nella mente umana per controllare la generazione delle frasi in base a leggi di trasformazione Psicolinguistica: approccio interdisciplinare allo studio del linguaggio, che metteva in relazione il linguaggio umano con altre forme di comunicazione Costitu una delle principali correnti di ricerca degli anni '60 e '70, ma non fu presentata da un manifesto Si impose gradualmente Principio delle basi biologiche dei processi psichici: la psicologia studia essenzialmente le strutture e le funzioni del sistema nervoso nella sua massima complessit, e i processi psichici che controllano l'adattamento dell'organismo all'ambiente. Principio dello sviluppo: i processi psichici si sviluppano in realazione alla maturazione del sistema nervoso Principio del costruttivismo: i processi psichici operano in modo attivo sull'ambiente, filtrando l'info esterna e producendo risposte motorie in funzione dei propri schemi di conoscenza e di azione Principio del mentalismo: parlando di mente ci si riferisce all'organizzazione tipica dei processi psichici, caratterizzati non tanto dalla produzione di risposte agli stimoli, ma da modelli spesso coscenti che guidano il comportamento attraverso una rappresentazione interna del mondo esterno Principio dell'elaborazione dell'informazione: la costruzione dei modelli mentali avviene attravero l'elaborazione dell'informazione esterna e interna compiuta da unit specializzate all'interno della mente Principio della simulazione: l'elaborazione delle informazioni pu essere simulata su macchine non organiche (calcolatori) perch sia la mente che il calcolatore operano fondandosi su processi e regole simili ---> mente astratta che agisce al di fuori del contesto storico, sociale e culturale L'influenza dei fattori sociali, storici e culturali sullo sviluppo cognitivo ha scarsa rilevanza Metodi di studio: ricerca sperimentale in laboratorio e test, questionari oggettivi e soggettivi Approccio multidisciplinare: psicologia sperimentale, linguistica, teoria dell'informazione, cibernetica, neuroscienze, filosofia della mente

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Interesse per i processi cognitivi cognitivi (percezione, attenzione, memoria, linguaggio, pensiero, creativit) Metafora della mente come un elaborazote di informazioni che ha un'organizzazione prefissata di tipo sequenzale e una capacit limitata di elaborazione lungo i propri canali di trasmissione (Human Information Processing HIP) input ----> elaborazione ----> output Inizialmente si pensava che l'elaborazione dell'informazione fosse un'elaborazione di tipo seriale, stadio dopo stadio; terminate le operazioni proprie di uno stadio si passava al successivo. Successivamente si mise in evidenza sia la possibilit di retroazioni di uno stadio successivo su quelli precedenti, sia la possibilit che si attivassero le operazioni di uno stadio successivo senza che quelli precedenti avessero gi elaborato l'informazione per quanto li riguardava Il comportamento nel cognitivismo viene concepito come una serie di atti guidati dai processi cognitivi ai fini della soluzione di un problema, con continui aggiustamenti per garantire la migliore soluzione, si ha quindi un comportamento orientato verso una meta. Il comportamento viene visto come il prodotto di una elaborazione della informazione, quale compiuta da un calcolatore, per lo svolgimento di un piano utile alla soluzione del problema; il comportamento il risultato di un processo di continua verifica retroattiva del piano di comportamento secondo l'unit Test - operate - test - exit: il risultato finale exit non consegue direttamente ad un input sensoriale o a un comando motorio, ma il risultato di precedenti operazioni di verifica (test) delle condizioni ambientali, di esecuzioni (operate) intermedie e di nuove verifiche (test). Alla met degli anni '70 si inizi un'opera di revisione teorica e metodologica; richiamando gli studiosi alla validit ecologica degli esperimenti cognitivistici Nei primi anni '80 molti sminuirono il congnitivismo, si diceva che rispetto al comportamentismo avesse solo aggiunto dei processi intermedi tra lo stimolo e la risposta, ma che il paradigma rimane sempre quello di un sistema che accetta l'informazione in entrata e produce informazione in uscita. In sostanza la mente sempre concepita come un arco riflesso, nonostante la complessit e l'articolazione dei processi interposti tra le unit sensoriali e quelle motorie. In questo contesto di riflessioni, autocritiche e di nuove acquisizioni in discipline di confine, si svilupp la scienza cognitiva

DIFFERENZE TRA COGNITIVISMO E COMPORTAMENTISMO Oltre all'impostazione multidisciplinare, il cognitivismo era caratterizzato da altri aspetti che lo differenziavano dal comportamentismo: si interessava dei processi cognitivi (percezione, attenzione, memoria, linguaggio, pensiero, creativit), che erano stati trascurati dai comportamentisti o considerati come dei prodotti dell'apprendimento (black box). A questi processi veniva rionosciuta sia un'autonomia strutturale sia una interrelazione e interdipendenza reciproche. Hanno in sostanza spostato l'interesse sui processi di elaborazione dell'informazione, non osservabili direttamente, ma inderibili a partire dai cambiamenti che si presentano nelle risposte al variare degli stimoli proposti. Il comportamento nel cognitivismo viene concepito come una serie di atti guidati dai processi cognitivi ai fini della soluzione di un problema, con continui aggiustamenti per garantire la migliore soluzione, si ha quindi un comportamento orientato verso una meta. Grazie agli studi sul sistema nervoso, il cervello considerato dai comportamentisti come una black box, risultava invece un insieme di strutture ben differenziate sul piano funzionale nel processo di elaborazione delle informazioni LA SCIENZA COGNITIVA

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Oggetto di studio: livello costituito dalle rappresentazioni mentali, da quei processi mentali che organizzano e producono conoscenza: simboli, regole, schemi, immagini. Studia i processi cognitivi al di fuori del contesto pi generale e globale che caratterizza la mente umana, dai fattori individuali ai fattori sociali e culturali Il calcolatore rappresenta il modello di come funziona la mente e serve come strumento per simulare i processi mentali (grande importanza dell'intelligenza artificiali) E' una ricerca interdisciplinare (psicologia sperimentale, linguistica, intelligenza artificiale, antropologia, neuroscienze) Affronta i problemi della conoscenza (come la mente conosce e quali sono i suoi limiti) JEAN PIAGET

Considerato un esponente del cognitivismo Si dedic allo studio dello sviluppo psichico infantile Ricorse al metodo scientifico, o meglio ai quasi esperimenti e in particolare utilizz il metodo clinico (grazie anche al suo interesse per la psicoanalisi) Formazione multidisciplinare La sua teoria della mente ha come presupposto fondamentale la nozione di sviluppo; la conquista delle modalit adulte di conoscere non immediata, ma procede per stadi successivi, ciascuono dei quali svolge un ruolo necessario e ineludibile per la progressiva ristrutturazione del loro funzionamento Nel metodo clinico l'osservazione si lega alla sperimentazione; in tal modo il bambino non lasciato totalmente libero nei suoi pensieri e nei suoi comportamenti senza la possibilit si manipolarli per poter cogliere cio che lo psicologo avverte come retrostante a tali pensieri e comportamenti. Nel metodo clinico lo psicologo guidato da ipotesi e quindi orienta e dirige il comportamento del bambino in modo da poterle verificare; pone e articola le domande tenendo conto del percorso che momento per momento il bambino segue per arrivare a rispondere alle domande e a risolvere i compiti Anni '20: Piaget comp una ricognizione dei processi mentali mettendone in evidenza l'evoluzione ontogenetica Anni '30: consolid la nozione di stadi di sviluppo e fece risaltare la dimensione costruttiva della realt operata dalla mente Anni '40 e '50: approfond i meccanismi funzionali di adattamento e regolazione dei processi mentali, richiamando l'attenzione pi sulle funzioni che sulla struttura della mente Sviluppo della struttura della mente considerato come un processo di continua riorganizzazione realizzatosi nell'interazione tra la mente e l'ambiente L'adattamento della mente all'ambiente avviene tramite assimilazione e accomodamento Assimilazione: permette alla mente di incorporare nelle sue strutture elementi dell'ambiente esterno Accomodamento: produce un cambiamento nelle strutture della mente per gli effetti dell'assimilazione I periodi principali dello sviluppo mentale del bambino dall'infanzia all'adolescenza sono: il periodo senso-motorio (fino ai 2 anni) e il periodo concettuale (dai 2 ai 15 anni circa) Epistemologia genetica: si occupa della formazione e del significato della conoscenza dei mezzi attraverso i qual la mente umana passa da un livello di conoscenza inferiore ad uno giudicato superiore, il compito degli psicologi quello di spiegare come avviene il passaggio tra i livelli LA PROSPETTIVA STORICO-CULTURALE

Si svilupp a partire dagli anni '20 in Russia

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Si proponeva di fondare una nuova psicologia sulla base dei principi del Marxismo e del materialismo storico Si assume come principio di partenza che la psiche non un'entit ideale, ma un prodotto dell'evoluzione animale, divenuto funzionalmente sempre pi complesso sotto l'influenza dei fattori storici, sociali e culturali ----> E' una prospettiva che privilegia la dimensione storicoculturale nello studio della psiche umana Voleva operare attivamente e concretamente per la trasformazione della societ, si ricerca quindi una immediati ricaduta nel campo delle relazioni sociali, nel lavoro e nella scuola; una psicologia che si confronta con i problemi di carattere psicologico di un preciso contesto storico e sociale La psicologia una scienza al servizio delle classi dominanti Ha avuto in proprio fondamento teorico in Vygotskij, ma non stata una scuola unitaria, ha avuto molti contributi anche diversi rispetto al nucleo teorico Vygotskijano Il suo manifesto stato esposto in un saggio di Kornilov del 1925, che si basava sulla prima conferenza che Vygotskij tenne a Mosca (parlava delle teorie riflessologiche russe) Un orientamento autonomo molto importante sviluppatosi dalla premessa fondamentale della teoria Vygotskijana fu quella della teoria dell'attivit elaborata da Leont'ev

TEORIA DELL'ATTIVITA' Nasce dalla critica a Vygotskij che afferma che non avrebbe tenuto conto che le funzioni psichiche, elementari o superiori che siano, si sviluppano nel rapporto concreto che il bambino ha con la realt estena. Infatti il bambino geneticamente programmato per interagire con l'ambiente esterno nel suo complesso e con gli altri individui. Le funzioni psichiche si sviluppano lungo un processo di attivit pratica che consiste nell'esplorazione motoria, nella comunicazione verbale e non verbale, nell'espressione delle emozioni, ecc Leont'ev mette in evidenza il salto dalle leggi dell'evoluzione biologica che regolano lo sviluppo psichico degli animali, alle leggi dello sviluppo storico-sociale, su cui si fonda lo sviluppo della psiche umana. A determinare questo passaggio fondamentale sono le nuove forme di attivit connesse alle condizioni che si realizzano nel lavoro, attivit specificamente umana. Negli animali un'attivit un insieme di azioni che sono strettamente finalizzate alla soddisfazione della motivazione ---> la motivazione biologica e l'oggetto dell'attivit sono strettamente connessi Nell'attivit umana invece l'oggetto dell'attivit complessiva separato dall'azione in s, immediata, ma trattenuto nella psiche come un riferimento interno che d significato all'azione stessa: le varie azioni per arrivare ad uno scopo sono distribuite tra i vari membri e nel loro insieme arrivano a soddisfare la motivazione dell'attivit complessiva. Nel comportamente umano dunque, l'azione individuale non collegata alla motivazione in modo diretto, essa acquista il suo significato motivazionale solo se riferita al complesso delle altre azioni svolte dagli altri membri del gruppo Senso soggettivo: senso che un individuo ha delle proprie azioni Significato: senso che le proprie azioni acquistano nell'attivit collettiva La coscienza il risultato dell'interiorizzazione dei processi intervenuti nello svolgimento dell'attivit: l'attivit umana costituisce la sostanza stessa della sua coscienza Leon'ev ha riportato l'analisi dello sviluppo psichico al rapporto tra individuo e condizioni storico-sociali precise, quali si manifestano nell'attivit lavorativa, tale individuo quindi un soggetto storico-sociale VYGOTSKIJ

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Elabor la sua teoria tra la fine degli anni '20 e i primi anni '30, ma ha avuto un crescente interesse sono dopo gli anni '60 perch molte delle sue opere non erano disponibili in quanto erano rimaste inedite Le teorie riflessologiche russe avevano considerato la psiche come un sistema di riflessi, e si erano occupate esclusivamente dei processi psichici elementari (quali i riflessi condizionati) e avevano escluso lo studio dei processi psichici superiori, che avrebbero richiesto il riferimento all'esperienza soggettiva e all'introspezione. Per Vygotskij questa posizione comportava la rinuncia all'indagine della specificit dei processi psichici umani, che si differenziano da quelli degli animali proprio per la presenza della coscienza. Per studiare i processi psichici superiori occorreva individuare delle procedure di ricerca oggettive, come per esempio lo studio delle risposte verbali dei soggetti Nella dimensione cosciente della psiche umana vi sono comportamenti assenti nel mondo psichico animale: - Esperienza storica: Esperienza delle generazioni precedenti, che non viene trasmessa attraverso la nascita e che viene utilizzata in tutti gli ambiti della nostra vita - Esperienza sociale: Ogni uomo non dispone soltanto delle connessioni tra riflessi incondizionati ed elementi dell'ambiente formatisi nella sua esperienza, ma anche delle connessioni dell'esperienza degli altri uomini - Esperienza duplicata: Il lavoro ripete nei movimenti delle mani e nelle trasformazioni del materiale ci che prima s tato fatto nella rappresentazione del lavoratore, quasi con i modelli di questi stessi movimenti e di questo stesso materiale. L'esperienza duplicata ci che manca agli animali e che permette all'uomo di sviluppare forme di adattamento attivo. Vygotskij disegna un uomo come un essere razionale che prende il controllo del suo destino e si libera degli stretti legami della natura Fra gli animali e l'uomo c' un salto di qualit caratterizzato dallo sviluppo dei processi psichici superiori dipendenti dal contesto storico-sociale in cui cresce un bambino, questi processi psichici superiori conservano la stessa natura biologica dei processi psichici inferiori, ma ne rappresentano una nuova organizzazione funzionale generatasi sotto l'influenza di fattori sociali e culturali. Sia i processi psichici inferiori che quelli superiori si sviluppano nel cervello, con la differenza che i processi psichici superiori si sviluppano in relazione all'ambiente sociale e culturale. Vygotskij accetta che la struttura fondamentale dei processi psichici sia la sequenza SReazione, tipica dei processi psichici inferiori; nei processi psichici superiori tra S e R si inserisce uno stimolo mezzo chiamato Priem; l'introduzione di questo simolo-mezzo che modifica qualitativamente il rapporto tra S e R Gli stimoli-mezzo sono creati dall'uomo di sua iniziativa, e l'uomo se ne avvale come uno strumento per instaurare un nuovo rapporto stimolo-risposta e consetire lo svolgimento facilitato del comportamento (es. nodo al fazzoletto per ricordarsi di fare qualcosa) ----> la presenza di stimoli creati accanto a quelli dati una caratteristica distitiva della psicologia dell'uomo Il comportamento umano quasi esclusivamente guidato da stimoli-mezzo, che sono strumenti acquisiti dall'ambiente sociale e interiorizzati ---> SEGNI I segni sono tutti gli stimoli-mezzo creati dall'uomo e assunti come mezzo per dirigere il proprio o l'altrui comportamento; svolgono una funzione di autostimolazione Altra differenza tra uomo e animale: il cervello umano un essere sociale Un segno molto importante quello della scrittura, che rappresenta un modo di comunicare non legato (come il linguaggio verbale) a capacit di cui dotata geneticamente la mente umana, ma a un sistema di segni che un individuo acquisisce ad una certa et se vive in un ambiente sociale in cui la scrittura conosciuta Anche il linguaggio verbale pu essere considerato uno stimolo-mezzo se lo si interpreta come

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una forma di comunicazione, basata si su capacit genetiche della mente umana, ma allo stesso tempo necessariamente sviluppatasi grazie all'acquisizione di una lingua che proviene dall'ambiente familiare e sociale in cui il bambino cresce Legge genetica generale dello sviluppo culturale: Le funzioni psichiche sviluppatesi nelle relazioni sociali (funzioni interpsichiche) divengono successivamente interne all'individuo (funzioni intrapsichiche); si tratta quindi di uno sviluppo culturale perch fondato sull'interiorizzazione dei mezzi forniti dall'ambiente socio-culturale Si interessa di pedologia: disciplina che concentrava le proprie analisi sull'ambiente sociale in cui si sviluppava il bambino. Secondo Vygotskij si ha una riorganizzazione delle funzioni psichiche del bambino sotto l'influenza dei fattori sociali e culturali. Il partito comunista condann poi la pedologia e band le opere di Vygotskij Il linguaggio una forma di comunicazione interpersonale perch le parole esprimono significati intellegibili per il pensiero di coloro che comunicano Le capacit di pensare e parlare seguono sviluppi diversi, indipendenti, ma ad un certo punto dello sviluppo del bambino, queste due funzioni (pensiero e linguaggio) si intersecano dando luogo al pensiero verbale; nel quale un pensiero specifico prodotto dal pensiero espresso nel linguaggio sotto forma di una parola che di quel pensiero specifico trasmette il significato Nello sviluppo del pensiero verbale si realizza un processo di interiorizzazione per cui il linguaggio sociale diviene una funzione interpsichica (linguaggio interno); il linguaggio interno diverso da quello esterno per le sue caratteristiche sintattiche (essendo per s, frammentato, abbreviato, ecc) Vygotskij distingue nel linguaggio interno il senso dal significato: il significato di una parola ci che condiviso dalla maggioranza dei parlanti, ci che la parola significa attenendosi alla definizione data dal vocabolario; il senso invece il significato che la parola ha per il parlante, un significato che noto solo a lui. Nel linguaggio interno il senso domina sul significato Nel linguaggio esterno il significato domina sul senso Dietro al piano dei pensieri vi il mondo degli affetti, delle emozioni e delle motivazioni; il pensiero nasce dalla sfera motivazionale della nostra coscienza

CRITICHE DI VYGOTSKIJ A PIAGET Per Piaget il linguaggio prescolare un linguaggio o egocentrico (a voce alta, per s) o sociale (nel rapporto interpersonale). Manca ancora un pensiero verbale interno. Il linguaggio egocentrico (tappa precedente del linguaggio interno) ha origine dall'incontro tra il pensiero del bambino che riflette il mondo psichico infantile e il linguaggio emesso per s dal bambino stesso. Per Vygotskij al contrario, il linguaggio ha immediatamente una funzione sociale, interpersonale e successivamente diviene uno strumento di pensiero nella forma silente del linguaggio interno. In Piaget quindi il linguaggio sociale si trova alla fine dello sviluppo, non precede quello egocentrico; mentre in Vygotskij il linguaggio subito sociale poich ha immediata funzione di comunicazione, di azione su coloro che ci stanno attorno, e il linguaggio egocentrico una forma transitoria del linguaggio esterno verso il linguaggio interno. Il linguaggio esterno si trasforma secondo Vygotskij in linguaggio interno: linguaggio sociale - linguaggio egocentrico - linguaggio interno LA PROSPETTIVA BIOLOGICA E NEUROSCIENTIFICA Le interpretazioni dei processi psichici in termini di meccanismi genetici, studiati dalla biologia, o di meccanismi neuronali e cerebrali, studiati dalle neuroscienze, mirano implicitamente o esplicitamente a ridurre la psicologia alla biologia o alle neuroscienze. Psicoanalisi e comportamentismo avevano delimitato l'ambito di ricerca della psicologia

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proprio nella irriducibilit del livello psicologico ai livelli sottostanti, neurologico e biologico, senza con questo negare che la psiche avesse un fondamento materiale nell'organizzazione neurologica e biologica La neuroscienza cognitiva di oggi l'ultima sfida alla integrazione tra due livelli di analisi che molti ritengono inconciliabili; infatti la dimensione introspettiva pi illuminante della complessit della nostra psiche, la relazione tra cervello e mente, rimane un mistero, il mistero che qualifica e distingue l'uomo rispetto alle altre specie animali I primi studi di psicologia animale volevano mostrare l'evoluzione dei processi psichici lungo la scala filogenetica, dagli invertebrati ai vertebrati, fino ai primati e all'uomo Impostazione aneddotica: metteva in evidenza capacit insospettate nella sensazione, nel ragionamento, nell'organizzazione sociale ecc delle singole specie animali. Collocava le tappe evolutive dell'intelligenza degli animali e dell'uomo lungo una scala psicologica Canone (Morgan): il principio fondamentale per le ricerche di psicologia animale, ed implica che alle facolt psichiche inferiori fosse riconosciuto un autonomo valore adattivo, senza che esse dovessero essere ricondotte all'intervento di presunte facolt psichiche superiori L'idea di una continuit tra comportamento animale e comportamento umano divenne il fondamento delle ricerche di psicologia animale che gradualmente spostarono lo studio degli animali dalla condizione naturale, cui si riferivano in genere le passate osservazioni aneddotiche, alla situazione di laboratorio, adottando una metodologia sperimentale ---> La sperimentazione animale costituisce una importante premessa del comportamentismo e con esso si intreccia nei primi decenni del secolo, proprio perch introduce il concetto di processi di base comuni alle varie specie animali La psicologia animale era partita con un interesse generalizzato per le varie specie animali ed era finita per occuparsi si un solo animale (ratto norvegese, il pi usato nei laboratori americani). In sostanza alla fine la psicologia studiava UNA specie animale e UN processo psichico (condizionamento e apprendimento), convinta di poter generalizzare i propri risultati a tutte le specie animali e a tutti i processi psichici Si erano sviluppati 2 orientamenti diversi nello studio del comportamento animale: la tradizione inglese (--->sperimentalisti statunitensi) e la tradizione tedesca (da cui nacque l'etologia) Tradizione tedesca: ci che maggiormente la caratterizzava era lo studio del comportamento animale in condizioni naturali e il risalto dato alle peculiarit comportamentali proprie della specie di volta in volta studiata; fu introdotto anche il concetto di Umwelt, per descrivere l'ambiente non nel senso generico di insieme di elementi fisici esterni, ma come complesso di elementi che acquistano un significato soggettivo per un particolare animale che le percepisce e si muove in un suo specifico mondo esterno Etologia: studio del comportamento specie-specifico, condotto con una metodologia osservativa e comparata nell'ambiente naturale della specie animale indagata. Suoi oggetti di studio principali sono la compilazione dell'etogramma, o repertorio dei comportamenti speciespecifici, l'individuazione degli schemi innati di comportamento e delle omologie comportamentali, la relazione tra fattori innati e fattori appresi nel comportamento. Tutto ruotava intorno al concetto di istinto. Etologia umana: A partire dagli anni '60 i principi dell'etologia sono stati applicati sistematicamente allo studio del comportamento umano. La comparazione tra primati e uomo rimasta sempre un riferimento importante; per alcuni ricercatori il comportamento umano ancora inquadrabile in una rigida dicotomia tra fattori innati e acquisiti. Compito dell'etologia umana chiarire la specifica complessit dello sviluppo psichico umano nel quale i processi biologici maturano all'interno di una fitta rete di relazioni sociali e culturali Sociobiologia: indirizzo interdisciplinare di ricerca in cui confluiscono la biologia, la sociologia e le scienze umane, per lo studio delle basi biologiche del comportamento sociale. Rispetto all'etologia umana, la sociobiologia accentua il ruolo dei fattori genetici nella determinazione del comportamento, non solo specie-specifico, ma anche strettamente individuale.

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NEUROCONNESSIONISMO DI HEBB Proponeva l'integrazione tra psicologia e fisiologia (respinta dai comportamentisti), e contribuiva notevolmente allo sviluppo del cognitivismo grazie al richiamo ai processi interni, sia cerebrali che mentali, collocati tra gli stimoli e le risposte dello schema S-R comportamentistico Si colloca tra i modelli molecolari Precedentimente l'appredimento veniva spiegato in termini di connessioni dirette tra centri cerebrali relativi all'analisi degli stimoli e centri cerebrali relativi all'emissione delle risposte. Per Hebb invece, alla base dell'apprendimento vi sono attivit centrali autonome, o processi interni, il cui funzionamento indipendente dalla stimolazione esterna. Inoltre questi processi interni hanno un fondamento neuronale specifico che li caratterizza rispetto ai processi senso.motori di natura riflessa. NEUROCONNESSIONISMO: conserva il principio della connessione per spiegare l'interazione neuronale, ma insiste su caratteristiche particolari di questo connessioni al livello centrale; inoltre un connessionismo fortemente neuronale perch al contrario dei passati connessionismi, che erano generici sul funzionamento neuronale, fa riferimento a meccanismi specifici Nell'ipotesi di Hebb, nella corteccia cerebrale si formano assemblee cellulari o gruppi di neuroni, una volta che questi neuroni siano stati attivati contemporaneamente. Si costituiscono cos circuiti chiusi, in cui l'attivit di un neurone facilita l'attivit di un altro. Quando viene attivata un'unit dell'assemblea, si innesca un processo di eccitazione che si diffonde alle altre unit e l'assemblea cellulare prosegue nella sua attivit in modo autonomo. Hebb supponeva che l'integrazione tra le varie assemblee cellulari (sequenza di fase) fosse il fondamento neuronale dei processi psichici, dalla percezione al pensiero TEORIA DEI SISTEMI FUNZIONALI CEREBRALI DI LURIJA Uno dei contributi allo studio delle basi cerebrali dei processi psichici Le fonti principali dell'opera di Lurija sono: Vygotskij, Freud, Goldstein Influenza di Vygotskij: lo sviluppo dei processi psichici comporta una riorganizzazione continua della interazione tra strutture cerebrali aventi funzioni diverse, organizzazione che si disintegra nei casi di lesione cerebrale Influenza di Goldstein: riguarda sia l'idea di una localizzazione dinamica delle funzioni cerebrali, sia il rifiuto di delimitare lo studio degli effetti della lesione cerebrale a un sintomo specifico e la necessit invece di allargare l'esame al complesso di sintomi o sindrome Lurija fond la sua teoria dei sistemi funzionali cerebrali sull'esame di centinaia di pazienti cerebrolesi condotto secondo il metodo clinico della neuropsicologia classica, secondo Lurija il metodo clinico permetteva di penetrare a fondo nella disorganizzazione dei processi psichici prodotta da una lesione cerebrale, la quale non aveva un effetto specifico e delimitato, ma coinvolgeva tutte le funzioni psichiche, l'intera personalit del paziente ---> La riabilitazione importante non solo a fini umanitari, ma anche per conoscere meglio la dinamica funzionale del cervello Alla base della teoria vi una revisione dei tre concetti principali utilizzati nelle precedenti concezioni delle basi cerebrali dei processi psichici: funzione, localizzazione e sintomo FUNZIONE: nel localizzazionismo rigido la funzione era un'attivit specializzata di un'area corticale, per Lurija invece le funzioni corticali superiori non devono essere ricondotte direttamente all'attivit di una specifica struttura; analogamente alle funzioni organiche complesse che richiedono l'integrazione funzionale di pi organi interni, le funzioni corticali superiori richiedono l'attivit integrata di aree corticali diverse. Ogni area corticale ha una sua funzione semplice e dall'insieme integrato di queste funzioni semplici dipendono le funzioni

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complesse che sono alla base dei processi psichici umani. Lurija chiama sistemi funzionali l'insieme integrato di funzioni corticali semplici attraverso il quale si realizza l'attivit psichica; i sistemi funzionali si manifestano nella loro complessit quanto pi divengono complessi i rispettivi processi psichici. Inoltre i sistemi funzionali cerebrali impegnati in processi psichici complessi (es. la scrittura), non sono determinati geneticamente. Se la scrittura un fenomeno storico-culturale, altrettanto lo la effettiva realizzazione del sistema funzionale che la rende possibile: aree corticali geneticamente programmate per funzioni elementali specifiche si interconnettono tra di loro sotto la spinta di fattori sociali e culturali (le connessioni extra-corticali di Vygotskij). La storia individuale delle funzioni cerebrali varia a seconda delle influenze sociali e culturali ricevute. Il sistema funzionale non un'organizzazione fissa, ma si evolve continuamente dall'et infantile a quella adulta. LOCALIZZAZIONE: la localizzazione non pu essere rigida, altrettanto dinamica quanto la funzione. Le funzioni mentali (intese come sistemi funzionali), non si possono localizzare in zone limitate della corteccia o in gruppi cellulari isolati, ma devono essere organizzate in sistemi di zone che lavorano in sincronia, ognuna delle quali svolge il suo ruolo in un sistema funzionale complesso, e che si possono localizzare in aree cerebrali completamente differenti e spesso molto distanti l'una dall'altra. SINTOMO: Un disturbo relativo ad un processo psichico (es. linguaggio) era considerato nella neuropsicologia classica come il sintomo di un danno ad un'area corticale specifica nella quale altrettanto specificamente era localizzato il processo psichico in questione. Ma se i processi psichici sono un sistema funzionale, in cui si integra l'attivit di pi aree corticali, allora il sintomo deve riflettere un disturbo in questa organizzazione integrata nel suo complesso. Tale organizzazione pu essere disturbata da un danno ad una o pi di una delle aree corticali implicate nel sistema funzionale. Al posto della tradizionale analisi del sintomo Lurija propone l'analisi della sindrome. SINDROME: il complesso dei disturbi che sono prodotti da una lesione ad una determinata regione corticale e interessano sistemi funzionali diversi Architettura funzionale del cervello umano: i vari sistemi funzionali risultano a loro volta organizzati in tre unit funzionali: l'UNITA' PER LA REGOLAZIONE DEL TONO DEL COMPORTAMENTO, DEL CICLO VEGLIA-SONNO E DEI BISOGNI E DELLE EMOZIONI, l'UNITA' PER LA RECEZIONE, L'ANALISI E L'IMMAGAZZINAMENTO DELL'INFO, l'UNITA' PER LA PROGRAMMAZIONE, LA REGOLAZIONE E IL CONTROLLO DELL'AZIONE. Queste 3 unit interagiscono tra di loro in una sovra-organizzazione complessa entro la quale agisce un sistema funzionale specifico. La corteccia parafrontale una struttura corticale tipicamente umana, la cui maturazione avviere tardivamente nell'ontogenesi ed fondamentale per lo sviluppo del comportamento integrato e volontario, oltre che ad essere la base stessa della coscienza.

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