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MANUALE TECNICO

Prima edizione - Tutti i diritti sono riservati a

GROSSO LEGNAMI srl E' vietata la riproduzione, anche parziale non autorizzata, con qualsiasi mezzo effettuata.

1 -IL LEGNO TRADIZIONE

NELL'ARCHITETTURA: TRA EVOLUZIONE E

La storia delluomo la storia del legno. Fin dagli albori della civilt, questo materiale stato utilizzato per i pi vari impieghi e con molteplici finalit, grazie alla sua facilit dapprovvigionamento e per lagevole lavorabilit. Ma soprattutto il legno ha dimostrato la sua peculiare utilit nelle costruzioni, per i notevoli vantaggi che offre quali la leggerezza e la praticit di movimentazione e posa in opera. A questi si aggiungono: la possibilit dimpiego nelle pi svariate situazioni strutturali (soprattutto per gli elementi inflessi) e nella costruzione di strutture mobili quali ponteggi, o strutture provvisorie come la prefabbricazione abitativa; la facilit di riparazione e sostituzione degli elementi ammalorati e deteriorati; la possibilit di essere recuperato e reimpiegato. In ogni caso, il legno ha da sempre trovato, nel corso dei secoli, i pi svariati utilizzi, diversificati da cultura a cultura, passando dalle costruzioni pi elementari alle architetture pi articolate e moderne. Basti pensare alle palafitte costruite dalluomo primitivo o alle complesse costruzioni egiziane, per arrivare al sapiente utilizzo che questo materiale ha incontrato presso Etruschi e Romani. In particolare, nellarchitettura romana, un significativo esempio rappresentato dalle insulae (lunit abitativa del ceto medio urbano) costruite con un graticcio di legno ad orditura regolare (il cosiddetto opus craticium o costruzione intelaiata) riempito generalmente di muratura o calcina. Frequente anche lutilizzo della capriata, soprattutto nei pi importanti edifici del periodo paleocristiano, estesosi poi allarchitettura romanica e gotica nei secoli successivi. Anche nel Medioevo il legno venne largamente impiegato per la realizzazione di coperture, solai, ballatoi e ponti, sia per un fattore prettamente economico sia per la leggerezza, la facilit e la rapidit di lavorazione rispetto ad altri materiali quali la pietra o il laterizio.

LEGNO

5 - PROGETTAZIONE

E REALIZZAZIONE DI UN TETTO IN

A seconda della funzione cui sono preposti i singoli elementi strutturali, i legnami da tetto si possono dividere in tre categorie strutture portanti complesse (capriate o incavallature) grossa armatura (travi di colmo, falsi puntoni o paradossi, terzere, arcarecci o correnti, converse o cantonali, banchine o radici) orditura minuta (travicelli o travetti, correntini o listelli)

IL TETTO IN LEGNO
PROGETTAZIONE
La pluriennale esperienza maturata nella costruzione di tetti in legno, estremamente diversificati per tipologia e dimensione, ha portato Grosso Legnami ad adottare il sistema del pretagliato: una scelta costruttiva importante, per l'accuratezza della progettazione che questa richiede. In effetti, il metodo costruttivo industriale stato ormai da decenni adottato in Paesi, quali Germania, Svizzera, Austria, Scandinavia, Canada e Stati Uniti, che vantano una grande tradizione tecnica e un'elevata sensibilit estetica nei confronti dell'utilizzo del legno come materiale da costruzione.Il taglio e il preassemblaggio evitano le imprecisioni e le conseguenti perdite di tempo che si avrebbero eseguendo le stesse operazioni in cantiere.Solo le sofisticate apparecchiatura disponibili in azienda possono infatti garantire la massima qualit e sicurezza per la realizzazione di tetti a struttura portante e capriate architettonicamente perfette. In primo luogo si procede a una precisa rilevazione delle strutture murare su cui dovr essere installata la copertura. Un tecnico specializzato effettua un'accurata visita in cantiere e procede a un attento rilievo delle dimensioni del fabbricato, tenendo conto di tutti gli elementi necessari a generare la struttura, sia per nuovi edifici sia per interventi di restauro conservativo: eventuali fuori squadra dei muri, presenza di cornici, altezze, pendenze e tutti i dati necessari. Questa operazione viene eseguita in fase di avanzamento dell'opera, in modo da evitare tempi morti. Sulla base delle informazioni raccolte, quindi elaborato un progetto preciso e dettagliato. Per questo vengono impiegate le pi moderne e sofisticate tecnologie oggi disponibili: programmi di progettazione CAD-CAM d'avanguardia, realizzati da esperti programmatori e testati in anni di esperienze applicative di successo. Grazie a questi software possibile prevedere con estrema precisione la misura delle varie componenti, le inclinazioni e le lunghezze, le angolazioni dei tagli e il modo in cui le travi e il tavolato dovranno essere assemblati. L'intera struttura viene cosi disegnata e verificata staticamente seguendo le indicazioni della committenza. Il progetto finito quindi presentato e verificato con il cliente e il suo tecnico di fiducia, fino alla completa definizione e all'approvazione finale. Grosso Legnami fornisce quindi allimpresa esecutrice delle opere murarie gli elaborati grafici sulla scorta dei quali preparare le varie quote di imposta, i piani di posa, le cordolature con eventuali riprese

2.1 - IL LEGNO COME MATERIALE DA COSTRUZIONE IL " FRUTTO DEL BOSCO "
Prima di inoltrarci nella descrizione degli aspetti pi tecnici relativi allimpiego del legno nel settore edilizio, risulta certamente opportuno soffermare lattenzione su aspetti generali, al fine di sfatare alcuni luoghi comuni, purtroppo assai diffusi. I mass- media dedicano giustamente uno spazio sempre maggiore ad argomenti di fondamentale importanza quali l'esbosco selvaggio, le foreste bruciate con patrimoni usurpati, luso spropositato e in controllato del legno. Purtroppo, non sempre lo fanno con la dovuta competenza e offrendo uninformazione completa. Occorre infatti chiarire che questi gravissimi e ingiustificabili interventi distruttivi delluomo contro la natura riguardano essenzialmente aree del mondo non controllate da attente politiche forestali. Cos, nel Sud America vengono distrutte intere foreste, senza per altro utilizzare con coerenza il legname abbattuto. Nei paesi africani invece il legno viene si sfruttato in modo coerente ma pur sempre senza alcun reale controllo e senza alcun tipo di organizzazione, per cui le risorse forestali vengono saccheggiate senza preoccuparsi minimamente delle conseguenze. Un discorso ben diverso deve invece esser fatto per i paesi pi industrializzati, come il Nord America e lEuropa. In Italia, contrariamente a quanto si potrebbe credere, il patrimonio forestale negli ultimi 100 anni praticamente raddoppiato, mentre quello di Austria e Germania nonostante il costante utilizzo- presenta un saldo attivo annuale pari allo 0.3%. Ma non solo. In Austria e Germania, come nei Paesi Scandinavi, dove l'esportazione del legno incide in modo significativo nella bilancia commerciale, sono attuate politiche di tutela del patrimonio forestale estremamente severe. Per cui le aziende sono obbligate a rimpiattare gli alberi tagliati, a fronte di pene che giungono sino a prevedere l'esproprio fondo per i casi pi gravi di mancata ottemperanza alle disposizioni legislative. Certo in Italia si dovranno ancora fare molti passi avanti, tanto nell'impiego del materiale come in ambito normativo prima di riuscire ad adeguarsi in modo paritetico alla realt. D'altra parte basti pensare che nel nostro Paese si registra un consumo pro capite di 0.2 mc per abitante contro 0.7 mc/abit. della Germania e 0.99 mc/abit. della vicina Austria.

TIPOLOGIE DI LEGNO

UTILIZZATE IN CARPENTERIA : MASSICCIO E LAMELLARE


Il legno massiccio permette utilizzi molto svariati e per strutture anche notevoli. Si possono costruire, ad esempio, capriate di luce fino ai 18-20 metri grazie a collegamenti in lunghezza delle travi di catena (incastro a saetta o di Giove) oppure si possono ottenere travi di sezione elevata grazie alla sovrapposizione e al collegamento delle travi con particolari elementi metallici (travi composte).

Il lamellare invece, nato dalla ricerca tecnologica con lo scopo di ovviare ai punti deboli ed esaltare i pregi del legno, ottenuto dallincollaggio di tavole (lamelle) ottenendo travi composite prodotte industrialmente con forme e lunghezze condizionate solo da problemi di trasporto. Il lamellare consente inoltre le pi svariate soluzioni tecniche essendo un materiale in continuo studio ed evoluzione.

PREGI

E CARATTERISTICHE

Numerosi sono i pregi che fanno del legno uno del principali materiali da costruzione e, in particolare per quanto riguarda la tradizione edilizia del nostro Paese, per la realizzazione di tetti. Leggerezza, economicit, elevata resistenza a compressione e a trazione, inattaccabilit da parte di agenti chimici, "stabilit" termica (essendo quasi non dilatabile al variare della temperatura), capacit termoisolante e facilit di lavorazione sono i punti di forza del legno rispetto agli altri materiali. Tra gli svantaggi possiamo invece annoverare la non tridimensionale dovute l'una alla diversit degli elementi costituenti e l'altra omogeneit costituzionale e lanisotropia al loro orientamento; la sensibilit alle variazioni di umidit ambientale (igroscopia); la sensibilit allazione deteriorante da parte di insetti, microrganismi o funghi; gli eventuali difetti costitutivi del tessuto legnoso (nodi) e le deviazioni della fibratura, che ne possono diminuire la resistenza e, infine, l'infiammabilit.

COMPORTAMENTO

NELL'AMBIENTE

Il legno degli alberi allo stato naturale possiede un elevato grado di umidit dovuto alla linfa circolante nel fusto. L'acqua nel legno pu essere contenuta allo stato libero, all'interno del lume cellulare, oppure pu essere legata alla parete cellulare. Una volta che l'albero viene abbattuto, la circolazione si arresta e l'umidit contenuta nel corpo legnoso comincia a diminuire in seguito al processo di evaporazione. Inizia in questo momento il fenomeno di essiccazione, comunemente chiamato stagionatura. A questo proposito occorre sfatare l'opinione per cui pi lungo il tempo trascorso dal taglio minore l'umidit residua nel legno. In realt il legno esposto all'aria non raggiunge mai, anche in tempi lunghissimi, la secchezza

LESIONI CAUSATE DALL'ATTACCO DEI FUNGHI I funghi sono organismi che attaccano il legname fresco, nutrendosi delle sostanze ancora presenti in esso; abbassando l'umidit della massa legnosa si blocca la proliferazione delle spore e del fungo stesso, che non trova pi l'acqua sufficiente. Tuttavia, la struttura del legno non viene mai danneggiata, anche se possono rimanere sulla superficie alcune striature bluastre, caratteristico segno dei funghi cromogeni.

PRODOTTI E TECNICHE PER LA PRESERVAZIONE DEL LEGNAME La maggior parte dei prodotti utilizzati per il trattamento del legname contengono una sostanza biocida e fungicida derivante dal petrolio. I prodotti utilizzati dalla Grosso Legnami sono completamente eco-compatibili ossia composti da sostanze naturali, minerali e vegetali. Si tratta di prodotti innovativi che mirano alla salvaguardia della salute perch non emettono alcuna sostanza nociva n durante n dopo l'applicazione. Sono inoltre totalmente compatibili con l'ambiente perch alla fine del loro ciclo utile si reintegrano nel ciclo biologico naturale. Per questo Grosso Legnami si rivolta a prodotti quali 'Linfa" , impregnante ai sali di boro in base acqua, che svolgono azione biocida, non sono volatili e, una volta evaporata l'acqua, il sale cristallizza proteggendo il legname. Inoltre, alcune sostanze che compongono il prodotto -come gli oli essenziali, resine e terpeni, etc.- sono state ricavate dal legno e, con l'applicazione del prodotto ritornano al legno, rivitalizzando la materia. Gli estratti minerali che formano la pigmentazione del prodotto non sono fotosensibili e permettono dunque di preservare nel tempo la brillantezza del colore.

I CONTROLLI
Prima di procedere alla realizzazione del tetto, fondamentale attuare una serie di controlli sia sulla qualit del materiale sia sulla posa in opera dei vari elementi strutturali. Tra i controlli che il tecnico deve affrontare in fase di ispezione del materiale vi sono: - la valutazione delle caratteristiche originarie del legno (quali massa volumetrica, spessore degli anelli di accrescimento, caratteristiche anatomiche) - l'analisi dei fattori che sono in grado di modificarle (quali alterazioni, difetti originari oppure prodotti dalle variazioni di umidit e temperatura che il legno ha subito) .

6 - I SOLAI MISTI

IN LEGNO E CALCESTRUZZO
E LE TRAVI COMPOSTE

Lesigenza del recupero e adeguamento statico-funzionale del patrimonio edilizio esistente rende sempre pi attuale lo sviluppo e la ricerca di nuove tecniche di intervento in grado di soddisfare requisiti statico-estetici. La sotto-struttura lignea costituisce quasi sempre una parte essenziale delledificio, dal punto di vista sia statico che funzionale. Ci rende necessario un progetto di conservazione che deve essere sempre preceduto da una opportuna fase propedeutica di conoscenza del legno, a livello di materiale, di elemento e di collegamento;mediante tecniche che non provochino sostanziali alterazioni dellelemento ligneo cio mediante indagini non distruttive o debolmente invasive. Le fasi di analisi e di studio costituiscono indispensabile premessa per la proposta di possibili interventi rivolti ad una corretta operazione di conservazione, recupero o adeguamento strutturale. La scelta dellintervento pi adeguato dovr essere infatti guidata dalle caratteristiche prestazionali degli elementi strutturali lignei, dal comportamento statico della struttura nel suo complesso ed in particolare dalle prestazioni attese in fase success interventi eseguiti. Nella maggioranza dei casi, i solai piani in legno, per esempio, alla luce degli attuali criteri di previsione dei sovraccarichi e dei livelli di si richiesti dai pi recenti strumenti normativi, rivelano spesso una sostanziale inadeguatezza statica (di resistenza e/o rigidezza) che rende essen ricorso a interventi di restauro. La tecnica delle sezioni miste con la collaborazione tra gli elementi lignei esistenti ed una soletta ad essi sovrap di particolare interesse ed efficacia mentre lapplicabilit appare legata allo stato di conservazione degli elementi lignei esistenti e leffi funzione del tipo di collegamento utilizzato.Tra le diverse tipologie in uso si ricordano, tra tutte, le strutture composte legno-calcestruzzo nelle trave in legno esistente collabora con una soletta in conglomerato cementizio di nuova formazione mediante dispositivi di collegamento soli

COMPORTAMENTO E RESISTENZA DEL LEGNO ALL'AZIONE DEL FUOCO


Indiscutibili pregi estetici e innumerevoli vantaggi pratici hanno reso il legno protagonista dell'edilizia moderna. Esistono per alcuni preconcetti che ne ostacolano una pi vasta diffusione in Italia. Essendo infatti il legno un materiale naturale, composto essenzialmente da carbonio, idrogeno ed ossigeno, si indotti a pensare che sia facilmente infiammabile. Esistono per numerose differenze su come inizia e si sviluppa il processo di combustione rispetto agli altri materiali; se molto facile accendere un fiammifero, tutti sanno che piuttosto difficile fare attecchire il fuoco a un ciocco di legno. Questo dipende dal fatto che, quando la superficie della sostanza infiammabile e la quantit di ossigeno sono molto pi elevate rispetto al volume, la combustione si sviluppa velocemente (fiammifero); nel caso contrario, invece, la combustione risulta molto pi lenta o pu addirittura estinguersi (pezzo di legno).Per cui, aumentando la sezione di una struttura in legno se ne aumenta la sua resistenza al fuoco. Ma vediamo in dettaglio perch il legno pu essere considerato un materiale adeguato anche in caso di incendio. Innanzitutto assurdo pensare che il legno sia la causa dell'incendio. E praticamente impossibile che un fiammifero o un mozzicone di sigaretta possano appiccare il fuoco ad una trave. E piuttosto quello che si trova allinterno dellambiente che costituisce l'esca del focolaio (tende, carte, tappeti, etc.) . A questo proposito, per misurare rischi di incendio di una costruzione, si utilizza un parametro definito carico di incendio che, solo per comodit, si esprime come Kg di legna per mq di superficie. Inoltre, il legno resiste nel tempo sotto l'azione della fiamma. Questo aspetto di

3 - LA SICUREZZA

SICUREZZA ANTISISMICA

COSTRUZIONI IN LEGNO IN ZONA SISMICA


Deformabilit La viscoelasticit del legno fa s che per carichi istantanei si possa considerare incrementi superiori al 20 % del valore del modulo di elastico considerato per carichi di breve durata, e comunque, in ogni caso, si ricordi che il legno possiede un valore medio del modulo elastico parallelo alla fibratura pari a circa 1/3 di quello del calcestruzzo.
Questo determina bassa rigidezza alla traslazione e quindi alta flessibilit della struttura, che in termini di risposta allazione sismica pu voler dire un aumento del periodo proprio di oscillazione e quindi una diminuzione dellazione sismica agenta sulla struttura.

Il legno viene considerato materiale molto adatto per costruzioni in zona sismica, date le buone prestazioni fornite in occasione di passati terremoti. Quando si sono realizzati dei collassi strutturali essi sono stati causati da motivi indipendenti dalle qualit proprie del materiale: - Cedimento della struttura portante in muratura - Forti asimmetrie nella forma strutturale - Presenza di grandi aperture nelle pareti in muratura in vicinanza - degli spigoli - Uso di coperture pesanti - Scarsa resistenza dei camini - Fondazioni non adeguate - Connessioni strutturali mal realizzate Il legno, infatti, offre una serie di caratteristiche positive che lo rendonoi adatto allutilizzo in zona sismica, purch se ne conosca il comportamento quando sollecitato ad azioni ad andamento ciclico e sotto i valori ultimi dei carichi. Le caratteristiche peculiari da analizzare sono: - Resistenza - Deformabilit - Leggerezza - Comportamento a rottura

Leggerezza Il valor medio della massa volumica del legname in opera si aggira intorno ai 500 kg/mc (per le conifere) e quindi si ha un rapporto resistenza/peso pari a quello dellacciaio e 5 volte quello del calcestruzzo. Comportamento a rottura
Il comportamento a rottura del legno, a causa degli inevitabili difetti presenti, risulta, parallelamente alla fibratura, di tipo fragile. Ci non toglie che talora non si possano avere rottura di tipo duttile, ma questo esclusivamente funzione del particolare tipo di elemento, del suo grado di difettosit e della specie legnosa. Visto quindi che, prima della frattura il materiale resta in campo elastico, i cicli di isteresi sono molto schiacciati e ci significa che la dissipazione di energia bassa. Nel caso di resistenza a compressione ortogonale alla fibratura la duttilit molto maggiore. In generale, comunque, le connessioni adottate in zona sismica permettono di recuperare a livello delle unioni la duttilit e la dissipazione di energia

Resistenza La resistenza a flessione per carichi di lunga durata del legno di conifera (abete rosso e bianco) varia a seconda della classe di resistenza cui appartiene, ma si pu ritenere che, data la natura viscoelastica del materiale, i valori di resistenza siano fortemente dipendenti dalla durata di applicazione del carico. In linea generale le propriet di resistenza, rispetto ai valori dei

7 - ALCUNE IDEE

ERRATE NEI RIGUARDI DEL LEGNO


DECALOGO DEGLI ERRORI

1 Quanto pi lunga la stagionatura e tanto minore sar l'umidit contenuta nel legno:

cosicch dopo molti anni dal taglio degli alberi il legno possa considerarsi "completamente secco", e cio l'umidit contenuta sia zero. E' vero che il legno fresco di taglio esposto all'aria perde la sua umidit progressivamente, ma non appena detta umidit viene ad equilibrarsi con quella dell'ambiente il fenomeno si arresta. In altre parole a distanza, per esempio, di quattro mesi dal taglio, il legno ridotto in tavole conterr meno acqua che a distanza di soli due mesi, ma dopo 8-10 mesi probabile che esso sia equilibrato con l'ambiente, avendo un'umidit percentuale che si aggirer tra 9-15 %. Ovviamente, se l'umidit dell'aria si modifica, anche quella del legno varier con oscillazioni che possono assolutamente venire soppresse.

4 - MATERIALI

PER LA BIOARCHITETTURA
Bioedilizia vuol dire scienza dell'habitat a misura d'uomo, un concetto diverso dell'abitare, che considera la casa come qualcosa che cresce nel rispetto dell'uomo e dell'ambiente in armonia con tutto il resto della natura. La Bioedilizia ha come scopo primario la creazione di uno spazio che sia veramente un rifugio per l'uomo e non un qualcosa a lui estraneo se non addirittura ostile, un'Architettura Sensibile" che riesca ad essere un tramite rispettoso tra natura, esseri umani e cosmo, facendo riferimento ai principi della bioedilizia ed alla concezione naturale del vivere inteso nella sua globalit. I principi fondamentali di questa disciplina sono, in breve, una costante attenzione alla salute dell'uomo minacciata dalle influenze negative prodotte continuamente da sostanze e materiali usati nell'edilizia e nell'arredamento. La bioedilizia rivaluta l'importanza di circondarsi di materiali naturali che, praticamente, non si caricano elettrostaticamente, non creano barriere al vapore permettendo un salutare ricambio d'aria, regolano umidit e non emettono polveri o sostanze tossiche. Le sensazioni, quelle percezioni che avvertiamo quasi inconsciamente, sono state negli ultimi tempi rivalutate dalla ricerca scientifica. Per fare un esempio, il senso di disagio che avvertiamo quando entriamo in un locale umido, rappresenta un concreto ed importante avvertimento che il nostro organismo ci trasmette, per segnalarci la potenziale nocivit dell'ambiente. Al contrario, le sensazioni gradevoli rappresentano un segnale di consenso inconscio.

E' una nuova scienza, interdisciplinare, che chiama in causa gli aspetti di tipo prog ettuale, specificatamente riferibili al benessere ed alla "vivibilit" degli ambienti coniugazione dell'ecologia e delle ricerche scientifiche d'avanguardia con il ritorno alle tecniche di costruzione tradizionali in altri termini, la bioedilizia, partendo che la casa, un tempo rifugio dell'uomo dalle intemperie e dai nemici, pu diventare oggi un fattore oggettivo di rischio, volta a superare la dicotomia vecchio nuovo p conseguire con pi avanzate tecniche di utilizzo razionale delle risorse, la migliore salvaguardia della salute. L'Organizzazione mondiale della Sanit, infatti, ipotizza degli edifici realizzati negli ultimi 30 anni, nei paesi industrializzati, presentino, per svariati motivi, problemi in grado di produrre disturbi agli occupanti. Si calcola, in proposito, che circa il 40% dei materiali usati correntemente in edili zia potenzialmente aggressivo. Ai componenti organici volatili usati nei materiali manutentivi e negli arredi (idrocarburi, fosfati, composti clorati, acetone, ammoniac a, formaldeide e solventi in genere) sono connessi rischi di natura biologica; ai mic infestanti (fra i quali batteri, virus, pollini, spore di muffa ecc., che trovano il loro habitat nella polvere e nelle zone umide) sono correlabili i rischi di malattie respiratorie. Le interferenze di natura elettromagnetica, infine, complicano ulteriormente il quadr o, in quanto l'equilibrio dell'organismo umano strettamente legato, attraverso co interazioni, al campo magnetico terrestre.Le sorgenti di rischio sono numerose: emitt enti radiotelevisive, linee di alta tensione, computers, telefoni, materiali ad eleva elettromagnetico come le strutture in cemento armato e cos via. Una corretta bio-eco logia dell'ambiente definito dalle "quattro mura della casa" richiede quindi mate costruzione naturali, assolutamente privi di emanazioni tossiche, di carica elettrost atica di emissioni radioattive naturali. Tali materiali debbono inoltre consentire, conservazione del campo elettromagnetico naturale e della naturale ionizzazione ambie ntale, la regolazione dell'umidit attraverso adeguate propriet di traspirazio

I MATERIALI BIOCOMPATIBILI

Materiali biocompatibili: feltro di yuta, sughero nero, fibra di cocco, fibra di legno, carta oleata, carta kraft.

I parametri adottati per esprimere un giudizio di idoneit sui materiali e i prodotti da costruzione derivati sono:

grado di manipolazione della materia prima e quantit delle sostanze aggiunte;

radioattivit; comportamento elettrico (carica elettrostatica, conduttivit elettrica e filtrazioni di ioni); caratteristiche termiche (temperatura superficiale, capacit termica e smorzamento termico); caratteristiche acustiche (trasmissione e assorbimento); permeabilit alle microonde; permeabilit al vapore acqueo e allaria; contenuto di umidit e tempo di asciugamento; assorbimento e rilascio; emissioni di gas e vapori; odore; effetto sullambiente (consumo di risorse, produzione di rifiuti, riciclabilit e recuperabilit); consumo di energia durante lintero ciclo di vita. Particolare attenzione posta dalla Grosso Legnami alluso e alla ricerca di materiali e soluzioni costruttive biocompatibili utilizzando sin dalla materia ba

SOLUZIONI

TECNICHE ECOCOMPATIBILI

DOPPIA TAVOLA DI TAMPONAMENTO


Tra i falsi puntoni, con coibentazione interposta.

Banchina sopra muro per fissaggio falsi puntoni.

REALIZZAZIONE DI COIBENTAZIONE E VENTILAZIONE CON INCROCIO DI MORALI. Posa di coppi o tegole con listello

PERCHE' E' IMPORTANTE CHE UNA CASA, UNA PARETE E UN TETTO TRASPIRINO ? La pelle dell'uomo - per struttura e composizione, unitamente alle numerose funzioni vitali che assicura - (in senso lato) perfettamente estensibile ed equiparabile alle funzioni che parete e copertura dovrebbero sempre garantire in una casa. E' comunque risaputo che la pelle deve respirare. Se si limita o si riduce tale capacit (come ad esempio indossando un impermeabile) viene inibita la naturale azione refrigerante della sudorazione, e si pu quindi non solo ingenerare una diffusa sensazione di malessere, ma anche di correre il rischio Sezione trasversale di " un colpo di calore". di pelle umana che Allo stesso modo, l'abbigliamento (come seconda pelle) ed il muro (come illustra le strutture terza pelle), concetto base della bioedilizia, devono essere in grado di interessate alla respirare al pari della nostra prima pelle, altrimenti verrebbero pregiudicati il regolazione della nostra benessere e la nostra salute. temperatura

CENNI

DI IGROMETRIA
(la presenza dell'acqua dentro un materiale -anche isolante- molto dannosa considerando in quanto porta al raddoppio della conducibilit elettrica). Inoltre, l'acqua di condensazione finisce per affiorare sull'intonaco, provocando macchie, muffa, etc. e nel caso di intonaci o rivestimenti esterni impermeabili al vapore, pu facilmente verificarsi, nel giro di qualche anno, il rigonfiamento ed il distacco dell'intonaco stesso. E' quindi chiaro che le pareti esterne (compreso il tetto) devono essere permeabili al vapore e contemporaneamente isolanti. Ricerche, studi e sperimentazioni hanno ormai individuato che se non si realizza un adeguato sistema di ventilazione al di sotto delle tegole si possono innescare violenti fenomeni di precoce "invecchiamento dei materiali", quali la comparsa di funghi su listelli di supporto (con pericolo di fare marcire i materiali), la diminuzione di resistenza agli urti delle tegole e la possibilit di fenomeni di gelivit quando il materiale imbibito d'acqua. Attorno alla tegola, di qualsiasi materiale essa sia, deve poter circolare aria: questo permette di evitare il ristagno di umido con i gi citati effetti nocivi e diminuisce gli "shock termici" in quanto tende ad eliminare le differenze di temperatura tra il di sopra e il di sotto della tegola.

Nelle abitazioni le persone presenti in un ambiente producono - con la respirazione e la traspirazione- una notevole quantit di vapor d'acqua (ogni persona emette, con il respiro, circa 40 gr/h di vapore); inoltre bagni e cucine sono una ulteriore fonte di incremento di tale vapore. Il vapore presente nell'ambiente (interno) tende naturalmente a migrare attraverso le pareti perimetrali (compreso il tetto) dal caldo verso il freddo, per disperdersi all'esterno, sempre allo stato gassoso. Perch tale fenomeno possa verificarsi senza inconvenienti necessario che il vapore non incontri ostacoli lungo la sua strada: brusche diminuzioni di temperatura (ad esempio sulla superficie di contatto con uno strato isolante) o forti aumenti della resistenza alla sua diffusione (ad esempio barriere di protezione di strati isolanti degradabili o intonaci esterni plastificati impermeabili al vapore) ne provocano la condensazione in acqua nello spessore della parete. L'acqua cos prodotta inumidisce la parete provocando una drastica diminuzione della coibenza della parete stessa, cosicch il reale grado di isolamento termico corrisponde sempre meno a quello teorico del calcolo di progetto

ISOLAMENTO E IMPERMEABILIZZAZIONI PROBLEMI IGROMETRICI necessario ed opportuno esaminare anche i particolari attinenti all'isolamento e all'impermeabilizzazione (conoscenze indispensabili per una buona riuscita al loro accoppiamento). Stendere una guaina impermeabile immediatamente sotto le tegole in caso di ridotte pendenze di falda o in caso di climi particolari, pu far nascere seri problemi di condensazione. Questo strato, infatti oltre a impedire eventuali infiltrazioni di acqua piovana (tegole rotte) impedisce anche la diffusione del vapore che salendo dall'abitazione sottostante si trova sopra uno strato impermeabile che costituisce una barriera (fredda) su cui si ferma il vapore d'acqua, condensando ed impregnando gli strati sottostanti con manifestazione di macchie di umido. All'aumentare della temperatura esterna (irraggiamento solare) aumenta la tensione del vapore con possibili rigonfiamenti della guaina, che provocano distacco dal supporto e formazione di bolle. Tra i nostri particolari tecnici, troverete comunque alcune soluzioni che prevedono l'utilizzo della guaina impermeabilizzante sotto il manto sono realizzate con l'intercapedine di ventilazione, in modo da consentire lo smaltimento di vapore acqueo senza il pericolo di condense sotto l'impermeabilizzazione

I SISTEMI VENTILANTI La copertura ventilata , appunto, uno dei tradizionali sistemi cost della casa lignea, dove, la distribuzione della zona notte sotto le spioventi del tetto, poneva il problema della protezione dal caldo nei estivi. In altre culture tecnologiche ed in altri climi, la protezione dal caldo otteneva tramite sistemi costruttivi pesanti dotati di forte inerzia termi pensi alla grande massa della volta di pietra di un "trullo", o al tetto ricoperto da uno spesso strato di argilla della casa delle regioni desertic Il tetto in legno, invece, che ha un peso largamente inferiore a 150 kg/mq anche se opportunamente coibentato per i mesi invernali, senza il sistem della ventilazione, non garantirebbe il comfort necessario dei locali sott durante i mesi caldi

IL TETTO VENTILATO

Si tratta di creare una lama d'aria tra il manto di copertura in tegole ed i pannelli isolanti sottostanti; in questo modo il surriscaldamento della superficie esterna della tegola innesca un moto ascendente dell'aria nell'intercapedine, che sale verso il colmo, aspirando aria dalla gronda. Questo accorgimento diminuisce enormemente la quantit di calore trasmesso dalle tegole alla struttura sottostante, sia per effetto della ventilazione.Se si considera che nelle nostre regioni nei mesi estivi le tegole di un tetto raggiungono temperature che oscillano intorno ai 70C (come avere sopra la casa un enorme termosifone) facile immaginare l'importanza del distacco della tegola dalla sottostruttura isolata.

Il sollevamento delle tegole si ottiene tramite una dop listellatura incrociata, opportunamente fissata all'iso sulla quale vengono avvitate (o inchiodate) le tegole fornite dell'apposito foro. Il sistema dei coppi posati c listellatura presuppone uno strato isolante oppure l'interposizione di un tavolato di chiusura sufficientem rigido, compatto e incomprimibile, tale da sopportare peso delle tegole e dei sovraccarichi e sostenere l'avvitatura dei listelli.

L'IMPORTANZA DELLA

CIRCOLAZIONE D'ARIA

La ventilazione apporta numerosi benefici tecnicofunzionali, fra i quali: - smaltisce il vapore acqueo che trasmigra ambienti sottostanti prima che con sull'intradosso freddo delle tegole; - d'estate tiene ventilato il solaio di cope espellendo l'aria calda prima che il calo trasmetta agli ambienti sottostanti; - d'inverno distribuisce il calore che sale dall'all evitando irregolari scioglimenti localizzat manto nevoso; - espelle ed asciuga eventuali infiltrazioni dovut concomitanza di forti piogge e ven all'assorbimento caratteristico delle tegole.

8 - GLOSSARIO
CANTERE o CORRENTE travi poste lungo la pendenza della falda, ad interassi regolari ed appoggiate sulla banchina, sul colmo ed eventualmente sulle terzere. In carpenteria diffuso l'uso di una terminologia tecnica che presenta variazioni a seconda delle differenti localit. Abbiamo quindi ritenuto opportuno elaborare un breve glossario dei principali termini, al fine di evitare confusione e controversie. CANTONALE o SPINONE o DIAGONALE travi di displuvio che raccordano tra loro 2 falde adiacenti divergenti CAPRIATA o INCAVALLATURA struttura per sostegno del tetto, costituita da un sistema reticolare a triangoli

ABBAINO parte di tetto rialzato rispetto alla falda, utile per dare luce al sottotetto. ASSITO piano formato da assi variamente connesse ARCARECCIO O TERZERA Trave di struttura secondaria sollecitata principalmente a flessione (generalmente su tetti alla lombarda) BANCHINA o DORMIENTE trave che appoggia direttamente sulla muratura perimetrale.

CATENA elemento principale della capriata soggetto a sforzo di trazione; tirante della capriata. COMPOSTO ltrave ottenuta dall'unione di pi elementi tramite caviglie che assorbono lo scorrimento relativo tra le due travi CAVIGLIA elemento in ferro per lo pi cilindrico di varia conformazione che serve per assicurare la tenuta e l'unione di due o pi travi. COLMO trave costituente la sommit dell'orditura del tetto.

9 - BIBLIOGRAFIA

R. GUIDINI, tecnologia forestale, edizioni agricole G. GIORDANO, tecnologia del legno, UTET R. G. GIORDANO, la moderna tecnica delle costruzioni in legno, HOEPLI

Normativa UNI 9504 Normativa DIN 1052

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