Sei sulla pagina 1di 53

Teoria della relativit

15 dicembre 2012
Postulati della teoria
Sincronizzazione degli orologi
Relativit della simultaneit
Trasformazioni di Lorentz e conseguenze
Trasformazioni della velocit
Trasformazioni dellaccelerazione
Effetto Doppler
Energia cinetica
Relazione tra forza e accelerazione
Relazione tra energia e QM
Trasformazioni dellenergia e della QM
Trasformazioni dei campi E e B
Tensore del campo elettromagnetico
2 2
Fondamenti
La teoria della relativit si fonda su due
postulati
Il principio di relativit: i fenomeni fisici
sono gli stessi in tutti i sistemi inerziali
La costanza della velocit della luce nel
vuoto: ha lo stesso valore in tutti i
sistemi inerziali
3 3
Fondamenti
Il secondo postulato significa che esiste una
velocit limite massima per la trasmissione di
segnali
Esso distingue la fisica classica, in cui non
esiste un limite massimo alla velocit, da
quella relativistica
Ha come conseguenza la relativit della
simultaneit per sistemi inerziali in moto
relativo
4 4
Sincronizzazione degli orologi
Per poter eseguire misure di grandezze
fisiche in un sistema di riferimento
(inerziale) indispensabile che gli
orologi del sistema siano tra loro
sincronizzati
Bisogna quindi trovare una procedura di
sincronizzazione adeguata
5 5
Sincronizzazione degli orologi
Consideriamo due punti P
1
e P
2
del sistema S
Per sincronizzare gli orologi si pu procedere
come segue
Si misura la distanza L tra i due punti
Si invia un segnale luminoso, ad es. da P
1
verso
P
2
convenendo che al momento dellinvio da P
1
il
tempo dellorologio in P
1
sia posto uguale a zero
e che al momento della ricezione in P
2
il tempo
dellorologio in P
2
sia posto uguale a

L
c
6 6
Sincronizzazione degli orologi
Supponiamo che losservatore (cio lo sperimentatore) si
trovi nel punto O di un sistema inerziale S e riceva un
segnale da un punto differente P di S, distante L da O
Se vuole conoscere quando il segnale stato spedito
deve sottrarre al tempo segnato dal proprio orologio
nellistante della ricezione il tempo di percorrenza


E quindi a parit di tempo di ricezione, il tempo di invio
tanto pi indietro nel passato, quanto pi P lontano O

t
invio
= t
ricezione

L
c
7 7
Sincronizzazione degli orologi
Il ritmo degli orologi per uguale nei diversi punti



La sincronizzazione indispensabile per poter definire la
simultaneit di due eventi che avvengono in punti
differenti dello spazio

At
P
= t
P
(2)
t
P
(1)
= t
O
(2)

L
c
|
\

|
.
| t
O
(1)

L
c
|
\

|
.
| = At
O
8 8
Misure di lunghezza
La sincronizzazione necessaria per eseguire misure di
lunghezza di oggetti in movimento
Infatti, affinche la misura sia sensata, occorre che la
posizione degli estremi sia misurata simultaneamente





Poich, come vedremo, la simultaneit dipende dal
sistema di riferimento, ne segue che misure di uno stesso
oggetto effettuate in sistemi in moto relativo, danno
risultati diversi
v
x
x
1

x
2

9 9
Relativit della simultaneit
conseguenza della finitezza della velocit
limite
Supponiamo di avere due sistemi, S e S, in
moto relativo con velocit v
In ciascun sistema ci sia un regolo, a riposo,
e disposto parallelamente al moto

v
S
S
10 10
Relativit della simultaneit
Supponiamo di essere gli osservatori del sistema S
e di trovarci in O
Supponiamo che un fulmine colpisca il nostro regolo
(in S) nel punto A (e il regolo di S nel punto A) e un
secondo fulmine colpisca il nostro regolo nel punto
B (e laltro regolo nel punto B)
A e B siano equidistanti da O
v
A B
S
S
O A B
A B
11 11
Relativit della simultaneit
Poich siamo equidistanti dai punti A e B, possiamo
dire che i due fulmini hanno colpito simultaneamente
se (e solo se) riceviamo la loro luce in O nello
stesso istante
Se questo il caso, allora possiamo concludere che
per losservatore O in S, posto a met tra i punti A
e B i due eventi non sono simultanei
S
S
O A B
O A B
12 12
Relativit della simultaneit
Questo dovuto al fatto che mentre la luce si muove da
A e B verso O, con velocit c, O si muove a sinistra con
velocit v, allontanandosi da A e avvicinandosi a B
v
S
S
O
O
A B
v
S
O
S
O A B
v
S
O
S
O A B
t
0

t
1

t
2

13 13
Relativit della simultaneit
Losservatore in O ricever quindi prima il segnale
da B e successivamente quello da A
Trovandosi a met strada dai due punti, ne conclude
che levento in B antecedente a quello in A cio gli
eventi, simultanei in S, non lo sono in S
chiaro che se la luce avesse velocit infinita, essa
raggiungerebbe sia O che O, sia da dx che da sx, in
un tempo nullo, e quindi i due eventi sarebbero
simultanei sia in S che in S

v
S
S
O
O
A
A
B
B
14 14
Trasformazioni di Lorentz
Dai due postulati della teoria si possono dedurre
le trasformazioni delle coordinate e del tempo tra
sistemi inerziali
Per semplicit consideriamo due sistemi inerziali
S(x,y,z,t) e S (x,y,z,t) i cui assi siano paralleli e
il cui moto relativo con velocit v avvenga lungo
la direzione comune dellasse x, x
x
y
z
x
y
z
v
15 15
Trasformazioni di Lorentz
Le trasformazioni di
coordinate per passare dal
sistema S al sistema S, in
moto con velocit v rispetto a
S, sono le trasformazioni di
Lorentz (TdL)

x' = x vt ( )
y' = y
z' = z
t' = t
v
c
2
x
|
\

|
.
|


Ove

=
1
1 |
2
=
1
1
v
c
|
\

|
.
|
2

| =
v
c
16 16
Trasformazioni di Lorentz
Queste eqq. diventano pi
simmetriche se si
introduce la variabile
x
0
=ct, nel qual caso, dette
x
1
=x, x
2
=y, x
3
=z, abbiamo

x
0
' = x
0
|x
1
( )
x
1
' = |x
0
+ x
1
( )
x
2
' = x
2
x
3
' = x
3

x
0
'
x
1
'
x
2
'
x
3
'
|
\




|
.
|
|
|
|
=
| 0 0
| 0 0
0 0 1 0
0 0 0 1
|
\




|
.
|
|
|
|
x
0
x
1
x
2
x
3
|
\




|
.
|
|
|
|
= L
x
0
x
1
x
2
x
3
|
\




|
.
|
|
|
|
E in forma matriciale





Ove L la matrice
associata alla TdL
17 17
Spazio-tempo
Possiamo introdurre uno spazio a quattro
dimensioni (lo spazio-tempo) e considerare la
quaterna (x
0
, x
1
, x
2
, x
3
) come un vettore in tale
spazio, ovvero un quadri-vettore (o 4-vettore)
Le TdL trasformano le componenti di questo
vettore tra loro, in particolare mescolano lo spazio
e il tempo
18 18
Trasformazioni di Galileo
In fisica classica le
trasformazioni corrispondenti
sono quelle di Galileo

x' = x vt
y' = y
z' = z
t' = t
Lultima eq. stabilisce il fatto che in fisica classica
il tempo assoluto, cio non dipende dal sistema
di riferimento
19 19
Trasformazioni di Lorentz
Le trasformazioni inverse per
passare dal sistema S al sistema
S si possono ottenere invertendo
il sistema lineare precedente

Si possono anche ottenere pi
semplicemente osservando che
S si muove con velocit -v
rispetto a S

x = x' +vt' ( )
y = y'
z = z'
t = t' +
v
c
2
x'
|
\

|
.
|
20 20
Conseguenze cinematiche
Dilatazione del tempo: supponiamo che un orologio a
riposo nel sistema S in un punto di coordinata x
misuri un intervallo di tempo
Per trovare il corrispondente intervallo di tempo T in
S, applichiamo leq. di trasformazione del tempo,
ricordando che x
2
= x
1



Sottraendo membro a membro

T' = t
2
' t
1
'

t
2
= t
2
' +
v
c
2
x'
|
\

|
.
|

t
1
= t
1
' +
v
c
2
x'
|
\

|
.
|

T = t
2
t
1
= t
2
' t
1
'
( )
=T'
21 21
Dilatazione del tempo
Quindi si ha cio una dilatazione del
tempo
Questo significa che se misuriamo il tempo
caratteristico di un sistema fisico (o biologico) che
non sia in quiete nel nostro sistema di riferimento, la
misura produce un valore maggiore di quella
effettuata nel sistema di riferimento in cui il sistema
fisico (o biologico) e` in quiete
Ovvero il ritmo del nostro orologio e` maggiore di
quello dellorologio nel sistema in moto, fatto che si
esprime dicendo che lorologio in moto ritarda

T =T' >T'
22 22
Conseguenze cinematiche
Contrazione delle lunghezze: siano x
1
, x
2
le
estremit di un regolo disposto lungo x fermo nel
sistema S, la cui lunghezza in S vale

Per trovare la corrispondente lunghezza L in S,
applichiamo leq. di trasformazione di x, x tenendo
conto che t
2
= t
1


Sottraendo membro a membro
e invertendo

L' = x
2
' x
1
'

x
2
' = x
2
vt
( )

x
2
' x
1
' = x
2
x
1
( )

x
1
' = x
1
vt
( )

L = x
2
x
1
=
x
2
' x
1
'

=
L'

23 23
Contrazione delle lunghezze
Quindi si ha cio una contrazione della
lunghezza
Ovvero: se misuriamo la lunghezza di un oggetto che
non sia in quiete nel nostro sistema di riferimento, la
misura produce un valore minore di quella effettuata
nel sistema di riferimento in cui loggetto e` in quiete

L =
L'

< L'
24 24
Grandezze proprie
La lunghezza di un regolo nel sistema in cui fermo
si dice lunghezza propria
La misura di una lunghezza e` sempre minore o
uguale alla lunghezza propria

Il tempo segnato da un orologio nel sistema in cui a
riposo si dice tempo proprio
La misura di un tempo e` sempre maggiore o uguale
al tempo proprio
25 25
Trasformazione della velocit
Calcoliamo la trasformazione della velocit per
componenti
Sia u
x
la componente della velocit u di un corpo
lungo x nel sistema S, vogliamo trovare il valore
u
x
della componente lungo x della velocit u nel
sistema S
Differenziando le eqq. di trasformazione

dt' = dt
v
c
2
dx
|
\

|
.
|

dx' = dx vdt ( )
26 26
Trasformazione della velocit
Facendo il rapporto dei differenziali troviamo la
velocit

u
x
' =
dx'
dt'
=
dx vdt
dt
v
c
2
dx
=
dx dt v
1
v
c
2
dx dt
=
u
x
v
1
vu
x
c
2
27 27
La somma di due velocit
minori di c minore di c
Se v < c e u
x
< c, allora anche u
x
< c
Infatti, poich il denominatore di u
x
sempre
positivo, basta dimostrare che

Ovvero


Che sempre vero perch il primo membro
negativo e il secondo positivo
c
vu
c v u
x
x
<
x x
vu c vc cu <
2
( ) ( )
x x
u c c c u v <
28 28
La velocit della luce uguale
in tutti i sistemi inerziali
Questo risultato deve ovviamente valere se la
teoria e` consistente
Se v < c e u
x
= c, allora anche u
x
= c
Infatti



Idem se u
x
= -c allora u
x
= -c
c
vc c
v c
c
c
vc
v c
u
x
=

=
2
2
2
1
'
29 29
Trasformazione della velocit
Sia u
y
la componente della velocit u di un corpo
lungo y nel sistema S, vogliamo trovare il valore
u
y
della componente lungo y della velocit u nel
sistema S
Differenziando le eqq. di trasformazione

dt' = dt
v
c
2
dx
|
\

|
.
|

dy' = dy
30 30
Trasformazione della velocit
Facendo il rapporto dei differenziali troviamo la
velocit



E similmente per la componente lungo z

u
y
' =
dy'
dt'
=
dy
dt
v
c
2
dx
|
\

|
.
|
=
dy dt
1
v
c
2
dx dt
|
\

|
.
|
=
u
y
1
vu
x
c
2
|
\

|
.
|
31 31
Trasformazione
dellaccelerazione
Si possono trovare le eqq. di trasformazione
dellaccelerazione partendo dalle definizioni

a
x
' =
du
x
'
dt'
=
du
x
'
dt
dt
dt'
=
d
dt
u
x
v
1
vu
x
c
2
|
\



|
.
|
|
|
1+
v
c
2
u
x
|
\

|
.
|
32 32
Trasformazione
dellaccelerazione
E analogamente per le componenti y e z

a
y
' =
du
y
'
dt'
=
du
y
'
dt
dt
dt'
=
d
dt
u
y
1
vu
x
c
2
|
\

|
.
|
|
\




|
.
|
|
|
|
1+
v
c
2
u
x
|
\

|
.
|
=
d
dt
u
y
1
vu
x
c
2
|
\



|
.
|
|
|
1+
v
c
2
u
x
|
\

|
.
|
33
Effetto Doppler per onde e.m.
Sia F(,,t) unonda piana monocromatica


che si propaga nel sistema S, nella direzione , di una
retta che giace nel piano xy e forma unangolo u con
lasse x

F ,, t ( ) = Asin 2t
,


t
T
|
\

|
.
|
|
\

|
.
|
z
x
y
u
,
La relazione tra ,, x e y

Inoltre la velocit della luce
si pu esprimere come

, = xcosu + ysinu
S

c = T
34
Effetto Doppler per onde e.m.
Nel sistema S, in moto con velocit v lungo x rispetto
a S, londa avr la forma

ove , dato da
Inoltre la velocit della luce si pu esprimere come


F' ,', t' ( ) = Asin 2t
,'
'

t'
T'
|
\

|
.
|
|
\

|
.
|
z
x
y

,' = x'cosu'+y'sinu'
z
x
y
u'
,'
S
S
v

c = ' T'
35
Effetto Doppler per onde e.m.
Applichiamo le trasformazioni di Lorentz allonda F
nel sistema S (o meglio alla sua fase divisa per 2t)





Questa espressione rappresenta la fase (divisa per
2t) dellonda F nel sistema S
Possiamo quindi uguagliare i termini omologhi nelle
due espressioni della fase di F

x' cosu' +y' sinu'
'

t'
T'
=
x +vt ( )cosu' +ysinu'
'

t +v x c
2
( )
T'
=
= x
cosu'
'
+
v
c
2
1
T'
|
\

|
.
| t
vcosu'
'
+
1
T'
|
\

|
.
| + y
sinu'
'
36
Effetto Doppler per onde e.m.
Otteniamo

cosu

=
cosu'
'
+
v
c
2
1
T'
|
\

|
.
|
sinu

=
sinu'
'
1
T
=
vcosu'
'
+
1
T'
|
\

|
.
|
Dal rapporto delle prime
due eqq. ricaviamo la
relazione tra gli angoli di
propagazione dellonda
nei due sistemi
e la relazione inversa

tgu =
sinu'
cosu' +
v
c
2
'
T'
|
\

|
.
|
=
sinu'
cosu' +
v
c
|
\

|
.
|

tgu' =
sinu
cosu
v
c
|
\

|
.
|
37
Effetto Doppler per onde e.m.
Lultima eq. ci d la relazione tra le frequenze nei due
sistemi


Se la velocit di S diretta verso la sorgente
dellonda

f =
v
'
cosu' + f '
|
\

|
.
| =
v
c
f ' cosu' + f '
|
\

|
.
| = f ' 1+
v
c
cosu'
|
\

|
.
|

f = f ' 1
v
c
cosu'
|
\

|
.
|
38
Effetto Doppler trasverso
E la relazione inversa

Confrontando questa espressione con quella ottenuta
nel caso classico


troviamo una perfetta corrispondenza per piccole
velocit ( )
Una notevole differenza si ha a grandi velocit per
per cui classicamente ma
relativisticamente (effetto Doppler trasverso)
|
.
|

\
|
+ = u cos 1
0
V
v
f f

f ' = f 1+
v
c
cosu
|
\

|
.
|

~1

u =t 2

f = f
0

f ' = f
39
Energia cinetica
Vogliamo trovare lespressione dellenergia cinetica
per una particella che viene accelerata da una forza
F da velocita` iniziale nulla fino ad una velocita` u
39
F
40
Energia cinetica
Ricaviamo il th. dellenergia cinetica: il lavoro
elementare e`

Esplicitiamo il differenziale della QM

Il lavoro finito e`
u p d
dt
s d
p d s d
dt
p d
s d F dW

= = = =
( ) ( ) u d m u md u u m d p d

+ = =

W = dW
A
B
}
= mdu + mdu ( )
A
B
}
u = mu u d
A
B
}
+ mu du
A
B
}
=
= mu
2
d
A
B
}
+ mudu
A
B
}
40
41
Energia cinetica
Esprimiamo u in funzione di

Otteniamo


Il lavoro della forza esterna si ritrova come
variazione di energia cinetica del corpo

du =
c
2
u
3
d

u
2
= c
2
1
1

2
|
\

|
.
|
( )
A B
B
A
B
A
B
A
mc d mc d
c
m d mc W

= = + |
.
|

\
|
=
} } }
2 2
2
2
2
2
1
1
A B
K K W =
41
42
Energia cinetica
E quindi lenergia cinetica si puo` scrivere come

Per determinare la costante poniamo u=0, in tal caso
=1 e K=0, ne segue
Lenergia cinetica e` dunque
Si introduce anche lenergia relativistica

Tale relazione stabilisce lequivalenza tra massa ed
energia
Il termine e` la cosiddetta energia a riposo, cioe`
quella posseduta dal corpo fermo
.
2
const mc K + =
2
. mc const =
( ) 1
2
= mc K

2 2
mc mc K E = + =
2
mc
42
43 43
Relazione tra accelerazione e
forza
Partiamo dalleq.

Ricordando che
Abbiamo

Sostituendo nellespressione della forza e ricordando
che

otteniamo

F =
dp
dt
=
d
dt
mu ( ) = m
d
dt
u +m
du
dt

K = E mc
2
= mc
2
mc
2

dK
dt
=
dE
dt
= m
d
dt
c
2

a =
du
dt
u F u
dt
p d
dt
u p d
dt
dW
dt
dK


= =

= =
( ) a m u F
c
u
dt
u d
m u
dt
d
m F

+ = + =
2
44 44
Relazione tra accelerazione e
forza
Risolvendo per laccelerazione


Questa eq. ci dice che in generale
laccelerazione non parallela alla forza
Ci sono due casi in cui accelerazione e forza
sono parallele
Quando la forza parallela alla velocit
Quando perpendicolare alla velocit
( ) u F
c m
u
m
F
a

=
2

45 45
F parallela a u
In questo caso particolare
E laccelerazione diviene


Accelerazione e forza sono proporzionali tramite
il fattore detto massa longitudinale

a =
F
m

F
m
u
2
c
2
=
F
m
1
u
2
c
2
|
\

|
.
|
=
F
m
3
( )
2
u F Fu u u F u

= =

m
3
46 46
F perpendicolare a u
In questo caso particolare
E laccelerazione diviene


Accelerazione e forza sono proporzionali tramite
il fattore detto massa trasversale

a =
F
m

F u =0

m
47
Relazione tra K e p in
meccanica classica
In meccanica classica

Il modulo della QM e lenergia cinetica
sono legati dalle relazioni

K =
1
2
mv
2

p = mv

K =
p
2
2m

p = 2mK
47
48
Relazione tra E e p in
relativita`
In relativita`
Facendo il modulo della QM ed eliminando dalle
due eqq. otteniamo

Reintroducendo u in

Che sostituito in E da`
48
2
c m E =
u m p

=

u =
pc
2
E
2 2 2
c p E
E

=
4 2 2 2 2
c m c p E + =
49
Casi limite di E e p in
relativita`
Caso u<<c , diventa
QM ed energia diventano, allordine piu` basso in u


Lenergia cinetica diventa

Cioe` ritroviamo le espressioni newtoniane per p e K
Caso ultrarelativistico u~c , QM ed energia
diventano
49
2 2
2
2
2
2
1
2
1
1 mu mc
c
u
mc E + =
|
.
|

\
|
+ ~ mu p ~
2
2
2 2
2
1
1
1
1
c
u
c u
+ ~

=
m
p
mu mc E K
2 2
1
2
2 2
= ~ =
c m p ~ pc E ~
50
Trasformazioni di p e E
Si pu dimostrare che le tre componenti della
QM e lenergia si trasformano come le tre
coordinate e il tempo

p
x
' = p
x

v
c
2
E
|
\

|
.
|
p
y
' = p
y
p
z
' = p
z
E' = E vp
x
( )
51
Trasformazioni di p e E
Introducendo la variabile p
0
=E/c, e dette p
1
=p
x
, p
2
=p
y
,
p
3
=p
z
, abbiamo la forma pi simmetrica






Nello spazio-tempo la quaterna (p
0
, p
1
, p
2
, p
3
) un
4-vettore e le TdL ne trasformano le componenti tra loro,
in particolare mescolano QM ed energia

p
0
' = p
0
|p
1
( )
p
1
' = |p
0
+ p
1
( )
p
2
' = p
2
p
3
' = p
3
52
Trasformazioni di E e B
Si pu dimostrare che i campi elettrico e magnetico si
trasformano cos





In questo caso le componenti dei campi non formano un
quadri-vettore, ma unente pi complesso, un quadri-
tensore antisimmetrico
( )
( )
y z z
z y y
x x
vB E E
vB E E
E E
+ =
=
=

'
'
'

B
x
' = B
x
B
y
' = B
y
+
v
c
2
E
z
|
\

|
.
|
B
z
' = B
z

v
c
2
E
y
|
\

|
.
|
53
Tensore del campo e.m.


0 E
x
E
y
E
z
E
x
0 B
z
B
y
E
y
B
z
0 B
x
E
z
B
y
B
x
0

Potrebbero piacerti anche