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LESIONI

NERVOSE PERIFERICHE
DELLA MANO
NERVI PERIFERICI
- Funicoli: complessi di assoni;
- Fascicoli: complessi di funicoli.
- nervo: numero variabile di funicoli.

L'epinevro : rivestimento più esterno. Si tratta di un tessuto


connettivo alquanto resistente, con il compito di proteggere
i nervi e le sue componenti interne dalle sollecitazioni
esterne. 
Il perinevro è il rivestimento dei fascicoli.  Si tratta di un
tessuto connettivo caratterizzato da diversi strati di
collagene; tali strati gli conferiscono resistenza e
robustezza.
Oltre a svolgere un'azione protettiva, il perinervio ha il
compito di favorire gli scambi tra fascicoli (scambi
interfascicolari).
L'endonevro è il rivestimento dei funicoli. Si tratta di un
tessuto connettivo lasso, ricco di fibre collagene. Svolge
un'azione protettiva e un'azione rigenerativa delle
componenti danneggiate.
IL PLESSO BRACHIALE
importante complesso (o formazione) di strutture nervose che:

• Origina dai rami anteriori degli ultimi 4 nervi spinali cervicali (C5, C6, C7 e C8) e


del primo nervo spinale toracico (T1);
• Provvede sia all'innervazione sensitiva sia all'innervazione motoria di una parte
del torace, della spalla, del braccio, dell'avambraccio e della mano.

Gli anatomisti suddividono il plesso brachiale in 5 sezioni:


1. la sezione delle 5 radici, 
2. la sezione dei 3 tronchi,
3. la sezione delle 6 divisioni,
4. la sezione delle 3 corde 
5. la sezione delle 5 branche terminali.
      
Nervi della MANO
LESIONI TRAUMATICHE

 NEUROPRASSIA: Lesione periferica di un nervo, in cui vi è


una temporanea mancanza di conduzione nelle fibre nervose
interessate, risultante spesso da compressione, ma senza effettiva
interruzione degli assoni.
 ASSONOTMESI: assone interrotto e degenera distalmente, ma
le guaine del nervo sono integre. Il recupero dopo la rimozione
della causa della lesione è soddisfacente, anche se talvolta non si
ha la completa restitutio ad integrum
 NEUROTMESI: sezione completa del nervo. In questo caso è
indispensabile la riparazione chirurgica ma la qualità del recupero
è spesso parziale
EFFETTI
 MOTORI
 SENSITIVI
 AUTONOMICI

Le lesioni periferiche al contrario di quelle


centrali sono REVERSIBILI:
1. Reinnervazione in senso PROSSIMO-
DISTALE;
2. Velocità 1mm al giorno (3cm al mese)
3. Fattori che influiscono sulla reinnervazione
sono: - condizioni generali del paziente; -
sede della lesione; - qualità dell’eventuale
sutura chirurgica
TURBE DELLA
SENSIBILITA’ DELLA MANO

 Una lesione dell’integrità sensitiva della mano può provocare un deficit


funzionale permanente anche in presenza di un recupero motorio soddisfacente.
SCOPI della presa in carico di una mano con deficit sensitivi:
1. PROTEZIONE
2. RECUPERO DEL DANNO SENSITIVO
3. EDUCAZIONE A SAPER COMPENSARE ALL’ALTERAZIONE SENSITIVA
Nervo RADIALE
FUNZIONI MOTORIE
Il nervo radiale innerva muscoli con sede nel braccio e nell'avambraccio:
 Nel braccio, innerva le tre teste (o capi) del tricipite brachiale che
permette l'estensione del gomito e rappresenta l'elemento muscolare
principale del compartimento posteriore del braccio.
 Nell'avambraccio, innerva i muscoli del compartimento posteriore: per
la maggior parte, muscoli estensori della mano. Il loro compito è
permettere l'estensione del polso e delle dita.
L'innervazione di questi muscoli spetta, soprattutto, alla branca
profonda del nervo radiale, che ad un certo punto del suo tragitto,
diventa nervo interosseo posteriore.
Nervo RADIALE
FUNZIONI SENSITIVE
Le funzioni sensitive del nervo radiale spettano
alle branche note come:
 Nervo cutaneo posteriore del braccio:
provvede all'innervazione e alla sensibilità
cutanea della regione posteriore del braccio;
 Nervo cutaneo laterale inferiore del
braccio: provvede all'innervazione e alla
sensibilità cutanea della regione laterale del
braccio. Per la precisione, la regione
cutanea interessata è appena sotto
il muscolo deltoide;
 Nervo cutaneo posteriore
dell'avambraccio: provvede
all'innervazione e alla sensibilità cutanea
della regione posteriore e centrale
dell'avambraccio;
 Branca superficiale del nervo radiale:
provvede all'innervazione e alla sensibilità
cutanea della superficie dorsale di pollice,
indice, medio e metà anulare.
Lesioni del nervo RADIALE
 Gli episodi di lesione del nervo radiale possono avere luogo in almeno 4 punti
differenti
1. LESIONI DEL NERVO RADIALE CON SEDE NELL'ASCELLA
 conseguenza di una dislocazione dell'omero dall'articolazione gleno-omerale o di
una frattura della porzione prossimale dell'omero.
Sotto l'aspetto motorio, gli effetti sono: la paralisi del tricipite brachiale e del muscoli
posteriori dell'avambraccio. Il soggetto colpito, quindi, è incapace di estendere
l'avambraccio, il polso e le dita della mano.
Sotto l'aspetto sensitivo, invece, l'effetto principale è la perdita di sensibilità cutanea in
tutte e quattro le porzioni innervate dalle branche sensitive.
2. LESIONI DEL NERVO RADIALE CON SEDE NELLA SCANALATURA
RADIALE
 Di norma, le lesioni del tratto di nervo radiale passante per la scanalatura omerale
sono la conseguenze delle fratture a carico del corpo dell'omero.
Sotto l'aspetto motorio, gli effetti consistono in un indebolimento del tricipite brachiale
(mai la paralisi!) e nella paralisi dei muscoli posteriori dell'avambraccio. Il soggetto
colpito, quindi, è incapace di estendere il polso e le dita. 
Sotto l'aspetto sensitivo, invece, l'effetto principale è la perdita di sensibilità cutanea
nelle porzioni di pelle innervata dalla branca superficiale del nervo radiale, ovvero alla
percezione sensitiva della superficie dorsale di pollice, indice, medio e metà anulare.
Lesioni del nervo RADIALE
3. LESIONI DELLA BRANCA PROFONDA DEL NERVO RADIALE
 conseguenza di fratture a carico della cosiddetta testa del radio o di dislocazioni
posteriori del radio, rispetto all'articolazione del gomito
Sotto l'aspetto motorio, questo tipo di infortuni pregiudicano il funzionamento dei
muscoli del compartimento posteriore dell'avambraccio, ad eccezione del muscolo
supinatore e del muscolo estensore radiale lungo del carpo.
Sotto l'aspetto sensitivo, invece, le lesioni della branca profonda del nervo radiale
non producono alcun effetto, in quanto la branca in questione manca di una
funzione sensitiva.
4. LESIONI DELLA BRANCA SUPERFICIALE DEL NERVO RADIALE
 il risultato di tagli oppure lacerazioni a carico dell'avambraccio.
Sotto l'aspetto sensitivo, questa tipologia di infortuni annulla la sensibilità
cutanea della superficie dorsale di pollice, indice, medio e metà anulare.
Sotto l'aspetto motorio, invece, non causa alcun effetto, in quanto la branca
superficiale del nervo radiale ha solo funzione sensitiva.
Nervo MEDIANO

 Nervo misto
 Con i suoi rami motori controlla la flessione e la
pronazione del polso, la flessione delle dita ed è
fondamentale per le prese fini.
 I suoi rami cutanei raccolgono la sensibilità della cute
dell'eminenza tenare e della regione palmare media e
della maggior parte della faccia dorsale dell'indice, del
medio e della metà esterna dell'anulare.
LESIONI DEL NERVO MEDIANO

Il nervo mediano è particolarmente suscettibile a lesioni in


corrispondenza del gomito o del polso
livello del gomito: conseguenza di una frattura sopracondilare dell'omero.
 aspetto motorio: paralisi dei muscoli pronatore rotondo e pronatore
quadrato, la paralisi dei muscoli che permettono la flessione del polso, la
paralisi del muscolo flessore lungo del pollice e la paralisi dei due
muscoli lombricali laterali.
 aspetto sensitivo: una perdita di sensibilità cutanea a livello di pollice,
indice, medio e parte dell'anulare e une perdita di sensibilità cutanea in
corrispondenza della cosiddetta eminenza del tenar.
livello del polso, frutto di lacerazioni del polso, con interessamento del
legamento carpale trasverso.
 Aspetto motorio: le lesioni del nervo mediano che hanno luogo in
corrispondenza del polso sono responsabili della paralisi dei muscoli
tenar della mano e dei due muscoli lombricali laterali.
 Aspetto sensitivo: producono gli stessi effetti delle lesioni del nervo
mediano con sede a livello del gomito.
Muscoli innervati dal
NERVO ULNARE
Nell'avambraccio:
 Il muscolo flessore ulnare del carpo;
 La metà mediale del muscolo flessore profondo delle dita.

Nella mano:
 3 dei 4 muscoli dell'eminenza ipotenar (muscolo abduttore del mignolo, muscolo flessore
del mignolo e muscolo opponente del mignolo);
 I muscoli lombricali III e IV;
 I muscoli interossei dorsali;
 I muscoli interossei palmari (o muscoli interossei volari);
 Il muscolo adduttore del pollice (eminenza tenar);
 Il muscolo flessore breve del pollice.
 Il rimanente muscolo dell'eminenza ipotenar chiamato muscolo palmare breve.
Nervo ULNARE

 Nervo misto;
 Stabilizzazione del IV-V dito durante le prese di forza
 Coadiuvare i movimenti di abilità e prensione delle prime 3 dita
 Le ripercussioni a livello motorio di queste due condizioni mediche sono:
- Perdita della capacità di flessione dell'anulare e/o del mignolo;
- Senso di debolezza durante la flessione del polso;
- Una deformità della mano a riposo, nota come mano ad artiglio (iperestensione
delle MCF con leggera flessione delle IF a livello del IV e V dito in seguito alla
mancata stabilizzazione da parte dei muscoli interossei e lombricali durante
l’estensione delle dita);
- Senso di debolezza durante l'adduzione del pollice.
Lesioni del nervo ULNARE

 Livello del gomito


 La sindrome del tunnel cubitale. In tale circostanza, il nervo
ulnare è vittima di un fenomeno di compressione.
 La frattura dell'epicondilo mediale dell'omero. In tale situazione, evidente ipotrofia (aspetto
scavato) della prima
il nervo ulnare subisce un trauma che ne causa la lesione; l'entità commessura (primo
spazio intermetacarpale)
della lesione dipende dalla gravità del trauma.
Ripercussioni a livello motorio:
 Perdita della capacità di flessione dell'anulare e/o del mignolo;
 Senso di debolezza durante la flessione del polso;
 Una deformità della mano a riposo, nota come mano ad artiglio;
 Senso di debolezza durante l'adduzione del pollice.
Conseguenze a livello sensitivo:
 Perdita della percezione sensitiva cutanea e/o comparsa diminuzione di spessore
di parestesie sui lati palmare e dorsale della mano, innervati dalle dell’eminenza ipotenar

branche palmare e dorsale del nervo ulnare.


Lesioni del nervo ULNARE

All'altezza del polso, il nervo ulnare può essere oggetto di infortunio in


occasione di:
 Ferite penetranti. In tale circostanza, il nervo ulnare è vittima di una
lesione, la cui gravità dipende dalla severità della ferita penetrante.
 Cisti del canale di Guyon (o sindrome del canale di Guyon). In tale
frangente, il nervo ulnare subisce una compressione.
Ripercussioni a livello motorio:
 Perdita della capacità di flessione dell'anulare e/o del mignolo;
 Mano ad artiglio. Questo segno è meno grave in presenza di infortuni del
nervo ulnare all'altezza del polso, che non in presenza di infortuni del
nervo ulnare all'altezza del gomito;
 Senso di debolezza durante l'adduzione del pollice.
Conseguenze a livello sensitivo sono:
 Perdita della percezione sensitiva cutanea e/o comparsa di parestesie sul
lato palmare della mano, innervato dalla branca palmare del nervo ulnare.
Segno di Froment

 Per eseguire il test, viene chiesto a un paziente di tenere un oggetto, di


solito un oggetto piatto come un pezzo di carta, tra il pollice e l'indice.
L'esaminatore quindi tenta di estrarre l'oggetto dalle mani del soggetto.
 Un individuo normale sarà in grado di mantenere una presa
sull'oggetto senza difficoltà. Tuttavia, con la paralisi del nervo ulnare, il
paziente avrà difficoltà a mantenere una presa e compenserà flettendo
il pollice per mantenere la pressione della presa causando un effetto di
pizzicamento

il flessore lungo del pollice è


normalmente innervato dal ramo
interosseo anteriore del nervo
mediano.
Segno di Tinel
 la percussione con un dito in
corrispondenza del decorso del nervo al
gomito

Test d’iperflessione del gomito


Entrambi i test evocano dolore e
formicolio.

valutazione della forza di muscoli abduttori e adduttori della mano e dei


flessori delle ultime dita 
Protocolli diagnostici-terapeutici
ORTESI
Ausilio ortopedico applicato all’esterno del corpo con il fine di
 Immobilizzare parzialmente o totalmente un’articolazione o
un segmento corporeo
 Limitare il campo di movimento in una o più direzioni,
definendo i campo di mobilità
 Vicariare un deficit di funzione
 Ridurre il carico gravante sull’arto patologico
 A scopo preventivo (evitare retrazioni)
 Ridurre il dolore

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