Edoardo Starace
Daniele Gallizio
Alessandro Romanazzi 2C 2021/2022
Materiale per l’esperimento
STRUMENTI NECESSARI DESCRIZIONE
Coltello Per praticare i buchi ai lati della
bottiglia
Bottiglia di plastica Recipiente contenente l’acqua per
l’esperimento
Acqua Il liquido usato durante la
sperimentazione
Nastro adesivo Utile per tappare i fori, fatti sul
recipiente
La bottiglia forata
Fare tanti fori in una bottiglia tutti allo stesso livello.
Riempirla di acqua e chiuderla. Schiacciare la bottiglia e
mostrare l’acqua che esce dai fori. Schiacciare la bottiglia
significa comprimere il volume d’aria e conseguentemente
aumentarne la pressione: l’acqua viene quindi spinta fuori
dalla bottiglia. Chiudere la bottiglia con il tappo: l’acqua
non esce più. Il tappo può essere usato come
“rubinetto”: apre e chiude il flusso di acqua. Cosa succede:
quando si chiude con il tappo, un piccola quantità di acqua
esce ancora dai fori. Questo permette all’aria interna di
aumentare di volume e quindi di diminuirne la pressione. A
questo punto, all’esterno del foro c’è la pressione
atmosferica e all’interno c’è la pressione dovuta all’acqua e
la pressione dovuta all’aria (minore di quella esterna): le
due pressioni esterna e interna si fanno equilibrio. Invece
gli zampilli di diversa intensità sono causati dalla diversa
pressione idrostatica dell’acqua , che ad una profondità
maggiore risulta maggiore; essa cresce in corrispondenza
dell’altezza del liquido sovrastante, secondo la legge di
Stevino: la pressione del fluido a una certa profondità h è
uguale al prodotto della densità del fluido per
l’accelerazione di gravità (g = 9,8 N/kg) per h. Ovvero
p=gdh
STRUMENTI NECESSARI DESCRIZIONE
Materiale per
l’esperimento dell’uovo
Quindi il principio di
galleggiamento dei corpi
prevede che se :
• d (liquido) >d (oggetto)
Il diavoletto di Cartesio o ludione è uno strumento di misurazione della pressione dei liquidi. Deve il
suo nome a quello di Renè Descartes, latinizzato in Cartesius. Si attribuisce infatti la sua ideazione a
Cartesio, nel 1640; in realtà però fu inventato dall’italiano Raffaello Magiotti e descritto per la prima
volta nel 1648. La versione originale prevedeva l’utilizzo di un diavoletto di vetro, forato sulla coda,
dal quale l’esperimento prende il nome. Un meccanismo simile è utilizzato dai pesci per variare
verticalmente, entro un certo intervallo, la loro profondità. Essi possiedono infatti un organo
idrostatico detto vescica natatoria. Il pesce varia il suo peso grazie all’aumento o alla diminuzione
del contenuto gassoso di tale organo. Altro caso interessante è quello dei sommergibili, il cui
funzionamento è riconducibile a quello dell’esperimento in questione. Essi hanno la capacità di
galleggiare, affondare o fermarsi ad una determinata quota. Nel loro scafo sono presenti le camere
stagne che possono essere riempite o svuotate d’acqua. Quando le camere stagne sono piene
d’acqua, la forza peso del sommergibile aumenta e la spinta idrostatica non è più in grado di
sostenerlo, per cui il sommergibile si immergerà. Viceversa, svuotando le camere stagne, la forza
peso del sommergibile diminuisce quindi esso torna a galla.
STRUEMENTI NECESSARI DESCRIZIONE
Bicchiere Il recipiente
Acqua Il liquido
Tovagliolo di carta Il sigillante