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3m
bt;K' egli scrisse Wbt.K'( essi scrissero
3f
hb't.K'( ella scrisse Wbt.K'( esse scrissero
2m
T'b.t;òK' tu (m.) ~T,b.t;K. voi (m.)
scrivesti scriveste
2f
T.b.t;òK' tu (f.) !T,b.t;K. voi (m.)
scrivesti scriveste
1
yTib.t;òK' io Wnb.t;òK' noi
scrissi scrivemmo
• Le desinenze date nel paradigma costituiscono
modello per quasi tutti i verbi nella lingua
ebraica.
• Si incontreranno diverse variazioni nei temi (cioè
consonanti radicali prese insieme con le loro
vocali) dei vari tipi di verbi, ma le desinenze in sé
stesse rimangono piuttosto costanti.
Il tema del verbo kāṯaḇ cambia a seconda del
suffisso aggiunto:
Davanti alle terminazioni non accentate -tā
(2ms), -t (2fs), -tî (1s) e -nû (1pl) il tema rimane
lo stesso come nella terza persona masc. sing:
kāṯáḇtā, kāṯáḇt, kāṯáḇtî, kāṯáḇnû.
L’aggiunta delle terminazioni -āh (3fs) e -û (3pl),
accentate e composte da una vocale, apre la
sillaba finale del tema, con la riduzione della
seconda vocale tematica a in ə (kā - ṯə - ḇāh;
kā - tə - ḇû).
Le terminazioni -tem e -ten sono sempre
accentate. Per il fatto che iniziano con una
consonante (una nuova sillaba), la seconda
sillaba del tema rimane chiusa e immutata
(kə - ṯaḇ - tem). La prima vocale tematica ä è
ridotta in ə.
Quando la consonante finale della radice è la
stessa di quella con cui comincia il suffisso,
viene scritta solo una lettera, ma con il
daghesh forte;
( ּכ ַָרתegli tagliò) → ּכ ַָ֫רּתִ יkāráttî (io tagliai)
ׁשכַן
ָ (egli si insediò) → ׁש ַ֫כּנּו ָ šākánnû
(noi ci insediammo)
Il significato del perfetto
La traduzione dei tempi ebraici dipende
largamente dal tipo di frase o di proposizione in
cui il verbo è usato. Nelle frasi isolate sono
possibili diverse traduzioni del perfetto:
1. tutti i verbi al perfetto in ebraico possono
essere tradotti con il passato remoto italiano
(io scrissi) o con il passato prossimo (io ho
scritto);
2. i verbi al perfetto che indicano una percezione,
un atteggiamento o una disposizione del soggetto
verso un oggetto possono essere tradotti con il
presente indicativo:
ָא ַ֫הבְּתִ יIo amo (opp. io amai, io ho amato)
י ָדַ֫ עְּתִ יIo so (opp. io seppi, io ho saputo)
3. i verbi che indicano stati mentali o fisici del
soggetto e per questo non hanno un oggetto
diretto, possono essere tradotti con il presente
(“essere” + aggettivo):
ז ָ ַ֫קנְתִּ י
sono vecchio (opp. sono diventato
vecchio, sono invecchiato)
4. Raramente in prosa, ma più frequentemente
in poesia e nelle espressioni proverbiali, il
perfetto è usato per esprimere un’attività
abituale senza uno specifico valore temporale e
può essere tradotto con il presente (scrivo).
La negazione del perfetto