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ISTRUZIONE SECONDARIA DI SECONDO GRADO:

PROFESSIONALI E TECNICI
• D.P.R. 15 marzo 2010, n. 88 (1).
Regolamento recante norme per il riordino degli
istituti tecnici a norma
• DECRETO PRESIDENTE REPUBBLICA 15 MARZO 2010,
N. 87
D.P.R. 15 marzo 2010, n. 87, (SO n. 128/L alla GU 15
giugno 2010, n. 137) recante norme concernenti il
riordino degli istituti professionali,
• C8 “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” -
Articolazioni: “Produzioni e trasformazioni”, “Gestione dell’ambie
nte e del territorio” e “Viticoltura ed enologia”
Rispetto al passato, il DPR 88/2010 rilancia l’immagine degli
istituti tecnici chiamati ad intercettare l’evoluzione del
fabbisogno di competenze, che emerge dalla richiesta del
mondo del lavoro, e ad offrire una risposta alle nuove
necessità occupazionali. Il nuovo profilo dello studente degli
istituti tecnici è connotato da conoscenze teoriche applicative
spendibili in vari contesti di vita e di lavoro e da abilità
cognitive idonee a risolvere problemi e a muoversi, in
autonomia, in ambiti caratterizzati da innovazioni continue.
Il miglioramento della qualità dell’offerta formativa è affidata
all’adozione di metodologie didattiche innovative, fondate sull’ampio
utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC),
sulla valorizzazione del metodo scientifico e dell’approccio laboratoriale,
per progetti e per gruppi di lavoro, attraverso l’uso non solo delle
discipline tecnologiche, ma di tutte le discipline del curricolo, nella logica
di un organico collegamento con il mondo del lavoro e delle professioni.
I percorsi degli istituti tecnici hanno durata
quinquennale e si concludono con il conseguimento
di un diploma di istruzione secondaria superiore
relativo a due settori divisi in undici indirizzi. Sia
nell’ottica di potenziare gli insegnamenti obbligatori,
sia di attivare ulteriori insegnamenti, gli istituti tecnici
possono utilizzare la quota di autonomia del 20% e, a
partire dal terzo anno, la quota di flessibilità per le
discipline di indirizzo entro il 30% del secondo
biennio e 35% del quinto anno.
Cruciale è il ruolo del Dirigente Scolastico
nell’implementare esperienze significative
di alternanza scuola-lavoro, stage e tirocini,
al fine di favorire il raccordo tra
l’istituzione scolastica, il mondo del lavoro
e il territorio, favorendo i partenariati e le
alleanze di rete per la costruzione
cooperativa della conoscenza e il
coordinamento delle azioni.
Alla luce dello stato attuale di salute dell’istruzione tecnica, al
fine di rendere il “tecnico” un corso di studio accattivante per i
ragazzi, in linea con i tempi e con le richieste delle imprese e
della società nel suo complesso, occorre spingere verso
l’acquisizione di competenze altamente distintive in quanto è
particolarmente evidente, in questo segmento dell’istruzione, il
divario crescente tra le competenze possedute dai giovani “in
uscita” dalla scuola e quelle effettivamente ricercate dalle
imprese e dal mondo del lavoro, con la conseguenza che molte
imprese del territorio faticano a trovare professionalità
tecniche di cui hanno un estremo bisogno per crescere e restare
competitivi sui mercati di riferimento.
Gli istituti tecnici offrono percorsi nei settori economico e
tecnologico che sono, a loro volta, organizzati, rispettivamente,
in 2 e 9 indirizzi. Gli indirizzi sono ulteriormente articolati in
11 opzioni, per le quali sono definite specifiche Linee guida che
comprendono schede disciplinari. Nelle schede sono individuati
i risultati di apprendimento, declinati in conoscenze, abilità e
competenze.
Gli istituti professionali offrono percorsi di
studio nei settori dei servizi e dell’industria
e dell’artigianato, che sono a loro volta
organizzati, rispettivamente, in 11 indirizzi
con il Decreto Legislativo 61 del 2017, che
modifica ed integra il D.P.R. 87 del 2010.
Istruzione e formazione professionale
regionale (Iefp)
I percorsi triennali e quadriennali di istruzione e
formazione professionale possono essere erogati
dalle agenzie formative, strutture di formazione
professionale accreditate dalle Regioni sulla
base di criteri condivisi con lo Stato, o dagli
istituti statali di istruzione di secondo grado che,
in questo caso, seguono le Linee guida emanate
dalle Regioni per la realizzazione dei percorsi
Iefp
I percorsi di Iefp possono essere erogati anche dagli istituti professionali di istruzione secondaria di
secondo grado. Dall’a. s. formativo 2011/2012 è possibile per gli Istituti professionali dell’istruzione
(Ip), svolgere, in regime di sussidiarietà e nel rispetto delle competenze delle Regioni, due tipologie
Ø offerta sussidiaria integrativa che permetterà agli studenti
iscritti ai corsi quinquennali riformati di acquisire, al termine del
terzo anno, anche i titoli di qualifica professionale dei percorsi di
Iefp;

Ø l’offerta sussidiaria complementare in cui gli allievi potranno


conseguire i titoli di qualifica e/o diploma professionale di Iefp, di
competenza regionale, presso apposite classi attivate negli istituti
professionali dell’istruzione.

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