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Psicologia Dinamica C.A.

Teorie e modelli dell’intervento

Anno Accademico 2017-2018

Prof. Riccardo Williams


Questa nostra vita non astratta ma reale,
la nostra vita, non è soltanto biografia sociale,
e costruzione di cultura, e mondo di idee:
Bensì, in primo luogo, e anzi in modo assai
più forte, è storia di un corpo, di odii e
Desideri, di dissensi e di amori, di sesso e di
malattie, di idiosincrasie e di patimenti,di tutto ciò che
ci hanno donato i nostri genitori quando ci hanno concepiti,
di come siamo stati plasmati dalle gioie e dagli abbandoni
della nostra infanzia, di come globalmente portiamo dentro
di noi ogni giorno le contraddizioni – e le ricchezze – del
nostro essere individui passionali e carnali.
Beninteso, l’esperienza (psicologica e razionalizzata)
del nostro corpo è qualcosa di largamente culturale: il
vissuto del corpo nel mondo «civilizzato», per esempio, non
è los tesso del vissuto del corpo in una cultura
preletterata. Ma il corpo, in sé stesso, non è un vissuto: è
una realtà oggettiva, ed è sostanzialmente uguale da
millenni per tutti gli esseri umani.Il corpo determina il
nostro esserci, domina la nostra vita, precede la nostra
coscienza di esistere, influenza le nostre esperienze
mentali, si impone con le sue esigenze e i suoi
limiti,resiste a tutti i tentativi di sublimarlo: in
sintesi, mantiene il suo carattere primario.
A cosa serve la Psicologia Dinamica?
1) Teoria del Funzionamento Mentale: definisce i rapporti fra le rappresentazioni coscienti e i
processi inconsci di natura motivazionale ed emozionale: impatto del corpo sulla mente.
2) Spiegazione di come nasce il pensiero cosciente/razionale/logico a partire dai processi
di rappresentazione inconscia/affettiva/irrazionale.
3) Ipotesi sull’origine dei disturbi psichici: esprimono dei contenuti affettivi che non sono
Coscienti.
4) Ipotesi sul trattamento dei disturbi psichici: integrazione dei contenuti affettivi inconsci
nella sfera della consapevolezza.
5) Specifica modalità di valutazione dell’organizzazione dei processi psichici e
del funzionamento complessivo della personalità: serve a capire a che punto è il paziente.
6) Specifiche tecniche di intervento basate sull’analisi delle componenti affettive-motivazionali
Inconsce per come si manifestano nella relazione terapeutica/d’aiuto.
Scopi generale del corso

Descrivere come il pensiero clinico psicodinamico


consente di comprendere e spiegare le diverse
condizioni psicopatologiche (almeno in alcuni aspetti
essenziali) e il disagio dell’individuo.

Comprendere a quali aspetti dell’esperienza fanno


specifico riferimento le teorie psicodinamiche e per
arrivare alla formulazione di ipotesi cliniche sul
materiale che emerge nella relazione clinico-
paziente.
Parte teorica
A) Approccio storico ed epistemologico:
identificazioni dei due principali paradigmi
rispetto cui è possibile riferire i contributi dei
diversi autori psicodinamici (Eagle).
B) Presentazione dei principali modelli dei singoli
autori: freudiano, kleiniano, scuola britannica,
interpersonale, psicologia del sé, psicologia
dell’Io, teoria dell’attaccamento (Mitchell, Black).
C) Presentazione dei principali costrutti clinici
psicoanalitici: il conflitto, il narcisismo, le
relazioni oggettuali, il transfert- contro-transfert,
il trauma (Eagle, Mitchell-Black).
CONCEZIONI CLINICHE
• Principali concetti della psicopatologia e
applicazioni della psicologia dinamica
(dispositivi di vulnerabilità): Rossi Monti,
Stanghellini.
• Clinica contemporanea del Disturbo
Borderline: trauma e dissociazione (Meares)
• Sintesi contemporanea della patologia
narcisistica (Ronningstam).
Laboratorio
Presentazione di casi clinici con la finalità di
identificare gli aspetti dell’esperienza del
paziente e del clinico cui si applicano i diversi
modelli psicodinamici;
Costruzione delle ipotesi di valutazione e
intervento.
Testi d’esame
TESTI OBBLIGATORI
Eagle M., “Da Freud alla psicoanalisi contemporanea”, Raffello
Cortina, Milano.
Stanghellini G., Rossi Monti M., «Psicologia del Patologico.
Fondamenti di Psicologia Clinica e Dinamica», Raffello Cortina,
Milano.
Meares R., «Il modello dissociativo del disturbo borderline»,
Raffaello Cortina, Milano.
Ronningstam E., «La personalità narcisistica», Franco Angeli,
Milano in stampa
1 TESTO A SCELTA TRA I SEGUENTI
1) Stern D., “Il mondo interpersonale del bambino”, Bollati
Boringhieri, Torino.
2) Ronningstam E., “I disturbi del Narcisismo”, Raffaello Cortina,
Milano.
3) Meares R., “Il modello dissociativo del disturbo borderline di
personalità”, Raffaello Cortina, Milano (in stampa).

4) Williams R. (a cura di), “Trauma e Relazioni”, Raffaello Cortina,


Milano.
5) Stanghellini G., Rossi Monti M., “psicologia del patologico.
Fondamenti di psicologia clinica e dinamica”.
6) .
I modelli clinici
Il modello della psichiatria descrittiva
1) Identificare i segni clinici e i sintomi che consentono di identificare la
malattia-sindrome-disturbo.
2) I segni clinici e i sintomi devono essere il più possibile oggettivabili
(magari attraverso la costruzione di strumenti diagnostici affidabili e
validi).
3) L‘esperienza soggettiva del paziente è utile solo nella misura in cui
consente di risalire a un sintomo: va oggettivata (ad es.,
abbattimento, mancanza di energia, incapacità di provare piacere
nella depressione).
4) L’esperienza soggettiva del paziente non fa la malattia, ma è
secondaria a un deficit di funzionamento (stabile o reversibile) dei
circuiti cerebrali: “broken brain” (Andreasen N., 2001).
5) Il target dell’intervento è l’eliminazione del deficit di funzionamento
cerebrale.
La psicopatologia fenomenologica
1) La psicopatologia si caratterizza per un’esperienza soggettiva di sé in
rapporto al mondo (Dasein, Jaspers, 1913) che costituisce
un’alterazione dal modo abituale (il senso comune) di esperire la
realtà interna ed esterna.
2) L’esperienza soggettiva del paziente può essere ricondotta a quadri
psicopatologici, ma è comunque caratterizzata dall’unicità individuale.
3) Quali che siano le cause dello specifico modo di essere al mondo del
paziente è la sua esperienza soggettiva che finisce per costituire
l’organizzazione patologica stabile e duratura.
4) L’indagine sull’unicità dell’esperienza soggettiva del paziente è lo
strumento principale del clinico sia per la diagnosi che per
l’intervento.
5) La “comprensione” (verstehn) dell’esperienza e il riconoscimento degli
sforzi del paziente di trovare un significato alla propria vita sono gli
obiettivi dell’intervento clinico.
Gli approcci psicodinamici
1) I sintomi, i disturbi, le organizzazioni di personalità sono l’espressione
di aspetti della vita mentale che non sono rappresentati a livello di
identità cosciente dell’individuo.
2) Il modo di essere al mondo del paziente (la sua soggettività) è
sempre determinato sia dalle componenti consce che inconsce
dell’esperienza.
3) L’esperienza di sé in rapporto al mondo è il prodotto (in misura
variabile a seconda degli autori) di una distorsione su base difensiva
dell’immagine di sé e delle relazioni.
4) Il clinico si rivolge alle manifestazioni contraddittorie dell’esperienza
soggettiva e dei comportamenti del paziente per portare alla luce le
componenti inconsce della sua vita mentale.
5) L’obbiettivo dell’intervento è a) l’integrazione delle componenti
inconsce nell’esperienza cosciente di sé; b) la revisione dell’immagine
di sé pre-esistente.
Le teorie psicodinamiche differiscono
1) Livello di organizzazione dell’esperienza
soggettiva presi in considerazione.
2) Contenuti allontanati dalla consapevolezza.
3) Cause dell’inconsapevolezza: minacce interne,
traumi esterni.
4) Ruolo della realtà esterna/interna nel plasmare
o dare contenuto alle esperienze soggettive.
5) Processi del funzionamento mentale implicati
nell’allontanamento delle esperienze.
All’origine del modello freudiano
1) Contenuti psichici incompatibili con la coscienza
ordinaria di sé determinano un affetto penoso e
vengono allontanati dalla coscienza
2) Il carico affettivo di tali contenuti è “incapsulato”
non è scaricato e determina il sintomo
3) Le idee allontanate dalla coscienza si esprimono
autonomamente dal resto delle attività
psichiche producendo anche in questo caso dei
sintomi
Metapsicologia e teoria delle nevrosi
Funzioni dell’apparato psichico: principio del
piacere e di realtà

Dalle fantasie inconsce alle pulsioni

Rimozione: aspetti adattivi e patogeni

Il modello topico: conscio-preconscio-inconscio


Verso il modello strutturale
CONCEZIONE PSICOANALITICA DEL NARCISISMO
- il rapporto con la realtà e le relazioni d’oggetto
- dall’onnipotenza all’identificazione con l’oggetto idealizzato

NUOVO DUALISMO PULSIONALE


- La reazione terapeutica negativa e la coazione a ripetere
- Pulsione di morte: azzeramento delle tensioni, distruttività,
aggressività
MODELLO STRUTTURALE
- Nuova concezione di conflitti e delle difese
- Nevrosi e struttura di personalità
- Teoria dell’angoscia: sintomo come prodotto dell’inibizione
nevrotica

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