Questa nostra vita non astratta ma reale, la nostra vita, non è soltanto biografia sociale, e costruzione di cultura, e mondo di idee: Bensì, in primo luogo, e anzi in modo assai più forte, è storia di un corpo, di odii e Desideri, di dissensi e di amori, di sesso e di malattie, di idiosincrasie e di patimenti,di tutto ciò che ci hanno donato i nostri genitori quando ci hanno concepiti, di come siamo stati plasmati dalle gioie e dagli abbandoni della nostra infanzia, di come globalmente portiamo dentro di noi ogni giorno le contraddizioni – e le ricchezze – del nostro essere individui passionali e carnali. Beninteso, l’esperienza (psicologica e razionalizzata) del nostro corpo è qualcosa di largamente culturale: il vissuto del corpo nel mondo «civilizzato», per esempio, non è los tesso del vissuto del corpo in una cultura preletterata. Ma il corpo, in sé stesso, non è un vissuto: è una realtà oggettiva, ed è sostanzialmente uguale da millenni per tutti gli esseri umani.Il corpo determina il nostro esserci, domina la nostra vita, precede la nostra coscienza di esistere, influenza le nostre esperienze mentali, si impone con le sue esigenze e i suoi limiti,resiste a tutti i tentativi di sublimarlo: in sintesi, mantiene il suo carattere primario. A cosa serve la Psicologia Dinamica? 1) Teoria del Funzionamento Mentale: definisce i rapporti fra le rappresentazioni coscienti e i processi inconsci di natura motivazionale ed emozionale: impatto del corpo sulla mente. 2) Spiegazione di come nasce il pensiero cosciente/razionale/logico a partire dai processi di rappresentazione inconscia/affettiva/irrazionale. 3) Ipotesi sull’origine dei disturbi psichici: esprimono dei contenuti affettivi che non sono Coscienti. 4) Ipotesi sul trattamento dei disturbi psichici: integrazione dei contenuti affettivi inconsci nella sfera della consapevolezza. 5) Specifica modalità di valutazione dell’organizzazione dei processi psichici e del funzionamento complessivo della personalità: serve a capire a che punto è il paziente. 6) Specifiche tecniche di intervento basate sull’analisi delle componenti affettive-motivazionali Inconsce per come si manifestano nella relazione terapeutica/d’aiuto. Scopi generale del corso
Descrivere come il pensiero clinico psicodinamico
consente di comprendere e spiegare le diverse condizioni psicopatologiche (almeno in alcuni aspetti essenziali) e il disagio dell’individuo.
Comprendere a quali aspetti dell’esperienza fanno
specifico riferimento le teorie psicodinamiche e per arrivare alla formulazione di ipotesi cliniche sul materiale che emerge nella relazione clinico- paziente. Parte teorica A) Approccio storico ed epistemologico: identificazioni dei due principali paradigmi rispetto cui è possibile riferire i contributi dei diversi autori psicodinamici (Eagle). B) Presentazione dei principali modelli dei singoli autori: freudiano, kleiniano, scuola britannica, interpersonale, psicologia del sé, psicologia dell’Io, teoria dell’attaccamento (Mitchell, Black). C) Presentazione dei principali costrutti clinici psicoanalitici: il conflitto, il narcisismo, le relazioni oggettuali, il transfert- contro-transfert, il trauma (Eagle, Mitchell-Black). CONCEZIONI CLINICHE • Principali concetti della psicopatologia e applicazioni della psicologia dinamica (dispositivi di vulnerabilità): Rossi Monti, Stanghellini. • Clinica contemporanea del Disturbo Borderline: trauma e dissociazione (Meares) • Sintesi contemporanea della patologia narcisistica (Ronningstam). Laboratorio Presentazione di casi clinici con la finalità di identificare gli aspetti dell’esperienza del paziente e del clinico cui si applicano i diversi modelli psicodinamici; Costruzione delle ipotesi di valutazione e intervento. Testi d’esame TESTI OBBLIGATORI Eagle M., “Da Freud alla psicoanalisi contemporanea”, Raffello Cortina, Milano. Stanghellini G., Rossi Monti M., «Psicologia del Patologico. Fondamenti di Psicologia Clinica e Dinamica», Raffello Cortina, Milano. Meares R., «Il modello dissociativo del disturbo borderline», Raffaello Cortina, Milano. Ronningstam E., «La personalità narcisistica», Franco Angeli, Milano in stampa 1 TESTO A SCELTA TRA I SEGUENTI 1) Stern D., “Il mondo interpersonale del bambino”, Bollati Boringhieri, Torino. 2) Ronningstam E., “I disturbi del Narcisismo”, Raffaello Cortina, Milano. 3) Meares R., “Il modello dissociativo del disturbo borderline di personalità”, Raffaello Cortina, Milano (in stampa).
4) Williams R. (a cura di), “Trauma e Relazioni”, Raffaello Cortina,
Milano. 5) Stanghellini G., Rossi Monti M., “psicologia del patologico. Fondamenti di psicologia clinica e dinamica”. 6) . I modelli clinici Il modello della psichiatria descrittiva 1) Identificare i segni clinici e i sintomi che consentono di identificare la malattia-sindrome-disturbo. 2) I segni clinici e i sintomi devono essere il più possibile oggettivabili (magari attraverso la costruzione di strumenti diagnostici affidabili e validi). 3) L‘esperienza soggettiva del paziente è utile solo nella misura in cui consente di risalire a un sintomo: va oggettivata (ad es., abbattimento, mancanza di energia, incapacità di provare piacere nella depressione). 4) L’esperienza soggettiva del paziente non fa la malattia, ma è secondaria a un deficit di funzionamento (stabile o reversibile) dei circuiti cerebrali: “broken brain” (Andreasen N., 2001). 5) Il target dell’intervento è l’eliminazione del deficit di funzionamento cerebrale. La psicopatologia fenomenologica 1) La psicopatologia si caratterizza per un’esperienza soggettiva di sé in rapporto al mondo (Dasein, Jaspers, 1913) che costituisce un’alterazione dal modo abituale (il senso comune) di esperire la realtà interna ed esterna. 2) L’esperienza soggettiva del paziente può essere ricondotta a quadri psicopatologici, ma è comunque caratterizzata dall’unicità individuale. 3) Quali che siano le cause dello specifico modo di essere al mondo del paziente è la sua esperienza soggettiva che finisce per costituire l’organizzazione patologica stabile e duratura. 4) L’indagine sull’unicità dell’esperienza soggettiva del paziente è lo strumento principale del clinico sia per la diagnosi che per l’intervento. 5) La “comprensione” (verstehn) dell’esperienza e il riconoscimento degli sforzi del paziente di trovare un significato alla propria vita sono gli obiettivi dell’intervento clinico. Gli approcci psicodinamici 1) I sintomi, i disturbi, le organizzazioni di personalità sono l’espressione di aspetti della vita mentale che non sono rappresentati a livello di identità cosciente dell’individuo. 2) Il modo di essere al mondo del paziente (la sua soggettività) è sempre determinato sia dalle componenti consce che inconsce dell’esperienza. 3) L’esperienza di sé in rapporto al mondo è il prodotto (in misura variabile a seconda degli autori) di una distorsione su base difensiva dell’immagine di sé e delle relazioni. 4) Il clinico si rivolge alle manifestazioni contraddittorie dell’esperienza soggettiva e dei comportamenti del paziente per portare alla luce le componenti inconsce della sua vita mentale. 5) L’obbiettivo dell’intervento è a) l’integrazione delle componenti inconsce nell’esperienza cosciente di sé; b) la revisione dell’immagine di sé pre-esistente. Le teorie psicodinamiche differiscono 1) Livello di organizzazione dell’esperienza soggettiva presi in considerazione. 2) Contenuti allontanati dalla consapevolezza. 3) Cause dell’inconsapevolezza: minacce interne, traumi esterni. 4) Ruolo della realtà esterna/interna nel plasmare o dare contenuto alle esperienze soggettive. 5) Processi del funzionamento mentale implicati nell’allontanamento delle esperienze. All’origine del modello freudiano 1) Contenuti psichici incompatibili con la coscienza ordinaria di sé determinano un affetto penoso e vengono allontanati dalla coscienza 2) Il carico affettivo di tali contenuti è “incapsulato” non è scaricato e determina il sintomo 3) Le idee allontanate dalla coscienza si esprimono autonomamente dal resto delle attività psichiche producendo anche in questo caso dei sintomi Metapsicologia e teoria delle nevrosi Funzioni dell’apparato psichico: principio del piacere e di realtà
Dalle fantasie inconsce alle pulsioni
Rimozione: aspetti adattivi e patogeni
Il modello topico: conscio-preconscio-inconscio
Verso il modello strutturale CONCEZIONE PSICOANALITICA DEL NARCISISMO - il rapporto con la realtà e le relazioni d’oggetto - dall’onnipotenza all’identificazione con l’oggetto idealizzato
NUOVO DUALISMO PULSIONALE
- La reazione terapeutica negativa e la coazione a ripetere - Pulsione di morte: azzeramento delle tensioni, distruttività, aggressività MODELLO STRUTTURALE - Nuova concezione di conflitti e delle difese - Nevrosi e struttura di personalità - Teoria dell’angoscia: sintomo come prodotto dell’inibizione nevrotica