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La nuova disciplina comunitaria degli aiuti di Stato:

concorrenza & competitività


Confindustria – Emilia Romagna

Gli aiuti alla R&S&I

Bologna, 3 marzo 2009

Milena Forni
DG Concorrenza, Commissione europea

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Presentazione

1. Introduzione:
 I principi comunitari in materia di aiuti di Stato
 Perché la Commissione controlla gli aiuti di Stato alla ricerca?

2. La normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato alla R&S&I:


• Gli atti normativi di base
• Le misure esentabili da notifica preventiva (Reg. 800/2008)

3. Le regole per la valutazione delle misure di R&S&I:


1. Le misure d’aiuto, le categorie della ricerca, le intensità d’aiuto e i progetti di
ricerca in collaborazione con gli organismi di ricerca
2. L’analisi dell’effetto di incentivazione e della necessità d’aiuto
3. La metodologia supplementare da applicare in caso di esame dettagliato

4. Gli aiuti alla R&S&I in Italia: cenni

5. Il legame degli aiuti alla R&S&I con la politica di coesione


comunitaria: cenni

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1. Introduzione: i principi comunitari in
materia di aiuti di stato

 La ratio della politica comunitaria in materia di aiuti di Stato è quella di


contribuire al mantenimento di condizioni di effettiva concorrenza
nell’ambito del mercato interno. In particolare sono vietati gli aiuti di
Stato nella misura in cui questi falsano o minacciano di falsare la
concorrenza nel suddetto mercato.

 Il controllo degli aiuti di Stato da parte della Commissione europea è,


pertanto, diretto a garantire uguali condizioni di concorrenza per tutte
le imprese operanti sul mercato interno.

 Gli aiuti sono, in generale, vietati ma compatibili. I principi generali per


un aiuto possono sintetizzarsi come segue:
 Compensazione (costi/benefici);
 Obiettivo di interesse comunitario (fallimento del mercato);
 Necessario per raggiungere l’obiettivo;
 Proporzionale.

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1. Introduzione: perché la Commissione
controlla gli aiuti di Stato alla ricerca?

Gli aiuti di Stato per la ricerca e lo sviluppo se da un lato possono rappresentare


un reale vantaggio per la società, dall’altro possono provocare effetti negativi,
quali:

 Aiutare le imprese inefficienti a restare sul mercato, provocando a lungo termine


un aumento dei prezzi per i consumatori
 Distorcere gli incentivi dinamici delle imprese e spiazzare gli investimenti
 Incentivare le pratiche esclusive e rafforzare di posizioni di mercato
 Influire sulle scelte di localizzazione delle attività
 Esercitare effetti sugli scambi

Conseguentemente, i motivi alla base del controllo degli aiuti per la R&S&I,
possono sintetizzarsi:
 Evitare una gara di sussidi
 Condizioni uguali nel mercato unico
 Industria europea competitiva
 Favorire la liberalizzazione
 Favorire la coesione

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2. La normativa comunitaria in materia di
aiuti di Stato alla R&S&I: gli atti normativi di
base

La normativa comunitaria in materia di aiuti di stato alla R&S&I:

 La disciplina comunitaria in materia di aiuti a R&S&I (C 323,


30/12/06)

 Il regolamento generale di esenzione n° 800/2008 (L 214


09/08/2008): in particolare capo I e sezione 7

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2. La normativa comunitaria in materia di aiuti
di Stato alla R&S&I: campo d’applicazione

 Imprese non in crisi

 Tutti i settori produttivi

 I regimi d’aiuto devono soddisfare le seguenti


caratteristiche:
– devono essere aperti (collaborazioni);
– non devono porre limiti al subappalto;
– non devono porre limiti allo sfruttamento dei
risultati della ricerca.

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2. La normativa comunitaria in materia di
aiuti di Stato alla R&S&I: le misure d’aiuto

Le misure d’aiuto
alla R&S:
• aiuti a favore di progetti di ricerca e sviluppo;
• aiuti per studi di fattibilità tecnica;
• aiuti destinati a coprire le spese relative ai diritti di proprietà industriale delle PMI;
• aiuti per la messa a disposizione di personale altamente qualificato; e
• aiuti alla ricerca nel settore agricolo e delle pesca.

all’innovazione:
• aiuti alle nuove imprese innovatrici;
• aiuti per l’innovazione dei processi e dell’organizzazione nei servizi;
• aiuti per servizi di consulenza in materia di innovazione e per servizi di supporto
all’innovazione;
• aiuti ai poli di innovazione.

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2. Le misure d’aiuto esentabili da notifica
preventiva in base al Regolamento n°
800/2008

Il regolamento generale di esenzione permette di attuare determinate


misure d’aiuto senza l’obbligo di notifica preventiva alla Commissione.
In particolare, le misure esentate da notifica sono:
aiuti alla R&S:
• aiuti a favore di progetti di ricerca e sviluppo;
• aiuti per studi di fattibilità tecnica;
• aiuti destinati a coprire le spese relative ai diritti di proprietà industriale delle PMI;
• aiuti per la messa a disposizione di personale altamente qualificato; e
• aiuti alla ricerca nel settore agricolo e delle pesca.

aiuti all’innovazione:
• aiuti alle nuove imprese innovatrici;
• aiuti per servizi di consulenza in materia di innovazione e per servizi di supporto
all’innovazione

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2. Le misure d’aiuto soggette ad obbligo di
notifica

le seguenti misure d’aiuto necessitano della notifica


alla Commissione:
• aiuti per l’innovazione dei processi e dell’organizzazione nei
servizi

• aiuti ai poli di innovazione

• aiuti individuali superiori alle soglie di notifica (si veda oltre)

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3. Le regole per la valutazione delle misure di
aiuto

La disciplina stabilisce le regole per la valutazione delle misure di R&S&I in


base ai seguenti principi cardini:

1. Regole sulla compatibilità di determinate misure di aiuto:


• Riguarda dei progetti di ricerca;
• Definisce le categorie di ricerca;
• Definisce i costi ammissibili per un progetto di ricerca
• Determina le intensità di aiuto;
• Riguarda le imprese di tutte le dimensioni

2. Analisi dell’effetto di incentivazione e della necessità dell’aiuto

3. Metodologia supplementare da applicare in caso di esame


dettagliato

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3.1 Le regole per la valutazione delle misure
di aiuto

A. Identificazione delle misure d’aiuto alla R&S&I

B. Definizioni e condizioni di base

C. Categorie della ricerca

D. I progetti di ricerca in collaborazione con organismi


di ricerca

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3.1 Le regole per la valutazione delle misure
d’aiuto: le misure d’aiuto

Le misure d’aiuto
alla R&S:
• aiuti a favore di progetti di ricerca e sviluppo;
• aiuti per studi di fattibilità tecnica;
• aiuti destinati a coprire le spese relative ai diritti di proprietà industriale delle PMI;
• aiuti per la messa a disposizione di personale altamente qualificato; e

all’innovazione:
• aiuti alle nuove imprese innovatrici;
• aiuti per l’innovazione dei processi e dell’organizzazione nei servizi;
• aiuti per servizi di consulenza in materia di innovazione e per servizi di supporto
all’innovazione;
• aiuti ai poli di innovazione.

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3.1 Le regole per la valutazione delle misure
d’aiuto: i progetti di ricerca

Gli aiuti a favore di progetti di ricerca: fondamentale,


ricerca industriale e sviluppo sperimentale.

Sono destinati principalmente alle imperfezioni di mercato


legate alle esternalità positive, inclusi i beni pubblici.

Le diverse intensità d’aiuto rispecchiano diverse


dimensioni di imperfezione del mercato nonché la
prossimità dell’attività alla commercializzazione.

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3.1 Le regole per la valutazione delle misure
d’aiuto: le categorie della ricerca
 Ricerca fondamentale: Lavori sperimentali o teorici svolti soprattutto per
acquisire nuove conoscenze sui fondamenti di fenomeni e di fatti osservabili,
senza che siano previste applicazioni o utilizzazioni pratiche dirette;
Intensità consentita: fino al 100% e non é legata ad un prodotto

 ricerca industriale: ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire


nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o
servizi o permettere un notevole miglioramento dei prodotti, processi o servizi
esistenti;
Intensità consentita: fino al 50%; é legata ad un prodotto (non i prototipi)

 sviluppo sperimentale: acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo


delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica,
commerciale e altro, allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per
prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati (inclusi la creazione di
un prototipo utilizzabile per scopi commerciali o, a determinate condizioni,
progetti pilota).
Intensità consentita: 25%  20%, prototipi o spese di dimostrazione

 Con i bonus le intensità possono salire: PMI, collaborazione, diffusione dei


risultati

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3.1 Le regole per la valutazione delle misure
d’aiuto: le intensità d’aiuto dei progetti di
ricerca

Le intensità d’aiuto sono calcolate sulla base dei costi ammissibili che
dipendono dal tipo di misura proposta. In sintesi:

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3.1 Le regole per la valutazione delle misure d’aiuto: le
misure d’aiuto per la ricerca e lo sviluppo (continua)

• aiuti per studi di fattibilità tecnica: sono destinati a ovviare


all'imperfezione dovuta alla carenza e all'asimmetria dell'informazione. L’intensità
di aiuto: dal dal 50% al 75% per le PMI e dal 35% al 65% per le grandi
imprese.

• aiuti per coprire le spese relative ai diritti di proprietà industriale


delle PMI: sono ammissibili tutti i costi anteriori alla concessione del diritto,
nonché i costi sostenuti per il rinnovo della domanda prima della concessione del
diritto; i costi di traduzione e altri costi sostenuti al fine di ottenere la
concessione o il riconoscimento del diritto in altre giurisdizioni.

• aiuti per la messa a disposizione di personale altamente


qualificato: sono ammissibili tutti i costi del personale relativi all'utilizzazione
e all'assunzione temporanea del personale altamente qualificato. L'intensità di
aiuto è del 50 % dei costi ammissibili, per un periodo massimo di tre anni per
impresa e per persona.

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3.1 Le regole per la valutazione delle misure
d’aiuto: le misure d’aiuto per l’innovazione

Gli aiuti all’innovazione devono riguardare attività precise:


 Imprese innovative: piccole imprese <6 anni (attenzione: errore nella
versione italiana!), con >15% R&S oppure prodotto tecnologicamente
innovativo/rischioso  max 1 Meur, cumulo con R&S e capitali di rischio
 Innovazione organizzativa e di processo nei servizi: solo
investimenti ICT, costi ammissibili come R&S, collaborazione con PMI, risultato
tangibile (standard, modello di business), novità e rischi  15% grandi,
25/35% PMI
 Servizi di consulenza in materia di innovazione e per servizi di
supporto all’innovazione: solo per PMI, max 200 000 per tre anni,
acquisto del servizio a prezzi di mercato
 Distretti o clusters o poli di innovazione: a) aiuti agli investimenti
(edifici, laboratori, reti a banda larga), max intensità 15%; intensità cresce a
30/40/50% in funzione del livello del GDP); b) aiuti al funzionamento (costo del
personale per gestione, marketing, formazione) max 10 anni se decrescenti;
max 5 se stabili)

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3.1 Le regole per la valutazione delle misure d’aiuto: i
progetti di ricerca in collaborazione con organismi di
ricerca

I finanziamenti pubblici a R&S&I non sono considerati come aiuti di


Stato se gli stessi sono rivolti ad attività di ricerca, sviluppo e
innovazione non economiche svolte da organismi di ricerca; e se le
attività di ricerca e sviluppo commissionate alle imprese da parte
delle autorità pubbliche sono svolte a condizioni di mercato (gara
aperta).

 Quando un istituto di ricerca fa attività economiche, il sussidio incrociato è


evitato in presenza di separazione contabile fra l’attività economica e quella
istituzionale.

 Quando un progetto di ricerca è condotto in collaborazione da un’impresa e un


organismo pubblico vi è il rischio di un aiuto indiretto all’impresa. Condizioni
da rispettare:
1. Servizi a prezzi di mercato (costi + margine)
2. Allocazione dei risultati
3. Costi del progetto a carico dell’impresa

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3.2 Analisi dell’effetto di incentivazione e della
necessità dell’aiuto

L’ effetto di incentivazione:
 Gli aiuti di stato devono determinare un cambiamento di
comportamento da parte del beneficiario inducendolo ad accrescere il
suo livello di attività di RSI.

Almeno uno degli elementi seguenti:


 Aumento delle dimensioni del progetto;
 Aumento della portata;
 Aumento del ritmo;
 Aumento dell’importo totale della spesa di RSI
 Incentivo sempre dimostrato per PMI; ex-post per le grandi
imprese (rapporto annuale)

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3.3 I grandi progetti di ricerca: l’esame
dettagliato

Soglie di notifica individuale per impresa per progetto /studi di fattibilità:


 7,5 milioni di aiuto se sviluppo sperimentale
 10 milioni di aiuto se ricerca industriale
 20 milioni di aiuto se ricerca fondamentale
 5 milioni di aiuto se innovazione del processo o dell’organizzazione
in attività di servizi
 5 milioni di aiuto per poli di innovazione (per polo)

Decisioni relative a grandi progetti di ricerca adottate ad oggi: > 20

• 3 Procedure di indagine formale aperte: ITP (ES) con decisione finale


ad ottobre 2008; VHD (FR) poi ritirato e Volvo Aereo in corso
• Paesi: FRA (soprattutto), DE, ES, UK, NL, SW

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3.3 I grandi progetti di ricerca: l’esame
dettagliato

 Metodologia seguita per le misure sottoposte


all’esame dettagliato:

Valutazione Valutazione
degli effetti degli effetti
positivi negativi

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3.3 I grandi progetti di ricerca: l’analisi degli
effetti positivi

Fallimento del mercato:


 Ricadute della conoscenza: esternalità positive, diritti di
proprietà intellettuale;
 Asimmetrie informative: difficoltà nel reperire finanziamenti
(es. STMicroelectronic); livello di rischio e complessità della
ricerca;
 Mancanza di coordinamento: progetti con molti partner (es.
HOMES);
Strumento appropriato:
 anticipi rimborsabili  prestiti rimborsati in funzione del
successo del progetto
 sovvenzioni, in alcuni casi

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3.3 I grandi progetti di ricerca: l’analisi degli
effetti positivi (segue)

Effetto incentivo e necessità dell’aiuto:


per verificare se gli aiuti prospettati indurranno le
imprese a svolgere attività di R&S&I che altrimenti
non avrebbero svolto.
Indicatori: analisi controfattuale, valore netto
atteso, livello degli investimenti previsti, rischi del
progetto, valutazione continua.
Proporzionalità:
processo di selezione; aiuto mantenuto al minimo

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3.3 I grandi progetti di ricerca: l’analisi degli
effetti negativi

Definizione dei mercati rilevanti:


non sempre facile se tecnologia incide su più
mercati. Riferimento a decisioni in materia di
fusioni
Impatto sugli incentivi dinamici delle imprese:
ammontare, tipo dell’aiuto, prossimità al mercato,
processo di selezione, barriere all’uscita, incentivi
alla concorrenza sui mercati futuri, ecc.
Creazione di potere di mercato:
struttura e peso nel mercato; barriere all’entrata;
potere dell’acquirente; processo di selezione

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3.3 I grandi progetti di ricerca : l’analisi degli
effetti negativi (segue)

Possibili correzioni 

 Intensità ridotte;
 obblighi di diffusione dei risultati;
 separazione contabile;
 divieto di discriminazione tra beneficiari
potenziali.

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4. Gli aiuti alla R&S&I in Italia: cenni

 Oggi esiste una pletora di strumenti. Difficile tenerne conto,


specie con le misure esentate.

Spesa R&S in Italia (dati 2006 Istat):

 poca (1,14% sul PIL),


 fatta dalle imprese nei termini del 50%,
 Forte concentrazione nelle unità produttive di maggiore
dimensione: 70.7% fatto da imprese >500 addetti,
 Ruolo trainante nel nord ovest con il 37,4% della spesa, seguito
dal Centro (25,1 %), dal Nord-est (19%) e dal Mezzogiorno
(18,5 %),
 La concentrazione maggiore si riscontra in tre regioni (Lazio,
Piemonte e Lombardia 59,1%)

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4. Alcuni regimi italiani « del passato »

Regimi più significativi (dati 2004):

 N 173/00 (FAR): 358 Meur; gestione MIUR


 N 445/00 (FIT): 156 Meur; gestione MAP
 N 630/97 (L.488 ricerca): 128 Meur
 N 655/97 (L. 140): 81 Meur
 N 118/94 (IMI ricerca): 144 Meur
 N 108/85 (Sabatini): 18 Meur

Inoltre: aiuti settoriali (aerospazio), regionali, ecc.

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4. Regimi italiani attivi

 Credito d’imposta R&S  approvato (non aiuto); ora


meno automatico (N 507/2007)

 Industria 2015 (6 miliardi di euro fino al 2013 – forse


meno dopo AZ)  regime quadro approvato,
utilizzabile anche dalle regioni! (N 302/2007)

 Regimi regionali: Piemonte, FVG, Marche (N


457/2007), Toscana (N 753/2007), Emilia Romagna
(N 3/2007) ecc.

 Regimi settoriali: energia, aeronautica (N 101/2008)

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5. Il legame della disciplina degli aiuti alla
R&S&I con la politica di coesione UE: cenni

La politica di coesione UE:


L’Italia, terzo principale beneficiario della politica di coesione dell’UE, dopo Polonia e
Spagna, fruirà di 28,8 miliardi di euro nel periodo di programmazione 2007-13.
Alcune fra le 10 priorità di coesione nazionale, sono rivolte alla ricerca e
all’innovazione, quali ad esempio:
– miglioramento e valorizzazione delle risorse umane;
– promozione della ricerca e dell’innovazione per la competitività;
– uso sostenibile ed efficiente delle risorse ambientali per lo sviluppo .

Strumenti:
A livello nazionale: PON Ricerca e competitività FESR
A livello regionale: POR regionali
Legame con le misure di aiuti di Stato R&S&I (alcuni esempi):
 Emilia Romagna: Regime attuato in esenzione (Reg. 800/08) per la ricerca e
lo sviluppo in attuazione della Misura 3.1.2 – attività I.1.2 del POR (X 53/2008);
Regime riguardante i progetti integrati di impresa in attuazione della Misura
1.1.B (X 13/2009)

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6. Conclusione

 Maggiore libertà per i regimi, esentati da


notifica (ma forse leggermente più rigidi)
 Nuove possibilità per l’innovazione: giovani
imprese innovatrici (ma regole più complesse
per intermediari)
 Grandi progetti di ricerca sicuramente più
complessi e difficili da approvare

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Bibliografia
Disciplina comunitaria in materia di aiuti di stato a favore di R&S&I:
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2006:323:0001:0026:IT:PDF

Regolamento (CE) N. 800/2008 della Commissione del 6 agosto 2008


http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2008:214:0003:0047:IT:PDF

Dove reperire il testo delle decisioni della Commissione:


http://ec.europa.eu/competition/state_aid/register/

La lista delle decisioni relative a grandi progetti di ricerca, aggiornata periodicamente, è reperibile al seguente
indirizzo:
http://ec.europa.eu/competition/state_aid/studies_reports/ws_20.pdf

Altre letture di interesse:


Guida alla normativa sugli aiuti di Stato per PMI (aggiornato al 30/01/09):
http://ec.europa.eu/competition/state_aid/studies_reports/sme_handbook.pdf

Towards world-class clusters in the European Union: Implementing the broad-based innovation strategy
http://ec.europa.eu/enterprise/innovation/doc/com_2008_652_en.pdf

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GRAZIE!

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