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SPETTRI STELLARI

Modello atomico
Bohr nel 1913 immagin che lelettrone si
muovesse intorno al nucleo seguendo traiettorie
fisse, dette orbite.
Quando un atomo assorbe
energia, gli elettroni passano
a orbite pi esterne.
Quelle pi lontane dal nucleo sono
meno stabili di quelle interne e perci
lelettrone tende a tornare nellorbita a energia
pi bassa ripristinando cos lo stato energetico
iniziale; quando accade ci lenergia viene
emessa sotto forma di radiazione
elettromagnetica.
La radiazione elettromagnetica

Planck nel 1900 ipotizz che lenergia della


radiazione non si trasferisse mediante un
flusso continuo, bens sotto forma di
pacchetti detti quanti o fotoni.
Lenergia di questi proporzionale alla
frequenza della radiazione elettromagnetica.
E=h
Questa quantizzazione si vede negli spettri
di emissione a righe.
Gli spettri
La luce emessa da una sorgente si propaga nello spazio
in ogni direzione.
Se essa penetra in un corpo trasparente, si ha il
fenomeno dellarifrazione, che provoca la scomposizione
della luce policromatica in radiazioni di diverso colore
(lunghezze donda) che possono essere raccolte su uno
schermo dando cos origine allo spettro.

L'esperimento di scindere la luce nei suoi colori


componenti fu effettuato daNewtonnel1666, ponendo
le basi della spettroscopia.
Tipi di spettri
Esistono due tipi di spettri:
Spettri adassorbimento: si ha quando la luce emessa
da una sorgente, passa per un gas a bassa pressione.

Spettri di emissione: l'insieme delle frequenze


dellaradiazione elettromagneticaemesse dagli
elettroni di unelemento chimicoo di uncomposto
chimico.
Questi spettri possono essere di due tipi: continui o a
righe.
Continua: contiengono tutte le onde
elettromagnetiche esistenti, poich in essi
non vi sono interruzioni tra una radiazione e
l'altra.

A righe o bande: si ottiene usando come


sorgente ungas a bassadensitepressione
e ad elevata temperatura. Lospettroche ne
deriva non continuo ma a righe o bande.
Corpo nero
Il corpo nero per definizione assorbe tutta lenergia incidente su di
esso senza rifletterla, bens la reirradia (emette una radiazione
elettromagnetica). In astronomia, alcuni oggetti come le stelle
possono essere considerati corpi neri perch le stelle producono
energia e non la riflettono come i pianeti.
Confronto tra lo spettro di una stella di temperatura T con lo spettro
di un corpo nero della stessa temperatura
La potenza totale emessa per unit di superficie (intensit
luminosa) data dalla legge di Stefan-Boltzmann I = T4
(con = 5.87*10 - 8 W/m2 K4 ).

La luminosit dipende soltanto dalla superficie di emissione e


dallintensit della radiazione emessa, che a sua volta dipende
dalla temperatura superficiale dellastro L= 4r2T4

La lunghezza donda alla quale lintensit della radiazione


emessa dal corpo nero massima, data dalla legge di Wien
max = 0,00298/T

verifica
Il Sole ha colore giallo chiaro per definizione, la sua
temperatura superficiale di circa 5.870 gradi Kelvin: =
0.00298 / 5870 = 5.07*10^-7 m = 507 nm
507 nm corrispondono alla lunghezza donda tipica del giallo.
Classificazione delle stelle
La classificazione pi usata per dividere le stelle si basa sulla
temperatura, ossia sul lorospettro, dato che sono parametri
strettamente collegati.
A partire dal primo modello proposto da Draper nel 1872,
Annie Cannon fornisce nel 1918 una versione pi completa di
classificazione delle stelle, infatti include il 99% delle stelle
conosciute.
Essa suddivide le stelle in sette classi principali contraddistinte
dalle lettere: O, B, A, F, G, K, M.(Oh, Be A Fine Girl/Guy, Kiss
Me)

Ogni classe suddivisa in ulteriori 10 sottoclassi che


individuano intervalli di temperatura pi piccoli, indicate da
numeri da 0 a 9.
Harvard classification
Class Colore Temperatur percentua
le
e a (K)
O blu 50.000- -
25.000
B Blu/bianco 25.000- -
11.000
A bianco 11.000-7.500 0.75%
F Bianco/giallo 7.500-6.000 3%
G giallo 6.000-5.000 6.5%
K Giallo/aranci 5.000-3.500 13%
Le stelle
one emettono lunghezze donda diverse (composizione chimica)
distribuite in unampia
M rosso 3.500-3.000 67.5%
porzione dello spettro elettromagnetico ma ci che determina il loro colore
corrisponde alla max.
Man mano che ci si sposta dalla classe B alla classe K si assiste ad una
transizione del
picco demissione dal bianco-blu a giallo-arancio.
Classificazione MKK
Nel 1943 gli scienziati americani William W. Morgan, Phillip C. Keenan e
Edith Kellman
proposero un nuovo metodo di classificazione (MKK). Il motivo per cui fu
proposta questa nuova classificazione risiede nel fatto che era stato
osservato che stelle con la stessa
temperatura possono avere luminosit assolute diverse se hanno
La classe assegnata
dimensioni sulla
differenti ed base della
emettono la larghezza di certedilinee
stessa quantit di per unit di
energia
assorbimento nello spettro della stella che collegata con ladensit
superficie.
superficiale della stella stessa. Poich nel corso della loroevoluzionele
stelle aumentano il lorovolumee di conseguenza diminuiscono la loro
densit, queste classi ci indicano anche lo stato evolutivo della stella.
IA Supergiganti pi luminose
IB Supergiganti meno luminose
II Giganti luminose
III Giganti normali
IV Sotto giganti
V Nane (sequenza principale*)
Luminosit e
magnitudine assoluta

Per mettere in relazione la luminosit di una stella con quella di altre di


grandezza comparabile, si deve tenere conto della magnitudine.
In questo caso possiamo riferirci a una magnitudine apparente, ovvero
alla luminosit di una stella confrontata con quella della Stella Polare.

Lamagnitudine assoluta, invece, definita come la magnitudine che


avrebbero le stelle se si trovassero tutte alla stessa distanza stabilita,
per convenzione, di 10 parsec (pari a circa 32,6 anni luce) dalla Terra.
La luminosit inversamente proporzionale alla magnitudine.

Per ricavare la magnitudine assoluta di una stella dalla sua magnitudine


apparente necessario quindi conoscere la sua distanza dalla Terra.

Lindice di colore, o semplicemente colore, la differenza tra le


magnitudini in due diversi filtri (o bande) di una stella.
Diagramma HR
Ildiagramma di Hertzsprung-Russel(HR) un grafico in cui si
rappresenta lamagnitudine assoluta delle stellein funzione della
temperatura. (Esso permette di rappresentare
dimensione,luminosit, temperatura eet.)
Formazione e struttura atomica
della stella
Formazione del nucleo
Nana Bruna
Prostella
Fase di accensione
della stella

Equilibrio
Nana bianca
Morte della stella
Nebulosa planetaria Buco
nero

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