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Lamministrazione della s.p.a.

il modello tradizionale
(art. 2380-bis art. 2409-septies)

Lorenzo Benatti
Parma, 9 marzo 2015
Lamministrazione della s.p.a.
In cosa consiste lamministrazione di una societ?
Nellattivit di gestione dellimpresa societaria.
Lincarico di amministratore per certi versi
assimilabile al mandato, ma non una sottocategoria di
questo ultimo.
La fonte del rapporto latto costitutivo/statuto.
Lamministratore libero nelle modalit di
espletamento del proprio incarico, mentre il mandatario
lo deve eseguire secondo le istruzioni del mandante.
Scelta e nomina ammin.
2380-bis 2 c.: lamministrazione pu
essere affidata anche a non soci,
Ci si chiede se possono essere nominati
amministratori anche persone giuridiche
(cfr. art. 2361 e 111-duodecies disp. Att.,
societ europea, Geie).
Requisiti amministratori (1)
Requisito generale (art. 2382):
non pu essere nominato amministratore
linterdetto, linabilitato, il fallito, o chi stato
condannato ad una pena che importa
linterdizione, anche temporanea, dai pubblici
uffici o lincapacit ad esercitare uffici
direttivi;
la mancanza dei requisiti rende nulla la nomina.
Requisiti amministratori (2)
Requisiti speciali (2387): lo statuto pu
subordinare l'assunzione della carica di
amministratore al possesso di speciali requisiti di
onorabilit, professionalit ed indipendenza,
anche con riferimento ai requisiti al riguardo
previsti da codici di comportamento redatti da
associazioni di categoria o da societ di
gestione di mercati regolamentati. Si applica in
tal caso l'articolo 2382 (1 c.). Resta salvo
quanto previsto da leggi speciali in relazione
all'esercizio di particolari attivit (2 c.).
Codice di autodisciplina di Borsa
Italiana s.p.a.
Il consiglio di amministrazione deve essere
composto da amministratori esecutivi e non
esecutivi.
Un numero adeguato di amministratori non
esecutivi sono indipendenti, nel senso che non
intrattengono, n hanno di recente intrattenuto,
neppure indirettamente, con lemittente o con
soggetti legati allemittente, relazioni tali da
condizionarne attualmente lautonomia di
giudizio.
Requisiti esponenti banche
Art. 26 tub: i soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo
devono possedere requisiti di professionalit, onorabilit e indipendenza stabiliti con
regolamento del ministro delleconomia.
Dm 18 marzo 1998, n. 161:
Amministratori: devono possedere unesperienza complessiva di almeno un triennio di
(art. 1):
attivit di amministrazione o di controllo ovvero compiti direttivi presso imprese;
attivit professionali in materia attinente al settore creditizio, finanziario,
mobiliare, assicurativo o comunque funzionali allattivit della banca;
attivit di insegnamento universitario in materie giuridiche o economiche;
funzioni amministrative o dirigenziali presso enti pubblici o pubbliche
amministrazioni aventi attinenza con il settore creditizio, finanziario, mobiliare o
assicurativo ovvero presso enti pubblici o pubbliche amministrazioni che non
hanno attinenza con i predetti settori purch le funzioni comportino la gestione di
risorse economico-finanziarie;
Non possono essere amministratori, direttori generali o sindaci coloro che, almeno per
i due esercizi precedenti ladozione dei relativi provvedimenti, hanno svolto funzioni
di amministrazione, direzione o controllo in imprese sottoposte a fallimento, a
liquidazione coatta amministrativa o a procedure equiparate (art. 4).
Incompatibilit
Sussistono incompatibilit endo ed extra-
societarie. I soggetti incompatibili devono
scegliere:
divieto di concorrenza (art. 2390),
amministratore e dipendente,
amministratore e sindaco (art. 2399),
amministratore e professionista/dipendente pubblico.
Divieto di concorrenza
Art. 2390, 1 co. stabilisce che: gli
amministratori non possono assumere la qualit
di soci illimitatamente responsabili in societ
concorrenti, n esercitare unattivit concorrente
per conto proprio o di terzi, n essere
amministratori o direttori generali in societ
concorrenti, salvo autorizzazione
dellassemblea. La norma si applica anche ai
liquidatori.
Rinvio.
Amministratore e dipendente
Per stabilire se vi sia compatibilit tra rapporto di lavoro
dipendente e incarico di amministratore bisogna
accertare se esista in concreto un valido rapporto di
lavoro subordinato. Ossia se vi sia una effettiva
subordinazione del dipendente rispetto agli organi della
societ. Il rapporto di lavoro dipendente sempre
incompatibile con lincarico di Amministratore Unico,
mentre per gli Amministratori Delegati bisogna
verificare se lampiezza e la tipologia della delega non
coincidono con le funzioni attribuite come dipendente.
Lo stesso dicasi per i consiglieri di amministrazione.
Amministratore e sindaco
Art. 2399, 1 co., lett. b): bench non
preveda esplicitamente lincompatibilit,
essa appare pacifica. In tal senso anche art.
148, 3 co., lett. b), tuf.
Amministratore e
professionista/incarichi pubblici
Diverse norme dellordinamento prevedono
incompatibilit con lo svolgimento di alcune
attivit:
impiegati civili dello stato;
Parlamentari, membri del governo, sindaci, presidenti di
provincia, membri CSM eletto dal parlamento,
presidenti o membri della Consob,
alcune categorie di professionisti.
Per gli avvocati lincompatibilit riguarda incarichi
(amministratore delegato) comportanti potere di
gestione e rappresentanza. Lo stesso deve dirsi per
commercialisti.
Nomina amministratori (1)

La nomina degli amministratori spetta


allassemblea, fatta eccezione per i primi
amministratori, che sono nominati nellatto
costitutivo (art. 2383, 1 comma).
E possibile voto segreto? v. art. 2375.
Lo statuto pu prevedere norme particolari (art.
2368): voto di lista o altre forme per assicurare
rappresentanza minoranza.
Norme particolari per
lelezione degli amministratori
La giurisprudenza ritiene che le norme particolari
devono rispettare i seguenti principi:
competenza esclusiva della nomina del consiglio di
amministrazione da parte dell'assemblea;
unitariet del procedimento assembleare;
libert di voto.
Tipologie di clausole:
metodo del voto di lista (metodo dHondt),
sistema delle liste bloccate o a voto scalare,
metodo del voto limitato,
creazione di categorie speciali di azioni (ma no
Nomina amministratori (2)
Eccezioni nomina assembleare:
art. 2449, 1 c.: nelle societ con partecipazione dello stato o di
enti pubblici, che lo statuto possa ad essi conferire la facolt di
nominare un numero di sindaci o di componenti del consiglio di
sorveglianza proporzionale alla partecipazione al capitale
sociale. Tuttavia tale clausola statutaria pu essere prevista solo
negli statuti delle societ che non fanno ricorso al mercato del
capitale di rischio. A queste ultime societ trova applicazione il
quarto comma dello stesso art. 2449 c.c., che prevede che
possono essere attribuiti allo stato od agli altri enti pubblici
partecipanti strumenti finanziari partecipativi, cui si applica il
terzo comma dellart. 2351.;
art. 2450, 1 c. stato abrogato;
art. 2351, 5 c., cons. indipendente per monistico.
Invalidit nomina di un
amministratore
Secondo la cassazione linvalidit della composizione
dellorgano societario non comporta di per s la sua
assenza. Per quanto concerne gli effetti a cascata
dellannullamento della delibera assembleare della
nomina degli amministratori, va verificato di volta in
volta se la mancanza o leliminazione degli effetti della
delibera pregiudizievole invalida siano realmente tali
da determinare la caducazione della delibera o dellatto
dipendenti. Lillegittima composizione dellorgano d
luogo non a nullit, ma a un vizio di annullabilit da fare
valere entro i termini previsti dal codice civile.
Nomina amministratori quotate
Art. 147ter TUF:
1. Lo statuto prevede che i componenti del consiglio di
amministrazione siano eletti sulla base di liste di candidati e
determina la quota minima di partecipazione richiesta per la
presentazione di esse.
3. Almeno uno dei componenti del consiglio di amministrazione
espresso dalla lista di minoranza che abbia ottenuto il maggior
numero di voti e non sia collegata in alcun modo, neppure
indirettamente, con i soci che hanno presentato o votato la lista
risultata prima per numero di voti.
4. In aggiunta, almeno uno dei componenti del consiglio di
amministrazione, ovvero due se il consiglio di amministrazione sia
composto da pi di sette componenti, devono possedere i requisiti
di indipendenza stabiliti per i sindaci, gli ulteriori requisiti previsti
da codici di comportamento redatti da societ di gestione di mercati
regolamentati o da associazioni di categoria.
Rieleggibilit
Art. 2383, 3 co: gli amministratori sono
rieleggibili.
Accettazione
Alla nomina deve seguire laccettazione da
parte dellinteressato, che pu essere:
scritta,
orale,
di fatto,
e anche preventiva.
Pubblicit nomina
2383 4: entro trenta giorni dalla notizia
della loro nomina gli amministratori devono
richiedere liscrizione nel registro delle
imprese indicando per ciascuno di essi il
cognome e il nome, il luogo e la data di
nascita, il domicilio e la cittadinanza,
nonch a quali tra essi attribuita la
rappresentanza della societ, precisando se
disgiuntamente o congiuntamente.
Effetti della pubblicit
2383, 5: le cause di nullit o di
annullabilit della nomina degli
amministratori che hanno la rappresentanza
della societ non sono opponibili ai terzi
dopo l'adempimento della pubblicit di cui
al quarto comma, salvo che la societ provi
che i terzi ne erano a conoscenza.
Numero amministratori (1)
La legge non prevede un numero di amministratori,
rimettendone la determinazione allo statuto. Ma lart.
2380-bis, 4 co. prevede che: se lo statuto non
stabilisce il numero degli amministratori, ma ne indica
solamente un numero massimo e minimo, la
determinazione spetta allassemblea.
Numero amministratori (2)
La prevalente giurisprudenza di merito e la
giurisprudenza di legittimit (cass. 4 novembre 2003, n.
16496) ritengono legittima anche una clausola statutaria
che rimetta allassemblea la scelta tra nominare un
amministratore unico o un consiglio di
amministrazione.
Lart. 2380-bis, 3 co., dispone che: quando
lamministrazione affidata a pi persone, queste
costituiscono il consiglio di amministrazione. Ci
significa che lamministrazione funziona con il metodo
collegiale, come si vedr tra poco.
Compenso: onerosit incarico
Lincarico di amministratore si presume
oneroso:
2364, 1 c., n. 3 (contenuto atto costitutivo);
2389 (disciplina compenso),
2392, 1 c. (diligenza professionale),
2383 (risarcimento per revoca senza giusta causa).
Si tratta di una presunzione relativa.
Spetta anche allamministratore non operativo.
Competenza determinazione
Ripartizione competenza:
nel modello tradizionale ed in quello monistico la
fissazione del compenso degli amministratori in
genere rimessa allassemblea (2389). In quello
dualistico la determinazione spetta al consiglio di
sorveglianza (art. 2409-XIII, lett. a). Il compenso pu
essere fissato dallo statuto (art. 2364, n. 3). In caso di
contrasto tra clausola statutaria e delibera assembleare
sulla misura del compenso, prevale la prima.
il compenso degli amministratori di particolari cariche
compete al consiglio di amministrazione (2389, 3 c.).
Alcune questioni
Pu essere attribuito in unica soluzione o pi soluzioni.
Pu essere attribuito un gettone di presenza
commisurato alla durata delle riunioni.
Talora sono previste indennit di fine esercizio o
buonuscite.
Il compenso potrebbe essere corrisposto da soggetti
diversi dalla societ (caso tipico: gruppi di societ).
La delibera del compenso implicitamente inclusa
nello.d.g. dellassemblea che prevede la nomina degli
amministratori.
La deliberazione pu essere adottata in corso di
mandato.
Voto amministratore nella
fissazione compenso
Il socioamministratore pu votare
nellassemblea che determina il suo compenso,
oppure si tratta di una situazione di conflitto di
interessi ai sensi dellart. 2373 c.c.?
Secondo la giurisprudenza irrilevante che la
delibera consenta al socio di raggiungere anche
un proprio interesse, se contemporaneamente non
viene leso linteresse sociale. Determinante
verificare se la misura del compenso risulti
eccessiva rispetto alla prestazione dovuta, caso in
cui intrinseco il danno per la societ.
Partecipazione utili e stock options
Secondo lart. 2389, 2, i compensi possono
essere costituiti in tutto o in parte da
partecipazioni agli utili o dall'attribuzione del
diritto di sottoscrivere a prezzo predeterminato
azioni di futura emissione.
Nel primo caso occorre vi sia un utile,
Non necessaria una delibera assembleare.
Il compenso spetta anche se la societ delibera la
non distribuzione degli utili.
Incerto se il compenso spetta anche se lutile
utilizzato per la copertura di perdite.
Amministratori investiti di
particolari cariche (1)
Devono essere particolari cariche istituite dallo statuto. La norma
non si applica quando siano cariche istituite dallassemblea, n
quando si tratti di ripartizioni di compiti decise allinterno del
consiglio di amministrazione.
Gli amministratori investiti di particolari cariche sono:
lamministratore delegato (anche si privo di rappresentanza),
il presidente del consiglio di amministrazione (non il presidente onorario),
il vicepresidente.
Non sono amministratori investiti di particolari cariche:
i membri del comitato esecutivo,
lamministratore unico,
i membri del comitato interno per il controllo sulla gestione e degli altri
comitati interni al c.d.a.
Amministratori investiti di
particolari cariche (2)
Il compenso per la carica particolare
aggiuntivo rispetto a quello normale di
amministratore.
Occorre il parere collegio sindacale, ma in
mancanza la delibere non annullabile (?)
Anche la remunerazione degli amministratori
investiti di particolari cariche pu consistere in
una partecipazione agli utili.
Limite
Se lo statuto lo prevede, l'assemblea pu
determinare un importo complessivo per la
remunerazione di tutti gli amministratori,
inclusi quelli investiti di particolari cariche
(2389, 3 c.).
si tratta di una facolt,
La mancata attribuzione del compenso o
attribuzione di compenso esiguo
Se la misura del compenso non stabilita da atto costitutivo o
assemblea, ne pu essere chiesta la determinazione al giudice.
Gli amministratori possono impugnare la determinazione di un
compenso irragionevolmente sproporzionato.
Il giudice competente quello del lavoro (il rapporto di
immedesimazione organica allesterno e di prestazione dopera
allinterno della societ).
Il giudice deve stabilire il compenso secondo equit: tariffe
professionali, retribuzioni lavoratori subordinati, importanza lavoro
svolto, dimensioni impresa, retribuzioni noti per incarichi analoghi,
operativit o meno degli amministratori.
Il ricorso precluso qualora lamministratore abbia tacitamente
accettato di svolgere lincarico gratuitamente o per un modico
compenso.
La controversia circa lammontare del compenso si ritiene possa essere
rimessa ad arbitri.
Congruit compenso
Per valutare la congruit del compenso la
giurisprudenza ha individuato alcuni indici:
la peculiarit delle mansioni affidate
allamministratore,
le dimensioni ed il giro daffari della societ,
lentit del patrimonio sociale e lorganizzazione
strutturale della societ,
il compenso corrente sul mercato per analoghe
prestazioni in societ con caratteristiche simili.
La prassi
Nella prassi la fissazione del compenso avviene
spesso in modo tardivo, dopo la nomina.
Molto spesso il compenso non viene addirittura
fissato e gli amministratori provvedono ad auto-
remunerarsi.
Se spesso questa prassi (della mancata fissazione
formale) non d luogo a particolari problemi
perch gli amministratori sono anche i soci, la
questione origina contenzioso nel caso di
mutamento della compagine sociale e pi spesso
nellambito di azioni di responsabilit proposte
nellambito di procedure concorsuali.
La giurisprudenza
La giurisprudenza in materia divisa e
lorientamento della cassazione ondivago.
Spesso si sostenuto che lapprovazione da
parte dellassemblea di un bilancio nel quale
fosse inclusa la spesa per il compenso agli
amministratore avesse come effetto la ratifica
dellauto-attribuzione del compenso.
Nel 2007 le sezioni unite della cassazione
hanno negato che lapprovazione del bilancio
valga come deliberazione implicita dei
compensi.
Modificabilit
Il compenso pu essere modificato in corso
di mandato senza laccordo
dellamministratore. Se modifica in peius,
sar efficace da mandato successivo.
Attivit ulteriore
Non ci sono incompatibilit (ma v.
questione compatibilit con ruolo di
lavoratore dipendente della societ).
Occorre evitare di pagare un doppio
compenso. Si valuta loccasionalit o meno
dellopera. Non sono comunque da
compensare a parte lattivit contabile, la
redazione delle relazioni, ecc.
Rimborso spese
possibile il rimborso a pi di lista (art.
1720, 2 c.), ma non compenso.
Lamministratore, diversamente dal
mandatario,
non ha diritto di rifarsi sui crediti pecuniari,
non ha diritto di ritenzione.
Funzionamento organo amministrativo
Lart. 2380-bis, 3 co., dispone che: quando lamministrazione affidata a pi
persone, queste costituiscono il consiglio di amministrazione. Ci significa che
lamministrazione funziona con il metodo collegiale, come dispone lart. 2388:
per la validit delle deliberazioni del consiglio di amministrazione necessaria la
presenza della maggioranza degli amministratori in carica, quando lo statuto non
richiede un maggior numero di presenti. le deliberazioni del consiglio di
amministrazione sono prese a maggioranza assoluta dei presenti, salvo diversa
disposizione dello statuto. Il procedimento collegiale puro prevede convocazione
riunione quorum costitutivo quorum deliberativo verbalizzazione.
prevista la nomina di un presidente (art. 2381, 1 c.), con funzioni di

coordinamento.
Possono essere istituiti organi delegati (art. 2381, 2 c.), che hanno obbligo di

riferire periodicamente al consiglio (art. 2381, 5 c.).


Presidente
2380bis 5 c.: il consiglio di amministrazione sceglie tra
i suoi componenti il presidente, se questi non nominato
dallassemblea
il presidente solitamente rappresenta la societ;
ma lart. 2381 distingue il ruolo di presidente (1 c.) da
quello di amministratore delegato (2 c. e seg.);
Il presidente ha una funzione di supervisione:
convoca il consiglio di amministrazione,
ne fissa lordine del giorno,
ne coordina i lavori
e provvede affinch adeguate informazioni sulle materie iscritte
allordine del giorno vengano fornite a tutti i consiglieri.
Tutto ci salvo diversa disposizione dello statuto.
Norme particolari
2388, 1 c. Lo statuto pu prevedere che la
presenza alle riunioni del consiglio avvenga
anche mediante mezzi di telecomunicazione.
Si ritiene necessario che i partecipanti siano
identificabili e possano intervenire in tempo
reale alla discussione.
Verbalizzazione
A norma dellart. 2421, la societ deve tenere, tra gli
altri, il libro delle adunanze e delle deliberazioni del
consiglio di amministrazione, in cui devono essere
trascritti anche i verbali redatti per atto pubblico;
Norme da vedere:
art. 2365, 2 c. (delega mod. A.C.) e art. 2436 (mod. A.C.),
art. 2392, 3 c. (esonero responsabilit),
art. 2391, 2 c. (conflitto interessi),
art. 2497ter (operazioni dannose per controllata),
Un interrogativo: il verbale indispensabile per
ritenere valida la deliberazione? No per la prevalente
giurisprudenza, Si per la prevalente dottrina.
Invalidit delibere consiglio
Sono previste tre ipotesi:
le deliberazioni che non sono prese in conformit della legge o dello
statuto (art. 2388, 4 c.);
legittimati: collegio sindacale, amministratori assenti o
dissenzienti,
norme applicabili: art. 2378 (imp. delibere assembleari).
le deliberazioni (non conformi della legge o dello statuto) lesive dei
diritti dei soci (art. 2388, 4 c.);
legittimati: i soci,
norme applicabili: art. 2377 (limiti percentuali) e 2378.
le deliberazioni adottate con il voto determinante di un amministratore
interessato che possono recare danno alla societ (art. 2391, 3 c.);
legittimati: collegio sindacale, amministratori assenti o
dissenzienti,
norme applicabili: art. 2378 (imp. delibere assembleari).
Ancora sulla invalidit
Non sono previste ipotesi di nullit.
E salvaguardato laffidamento dei terzi
dallart. 2388, 5 c.: in ogni caso sono salvi
i diritti acquistati in buona fede dai terzi in
base ad atti compiuti in esecuzione delle
deliberazioni.
Organi delegati (art. 2381)
Se lo statuto o lassemblea lo consentono, il
consiglio di amministrazione pu delegare proprie
attribuzioni ad un comitato esecutivo composto da
alcuni dei suoi componenti, o ad uno o pi dei suoi
componenti (art. 2381, 2 c.).
La delega pu essere attribuita a uno o pi amministratori
che operano disgiuntamente (AMMINISTRATORI
DELEGATI) oppure ad un organo collegiale
(COMITATO ESECUTIVO).
In una societ possono coesistere uno o pi
amministratori delegati ed un comitato esecutivo.
Limiti delegabilit
la delega pu essere attribuita solo a membri del c.d.a.;
sono previsti alcuni limiti alle materie delegabili (2381, 4 c.):
facolt emettere obbligazioni convertibili,
facolt di aumentare capitale su delega assembleare,
redazione bilancio desercizio,
riduzione del capitale per perdite,
redazione progetti fusione e scissione.
la possibilit di delega deve essere contenuta nello statuto o
nella delibera assembleare, no clausole che nominano
direttamente organi delegati o riservano nomina ad assemblea;
devono essere precisati contenuti, modalit e limiti delega (quali
sono gli organi delegati? quali competenze sono loro attribuite e
come sono ripartite tra loro? quali competenze sono riservate al
consiglio? vi sono poteri attribuiti congiuntamente a pi amm.
delegati? ecc.) (art. 2381, 3 c.);
Posizione c.d.a. rispetto agli
organi delegati
la delega non spoglia delle relative competenze il c.d.a.,
che mantiene posizione sovraordinata;
il consiglio
pu impartire direttive agli organi delegati (2381, 3c.),
pu avocare a s operazioni rientranti nella delega (2381, 3 c.);
gli organi delegati
deve riferire al consiglio di amministrazione e al collegio
sindacale, con la periodicit fissata dallo statuto e in ogni caso
almeno ogni sei mesi, sul generale andamento della gestione e
sulla sua prevedibile evoluzione nonch sulle operazioni di
maggior rilievo, per le loro dimensioni o caratteristiche, effettuate
dalla societ e dalle sue controllate (art. 2381, 5 c.),
hanno lobbligo informativo su richiesta di ciascun
amministratore (art. 2381, 6 c.),
Profili responsabilit (rinvio)
Art. 2392, 1 co.: gli amministratori sono solidalmente
responsabili verso la societ dei danni derivanti
dall'inosservanza di tali doveri, a meno che si tratti di
attribuzioni proprie del comitato esecutivo o di funzioni in
concreto attribuite ad uno o pi amministratori.
Art. 2392, 2 co.: in ogni caso gli amministratori, fermo
quanto disposto dal comma terzo dellarticolo 2381, sono
solidalmente responsabili se, essendo a conoscenza di fatti
pregiudizievoli, non hanno fatto quanto potevano per
impedirne il compimento o eliminarne o attenuarne le
conseguenze dannose.
Ma attenzione .
Ma attenzione:
2381, 3 c.: il consiglio () pu sempre impartire
direttive agli organi delegati e avocare a s operazioni
rientranti nella delega;
2381, 6 c.: gli amministratori sono tenuti ad agire in
modo informato; ciascun amministratore pu chiedere
agli organi delegati che in consiglio siano fornite
informazioni relative alla gestione della societ.
La responsabilit degli amministratori non esecutivi
viene meno solo in presenza di una loro attenta
vigilanza, che tuttavia non abbia potuto impedire il
compimento di atti dannosi per la societ da parte
degli organi delegati.
Rappresentanza (1)
E il potere di agire in nome della societ
esprimendone la volont nei confronti dei
terzi.
Amministrazione Rappresentanza
riguarda la fase interna riguarda la fase esterna
della direzione dellimpre- delle manifestazioni di
sa e dellassunzione delle alcune delle decisioni ai
decisioni; terzi con imputazione degli
spetta a tutti gli effetti alla societ;
amministratori spetta ad alcuni
amministratori, quelli
indicati dallatto
costitutivo (art. 2328, n. 9)
Rappresentanza (2)
Pu essere:
organica o legale o interna (spetta
naturalmente agli amministratori),
esterna (affidata a terzi).
Rappresentanza (3)
Secondo lart. 2365 lo statuto che indica quali
amministratori hanno la rappresentanza (solitamente lo
statuto la collega con una carica: presidente, consigliere
delegato, ecc.), oppure pu attribuire al consiglio la
competenza relativa. In mancanza di previsione statutaria
il consiglio non pu attribuire la rappresentanza allatto
della nomina del presidente e degli amministratori
delegati.
La rappresentanza pu essere attribuita anche
dallassemblea allatto della nomina (art. 2384 c.c.).
In caso di conflitto prevale la clausola statutaria.
Rappresentanza (4)
2384, 1 c.: il potere di rappresentanza
attribuito agli amministratori dallo statuto o
dalla deliberazione di nomina generale.
Loggetto sociale non costituisce un limite
al potere di rappresentanza degli
amministratori.
Rappresentanza (5)
2384, 2 c.: le limitazioni ai poteri degli
amministratori che risultano dallo statuto o da una
decisione degli organi competenti non sono
opponibili ai terzi, anche se pubblicate, salvo che
si provi che questi abbiano intenzionalmente agito
a danno della societ.
La disposizione si applica anche alle limitazioni
introdotte con la delibera di nomina.
Rappresentanza (6)
Situazione analoga quella nella quale si
verifica la dissociazione tra potere gestionale e
rappresentanza. I poteri di prendere decisioni in
campo amministrativo competono al consiglio
di amministrazione e la rappresentanza legale al
presidente (il presidente per stipulare latto ha
bisogno dellautorizzazione del consiglio). La
dissociazione non si verifica quando la
rappresentanza attribuita allamministratore
delegato (con riferimento alle materie delegate).
Rappresentanza (7)
Neppure le cause di nullit o di annullabilit
della nomina degli amministratori che
hanno la rappresentanza della societ sono
opponibili ai terzi dopo liscrizione nel
registro delle imprese a norma dellart.
2383.
Divieto di concorrenza (1)
2390, 1 c.: gli amministratori non possono
assumere la qualit di soci illimitatamente
responsabili in societ concorrenti, n esercitare
un'attivit concorrente per conto proprio o di
terzi, n essere amministratori o direttori generali
in societ concorrenti, salvo autorizzazione
dell'assemblea.
La norma si applica anche ai liquidatori.
Divieto di concorrenza (2)
controversa, inoltre, lapplicazione del divieto in
relazione allassunzione della carica di amministratore
in pi societ di uno stesso gruppo che possano porsi
sul mercato (almeno apparentemente) come
concorrenti. La parte prevalente della dottrina di
opinione contraria.
Non previsto che il divieto riguardi lassunzione di
incarichi professionali per conto di un concorrente.
Ci non significa che lassunzione di tali incarichi sai
priva di conseguenze potendo ricorrere violazione del
dovere di diligenza di cui allart. 2392 c.c.
Divieto di concorrenza (3)
2390, 2 c. Per l'inosservanza di tale divieto
l'amministratore pu essere revocato dall'ufficio
e risponde dei danni.
Si tratta di unipotesi specifica di responsabilit.
Vi un collegamento con lart. 2391 (conflitto di
interessi, v. 5 c.).
Interessi amministratori (2391)
L'amministratore deve dare notizia agli altri
amministratori e al collegio sindacale di ogni interesse
che, per conto proprio o di terzi, abbia in una
determinata operazione della societ, precisandone la
natura, i termini, l'origine e la portata (2391, c. 1).
Tale obbligo si ritiene inderogabile da parte dello
statuto.
Linteresse non deve essere necessariamente in conflitto
con quello della societ.
Linteresse deve essere patrimoniale o pu anche essere
di altro genere?
Linformazione fornita deve essere completa e
consentire una valutazione al consiglio.
Amministratore delegato
Se ad avere un interesse lamministratore delegato
(competente a decidere loperazione) deve altres astenersi
dal compiere l'operazione, investendo della stessa l'organo
collegiale (2391, c. 1).
Lobbligo di astensione si applica ai soli compiti di gestione
affidati allamministratore delegato e non anche ai poteri di
rappresentanza quando lamministratore esegue una
decisione assunta dal consiglio.
Se lamministratore delegato compie ugualmente
loperazione, risponde dei danni ed il contratto
annullabile, a norma degli artt. 1394 e 1395 c.c., che tuttavia
prendono in considerazione solo ipotesi di conflitto di
interessi.
Opponibilit terzi conflitto interessi
Lart. 2391 non si occupa del regime esterno dellatto (diverso art.
2475-ter, 1 co., per srl), ma solo di quello interno. Il regime esterno
regolato dallart. 1394 c.c., ed eventualmente dallart. 1395 c.c., sulla
rappresentanza in generale. Gli atti compiuti dal rappresentante
(lamministratore) sono annullabili su domanda del rappresentato (la
societ) se il terzo conosceva il conflitto o lo avrebbe potuto
conoscere con lordinaria diligenza (1394). Il contratto concluso dal
rappresentante (amministratore) con se stesso o come rappresentante
di un'altra parte annullabile su richiesta del rappresentato (societ),
salvo che questultimo lo abbia autorizzato specificatamente ovvero
che il contenuto del contratto sia determinato in modo da escludere la
possibilit di conflitto d'interessi (1395). Lannullamento soggetto al
termine di prescrizione quinquennale ai sensi dellart. 1442 c.c.
Obbligo di motivazione
La decisione del consiglio relativa ad
unoperazione nella quale un amministra-
tore ha un interesse deve adeguatamente
motivare le ragioni e la convenienza per la
societ dell'operazione (2391, c. 2).
Qual il parametro di adeguatezza?
Impugnabilit delibera
In presenza di interesse di un amministratore la delibera impugnabile
(annullabile).
condizioni:
inosservanza procedura prevista da 2391, 1 e 2 c. (informazione,
astensione amministratore delegato, motivazione deliberazione),
idoneit della delibera a recare danno alla societ,

prova di resistenza (il voto dellamministratore deve essere stato


determinante); linteresse deve ovviamene essere conforme a quello dato
dalla deliberazione (se il voto determinante dellamministratore stato
espresso dallamministratore contro il proprio interesse non vi motivo di
ritenere impugnabile la deliberazione); la norma non parla di un obbligo di
astenersi, n il presidente pu escludere lamministratore interessato dal
voto; lamministratore interessato ha diritto di votare, e se la deliberazione
approvata e non impugnata entro 90 giorni diventa definitiva (termine di
decadenza).
legittimati:
non sono stati rispettati obblighi disclosure: amministratori e collegio
sindacale,
sono stati rispettati obblighi disclosure: non possono impugnarla gli
amministratori che hanno consentito con il proprio voto alla deliberazione.
Responsabilit amministratore
interessato (1)
L'amministratore risponde dei danni derivati alla
societ dalla sua azione od omissione (2391, 4 c.).
si presume che la responsabilit si abbia solo in caso
di inosservanza degli obblighi a carico
dellamministratore interessato (informazione/asten-
sione);
la responsabilit si verifica in presenza di danno
(effettivo);
occorre il voto determinante dellamministratore? si
direbbe di si, perch quando non determinante
lamministratore responsabile in solido con gli altri
ai sensi dellart. 2392 c.c.
Responsabilit amministratore
interessato (2)
Se mancano le condizioni previste dallart. 2391, la responsabilit non
esclusa: non ricorrer lipotesi tipica, ma potr ricorrere quella prevista
in generale dallart. 2392. Cos per esempio quando il voto
dellamministratore interessato non stato determinante, in presenza
delle altre condizioni sar responsabile in solido con gli altri. Lo stesso
deve dirsi quando lamministratore abbia adempiuto gli obblighi di
trasparenza ed astensione dellamministratore delegato ed abbia poi
partecipato alla deliberazione, sempre che essa abbia danneggiato la
societ. La violazione dellobbligo di motivazione produttiva di
responsabilit generale, come causa di impugnabilit della delibera
collegiale.
Il danno che lamministratore tenuto a risarcire include sia il danno
emergente, sia il lucro cessante.
Interessi amministratori e gruppi

Ci si interroga sullapplicabilit dellart. 2391 nei gruppi di


societ: nel caso di appartenenza a gruppi, linteresse della
societ controllata non necessariamente coincidente con
quello della capogruppo o del gruppo non suo insieme.
Si ritiene che lamministratore della societ che ne sia
portatore quindi soggetto agli obblighi di comunicazione,
ma taluno ritiene che la presenza dellart. 2397-ter escluda
lapplicazione dellart. 2391.
Unapplicazione rigorosa dellart. 2391 a questi casi
potrebbe rendere difficoltosa loperativit della gestione.
Rinvio
Amministratore unico (1)
Se il conflitto di interessi riguarda lamministratore unico, questi
deve darne notizia anche alla prima assemblea (2391, c. 1).
Anche perch la comunicazione deve preventivamente essere
effettuata al collegio sindacale, motivando la scelta.
Lamministratore unico non tenuto ad astenersi dal compiere latto.
Dal punto di vista interno, lassemblea potrebbe decidere di revocare
lamministratore unico per giusta causa, se ha fatto prevalere
l'interesse extrasociale; se ne sia derivato danno, ne risponde ai sensi
degli artt. 2392-2395 c.c.; baster anche la potenzialit di un danno
per esperire il rimedio di cui all'art. 2409 c.c..
Sono sempre applicabili le disposizioni di cui agli art. 1394 e 1395
c.c.: il contratto annullabile purch sussista il danno potenziale; il
conflitto deve essere stato conosciuto o conoscibile dal terzo.
Amministratore unico (2)
Lamministratore unico potrebbe essere autorizzato specificatamente
dalla societ per evitare lannullabilit dellatto.
Poich lautorizzazione non pu essere concessa dellamministratore
stesso, dottrina e giurisprudenza ritengono che essa possa essere
concessa dallassemblea. dei soci. Lobbligo di ottenere
lautorizzazione dellassemblea sussiste solo in presenza di specifica
previsione statutaria, mentre nel caso di conflitto di interessi si
potrebbe al pi ipotizzare una facolt di richiedere lautorizzazione ed
discussa la possibilit che lautorizzazione possa essere richiesta
autonomamente dagli amministratori in assenza di clausola statutaria.
Lamministratore unico potr decidere loperazione autonomamente,
ma i contratti stipulati potranno essere impugnati dalla societ.
Lautorizzazione non libera lamministratore da responsabilit (v. art.
2364, co. 1, n. 5).
Corporate oppurtunities (1)
L'amministratore risponde altres dei danni che
siano derivati alla societ dalla utilizzazione a
vantaggio proprio o di terzi di dati, notizie o
opportunit di affari appresi nell'esercizio del suo
incarico (2391, 5 c.).
nel periodo in cui un soggetto amministratore di
una societ, i propri doveri di correttezza nei
confronti dellente gestito gli impongono di dare
la precedenza alla societ in ogni opportunit
relativa allattivit di impresa svolta da
questultima, comunque e in qualunque modo
egli ne sia venuto a conoscenza.
Corporate oppurtunities (2)
La responsabilit si dovrebbe verificare in
presenza di tre presupposti:
deve sussistere una connessione tra laffare e
lattivit effettivamente svolta dallente
societario;
la societ deve avere concretamente la
possibilit di sfruttare laffare;
i competenti organi sociali, propriamente
informati della situazione, non devono avere
formalmente rigettato lopportunit.
Operazioni con parti correlate (1)
Lart. 2391-bis si applica solo alle societ che
fanno ricorso al mercato del capitale di rischio.
Queste ultime devono adottare secondo principi
generali indicati dalla Consob, regole che
assicurano la trasparenza e la correttezza
sostanziale e procedurale delle operazioni con parti
correlate e li rendono noti nella relazione sulla
gestione; a tali fini possono farsi assistere da
esperti indipendenti, in ragione della natura, del
valore o delle caratteristiche dell'operazione (art.
2391-bis 1 co.).
Operazioni con parti correlate (2)
Secondo il regolamento Consob 17221 del 12 marzo 2010
per parte correlata si intende (all. 1):
una societ appartenente allo stesso gruppo;
una societ collegata della societ.
una joint venture in cui la societ una partecipante.
uno dei dirigenti con responsabilit strategiche della societ o
della sua controllante, do un suo familiare, o unentit nella quale
esercita il controllo od ha un ruolo determinante.
un fondo pensionistico complementare, collettivo od individuale,
italiano od estero, costituito a favore dei dipendenti della societ,
o di una qualsiasi altra entit ad essa correlata.
unoperazione con parte correlata consiste in qualunque
trasferimento di risorse, servizi o obbligazioni fra parti
correlate, indipendentemente dal fatto che sia stato pattuito un
corrispettivo.
Cessazione
Cause di cessazione:
scadenza termine,
revoca,
rinunzia,
decadenza,
morte,
modifica struttura organo amministrativo,
iscrizione nomina liquidatori,
fusione societ,
altre cause statutarie.
Scadenza termine
Gli amministratori scadono alla data
dellassemblea convocata per lapprovazione
del bilancio relativo allultimo esercizio della
loro carica (2383 2).
la cessazione degli amministratori per
scadenza del termine ha effetto dal momento in
cui il consiglio di amministrazione stato
ricostituito (2385, 2).
Revoca
Gli amministratori sono revocabili
dallassemblea in qualunque tempo, anche
se nominati nellatto costitutivo, salvo il
diritto dellamministratore al risarcimento
dei danni, se la revoca avviene senza giusta
causa (2383, 3).
Gli amministratori nominati dallo stato o da
enti pubblici possono essere revocati solo
da questi (2449).
Rinunzia
Le dimissioni (2385, 1):
devono avere forma scritta,
devono essere comunicate al c.d.a. ed al
presidente del collegio sindacale,
sono efficaci
immediatamente solo se rimane in carica la
maggioranza del c.d.a.,
altrimenti, solo al momento in cui la maggioranza

del consiglio si ricostituita in seguito


all'accettazione dei nuovi amministratori.
Decadenza
La decadenza si verifica quando vengono
meno i requisiti prescritti per la nomina:
generali (art. 2382: inabilitato e chi ha subito
una condanno che comporta linterdizione dai
pubblici uffici);
previsti statutariamente (art. 2387).
Pubblicit cessazione
La cessazione degli amministratori
dall'ufficio per qualsiasi causa deve essere
iscritta entro trenta giorni nel registro delle
imprese a cura del collegio sindacale
(2385, 3 c.).
Sostituzione (1)
Gli amministratori vengono a mancare:
durante lesercizio e la maggioranza costituita da
amministratori nominati dallassemblea (2386, 1),
si procede alla cooptazione (gli altri provvedono a sostituirli
con deliberazione approvata dal collegio sindacale),
questi amministratori restano in carica fino alla successiva
assemblea;
durante lesercizio e viene meno la maggioranza degli
amministratori nominati dallassemblea,
quelli rimasti in carica devono convocare l'assemblea
perch provveda alla sostituzione dei mancanti (2386, 2).
salvo diversa disposizione dello statuto o dellassemblea,
questi amministratori scadono insieme con quelli in carica
all'atto della loro nomina (2386, 3).
Cessazione di tutti gli
amministratori
Se vengono a cessare l'amministratore
unico o tutti gli amministratori, l'assemblea
per la nomina dell'amministratore o
dell'intero consiglio deve essere convocata
d'urgenza dal collegio sindacale, il quale
pu compiere nel frattempo gli atti di
ordinaria amministrazione (2386, 5c.).
Modifica struttura organo
amministrativo
La modifica potrebbe riguardare:
il modello di governance;
la struttura dellorgano amministrativo:
variazione del numero degli amministratori e
passaggio da organo monocratico a consiglio di
amministrazione e viceversa.
Modifica modello governance
Circa le modalit si richiama quanto gi osservato inizialmente.
La modifica del modello di governance comporta la cessazione
degli organi (amministrativo e di controllo) dato che muta non
solo la denominazione di essi, ma viene anche, soprattutto, meno
la continuit delle funzioni di essi.
Il mutamento del modello di governance non dovrebbe
comportare la cessazione del revisore, essendo la sua posizione
uguale in tutti i modelli.
La modifica del modello di governance comporta la
disapplicazione di fatto dellart. 2383, relativo alla revoca, salvo
che si possa ravvisare nelle deliberazione il vizio di abuso di
potere in quanto rivolta esclusivamente a provocare la revoca
degli amministratori.
Modifica struttura organo
amministrativo
La modifica del numero degli amministratori
considerata revoca, in particolare quando si passa da
un organo amministrativo da collegiale a monocratico
o comunque quando si proceda alla riduzione del
numero degli amministratori (revoca implicita degli
amministratori).
Secondo la giurisprudenza, la sussistenza della giusta
causa di revoca va valutata anche in caso di
sostituzione dell'amministratore unico con un consiglio
di amministrazione, sebbene di quest'ultimo faccia
parte il precedente organo monocratico
Clausola
simul stabunt simul cadent (1)
Lart. 2386, 4 c., contempla la possibilit di inserire nello
statuto la clausola simul stabunt simul cadent: se particolari
disposizioni dello statuto prevedono che a seguito della
cessazione di taluni amministratori cessi l'intero
consiglio ....
Chi convoca lassemblea per nominare i nuovi
amministratori?
Se nulla stabilito, convocata d'urgenza dagli
amministratori rimasti in carica;
lo statuto pu prevedere che lassemblea sia convocata
dal collegio sindacale, il quale pu compiere nel
frattempo gli atti di ordinaria amministrazione.
Clausola
simul stabunt simul cadent (2)
Anche lutilizzo di questa clausola si presta a realizzare
abusi di potere. La giurisprudenza di merito ha ritenuto
che lamministratore, cessato dalla carica insieme a
tutto il consiglio, unicamente per effetto della clausola
simul stabunt simul cadent, e poi non rieletto, abbia
diritto, in assenza di una giusta causa di revoca, al
risarcimento del danno: ma ci in quanto da una serie di
elementi sia dimostrato che lintero procedimento abbia
costituito lo strumento per estrometterlo, senza giusta
causa dellorgano amministrativo.
Responsabilit amministratori
Gli amministratori sono solidalmente
responsabili verso la societ dei danni
derivanti dall'inosservanza di tali doveri, a
meno che si tratti di attribuzioni proprie del
comitato esecutivo o di funzioni in concreto
attribuite ad uno o pi amministratori
(2392, 1 c.).
Diligenza
Gli amministratori devono adempiere i
doveri ad essi imposti dalla legge e dallo
statuto con la diligenza richieste dalla
natura dell'incarico e dalle loro specifiche
competenze (2392, 1 c.).
Diligenza: art. 1176, 2 c.
Ipotesi specifiche di responsabilit
Talora alcune norme (per es. art. 2390 e 2391) individuano
violazioni dei doveri posti dalla legge in capo
allamministratore, che potrebbero considerarsi gi
sanzionate dallart. 2392.
In altri casi, vi sono degli obblighi specifici a carico degli
amministratori (art. 2446, 2447, 2391-bis, ecc.), la cui
violazione ha lo stesso effetto.
Gli amministratori devono adempiere i doveri ad essi
imposti dalla legge e dallo statuto con la diligenza richieste
dalla natura dell'incarico e dalle loro specifiche competenze
(2392, 1 c.).
Ipotesi specifiche di responsabilit
Tra le norme citate e lart. 2392 vi un rapporto di specialit.
Lindividuazione di ipotesi tipiche di violazione del dovere di corretta
amministrazione rende pi agevole lesperimento dellazione relativa.
Per esercitare vittoriosamente lazione di responsabilit sociale prevista
dallart. 2392 la societ si deve dimostrare la contrariet allo standard legale
di diligenza del comportamento dellamministratore e che da tale violazione
sia derivato un danno. La responsabilit riconducibile alle ipotesi tipiche non
richiede la prova della mancata diligenza: per ottenere la condanna sar
necessario e sufficiente dimostrare, sotto questo profilo, la violazione delle
disposizioni citate, salve ovviamente le usuali difese a disposizione del
convenuto.
Qualora manchino i presupposti per la condanna risarcitoria (ad esempio,
perch manchi la prova del danno e/o del nesso di causalit) la violazione del
dovere tipico sar comunque sufficiente per poter applicare gli altri rimedi nei
confronti dellamministratore infedele, quali la revoca o la denuncia ex art.
2409.
Responsabilit per atti
amministratori esecutivi
In ogni caso gli amministratori, fermo quanto disposto dal
comma terzo dell'articolo 2381, sono solidalmente responsabili
se, essendo a conoscenza di fatti pregiudizievoli, non hanno
fatto quanto potevano per impedirne il compimento o eliminarne
o attenuarne le conseguenze dannose (2392, 2 c.).
La posizione degli amministratori non esecutivi appare
alleggerita:
riferimento a specifiche competenze,
solo se sono a conoscenza,
ma attenzione a:
2381, 3 c.: il consiglio () pu sempre impartire direttive agli organi delegati e
avocare a s operazioni rientranti nella delega;
2381, 6 c.: gli amministratori sono tenuti ad agire in modo informato; ciascun
amministratore pu chiedere agli organi delegati che in consiglio siano fornite
informazioni relative alla gestione della societ
Amministratore di fatto

Trattasi di figura (esclusivamente giurisprudenziale)


sviluppatasi proprio in relazione allazione di responsabilit,
generalmente proposte nellambito di procedure concorsuali.
Fino al 1999 la possibilit di estendere lazione di
responsabilit allamministratore di fatto in presenza comunque
di un dato formale che individuasse un soggetto come
amministratore (una nomina nulla o annullata, ecc.).
Dal 1999 la Suprema corte ha modificato il proprio
orientamento sostenendo che lattivit di gestione di societ di
capitali ha carattere materiale ed quindi applicabile a
chiunque, dotato o no della regolare investitura, amministri la
societ.
Esclusione responsabilit
Lamministratore pu escludere la propria
responsabilit se, essendo esente da colpa,
ha fatto annotare senza ritardo il suo
dissenso nel libro delle adunanze e delle
deliberazioni del consiglio, dandone
immediata notizia per iscritto al presidente
del collegio sindacale (2392, 3 c.).
Azione di responsabilit a favore
della societ
Pu essere:
promossa dalla societ stessa,
promossa da alcuni soci.
Azione promossa dalla
societ
Occorre
Delibera assembleare
pu essere presa in sede approvazione bilancio
anche se non inclusa nellordine del giorno, ma
concernente lesercizio (2393, 2c.),
comporta revoca automatica amministratori se
riporta il voto favorevole 1/5 capitale (2393, 5 c;
lassemblea deve provvedere alla sostituzione).
Delibera collegio sindacale (art. 2393, comma 2 bis)
adottata dalla maggioranza dei due terzi dei suoi
componenti.
Azione promossa dalla societ (2)
Vi un termine di 5 anni dalla cessazione degli
amministratori (prescrizione o decadenza?)
La societ pu rinunciare o transigere:
occorre delibera assembleare,
non deve esserci voto contrario 1/5 capitale (o, nelle
societ che fanno ricorso al mercato del capitale di
rischio, almeno un quarantesimo del capitale sociale,
ovvero la misura prevista nello statuto per lesercizio
dellazione di responsabilit proposta dai soci).
Beneficiario del risarcimento la societ, che sostiene
anche le spese.
Azione promossa dalla societ (3)
Non vi sono norme particolari con riferimento al caso in cui
lazione sia stata deliberata dal collegio sindacale.
Si dovrebbe applicare la disciplina dellazione sociale, la quale
costruita con riferimento allipotesi di delibera assembleare. Ci
comporta qualche problema:
la decisione del collegio comporta la revoca degli
amministratori?
chi si occupa concretamente di dare attuazione alla
deliberazione se rimangono in carica i vecchi amministratori?
lassemblea pu rinunciare e transigere ignorando
lorientamento del collegio che ha deliberato lazione.
In ogni caso non constano casi di azione di responsabilit
deliberata dal collegio.
Azione proposta dai soci
(2393-bis)
Devono rappresentare almeno 1/5 capitale (1/20 nelle
societ aperte o minore percentuale stabilita statuto).
I soci devono nominare un rappresentante comune.
Deve essere citata in giudizio la societ.
Beneficiario del risarcimento la societ, ma le spese sono
sostenute dai soci, che saranno rimborsati in caso di
accoglimento del ricorso.
I soci possono rinunciare o transigere ma ogni
corrispettivo spetta alla societ.
La societ pu rinunciare o transigere purch non vi sia
voto contrario di soci che rappresentino 1/5 (1/20 nelle
societ aperte o minore percentuale stabilita statuto).
Responsabilit verso i
creditori sociali
Ha come presupposto l'inosservanza degli
obblighi inerenti alla conservazione
dell'integrit del patrimonio sociale (2394,
1 c.).
L'azione pu essere proposta quando il
patrimonio sociale risulta insufficiente al
soddisfacimento dei loro crediti (2394, 2
c.).
Azione sociale ed azione dei
creditori
Il danno che gli amministratori devono
risarcire (dispersione del patrimonio
sociale) lo stesso che devono risarcire alla
societ. Non si pu richiedere due volte lo
stesso risarcimento.
Se la societ per rinuncia alla propria
azione i creditori possono esercitare la loro
azione. Se la societ transige i creditori
possono impugnare la transazione, ma solo
con lazione revocatoria (2394, 3 c.).
Azioni nelle procedure
concorsuali
In caso di fallimento, liquidazione coatta
amministrativa e amministrazione straordi-
naria le azioni di responsabilit previste dai
precedenti articoli spettano al curatore del
fallimento, al commissario liquidatore e al
commissario straordinario (2394 bis).
Rinvio: modulo procedure concorsuali.
Responsabilit verso i terzi
Le disposizioni dei precedenti articoli non
pregiudicano il diritto al risarcimento del
danno spettante al singolo socio o al terzo
che sono stati direttamente danneggiati da
atti colposi o dolosi degli amministratori
(2395, 1 c.).
L'azione pu essere esercitata entro cinque
anni dal compimento dell'atto che ha pre-
giudicato il socio o il terzo (2395, 2 c.).
Direttori generali (1)
Le disposizioni che regolano la responsabilit degli
amministratori si applicano anche ai direttori generali nominati
dall'assemblea o per disposizione dello statuto, in relazione ai
compiti loro affidati, salve le azioni esercitabili in base al
rapporto di lavoro con la societ (2396).
Il legislatore non ha mai chiarito chi siano i direttori generali.
Il direttore generale citato anche nellart. 2390 (divieto
concorrenza) ed accomunato allamministratore dallart. 2634
in tema di sanzioni penali per infedelt patrimoniale.
Secondo la dottrina prevalente i direttori generali sono quei
dirigenti a cui sono affidati compiti di alta amministrazione,
ossia che sono al vertice dalla gerarchia dei dipendenti della
societ. Essi godono di grandi poteri direttivi e quando
dispongono di rappresentanza sono assimilati agli institori
dellimprenditore commerciale, la cui disciplina si applica. Ma
secondo la tesi maggioritaria il direttore generale non si
identifica automaticamente con linstitore.
Direttori generali (2)
I direttori generali generalmente sono
dipendenti, ma potrebbero anche essere dei
mandatari.
Secondo la dottrina il ruolo di direttore generale
e quello di amministratore sono incompatibili
unicamente quando queste due figure vengano
completamente a coincidere.
Direttori generali (3)
Ci si chiede quale sia la conseguenza del fatto che i direttori generali siano stati
nominati dallassemblea o per disposizione dello statuto. La TESI prevalente
ritiene che la possibilit di unazione di responsabilit secondo le disposizioni
dettate dal c.c. per gli amministratori possibile solo in presenza di tale
requisito di nomina.
Sono state proposte tre interpretazioni:
tanto i direttori generali nominati dallassemblea o per disposizione dello statuto come quelli
nominati dagli amministratori in assenza di disposizione statutaria sarebbero soggetti alla stessa
responsabilit. Mentre contro i secondi gli amministratori potrebbero agire senza necessit di
delibera assembleare sulla base delle norme sulla responsabilit contrattuale, nel caso di
direttori generale nominati ai sensi dellart. 2396 tale deliberazione sarebbe necessaria;
non ci sarebbe differenza alcuna tra nomina ai sensi dellart. 2396 e nomina da parte degli
amministratori in mancanza di previsione statutaria, la circostanza che il direttore generale sia
nominato dallassemblea o per disposizione dello statuto avrebbe solo leffetto di limitare la
responsabilit degli amministratori analogicamente a quanto accade con la nomina di
amministratori delegati ai sensi del 1 co. dellart. 2392 c.c.;
solo i direttori generali nominati ai sensi dellart. 2396 sarebbero veramente tali, e solo essi
sarebbero soggetti al regime di responsabilit previsto da tale norma. Questa la tesi che risulta
aver riscosso maggior successo.
Lamministrazione della s.p.a.

Lorenzo Benatti
lorenzo.benatti@unipr.it

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