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LE TRASFORMAZIONI

GALILEIANE

TRASFORMAZIONI GALILEIANE

Per descrivere il moto di un


oggetto abbiamo bisogno di un
corpo rigido o un ambiente ( la
terra, una stanza, una cabina
etc..) rispetto al quale
misurare gli spostamenti, di un
regolo per misurare le distanze
e di un orologio per misurare
gli intervalli di tempo. Tutti
questi oggetti costituiscono un
riferimento fisico che
indicheremo con S
Se vogliamo effettuare uno
studio analitico del moto
abbiamo bisogno anche di un
riferimento matematico, ad
esempio un riferimento
cartesiano, costituito di solito
da una terna di assi cartesiani,
Oxyz, come in figura

Scegliendo un altro riferimento S (Oxyz)


in generale la descrizione del moto sar
diversa , quindi lecito chiedersi
Come si possono calcolare gli elementi che
descrivono il moto in S , quando sono noti
in S
Quali sono le equazioni della
trasformazione?
Quali sono gli invarianti?

Se S in quiete rispetto ad S , il problema puramente


geometrico e si rimanda alla teoria delle trasformazioni nel
piano o nello spazio.
Se S si ottiene da S mediante una traslazione, una
rotazione, una simmetria centrale o assiale, le
trasformazioni sono di tipo isometrico e lasciano invariate
le distanze tra due punti.
Fisicamente ci significa che le misure di lunghezze
effettuate in S coincidono con quelle effettuate in S
(supposto che i regoli con cui vengono effettuate le misure
siano e restino uguali )
A questa propriet aggiungiamo che restano invariate anche
le misure degli intervalli di tempo
( supposto che gli orologi usati dagli osservatori di S e da
quelli di S siano stati sincronizzati allistante t =0 e restino
sincronizzati)

Supponiamo che S si muova rispetto


ad S di moto rettilineo uniforme con
velocit e che allistante t=0 , O e O
coincidano.
La figura seguente illustra la
situazione in un generico istante t.

Chiamiamo:
OP spostamento assoluto
OP spostamento relativo
OO spostamento di trascinamento
Applicando la regola della somma
vettoriale, possiamo affermare che
OP = OO+OP ovvero OP=OP-OO

Spostamento assoluto = spostamento relativo +


spostamento di trascinamento
e, passando alle rispettive componenti,:
x= x+ ux t
x= x - ux t
y=y+ uy t
y=y -uy t
z=z+ uz
z=z - uz t
t = t
t = t
avendo aggiunto anche la relazione di uguaglianza
delle coordinate temporali

Le equazioni precedenti definiscono


le Trasformazioni classiche o
Galileiane (TG)
Relazioni analoghe possono
essere scritte anche per i
rispettivi incrementi x,y,z
corrispondenti ad un certo
intervallo di tempo t = t

x = x + uxt
y = y + uyt
z = z + uzt
t = t
Da queste si deduce una relazione anche
tra velocit assoluta ( rispetto ad S) e
velocit relativa
( rispetto ad S)

Dividendo membro a membro per t=t e


ritornando alla forma vettoriale si ottiene

velocit assoluta = velocit relativa + velocit di


trascinamento
Ripetendo un procedimento analogo per le accelerazioni ,
troviamo innanzitutto
vx = vx
vy = v y
vz = v z
In quanto le componenti della velocit di trascinamento
non variano nel tempo e quindi, dividendo membro a
membro per t = t, e tornando alla forma vettoriale, si
deduce che
a=a
cio laccelerazione la stessa in entrambi i riferimenti

Ci posto, facile verificare che la distanza tra due


punti P1 e P2 un invariante per le TG, nel senso
che , in ogni istante, risulta
P1P2 = P1 P2.
linvarianza della distanza temporale va intesa
come un postulato, anche se questo fatto non
stato messo in evidenza in tutta la Fisica
classica, fino alla critica che ne fa Einstein.
Anche la legge di composizione delle velocit ,
dimostrata matematicamente, valida comunque
solo in conseguenza dellinvarianza del tempo.

LE TRASFORMAZIONI GALILEIANE
CONSERVANO
Parametri
Grandezze fisiche
geometrici
proiezione verticale di gli intervalli temporali
un segmento
le rette orizzontali
listante in cui avviene
un evento
le accelerazioni
le aree
distanza orizzontale le lunghezze
tra rette

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