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R.

Capolupo_Appunti Economia
del capitale umano
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Altri modelli keynesiani
Il modello di Kaldor
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Crescita e distribuzione
Il modello di Kaldor pur utilizzando gli
strumenti e le ipotesi del modello
keynesiano di Harrod e Domar pone
laccento sulla distribuzione del reddito e
sugli effetti di questa sul tasso di crescita
delleconomia.
Per comprendere il modello occorre partire
dalle ipotesi neoclassiche sulla
distribuzione
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La teoria neoclassica della
distribuzione
Y = F(K,L)
Y/L= f(K/L)
Indicando con y la produzione per unit di
lavoro e con k il capitale per unit di lavoro
si ha:
y= f(k)
Essa ci dice che la produttivit media del
lavoro( y) dipende dallintensit
capitalistica
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o=1/v
P
0

k
o

y
0

w

P
1

y
k
1
Allaumento di k la
produzione
aumenta ma la
PMK diminuisce e
quindi diminuisce r
e aumenta w
0
PMK= PoH/Hw
H PML= Hk0=0w
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spiegazione
I neoclassici ritengono che il meccanismo di
mercato tenda a uguagliare il salario alla PML e
il tasso di interesse alla PMK.
Nel grafico se aumenta lintensit capitalistica
(P1) la PMK diminuisce, quindi il tasso di
interesse diminuisce e i salari aumentano.
In tal caso conviene utilizzare tecniche pi
capitalistiche di produzione
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Distribuzione tra salari e interesse
Essendo la funzione
di produzione
omogenea di primo
grado , loutput dovr
essere distribuito
interamente tra
lavoratori (salari) e
capitalisti (interesse)
Poich in
concorrenza PMK=r e
PML=w si ha:




K
K
Y
L
L
Y
Y
c
c
+
c
c
=
rK wL Y + =
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E dividendo per L




rk w
L
K
r w
L
Y
y + = + = =
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Meccanismi di mercato e crescita
in equilibrio e piena occupazione
Se operano i meccanismi di mercato facile dimostrare
che leconomia in grado di crescere al tasso g
w
= g
n
= n
(supponiamo che il progresso tecnico =0)
Si supponga g
w
< g
n
Il mercato del lavoro sar in disequilibrio(eccesso di
offerta di lavoro)e i salari decrescono. Diminuendo i
salari sar pi conveniente adottare tecniche intensive di
lavoro e meno intensive di capitale che comportano una
riduzione di v
Pertanto se v diminuisce s/v = g
w
aumenta e si porter al
livello di g
n.
Il processo contrario accade se g
w
> g
n






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Il modello di Kaldor
Il modello di Kaldor si basa sulle seguenti ipotesi
generali:
Non esiste alcuna fp neoclassica
La concorrenza non di tipo neoclassico
Gli investimenti giocano un ruolo chiave nella
crescita
Esistono due propensioni al risparmio quella dei
lavoratori e quella dei capitalisti.
Quest ultima > della prima
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Motore della crescita sono gli investimenti
esogeni (non dipendenti da Y
I = sY
L = eY (il lavoro proporzionale al reddito)
K=vY (anche il capitale proporzionale al
reddito, v il coefficiente di
proporzionalit)
Y = W+P (il reddito si distribuisce tra salari
e profitti
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S
w
=propensione al risparmio lavoratori
s
p
= propensione al risparmio capitalisti
S= s
w
W+ s
p
P
I= s
w
W+ s
p
P
E poich Y=W+P e quindi W=(Y-P):
I= s
w
(Y-P)+ s
p
P= (s
p
- s
w
)P+ s
w
Y
Distinguiamo 2 casi:
Capitalisti e lavoratori hanno la stessa
propensione al risparmio:
s
w
=s
p
= s, per cui si ha
I = sY





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I caso: Se s
w
=s
p
= s
La distribuzione del reddito non ha alcun
effetto sugli investimenti e sulla crescita
Una distribuzione a favore dei lavoratori
non far diminuire il risparmio perch
questi hanno la stessa propensione al
risparmio dei capitalisti. Il minor risparmio
di questultimi (la cui distribuzione stata
sfavorevole) compensata dal risparmio
dei lavoratori.
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II caso: s
p
s
w

Ricordando lequazione degli investimenti:
I= s
w
(Y-P)+ s
p
P= (s
p
- s
w
)P+ s
w
Y
Si pu scrivere dividendo per Y e isolando
P/Y al primo membro:

|
.
|

\
|

=
w
w p
s
Y
I
s s Y
P 1
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Caso A
s
w
> s
p
I

profitti saranno positivi se e solo se :
I/Y <(=) s
w
Che la condizione necessaria affinch
P/Y>0
Si tratta di un caso poco probabile tuttavia
limplicazione che la quota degli
investimenti sul reddito sar bassa (e
quindi anche la crescita )
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Caso B: s
p
> s
w
Il reddito dei capitalisti
deve aumentare pi di
quello dei lavoratori per
poter finanziare gli
investimenti.
Applicando la teoria
dellacceleratore,
sapendo che g= s/v e
quindi s= gv si ha:
I = gvY
I/Y = gv e lequazione dei
profitti diventa:


) (
1
w
w p
s gv
s s Y
P

=
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Implicazioni e sottocasi
Limplicazione fondamentale dellequazione
precedente che la quota dei profitti dipende
dal tasso di crescita (e quindi anche la
distribuzione del reddito). Al tempo stesso la
crescita dipende dalla distribuzione. Se infatti la
distribuzione a favore dei lavoratori la crescita
sar a un livello minimo
Quanto > g tanto maggiore sar la quota che
va ai profitti
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Sottocaso classico: s
w
= 0
I lavoratori hanno
redditi di sola
sussistenza quindi il
risparmio dei
lavoratori nullo
In tal caso, ricordando
che v= K/Y
sostituendo si ha:

g
K
P
s
gv
Y
P
s
p
p
=
=
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Il tasso di crescita
al suo valore massimo quando s
p
=1
In tal caso infatti tutti i profitti vengono investiti e
il tasso di crescita massimo
Si tratta di un caso teorico perch presuppone
che i capitalisti siano puri spiriti
Quel che si vuole tuttavia affermare che
quanto pi la distribuzione a favore dei
capitalisti, tanto maggiore sar il tasso di
crescita
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Sottocaso non classico : s
w
0
In tal caso ricordando le equazioni:


che I/Y = gv
che K= vY e che P =Y-W, dopo alcune
sostituzioni si ha:


) (
1
w
w p
s gv
s s Y
P

=
p
w
s
K
W
s g
K
P

=
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Valore minimo del tasso di crescita
Tale valore minimo si ha quando i profitti
sono nulli.
Infatti se g= s
w
(W/K) allora P/K=0 e gli
investimenti devono essere finanziati
interamente dal risparmio dei lavoratori
Essendo la loro propensione al risparmio
pi bassa di quella dei capitalisti il tasso di
crescita sar anchesso basso




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la distribuzione e il processo di convergenza verso l
equilibrio e la piena occupazione
Si supponga che g
W
< g
n
Allora vi sar disoccupazione e la distribuzione
dei redditi si modifica a danno dei lavoratori. I
profitti crescono. Date le propensioni s
w
e s
p
dallequazione



si deduce che deve aumentare g
p
w
s
K
W
s g
K
P

=
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Convergenza tra g e gn
Se g> gn
La distribuzione a favore dei lavoratori. I salari
cresceranno e diventano convenienti tecniche
pi capitalistiche: v cresce e g diminuisce
Se g< gn essendoci eccesso di offerta di lavoro
la distribuzione sar sfavorevole ai lavoratori. I
salari decrescono e diventano convenienti
tecniche meno capitalistiche.: v diminuisce e g
aumenta
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conclusioni
Nel modello di Kaldor la crescita dipende dalla
distribuzione
Affinch leconomia possa crescere in equilibrio
necessario che le quote distributive restino
costanti (teorema di Pasinetti).
Tuttavia quando questa condizione soddisfatta
solo la propensione al risparmio dei capitalisti
determina la crescita

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