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LA CONCEZIONE MERCANITLISTA DEL COMMERCIO Leconomia come scienza organizzata nasce con la pubblicazione nel 1776 della Ricchezza

delle nazioni di Adam Smith. Altri scritti precedenti sul commercio int.le si erano avuti in altri paesi (UK Spagna FR Port e Olanda) nei secoli XVII e XVIII. La filosofia sostenuta era nota come Mercantilismo: il modo per un paese di diventare ricco e potente era di esportare pi di quanto non importasse. Il risultante surplus di esportazione sarebbe stato pareggiato con un afflusso di metalli preziosi (oro e arg). Quanto pi oro e arg si aveva tanto pi un paese era ricco e potente. Il governo quindi doveva fare tutto il possibile per stimolare le export e scoraggiare le import (sopratt beni lusso). Ma siccome era impossibile che tutte le nazioni avessero un surplus di export contemporaneamente e siccome la quantit di oro e arg era fissa, in un determ periodo un paese poteva guadagnare solo a spese di altri paesi. I mercantilisti erano fautori di un nazionalismo economico, poich erano convinti che gli interessi dei paesi fossero sempre in conflitto fra loro. I mercantilisti scrivevano per il sovrano e per accrescere il pot naz. +oro per i sovrani = eserciti ppi numerosi e pi efficienti consolidamento del potere interno pi facile acquisire colonie con eserciti e flotte pi potenti. Inoltre: +oro= + denaro in circolazione e maggiore attivit di scambio. In pi si riteneva che incoraggiando le export e riducendo le import si stimolava il prodotto e loccupazione nazionale. Stretto controllo governativo di tutta lattivit economica + mercantilismo eco perch ritenevano che un paese potesse guadagnare nel commercio solo a spese di altri paesi. Questa visione

imp per capire Smith e Ricardo e per capire il neomercantilismo. * Oggi noi misuriamo la ricchezza di un paese in base agli stock di risorse umane, artificiali e naturali di cui dispone per produrre beni e servizi. Quanto pi grande lo stock di risorse utili tanto pi grande il flusso di beni e servizi per soddisfare i desideri umani e alzare il livello di vita nel paese. * IL COMMERCIO BASATO SU VANTAGGI ASSOLTI:SMITH Lui parte da verit molto semplice: perch due paesi commercino tra di loro volontariam c bisogno che entrambi guadagnino dallo scambio. Se uno non ci guadagna rifiuta di commerciare. I vantaggi assoluti: poniamo che un paese sia pi efficiente di un altro nel produrre un determin bene( vantaggio assoluto nella produz di quel bene) e sia invece meno efficiente nel produrre un altro bene(svantaggio assoluto). Tutti e due i paesi in questa situazione possono guadagnare se ciascuno si specializza nella produzione del bene di cui gode di un vantaggio assoluto e ne scambia una parte con laltro paese per ottenere il bene nella cui produzione ha uno svantaggio assoluto. Cos facendo le risorse vengono usate in maniera pi efficiente e cresce quindi la produzione di entrambi i beni. Laumento bella produzione di entrambi i beni da la misura dei guadagni derivanti dalla specializzazione nella produzione che i due paesi si dividono attraverso il commercio. Es:Canada(frumento vantaggio assoluto) Nicaragua(banane vantaggio assoluto). Entrambi godono se si specializzano nel bene in cui hanno vantaggio ass e lo scambiano con laltro paese. Effetto: maggiore produzione e consumo di

frumento e banane, entrambi guadagnano. Il paese produce solo il bene in cui pi efficiente e lo scambia con tutto ci di cui necessita. Il benessere massimizzato. Smith (al contrario di mercantilisti) preferiva il libero scambio e il lassaiz faire, la mancanza di interferenze governative nel sist eco. Il lib scambio porta ad una ottimizzazione delle risorse mondiali e massimizza il benessere di tutti. Lunica eccezione a questa politica di lass faire la protezione di industrie importanti per la difesa naz. La teoria di Smith favorisce gli interessi dei proprietari di fabbriche che potevano pagare salari pi bassi grazie alle importazioni di beni alimentari pi a basso costo e danneggiava i proprietari terrieri di UK perch i prod aliment erano pi abbondanti (causa import) e pi a buon mercato. Inoltre la teoria di Smith rivela il legame esistente fra le pressioni sociali e lo sviluppo di nuove teorie economiche. ILLUSTRAZ DEI VANT ASSOL. Vant ass usa uk Grano 6 1 (bushel/orauomo Stoffa 4 5 (iarde/orauomo) 1 ora lavoro= 6bushel frumento Usa, 1 bushel Uk. 1 ora lavoro= 4 iarde stoffa usa,5 iarde UK. Col commercio quindi Usa si specializza in frumento e Uk in stoffa e scambiano parte dei surplus. Se usa scambia 6 G con 6 S guadagna 2 S o risparmia orauomo o 30 minuti lavoro (poich in Usa allinterno pu scambiare solo 6G con 4S). I 6G che Uk riceve sono equivalenti a 6 ore-uomo che in Uk possono produrre 30 S (6 ore per 5 iarde di S per uomo). Potendo scambiare 6S (che in Uk richiedono poco pi

di 1 orax produrli) per 6G con Usa, Uk risparmia 5 ore-uomo o guadagna 24S. Entrambi i paesi guadagnano da specializzazione. I vantaggi assoluti spiegano una piccola parte del commercio mondiale (fra paesi svilupp e Pvs) il resto viene spiegato con vantaggi comparati. DAVID RICARDO: VANTAGGI COMPARATI. Secondo la legge dei vant comparati anche se un paese ha svant ass rispetto allaltro paese nella produzione di entrambi i beni pu beneficiare lo stesso da commercio. Il primo paese si specializza in export del bene in cui il suo svant ass minore (in cui ha un vantaggio comparato) e importa il bene in cui il suo svantaggio ass Maggiore (in cui ha uno svantaggio comparato). Vant compar Usa Uk Grano 6 1 Stoffa 4 2 Uk ha un vant compar nella produz di stoffa; gli Usa nella produz di frumento. Infatti 6 GUsa : 1G Uk e 4S : 2S uk. Il vant ass di Usa maggiore nella prod di G e quindi gli Usa hanno vant comparato in prod frumento. Lo svant ass di Uk minore nella prod di S, ha vant comparato in S. entrambi possono guadagnare se Usa si specializza in G e ne esporta una parte in cambio di S Uk; Uk si specializza nella prod di S e nella sua export. In un mondo a 2 paesi e 2 beni, una volta determinato che una nazione ha vant comparato in un bene, laltro paese ha necessariamente vant comparato nellaltro bene. BENEFICI DEL COMM INT.LE : Se Usa ricevessero solo 4S in cambio di 6 G sarebbe indifferenti al commercio perch potrebbero produrre allinterno 4 S con le risorse libere dalla rinuncia alla prod di 6G. Se Usa ricevesse meno di 4S in cambio di 6G, non

commercerebbe. Uk invece sarebbe indifferente al commercio se cedesse 2S per 1G o se dovesse cedere pi di 2S per 1G. supponiamo che Usa possano scambiare con Uk 6G per 6S. Gli Usa guadagno 2S(risparmiano mezzora) perch allinterno possono produrre solo 4 S. I 6G che Uk riceve da Usa richiederebbero 6 ore per essere prodotti in Uk stesso. Con 6 ore Uk per potrebbe produrre 12S di cui cederebbe solo 6 per avere 6 G da Usa , risparmiando cos 3 ore lavoro o 6S. non importa che uno guadagni pi dellaltro dal commercio. Entrambi i paesi possono guadagnare dal commercio anche se uno dei due meno efficiente dellaltro nella prod di entrambi i beni. Es. segretaria e avvocato che batte a macchina a doppia velocit etc Entrambi i paesi guadagnano scambiando 6G per 6S. Questo non lunico tasso di cambio possibile: se gli Usa allinterno scambiano 6G per 4S guadagnano se in cambio di 6G ottengono pi di 4S da Uk. In Uk 6G=12S. Quindi qualsiasi quantit al di sotto di 12S Uk debba cedere per ottenere 6G da Usa per Uk un beneficio del comm. Conclusione: Usa guadagnano se possono scambiare 6Gper pi di 4S. Uk guadagna se pu cedere meno di 12S per avere 6G. i limiti entro i quali il comm reciprocamene vantaggioso sono: 4S<6G<12S. Differenza fra 12S e 4S(8S) il guadagno totale derivante dal commercio che i paesi possono dividersi scambiando 6G. Quando 6G sono scambiati per 6S Usa guadagnano 2S e Uk6S per un totale di 8S. Quanto pi il tasso di cambio vicino a 4S=6G tanto pi piccolo il guadagno Usa e pi grande quello Uk. Quanto pi vicino a 6S=12S tanto maggiore il guadagno Usa e piccolo quello di Uk. Se

Usa scambiano con Uk 6G per 8S entrambi guadagnano 4S per un guadagno tot di 8S. Se Usa scambiassero 6G per 10S guadagnerebbero 6S e Uk solo 2S. Il tasso a cui avviene lo scambio determina anche il modo in cui i benefici tot del comm vengono ripartiti fra i paesi che vi partecipano. Fin qui si dimostrato che un comm vantaggioso pu avere luogo anche se un paese meno efficiente dellaltro nella prod di entrambi i beni. ECCEZIONE ALL ELGGE DEI VANT COMPAR. Leccezione a questa legge si verifica quando lo svantaggio ass di un paese rispetto ad un altro identico in entrambi i beni. Per esempio se in 1 ora Uk produce 3G invece che 1G (vedi tab.) la produttivit sarebbe la met rispetto a Usa sia in G che in S. Uk non avrebbe nessun vant compar in nessuno dei due beni. Non avrebbe luogo nessun comm reciprocamente vantaggioso. Questo perch se Usa commerciano solo se possono scambiare 6G per pi di 4S, Uk non vuole cedere pi di 4S per ottenere 6G da Usa (perch pu produrre allinterno o 6G o 4S con due ore). Questo richiede una modifica alla formulazione della legge: anche se un poaese ha uno svantaggio assoluto rispetto allaltro paese nella prod di entrambi i beni c ancora una base per un comm reciprocamente vantaggioso, a meno che lo svant ass(che un paese ha rispetto allaltro) non sia nella stessa proporzione per tutti e due i beni. Nella realt questa eccezione capita raramente ed una coincidenza. VANTAGGI COMPARATI IN TERMINI MONETARI Secondo la legge dei vant compar anche se un paese ha uno svant ass nella prod di entrambi i beni rispetto allaltro paese, c ancora una base per comm vantaggioso per entrambi. Ma come pu Uk

esportare qualcosa in Usa se meno efficiente di Usa nella prod di entrambi beni? Risposta: in Uk i salari sono pi bassi che in Usa tanto da rendere il prezzo di S(bene a vant compar per Uk) pi basso in Uk e il prezzo di G pi basso in Usa quando entrambi i beni siano espressi in termini della valuta di uno dei due paesi. Spiegazione: il saggio di salario in Usa di 6$ lora. Siccome 1ora-uomo produce 6G in Usa il prezzo di un bushel di grano PG=1$ dal momento che 1 ora-uomo produce 4S si avr PS=1.50$ (6/4S). Supponiamo che nello stesso tempo il saggio di salario in Uk sia di 1 allora. Siccome 1 ora-uomo produce 1G in Uk, si avr PG=1. Similmente siccome 1 ora-uomo produce 2S si avr PS=0.5. Se il tasso di cambio fra e $ di 1=2$ si ha PG=1=2$ e PS=0.5=1$ in Uk. Prezzo in $ di Usa Uk GS in Usa e Uk per 1=2$ Prezzo G $1,00 $2,00 Prezzo S 1,50 1,00 Il prezzo in dollari di G pi basso in Usa daltra parte il prezzo di S pi basso in Uk. Gli uomini daffari comprano il G Usa perch costa meno e lo rivendono in Uk dove costa di pi. Nonostante la produttivit del lavoro in Uk met di quella Usa nella produzione di S il salario in Uk un terzo di quello Usa. Perci in Uk il prezzo in dollari pi basso. In altre parole il divario di efficienza del lavoro fra Uk e Usa nella prod di S pi che compensato dai bassi salari Uk. Se il tasso di cambio fra $ e fosse 1=1$ il prezzo di G sarebbe PG= 1=1$ per cui non ci sarebbe motivo di esportare G in Uk. Peraltro si avrebbe PS=0.5=0.5$ e quindi Uk esporta ancora pi S in Usa. Il commercio sarebbe squilibrato a

favore di Uk e il tasso cambio fra e $ (cio il prezzo in dollari della sterlina) salirebbe. Se il tasso di cambio fosse (viceversa) a favore del dollaro ci sarebbe minore esportazione di stoffa Uk in Usa. Alla fine il tasso di cambio si collocher al livello che risulter bilanciato nello scambio commerciale (in assenza di interferenze o altre transazioni). Cos largomento secondo cui bisogna proteggere gli alti salari e il livello di vita dei propri lavoratori contro il meno costoso lavoro britannico sbagliato. VANTAGGI COMPARATI E COSTI OPPORTUNITA Ricardo basava la sua legge su un certo numero di ipotesi: 1) due nazioni due beni; 2) libero scambio; 3) perfetta mobilit del lavoro allinterno di ciascuna nazione ma immobilit fra le due nazioni; 4) costi costanti di produzione; 5) assenza costi trasporto; 6) assenza cambiamenti tecnologici; 7) teoria valorelavoro. Lipotesi 7 non valida. VANTAGGI COMPARATI E TEORIA DEL VALORELAVORO Il valore o il prezzo di un bene dipende esclusivamente dalla quantit di lavoro che entra nella produzione del bene. Ci comporta: 1) che il lavoro o il solo fattore di prod o impiegato in una identica proporzione fissa nella prod di tutti i beni 2) che il lavoro omogeneo. Entrambi gli assunti sono falsi. Bisognerebbe almeno ammettere diverse produttivit del lavoro. Non si pu inoltre ignorare lesistenza di sostituzione fra fattori. Non si pu spiegare il vant compar sulla base della teoria del val-lav ma su quella del costo opportunit. LA TEORIA DEL COSTO-OPPORTUNITA(Haberler 1936): il costo di un bene dato dalla quantit di un secondo bene cui bisogna rinunciare per rendere disponibili esattamente le risorse necessarie per

produrre una unit addizionale del primo bene. Di conseguenza il paese con il pi basso costo opportunit nella prod di un bene ha un vant compar in quel bene (e uno svant compar nel secondo bene). Es: se Usa devono rinunciare a 2/3 S per produrre una unit addizionale di G allinterno, il costo opportunit di G 2/3 di una unit di S (cio in Usa 1 G= 2/3 S). Se In Uk 1G=2S il costo opportunit di G pi basso In Usa che in Uk e gli Usa avrebbero un vantaggio (minor costo) comparato sul Uk nel Grano. In un mondo a due nazioni e due beni Uk ha un vant compar in S. Secondo la legge dei vant compar gli Usa dovrebbero specializzarsi nella prod di g e nellesportazioni in cambio di S Uk. Stessa conclusione cui eravamo arrivati prima ma ora la spiegazione basata sul costo opportunit. LA FRONTIERA DELLE POSSIBILITA PRODUTTIVE A COSTI COSTANTI I costi opportunit possono essere illustrati con la frontiera dell possibilit produttive, o curva di trasformazione. Questa mostra le combinazioni alternative dei due beni che un paese pu produrre utilizzando pienamente tutte le sue risorse con la migliore tecnologia di cui possa disporre. G Usa S Usa G Uk S Uk 180 0 60 0 150 20 50 20 120 40 40 40 90 60 30 60 60 80 20 80 30 100 10 100 0 120 0 120 La tabella mostra le possibilit produttive di G e S in Usa e Uk. Per ogni 30 G cui usa rinunciano, si rendono disponibili esattamente le risorse

necessarie per produrre un addizionale 20S. Cio 30G=20S. Il costo opportunit di una unit di g in Usa 1G=2/3 S. Invece il costo opportunit di G in Uk 1G=2S.

Le schede delle possibilit produttive sono rese in forma di grafico come frontiere delle possibilit produttive. Ogni punto sulla frontiera una combinazione che il paese pu produrre. Punti al di sotto della curva indicano produzioni possibili ma inefficienti perch il paese non utilizzerebbe tutte le risorse o la migliore tecnologia disponibile. Punti al di sopra della curva non possono essere raggiunti con le risorse e la tecnologia di cui il paese dispone. La pendenza negativa indica che se gli Usa vogliono produrre pi g devono rinunciare a un po di S. costi opportunit costanti si hanno quando: 1) le risorse o i fattori di produzione sono perfetti sostituti luno dellaltro o vengono impiegati in proporzione fissa nella prod di entrambi i beni 2) tutte le unit dello steso fattore sono omogenee o della stessa qualit. Nel senso che trasferendo risorse dalla prod di S a quella di G il paese non si ritrover costretto a impiegare risorse sempre meno appropriate alla prod di G e viceversa. I costi sono costanti in ciascuno dei paesi, i costi opportunit invece divergono fra un paese e laltro. Tuttavia costi costanti non sono realistici.

COSTI OPPORTUNITA E PREZZI RELATIVI DEI BENI Il costo opportunit di G dato dalla pendenza in valore assoluto della frontiera delle possibilit produttive, indicata come saggio marginale di trasformazione (SMT) supponiamo che i prezzi siano uguali ai costi di produzione e che i paesi producano sia G che S; il costo opportunit di G allora uguale al prezzo di G relativo al prezzo di S (PG/PS). Possiamo dire che la differenza nei prezzi relativi dei beni fra i due paesi riflette il loro vantaggio comparato e fornisce la motivazione alla base di un commercio reciprocamente vantaggioso. LE MOTIVAZIONI ALLA BASE DEGLI SCAMBI COMMERCIALI E I BENEFICI DEL COMM INT.LE IN CONDIZIONI DI COSTI COSTANTI Senza commercio un paese consuma solo ci che produce. Ne consegue che la frontiera delle possibilit produttive di un paese rappresenta anche la sua frontiera di consumo. La combinazione di beni che il paese sceglie di produrre e consumare dipende dai gusti dei consumatori = CONSIDERAZIONI DI DOMANDA. Es: Senza commercio usa sceglie di produrre e consumare la combinazione A (90G;60S) sulla sua frontiera delle possib produtt. e UK sceglie la combinaz A(40G,40S). Se il commercio possibile USA specializza in prod G e si colloca al punto B (180G,0S) della front poss prod. UK specializza in produzione S e si colloca al punto B(0G,120S). Allora Usa scambiano 70G con 70S con Uk e consumano al punto E(110G,70S) mentre uk consuma al punto E(70G,50S). Usa guadagno 20G e 10S dal commercio, Uk 30G e 10S.Entrambi accrescono il consumo di beni grazie allaumento del prodotto dato da specializzazione in prodotto con vantagg compar. La crescita di prodotto di 50G e 20S viene

distribuita fra Usa e UK, il loro guadagno dal commercio. No commercio, no specializzazione, essi avrebbero cmq bisogno di produrre un po del bene a svantagg compar. TEST EMPIRICI DEL MODELLO RICARDIANO Primo test empiricoMacDougall 1951, usa produttivit del lavoro e dati su export di 25 industrie Usa e Uk, dellanno 1937. I risultati indicavano che le industrie in cui la produtt del lavoro era pi alta negli Usa che nel Uk erano le industrie con quote di exp usa in mercati terzi pi alte rispetto a quelle Uk. Questi risultati confermati da Balassa con dati relativi al 1950 e da Stern con dati del 50 e del 59 e da Golub per il periodo 19801989. Si vede cos che i vant comp sembrano essere basati su una diff nella produttivit del lavoro come postulato da ricardo, tuttavia, il modello ricardiano non spiega n la ragione della differenza di produtt di lavoro fra i diversi paesi n leffetto del commercio int sulla redditivit dei fattori di produzione. CAP3 LA TEORIA STANDARD DEL COMMERCIO INTERNAZ -La FRONTIERA DI PRODUZIONE A COSTI COSTANTI Ipotizziamo che ci si trovi in presenza di costi opportunit crescenti. Il paese deve rinunciare a qt sempre maggiori di un bene per rendere disponibili le risorse necessarie per produrre ogni unit addizionale dellaltro bene. Con costi opportunit crescenti si ha una frontiera di prod concava verso lorigine. ILLUSTRAZIONE DEI COSTI CRESCENTI

Il fatto che le frontiere di produzione siano concave verso lorigine riflette il fatto che ogni paese va incontro a costi opportunit crescenti nella prod di entrambi i beni. Il paese 1 desidera produrre una qt maggiore di X, partendo dal punto A sulla sua front di prod. Ad A egli sta gi impiegando tutte le sue risorse con la migliore tecnologia possibile, perci pu produrre una qt maggiore di X solo riducendo la produzione di Y (per questo ha pendenza negativa). Per ogni 20X addizionali prodotti il paese 1 deverinunciare a qt sempre maggiori di Y. I costi opp crescenti in termini di Y che il paese1 deve sostenere sono espressi dalla lunghezza via via crescente delle frecce verticali nella 1^ parte della figura e danno luogno a una front di prod concava verso lorigine. Il paese 1 va incontro a costi opportunit crescenti anche nella prod di Y, deve rinunciare a qt sempre maggiori di X per ogni 20Y addizionali prodotti. Paese2 spostandoci verso lalto a partire da A sulla front di produzione del paese 2 possiamo osservare come le frecce orizz diventino via via pi lunghe a mostrare le qt crescenti di x cui il paese 2 deve rinunciare per produrre ogni 20Y addizionali. IL SAGGIO MARGINALE DI TRASFORMAZIONE (SMT) Si riferisce alla qt di Y cui un paese deve rinunciare per produrre ogni unit addizionale di X. SMT quindi un altro modo per definire il costo opportunit di X (Asse orizzontale) ed indicato dalla pendenza in valore assoluto della frontiera di produzione calcolata nel punto in cui si situa la produzione. Nella frontiera di produzione rettilinea il costo opportunit di X costante a prescindere dal livello della produzione ed rappresentato dalla

pendenza costante (SMT) della frontiera di produzione. RAGIONI PER CUI I COSTI OPPORTUNIT SONO CRESCENTI E DIVERSE FRONTIERE DI PRODUZIONE Come si spiegano i costi crescenti di produzione? Perch sono pi realistici? I costi opp sono crescenti perch le risorse: 1)non sono omogenei (le unit di uno stesso fattore non sono identiche fra loro o della stessa qualit) 2)non sono impiegati nella stessa proporzione o intensit nella prod di tutti i beni. Questo significa che quando un paese produce una quantit maggiore di un bene, costretto a impiegare risorse che sono progressivamente meno efficienti o meno adatte alla produzione di quel bene. Quindi il paese deve rinunciare a qt sempre maggiori del 2 bene per rendere disponibili le risorse necessarie per produrre ogni unit addizionale del 1 bene. Nella realt le front di produz di paesi diversi perch praticamente non esistono paesi con le stesse identiche dotazioni di fattori di produz anche se possono avere accesso alla stessa tecnologia. Quando lofferta o la disponibilit di fattori e o la tecnologia cambiano la frontiera di prod di un paese si sposta. CURVE DI INDIFFERENZA COLLETTIVE Introduciamo lanalisi dei gusti dei consumatori, le condizioni di domanda questi sono espressi con le CURVE DI INDIFF COLLETTIVE. Una curva di indiff coll mostra le varie combinazioni di due beni cui corrisponde in uguale livello di soddisfazione per una determinata collettivit o paese. Curve pi alte si riferiscono a un pi alto grado di soddisfazione, curve pi basse a un grado inferiore. Le curve di indiff hanno pendenza negativa e sono convesse verso lorigine. Esse non possono intersecarsi.

ILLUSTRAZIONE DELLE CURVE DI INDIFF COLLETTIVE:

Sono disegnate 3 ipotetiche curve di indiff collettive per paese I e paese II. Ai punti N e A corrisponde un uguale livello di soddisfazione per il paese 1 dato che sono entrambi sulla curva 1. H e T hanno pi alto livello di soddisfazione perch sono su curva 2. Il punto E ha un livello di soddisfazione ancora superiore: si trova su curva 3. La caratteristica della pendenza negat sempre verificata poich se un paese consuma una quantit maggiore di x deve consumare una qt maggiore di Y per mantenere lo stesso grado di soddisfazione. Se ci si sposta sulla curva la soddisfazione rimane la stessa. Se un paese continuasse a consumare la stessa qt di Y, continuando ad accrescere il consumo di X si sposterebbe su una curva pi alta. IL SAGGIO MARGINALE DI SOSTITUZIONE (SMS) Il SMS tra x e y nel consumo si riferisce alla qt di x cui un paese deve rinunciare per consumare ununit aggiuntiva di y, continuando a rimanere sulla stessa curva di indifferenza. Questo espresspo dalla pendenza in valore assoluto della cunva di indifferenza collettiva in un determinato puntpo. Tale pendenza si riduce a mano a mano che ci si sposta verso il basso lungo la curva. Cos la pendenza (SMS) della curva di indiff 1 al punto N maggiore che non al punto A. Il SMS decrescente in relazione al fatto che quanto pi di x e meno di y un paese

consuma tanto pi aumenta il valore al margine di ununit di y rispetto a ununit di x. Il paese quindi pu rinunciare a qt sempre minori di y per ogni unit addizionale di x desiderata. Il fatto che lSMS sia decrescente fa si che le Curve dindiff collettive siano convesse verso lorigine. ALCUNE DIFFICOLTA RELATIVE ALLE CURVE DINDIFF COLLETTIVE Le curve di indiff collett non devono intersecarsi. Un punto di intersezione significherebbe che su diverse curve di indifferenza collettive possibile ottenere un uguale livello di soddisfazione e ci contraddice la loro definizione. Un particolare insieme di curve di indifferenza indica una particolare distribuzione del reddito allinterno del paese. Una diversa distribuzione del reddito darebbe come risultato uninsieme completamente diverso di curve dindifferenza che potrebbero intersecare linsieme precedente. E il caso di un paese che passa da isolamento al commercio internaz oppure di un paese che espande il volume dello scambio. Gli esportatori traggono benefici, i produttori interni che offrono beni in concorr con le import sono danneggiati. Il comm int.le cambia quindi la distribuz del reddito reale nel paese e pu far s che le curve dindiff si intersechino. In questo caso non possiamo usare le curve indiff coll per determinare se lapertura o lespans del commercio sia destinata ad accrescere il benessere del paese. Per uscire da questa empasse principio di compensazione. Percui se il paese trae vantaggio dal commercio se la categoria avvantaggiata continua ad esserlo, conserva qualcosa del proprio guadagno, anche dopo aver pienamente compensato delle sue perdite la categoria danneggiata. Questo resta vero anche se

la compensazione non avviene effettivamente. Per realizzare la compensazione il governo pu imporre tasse sui guadagni in misura sufficiente a compensare pienamente i soggetti danneggiati con sussidi o sgravi fiscali. EQUILIBRIO IN CONDIZIONI DI ISOLAMENTO Linterazione di forze di domanda e offerta determina il punto di equilibrio, o punto del massimo benessere sociare, in un paese in condizione di isolamento (no commercio). In assenza di commercio un paese in equilibrio quando raggiunge la pi alta curva di indiff possibile data la sua front di produz. Questo si ha nel punto in cui una curva di indiff collett tangente alla front di prod del paese. La pendenza comune delle due curve al punto di tangenza indica il prezzo relativo di equilibrio interno nel paese e riflette il vantaggio compar di questultimo. ILLUSTRAZIONE DELLEQUILIBRIO IN CONDIZIONI DI ISOLAMENTO

La curva di indiff 1 la pi alta curva di indiff che il paese 1 pu raggiungere sulla base della sua frontiera di prod. Il paese 1 in equilibrio, massimizza cio il suo benessere se, in assenza di commercio(in autarchia) produce e consuma al punto A. Lo stesso vale per il paese 2. Dato che le curve di indiff coll sono convesse e tracciate in modo tale da non intersecarsi, esiste un solo punto di tangenza o di equilibrio. Siamo certi che questo punto esista perch esiste un infinito numero si

curve di indiff. Sono possibili punti su curve di indiff pi basse ma non massimizzerebbero il benessere del paese. Viceversa il paese non potrebbe raggiungere curve di indifferenza pi alte con le risorse e la tecnologia disponibili al momento. IL PREZZO RELATIVO DI EQUILIBRIO Il prezzo relativo di equilibrio in condizioni di isolamento dato dalla tangente comune alla frontiera di produzione del paese e alla curva di indiff nel punto corrispondente alla prod e al consumo in condizioni di autarchia. Cos il prezzo di equilibrio di X in condizioni di isolamento PA=PX/PY=1/4 nel paese 1 e PA=PX/PY=4 nel paese 2. I prezzi relativi sono diversi nei due paesi perch le loro front di prod e le curve di indiff sono diverse. Siccome in isolamento PA<PA il paese 1 ha un vant compar nella prod del bene X mentre il paese 2 ha un vant compar nella prod del bene Y. Entrambi quindi possono guadagnare se si specializzano nei rispettivi beni a vant compar. Le forze dellofferta (frontiera di prod del paese) e le forze della domanda(famiglia delle curve di indiff del paese) determinino insieme i prezzi relativi di equilibrio di ciascun paese in condizioni di autarchia. Nel caso di costi opp costanti lequilibrio PX/PY costante in ciascun paese indipendentemente dal livello di prod e dalle condizioni di domanda, la pendenza costante della frontiera di produzione del paese. LEMOTIVAZIONI ALLA BASE DEL COMM INT.LE E I BENEFICI DEL COMM IN CONDIZIONI DI COSTI CRESCENTI La differenza nei prezzi relativi fra i due paesi riflette i loro vant compar e costituisce la ragione alla base del comm in.le reciprocamente vantaggioso. Il paese

con il prezzo relativo pi basso per un bene ha un vant compar nella prod di quel bene e uno svant compar in quella dellaltro bene, rispetto al secondo paese. Il paese quindi opta per la specializzazione. Per mano a mano va incontro a costi opp sempre crescenti. La specializzazione continuer fino a che i prezzi relativi dei beni nei due paesi non diventano uguali e il livello del commercio in equilibrio. I paesi, quindi, con il commercio consumano di pi che in assenza di esso. ILLUSTRAZ DELLE MOTIVAZIONI ALLA BASE DEL COMM INT.LE E DEI BENEFICI DEL COMM A COSTI CRESCENTI Il commercio fra i due paesi prima in autarchia diventa ora possibile. I due paesi cominciano lo scambio e la specializzazione.

Paese 1: partendo dal punto ( equilibrio in autarchia), a mano a mano che il paese 1 si specializza nella prod di X (spostamento verso il basso lungo la frontiera di prod) questo va incontro a costi opp crescenti nella prod di X. La pendenza della sua front di prod crescente. Paese 2: partendo da A a mano a mano che il paese 2 si specializza nella prod di Y,(spostamento verso lalto lungo la front di prod) questo va incontro a costi di prod crescenti nella prod di Y. La pendenza della sua front di prod si riduce. La specializzazione continua fino a che i prezzi relativi dei beni (pendenze front di prod) non

diventano uguali nei due paesi. Il prezzo relativo comune (pendenza) in commercio si trover da qualche parte fra i prezzi relativi in autarchia di e 4, al livello in cui il commercio in equilibrio. PB=PB=1. Con il commercio il Paese 1 si sposta verso il basso dal punto A al punto B, scambiando 60X per 60Y col Paese 2, il Paese 1 finisce col consumare al Punto E sulla curva dindiff 3. Questo il pi alto grado di soddisfazione che il Paese 1 pu raggiungere in presenza di comm int.le a PX/PY = 1 . Quindi il Paese 1 guadagna 20 X e 20 Y rispetto al suo punto dequilibrio in assenza di commercio. Lo stesso succede al Paese 2. Grazie alla specializzazione ogni paese pu consumare oltre il limite della sua fron di prod. PREZZI RELATIVI DI EQUILIBRIO IN PRESENZA DI COMM INT.LE Il prezzo relativo di equilibrio in presenza di commercio il prezzo relativo comune in entrambi i paesi al quale il commercio risulta in equilibrio. Nella figura di prima questo PB = PB = 1 . La qta di X che il Paese 1 desidera esportare (60X) uguale alla qta di X che il Paese 2 desidera importare (60X) a questo prezzo relativo. Lo stesso capita per bene Y. Qualunque altro prezzo relativo non pu persistere perch il comm sarebbe in squilibrio. C un modo, teoricamente pi rigoroso, per det il prez rel di equilibrio in presenza di comm int.le. Esso fa uso della Curva della Domanda e dellOfferta totale di ogni bene in ciascun paese o delle cosiddette curve di domanda reciproca. Quindi quanto maggiore la preferenza del Paese 1 per Y (bene esportato da paese 2) e quanto minore quella del paese 2 (bene esportato dal paese 2) tanto pi il prezzo di equilibrio in presenza di comm si avviciner a

(prezzo di equilibrio in autarchia in paese1 ) e tanto pi piccola sar la quota di guadagno del paese 1. Det il prezz rel di equil sapremo esattamente in che modo i benefici del comm sono distribuiti tra i due paese, e il modella sar completo. Se il prezz rel in autarchia fosse stato lo stesso in entrambi i paesi (improbabile) non si potrebbe parlare di vant o svant compar per nessuno dei due paesi, non ci sarebbe specializz e nemmeno scambio. SPECIALIZZAZIONE INCOMPLETA Con costi opport crescenti si ha in entrambi i paesi una specializzaz incompleta della produzione, cosa che non accade con costi opport costanti. La ragione di questo che mano a mano che il paese 1 si specializz nella prod di X va incontro a costi opp crescenti nella prod di X, cosa che accade al paese 2 nella prod di Y. Cos mano a mano che ogni paese si specializza nel produrre il bene in cui ha un vantaggio comp, i prezz rel dei beni tendono gli uni verso gli altri (divergono meno) fino a che essi non sono identici nei due paesi. A questo punto non conviene a nessuno dei due di continuare a espandere la prod del bene a vantag comparato, questo si verifica prima che luno e laltro paese si siano completamente specializz nella prod. CASO DEL PAESE PICCOLO CON COSTI CRESCENTI La sola eccezione alla specializzazione completa nella produz, in condizione di costi costanti, si aveva nel caso del paese piccolo. Solo il paese piccolo si specializz completam nella produz del bene in cui godeva di vant compar. Il paese grande continuava a produrre entrambi i beni anche in commi int.le poiche il paese piccolo non poteva soddisfare tutta la domanda di import del paese grande. Ma, con costi crescenti, anche nel paese piccolo troviamo una

specializzaz incompleta. Vedere grafico precedente. Il paese 1 ora un paese molto piccolo in equilibrio al punto a in autarchia, il paese 2 un paese molto grande (anche resto del mondo). Supponiamo che il prezzo rel di eq di X sul mercato mondiale sia 1 (PM = 1) e non sia influenzato dal commercio col paese piccolo 1. Dato che in autarchia il prezzo rel di X nel paese 1 (PA = ) pi basso del prezzo sul mercato mondiale, il paese 1 ha un vant compar nella prod di X. Con il comm il paese 1 si specializza nella prod di X finch non raggiunge il punto B sulla sua front di prod, dove PB = 1 = PM. Il paese 1, sebbene piccolo, non si specializza completam nella prod di X. Scambiando 60 X per 60 Y il paese 1 raggiunge il punto E sulla curva dindiff 3 e guadagna 20 X e 20 Y (rispetto a punto A, equilibrio in autarchia). Lunica differenza rispetto a prima che ora il paese 1 non incide sui prezzi rel nel paese 2 (o nel resto del mondo) e il paese 1 si appropria di tutti i vant del comm (che ora ammontano solo a 20 X e 20 Y). I VANTAGGI DELLO SCAMBIO E DELLA SPECIALIZZAZ I vantaggi del comm per un pese sono divisi in 2 componenti: vant dello scambio e vant della specializzaz.

Il paese 1 in questo caso considerato piccolo. Supponiamo che il paese 1 non possa specializzarsi nella prod di X con lapertura del comm, ma continui a produrre al punto A. Partendo dal punto A, il paese 1 esporterebbe 20 X in cambio di 20 Y al prevalente

prezz rel mondiale di PM = 1 e finirebbe per consumare al punto T sulla curva dindiff 2. Anche se paese 1 al punto T consuma meno X e pi Y rispetto al punto A, c comunque un miglioramento rispetto allautarchia perch T sta sulla curva dindiff 2 che pi alta. Lo spostamento da A a T nel consumo d la misura dei vant dello scambio. Se poi il paese 1 si specializza nella prod di X e produce al punto B esso potrebbe scambiare 60 X per 60 Y con il resto del mondo e consumare al punto 3 sulla curva dindiff 3 (guadagna cos ancora di pi). Il movimento da T a E nel consumo d la misura dei vant della specializz nella prod. Quindi, spostamento da A a T reso possibile dal solo scambio, spostamento da T a E rappresenta i vant risultanti dalla specializzaz nella prod. Al punto A il paese 1 non in equil nella prod con comm perch PA<PM. Per essere in equilibrio, paese 1 deve espandere la sua prod di X fino a raggiungere punto B, dove PB=PM=1. Anche per il paese 2 i vant del commi int.le possono essere divisi in vant dello scambio e vant della specializz. IL COMMERCIO BASATO SULLE DIFFERENZE NEI GUSTI DEI CONSUMATORI La differenza nei prezz rel dei beni prima dellapertura del comm fra paese 1 e 2 era basata sulla diff nelle front di prod e delle curve dindiff nei due paesi. In costi crescenti anche se due paesi hanno identiche frontiere delle possibilit produttive, ci sar ancora una base per un comm reciprocamente vant se i gusti dei consumatori sono diversi nei due paesi. Il paese con domanda minore per un bene avr un pi basso prezzo rel di quel bene in autarchia, e un vant compar nella prod di esso. Ne seguirebbe allora la specializz nella prod e il comm int.le. Illustrazione del comm

Dato che le front di prod dei due paesi sono ora identiche, sono rappresentate da ununica curva. Con la curva dindiff 1 tangente alla front di prod al punto A per paese 1 e la curva dindiff 1 tangente al punto A per paese 2, il prezzo rel di X precedente alla apertura del comm pi basso nel paese 1. Quindi paese 1 ha vant compar in prod X e paese 2 in prod Y. Con apertura comm paese 1 specializza in X (spostamento verso il basso lungo front di prod) e paese 2 specializza in Y (spostamento verso lalto lungo la sua front di prod). La specializzaz continua fino a PX/PY uguale in entrambi i paesi e il comm in equil. Questo si ha al punto B(=B) dove PB=PB=1 . Paese 1 scambia con paese 2 60 X contro 60 Y e consuma punto E sulla sua curva dindiff 3. Paese 1 guadagna 20 X e 20 Y rispetto a punto A. Paese 2 scambia 60 Y con 60 X paese 1 e consuma al punto E sulla curva dindiff 3 , guadagna 20 X e 20 Y rispetto ad A . Quando il comm basato solo su diff di gusti, gli schemi di prod diventano pi simili quando entrambi i paesi si allontanano dalle condizioni di autarchia. Solo se le front di prod e le curve dindiff sono identiche in entrambi i paesi i prezzi rel precedenti apertura comm saranno uguali in entrambi i paesi, eliminata la possibilit di comm reciprocamente vant. CAP. 5 LE DOTAZIONI DEI FATTORI E LA TEORIA DI HECKSCHER-OHLIN -- LE IPOTESI ALLA BASE DELLA TEORIA

La teoria di H-O si basa su alcune ipotesi semplificatrici. 1(ci sono due paesi, due beni e due fattori della produzione: Lavoro e Capitale): questa ipotesi introdotta per poter illustrare la teoria con una figura a due dimensioni. Questa ipotesi viene mantenuta sapendo che la sua eliminazione lascia immutate le conclusioni della teoria. 2(entrambi i paesi usano la stessa tecnologia produttiva): i due paesi hanno accesso e impiegano le stesse tecniche di prod. Se i prezzi dei fattori sono uguali nei due paesi, i produttori userebbero esattamente la stessa qta di lavoro e cap nella prod di ciascun bene. Ma, dato che i prezzi dei fattori sono diversi, i produttori impiegano in misura maggiore il fattore della prod relativamente a pi buon mercato nel loro paese per minimizzare i costi di prod. 3(in entrambi i paesi la prod del bene X ad alta intensit di lavoro, e quella di Y ad alta intensit di capitale): in entrambi i paesi la prod del bene X richiede pi lavoro di quella di Y. Il rapporto lavoro capitale (L/K) pi alto per X che per Y in entrambi i paesi a uguali prezzi rel dei fattori. Il rapporto capitale lavoro (K/L) pi basso per X che per Y in entrambi i paesi a uguali prezzi rel dei fatt. 4( i rendimenti di scala nella prod di entrambi i beni in entrambi i paesi sono costanti): aumentando proporzionalmente la qta di L e K impegata nella prod di uno qualsiasi dei due beni, la prod di questo stesso bene aumenta in proporzione. 5(si riscontra specializzaz incompleta nella prod in entrambi i paesi): anche in condizioni di libero scambio i due paesi continuano a produrre entrambi i beni. Nessuno dei due paesi molto piccolo.

6(i gusti dei consumatori sono uguali in entrambi i paesi): le preferenze dei consumatori, riflesse nella forma e nella posizione delle curve dindiff sono identiche in entrambi i paesi. 7(vi concorrenza perfetta sia nei mercati dei beni che in quelli dei fattori in tutti e due i paesi): produttori, consumatori e commercianti di X e Y, sono in entrambi i paesi di dimensioni eco cos ridotte da non poter incidere sul prezzo di tali beni. I prezzi dei beni sono uguali ai loro costi di prod. Tutti i produttori, consumatori e proprietari dei fattori di prod, hanno conoscenza perfetta dei prezzi dei beni e delle remunerazioni dei fattori in tutte le parti de paese e in tutte le industrie. 8(vi perfetta mobilit dei fattori di prod allinterno di ciascun paese e totale assenza di mobilit int.le): L e K sono liberi di muoversi verso aree e industrie con remunerazioni pi elevati fino a che le remunerazioni per uno stesso tipo di L e K siano le stesse in tutto il paese. C immobilit int.le dei fattori per cui le diff int.li nei fattori della prod persistono indefinitamente in assenza di comm int.le. 9(nessun costo di trasporto, nessun dazio n altri ostacoli al libero flusso del comm int.le sono presenti): la specializzaz della prod in presenza di comm procede fino a che i prezzi rel e assoluti dei beni non diventino uguali nei due paesi. 10(tutte le risorse sono pienamente utilizzate in entrambi i paesi): non ci sono risorse o fatt della prod inutilizzati. 11(il comm int.le fra i due paesi in equil): il valore totale delle esport di ciascun paese pareggia il valore totale delle sue import.

INTENSITA FATTORIALE, DOTAZIONE DEI FATTORI E FORMA DELLE FRONT DI PROD In un mondo a due beni e due fattori diciamo che Y ad alta intensit di capitale se il rapporto capitale lavoro (K/L) impiegato nella prod di Y maggiore di quello impiegato nella prod di X. Non la qta assoluta di K e L impiegata nella prod di X e Y che rilevante nella misurazione dell intensit di K e di L dei due beni, ma la qta di K per unit di Lavoro. Se in un sist cartesiano misuriamo K su asse vert e L su asse orizz e descriviamo la prod di un bene come una retta che parte dallorigine, la pendenza di questultima misurerebbe il rapporto capitale lavoro impiegato per produrre quel det bene.

Perch il paese 2 usa tecniche di prod a pi alta intensit di K nella prod di entrambi i beni che non il paese 1? Nel paese 2 il K deve costare rel meno rispetto al paese 1 sicch i produttori del paese 2 usano relativamente pi k nella prod di entrambi i beni per minimizzare i loro costi di prod. Ma perch il K costa rel meno nel paese 2? Per rispondere definiamo il concetto di dotazione rel dei fatt. Precondizione: se il prezzo rel del K diminuisce, i produttori si preoccupano di sostituire il K al posto del L nella prod di entrambi i beni per minimizzare i loro costi di prod. Risulta che tutti e 2 i beni vedono aumentare la loro intensit di K. Solo se K/L nella prod di Y supera K/L nella prod di X, quali che siano i prezzi rel dei

fatt, si potr dire che il bene Y inequivocabilmente il bene ad alta intensit di K. DOTAZIONE RELATIVA DEI FATTORI Due modi per definire dotaz rel dei fatt. 1: fare riferimento alle unit fisiche (qta globale di K e L disponibili per ogni paese). il paese 2 rel ricco di K se in esso il rapporto fra qta tot di K e qta tot di L (TK/TL) disponibile maggiore che nel paese 1 (TK/TL paese 2 supera TK/TL paese 1). Non qta assoluta di K e L per ciascun paese che importa, ma il rapporto fra qta tot di K e qta tot di L. 2: definire in termini di prezzi rel dei fatt (cio nei termini del servizio del K e del prezzo di ununit di lavoro in ogni paese). paese 2 relativamente pi ricco di K se il rapporto del prezzo del servizio del K e il prezzo di una unit di L (PK/PL) pi basso nel paese 2 che nel paese 1 (cio se PK/PL paese 2 minore di PK/PL paese 1). Siccome il prezzo del servizio del K di solito identificato con il tasso dinteresse (r) mentre il prezzo del L identificato con il saggio del salario (w), PK/PL uguale a r/w. La relazione fra le due definizioni della dotaz rel dei fatt chiara: la definizione in termini di unit fisiche considera solo offerta fatt. La def in termini di prezzi rel dei fatt considera sia dom che off. Inoltre la dom di un fatt di prod una domanda derivata, derivata dalla domanda del bene finale, il quale necessita di quel fatt durante il processo produttivo. Dato che i costi dei consumatori sono uguali in entrambi i paesi, le due definizioni di dot rel dei fatt portano alle stesse conclusioni. Qualora la domanda di Y(bene alta intensit di K) e la domanda di K siano nel paese 2 cos elevate rispetto al paese 1 da rendere il prezzo rel del K pi alto che nel paese 1, il paese 2 considerato rel pi ricco di K secondo la

definizione i termini fisici e relativamente pi ricco di L secondo laltra definizione. In queste situazioni deve essere usata la definizione in termini di prezzi relativi dei fatt. Un paese ricco di K se il prezzo rel del K in esso pi basso che nellaltro paese. DOTAZIONE RELATIVA DEI FATT E FORMA DELLA FRONT DI PROD Dato che paese 2 rel pi ricco di K e il bene Y quello ad alta intensit di K, il paese 2 pu produrre qta rel maggiori di Y rispetto al paese 1. E dato che il paese 1 rel pi ricco di L e il bene X quello ad alta intensit di L, il paese 1 pu produrre qta rel maggiori del bene X rispetto al paese 2.

Le front di prod di P1 e P2 sono tracciate su un unico sist di assi cartesiani. La front di prod di P1 pi piatta e larga di quella di P2, quindi P1 pu produrre qt rel maggiori di X rispetto a P2. Perch? Perch P1 paese rel ricco di L e X bene ad alta intensit di L. DOTAZIONE DEI FATTORI E TEORIA DI HO Nel 1919 leconomista svedese Eli H. pubblic un articolo in cui presentava labbozzo della futura teoria moderna del comm int.le . Poi un altro economista svedese Bertil O. ripesc larticolo e ne scrisse un libro molto famoso pubblicato nel 1933. La teoria di HO pu essere riassunta sotto forma di due teoremi: 1teorema di HO (che tratta della struttura del comm e ne predice i flussi). 2Teoria del pareggiamento dei prezzi dei fatt (che tratta delleffetto del comm int.le sui prezzi dei fatt). IL TEOREMA DI HO

Un paese esporta il bene la cui prod richiede un uso intensivo del fatt rel abbondante e meno costoso sul mercato interno e importa il bene la cui prod richiede un uso intensivo del fatt rel scarso e pi costoso sul mercato interno. Il paese rel ricco di L esporta il bene rel ad alta intensit di L e importa il bene rel ad alta intensit di K. Il teorema di HO si concentra sulla differenza nellabbondanza rel dei fatt o dotazione dei fatt e la propone come la causa fondamentale o la determinante dei vant comparati del comm int.le Perci il modello di HO viene indicato come teoria delle proporzioni dei fattori o della dotazione dei fattori. Cos il teorema spiega i vant compar anzich assumerli. Postula che la diff nella dotazione fattoriale e nei prezzi rel dei fatt la causa, in assenza di comm, della diff dei prezz rel dei beni fra i due paesi. La diff nei prezzi rel dei fatt e nei prezzi rel dei beni, si traduce poi in una diff fra i due paesi nei prezzi assoluti dei fattori e dei beni. questa differenza int.le fra i prezzi assoluti dei beni che la causa immediata del comm. LA TEORIA DI HO E LEQUIL ECO GENERALE

I gusti dei consumatori + distribuzione della propriet dei fatt di prod = domanda dei beni. Domanda dei beni determina domanda derivata dei fatt necessari per produrli. Domanda dei fatt di prod + offerta dei fatt determina prezzo dei fatt di prod in concorrenza perfetta. Prezzo dei fatt di prod + condizioni tecniche = prezzo dei beni finali. La differenza dei prezzi rel dei beni fra i paesi determina i vant compar e lo schema delle relaz commerciali.

Tutte le forze economiche det il prezzo dei beni finali: quindi modello HO un modello di equil generale. HO mette accento su differenza nella disponibilit fisica o offerta dei fatt di prod per spiegare la differenza nei prezzi rel dei beni e lo scambio fra i paesi. HO assume gusti uguali e uguale distribuzione del reddito, quindi le domande dei beni finali e dei fatt di prod sono uguali nei due paesi. La causa della diff tra i prezzi rel dei fatt nei due paesi va cercata nella diversa offerta dei fatt di prod. La stessa tecnologia ma prezzi diversi dei fatt, portano a diversi prezzi rel dei beni e a comm int.le . HO non richiede che i gusti, la distribuzione del reddito e la tecnologia siano esattamente uguali nei due paesi, affinch i risultati siano validi. sufficiente che siano molto simili. ILLUSTRAZ TEORIA HO

La curva dindiff 1 comune a entrambi i paesi perch i gusti sono uguali. La curva dindiff 1 tangente alla front di prod del paese 1 nel punto A e alla front di prod del paese 2 nel punto A . Questo definisce il prezzo rel dequil dei beni in condizioni di autarchia PA nel paese 1 e PA nel paese 2. Dato che PA minore di PA , il paese 1 ha vant compar in prod X, e paese 2 in prod Y. In presenza di comm (grafico A dx) il P1 produce il punto B e scambiando X per Y raggiunge il punto E nel consumo. Il P2 produce al B e scambiando X per Y raggiunge il punto E , che coincide con E. Entrambi i paesi guadagnano dal comm perch il loro equil nel consumo sulla curva dindiff 2 che pi alta. Le esport di X da parte di P1

sono uguali alle import di X da parte di P2 (BC = CE). Le esport del bene Y di P2 sono uguali alle import del bene Y da parte di P1 (BC= CE). Per PX/PY > di PB , P1 desidera esportare qta maggiori del BX di quanto P2 non desideri importare a un prezzo rel di X cos elevato. E cos, PX/PY diminuisce verso PB. Per PX/PY < di PB, il P1 desidera esportare qta minori di X di quanto P2 desideri importare a un prezzo rel di X cos basso. E cos PX/PY sale verso PB. Questa tendenza di PX/PY pu essere spiegata anche per bene Y. Chiedere ad Andrea se va aggiunto altro o no! PAREGGIAMENTO DEI PREZZI DEI FATTORI E DISTRIBUZIONE DEL REDDITO Analizziamo il teorema del pareggio dei prezzi dei fatt che un corollario dimostrato da Paul Samuelson. Perci si parla di HO-Samuelson = HOS. Il comm int.le provocher il pareggiamento delle remunerazioni rel e assolute dei fatt della prod omogenei tra paesi. Cos il comm int.le opera come un sostituto della mobilit int.le dei fatt. = il comm int.le porter i salari corrisposti per un lavoro omogeneo(cio un lavoro con lo stesso grado di addestramento, abilit e produttivit) a uno stesso livello in tutti i paesi coinvolti nel comm; devono valere tutte le ipotesi di prima. Il comm int.le render w e r uguali nel paese 1 e nel paese 2 . Saranno pareggiati sia i prezzi rel che i prezzi assoluti dei fattori. Senza comm int.le il prezzo rel di X pi basso nel P1 che non nel P2 perch il w pi basso nel P1. Se P1 si specializza in prod X (bene alta intens L) e riduce la prod di Y (bene alta intens K), la domanda rel del lavoro aumenta e ne segue anche una crescita dei salari; mentre la domanda rel di K diminuisce riducendo il r . Lopposto accade a P2. Il

comm int.le fa aumentare w nel P1 (paese a bassi salari) e lo fa ridurre in P2 (paese ad alti salari). Quindi riduce la diff esistente fra i w dei due paesi in autarchia. Stesso vale per r. Non fa solo questo, ma porta anche ad un completo pareggiamento dei prezzi rel dei fatt quando sono valide tutte le ipotesi. Fintanto che i prezzi rel dei fatt differiscono fra di loro, anche i prezzi rel dei beni differiscono, e il comm continua ad incrementarsi. Il comm int.le continua ad espandersi fintanto che i prezzi rel dei beni non siano completamente pareggiati, e quindi che anche i prezzi rel dei fatt sono diventati uguali nei due paesi. PAREGGIAMENTO DEI PREZZI REL E ASSOL DEI FATT

Ciascun paese opera in concorrenza perfetta e usa stessa tecnologia, per questo c una relazione univoca fra w/r e PX/PY ogni rapporto w/r associato con uno specifico rapporto PX/PY. Prima di apertura del comm P1 al punto A con w/r = (w/r) e PX/PY=PA mentre P2 al punto A con (w/r)1=(w/r)2 e PX/PY=PA . Dato che w/r pi basso in P1 che in P2 , PA<A quindi P1 ha vant compar in prod X. Quando col comm P1 si specializza in prod X e accresce dom di L in rapporto al K, w/r aumenta. Mano a mano che P2 si specializza in prod Y e accresce la sua dom rel di K, r/w aumenta (w/r diminuisce). Questo processo proseguir fino a che B=B , dove PB=PB e w/r=(w/r)* in entrambi i paesi. Questo il processo tramite cui si pareggiano i prezzi rel, non assoluti, dei fatt. Il pareggiam dei prezzi assol significherebbe che il libero scambio int.le

pareggia nei due paesi i salari reali corrispondenti a uno stesso tipo di lavoro nei due paesi, e il tasso reale dinteresse per uno stesso tipo di K. Ma, dato che, comm int.le pareggia P rel dei fatt, dato che c concorrenza perf in tutti i mercati e, dato che ci sono tutte le altre ipotesi, diciamo che il comm pareggia anche i rendimenti assoluti di fattori omogenei. Per quanto riguarda il suo effetto sui prezzi dei fatt, il comm opera come un sostituto della mobilit int.le dei fatt di prod. Con perfetta mobilit, il L migrerebbe da paese a bassi salari a paese ad alti salari, fino a che i salari nei due paesi non siano divenuti uguali. Il K farebbe la stessa cosa. Il comm agisce sulla domanda dei fatt, la mobilit dei fatt agisce sulla loro offerta. In entrambi i casi c completo pareggiamento dei rendimenti assol dei fatt omogenei. Con parziale mobilit int.le dei fattori basterebbe un minor volume di comm per provocare uguaglianza dei rendimenti dei fatt fra i due paesi. EFFETTO DEL COMM INT.LE SULLA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO Come influisce il comm int.le sui salari reali e sul reddito reale del L in rapporto ai tassi reali dinteresse e al reddito reale dei proprietari di K allinterno di ogni paese? Abbiamo detto che il comm fa aumentare il prezzo del fatt abbondante e a basso costo e riduce il prezzo del fatt basso e costoso. Dato che K e L sono pienamente impiegati sia in assenza, sia in presenza del comm, il reddito reale del L e il reddito reale dei proprietari di K si muovono nella stessa direzione del movimento dei prezzi dei fatt. Il comm int.le accresce reddito reale del L e riduce reddito proprietari di K in P1. Viceversa in P2. Quella del P2 (paese con L costoso e K a basso costo) il caso dei

paesi sviluppati. Per questo i sindacati dei lavoratori nei paesi svil sono generalmente a favore delle restrizioni al comm. Viceversa nei paesi meno sviluppati. Questi risultati per si basano sullipotesi che i fatt siano perfettamente mobili fra le industrie del paese. Dato che, secondo la teoria di HO il comm int.le riduce i salari reali e il reddito reale da lavoro in un paese con abbondanza rel di K e scarsit di L, come gli USA, perch il gov USA non mette restrizioni al comm? Perch la perdita che il comm causa a L minore del guadagno che ne viene ai proprietari di K. Con una politica redistributiva, tassando i proprietari di K e sussidiando il L, entrambe le classi dei fatt di prod possono trarre vant dal comm int.le . RILEVANZA EMPIRICA In realt, ha il comm int.le effettivamente pareggiato i fatt della prod omogenei nei diversi paesi? No. Ci dovuto al fatto che molte ipotesi semplificatrici della teoria di HOS non si verificano nella realt. pi realistico dire che il comm int.le ha ridotto il divario int.le nei rendimenti dei fatt della prod omogenei. Questo non pu essere considerato come una prova della teoria, ci sono problemi nel dare una risposta ben definita per altri paesi ed altri fatt. Il teorema comunque utile perch individua forze di fondamentale importanza che influiscono sui prezzi dei fatt e consente anche di capire la natura di equil generale del nostro modello di comm. Il teorema non dice che il comm int.le det leliminazione o la riduzione delle differenze nei redditi pro capite. Predice semplicemente che il comm int.le opera una riduzione delle differenze

int.li nei rendimenti dei fattori omogenei. Il reddito pro capire dipende da molte altre forze. VERIFICA EMPIRICA DEL MODELLO DI HO Risultati del test originale condotto da Leontief. I risultati di questo test sembravano contraddire il modello, furono fatti molti tentativi per conciliarli con il modello stesso. IL PARADOSSO DI LEONTIEF(1951) Leontief utilizza dati di USA del 47. Perch USA il paese rel pi ricco di K del mondo. Lui si aspettava di trovare che USA esportasse beni ad alta intensit di K e importasse beni ad alta intensit di L. Leontief utilizza tavola input-output di eco USA per calcolare qta di L e K in un insieme rappresentativo di 1 milione di $ di export e sostituti delle import per anno 47. La tavola input-output una tabella che mostra lorigine e la destinazione di ciascun prodotto in eco. L. calcolava il rapporto K/L per i beni sostitutivi delle import USA anzich per le import. I sostituti delle import sono beni (es. auto) che gli USA producono in patria ma che importano anche dallestero per la incompleta specializz nella prod. Usa quest dati perch non erano disponibili i dati esteri rel alla prod dei beni effettivamente importati dagli USA. (L. diceva che i sost delle import erano sicuramente a pi alta intensit di K che non le effettive import). I risultati del test furono sorprendenti. I sost delle import USA erano di ca il 30 % a pi alta intensit di K che non le export. Cio, gli USA, esportavano beni ad alta intensit di L ed import beni ad alta intensit di K. Opposto di HO perci si chiama paradosso di L. . Per spiegare e non respingere il modello HO, L. argomenta che si era di fronte ad una illusione ottica. Nel 47 infatti il L in Usa era circa 3 volte pi produttivo che allestero, e

quindi gli USA erano realmente un paese rel ricco di L, se moltiplichiamo la forza lavoro Usa per 3 e confrontiamo questa cifra con la disp di K nel paese. Questa spiegazione non accettabile. L. poi la ritira. inaccettabile perch se vero che il L USA era decisamente pi produttivo di quello estero, questo era vero anche per il K USA. Perci, a dover essere moltiplicati pi e mono per lo stesso fattore, erano sia K che L USA, e questo avrebbe lasciato labbondanza rel del K negli Usa pi o meno inalterata. Unaltra spiegazione non valida era quella basata sulla diff dei gusti. SPIEGAZIONI DEL PARADOSSO DI LEONTIEF Una possibile spiegazione che lanno 1947 era troppo vicino alla seconda guerra mondiale per essere rappresentativo. Ma L. risponde con un test nel 56 con la tavola input-output delleco Usa relativa al 1947 ma con i dati commerciali del 1951. Queste analisi rivel che le export Usa erano solo per il 6% a pi alta intensit di L rispetto ai sostituti delle import. Viene cos ridotto il peso del paradosso ma non viene eliminato del tutto. Altra fonte di distorsione nel test di Leontief data dal fatto che lui usa un modello a 2 fattori (L e K) prescindendo da altri fattori come le risorse naturali. Altra fonte di distorsione in Leontief la pol doganale di Usa. Un dazio non altro che una tassa sulle import. Come tale esso riduce le import e stimola la prod interna dei sostituti delle import. In uno studio del 1954 Kravis trov che le industrie pi protette in Usa erano quelle ad alta intens di L. La pi importante fonte di distorsione delle conclusioni di Leontief fu il fatto che egli nella misurazione del K incluse solo il capitale fisico (macchinari, impianti, attrezzature varie etc..) ignorando completamente il K umano.

( capitale umano: educazione, addestramento professionale e alla salute dei lavoratori, fattori che ne aumentano la produttivit.). Connessa al K umano linfluenza della spesa per la ricerca e sviluppo (R&S) sulle export Usa. Il capitale in conoscenza risultante dalla spesa in R&S porta a un aumento del valore della prod derivante da un determinato stock di risorse materiali e umane. I pi importanti studi empirici occupatisi dellapproccio del K umano, sono stati fatti da Kravis, Keesing, Kenen e Baldwin. Kravis due studi nel 56 trova che i salari nelle industrie di export tanto nel 47 quanto nel 51 erano del 15 % pi alti che i salari nelle industrie USA in concorrenza con le import. Argoment che i pi alti salari nelle industrie di export Usa erano riflesso della maggiore produttivit e del maggiore K umano incorporato nelle export USA che non nei sost delle import. I successivi studi empirici danno risultati contraddittori, teniamo per buona la teoria di HO. INVERSIONE INTENSITA FATTORIALE Si riferisce alla situazione in cui uno stesso det bene sia contemporaneamente il bene ad alta intens di L nel paese ricco di L e il bene ad alta intens di K nel paese ricco di K. Es. si ha inversione di intens fatt de X bene ad alta intens di L in P1 (paese a bassi salari) e allo stesso tempo il bene ad alta intens di K in P2 (paese ad alti salari). Per determinare quando e perch si verifica linversione dellintens fatt usiamo in concetto di Elasticit di sostituzione dei fattori nella prod: misura il grado o la flessibilit con cui un fatt pu essere sostituito da un altro nella prod quando il prezzo rel di questultimo fatt scende. Supponiamo che lelasticit di sost tra L e K sia > nella prod del bene X piuttosto che nella prod di Y. Questo significa che molto pi facile sostituire L a K

(o viceversa) nella prod di X che nella prod di Y. Pi grande la differenza nella elasticit di sost tra L e K nella prod dei due beni, maggiore sar la probabilit che si verifica uninversione dellintens fattoriale. Quando c invers di intens fatt, sia il teorema di HO che il teorema del pareggiam dei prezzi dei fatt non sono validi. HO viene meno perch P1 (ricco di L) esporterebbe il bene X (bene ad alta intens di L) e anche P2 (ricco di K) esporterebbe il bene X (bene ad alta intens di K). Dato che i due paesi probabilmente non esporteranno reciprocamente lo stesso bene omogeneo, il modello HO non pi in grado di prevedere il comm int.le. Il teorema del paregg dei fatt viene meno perch se P1 si specializza nella prod di X e domanda pi L, il saggio di salario rel ed assoluto aumenter poich il pese considerato a bassi salari. Dato che P2 non pu esportare il bene X al P1, si specializza nella prod e export del bene Y. Dato che Y bene ad alta intens di L in P2, la domanda di L e anche i salari aumenteranno anche in P2. Le conseguenze sulla diff nei salari rel e assol fra P1 e P2 dipenderanno da quanto rapidamente aumenteranno in ciascun paese. Nella realt, linvers ha luogo. Se prevalente, lintera teoria di HO deve essere respinta. Se rara, il modello HO pu essere ritenuto corretto, e linvers considerata uneccezione. Minhas nel 62 fa una prima ricerca empirica sullinvers e trova che essa prevalente poich ricorreva in circa 1/3 dei casi studiati. Leontief corregge alcune inesattezze di Minhas e dimostra che linvers fattoriale presente solo in circa l 8% dei casi studiati, e che se venivano escluse 2 importanti industrie con alto contenuto di risorse naturali, linvers fatt era presente solo nell1 % dei casi.

CAP. 6 ECONOMIE DI SCALA, CONCORRENZA IMPERFETTA E COMM INT.LE IL MODELLO HO E LE NUOVE TEORIE DEL COMM INT.LE Togliamo le ipotesi di HO e vediamo leffetto che si ha sul modello. Correzione Prima ipotesi: si includono pi di due paesi, pi di due beni e pi di due fatt. Questo complica lanalisi, ma non invalida in modo decisivo il modello HO, fintanto che il n dei beni considerato uguale o superiore al n dei fatt della prod. Cos facendo non potremmo pi classificare un bene come ad alta intens di L o ad alta intens di K, ma si richieder la costruzione di un indice di intens fatt per poter prevedere la struttura degli scambi int.li . Seconda ipotesi: non generalmente convalidata. I vari paesi infatti, nella realt, usano per lo pi tecnologie diverse. Ma, dato che la tecnologia pu essere considerata come un fatt di prod, il comm basato su diff tecnologiche fra i paesi, pu essere considerato allinterno dei casi presi in esame dalla teoria di HO. Terza ipotesi: linversione dintens dei fatt porta a considerare le previsioni del modello di HO come erronee. Ma, studi empirici mostrano che linvers dintens dei fattori non un fenomeno molto comune nella realt. Il paradosso di L. viene risolto se si prendono in esame elementi come il K umano, si escludono beni ad alta intens di risorse natur.li , e il confronto del rapporto K/L viene effettuato tra prod e consumo, piuttosto che tra beni di export e di import. Quarta ipotesi: il comm int.le pu essere det anche dallesistenza di rendimenti di scala crescenti. I rendimenti di scala cresc possono essere considerati

come complementari alla teoria di HO perch cercano di spiegare una parte di comm int.le non esaminata. Quinta ipotesi: se il comm provoca complet specializz della prod in uno dei paesi, i prezzi rel dei beni saranno eguagliati, mentre non lo saranno e prezzi dei fatt. Ipotesi sei: verifica empirica pi o meno valida. La diversit nei gusti dei consum di vari paesi non tale da soverchiare il peso che le differenze nella disponibilit fisica rel ai fatt della prod hanno nella spiegazione dei diversi prezzi rel dei beni e dei flussi comm fra paesi. Ipotesi 7: leliminazione di essa problematica. La met ca del comm fra paesi industrializz in prodotti manufatti dovuta alla differenziazione dei prodotti e alla presenza di eco di scala, elementi non automaticamente assimilabili alla dotazione dei fatt. Ipotesi 8: leliminazione comporta solo qualche modifica al modello HO. La mobilit int.le dei fatt pu funzionare come elemento sostitutivo del comm int.le nel provocare luguaglianza dei prezzi relativi dei beni e dei fattori produttivi. Ipotesi 9: Costi di trasporto e altri ostacoli non proibitivi al flusso del comm int.le riducono il volume e i benefici del comm int.le, ma comportano solo la modifica del teorema di HO e del teorema del pareggiam dei prezzi dei fatt. Ipotesi 10: con risorse non pienamente utilizzate, non possono emergere potenziali vant compar, determinati dallutilizzo di quelle risorse non utilizzate o sotto utilizzate. Ipotesi 11: il comm int.le fra i vari paesi in equil, porta un paese in deficit comm a importare beni in

cui gode di vant compar e che in realt esporterebbe, se lo scambio fosse in equil. La modifica delle ipotesi su cui si basa HO rettifica, ma non invalida, la teoria. Leliminazione delle ipotesi su eco di scala cost e concorr perf necessita lelaboraz di nuove teorie del comm int.le . ECONOMIE DI SCALA E COMM INT.LE Con rendimenti di scala cresc, il comm reciprocamente vantaggioso pu aversi anche quando i due paesi siano identici sotto ogni aspetto. Questo un tipo di comm che il modello HO non spiega. I rendimenti di scala cresc si riferiscono alla situazione della prod in cui la qta prodotta cresce pi che proporzionalmente rispetto alla crescita degli input. Quindi, se gli input vengono raddoppiati, il prodotto risultante pi che doppio. Possono aversi rend di scala cresc, poich, operando su pi vasta scala c la possibilit di una maggiore divisione del L e una pi elevata specializzaz. Ogni lavoratore pu specializzarsi nella esecuzione di un semplice compito ripetitivo, accrescendo cos la competitivit. Inoltre, operare su pi vasta scala, permette di introdurre macchinari pi specializzati e pi produttivi.

Con frontiere di prod e curve dindiff identiche e convesse verso lorigine (a causa delle eco di scala), il prezzo rel dequil dei beni in assenza di comm nei due paesi identico ed dato da PA. In presenza di comm, il P1 si specializzerebbe nella prod di X e produrrebbe al punto B. P2 si specializzerebbe in prod Y e produrrebbe al punto B. In questo caso,

scambiando reciprocamente 60 X per 60 Y, ciascun paese finirebbe col consumare al punto E sulla curva dindiff 2, guadagnando cos 20 X e 20 Y. In assenza di comm i due paesi non si specializzerebbero nella esclusiva prod di un bene perch ciascun paese desidera consumare entrambi i beni. Il punto A (assenza di commercio tra i due paesi) punto di equil instabile, nel senso che, se le condizioni di P1 mutano e ci si sposta sulla dx del punto A, lungo la front di prod, il prezzo rel di X (pendenza front di prod) diminuisce, e continua a diminuire fino a che P1 non si specializza completamente nella prod di X. Nel caso di P2, se ci si sposta alla sx del punto A lungo la front di prod, PX/PY aumenta, cio (il reciproco PY/PX si riduce) fino a che P2 non si specializza completamente nella prod di Y. indifferente quale dei due paesi si specializzi nella prod di X o Y. Nel mondo reale lorientamento verso l uno o laltro bene legato a vicende storiche. Non necessario inoltre che i due paesi siano identici sotto ogni aspetto, perch la presenza di rendimenti di scala cresc determini uno scambio vant per entrambi. Se ci sono eco di scala nella prod di una serie abb ampia di prodotti, una o poche imprese del P conquisteranno lintero mercato per ogni specifico prodotto, determinando monopolio (un unico produttore di un bene per il quale non esiste un vero e proprio sostituto) o oligopolio (pochi produttore di un prodotto omogeneo o differenziato). Le eco di scala o i rend di scala cresc si riferiscono alla riduzione dei costi medi di prod a mano a mano che il volume della prod dell impresa si espande, sicch le eco di scalla sono interne allimpresa. Le eco esterne, da non confondere, si riferiscono alla riduzione dei costi medi di ciascun impresa a mano a

mano che il volume della prod dellintera industria si espande(per ragioni esterne allimpresa). Ipotesi di Linder 1961: un paese esporta i prodotti industriali per cui esiste un ampio mercato interno, sono prodotti che si indirizzano alla maggioranza della popolaz. Per soddisfare un simile mercato, le imprese nazionali acquistano la necessaria esperienza ed efficienza che le metta in grado poi di esportare poi quegli stessi beni verso altri paesi con gusti e livelli di reddito simili. Il paese importa quindi prodotti che soddisfano le esigenze delle minoranze della pop a reddito alto e a reddito basso. Secondo questa ipotesi della somiglianza delle preferenze o delle domande che si sovrappongono il comm di manufatti sar pi ampio fra paesi con gusti e livelli di reddito simili. CONCORRENZA IMPERFETTA E COMM INT.LE Esaminiamo la rel fra concorrenza imperf e comm int.le . COMM BASATO SULLA DIFFERENZIAZIONE DEI PRODOTTI Gran parte della prod delle eco moderne oggi include prodotti differenziati piuttosto omogenei. Quindi molta parte del comm int.le pu comportare e comporta di fatto lo scambio di prodotti differenziati della stessa industria appartenenti ad uno stesso vasto gruppo di prodotti. Quindi il comm int.le ha le caratteristiche di un comm intraindustriale di prodotti differenziati piuttosto che non quella di un commercio intere industriale riguardante prodotti completamente diversi. Nei paesi industr la concorrenza int.le infatti costringe ogni impresa o impianto a fabbricare solo una o al max poche variet e versioni dello stesso prodotto. Questo cruciale per mantenere i costi unitari a

livelli ridotti. Vengono realizzati macchinari pi specializzati e veloci, capaci di lavorare con continuit e pi a lungo durante le fasi della prod. Variet e versioni differenti saranno importate da altri paesi. Il commercio intra-industriale vantaggioso per i consumatori perch offre ai consum un ventaglio pi ampio di scelte(variet dei prodotti differenziati) a prezzi pi bassi, resi possibili dalle eco di scala nella prod. Il comm intraindustriale acquista rilevanza dal 58 in poi, quando vennero soppressi i dazi e gli altri ostacoli al flusso del commercio fra i membri della CEE o Mercato Comune Europeo. Gi prima della costituzione della CEE la dimensione degli impianti della maggior parte delle industrie era pressappoco uguale in EU e USA. Per in EU i costi unitari erano pi elevati perch gli impianti EU producevano pi variet e versioni dello stesso prodotto rispetto agli USA. Con la riduzione e leliminazione dei dazi intra-comunitari, fu stimolato il commercio tra i paesi membri della CEE e ogni impianto EU si specializz nella prod di limitate variet e versioni di un prodotto. I costi unitari si ridussero. Il comm intra-industriale basato sulla differenziaz dei prodotti e sulle eco di scala. Il comm industriale inoltre pi ampio fra eco di dimensione analoga e simile dotaz di fatt (cio fra paesi industrializz) mentre il comm con presenza di vant compar tanto pi ampio quanto pi grande la diff nella dotaz di fatt fra i paesi. In presenza di beni differenziati le cui prod godano di eco di scala, i prezzi relativi dei beni in assenza di comm non possono pi servire a predire accuratamente le dinamiche commerciali. In assenza di commercio un paese grande in grado di produrre un certo bene ad un costo pi basso rispetto ad un paese pi

piccolo (grazie ad eco di scala naz). Tramite il comm tutti i paesi possono beneficiare delle stesse eco di scala e possono esserci condizioni per le quali il paese pi piccolo pu vendere questo stesso bene a prezzi pi bassi rispetto al paese pi grande. Con il comm intra-industriale, tutti i fattori possono guadagnare mentre con la teoria di HO il comm int.le riduce la remunerazione del fattore dei cui il paese relativamente meno ricco. Infine il comm intraindustriale connesso con la rapida crescita del comm int.le di parti o componenti di prodotti finali. Le MN spesso fabbricavano le varie parti di un prodotto in paesi diversi per minimizzare i loro costi di prod. Lutilizzazione dei vant compar di ciascun paese per minimizzare i costi di prod complessivi pu essere considerata come unestensione della struttura del modello base di HO che prende in considerazione le moderne condizioni della prod. Inoltre, queste nuove modalit di prod forniscono opportunit di occupazione di cui c bisogno in alcuni PVS. Conclusione provvisoria: i vantaggi comparati sembrano det la struttura del comm interindustriale, mentre le eco di scala nella prod di beni differenziati danno origine al comm intra-industriale. Entrambi i tipi di comm sono parte della odierna realt economica. Quanto maggiore la diff nella dotaz dei fatt, tanto pi rilevanti sono i vant compar e il comm inter-industriale. La presenza di comm intra-industriale pi rilevante quanto pi simile la dotazione dei fattori. Ma (Lancaste 1990) anche nel comm intra-industriale i vant compar sono da qualche parte sullo sfondo. Il comm inter-industriale riflette vant compar naturali, il comm intraindustriale riflette i vantaggi comparati acquisiti. MISURAZIONE DEL COMMERCIO INTRA-INDUSTRIALE

Il livello del comm intra-industriale pu essere misurato dallindice del commercio intraindustriale(T) : T dove X e M rappresentano rispettivamente il valore delle export e delle import di un particolare prodotto industr o di un gruppo di beni. Il valore di T pu andare da 0 a 1. T=0 quando un paese soltanto esporta o soltanto importa il bene in questione(no comm intra-ind); viceversa, se le export e le import di un bene son uguali, T=1 (max comm intra-ind). Grubel e Lloyd calcolano lindice T per diverse industrie in 10 paesi industrializzati per il 1967. Rilevano che la media ponderata di T per i 10 paesi industrializzati stava fra lo 0,30 per combustibili minerali, lubrificanti e industrie collegate, e lo 0,66 per prodotti chimici, il che dava luogo a una media ponderata globale di T per tutte le industrie in tutti e 10 i paesi di 0, 48. Questo significa che nel 67 quasi la met di tutto il comm fra questi paesi industrial riguardava lo scambio di prodotti differenziati della stessa industria. Limite nelluso dellindice T per misurare il grado del comm intra-industr: otteniamo valori molto diversi per T a seconda del livello di aggregazione usato per classificare una det industria o gruppo di prodotti. Quanto pi esso elevato, tanto pi alto sar il valore di T. Perch quanto pi generale la definizione dellindustria in considerazione, tanto pi probabile che un paese esporti alcune variet di tale prodotto differenziato e ne importi altre. Lindice T va usato con cautela, utile per misurare le differenze fra le industrie in termini di comm intra-ind e le variazioni temporali nel comm intra-ind di una stessa industria. UN MODELLO FORMALE DI COMM INTRA-IND

D la curva della domanda per il prodotto venduto da unimpresa, mentre MR la corrispondente curva dei ricavi marginali. D ha pendenza negativa(D abb elastica, poco inclinata) perch il prodotto differenziato. Un piccolo cambiamento di prezzo porta ad una forte variazione delle vendite dellimpresa. La forma dellorganizzazione di mercato dove ci sono molte imprese, ognuna delle quali vende un prodotto differenziato ed facile entrare ed uscire dal mercato, chiamata concorrenza monopolistica. Se limpresa vuole aumentare le vendite, deve abbassare il prezzo di tutte le unit del bene. MR al di sotto della curva di domanda D MR<P . Il migliore livello di prod per limpresa in concorrenza monop di 3 unit e corrisponde al punto E dove MR=MC(curva del costo marginale dellimpresa). Per Q=3 , P=C=4$ (Punto A) e limpresa non ottiene extra profitti, cio consegue solo il rendimento normale dellinvestimento. AC la curva di costo medio dell impresa, ha pendenza negativa a causa delle eco di scala. Limpresa ha rendimenti di scala crescenti perch produce solo una o poche variet di prodotto. Perch AC si riduca, MC deve essere inferiore ad essa. Dato che sempre pi imprese sono incentivate ad entrare in un particolare settore ogni qual volta le imprese di quel settore conseguono profitti, la curva di domanda corrispondente alla singola impresa (D) tangente alla sua curva AC. Supponiamo che P1 abbia abbondanza rel di L e che il bene X sia ad alta intens

di L, mentre P2 sia rel ricco di K e il bene Y sia ad alta intens di K. Se X e Y sono omogenei, P1 esporter il bene X e importer il bene Y, P2 esporter il bene Y e importer il bene X, come per la teoria di HO. Questo comm inter-ind ed riflesso solo della presenza di vant compar. Ma se ci sono diverse variet di beni X e Y, il P1 sar ancora esportatore netto di X(questo comm inter-ind), ma importer anche alcune variet dello stesso X ed esporter alcune variet del bene Y(questo comm intra-ind). Stessa cosa far P2. Se i prodotti sono omogenei, abbiamo solo comm interind; se i prodotti sono differenziati, abbiamo comm sia inter che intra- ind. Dato che nel corso del tempo i paesi industrial sono divenuti sempre pi simili in termini di dotazione di fatt e tecnologia, cresciuta limportanza del comm intra-ind. UNALTRA VERSIONE DEL MODELLO INTRA-IND

La curva P illustra la relazione negativa tra il numero tot delle imprese nellindustria (N) e il prezzo del prodotto (P), mentre la curva C illustra la relazione positiva tra N e il loro costo medio di produzione (AC) per un dato livello di prod dellindustria. Lequil dato dallintersezione delle curve P e C nel punto E dove P=AC=3$ e N=300. Il comm sposta la curva C verso il basso fino a C, e definisce il nuovo punto dequilibrio a E dove P=2$ e N=400. Tutte le imprese vendono allo stesso prezzo, anche se il loro prodotto pi o meno differenziato. Questo vero se nellindustria in concorrenza monopolistica, tutte le imprese sono simmetriche o hanno le stesse funzioni o condizioni di domanda e di costo.

COMMERCIO BASATO SULLE DIFFERENZE TECNOLOGICHE DINAMICHE FRA PAESI I cambiamenti dinamici della tecnologia da paese a paese possono essere una determinante del comm int.le . Questi cambiamenti sono esaminati dai modelli di gap tecnologico e da quelli di ciclo del prodotto. Il tempo un fattore importante in questi modelli, e per questo vengono considerati estensioni dinamiche del modello HO statico. I MODELLI DEL GAP TECNOLOGICO E DEL CICLO DEL PRODOTTO Modello del gap tecnologico: Posner 1961: gran parte del comm fra paesi industr trae origine dallintroduzione di nuovi prodotti e nuovi processi produttivi. Questi danno allimpresa innovatrice e al paese innovatore un temporaneo monopolio sul mercato mondiale. Monopolio spesso garantito da brevetti e copyright che servono a stimolare il flusso delle invenzioni. USA esportano ,molti prodotti nuovi ad alta tecnologia. Quando i produttori stranieri acquisiscono la nuova tecnologia, essi, grazie ai loro pi bassi costi del lavoro, potrebbero essere in grado di conquistare mercati esteri, ed eventualmente lo stesso mercato Usa per quel particolare prodotto. Nel frattempo i produttori Usa hanno introdotto prodotti e processi produttivi ancora pi innovativi che esporteranno grazie al ristabilito gap tecnologico. Questo modello non spiega la portata dei divari tecnologici e non investiga la ragione che li origina e il modo in cui essi vengono eliminati col passare del tempo. Modello del ciclo del prodotto: Vernon 1966: nel momento in cui un nuovo prodotto viene immesso sul mercato, la sua produzione richiede di solito lutilizzo di lavoro altamente specializzato. Mano a

mano che il prodotto matura e viene accolto dai consumatori, viene standardizzato; a questo punto pu essere fabbricato con tecniche di produzione di massa e con lavoro meno specializzato. Quindi il vant compar nella prod di quel bene slitta dal paese avanzato che lo ha prodotto per primo verso i paesi meno avanzati dove il lavoro rel meno costoso. Questo processo pu essere accompagnato da investimenti diretti esteri del paese innovatore nei paesi dove il lavoro meno costoso. Dunque estremamente probabile che prodotti ad alta intensit di L, destinati a consumatori con alto livello di reddito, vengano introdotti nei paesi ricchi, perch: 1 le opportunit di poterlo fare sono maggiori. 2 lo sviluppo di questi nuovi prodotti richiede la vicinanza al mercato, cos da poter utilizzare le reazioni dei consumatori per poter modificare il prodotto. 3 fornire assistenza. Questo modello si concentra sulla standardizzazione della produzione. Es. fabbriche di radio USA e JAP post seconda GM. 1967 Gruber, Metha e Vernon studio che rivela forti correlazioni fra spese in R&S e risultati ottenuti nellexport. Le spese in R&S furono considerate come una misura approssimativa dei vant compar temporanei che imprese e paesi hanno nei nuovi prodotti e nei nuovi processi di produzione. Gli studi confermano entrambi i modelli suddetti. In questi modelli il commercio originariamente basato sulla nuova tecnologia sviluppata attraverso luso di fattori rel abbondanti nei paesi industrializzati e poi con limitazione e la standardizzazione dei prodotti, nei paesi meno sviluppati si generano vant compar basati sulla disp

di L relativamente a basso costo. Il comm det quindi dai cambiamenti nel tempo dellabbondanza rel dei fattori (tecnologia) fra i paesi. ILLUSTRAZIONE DEL MODELLO DEL CICLO DEL PRODOTTO.

Il modello illustra 5 diversi stadi nel ciclo di vita di un prodotto. Stadio1: fase di nuovo prodotto(tempo OA sullasse orizzontale). Il prodotto fabbricato e consumato solo nel paese innovatore. Stadio2: fase della crescita del prodotto (tempo AB); la fabbricazione viene perfezionata e la prod aumenta per rispondere alla crescente domanda interna ed esterna. Il paese innovatore ha il monopolio sul mercato interno e sullexport. Stadio3: fase della maturit del prodotto (tempoBC); il prodotto standardizzato e limpresa innovatrice pu trovare conveniente concedere la licenza del prodotto a imprese interne ed estere. Il paese imitatore inizia a fabbricare il prodotto per il consumo interno. Stadio4: (tempo CD); il paese imitatore, a costo del lavoro pi contenuto, comincia a vendere in mercati terzi a prezzi inferiori rispetto al paese innovatore; la prod del paese innovatore declina.

Stadio5: (tempo D); il paese imitatore vende a prezzi inferiori rispetto al paese innovatore anche sul mercato interno di questultimo sicch la prod del paese innovatore declina o crolla. La diffusione tecnologica, la standardizzazione e i costi inferiori allestero portano alla fine del ciclo vitale del prodotto. Il paese innovatore concentra lattenzione su nuove innovazioni tecnologiche o sullintroduzione di nuovi prodotti. Es. radio, apparecchi televisivi. Il processo alloggi molto rapido ponendo problemi di mantenimento della competitivit a livello int.le. SINTESI DELLE TEORIE DEL COMM Conclusioni: 1)la maggior parte del commercio fra paesi sviluppati e Pvs dato dal commercio intern-ind (basato sulle differenze nelle dotazioni fattoriali es. tecnologia), come postulato dalla teoria HO. 2) sempre pi peso tra paesi industrializzati ha il comm intra-ind (basato su eco di scala in prodotti differenziati) come postulato dalle nuove teorie sul commercio. Quindi teorie HO e le nuove teorie del commercio sono complementari. Maggiori sono le differenze fra paesi riguardo la dotaz di fatt, pi probabile che il comm tra loro sia inter-ind. Maggiori sono le somiglianze nella dotaz di fatt, pi probabile che il comm sia intra-ind. Il modello HO pi adatto a spiegare il comm di materie prime, prodotti agricoli e prodotti manifatturieri ad alta intensit di L, mentre le nuove teorie del comm basate su eco di scala e prodotti differenziati sono pi adatte a spiegare il comm intra-ind. COSTI DI TRASPORTO, BENI NON COMMERCIATI E LOCALIZZAZIONE INDUSTRIALE

Analisi dellincidenza dei costi di trasporto sul comm int.le (influenza sul prezzo del bene scambiato nelle import e nelle export, e influenza sulla localizzazione int.le della prod e delle industrie). COSTI DI TRASPORTO E BENI NON COMMERCIATI I costi di trasporto comprendono: costi di spedizione, costi di carico e scarico, premi di assicurazione e spese di interesse che gravano sui beni mentre sono in transito. Un bene omogeneo sar scambiato in ambito int.le solo se nei due paesi la differenza fra i prezzi in assenza di commercio supera il costo da sostenere per trasportare il bene da un paese allaltro. Ci spiega perch la maggior parte dei beni e dei servizi non vengano affatto scambiati (beni e servizi definiti non commerciati). In generale il prezzo dei beni non commerciati determinato dalle condizioni della domanda e dellofferta interna, mentre quello dei beni scambiati dato da quelle della domanda e dellofferta mondiali. Ci sono due modi di analizzare i costi di trasporto: 1)consiste nelleffettuare unanalisi di equilibrio generale che utilizzi le frontiere di prod del paese o le vurve di domanda reciproca e ch esprima i costi di trasporto in termini di prezzi relativi dei beni. 2) considera il costo assoluto o monetario del trasporto utilizzando unanalisi di equilibrio parziale (il tasso di cambio fra le due valute, il livello di reddito e ogni altra cosa ecctto la qt prodotta, consumata e scambiata del bene vengono mantenute costanti).

Lasse verticale in comune tra i due quadranti, misura il prezzo in $ di X in P1 e P2. Spostamento verso dx dallorigine rappresenta qta cresc di beni X per P2; spostamento verso sx misura qta cresc di bene X per P1. La curva di domanda per X (DX) di P1 ha inclinazione positiva, mentre la sua curva di offerta del bene X (SX) ha inclinazione negativa, poich allaumentare qta di X ci spostiamo da dx verso sx. In assenza di costi di trasp si avrebbe PX=8$ in entrambi i paesi e 60 X scambiati. In assenza di comm P1 produce e consuma 50 X a PX=5$ , P2 produce e consuma 50 X a PX=11$ con costi di trasp di 2$/unit , PX=7$ in P1 e PX=9$ in P2. Per PX=7$ P1 produrr 70 X, consumer 30 X ed esporter 40 X. Per PX=9$ P2 produrr 30 X, importer 40X e consumer 70 X. I costi di trasporto riducono quindi il livello di specializzazione nella produzione e anche il volume del comm e i vantaggi nello stesso. Inoltre con costi di trasp il prezzo assol (e rel) di X differisce nei due paesi, i prezzi dei fatt nei due paesi non saranno complet pareggiati anche se si verificano tutte le altre ipotesi di HO. Quanto pi forte linclinazione di X e SX in P1 rispetto a P2, tanto pi grande la parte dei costi di trasporto chi grava su P1. COSTI DI TRASPORTO E LOCALIZZAZIONE INDUSTRIALE I costi di trasporto influenzano la localizzazione della prod e delle ind. ( possono essere industrie orientate alle risorse, al mercato o libere). Industrie orientate alle risorse: tendono ad installarsi in prossimit della fonte di materie prime usate dallindustria, es. ind minerarie, siderurgiche, prodotti chimici di base e dellalluminio. Sono in genere quelle per le quali il costo di trasporto delle

materie prime utilizzato nella produzione sostanzialmente pi alto del costo di trasporto del prodotto fino al mercato di sbocco. Industrie orientate al mercato: sono quelle stabilite in prossimit dei mercati cui sono destinati i prodotti dellindustria. Producono beni che diventano pi pesanti o pi difficili da trasportare Durante il processo produttivo, es. imprese di bibite analcoliche che trasportano il loro sciroppo molto concentrato sul mercato di dest dove viene aggiunta acqua e avviene limbottigliamento. Industrie libere: producono beni che non comportano n aumenti n perdite sostanziali di peso durante il processo di fabbricazione. Tendono ad avere alti rapporti valore/peso e ad essere altamente mobili o flessibili. Si installano dove la disponibilit di altri input porta ai costi globali di fabbricazione pi bassi. Es. imprese di PC USA che portano componenti fabbricati in USA nelle aree di confine per farli assemblare da lavoro messicano a basso costo prima di riesportarli in USA dove vengono confezionati nel prodotto finale da vendere sul mercato interno. STANDARD AMBIENTALI, LOCALIZZAZIONE DELLE INDUSTRIE E COMMERCIO INT.LE Gli standard ambientali nei diversi paesi hanno ripercussioni sulla localizzazione delle industrie e sul comm int.le . Sono livelli tollerati di inquinamento dellaria, dellacqua, termico, derivante dalle discariche ecc.. Inquinamento ambientale: si ha ogni qual volta lambiente viene usato o abusato come un luogo conveniente e a basso costo dove scaricare ogni tipo di rifiuto derivante dalla produzione, dal consumo o dalluso di beni e srvizi. Esso pu portare a seri

problemi commerciali, dato che il prezzo dei beni e servizi commerciali non riflette pienamente i costi sociali e ambientali. Lambiente viene usato come una risorsa o un fattore produttivo per attirare imprese estere inquinanti e conquistare un vantaggi relativo nei beni e servizi inquinanti paese con standard ambientali bassi. Un paese pu usare politiche ambientali motivate dalla protezione, per porre rimedio ai vantaggi in termini di costo di cui potrebbero godere altri paesi, grazie ai loro standard ambientali pi bassi, e per imporre le loro preferenze ambientali ad un altro paese. Studio Banca Mondiale di Patrick Low 1992: durante gli ultimi due decenni le industrie inquinanti e le loro esportazioni si sono espanse pi velocemente delle industrie pulite e delle loro esportazioni sia in paesi ricchi che in quelli poveri. Ci non vuol dire necessariamente che le imprese sporche si sono spostate dai paesi ricchi ai paesi poveri, ma piuttosto che le imprese sporche potrebbero essere ad alta intensit di lavoro o di risorse naturali, e che queste potrebbero essere predominanti nelle prime fasi dello sviluppo economico. Mano a mano che un paese si sviluppa e diviene pi ricco,la prod si sposta verso attivit pulite e la gente richiede un ambiente migliore facendo diminuire linquinamento. Forti norme antiinquinamento che rallentano la crescita potrebbero perci non essere giustificate durante le prime fasi dello sviluppo. Sono altrettanto ingiustificati i forti standard ambientali int.li . Con larrichimento dei paesi ci sar una scelta di approcci allo sviluppo economico pi vicini e attenti allambiente (sviluppo sostenibile) in modo da soddisfare i bisogni senza compromettere quelli delle future generazioni.

CRESCITA ECONOMICA E COMMERCIO INTERNAZIONALE INTRODUZIONE A parte la teoria del gap tecnologico e del ciclo del prodotto, la teoria del commercio internaz statica. Data la dotazione dei fattori, la tecnologia, le preferenze dei consumatori si determinano i vantaggi comparati e i benefici del commercio. Per tutti questi dati cambiano nel tempo, e cos cambiano i vantaggi comparati. Un cambiamento nella dotazione dei fattori/della tecnologia modificano la frontiera di prod del paese. Questi cambiamenti, sommati al possibile cambiamento dei gusti incidono sulla domanda reciproca, sul volume dellinterscambio, sui guadagni del commercio. CRESCITA DEI FATTORI DI PRODUZIONE Nel tempo la pop di un paese cresce, e quindi aumenta con essa la dimensione della forza lavoro. Utilizzando parte delle risorse per produrre beni capitali, il paese aumenta lo stock di capitale (=tutti i mezzi di produzione fabbricati dalluomo, macchinari, stabilimenti, uffici) Esistono diversi tipi di lavoro e capitale, ma per semplicit assumiamo che siano omogenee tutte le unit di L e K, fattori della produzione. Si assume inoltre che il paese in crescita produca 2 beni (X alta intensit di L; Y alta intensit di K), rendimenti di scala costanti. CRESCITA DELLA FORZA LAVORO E ACCUMULAZIONE DI CAPITALE NEL TEMPO Se aumentano L e K la frontiera di prod si sposta verso lesterno. Se crescono allo stesso ritmo la frontiera si sposta verso lesterno in maniera uniforme. Quindi la curva delle possibilit produttive passate e presenti (prima e dopo la crescita) sar la stessa in tutti i punti in cui queste vengono attraversate da una retta passante per lorigine (fig. 7.1). E questo il caso della CRESCITA BILANCIATA.

Se cresce solo dotazione di L, la prod di tutti e due i beni aumenta, perch L usato per produrre entrambi i beni, ed L pu essere sostituito in una certa misura a K nella prod degli stessi. Tuttavia la prod del bene intensivo di L (cio X) cresce pi rapidamente che Y. Vale lopposto se cresce solo la dotazione di K.(fig 7.1)

rimane immutato anche il rapporto tra lavoratori occupati e popolazione totale (= proporzione lavoratori dipendenti) il reddito reale pro capite e il benessere del paese tendono a rimanere immutati.Se cresce solo L ( o cresce proporzionalmente pi di K), il rapporto K/L si ridurr e far altrettanto la produttivit di L, la remunerazione e il reddito reale pro capite. Se K aumenta, aumenta la produttivit di L, la remunerazione e reddito reale pro capite. IL TEOREMA DI RYBCZYNSKI Postula che a prezzi costanti dei beni, un aumento nella dotazione di un fattore accrescer pi che proporzionalmente la produzione del bene ad alta intensit di quel fattore e ridurr quella dellaltro (fig 7.2) Fig7.2: dopo che solo L raddoppia, con Px/Py fisso (PB=1) il paese1 continuer a produrre al punto M sulla nuova frontiera di produzione: la prod di bene X pi che raddoppiata, mentre quella di Y diminuita. Si trasferiscono fattori usati nella prod di Y alla prod di X. Dimostrazione intuitiva: perch i prezzi rimangano costanti al variare di un fattore, anche i prezzi dei fattori devono rimanere costanti (w, r). Questi per possono rimanere costanti solo se K/L e la produtt di K e L rimangono costanti nella prod di entrambi i beni. Lunico modo di impiegare laumento di L e lasciare immutato K/L nella produzione di entrambi i beni di contrarre la produzione di Y per liberare tanto K (e un po di L) quanto basta per assorbire laumento di L nella prod del bene X. La crescita di prod del bene X pi che proporzionale perch parte dei fattori usati prima per produrre Y ora vanno a produrre X. Questo si chiama Effetto di amplificazione. (Se uno dei fattori non mobile allinterno del paese i risultati sono diversi a seconda che cresca il fattore mobile o quello immobile). PROGRESSO TECNICO

Nella prima figura si vede che a rendimenti di scala costanti, se raddoppiano entrambi i fattori anche la qt di ciascun bene prodotto raddoppia. La forma della frontiera di prod invariata. La pendenza Px/Py delle due frontiere la stessa nei punti determinanti lintersezione con una qualsiasi retta passante per lorigine (B e B). Nella seconda si vede che al raddoppiare di L, la frontiera si sposta di pi sullasse che rappresenta il bene intensivo di L. Viceversa con K. Da notare che al raddoppio di L, X non raddoppia (raddoppierebbe se raddoppiassero ENTRAMBI i fattori). Se L e K aumentano allo stesso ritmo e siamo in presenza di rend scala cost, la produttivit e quindi le remunerazioni di L e K rimangono immutate. Se

Numerosi studi empirici il progresso tecnico aumenta il benessere generale di un paese molto pi che non laccumulazione di K. Tuttavia lanalisi del prog tecnico pi difficile: definizioni e tipi di prog tecnico sono molteplici e questo pu avere diversi ritmi in un fattore piuttosto che nellaltro o in entrambi. Perci si prenderanno in consideraz le definizioni di John Hicks. Presupposti: rendimenti di scala costanti sempre; il progresso si verifica UNA TANTUM. PROGRESSO TECNICO NEUTRALE, RISPARMIATORE DI LAVORO, RISPARMIATORE DI CAPITALE Ogni prog tecnico diminuisce la qt di lavoro e capitale necessaria per ottenere un qualsiasi livello di produzione dato. -Prog tecnico NEUTRALE: accresce produttivit di L e K nella stessa produz. Rimane invariato K/L a prezzi dei fattori (w/r) invariati. Cio se rimare fisso w/r non c sostituzione di L al posto di K (o viceversa) nella produzione, K/L rimane dunque invariato. Ci che accade che un certo livello di produzione pu essere ottenuto con meno L e K. -Prog Tecnico RISPARMIATORE DI LAVORO: accresce la produttivit di K pi che proporzionalmente rispetto a quella di L. K viene sostituito a L nella produzione e K/L aumenta a w/r immutato. Uno stesso livello di prod pu ora essere raggiunto con meno L e K ma con un rapporto K/L pi alto. -Prog Tecnico RISPARMIATORE DI CAPITALE: Accresce la produtt di L picheprop rispetto a K. L sostituito a K nella produz. Livello di produz raggiunto con meno L e K ma pi basso K/L. PROGRESSO TECNICO E FRONTIERA DI PRODUZIONE DEL PAESE Tutti i tipi di progresso tecnico spostano la frontiera verso lesterno. Le modalit dipendono dal tipo di prog e dal bene in cui si verifica. Tratteremo solo quello neutrale. Con lo stesso tasso di progresso tecnico neutrale nella produzione di entrambi i beni, la forntiera di

prod del paese si sposter verso lesterno in maniera uniforme allo stesso tasso cui ha luogo il prog tecnico. Stesso effetto della crescita bilanciata dei due fattori. Valgono le stesse regole. NB!!! Se il prog tecnico aumenta solo in un bene le cose sono diverse (rispetto allaumento dei fattori)!

Figura 7.3: frontiera dopo che il prog raddoppiato nel bene X oppure nel bene Y. Se la produtt di L e K raddoppia per il bene X la produzione del bene X raddoppia per ogni dato livello fisso di produzione del bene Y. (Es. Per una qt di 60Y il bene X da 50 prima del progresso raddoppia a 100X a prog avvenuto). 7.4 CRESCITA E COMMERCIO: IL CASO DEL PAESE PICCOLO (SMALL COUNTRY) Effetti sulla produzione, consumo, commercio e benessere di un paese, quando questo troppo piccolo per influire sui prezzi relativi dei beni oggetto di scambio internaz (di modo che le ragioni di scambio rimangano costanti). 7.4.1 EFFETTO DELLA CRESCITA SUL COMMERCIO Crescita dei fattori + progresso espande la frontiera di produzione. Cosa accade al volume del commercio? Se la produzione del bene esportabile cresce pi che proporzionalmente rispetto a quella del bene importabile, a prezzi relativi dei beni costanti, la crescita tende provocare unespansione pi che proporzionale del commercio: si dice allora che essa Pro-Commercio. Altrimenti sar anti-commercio o

neutrale. Se porta uguale tasso di espansione del commercio neutrale. Se aumenta il consumo del bene esportabile(a prezzi costanti), allora leffetto del consumo tende a provocare unespansione pi che proporzionale del commercio ed detto perci pro-commercio. Senn sar anti-commercio o neutrale. La produzione e il consumo possono essere pro-commercio, anti o neutrali. La produzione procommercio se la produzione del bene esportabile aumenta in modo pi che proporzionale rispetto a quella del bene importabile dal paese. Il consumo pro-commercio se il consumo del bene importabile del paese aumenta pi che proporzionalmente rispetto a quello del bene esportabile. 1)Se produzione+consumo=pro-commercio volume commercio si espande pi che proporzionalmente rispetto alla produzione 2)se Produzione+consumo=anti-commvolume commercio cresce meno che il prodotto nazionale e pu anche calare in termini assoluti. 3)Se produzione pro-commercio e consumo anticommercio o viceversa, dipende dalleffetto netto delle due forze contrastanti. 4) Se tutte e due sono neutrali: commercio si espande allo stesso ritmo della produzione (improbabile). La crescita pu essere determinata da aumento fattori e/o prog tecnico con intensit differenti; la prod e il consumo possono essere pro/anti-commercio/neutralileffetto della crescita sul commercio e sul benessere varia da caso a caso. 7.4.2 ILLUSTRAZIONE DEL RAPPORTO FRA CRESCITA DEI FATTORI, COMMERCIO E BENESSERE Figura 7.4

Nel paese 1 raddoppia L; ragioni di scambio immutate al verificarsi della crescita e allo svilupparsi del commercio. Prima della crescita, paese1 produceva al punto B, scambia 60X contro 60Y per PB=1, e consumava in corrispondenza della curva di indifferenza III. Al raddoppiare di L, la front di prod si sposta verso lesterno. Se il paese1 troppo piccolo per influire sui prezzi relativi dei beni, esso produrr in corrispondenza del punto M, dove la nuova front di prod tangente a PM=PB=1. In corrispondenza di M il paese1 produce il bene X in maniera pi che doppia rispetto al punto B, ma produce meno Y, come da teorema di Rybczynski. Dato PM=PB=1 il paese1 scambia 150X contro 150Y e consuma al punto Z sulla curva di indiff collettiva VII. Essendo aumentata la prod di X e diminuita quella di Y la crescita della produzione pro-commercio. Inoltre dato che il consumo del bene Y (importabile dal paese1) aumentato in maniera pi che prop rispetto a quello del bene X (cio il punto Z giace sulla sinistra della retta non disegnata partente dallorigine e passante per il punto E), anche la crescita del consumo pro-commercio.

Poich sia prod che consumo sono pro-commercio, il volume del commercio aumentato pi che proporzionalmente rispetto alla produzione del bene X. NB in seguito alla crescita e allincremento nel commercio, la frontiera del consumo del paese1 data dalla retta PM tangente la nuova frontiera di produzione nel punto M. Il fatto che il consumo di entrambi i beni sia aumentato significa che entrambi i beni sono NORMALI. Solo se Y fosse stato un bene inferiore, il paese1 avrebbe consumata una quantit assoluta minore di Y. Il grafico in basso della fig 7.4 utilizza le curve di domanda reciproca per mostrare lo stesso concetto. Prima della crescita (in condizioni di libero scambio) paese1 scambiava 60X per 60Y a PX/PY=PB=1. Dopo la crescita scambia 150X per 150Y a PX/PY=PB=1 . LA linea retta che rappresenta la ragione di scambio rappresenta anche il tratto rettilineo della curva di domanda reciproca del paese2 (o resto del mondo). Poich il paese1 molto piccolo, la sua curva di domanda reciproca interseca prima e dopo la crescita il tratto rettilineo della curva di domanda del paese2 (paese grande) e le ragioni di scambio rimangono invariate. NB Le condizioni del paese1 peggiorano in seguito alla crescita, perch la sua forza lavoro (e la pop) raddoppiata mentre il suo consumo totale aumentato di meno della met. Per effetto di questa crescita il consumo e il benessere del cittadino rappresentativo calano. Il consumatore rappresentativo tipo quello con gusti e struttura del consumo identici a quelli del paese nel suo insieme, a cui corrispondono quantit assolute in scala rispetto al numero totale dei cittadini del paese stesso. 7.4.3 PROGRESSO TECNICO, COMMERCIO E BENESSERE Con il progresso tecnico neutrale di medesimo grado per tutti e due i beni, c una espansione

proporzionata della produzione, a prezzi relativi dei beni costanti. Se nel paese il consumo di ciascun bene aumenta anchesso proporzionalmente, il volume del commercio aumenter allo stesso tasso se le ragioni di scambio rimangono costanti. Ci significa che lespansione neutrale della produzione e del consumo porta ad un uguale tasso di espansione del commercio. Con prod neutrale e consumo pro-commercio, il volume si espanderebbe pi che proporzionalmente rispetto alla produzione. Con prod neutrale e consumo anti-commercio: volume del commercio si espande in maniera meno che proporzionale. Indipendentemente da ci che accade al commercio, tuttavia, il benessere del consumat rappres aumenter se rimangono costanti L e la popolazione, nonch le ragioni di scambio. Il progresso tecnico neutrale che riguardi solo la produzione del bene esportabile pro-commercio. Se il prog tecn neutr avviene per il bene X nel paese1, la front di prod si espande solo lungo lasse x. Se le ragioni di scambio sono costanti, la prod di X aumenta, mentre la produzione di Y si ridurr. Paese1 raggiunger una curva di indifferenza pi alta che la VII. Con una pop e una forza lavoro costanti, il benessere del consumatore ora crescer. Viceversa, il progresso tecnico neutrale solo nella produzione del bene Y (importabile) anti commercio, e la frontiera di produzione del paese si sposter solo lungo lasse y. Se le ragioni di scambio, i gusti e la pop rimangono immutati, il volume del commercio tende a ridursi , ma il benessere nazionale aumenta. Il progresso tecnico, a seconda del tipo, pu accrescere o diminuire il volume del commercio, ma nel caso del paese piccolo accrescer sempre il benessere nazionale. 7.5 CRESCITA E COMMERCIO: IL CASO DEL PAESE GRANDE (LARGE COUNTRY) Analizziamo leffetto della crescita sulla produzione, il consumo, il comm e il benessere, quando il paese

abbastanza grande da influire sui prezzi rel dei beni a cui esso commercia. CRESCITA, RAGIONE DI SCAMBIO E BENESSERE DEL PAESE

Se la crescita espande il volume del commercio a prezzi costanti, le ragioni di scambio del paese tendono a peggiorare. Se la crescita riduce il volume del commercio a prezzi costanti, le ragioni del paese migliorano: effetto ragione di scambio dovuto alla crescita. Leffetto della crescita sul benessere del paese dipende dal risultato netto del confronto tra leffetto ragione di scambio e il verificarsi di un effetto ricchezza si riferisce al cambiamento che si realizza nella produzione per lavoratore o per persona in seguito ala crescita. Un effetto ricchezza positivo tende ad accrescere il benessere del paese, altrimenti no. Se leffetto ricchezza positivo e le ragioni di scambio del paese migliorano per effetto della crescita e del commercio benessere del paese. Se nel P1 raddoppia L, leffetto ricchezza tende a ridurre l benessere del P1 (vedi figura). Inoltre, dato che questo tipo di crescita tende ad espandere il volume del commercio del P1 per PM=PB=1, le ragioni di scambio del P1 tendono a ridursi, il benessere si contrarr per entrambe le ragioni. Le due figure sono uguali se non per

lassunzione nella seconda che ora il P1 sia grande abbastanza da incidere sui prezzi rel dei beni. P1 produce al punto N, scambia 140 X con 170Y con P2 e consuma al punto T sulla curva dindiff 4 al deteriorarsi delle ragioni di scambio da PM=PB=1 a PN=1/2 , variazione dovuta alla crescita e al commercio (grafico 1). Poich il benessere di P1 si era ridotto gi nel caso in cu esso era troppo piccolo per influire sulle sue ragioni di scambio, ora che anche le sue ragioni di scambio sono peggiorate, il benessere del P1 si ridurr ancora. Grafico 2 mostra tramite uso di curve di domanda reciproca, leffetto di questo tipo di crescita sul vol del comm e sulle rag di scambio quando P1 non influisce sulle proprie e quando invece in grado di modificarle. LA CRESCITA CHE IMPOVERISCE Le ragioni di scambi possono peggiorare in modo cos rilevante da portare ad una riduzione netta del benessere. Bhagwati definisce questo crescita che impoverisce.

Mostra la frontiera di produzione del P1 prima e dopo che il progresso tecnico neutrale abbia raddoppiato la produttivit di L e K solo nella produzione del bene X. Se i prezzi fossero costanti, leffetto ricchezza aumenterebbe il benessere di P1 poich la sua prod aumenta mentre la forza lavoro e la popolaz rimangono invariati. Ma, dato che questo tipo di progresso tecnico aumenta il volume del commercio, le ragioni id scambio di P1 peggiorano. La crescita che impoverisce pi probabile che si verifichi nel P1 se: a) La crescita tende ad aumentare notevolmente le export del P1 a ragioni di scambio costanti

b) Il P1 grande in misura tale che il tentativo di aumentare notevolmente le sue export porta a un peggioramento delle sue ragioni di scambio. c) lelasticit in rapporto al reddito della domanda da parte di P2 (o del resto del mondo) delle export di P1 molto scarsa, sicch le ragioni di scambio di questultimo peggiorano in misura notevole. d) Il P1 cos pesantemente dipendente dal comm che un sostanziale peggioramento delle sue rag di scambio porta ad una riduzione del benessere naz. La crescita che impoverisce non un fenomeno molto frequente nella realt economica, quando si verifica pi probabile che avvenga in PVS piuttosto che in paesi sviluppati. Anche se le rag di scambio dei PVS sembrano essersi parzialmente deteriorate nel corso del tempo, gli aumenti della prod hanno pi che compensato tale peggioramento, e i redditi reali pro capite e il benessere di questi paesi son aumentati. I redditi reali pro capite sarebbero aumentati ancora pi rapidamente se la popolazione dei PVS non fosse cresciuta cos tanto nei decenni precedenti. ILLUSTRAZIONE DELLA CRESCITA E DEL COMMERCIO VANTAGGIOSI Esaminiamo il caso in cui P1 raddoppia solo K (fattore scarso di P1) in maniera tale che leffetto ricchezza tenda ad aumentarne il benessere. Se a prezzi costanti questo tipo di crescita tende a ridurre il volume del comm, la capacit di incidere sui prezzi rel fa si che le rag di scambio di P1 tendano a migliorare. Con effetto ricchezza ed effetto rag di scambio favorevoli, il benessere del P1 migliorer.

Il grafico 1 mostra le front di prod del P1 prima della crescita e dopo che il solo K sia raddoppiato. Se in P1 raddoppia K (fattore scarso) la prod si colloca al punto R e a immutate ragioni di scambio di PR=PB=1 (grafico 1). Il P1 scambierebbe 15 X contro 15 Y con P2 e consumerebbe al punto U sulla curva dindiff 5, ma se P1 grande, le sue rag di scambio migliorano perch esso disposto a esportare solo qta minori di X per PR=PB=1. Per PS=2 , P1 produce al punto S, scambia 20 X contro 40 Y con P2 e consuma al punto W sulla curva dindiff 6. Il benessere di P1 aumenta grazie a entrambi gli effetti che sono favorevoli. Il grafico 2 mostra con curve di domanda reciproca leffetto di questo tipo di crescita sul volume del commercio e sulle rag di scambio quando il P1 non incide e quando incide sulle sue ragioni di scambio. CAP. 8 RESTRIZIONE AL COMM: I DAZI Tutti i paesi impongono alcune restrizioni al libero flusso del comm int.le . Queste restrizioni e regolamentazioni sono chiamate politiche comm.li . Vengono giustificate in termini di benessere naz, ma in realt sono di solito sostenute da quei speciali gruppi dinteresse del paese che pensano di potersene avvantaggiare. Il dazio, pi importante restrizione comm, una tassa o imposta che grava sul bene scambiato nel momento in cui attraversa un confine naz. Il dazio allimportazione( pi importante degli altri) grava sul bene importato, il dazio allesportazione(sono proibiti dalla Costituzione degli USA, ma vengono spesso applicati dai PVS sulle loro export tradizionali, per ottenere prezzi migliori e maggiori entrate. I PVS fanno molto affidamento sui dazi allesportazione come fonte

pere aumentare le entrate, perch sono facili da riscuotere. I Paesi industrializz impongono dazi o altre restrizioni comm invariabilmente per proteggere qualche industria (di solito ad alta intensit di L) mentre, per aumentare le entrate, usano le imposte sul reddito) unimposta sul bene esportato. Tipi di dazi: - Ad valorem: espresso come una percentuale fissa del valore del bene scambiato. -Dazio specifico: espresso come una somma fissa per unit fisica del bene scambiato. -Dazio misto: una combinazione di dazio ad valorem e specifico. USA usano dazio ad val e spec con la stessa frequenza, mentre i paesi EU usano soprattutto il dazio ad valorem. I dazi si sono ridotti col passare del tempo, ma il commercio dei beni agricoli ancora soggetto a barriere relativamente alte sia dirette quantitative, sia di tipo non tariffario. ANALISI DI EQUIL PARZIALE DI UN DAZIO Lanalisi di equilibrio parziale di un dazio molto indicata quando un paese piccolo impone un dazio sulle import che sono in concorrenza con il prodotto di una piccola industria naz. In questo caso il dazio non incider n sui prezzi mondiali, perch il paese piccolo, n sul resto delleco, perch lindustria piccola. EFFETTI DI UN EQUIL PARZIALE DI UN DAZIO Gli effetti possono essere analizzati nella figura.

DX e SX rappresentano le curve di domanda e di offerta del bene X del P2. P2 un paese piccolo e lindustria del bene X piccola. In assenza di comm int.le lintersezione di DX e SX il punto dequil E (domanda e offerta di 30 X per PX=3$). Con il libero scambio al prezzo mondiale di PX=1$ , P2 consumer 70 X(AB) di cui 10 X(AC) sono prodotti internamente, e i rimanenti 60 X(CB) sono importati. La linea orizz tratteggiata SF la curva con elasticit infinita dellofferta estera del bene X al P2 in condizioni di libero scambio. Se P2 impone un dazio ad valorem del 100% sulle import di X, PX nel P2 salir a 2$. Il paese consumer quindi 50 X(GH) di cui 20 X(GJ) prodotti internamente, e i rimanenti 30 X(JH) importati. SF+T la nuova curva di offerta estera di X al P2, comprensiva del dazio. Cos, leffetto consumo del dazio(riduzione del consumo interno) uguale a 20 X (BN); leffetto produzione(cio lespansione della prod interna risultante dal dazio) uguale a 10 X (CM); leffetto comm estero, o effetto importazione(cio la riduzione delle importazioni) uguale a 30 X(BN+CM) e leffetto entrate fiscali (cio le entrate riscosse dal gov) uguale a 30$(1$ su ogni unit dei 30X importati, MJHN). Laumento di 1$ di PX in P2 per effetto del dazio produce un effetto consumo tanto maggiore quanto pi elastica e piatta la curva DX; allo stesso modo quanto pi elastica SX, tanto maggiore leffetto di produzione. Quindi, quanto pi elastiche sono DX e SX in P2, tanto maggiore leffetto importazione del dazio(tanto maggiore la riduzione delle importazioni del bene X da parte di P2) e tanto minore leffetto entrate fiscali.

EFFETTO DI UN DAZIO SULLA RENDITA DEL CONSUMATORE E DEL PRODUTTORE Laumento del prezzo del bene X per effetto del dazio imposto da P2, porta a una riduzione della rendita del consumatore e a un aumento della rendita del produttore.

Il grafico a sx mostra che la perdita di rendita del consum pari allarea AGHB=60$ perch prima dellimposizione del dazio, i consum di P2 consumano 70 X per PX=1$. I consum pagano per ogni unit tanto quanto sono disposti a pagare per lultima(la 70esima) unit del bene X(punto B su DX). Ma la soddisfazione che ricevono i consum per le unit precedenti del bene X da loro acquistate superiore e sarebbero perci disposti a pagare per esse anche prezzi pi alti. Laltezza della curva della domanda indica il prezzo max che i consum sarebbero disposti a pagare per ogni unit del bene piuttosto che restarne senza. La differenza fra ci che sarebbero disposti a pagare per ogni unit del bene (altezza di DX in quel punto) e ci che essi effettivamente pagano per quella unit (lo stesso prezzo che pagano per lultima unit che essi acquistano) chiamata rendita o surplus del cons. Rendita o surplus del cons: differenza fra quel che i cons sarebbero disposti a pagare per ogni unit del bene, e quel che pagano di fatto. Area al di sotto

della curva di domanda e al di sopra del prezzo corrente. Limposizione del dazio del 100% da parte del P2 porta comunque a una riduzione della rendita del cons. Nel grafico a dx laumento della rendita del produttore conseguente allimposizione del dazio dato dallarea AGJC=15$ . Perch per PX=1$ in condizione di libero scambio, i produttori interni producono 10X e ricavano unentrata di OACV=10$. Con il dazio e PX=2$, producono 20X e ricevono OCJU=40$. Dellaumento di 30$ (AGJC+VCJU) nel ricavo dei produttori, VCJU=15$ (Area sotto curva SX fra 10X e 20X) rappresenta laumento dei loro costi di prod, mentre la parte rimanente (area AGJC=15$) rappresenta laumento della rendita o surplus del produttore. praticamente un pagamento che si evita di dover fare nel lungo periodo, allo scopo di indurre i produttori interni a offrire sul mercato quei 10X addizionali che si ottengono con il dazio. Questo aumento della rendita del prod indicato come effetto di sussidio del dazio. COSTI E BENEFICI DI UN DAZIO

La figura mostra che quando P2 impone un dazio sulle import del 100%, il prezzo di X aumenta da PX=1$ a PX=2$ , il consumo diminuisce da AB=70 X a GH=70X , la prod aumenta da AC=10X a GJ=20X, le import diminuiscono da CB=60X a JH=30X e il governo del P2 riscuote MJHN=30$ in dazi sulle

import. La rendita del cons diminuisce di AGHB=60$ e la rendita del prod aumenta di AGJC=15$. Quindi dei 60$ di riduzione della rendita del cons pari a AGHB=a+b+c+d , la parte MJN=c=30$ riscossa dal gov sotto forma di introiti fiscali del dazio, AGJC=a=15$ ridistribuita ai produttori interni del bene X sotto forma di aumento della rendita del produttore, mentre i rimanenti 15$ (somma delle aree dei triangoli CJM=b=5$ e BHN=d=10$) rappresentano il costo sociale del protezionismo per leconomia. La componente di prod (CJM=b=5$) del costo sociale del protezionismo dovuta al fatto che alcune risorse interne nel P2 vengono trasferite dalla pi efficiente prod del bene Y esportabile alla meno efficiente prod del bene X importabile. La componente di consumo (BHN=d=10$) del costo del protezionismo, ha origine dal fatto che il dazio fa salire artificialmente PX in rapporto a PY e distorce la struttura del consumo nel P2. Il dazio dunque ridistribuisce il reddito dai cons interni (che pagano un pi alto prezzo per il bene) ai produttori interni del bene (che ottengono un prezzo pi alto) e dal fattore abbondante del paese ( che produce i beni esportabili) al fattore scarso del paese (che produce i beni importabili). Questo porta a inefficienze che vengono indicate come costo sociale della perdita della tariffa. Dividendo la perdita del surplus del consumatore per il n di posti di lavoro salvati nellindustria a causa delle tariffe, possiamo anche calcolare il costo per ogni posto di lavoro USA salvato. Questi sono gli effetti di equilibrio parziale di un dazio in un paese piccolo, un paese cio che con la sua attivit di comm non incide sui prezzi dei beni. LA TEORIA DELLA TARIFFA DOGANALE

Approfondiamo lanalisi di equilibrio parziale per definire e misurare il tasso effettivo di protezione ed esaminarne limportanza. IL TASSO EFFETTIVO DI PROTEZIONE Un paese importa materie prime esenti da dazio oppure colpisce limportazione dellinput con un dazio inferiore rispetto allimportazione del bene finale che pu essere prodotto con linput importato. Lo scopo di questo comportamento di incoraggiare lindustria di trasformazione e loccupazione interne. Il tasso effettivo di protezione (calcolato sul valore aggiunto interno, o processo di trasformazione, che ha luogo nel paese) superiore al dazio nominale (calco lato sul valore del bene finale). Il valore aggiunto interno uguale al prezzo del bene finale meno il costo degli input importati impiegati nella prod del bene. Il dazio nominale importante per i consumatori perch indica di quanto aumenta il prezzo del bene finale a causa del dazio; il dazio effettivo importante per i produttori perch indica quanta protezione di fatto fornita allindustria interna di trasformazione del bene che in concorrenza con le importazioni. Ogni volta che linput importato viene fatto entrare nel paese esente da dazi, oppure viene gravato da un dazio pi basso che sul bene finale prodotto con esso, il tasso effettivo di protezione superer il dazio nominale. Il tasso effettivo di protezione calcolato di solito con la seguente formula g dove g = tasso effettivo di protezione per i produttori del bene finale, t = dazio nominale sui consumatori del bene finale; a= rapporto tra il costo dellinput importato e prezzo del bene finale in assenza di dazi; t = dazio nominale sullinput importato.

GENERALIZZAZIONE E VALUTAZIONE DELLA TEORIA DELLA PROTEZIONE EFFETTIVA Conclusioni sulla relazione fra il tasso effettivo di protezione (g) e il dazio nominale (t) sul bene finale: 1) se a = 0 , allora g = t 2) per dati valori di a e t , g tanto pi grande quanto maggiore il valore di t. 3) per dati valori di t e t , g tanto pi grande quanto maggiore il valore di a . 4) il valore di g > , = , o < di t , a seconda che t sia <, = o > di t. 5) quanto at maggiore di t , il tasso effettivo di protezione negativo. Un dazio sugli input importato si risolve in unimposta sui produttori interni che ne accresce il costo di produzione, riduce il tasso effettivo di protezione fornita da un determinato dazio nominale sul bene finale e quindi scoraggia la prod interna. In alcuni casi, anche con un dazio nominale positivo sul bene finale vengono prodotte allinterno qta del bene minori che non in condizioni di libero scambio. Laliquota nominale del dazio pu essere molto ingannevole e non d nemmeno unidea approssimata del grado di protezione fornita ai produttori interni del prodotto concorrente con le import. La maggior parte dei paesi industrial ha una tariffa doganale a cascata con dazi nominali molto bassi o pari a 0 sulle materie prime, e dazi sempre pi alti quanto maggiore il grado di trasformazione industrial. Questo rende il tasso effettivo di trasformazione del bene finale con input importati molto pi grandi di quanto il tasso di dazio nominale non indichi. I pi alti tassi di protezione dei paesi industrializzati si riscontrano spesso su beni semplici ad alta intens di L (es. i tessili) in cui i PVS hanno vant

compar e che sono quindi di cruciale importanza per il loro sviluppo. Nella teoria si assume che i prezzi internazionali del bene e degli input importati non siano influenzati dai dazi e che gli input siano impiegati in proporzioni fisse nella prod. Queste ipotesi hanno dubbia validit. ANALISI DI EQUIL GENERALE DI UN DAZIO IN UN PAESE PICCOLO Usiamo lanalisi di equil generale per studiare gli effetti di un dazio sulla prod, sul consumo e sul comm int.le e sul benessere sociale quando il paese troppo piccolo per incidere con la sua attivit commerciale sui prezzi mondiali. EFFETTI DI EQUIL GENERALE DI UN DAZIO IN UN PAESE PICCOLO Quando un paese molto piccolo impone un dazio, esso non influir sui prezzi del mercato mondiale. Il prezzo interno del bene di importazione aumenter di un valore pari all intero ammontare del dazio per i produttori e i cons individuali nel paese piccolo. Bench il prezzo del bene importabile aumenti di un valore pari allintero ammontare del dazio per produttori e cons individuali nel paese piccolo, esso rimane costante per il paese piccolo nel suo complesso, dato che il paese stesso riscuote il dazio. Le pubbliche autorit del paese piccolo che impone il dazio, possono usare le entrate per sussidiare i consumi pubblici (spese per istruzione, polizia ecc..) e/o per un generale sgravio delle imposte sul reddito. Quindi, usando le entrate fiscali del dazio, le pubbliche autorit del paese piccolo avranno bisogno di riscuotere meno tasse allinterno per fornire servizi fondamentali. ILLUSTRAZIUONE DEGLI EFFETTI DI UN DAZIO IN UN PAESE PICCOLO

Illustriamo effetti di equil generale di un dazio. Partiamo dalla front di prod di P2; P2 relativamente ricco di K e si specializza nella produzione del bene Y (ad alta intens di K), che esso esporta in cambio di importazioni di X.

Se PX/PY=1 sul mercato mondiale e P2 troppo piccolo per influire sui prezzi mondiali, esso produce al punto B, scambia 60Y con 60X con il resto del mondo e consuma al punto E su curva dindiff 3, in condizioni di libero scambio. Se il paese impone un dazio ad valorem del 100% sulle import di X, il prezzo rel di X sale a PX/PY=2 per i produttori e consumatori interni, ma rimane a PX/PY=1 sul mercato mondiale e per il paese nel suo complesso (dato che il paese stesso riscuote il dazio). Al prezzo PX/PY=2 i produttori interni produrranno al punto F in cui la linea del prezzo PF=2 tangente alla front di prod del paese. Dopo limposizione del dazio il paese produce una qta maggiore di X importabile e una qta minore di Y esportabile rispetto alle condizioni di libero scambio. Inoltre per esportazioni pari a FG, ossia 30Y, il paese domanda importazioni di GH , ossia 30X, di cui GH o 15X vanno direttamente ai cons del paese e HH , i rimanenti 15X sono riscossi in natura dal gov sotto forma di dazio allimportazione del 100% sul bene X. La curva dindiff 2 tangente alla linea tratteggiata parallela a PF=2, in quanto i

cons individuali del paese pagano il prezzo comprensivo del dazio PX/PY=2 . Ma, poich le pubbliche autorit riscuotono e ridistribuiscono il dazio nella forma di consumo pubblico e/o di sgravio fiscale, la curva dindiff 2 deve anche essere sulla linea tratteggiata parallela a PW=1 poich il pese nel suo complesso si confronta ancora col prezzo mondiale di PX/PY=1 . Cos, il nuovo punto dequil nel consumo H definito dalla intersezione delle due linee tratteggiate e quindi si trova su entrambe. Langolo fra le due linee tratteggiate uguale al dazio del 100%. Con la prod al punto F e il consumo al punto H , il paese esporta 30 Y in cambio di 30 X dopo l0imposizione del dazio (mentre esportava 60 Y in cambio di 60 X prima). Con un dazio allimport del 300% sul bene X, si avrebbe PX/PY=4 per produttori e cons interni e il paese ritornerebbe al suo punto di equil in condizioni di autarchia A nella prod e nel consumo. Questo dazio detto dazio proibitivo. In un dazio simile la minima aliquota ad valorem che rende il dazio proibitivo. Anche dazi pi alti sarebbero proibitivi e il paese continuerebbe a produrre e consumare al punto A. IL TEOREMA DI STOLPER-SAMUELSON Postula che un aumento del presso rel di un bene (es. per effetto di un dazio) fa aumentare la remunerazione del fatt usato in maniera intensiva nella produzione del bene. Cos, con limposizione di un dazio aumenter la remunerazione reale del fatt di produzione scarso del paese. Es. se il P2, ricco di K, impone un dazio alle import sul bene X (ad altra intens di L) , PX/PY aumenta per i produttori e i cons interni e cos il salario reale del L aumenta. Questo perch quando PX/PY aumenta, il P2 produrr qta maggiori del bene X e minori del bene Y.

Lespansione della prod del bene X (alta intens di L) richiede L/K in proporzione pi elevata di quella resa disponibile dalla riduzione della prod del bene Y(alta intens di K). Quindi w/r aumenta e il K viene sostituito al posto di L K/L aumenta nella prod di entrambi i beni. Ora ogni unit di L combinata con maggiore qta di K, perci la produttivit di L aumenta e aumenta di conseguenza w. Quindi limposizione di un dazio allimportazione su X da parte del P2 fa aumentare PX/PY nel paese e accresce la remunerazione di L (fattore di produzione scarso del paese). Poich aumenta la produttivit del L nella prod di entrambi i beni, aumenta anche il salario reale, non solo quello monetario. In presenza di pieno impiego ci significa che la remunerazione tot del lavoro e la sua quota sul reddito naz sono ora maggiori. Poich il reddito naz ridotto dal dazio e la quota di reddito tot che va a L pi alta, il tasso di interesse e rendimento tot di K diminuiscono. Mentre il paese piccolo nel complesso danneggiato dal dazio, il suo fatt scarso trae benefici a spese del fatt abbondante. Se ad es un paese piccolo industrializz e ricco di K (es. Svizzera) impone un dazio sulle importazioni di un bene ad alta intens di L, w aumenta. Questo il motivo per cui i sindacati dei lavoratori nei paesi industrializzati sono di solito favorevoli ai dazi sulle importazioni. Ma la riduzione della remunerazione per i proprietari di K supera la crescita della remunerazione di L, cos la situazione del paese nel complesso peggiora. Questo teorema sempre valido per i paesi piccoli e solitamente anche per quelli grandi. In questo caso per, lanalisi c complicata dal fatto che con la loro attivit comm.le essi influiscono sui prezzi mondiali.

ANALISI DI EQUIL GENERALE DI UN DAZIO IN UN PAESE GRANDE EFFETTI DI EQUIL GENERALE DI UN DAZIO IN UN PAESE GRANDE

Per questa analisi pi conveniente utilizzare le curve di domanda reciproche. Quando un paese impone un dazio, la sua curva di domanda reciproca si sposta verso lasse che misura il bene da esso importabile, in proporzione allammontare del dazio. Questo perch per ogni ammontare del bene di esportazione, gli importatori vogliono ora una qta maggiore del bene di importazione, che basti a coprire anche il dazio. Il fatto che si t tratti di un paese grande si vede le grafico perch la curva di domanda reciproca del resto del mondo curva piuttosto che retta. In queste circostanze limposizione di un dazi da parte del paese grande riduce il comm int.le ma migliora le ragioni dei scambio del paese. L riduzione del comm di per s tende a ridurre il benessere del paese, mentre il miglioramento delle ragioni di scambio tende ad aumentarlo. Dipende dal prevalere delluna o dellaltra delle due forze se il benessere aumenter o diminuir. Nel paese piccolo invece, il volume del

comm si riduce, ma le ragioni di scambio rimangono immutate, cosicch il benessere del paese piccolo diminuisce comunque. ILLUSTRAZIONE DEGLI EFFETTI DI UN DAZIO IN UN PAESE GRANDE Limposizione da parte del P2 di un dazio ad valorem del 100% sulle importazioni di X rappresentata in figura dallo spostamento della sua domanda reciproca dalla posizione 2 alla posizione 2 . Si noti che questultima, distorta dal dazio, dista in ogni punto del 100% in pi dallasse della Y, rispetto alla curva 2. Prima dellimposizione, lintersezione fra le curve di domanda reciproca 2 e 1 definiva il punto dequil E, in cui il P2 scambiava 60 Y per 60X , per PX/PY=Pw=1 . Dopo limposizione, lintersezione fra le curve 2 e 1 definisce il nuovo punto dequil E dove il P2 scambia 40Y contro 50X al nuovo prezzo mondiale PX/PY=Pw=0,8. Quindi le ragioni di scambio del resto del mondo (P1) sono peggiorate da Pw=1 a Pw=0,8 . Viceversa le ragioni di scambio del P2 sono migliorate da 1/Pw=1 a 1/Pw=1/0,8=1,25 . N.B. per ogni dazio, quanto pi ripida la curva di domanda reciproca del resto del mondo, tanto pi le sue ragioni di scambio peggiorano. Cos, se il paese 2 impone un dazio, il volume del comm diminuisce, ma le sue ragioni di scambio migliorano. A seconda del prevalere di una delle due forze, il benessere sociale del P2 pu rimanere inalterato, aumentare o diminuire. Abbiamo visto nella figura 8.6 che con la curva di domanda reciproca 2 , comprensiva delleffetto del dazio, il P2 in equilibrio al punto E . Qui scambia 40Y contro 50X, cosicch PX/PY=Pw=0,8 sul mercato mondiale. Dei 50X importati per, 25X sono riscossi in natura dal gov del P2 quale dazio allimportazione del 100% sul bene X; solo i

rimanenti 25X vanno direttamente ai consumatori. Di conseguenza, per i singoli consum PX/PY=PD=1,6 , ossia il doppio del prezzo vigente sul mercato mondiale e per il paese nel suo complesso. Poich il prezzo rel del bene X importato aumenta per i singoli consum e produttori del P2, il teorema di S-S rimane valido (w aumenta) anche quando il P2 grande. Solo nel caso molto raro che PX/PY diminuisca per i singoli consum dopo limposizione di un dazio, il teorema non sar valido e w diminuir nel P2. Tale caso noto come il Paradosso di Metzler. Il teorema si S-S relativo al lungo periodo, quando tutti i fatt sono mobili fra le industrie del paese. Se uno dei due fatt immobile, leffetto di un dazio sui redditi sar diverso da quello postulato dal teorema. IL DAZIO OTTIMO Esaminiamo come un paese grande pu aumentare il proprio benessere rispetto al libero scambio imponendo un dazio ottimo. Siccome i suoi guadagni avvengono a spese di altri paesi, c da aspettarsi qualche ritorsione, sicch la situazione finale peggiora in tutti i paesi. IL SIGNIFICATO DELLA NOZIONE DI DAZIO OTTIMO E DI RITORSIONE Quando un paese grande impone un dazio, il volume del commercio si riduce ma le ragioni di scambio del paese migliorano. Il dazio ottimo quel dazio che massimizza il benefizio risultante dal miglioramento delle ragioni di scambio del paese, al netto delleffetto negativo risultante dalla riduzione del volume del commercio. In altre parole, partendo dal libero scambio, se il paese aumenta il proprio dazio, il suo benessere aumenta fino ad un max (dazio ottimo) , e poi diminuisce quando il dazio supera il livello ottimo. Al limite, il paese risospinto indietro

verso il punto dequil in condizioni di autarchia quando il dazio diventa proibitivo. Bisogna tenere presente che quando le ragion idi scambi odi questo paese migliorano, quelle del partner commerciale peggiorano, essendo linverso, o reciproco delle ragion idi scambio del paese che impone il dazio. Di fronte a un volume di comm minore e a un peggioramento delle ragioni di scambio, il benessere del partner diminuisce. Di conseguenza probabile che questo metta in atto una ritorsione e imponga a sua volta un dazio ottimo. La ritorsione per non far altro che ridurre ulteriormente il volume del comm. Il primo paese potr allora attuare a sua volta unaltra ritorsione. Se il processo continua, i paesi finiscono per perdere gran parte dei benefici del commercio. Anche nel caso in cui il partner non attui ritorsioni, i benefici del paese che impone il dazio sono inferiori alle perdite del partner, sicch la situazione peggiora per il mondo nel suo complesso rispetto al libero scambio. in questo senso che il libero scambio massimizza il benessere mondiale. ILLUSTRAZIONE DEL DAZIO OTTIMO E DELLA RITORSIONE

P2 si sposti a 2* . Se il P1 non attua ritorsioni, lintersezione fra curve di domanda reciproca 2* e 1 definisce il nuovo punto dequil E* in cui il P2 scambia 25Y contro 40X PX/PY=Pw*=0,625 sul mercato mondiale. Quindi le ragioni di scambio del P1 peggiorano da Pw=1 a Pw*=0,625 e le ragioni di scambio del P2 migliorano a PY/PX=1/Pw*=1/0,625=1,6 . Non soltanto laumento del benessere del P2 supera la riduzione di benessere dovuta alla riduzione del volume del comm, ma tale livello rappresenta il pi alto livello di benessere che il P2 pu raggiungere con un dazio (superiore anche al livello di benessere in libero scambio). Il P1 invece sar in una situazione nettamente peggiore rispetto alla situazione di libero scambio. probabile che il P1 metta in atto ritorsioni e imponga un dazio ottimo rappresentato nella curva di domanda reciproca 1* .Con le curve di domanda 1* e 2* lequil si trova al punto E** . Ora le ragioni di scambi del P1 sono pi alte e quelle del P2 sono pi basse che in condizioni di libero scambio, ma il comm molto minore. A questo punto anche il P2 potrebbe attuare ritorsioni e alla fine entrambi i paesi potrebbero finire sullorigine della figura 8.7 , ovvero la posizione di autarchia per entrambi i paesi. In tal modo tutti i benefici del commercio sono perduti. Abbiamo discusso del dazio ottimo allimportazione, che equivalente ad un dazio ottimo allesportazione. Si noti che il dazio ottimo per un paese piccolo pari a 0 , perch dal momento che non pu influire sulle ragioni di scambio non fa altro che peggiorare il benessere.

CAP. 9. ALTRE RESTRIZIONI AL COMMERCIO, POLITICA COMMERCIALE STATUNITENSE E NEGOZIAZIONI COMMERCIALI MULTILATERALI 9.2 QUOTE SULLE IMPORTAZIONI La quota la principale barriera commerciale non tariffaria. E una restrizione diretta sulle qt di un bene che consentito esportare o importare. La quota o contingente di importazione esaminata in questo paragrafo con lanalisi di equilibrio parziale (come nel par 8.2). 9.2.1 GLI EFFETTI DI UNA QUOTA SULLE IMPORTAZIONI Le quote sulle importaz servono a proteggere unindustria interna, lagricoltura interna, e/o per ragioni di bilancia dei pagamenti. Attualmente sono usate da tutti i paesi industrializzati per proteggere le loro agricolture e dai pvs per stimolare la prod interna di manufatti e per ragioni di bilancia.

La figura 8.7 ripropone le curve 1 e 2 della 8.6 , che definiscono lequil in E per Pw=1 . Supponiamo che con il dazio ottimo la curva di domanda reciproca del

Figura 9.1: effetti sullequilibrio parziale delle quote. Dx la domanda, Sx lofferta del bene x. In libero scambio, al prezzo mondiale PX=1$, il paese consuma 70X (AB), di cui 10X (AC) prodotti allinterno e 60X (CB) importati. Una quota di 30X (JH) fa aumentare il prezzo interno a PX=2$

(esattamente la stessa cosa che un dazio allimport ad valorem del 100% sul beneX) cfr fig 8.1. La ragione che solo a PX=2$ la quantit domandata di 50X (GH) sar uguale alla somma dei 20X (GJ) prodotti e dei 30X (JH) consentiti allimport. Cos come per un dazio al 100%, il consume diminuisce di 20X (BN) e la prod cresce di 10X (CM). Se poi il governo vendesse allasta le licenze dimportazione ne risulterebbe un ricavo di 30$ in concorrenza perfetta (1$ su ogni unit) dato dallarea JHNM. Con uno spostamento verso lalto di Dx a Dx, la data quota sulle impo causerebbe un aumento del prezzo interno Px=2,50$, un aumento della produzione a 25X (GJ) e a un aumento del consumo da 50 a 55X. Invece col dazio allimpo del 100% il prezzo di X rimarrebbe immutato, cos come la prod interna, mentre il consumo interno aumenterebbe a 65X (GK) e le importazioni a 45X (JK). 9.2.2 CONFRONTO TRA UNA QUOTA SULLE IMPORTAZIONI E UN DAZIO SULLE IMPORTAZIONI Con una data quota aumento della domanda porta un pi alto prezzo interno, maggiore produzione interna. Con un dato dazio allimpo aumento domanda lascia immutati il Prezzo interno e la produzione interna e dar luogo a maggior consumo e maggiori importazioni rispetto alla quota. Laggiustamento ad uno spostamento qualsiasi di Dx e/o Sx ha luogo mediante variazioni di prezzo internoquote importazioni; di qt di importazioni nel caso di un dazio. Ne deduciamo che la quota sostituisce completamente il meccanismo di mercato, mentre il dazio allimpo lo altera semplicemente. 2^ differenza: la quota comporta la distribuzione delle licenze di importazione. Se le autorit non mettono allasta le licenze in mercato concorr perf le imprese che le ricevono si trovano a conseguire profitti di monopolio. Potrebbe essere che vengono distribuite secondo criteri arbitrari e non di

efficienza, e tendono a rimanere stabili anche in presenza di cambiamenti nellefficienza relativa dei vari importatori effettivi e potenziali. E probabile che i potenziali importatori facciano grandi sforzi per creare lobbies e corrompere i funzionari governativi per ottenere le licenze (cosiddetta attivit di ricerca di rendita). Le quote si sostituiscono al mercato e portano i germi della corruzione. Infine la quota sullimpo ha leffetto certo di limitare le importazioni al livello specificato, laddove leffetto commercio, o effetto importazione di un dazio pu essere incerto. Questo perch spesso la forma o lelasticit della domanda e dellofferta sono sconosciute. Inoltre gli esportatori esteri possono assorbire tutto o in parte il dazio, accrescendo la loro efficienza o accontentandosi di profitti pi bassi. La conseguenza che la riduz effettiva delle impo pu risultare inferiore al previsto. Con la quota invece gli esportatori non possono fare la stessa cosa. I produttori interni preferiscono la quota anche perch meno visibile di un dazio. Tuttavia il suo effetto pi restrittivo e la societ dovrebbe opporsi alluso della quota. 9.3 ALTRE BARRIERE NON TARIFFARIE E IL NEOPROTEZIONISMO Barriere commerciali diverse dai dazi e dalle quote sulle importazioni: limitazioni volontarie alle esportazioni e le regolamentazioni tecniche, amministrative e di altro genere. Restrizioni commerciali derivano anche dallesistenza di cartelli internaz, dumping e sussidi allesportazione. Recentemente questo neo-protezionismo ha preso il sopravvento sullimposizione di dazi, e sono una delle minacce pi pericolose per il commercio mondiale. LIMITAZIONI VOLONTARIE ALLE ESPORTAZIONI (voluntary exports restraints) si riferiscono al caso in cui un paese importatore induce un altro paese a ridurre volontariamente le exp di un bene sotto la minaccia delladozione o dellinasprimento di

restrizioni commerciali generalizzate, quando queste export creino un pericolo per unintera industria interna. Sono state negoziate dagli USA dagli anni 50 in poi per diminuire le expo di tessili, auto, acciaio, dal giappone e altri. A volte sono chiamate accordi sul marketing (orderly marketing arrangements), e hanno salvato lapparenza di difensori del libero mercato degli USA. Quando funzionano sono come le quote alle importazioni, salvo il fatto che sono gestite dal paese esportatore, e quindi le entrate fiscali e i guadagni di monopolio eventuali ricadono sugli esportatori esteri. (ES. Usa Giappone 1981 automobili, acciaio. Salvarono 20.000 posti di lavoro, aumento del 2030% del prezzo dellacciaio. Meno efficaci delle quote per limitare le importazioni: i paesi esportatori sono riluttanti ad accettare un limite alle loro expo. Nel corso del tempo quindi gli expo tendono ad offrire nei limiti della quota prevista a fornire le unit dello stesso bene pi pregiate e costose (miglioramento continuo del prodotto, come avvenuto tra usa e giapp). Di norma sono coinvolti negli accordi solo i maggiori esportatori, aprendo la porta agli altri esportatori o alla triangolazione attraverso paesi terzi. REGOLAMENTAZIONI TECNICHE, AMMINISTRATIVE E DI ALTRO GENERE Fra queste: norme di sicurezza per attrezz automobilistiche ed elettriche, norme igieniche per alimentari, norme relative alletichetta (origine e contenuto dei prodotti). Alcune legittime, altre (divieto franc della pubblicit dello Scotch e limitazione nella programmaz di film stranieri nella tv pubblica) che servono solo a ridurre le impo. Altre sono le leggi che impongono ai governi di comprare da fornitori interni (politiche riguardo le commesse pubbliche). Es. Buy American Act 193312% di vantaggio alle imprese USA. Nel Tokyo Round per la liberalizzaz del comm int.le gli USA e altri paesi concordano un codice circa le commesse pubbliche

per dare ai fornitori stranieri pari opportunit. In anni recenti stata prestata molta attenzione alle tasse alla frontiera(border taxes) che consistono in un abbattimento delle aliquote delle imposte indirette interne concesso agli esportatori di un bene e nellimposizione di tali tasse indirette (in aggiunta al dazio) agli importatori. Es. di imp indirette: accise e imposte sulle vendite in USA, IVA in EU. Poich in USA la maggior parte delle entrate statali proviene da imposte indirette, gli esportatori USA godono di detrazioni molto minori rispetto agli esportatori EU e si trovano in una condizione di svantaggio concorrenziale. Gli accordi int.li sugli scambi specifici prodotti e i tassi di cambio differenziati sono altri strumenti di restrizione al comm int.le. CARTELLI INT.LI Un cartello int.le un organizzazione di fornitori di un bene localizzati in paesi diversi (o di un gruppo di gov) che concordano di ridurre la produzione e le export di quel bene allo scopo di massimizzare o accrescere i profitti tot dellorganizzazione. I cartelli interni sono illegali in USA e sottoposti a regolamentazioni restrittiva in EU. Non facile limitare il potere dei cartelli int.li perch non ricadono sotto la giurisdizione di nessun dei paesi. Un noto cartello int.le lOPEC (Organisation of Petroleum Exporting Countries). Un altro esempio la International Air Transport Association (IATA) che un cartello delle principali compagnie aree int.li che in incontri annuali stabilisce le tariffe int.li e le politiche del settore. Un cartello int.le funziona meglio se esistono pochi fornitori int.li di un bene essenziale per il quale non esistono veri e propri sostituti. LOPEC soddisfaceva bene questi requisiti durante gli anni 70 . Se invece ci sono molti fornitori int.li, pi difficile organizzarli in un cartello efficace. Cos, se anche son disponibili buoni sostituti del bene, il tentativo di un cartello int.le di ridurne la produzione e le export per far aumentare i prezzi e i profitti non farebbe che spingere i compratori a

spostarsi verso i beni sostitutivi. Questo spiega perch non ci sono cartelli nel campo dei minerali e nel campo dei prodotti agricoli, a parte lo zucchero, il caff, il cacao e la gomma. Dato che, il potere di un cartello sta nella sua capacit di restringere la produzione e le export, per qualche singolo fornitore pu scartare un incentivo a rimanere al di fuori del cartello o ad aggirarlo evitando di limitare le vendite e applicando un prezzo leggermente inferiore a quello del cartello. Questo quello che successo allOPEC durante gli anni 80. I cartelli sono intrinsecamente instabili e spesso crollano o falliscono. Per, se efficace, un cartello pu funzionare esattamente come un monopolista (cartello monopolizzato) nel massimizzare i profitti tot dei partecipanti. DUMPING Il dumping lesportazione di un bene sottocosto o almeno la vendita di un bene a un prezzo pi basso allestero che allinterno. Il dumping pu essere persistete, predatorio o sporadico. Persistente: o discriminazione int.le dei prezzi, la continua tendenza di un monopolista interno a massimizzare i profitti tot vendendo il bene a un prezzo maggiore sul mercato interno(che isolato dai costi di trasporto e dalle barriere commerciali) che sul mercato int.le, dove deve affrontare la concorrenza di produttori esteri. Predatorio: la vendita di un bene temporaneamente sottocosto o a un prezzo pi basso allestero allo scopo di spingere i produttori esteri fuori mercato, e di poter elevare poi i prezzi avvantaggiandosi del potere di monopolio allestero acquistato. Sporadico: vendita occasionale di un bene sottocosto o a un prezzo pi basso allestero che allinterno, allo scopo di disfarsi di unimprevista e temporanea eccedenza di un bene senza dover ridurre i prezzi interni.

Le restrizioni commerciali volte a neutralizzare le pratiche di dumping predatorio sono giustificate perch consentono di proteggere le industrie interne dalla concorrenza sleale proveniente dallestero. Sono spesso tasse anti dumping per controbilanciare i differenziali di prezzo. Spesso difficile determinare quale tipo di dumping si ha di fronte e i produttori interni chiedono protezione contro qualsiasi forma di dumping. Cos facendo scoraggiano le importazioni (tesi della vessazione) e accrescono la propria prod e i propri profitti. In alcuni casi di dumping persistente e sporadico, il beneficio dei consum proveniente dalla riduzione dei prezzi, pu superare le possibili perdite di produzione dei produttori interni. 1978 gov USA introduce meccanismo di prezzo dintervento (Trigger Price) secondo cui, nel momento in cui veniva segnalato che lacciaio era importato negli USA a prezzi inferiori a quelli del produttore estero, con i costi pi bassi, si sarebbe proceduto subito a rapide indagini anti dumping. Se veniva dimostrata lesistenza di dumping, il gov USA si sarebbe preoccupato di portare immediatamente soccorso allindustria siderurgica interna, imponendo una tassa che eguagliasse il prezzo dellacciaio importato a quello del paese che produceva a costi pi bassi. SUSSIDI ALLE EPORTAZIONI Possono consistere in sovvenzioni dirette o nella concessione di detrazioni dimposta e di mutui agevolati agli esportatori o potenziali esportatori e/o di prestiti a bassi interessi ad acquirenti esteri in modo da stimolare le esportazioni del paese. I sussidi alle export possono essere considerati come una forma di dumping, sono vietati secondo accordi int.li, ma molti paesi ne fanno uso. Tutti i principali paesi industrializzati concedono ai compratori esteri delle proprie export prestiti a basso interesse er finanziare lacquisto attraverso agenzie come, in USA, la ExportImport Bank. Lammontare del sussidio pu essere misurato in base alla differenza fra linteresse che

sarebbe stato pagato per un prestito commerciale e quello che viene effettivamente pagato al tasso sussidiato. La US Shared Foreign Sales Corporation stimola le export USA anche riducendo il tasso effettivo di tassazione sul reddito proveniente dalle export. Un problema deriva dagli altissimi prezzi di sostegno assicurati dalla UE con la politica agricola comunitaria per sostenere il reddito dei propri agricoltori. Questi alti sussidi agricoli portano ad enormi eccedenze produttive e ad esportazioni sovvenzionate che sottraggono mercati di export agli USA e ad altri paesi, divenendo responsabili di controversie comm.li aspre fra USA e UE. Altre controversie ci sono per i sussidi che lUE fornisce alla propria industria aeronautica e allaiuto che il ministero del commercio int.le e dellIndustria (MITI) giapponese fornisce alle industrie naz dei PC e dellalta tecnologia.

produttori interni guadagnano 18,75$ (area a+b+c). Larea b non rientra nellincremento di surplus del produttore, poich rappresenta laumento del costo interno per produrre pi unit di X. P2 inoltre sopporta il costo del protezionismo di 3,75$ (la somma delle aree dei triangoli BHN=b=2,50$ e CJM=d=1,25$). Poich il guadagno dei produttori interni inferiore alla somma della perdita dei consumatori interni e del costo del sussidio gravanti sui contribuenti del P2, perch P2 sovvenziona le export? I produttori interni possono riuscire a costruire una lobby capace di imporre il sussidio al gov, oppure il gov del P2 pu voler promuovere lindustria X per vari motivi. I consumatori esteri sono avvantaggiati dal susidio perch ricevono 30X invece di 15X per PX=3,50$. Se P2 non fosse paese piccolo, andrebbe incontro anche ad una riduzione delle sue rag di scambio, essendo costretto a ridurre PX er esportare qta maggiori di X.

DX e SX rappresentano le curve di domanda e di offerta del bene X per il P2. Se il prezzo mondiale del bene X in condizioni di libero scambio fosse di 3.50$ il P2 produrrebbe 35X (AC) , consumerebbe 20X (AB) ed esporterebbe i rimanenti 15X (BC). Il che vuol dire che per prezzi superiori a 3$ il P2 diventa esportatore piuttosto che produttore di X. Se ora il gov del P2 fornisce un sussidio di 0,50$ su ogni unit esportata del bene X, PX sale a 4$ per i produttori e i consumatori interni di quel bene. Per PX=4$ il P2 produce 40X (GJ) , consuma 10X (GH) ed esporta 30X (HJ). Il pi elevato prezzo del bene X avvantaggia i produttori ma danneggia i consumatori di P2. Il P2 sopporta anche il costo del sussidio. I consum interni perdono 7,50$ (area a+b) , i

CAP. 11.3 RAGIONI DI SCAMBIO E SVILUPPO ECONOMICO Analizziamo gli argomenti addotti a sostegno della tesi del peggioramento delle ragioni di scambio delle merci dei paesi PVS. LE VARIE RAGIONI DI SCAMBIO Definiamo le ragioni di scambio delle merci (o di baratto netto) (N) come il rapporto fra lindice dei prezzi delle export di un paese (PX) e lindice dei prezzi delle sue import (PM) moltiplicato per 100. N = (PX/PM)100 Se ad es. prendiamo il 1965 come anno base (N = 100) e troviamo che, per un certo paese, alla fine del 98 PX diminuito del 5% (cio passato a 95%) , mentre PM aumentato del 10% (cio passato a 110%) , allora le ragioni di scambio di questo paese sono ascese a: N =(95/110)100=86,36 ci significa che fra il 65 e il 98 i prezzi delle export del paese sono diminuiti del 14% rispetto ai prezzi delle sue import. Le ragioni di scambio del reddito di un paese (I) sono date da: I =(PX/PM)QX dove QX un indice del volume delle export. I dunque misura la capacit di importare che ha il paese sulla base delle proprie esportazioni. Se QX aumentato da 100 nel 65 a 120 nel 98 , vuol dire che le ragioni di scambio nel reddito di quel paese sono salite a: I = (95/110)120=(0,8636)(120)=103,63 Ci significa che dal 65 al 98 la capacit di importare del paese aumentata del 3,63% (sebbene PX/PM sia diminuito). Le variazioni delle ragioni di scambio del reddito rivestono unimportanza particolare per i PVS, in quanto essi contano sullimport di capitali per il loro sviluppo. Le ragioni di scambio fattoriale semplice (S) di un paese sono date da: S =(PX/PM)ZX dove ZX un indice di produttivit nel settore di

export del paese. S misura dunque la qta di import che il paese ottiene per unit di fatt interni di prod incorporati nelle sue export. Per es. , se la produttivit nel settore che produce le export aumentata da 100 a 130 , vuol dire che le ragioni di scambio fattoriale semplice sono salite a S = (95/110)130 = 112,27 ci significa che il paese ha ricevuto il 12,27% in pi di importazioni per unit di fattori interni incorporati nelle sue esportazioni. Anche se parte dellaumento di produttivit di questo paese va a beneficio di altri paesi, la sua situazione generale migliore (in misura maggiore di quanto indicato dallaumento di I e nonostante la diminuzione di N). Il concetto di ragioni di scambio a fattoriale semplice pu essere esteso a misurare le ragioni di scambio a fattoriale doppio (D) del paese date da: D = (PX/PM)(ZX/ZM)100 Dove ZM un indice di produttivit delle importazioni. D misura dunque quante unit di fattori interni incorporate nelle export di un paese sono scambiate per unit di fattori stranieri incorporati nelle import del paese stesso. ES. se ZM aumenta da 100 a 105 fra il 65 e il 98, allora D sale a D=(95/110)(130/105)=(0,8636)(1,2381)(100)=106,92. Dei quattro tipi di ragioni scambio definiti i pi importanti sono N,I e S. D non molto significativo per i PVS(le rag di scambio pi significative per i PVS sono I e S). Tuttavia poich N pi facile da calcolare, gran parte della discussione nella lett eco stata portata avanti in termini di N. I e S possono aumentare anche quando N diminuisce (per un PVS questo considerato un dato favorevole). Naturalmente la situazione migliore si ha quando sia N che I e S aumentano. Viceversa la situazione peggiore possibile per un Pvs si ha quando tutti e tre

peggiorano. (ci pu portare alla crescita che impoverisce). LE SPIEGAZIONI ADDOTTE PER IL DETERIORAMENTO DELLE RAGIONI DI SCAMBIO DELLE MERCI Prebisch, Singer e Myrdal asseriscono che le ragioni di scambio dei Pvs peggiorano nel corso del tempo. Ci perch nei paesi sviluppati la maggior parte o la totalit degli aumenti di produttivit viene trasferita sui loro lavoratori (salari e reddito pi alti), mentre nei PVS questa si riflette in prezzi pi bassi. Cos facendo i paesi sviluppati raccolgono la maggior parte dei benefici dagli aumenti di produttivit: pagano prezzi inferiori per le export agricole dai Pvs. La risposta ai diversi aumenti di produttivit da ricercarsi nelle differenti condizioni dei loro mercati interni del lavoro: nei paesi sviluppati il lavoro relativ scarso e i sindacati hanno un elevato potere contrattuale la gran parte degli aumenti di produttivit vanno a beneficio del lavoro (pi alti salari ma costi di produzione e prezzi invariati). In questi paesi per i lavoratori sono spesso in grado di ottenere aumenti salariali anche maggiori dei loro incrementi di produttivit. Cos aumentano i costi di produzione e i prezzi di manufatti esportati dai paesi SVIL. Nei PVS, causa eccesso di offerta di lavoro ed elevata disoccupazione e debolezza dei sindacati dei lavoratori, tutti o gran parte degli incrementi di produttivit si tramutano in pi bassi costi di prod e in pi bassi prezzi delle loro export agricole. Se tutti gli aumenti di produttiv si trasformassero in pi bassi prezzi dei beni in tutti i paesi(PVS e non), le ragioni di scambio dei PVS migliorerebbero nel tempo. Perch gli incrementi di produttiv in agricoltura sono generalmente minori che nellindustria. Quindi il costo dei prezzi dei beni industriali diminuirebbe

rispetto ai prezzi dei beni agricoli. Poich i paesi svil esportano per lo pi beni industriali e importano beni agricoli e materie prime, le loro rag di scambio dovrebbero peggiorare e quindi le rag di scambio dei PVS dovrebbero migliorare nel tempo. Poich gli incrementi di produttivit si riflettono in pi alti salari nei paesi svil, ma in pi bassi prezzi nei PVS, ci si deve aspettare una tendenza secolare al declino delle rag di scambio complessive dei PVS. Ancora le rag di scambio dei PVS dovrebbero peggiorare perch la loro domanda di manufatti industriali esportati dai paesi svil tende a crescere molto pi rapidamente rispetto alla domanda di export agricole da parte di questi ultimi. Questo dovuto alla maggiore elasticit al reddito della domanda di beni industriali rispetto alla domanda di beni agricoli. Il deterioramento delle rag di scambio dei PVS potrebbe essere letale, secondo questa tesi, che la loro situazione pu addirittura peggiorare in presenza di comm int.le che senza di esso. FONDAMENTO STORICO DELLE RAGIONI DI SCAMBIO E DEL REDDITO Prebisch e Singer sostengono la suddetta tesi sulla base di uno studio del 49 per conto delle Nazioni Unite dal quale risultava che le rag di scambio di UK erano aumentate da 100 nel 1870 a 170 nel 1938. Poich UK esportava beni ind e importava alimenti e materie prime, mentre i PVS facevano il contrario, i due studiosi ne dedussero che le rag di scambio dei PVS dovevano essere diminuite da 100 a 100/170=59 . Motivi che mettono in dubbio questa conclusione: 1)Poich i prezzi delle export e delle import erano registrati allentrata, una parte rilevante della diminuzione relativa nei prezzi delle import di alimenti e mat prime rifletteva la drastica

diminuzione dei costi di trasporto oceanico che si era verificata in quel periodo, e non i gi pi bassi prezzi relativi ricevuti da paesi esportatori. 2)I pi alti prezzi relativi ottenuti da UK per le sue export industr riflettevano i miglioramenti nella qualit dei beni industr, molto maggiore rispetto ai miglioramenti nei beni primari. Es. macchina da scrivere, meno efficiente di PC, la libbra di caff di oggi uguale a quella di 100 anni fa. 3)Perci anche i paesi svil esportano alcuni beni primari e anche i PVS esportano alcuni beni industriali. Quindi non corretto misurare le rag di scambio dei PVS dividendo il prezzo dei beni primari per il prezzo dei beni industriali scambiati. 4)Lo studio si chiudeva su un anno di depressione, in cui i prezzi dei beni primari erano molto bassi, per cui laumento delle rag di scambio di UK risultava fortemente sovrastimato. In seguito a queste critiche ci furono numerosi studi empirici: Kindleberger 1956 conclude che le rag di scambio dei PVS nei confronti dellEU centrale sono diminuite solo di poco dal 1870 al 1952; egli non tenne conto dei cambiamenti di qualit. Lipsey 1963: le ragioni di scambio dei PVS rispetto a quelle degli USA non rivelano alcuna tendenza al declino dal 1880 al 1970. Spraus 1983 conferma che tenendo conto dei costi di trasporto e dei cambiamenti qualitativi le rag di scambio dei PVS si sono deteriorate dal 1870 al 1938, ma molto meno di quanto emergesse dallo studio delle Nazioni Unite. Studio Banca Mondiale Grilli-Yang 1988 dimostrano che le ragioni di scambio tra prodotti primari e manufatti nel periodo -1986 sono diminuite di circa 0,6% lanno dopo il 1953, quando vennero esclusi i prodotti petroliferi.

Conclusioni emergenti da questi studi: 1) Qualunque siano state le tendenze complessive secolari delle rag di scambio dei PVS, esse sono state rel piccole in ordine di grandezza. 2) stimare la variazione delle rag di scambio secolari comporta diverse difficolt di tipo statistico. 3) il movimento delle rag di scambio complessive di tutti i PVS non ha molta rilevanza per i singoli PVS; il tipo di prodotti esportati da un bene e la variazione nel tempo di questi prodotti ci che conta. 4) la maggior parte degli studi riscontrano che indifferentemente dalla tendenza secolare delle rag di scambio delle merci, le rag di scambio del reddito complessivo dei PVS come gruppo sono aumentate considerevolmente nel tempo, grazie al drastico aumento del volume delle export. 5) i tentativi di misurare le rag di scambio dei fatt sono stati seriamente ostacolati dalla difficolt di ottenere misure delle variazioni della produttivit.

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