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Conrad: ordine e anarchia

Joseph Conrad era refrattario alla vita politica per temperamento e per educazione. Non riusc mai a dedicarsi completamente ad una causa o ad unidea, come Dostoevskij; non vissuto nellalone luminoso di un esaltante periodo storico, come Stendhal; sarebbe inorridito di fronte al gusto con cui Disraeli si compiaceva della meccanica degli intrighi; ed difficile immaginarlo, come Turgenev, invischiato in una serie di polemiche. Lo squallore e la meschinit degli intrighi politici lo disgustavano ed ogni politica di carattere pii elevato ed ideologico per lui rischiava di diventare moralismo astratto. In quanto uomo estremamente vigile e austero, Conrad aveva antipatia per latmosfera moderna nel suo complesso, con il suo fermento di opinioni instabili, la sua introspezione febbrile, la sua impazienza di fronte ai doveri tradizionali. Tuttavia, per un qualche curioso paradosso della sua vita creativa, egli abbandon varie volte i suoi temi preferiti per occuparsi, con un evidente fremito di disgusto, del mondo degli anarchici londinesi, degli emigrati russi, dei rivoluzionari dei paesi latini. I. I due scrittori che pi influirono su Conrad furono Dostoevskij e James; e non solo come semplici modelli letterari ma come simboli di due diversi indirizzi creativi, due strade opposte aperte allartista moderno in cerca di un campo di lavoro personale. Dostoevskij, che egli chiamava una creatura ghignante ed ossessa fu odiato da Conrad con una furia cupa che oltrepassa i confini del gusto letterario. Quellautore significava per lui un ricordo ossessivo, una sfida sardonica, una pressione irrefrenabile di energie soffocate. Dostoevskij si identificava, per Conrad, con il suo Smerdjakov. Un amico di Conrad, Richard Curle, ha scritto che Dostoevskij rappresentava per Conrad le forze scatenate della confusione e della follia... Egli non lo disprezzava come si pu disprezzare qualcosa di non esistente, egli lo odiava come si potrebbero odiare Lucifero e le potenze delle tenebre. Conrad scrisse a proposito de I fratelli Karamzov che erano un incredibile ammasso di materiali pregiati. un libro terribilmente cattivo, imponente ed esasperante. Inoltre, io non so bene che cosa Dostoevskij rappresenti o riveli, ma so per certo che troppo russo per il mio carattere. Leggerlo mi fa leffetto di sentire urla selvagge che arrivano fino a me dalla preistoria . Questa preistoria, aggiungerei io, una proiezione del passato dello stesso Conrad, di quegli anni della sua giovinezza che forse gli sarebbe piaciuto relegare nelle tenebre della preistoria. Il significato di Dostoevskij, lungi dallessere troppo russo, era immediatamente e profondamente accessibile a Conrad, come dimostra, in modo cosi drammatico, Sotto gli occhi dellOccidente. La verit che Conrad non voleva capire Dostoevskij. Non voleva capirlo perch nei romanzi di quella creatura ghignante ed ossessa erano ricreati non solo gli eventi ma, cosa ancor pi terrificante, le atmosfere e gli schemi emotivi della giovent che aveva ripudiato. Il padre di Conrad, Apollo Korzeniouwski, era stato un capo dellala estremista del nazionalismo polacco, che credeva nellazione diretta e violenta. Nonostante limbarazzata dichiarazione di Conrad, secondo la quale suo padre sarebbe stato semplicemente un patriota , questi era un rivoluzionario sul tipo di Garibaldi, che lott tutta la vita per una Polonia libera e unificata. Il tono del nazionalismo rivoluzionario particolarissimo ed certo diverso da quello del socialismo rivoluzionario, romantico pi che analitico, esalta la mistica della nazione anzich la lotta di classe, crea un clima di indiscriminata fratellanza pi che di antagonismo sociale. E poich era un movimento condannato alla sconfitta, il nazionalismo polacco si color di una malinconia disperata e donchisciottesca. Essendo stata schiacciata linsurrezione polacca nel 1863, Korzeniouwski venne esiliato in una lontana provincia della Russia insieme a sua moglie e al figlio Joseph, che aveva allora cinque anni. La cicatrice lasciata da questa esperienza bruciava ancora nella memoria del Conrad maturo, e doveva risvegliare in lui ricordi gloriosi ed immagini umilianti. Quando i figli dei rivoluzionari si rivoltano, sempre contro la rivoluzione: il giovane Conrad fugg dal mondo che era stato quello di suo padre, e anche di coloro che lo avevano perseguitato. E poche cose,

salvo un ritorno in Polonia o in Russia, avrebbero potuto rievocargli quel mondo cosi vivacemente come i romanzi di Dostoevskij. Infatti, essi rispecchiano le due facce della sua memoria: lodiata oligarchia degli zar ed i ribelli contro lo zarismo, i quali, nonostante tutti gli sforzi di Dostoevskij per distorcerne i tratti in feroci caricature, potevano ancora riattizzare in Conrad i carboni semispenti del suo passato politico. Parte di ci che ho detto una mia interpretazione della teoria di Gustav Morf, secondo il quale Conrad visse sempre allombra della sua eredit polacca e molti dei suoi romanzi sono, per via indiretta e simbolica, dei tentativi di giustificare od espiare la sua diserzione dalla causa nazionale. Come accade a molti ingegni originali, il Morf si spinto troppo oltre; egli ha voluto trovare forzosamente tra la vita e lopera di Conrad dei rapporti che non erano necessari alla sua tesi. Ma egli ha sottolineato giustamente che quando Conrad lasci la Polonia, si tagli fuori dal suo ambiente natio e, privo di un appoggio, egli rest sempre uno straniero, un marinaio errante ed uno spaesato in terraferma. Pochi scrittori pochi uomini hanno avuto una vita con una serie di fratture cos nette: la Polonia oppressa, poi la vita di mare, infine lambiente letterario inglese. Fu un viaggio sconcertante ed ogni nuovo passo devessere costato un elevato prezzo psichico. Allepoca in cui Conrad giunse in Inghilterra, uno scrittore era considerato un gentleman: e tale Conrad desider intensamente di essere. Appena egli cominci a pubblicare le sue opere, i pi illustri letterati contemporanei James, Galsworthy, Garnett lo accettarono come un loro collega e un loro pari, e questo fatto lo aiut a superare alcuni anni difficili. A questo punto James che diviene la figura chiave, anche se non stato quel vero e proprio mentore letterario che alcuni sostengono; infatti Conrad ammirava i suoi romanzi, ma pare che James fosse per lui, soprattutto, un tipico esempio di letterato occidentale, di scrittore tutto dedito al suo mestiere, ma con una solida posizione sociale, portavoce morale in una societ libera. E forse i modi di identificarsi con gli altri sono imperscrutabili Conrad elesse James a modello di ci che un letterato doveva essere proprio perch questi, pur avendo tutto laspetto di un compitissimo gentleman, era pur sempre uno straniero, come lui. Questo bisogno di essere inglese come gli inglesi stato acutamente sottolineato da Ford Madox e J. H. Retinger, un polacco della cerchia di Conrad. Ford scrive che lambizione di Conrad era quella di essere considerato di essere! un signorotto di campagna inglese dellepoca di Lord Palmerston , e il Retinger afferma che cera sempre un certo che di snobistico nel suo aspetto inglese preso a prestito.... Snobismo non la parola giusta. La posta in gioco era ben pi alta si trattava del profondo bisogno di sicurezza, di riconoscimenti e di tranquillit che fu sempre proprio di Conrad. Egli fu uno dei primi scrittori moderni a reagire contro linsensatezza della vita da bohmien, adottando un modo di vivere che si segnali per la sua grigia prudenza borghese. Il conservatorismo di Conrad, che un riflesso psicologico almeno quanto unopinione ragionata, giunse a piena maturit in Inghilterra. Non un conservatorismo aggressivo, essendo Conrad essenzialmente un antiimperialista in unepoca imperialistica; il suo umore politico, piuttosto querulo, si avvicinava molto a quello dei Little Englanders, cio, di coloro che avrebbero voluto bloccare la storia al punto in cui lInghilterra era stata una ricca nazione di commercianti ma non ancora una potenza mondiale, quando il gentleman inglese e la sua casa di campagna sembravano monumenti indistruttibili od un ordine eterno di virt. Questa una politica difensiva; un desiderio di non farsi raggiungere dai temibili effetti dellindustrialismo, di non essere disturbati dalla storia, di conservare privilegi e valori che stanno sfuggendo di mano. Mettere in rapporto questo conservatorismo con la famosa filosofia di Conrad pu servire a dissipare un po della nebulosit che inseparabile da essa. Infatti essa dello stesso stampo del suo conservatorismo politico: sinceramente sentita, con fervida adesione, ma senza un rapporto organico con la sua opera. Filosofia e conservatorismo sono il volto che Conrad presenta al pubblico e con ci non voglio affermare che sono insinceri o di scarsa importanza, bens che essi esercitano la loro influenza essenzialmente in superficie, con tutte le remore della volont. Ad ogni punto critico nei suoi libri, o nei rari momenti di minor tensione, materiali a lungo repressi e materiali discordanti esplodono, rompendo questa patina

superficiale. Ovvero, per ricorrere ad uniperbole: il Conrad jamesiano orienta, il Conrad Dostoevskijano esplode. Latteggiamento stoico compatibile con qualsiasi politica: lo si distorca in un senso ed esso diviene una sanzione del quietismo, nel senso opposto ed allora diviene la maschera della rivoluzione. Ma linsistenza con cui Conrad ritorna nei suoi romanzi sui concetti di ordine e responsabilit, riserbo e decoro, fortezza e sopportazione, tipica di un conservatorismo non vistoso e cio della politica di una classe sociale che, pur perdendo fiducia in se stessa, ben decisa a mantenersi al potere. Una classe sociale del genere ha un buon numero di risorse ideologiche, ma nessuna pi suadente e poche sono pi utili dellappello al coraggio fisico e alle virt consolidate. Se dunque possibile immaginare Conrad entro un qualsiasi sfondo politico, forse in qualit di piccolo funzionario della tarda repubblica romana, difensore severo dei valori di semplicit e morigeratezza di fronte allattacco che essi subiscono da parte di tiranni e di folli. Il motto conradiano che proclamava essere la fedelt una obbligazione umana fondamentale, e laffermazione che luniverso, non potendo essere considerato morale, dovrebbe avere un fine puramente estetico e spettacolare, si inquadrano abbastanza bene nello stoicismo malsicuro dello scrittore. Tuttavia, non si pu essere assolutamente daccordo con chi sostiene che questi atteggiamenti di Conrad sfocino in una concezione positiva della solidariet umana. Conrad aspira ad una visione di questo tipo e crede nella sua necessit, ma non la raggiunge quasi mai e mai assolutamente nei suoi romanzi politici, terribili panorami di desolazione. Per Dostoevskij la vita umana sempre intrisa di terrore, tuttavia gli uomini si rivolgono luno allaltro in cerca di conforto e di sostegno; anche in Conrad troviamo il terrore, ma ogni uomo deve affrontarlo da solo e lunica solidariet una solidariet di vittime isolate. Ma non possiamo fermarci a questa constatazione esteriore, il che forse farebbe piacere a Conrad; infatti, sotto la rigidezza controllata del suo stoicismo, come sotto il suo conservatorismo, si cela una desolata e inquieta incredulit, uno scetticismo radicale che corrode dallinterno ogni valore in cui egli crede. Egli scrisse a Garnett di aver disamato il Cristianesimo fino da quattordicenne e quanto alla politica, e particolarmente al liberalismo razionalista della sua epoca, egli la trovava di altrettanto scarso gradimento. Egli era poi troppo serio e moralmente consapevole dei propri limiti per consolarsi con il culto dellestetismo. La sua maschera stoica lo soccorreva efficacemente, ma non sempre. Per ogni suo omaggio alla virt della fortezza troviamo sempre nella sua opera unimmagine della desolazione, del terrore che rimane quando una fede crollata. Conrad non pu condividere la fede di Dostoevskij nella redenzione universale n pu accettare la solidariet minima di Stendhal con gli happy few; egli non trova conforto nel futuro e neppure nel presente, nel tribunale celeste o in una cerchia terrena di devoti. C, poi, come tutti sappiamo, quel suo orgoglio del proprio lavoro , la soddisfazione che egli provava nella disciplina della vita marinara e sulla quale pi volte ricorso nei suoi romanzi, se non nella vita pratica. Ma il suo orgoglio del proprio lavoro , per quanto modesti possano esserne i frutti, una sicurezza per mancanza di meglio: quando non vi niente di meglio per cui vivere, ci si rifugia nel proprio modo di guadagnarsi la vita. E una comoda stampella, ma poco di pi. Alla fine, Conrad solo, disancorato, forse colato a picco. Molto prima che Hemingway cominciasse a cercare il suo posticino pulito e ben illuminato, Conrad conosceva gi il significato della parola nada. Latteggiamento stoico stato definito un misto di rigidit, semplicit e senso della vita assolutamente antiteatrale. Conrad ebbe le prime due, ma non certo lultimo. Ed qui che spunta fuori il suo romanticismo con un amore per il teatrale, che nel suo caso in genere significa esotismo. Limpulso romantico nei suoi romanzi, e particolarmente nei suoi racconti di mare, opera come una liberazione dal fardello stoico, ma una liberazione controllata. Egli finisce per trovare una certa sicurezza nel mare, essendo i suoi stessi terrori prevedibili e nel peggiore dei casi affrontabili con appena un po di pazienza e rassegnazione, mentre la terra piena di pericoli, lotte di classe, meccanismi sociali complicati. Nel contrasto tra quello che racconta Marlowe e il modo in cui lo racconta, tutta la distanza che Conrad pu ammettere fra la norma stoica e la deviazione romantica. Il che equivale e dire: tra il desiderio di aderire a delle formule morali e lammissione che la vita moderna non pu esser vissuta uniformandosi

ad esse, tra le esigenze della coscienza sociale e le fantasie disancorate dellidillico o del rischioso, tra i comandamenti dei propri padri e le difficolt dellesilio. In un solo senso, ma assai importante, Conrad antiromantico; egli ripudia energicamente tutto ci che sia demonico e sensuale. Con uno sforzo estremo di volont, egli soffoca il caos che ha dentro di s; ma esso elude la sua sorveglianza e fuoriesce sotto forma dangoscia impalpabile, di un senso delluniverso come qualcosa di non attivamente malefico, il che potrebbe anche consolare, ma di permanentemente traditore ed ominoso. Conrad non riesce ad esaurire n lesperienza dellimpegno politico n quella dello scetticismo: restano solo i gloriosi frantumi del fallimento. Mi rendo conto che questa interpretazione, per essere del tutto persuasiva, richiede un sostegno psicologico, ma n questa la sede n io sono la persona adatta al caso. Baster rilevare come in Conrad il senso di repressione sia persistente e acuto: lo si avverte nella sua tormentosa angoscia nel comporre, nel suo stile cauto e barocco nella sua incapacit di concepire figure femminili vitali e, soprattutto, nel suo bisogno continuo di mantenersi a debita distanza dalla sua opera attraverso lespediente del narratore o del modo di narrare. Se queste osservazioni hanno un qualche peso, esse dovrebbero contribuire a spiegare perch la filosofia sentimentale di Conrad spesso cos irritante e perch la sua predilezione per aggettivi astratti (vedi Cuore di tenebra), colpisce il lettore come sintomo della ricerca spasmodica di un qualche significato irraggiungibile. E Cuore di tenebra non forse una specie di parabola dello scrittore Conrad, una ricerca estremamente colorita e drammatica di qualcosa di inesprimibile , che poi risulta semplicemente indeterminato? Il conservatorismo di Conrad, il suo odio per gli anarchici, il suo residuo nazionalismo represso devono apparire, a questo punto, pi equivoci che non a prima vista. Lanarchia che egli attacca non un movimento politico e se dobbiamo leggere i suoi romanzi con un minimo di obbiettivit non possiamo dimenticarlo; ma essa anche qualcosa daltro, la proiezione di un io nascosto e della desolazione che un individuo moderno teme di scoprire sotto la sua superficie civilizzata. Conrad fa sul serio quando ci mette in guardia contro il disordine sociale che egli erroneamente ritiene uno stato di anarchia, ma la sua seriet prima influenzata e in seguito distorta da un esagerato bisogno di ordine personale. Il fascino esercitato su di lui dalla figura della spia come tipo psicologico in parte un sintomo del suo senso di colpa per avere egli abbandonato la causa polacca, come afferma il Morf, ma pi fondamentalmente lammissione da parte di un europeo sradicato del fatto che il mondo delle realt politiche molto meno stabile di quello delle apparenze politiche. C poi, forse, un altro tipo di identificazione: linformatore che serve il mondo delle autorit costituite, facendo la spia nel mondo inferiore, non pu forse essere considerato una proiezione dello scrittore che scruta, con un senso di colpa, negli abissi delle motivazioni psicologiche? La spia denuncia i suoi compagni, lo scrittore denuncia se stesso. Il nazionalismo, sebbene assuma unimportanza secondaria nel pensiero del Conrad maturo, il terreno su cui nascono la sua concezione politica, e il suo tono di scrittore. Quellamore del bel gesto che talvolta deturpa le sue opere ha una forte rassomiglianza con la malinconia romantica di un nazionalismo che non aveva prospettive di successo. (Cos scrisse Conrad ad un amico inglese: o Voi scordate che noi [polacchi] siamo stati abituati ad andare in battaglia senza illusioni. Siete voi britanni che scendete in campo solo per vincere ). La politica che Conrad accetta e quella che egli respinge affondano ambedue le loro radici nel nazionalismo polacco. Per sua natura, il nazionalismo non ha un contenuto sociale invariabile: il suo compito stato quello di creare una nazione indipendente in cui i problemi irrisolti del capitalismo possano essere tardivamente ma liberamente affrontati. Nella Polonia, schiacciata tra i prussiani e gli zar, il nazionalismo aveva la tendenza ad essere aristocratico (laristocrazia dei nobilotti) e reazionario (la reazione di un paese su cui non aveva soffiato il vento dellIlluminismo). Il conservatorismo di Conrad ha quindi le sue radici nel nazionalismo militante dei suoi padri.

Altrettanto pu dirsi del suo ansioso interesse per gli anarchici. Lanarchia e il nazionalismo del xrx secolo hanno molte caratteristiche comuni, pi di quante non ne abbiano rispettivamente in comune col socialismo marxista. Ambedue hanno la disperazione come molla e sono romantici per natura, ambedue fanno appello alleroismo individuale pi che allazione di massa, ambedue ricorrono alla violenza contro singole personalit considerate come simboli delloppressione, e ambedue invocano nel popoio una coscienza unitaria che secondo i socialisti non esiste o non dovrebbe esistere. Il sapore dellanarchia che avvertiamo nei romanzi di Conrad una reminiscenza, anche se non del tutto fedele, di quello del nazionalismo polacco. La sua infatuazione per i complotti fumosi degli anarchici un segno della sopravvivenza dellesperienza giovanile; e daltronde la sua prevenzione un segno che egli avrebbe preferito distruggere questo ricordo. Anche il conservatorismo e lanarchia, che ora ci appaiono come le due forze polari della concezione politica di Conrad, non sono poi cos distanti come si potrebbe supporre. Il conservatorismo lanarchia dei benestanti, lanarchia il conservatorismo dei diseredati. Contro lo stato onnivoro, il conservatorismo e lanarchia esigono ugualmente la resistenza da parte dellindividuo. Tanto il conservatore quanto lanarchico qui essi si allontanano dal socialista, lungo linee parallele trovano odiosa la societ industriale e vagheggiano la vita dei campi, anche se questa nostalgia artificiale. Ambedue cercano di crearsi un nido morale nelle crepe di questa societ, il conservatore nel suo circolo culturale, lanarchico in certe comunit utopistiche che vivono stentatamente al margine delle grandi citt. E ambedue concepiscono la societ ideale come una societ in cui gli uomini stanno ad una determinata distanza luno dallaltro, liberi di entrare in relazione diretta senza la mediazione dello stato. Ci che lanarchico sogna, il conservatore se lo gi conquistato; quello che il conservatore sente come il bene limitato di una realt raggiunta, lanarchico vorrebbe distribuirlo, dopo riti purificatori, fra tutti gli uomini. Questa parentela sotterranea fra poli opposti pu spiegarci perch Conrad non si stanc mai di esplorare gli oscuri recessi delle cospirazioni anarchiche. Non , naturalmente, lunica ragione. Conrad intendeva suonare lallarme contro i nemici della pace sociale e screditare i valori e i movimenti dei radicali di allora. Ma la sua profonda conoscenza della loro vita profonda, quando egli non si lasciava accecare dalle prevenzioni sarebbe stata impossibile senza il fervore del suo passato polacco e lambiguit del suo presente conservatore. Se il suo pensiero avesse trovato una sistemazione armonica egli sarebbe stato un anarchico Tory ; in realt, e fu una fortuna per la sua opera, egli fu un Tory con delle propensioni represse per lanarchia. A conforto di questa mia interpretazione, mi richiamer ora ad una delle novelle minori di Conrad, The Informer (La spia). In essa si trovano di fronte due personaggi: il narratore, un timido collezionista darte e X, un rivoluzionario dallaspetto dolce ma dai precedenti terribili. Con un certo disagio, il narratore analizza le affinit tra se stesso e X: Egli era vivace ed europeo; aveva leducazione della buona societ, portava soprabito e cappello come me, e aveva pi o meno gli stessi gusti culinari. Era spaventoso a pensarci . Ma lo spazio logico tra queste due frasi grandissimo, qualcosa stato omesso forse una copia finale di similitudini, che sola potrebbe giustificare la frase: Era spaventoso a pensarci. Il rivoluzionario X racconta al collezionista la storia di un gruppo di anarchici, tra i quali si annidava una spia. Il traditore fu poi scoperto con uno stratagemma, e risult essere uno dei capi apparentemente di fede sicura. Dopo questo colpo di scena una giovane ricca e dilettante di emozioni che aveva amoreggiato con lanarchico traditore e coi suoi idali, fu cos costernata che si ritir in un convento, o Pose! Sono solo pose tipiche della sua classe sociale! , dice X sardonicamente. Pi oltre, un personaggio neutrale fa notare al narratore che a X piace scherzare un po, qualche volta. Al che il narratore aggiunge, ed lultima frase del racconto: o Non sono mai riuscito a scoprire in che cosa consistesse lo scherzo . In che cosa dunque consiste? Sembrer esagerato avanzare lipotesi che X ha preso per il bavero il narratore? Che X ha inventato di sana pianta la storia melodrammatica per burlarsi

sottilmente dei suoi terrori e delle sue curiosit per lanarchia? Pose, solo pose tipiche della tua classe sociale! potrebbe dire il rivoluzionario a proposito delle cortesi indagini del collezionista nel campo dei rivoluzionari. La scandalizzata signora dellaneddoto starebbe quindi con gli anarchici nello stesso rapporto del narratore rispetto a X: e il narratore sta a X come i due aspetti del temperamento di Conrad, lio estetico e lo altro politico. Se vi una qualche verit in questa supposizione, lultima frase del racconto di Conrad diventa una battuta straordinariamente ironica contro se stesso. II. Tanto in Sotto gli occhi dellOccidente, quanto in Lagente segreto, Dostoevskij presente in ogni pagina, sebbene pi come una forza a cui resistere che non come influenza da assimilare. Dostoevskij aveva lottato con le idee e i problemi de I demoni erano i suoi stessi problemi; Conrad, invece, coltiv un disgusto acquisito per lideologia. Per lui non vi era pericolo di invischiarsi, come Dostoevskij, nel tentativo di definire che cosa la redenzione, vi era semmai il rischio di lasciarsi attirare in quel mondo senzaria in quel manicomio di intellettuali e di profeti in cui il tentativo viene effettuato. A Conrad lambiente Dostoevskijano sembrava barbarico, sfrenato, orientale, un nemico dell equilibrio e del metodo che tanto gli erano cari; ma tuttavia, forse perch avvertiva che in questo ambiente si poteva fare lesperienza pi elettrizzante del suo tempo, egli non pot volgergli le spalle. La trama di Sotto gli occhi dellOccidente inconcepibile senza il precedente di Dostoevskij il tradimento dello studente rivoluzionario ed assassino politico Haldin da parte di un altro studente, Razumov, e il susseguente incarico dato a questo dal governo russo di agire come agente segreto presso i gruppi dei rivoluzionari emigrati; lanalisi delle sofferenze di Razumov quando tradisce Haldin e del suo isolamento quando, fingendo di essere suo amico, deve frequentare i radicali da lui detestati ( Ogni sincerit era unimpudenza. Tuttavia non si poteva fare completamente a meno della verit... ); i ritratti maliziosamente satirici degli emigrati, soprattutto quello di Peter Ivanovi, il loro capo. Ma quello che assolutamente estraneo a Dostoevskij il tono di gelido distacco un distacco deliberato che pervade il libro dalla prima allultima pagina. Dostoevskij guarda al mondo politico con occhi da reazionario, Conrad con occhi da conservatore. Il vantaggio di Dostoevskij: proprio in quanto non accetta lo status quo, e non pu abbandonarsi a sogni ad occhi aperti circa l equilibrio e lordine , il reazionario ha un fiuto pi sottile per le realt politiche, in confronto al conservatore. Conrad ha in comune con Dostoevskij il disprezzo per i radicali, ma indulge poi ad una condiscendenza verso di essi che per Dostoevskij sarebbe stata impossibile. Queste differenze vanno al di l di una semplice questione di opinioni: Conrad diffida delle idee astratte in quanto tali, si sente a disagio di fronte ai furori delle controversie, mentre Dostoevskij se ne inebria con leccitazione insaziabile di un cocainomane. Conrad parla di politica per ripudiarla, Dostoevskij per sublimarla. Il vigore politico di Sotto gli occhi dellOccidente come del resto il suo valore letterario evidentissimo nelle prime cento pagine, una travolgente ouverture del terrore che, dal momento in cui Haldin irrompe nella camera di Razumov, sale costantemente di tono e di volume. La politica entra nel racconto sotto forme diverse: come ambiente e come personaggio, ora catena ora pungolo, ora quella monumentale dimora di infelicit che la Russia assolutista ora la ribellione frenetica di alcuni intellettuali isolati. In questa parte del romanzo come in poche altre pagine delle sue opere, Conrad si cala completamente nel suo argomento, perch non prova alcun bisogno, per panico o per cautela, di distanziarsi dalla sua creazione, di soffocarla con lironia o reprimerla con lo scetticismo. Dove la libert manca, la politica si impone fatalmente. Conrad drammatizza con incomparabile intensit questo dato di fatto onnipresente nella vita moderna, nella ouverture di Sotto gli occhi dellOccidente. Lasciando a Haldin un po dautonomia, Conrad d prova di un ritegno per lui insolito nel tratteggiare figure di rivoluzionari. Terrorista pronto a morire, noncurante del movente e tuttavia ingenuamente insensibile alle complicazioni implicite nel suo idealismo, Haldin come personaggio politico caratterizzato con sottile esattezza. La sua dichiarazione, la civilt moderna falsa ma una nuova rivelazione verr dalla Russia ,

tipica dei radicali russi premarxisti, populisti per convinzione e terroristi per disperazione. Dato che in Europa il terrorismo spesso stato opera di intellettuali privi del sostegno di un movimento di massa, pi che giusto che Conrad consideri Haldin uno studente mancante di radici e di esperienza politiche. Infatti, in un paese come la Russia, lentusiasmo pu forse esprimersi se non col linguaggio della disperazione? N importa molto che Haldin non risalti mai come personaggio compiutamente sviluppato, poich il suo unico ruolo nellazione, da lui del resto efficientemente sostenuto, quello di coinvolgere Razumov, di rendere la vita normale impossibile per sempre a quella vittima infelice. Per Razumov, Haldin il volto della Nemesi, la Nemesi che ossessiona la Russia: ed avendolo guardato a lungo e fisso negli occhi, egli non si chiede se i suoi tratti siano quelli della colpa o della giustizia, egli vuole solo liberarsene. La caratterizzazione di Razumov una splendida riuscita dovuta al fatto che Conrad ha voluto articolare in base ad un disegno politico ogni azione riguardante il personaggio. Razumov il funzionario ideale, luomo per cui il mondo ha scarsa utilit perch lui ad essere cos indiscutibilmente utile. Senza un passato, privo di legami col presente, egli uno straniero anonimo che tuttavia riconosce nella Russia la sua patria. Nessuno pensa a lui come ad un individuo con dolori o desideri suoi propri: per Haldin egli significa un rifugio, per il contadino Ziemianic brutalit fatale, per il Principe K. imbarazzo, e per il consigliere Mikulin una probabile recluta per il servizio segreto. Ognuna di queste reazioni influenzata dalle pressioni della politica e della societ russa; proprio quel Razumov che anela al conforto modesto di una carriera annientato dalla politica e delloppressore e degli oppressi. Egli colui che si trova fra due fuochi e ne sconta le conseguenze. Non essendo n clamorosamente buono n strepitosamente cattivo, egli tradisce Haldin con la piena coscienza di star compiendo un misfatto ma non pu non offendersi, e con ragione, quando Haldin pretende di farsi accogliere ospitalmente da lui. Ecco un tratto di tremenda ironia; il silenzio mediocre di Razumov induce Haldin a ritenerlo un ribelle, la sua spaventosa anonimit diventa la causa per cui il mondo politico lo distrugge. Avendo tradito Haldin, Razumov pronuncia la grande frase che lo redime: Sono passato sul suo cadavere . un suo merito non dire, come potrebbe fare con una certa giustificazione: Lo stato e la rivoluzione mi hanno costretto a passare sul suo cadavere. Egli desidera ardentemente confessare, chiedere perdono, ma nessuno lo vuole stare a sentire, a nessuno importa nulla di lui: il mondo se ne infischia. La sua solitudine cos grande che egli non potrebbe trovare la pace anche se il mondo dovesse dimenticarsi di lui. Niente pu salvarlo ora, egli una preda sicura per Mikulin, il burocrate che mostra ai suoi interlocutori quanto sia potente nel trascurare di concludere le frasi che dice. Quando i due sincontrano in quello che un climax in sordina dellazione, Razumov dice a Mikulin che non ne vuol pi sapere, vuole solo andare in pensione : Una voce disse lentamnete: Kirylo Sidorovi Razumov, che era gi sulla soglia, si volt. Andare in pensione , ripet; E dove? gli chiese il consigliere Mikulin.

A questa domanda n Razumov n noi possiamo dare risposta. Tutta la prima parte del romanzo, che trova poi un approfondimento nel suo brillante finale, la esposizione drammatica di una conclusione a cui era giunto lautore: nel mondo moderno la politica qualcosa dimperioso che crea tutto o distrugge tutto, senza tollerare esenzioni, conoscere misericordia, offrire un rifugio. La parte successiva del romanzo, nonostante le sue frequenti riuscite, non ha lautorit politica n lefficacia drammatica del blocco iniziale. In genere si d la colpa al personaggio del narratore, lincerto vecchio signore inglese entrato accidentalmente in rapporto coi profughi e lo si accusa di rompere il tessuto narrativo. Sarebbe, tuttavia, un errore ritenere questa ingombrante intrusione un semplice errore tecnico. Il personaggionarratore non semplicemente un intruso: egli rappresenta il desiderio da parte di Conrad di dissociarsi dalla

sua fantasia creatrice. Quel personaggio che sa tutto soddisfa lesigenza conradiana di allinearsi con lOccidente ordinato, di isolarsi rispetto a tutto ci che la Russia rappresenta e significa una Russia che diventata desiderio intenso di affrontare quei problemi della societ che lottimistico secolo XIX avrebbe volentieri evitati e che Conrad cerc di evitare perch era cos radicalmente non ottimista. Ma questa Russia non pu essere evitata: unimmagine ingrandita del mondo in cui viviamo. Il fatto stesso che il romanzo fu scritto dimostra che Conrad si rendeva conto di ci: il fatto che il personaggio del narratore si interponga cos spesso fra noi e gli oggetti rappresentati dimostra quanto gli fosse profondamente necessario rifuggire da quella consapevolezza. La semplice presenza di questo raisonneur accademico che gonfia la sua timidezza al punto da farne un modello di liberalismo, sufficiente a rivelare indirettamente una disarmonia fra lideologia e lazione del libro. Il narratore esprime le opinioni di Conrad, ma nella narrazione si concretizza la visione fantastica dellautore. In un momento particolarmente intenso linglese espone quella che dovrebbe essere la concezione di Conrad:
Una violenta rivoluzione cade in ua primo momento nelle mani di fanatici di mente ristretta e di ipocriti tiraani. Dopo viene il turno di tutti i pretenziosi intellettuali falliti dellepnca... Gli onesti e i giusti, le nature nobili, umane e profonde, gli altruisti e gli intelligenti possono anche iniziare un movimento tua esso sfugge loro di mano. Essi non sono i capi di una rivoluzione. Ne sono le vittime.., Speranze grottescamente tradite, ideali messi in caricatura ecco ia definizione di una rivoluzione riuscita.

Sebbene venga lodato ai tempi nostri come una profezia, questo passo non resiste ad un esame critico. Esso riduce la storia a un ciclo di ripetizioni obbligate e ci libera, opportunamente, dalla necessit di studiare sia le rivoluzioni specifiche sia le loro complesse conseguenze. Tutte le rivoluzioni o, scrisse George Orwell, sono fallimenti, ma non tutte sono lo stesso fallimento. Alcune, aggiungerei io, sono perfino state delle riuscite, come quella francese che, ad onta del Terrore e di Napoleone, ha aperto lEuropa alle libert politiche. La formula di Conrad lascia intravedere la autosoddisfazione di un uomo che non riesce a capire come, a volte, la rivolta politica sia la sola scelta onorevole, nonch lo scetticismo di un uomo che proclama la necessit delleroismo morale in quanto bel gesto ma sottolinea il fatto che esso definitivamente privo di senso. Se Conrad si abbandonasse semplicemente ad una riflessione marginale, non varrebbe la pena di insistere sulla questione; ma quel passo un po la sua firma politica, esso informa di s il punto di vista del personaggionarratore. E, ci che pi conta, induce ad un grave errore di giudizio: quello di equiparare i governanti ai governati, che sono ugualmente macchiati, secondo Conrad, del cinismo delloppressione e della rivolta. Assimilare il comportamento di un Haldin a quello di un funzionario zarista significa abbandonarsi a quella ipocrita soddisfazione di s, tipica della classe media, che affligge Conrad ogni qual volta egli decide di sottoporre il suo dramma ad occhi occidentali. un atteggiamento che spesso offusca le pagine della seconda parte del romanzo. Non riuscendo a frenare la sua antipatia per gli emigrati e rappresentando come canaglie o sciocchi la maggior parte di essi, Conrad erode alla base lintegrit drammatica del suo libro. Come tutti i romanzi politici, esso esige una dialettica di opinioni che perlomeno appaia immune dai pregiudizi personali dellautore, una forza di resistenza che si scontri con le opinioni dominanti dellautore. Ma il libro spesso manchevole proprio sotto questo aspetto. Nel tratteggiare i suoi rivoluzionari Conrad spesso d prova di una grande sottigliezza, di una sottigliezza forse maggiore di quanto ci si possa aspettare nel personaggionarratore attraverso cui egli si esprime. (Un proverbio greco dice: Un uomo non si pu nascondere dietro il suo dito). Pi raramente, balena dietro il suo disgusto un lampo di simpatia e di comprensione. Col personaggio di Sofia Antonovna, la rivoluzionaria che distruggendo il proprio io giunta ad uno stadio di abnegazione eccezionale, Conrad d una prova altissima delle sue capacit ( La vita, per non essere volgare essa dice, deve essere una rivolta una rivolta spietata senza tregua. E ancora pi notevole: O si marcisce o si brucia; non c altra via ). Pur non essendo trattata con gentilezza Sofia Antonovna una figura concreta, a tutto tondo, tangibile.

Lo stesso pu dirsi di Peter Ivanovi, il vanitoso capo degli emigrati, che per figura pi ambigua. Conrad ha del malanimo per quel personaggio, ma riesce a rendergli giustizia almeno dal lato politico. Abituato a darsi arie e a commiserare se stesso, un lacch davanti a coloro di cui ha bisogno e un tirannello per coloro che sfrutta, Peter Ivanovi tuttavia capace di esprimere un pensiero cosi notevole e cosi tipicamente russo (russo in quanto pu svilupparsi in senso vuoi populista, vuoi bolscevico): Per noi in questo momento si spalanca un abisso tra passato e futuro. Non si pu passare sopra il ponte del liberalismo straniero. Tutti i tentativi in questo senso sono follia o inganno. Non si potr mai gettare un ponte su quellabisso. Lo si deve colmare! Lo scrittore capace di concepire questo discorso non cosi lontano dalla politica dellOriente come egli vorrebbe farci credere, Tuttavia i suoi radicali non usano la forza che potrebbero e dovrebbero impiegare: egli non lo permette loro. Beffati e disprezzati, volta a volta infantili e sinistri, fanatici e, ci che peggio, fanatici sciocchi, i rivoluzionari sono un po troppo ci che il narratore inglese e per procura lo stesso Conrad desidera essi siano, e cio unesemplificazione troppo chiara di ci che desidera lOccidente. Conrad non riuscito ad accettare la sfida impostagli dal suo libro: affrontare i rivoluzionari nella loro forza e non solo nella loro debolezza, opporre Razumov ad uomini seriamente impegnati anche se in senso sbagliato, anzich a scimmie di una giungla sinistra come li definisce significativamente lautore nella sua prefazione. A causa di questa manchevolezza, gran parte del suo romanzo rimane statico: la linea di azione di Razumov si sviluppa ma non si sviluppano i movimenti sussidiari che dovrebbero turbinare intorno a lui e contro di lui. Alla fine, ci si domanda perch Razumov dovrebbe desiderare di confessarsi davanti a questi falsi rivoluzionari, poich se essi sono disprezzabili come egli suppone, non li pu certo ritenere adatti a proseguire sulla strada di Haldin e di vendicarlo, In che senso pu dirsi che egli sia loro debitore? e come pu lui, o chiunque altro, ritenerli degni di udire il suo mea culpa? Vorrei sottolineare che abbiamo qui un caso tipico del modo in cui una prevenzione incontrollata pu danneggiare un romanzo politico. Rifiutandosi di aprire ai suoi rivoluzionari il credito necessario, anche se in seguito lo far, Conrad non riesce a definire un terreno drammatico per il suo dnouement. Alla fine, Conrad ricerca, come la maggior parte dei romanzieri politici, una risoluzione nonpolitica del suo tema politico. Laccento finale del libro , su di un certo piano, una cieca ostilit alla politica, un rifiuto occidentale dellestremismo che secondo lui si trova solo in Russia ( insensata disperazione provocata da un tiranno insensato sebbene n luno n laltra lo fossero) e, ad un livello molto pi profondo, unappassionata protesta contro la vita politica qualora causi un inasprimento del carattere e un impoverimento di idee. La malattia del dogmatismo, la corruzione del potere, limmiserimento del fanatismo ecco qual per Conrad la vera sostanza della politica. Ripudiando i falsi valori della vita pubblica, egli punta tutto sulle virt individuali rappresentate da Natalie Haldin. Io credo [essa dice] che il futuro sar misericordioso con tutti. Rivoluzionario e reazionario, vittima e carnefice, traditore e tradito, di tutti si avr piet quando finalmente si far luce nel nostro cielo buio. Compatiti e dimenticati, poich senza di ci non vi pu essere n unione n amore. Queste parole sono commoventi, ma lo sono pi isolate, che non nel loro contesto; poich la visione di unarmonia finale e nessun romanzo politico sarebbe tollerabile senza di essa pu conquistare il nostro assenso solo dopo che siano state esplorate a fondo le preesistenti disarmonie. Come Conrad stesso ammetteva, Natalie Haldin, il suo personaggio conciliatore non commuove o forse perch, come i radicali con cui essa dovrebbe far contrasto, sembra essere pi una creatura della volont politica di Conrad che non un prodotto della sua libera fantasia.

III. In Sotto gli occhi dellOccidente tenuta a volte presente lesigenza della carit mentre ne Lagente segreto, ci non succede mai. LAgente segreto Mr. Verloc, mandato dallambasciata zarista come spia presso un gruppo di innocui, stolti e vacui anarchici di Londra. Per procurarsi i mezzi di una vita agiata, Mr.Verloc ha scelto quel mestiere e ad onta di tutte le frasi rivoluzionarie che deve pronunciare, egli mira solo ad una vita tranquilla. Egli una persona rispettabilissima per i suoi impulsi sociali, non si sognerebbe mai di violare le regole accettate e tanto meno di sottoporsi ad un lavoro gravoso, e il suo disprezzo per quei chiacchieroni di anarchici con cui deve aver a che fare tale da soddisfare il filisteo pi esigente. Ma la tranquillit di Mr. Verloc viene bruscamente a finire quando il suo capo lo spinge a commettere un atto di violenza che dovrebbe costringere il governo britannico a rinunciare alla sua tolleranza verso i profughi rivoluzionari. Maledicendo il fato egli non sa distinguere tra la sua indolenza e il destino che lo ha costretto a giocarsi la vita per una retorica in cui non crede Mr. Verloc piomba in un incubo di calamit e va incontro, a tentoni, ad una squallida morte. Come per tanti altri personaggi conradiani la sua rovina deriva dal suo desiderio desiderio di una persona moderata di sottrarsi alle complicazioni del mondo esterno. La figura stessa di Mr. Verloc estremamente originale come concezione, un eccellente esempio del fiuto di Conrad per gli aspetti ridicoli propri dellattivit politica. (Un fiuto che spesso caratteristico di chi guarda con imbarazzo al proprio passato politico), Non c stato progetto di attentato negli ultimi undici anni, proclama il querulo Mr. Verloc con la voce dellimpiegato promosso ad un tratto cassiere, nei quali non abbia messo lo zampino, a rischio della vita. Ventine di questi rivoluzionari ho mandato dritti filati alla frontiera a farsi arrestare con le bombe in tasca o. Infatti, pur nella sua attivit di spia e di agente provocatore, professione che pi di ogni altra condanna alla solitudine e di tutte la meno stimata, fino ad epoca recente, Mr. Verloc rimane sempre un inglese conformista e ottuso, un patriota limitato la cui grigia mediocrit lo ha spinto, per una bizzarra ironia del destino, fuori dai confini della societ. Il romanzo, nel suo complesso, non allaltezza di questa invenzione iniziale, ma vi sono pagine che rivelano il genio corrosivo di Conrad, nei suoi momenti pi felici, o poco meno. Lagente segreto unopera di grandissime possibilit, ben lungi dallessere realizzate, ma sempre realizzate abbastanza da farci toccare con mano quanto Conrad soffochi e ripudi le sue doti. A volte, la sua abilit nel fare apparire la vita dellumanit come qualcosa di vergognoso arriva ad un grado di compiutezza terribile come, in modo evidentissimo, nella conversazione tra Mr. Verloc e sua moglie, poco prima che essa gli affondi il pugnale tra le costole. Leggendo passi come questo sono proprio essi che mi fanno definire o corrosivo il genio di Conrad ci si sente travolgere dalla forza con cui la pura insensatezza investe il destino delluomo. Ma Conrad esagera, Lultimo incontro di Mr. Verloc con sua moglie, per quanto sia un brillante tour de forte, scompagina la struttura del romanzo; linsistenza di Conrad nello spremere lultima goccia di sordida assurdit del loro rapporto in contrasto col ritmo narrativo del libro. Manca a Conrad quella autolimitazione che indispensabile ad un novelliere per cui lironia si trasforma da tattica momentanea in una prospettiva totale. Poche cose in questo romanzo, o addirittura in tutto Conrad, sono pi cupamente impressionanti della meticolosit con cui egli dimostra come ogni settore della societ coinvolto nel destino di Mr Verloc e responsabile della morte di Stevie. PoichLagente segreto un romanzo in cui il senso di nausea forte almeno quanto le esigenze dellindignazione o della piet, non siamo strettamente obbligati a considerano un atto daccusa contro qualcosa; ma se atto daccusa vi e, esso indiscriminato e totale. Se prendiamo gli anarchici e i russi, la loro colpevolezza abbastanza evidente e in Conrad rischia di diventar qualcosa di banale; ma anche gli inglesi sono coinvolti, e la loro moderazione, davanti alla quale Conrad rinunzia cos spesso ad ogni giudizio critico., viene ora considerata una forma di ottusit non meno che un carattere di civilt. Thomas Mann, che considera Lagente segreto unespressione dellimpacciata anglofilia di Conrad, ritrova nel romanzo tutto il conflitto tra lideologia politica inglese e quella russa.

Egli ha ragione, ma solo fino ad un certo punto. Spaventato e inorridito di fronte a tutto ci che egli considera tipicamente europeo, Conrad si rifugia ripetutamente tra i conforti della moderazione inglese; ma, alla fine, anche gli inglesi non ne escono con molto onore, perch se essi non sono colpevoli dei delitti commessi dai russi e dagli anarchici, essi sono colpevoli di una stupidit e di una accondiscendenza che li rende complici di questi crimini. Lispettore Heat, avendo felicemente sfruttato Mr. Verloc, non tollera di vedere in pericolo il suo uomo: bisogna pensate alla carriera e per la carriera di un poliziotto gli agenti segreti sono indispensabili. Latteggiamento dellispettore, che semplicemente quello del tipico funzionario, viene ingigantito e parodiato in quello del grande statista Sir Ethelred. Quando il ViceCommissario dice a questo vivente monumento al genio dellInghilterra che Questo un mondo imperfetto... . La presenza dalla voce profonda sulla stuoia immobile, coi grossi gomiti spinti in avanti, rispose rapidamente: Sia chiaro, la prego. La protesta semiaffettuosa di Conrad contro gli inglesi si riduce a questo: essi sono troppo abulici, troppo poco abituati ad aspettarsi il peggio, per capire quali pericoli minacciano il mondo civile. una protesta non nuova. Lagente segreto lopera di un uomo che assiste allo spettacolo della politica come del resto, un po troppo spesso, a quello della vita da una grande distanza restando impassibile, ed ha bisogno di mantenere quel distacco per poter sopravvivere. La sempre maggiore alienazione di Conrad rispetto ai manierismi e ai presupposti della societ moderna, che non ha niente in comune con la moda letteraria ma una reazione assolutamente sincera, mi sembra eccezionale; troppo spesso, tuttavia, questa eccezionalit pi di ordine sociologico ed etico che non letterario e artistico. Il distacco critico di Conrad, quel senso che egli ci d di scrivere come qualcuno che si sia tagliato fuori da s, pu conquistare la nostra simpatia, ma ha conseguenze disastrose per il romanzo. Conrad ha la tendenza a diventare troppo netto, perfino rigido, nei suoi rifiuti, e il romanzo assomiglia, a volte, a unimplacabile macina che riduce in polvere un personaggio dopo laltro. Il senso di un Loro tutto ci che nel mondo esterno mette in pericolo e distrugge la vita umana travolgente; il senso di un Noi tutto ci che in noi stessi riesce a resistere a questo nemico estremamente debole. E io non parto da presupposti moralistici, nel dir ci, anche se questo punto di vista non mi parrebbe del tutto irrilevante, bens muovo da una considerazione delle necessit intrinseche del romanzo. Ci di cui si avverte la mancanza ne Lagente segreto un qualche principio drammatico di contraddizione, una forza di resistenza, in una parola, qualcosa di moralmente positivo piegato a scopi letterari. Il tono ironico di Conrad sottolinea ogni frase, stimolando la nostra attenzione al punto che si desidera ardentemente il sollievo di unaffermazione esplicita e diretta, come se fosse un bene morale. E ci vale anche per lo sviluppo che Conrad d ad un altro tema. quello delle figure politiche pi abnormi che sono spinte alla rovina dal loro desiderio di comodit e di vita normale, aspirazione che esse hanno in comune con le torpide masse degli uomini comuni. unintuizione assai brillante laver capito che per gli stessi motivi un uomo finisce col vivere una vita tranquilla in una villetta periferica e un altro col diventare cospiratore, laver capito che gli estremisti in politica possono essere, per i loro criteri personali di condotta, mediocri quanto coloro che si rifugiano nel gergo ipocrita della moderazione politica. E tuttavia, questa intuizione, per quanto brillante, altera i lineamenti del romanzo. Lagente segreto circondato da una spessa nebbia di ironia che corrode continuamente i tratti, le energie, la stessa polpa vitale dei suoi protagonisti. Il compito del personaggionarratore in Sotto gli occhi dellOccidente, assolto ne Lagente segreto dallo stile di Conrad, ma con un effetto ancor pi drastico. Un conto privare gradualmente i propri personaggi delle loro pretese o illusioni, un conto negare loro il minimo diritto alla dignit e alla redenzione. Il romanzo ci porta forzatamente alla conclusione che la favola di Conrad non vale la pena di esser presa sul serio, il che evidentemente falso,

ovvero che la sua ironia si rivolta contro se stessa, diventando troppo facile per il fatto di esser onnipresente e poco sfumata. Troviamo in abbondanza tutte le limitazioni richieste dallironia, ma difficile stabilire a che cosa si riferiscano, quale modello di comportamento viene isolato come posizione da attaccare o da difendere. Un ironia cos stizzosa deve avere origine non tanto nello zelo o nellira, quanto in qualche profondo scompenso emotivo. Un solo personaggio sfugge a questa greve ironia, e cio Stevie, il ragazzo idiota, un cugino letterario del Dostoevskijano principe Mysckin. Ma a differenza di questi, il povero Stevie non pu sostenere il peso della sofferenza che gli viene imposta; infatti, mentre lidiota di Dostoevskij sfiora il sublime, quello di Conrad solo una figura compassionevole. La storia di Stevie abilmente inserita nel romanzo, me egli rappresenta solo una vittima predestinata e lironia che imbeve di s tutte le altre figure non lo sfiora mai. Egli deve dare al lettore il senso del pathos allo stato puro e rappresentare limpulso umanitario nella sua forma pi vulnerabile; ma un personaggio per cui non si prova altro che compassione non pu suscitare emozione, come vorrebbe Conrad. Quando Conrad si propone di presentarci gli anarchici di Londra nei loro ritrovi caratteristici e con il loro accento tipico egli scade al livello di una farsa grossolana. Il fatto che gli anarchici temuti dallambasciatore zarista risultino in sostanza degli incapaci e degli impotenti, fa parte dellintenzione ironica di Conrad, e ai fini del romanzo pi che legittimo; ma la farsa troppo vendicativa, lanimosit troppo crudele. Raramente Conrad ha sbagliato i suoi calcoli come nel presentarci il o Professore dalle tasche piene di bombe. A Cunningham.Grahame egli scrisse che il Professore non doveva essere inteso come persona disprezzabile.,, io intendevo dargli un tono di assoluta sincerit o; tuttavia difficile considerare questo pazzo scalcinato qualcosa di pi che un disegno umoristico. Il difetto, come Conrad doveva dire pi tardi parlando di un altro rivoluzionario in The Rover (Il pirata) consiste, ahim, nellimpostazione che lo rende semigrottesco anzich semipatetico . Gli anarchici, ha scritto Conrad, provano antipatia per ogni genere di lavoro regolare. Non c davvero bisogno di essere un sostenitore del movimento anarchico per rendersi conto del fatto che, nei riguardi di uomini come Kropotkin e Bakunin questo giudizio di una colossale volgarit. Non solo Conrad non giustifica cos il fascino che gli anarchici evidentemente esercitavano su di lui, ma egli elimina cos ogni motivo ragionevole della paura che essi gli ispirano. Infatti, se unironia dipingerli come sciocchi chiacchieroni, unironia pi rigorosa sarebbe quella di ammettere in quegli sciocchi la presenza di una forza nascosta. Dalle lettere di Conrad si ricava come alcuni suoi amici gli facessero obbiezioni per il modo in cui aveva trattato le sue figure di rivoluzionari. A CunninghamGrahame egli rispose: Non credo di aver fatto la satira del mondo dei rivoluzionari. Tutte queste persone non sono dei veri rivoluzionari sono dei semplici impostori . E a John Galsworthy: Tutto laffare molto superficiale, solo un racconto. Non avevo la minima intenzione di considerare lanarchia sotto laspetto politico e neppure sotto quello filosofico; ma solo come manifestazione della natura umana nella sua perpetua scontentezza e fatuit . Queste dichiarazioni negative non ci soddisfano. Sostenere che gli anarchici deLagente segreto sono solo degli impostori e pertanto non rispecchiano un giudizio sul mondo dei rivoluzionari, eludere la domanda: perch Conrad abitualmente popola di impostori quel mondo? e, ci che pi conta, questo suo assimilare lanarchico allimpostore non gli nega forse la possibilit di accostarsi alla complessa mentalit di un rivoluzionario? La difesa estetica di Conrad e cio lasserire che egli stava solo scrivendo qualcosa di inventato, non sarebbe mai stata adottata da un Dostoevskij, come dalla maggior parte dei grandi scrittori; Dostoevskij avrebbe certamente affermato che i suoi romanzi, lungi dallesser semplici racconti, erano espressione di verit fondamentali. Queste osservazioni ci portano inevitabilmente ad affrontare lo sfuggente problema del rapporto che intercorre tra il romanzo e la realt dei fatti. Nella nostra epoca cos intensamente impegnata, difficile leggere libri come Sotto gli occhi dellOccidente e Lagente segreto senza un impegno intenso. Qualsiasi fosse lintenzione dellautore, questi romanzi

servono a scopi retorici, mirano alla persuasione in un senso o nellaltro. In pratica, difficile fare la distinzione aristotelica fra immaginativo e retorico, poich la visione fantastica di un autore, o qualit immaginativa, dipende in parte dalle sue opinioni, o fini retorici. E anche il critico sarebbe meglio ammettesse di accostarsi al romanzo politico con occhio parziale e forse offuscato. Il fatto che un romanzo comprenda anche la relazione esatta di un avvenimento storico non necessariamente un punto in suo favore. Lo sarebbe, semmai, la presenza di quella qualit che noi, imprecisamente, chiamiamo verosimiglianza, o, in questo caso pi pertinentemente, aderenza alle complessit morali del comportamento politico. Si pu ottenere un risultato del genere modellando un romanzo su avvenimenti reali, ma se questo caso si d, esso spiega solo come talvolta si scrivano buoni romanzi e non perch essi sono buoni. Una spiegazione causale non dovrebbe essere presa come criterio di valutazione. Ma se una stretta aderenza ad avvenimenti reali talvolta necessaria per scrivere un buon romanzo, la semplice trascrizione accurata di quegli eventi non una condizione sufficiente per decretare la validit del romanzo stesso (quando diciamo: i fatti ci sono tutti e senza errori ma lo scrittore non ha afferrato minimamente lo spirito o). Tuttavia, quando un critico loda un romanzo per averci dato un quadro esatto del movimento anarchico del XIX secolo, egli forse, per omissione o scarsa chiarezza, vuoI dimostrare una sola cosa e cio, che esso ci rende il senso delle complessit morali del comportamento politico. Un lettore che non abbia la minima familiarit con gli anarchici potrebbe accorgersi benissimo che la impostazione di Conrad assai limitata o per lo meno discutibile. Ma anche in tal caso, la sua esperienza influenzerebbe il suo giudizio; egli saggerebbe la vitalit del romanzo in base al proprio senso della vita. In quanto critici possiamo anche proclamare di interessarci solo alla vita che nel romanzo, ma non possiamo accostarci allopera in modo cos formalistico e dobbiamo avere una certa matura sensibilit per ci che vivo e ci che morto. E questo criterio valido, sebbene in una maniera assai pi complessa, anche per le opere fantastiche, surrealistiche, e per altri prodotti letterari nonrealistici. Poich il romanzo ha per sua materia ci che accade realmente , ci che essenziale o probabile, esso deve avere una qualche corrispondenza con ci che accaduto. Quindi, il dire che un romanzo il quale contenga personaggi chiamati anarchici e sia ambientato nel XIX secolo o non contiene un quadro esatto dellanarchia del XIX secolo, pu essere un modo di formulare, ellitticamente, un giudizio negativo su quel romanzo. Pu essere un modo di dire che gli avvenimenti del romanzo, in parte perch troppo diversi da ci che accaduto in tali o circostanze, non sono sufficientemente simili a ci che accadde veramente o in quelle o circostanze. In quanto romanziere Conrad non obbligato ad ammirare gli anarchici o ad accettarne le dottrine; egli tenuto a dare un resoconto fedele delle loro vicende storiche e pu anche (niente di male) distorcere alcuni dati di fatto. Ma non pu, a costo di recar danno al suo libro, far violenza al nostro senso di ci che o realmente accade nel genere di mondo che viene generalmente definito anarchico . IV. Con Nostromo ci troviamo di fronte ad unopera di primordine, di una portata sociale assai pi vasta e pi delicatamente equilibrata come punto di vista sia rispetto a Sotto gli occhi dellOccidente sia rispetto a Lagente segreto. In Nostromo mancano anzi Conrad non li ricerca neppure i brillanti pezzi di bravura de Lagente segreto e, se si eccettua lossessiva scena notturna sul Golfo Placido, esso non raggiunge lintensit delle prime cento pagine di Sotto gli occhi dellOccidente. Ma se Nostromosi affida principalmente al metodo panoramico per lesposizione del suo argomento, ci avviene perch esso cos vasto e ambizioso; il vantaggio ditale procedimento consiste nel fatto che Nostromo uno dei pochi romanzi di Conrad al quale non si pu muovere lobiezione che il suo tema morale si sviluppa nel vuoto di uno sfondo esotico, a distanza troppo grande dalla vita che ci familiare. Come Passaggio in

India di Forster, esso pu essere letto come uno studio romanzato dellimperialismo, una zona, questa, in cui i due romanzi sembrano gigantesche vette solitarie. Il romanzo di Conrad non soffre, come quello di Forster, di un atteggiamento ostile e preconcetto da parte dellautore, e Conrad, pur non essendo certo imparziale verso il conflitto che si svolge nel Costaguana riesce a mantenere una compostezza che per Forster sarebbe stata impossibile, anzi ingannevole. Sublimando le sue angosce politiche nel melodramma di una repubblica latina, Conrad acquist ci che gli era indispensabile come scrittore: la protezione della distanza. Di rado vengono espresse direttamente idee politiche in Nostromo, e quando ci avviene esse in genere risultano banali; a Conrad manca lapertura intellettuale di un Dostoevskij o laudacia intellettuale di uno Stendhal. Ma ci ha poco peso, poich le idee del libro sono interamente assorbite nel dramma dei suoi personaggi, con la conseguenza che problemi etici e problemi politici vengono a confondersi. Solo in Martin Decoud, il dilettante che muore nella guerra civile del Costaguana, troviamo un riflesso diretto dellatteggiamento personale di Conrad: uno scetticismo addolcito da un impulso umanitario. Se Nostromo raramente rivela un fiuto dostoevskijano per penetrare le idee, il romanzo tuttavia una superba riuscita nel drammatizzarle. Conrad non si getta a capofitto nel suo libro come Dostoevskij e quindi riesce a presentare dallesterno un mondo sociale coerente, un mondo in cui tutte le tendenze politiche rilevanti sono sapientemente bilanciate. Lazione politica si svolge nello sfondo, come un gioco dombre dietro lazione dei singoli personaggi; ma per afferrare il significato del libro nel suo complesso bisogna entrare nel giro di quelle ombre. Anche se Conrad non avrebbe gradito sentirselo dire, Nostromo dimostra, nel modo limitato in cui pu farlo un romanzo, la verit della teoria della rivoluzione permanente di Leone Trotskij; una teoria che sintetizza i problemi di un paese arretrato in un mondo industrializzato. Una nazione semi-coloniale, dice Trotskij, afflitta da una morbosa combinazione di primitivismo e sofisticazione, da un distacco rispetto al suo passato indigeno e da una distanza paralizzante dal presente industriale. Deve competere con paesi pi progrediti e non in grado di farlo; ha un bisogno disperato dei loro capitali e cerca di resistere alla dominazione che il prezzo da pagare per ottenere i capitali. Quelli che Trotski chiama i compiti della rivoluzione borghese la istituzione di una repubblica stabile, la divisione delle terre fra i contadini, la conquista dellindipendenza politica ed economica non possono essere assolti da una classe dirigente indigena per cui il capitale straniero un mezzo di sopravvivenza. Quindi, egli conclude, la guida della nazione tocca al proletariato, giovane forza in ascesa, il quale si assume i compiti che un tempo erano proprio della borghesia e in tal modo le due rivoluzioni, quella borghese e quella proletaria diventano una sola. Non dobbiamo qui occuparci della prognosi di Trotskij, anche se il caso di rilevare come recenti avvenimenti asiatici abbiano gravemente indebolito quella tesi. Ritengo tuttavia ancora valida lanalisi di Trotskij e mi sembra che essa sia il programma di ci che accade in Nostromo ma per dimostrare questo devo ricostruire la storia politica del Costaguana. Essa prende le mosse dal dittatore Guzman Bento, per il quale il potere assoluto diventato.., oggetto di uno strano culto, quasi si trattasse di una crudele divinit o. Siamo agli albori dellAmerica Latina libera, subito dopo che Bolivar ha spazzato via gli spagnoli dal continente e i suoi generali hanno cominciato a coltivare desideri di dittatura personale. Con lappoggio degli hidalgos, proprietari terrieri bianchi e di sangue misto che costituiscono una classe dominante straniera, la dittatura di Bento mira a contenere quei movimenti popolari che era stato necessario fomentare per vincere la guerra dindipendenza; per i suoi metodi, tuttavia, questa una dittatura allantica che non cerca il favore delle masse n tenta di darsi unideologia. Avvertiamo qui una particolare atmosfera spagnolesca o, latmosfera di un governo pi vicino alla autocrazia barbarica che non al totalitarismo aerodinamico. Conrad ha fatto risuonare proprio quella nota di solenne fanatismo che sempre avvertiremo in seguito in tutte le sanguinose commedie politiche dellAmerica Latina, e, indugiando sulle atrocit di Bento, egli ha cominciato a sviluppare un tema assai ricco di echi. Si tratta del fenomeno per

cui, nei paesi che escono stremati dalla lotta per la loro indipendenza, i generali vittoriosi spesso imitano gli oppressori da loro scacciati: non hanno un altro modello. Segue un periodo di caos. Gli indiani fino allora addormentati cominciano a risvegliarsi, la classe media dissanguata da politicanti ladri, emerge una classe, assai debole ancora, di proletari, Questo periodo di illegalit cos preoccupante e costoso per i proprietari terrieri che essi, attraverso il partito Bianco e la societ mineraria di San Tom, attraverso una serie di corruzioni in sordina, riescono a finanziare e a fomentare una rivoluzione conservatrice e democratica. Si instaura un nuovo regime. Con a capo Don Vincente Ribiera, professore onesto e scolorito, esso spera di mantenere entro limiti decenti la corruzione, di conservare la pace sociale e soprattutto, di pagare i debiti con lestero. Ma Ribiera, come tutti gli uomini politici moderati nei paesi che non lo sono, non si impone troppo alla fantasia del popolo. In sostanza, osserva Conrad con il suo smaliziato acume, era la tacita approvazione [di Holroyd, il milionario americano che sta dietro alla compagnia mineraria di San Tom] che faceva la forza del movimento ribierista . Come tutti i governi del tipo comprador, lamministrazione Ribiera non pu n soddisfare le esigenze dei poveri, il che richiederebbe misure radicali sgradite ai suoi sostenitori interni, n conquistarsi lapprovazione del nazionalismo costaguanano, il che richiederebbe misure radicali sgradite ai suoi sostenitori esterni. I Blancos, scrive Conrad con una certa furbizia, erano uomini colti, uomini ai quali le condizioni di una convivenza civile non erano ignote, Uomini, cio, che Charles Gould, direttore della societ mineraria di San Tom, trovava sempre estremamente ragionevoli e malleabili, Ribiera cade. In nome dellonore nazionale il suo Ministro della Guerra, il generale Montero, si mette a capo di una rivolta militare, Proprio a questo punto, nel disegnare il personaggio Montero (il Bonaparte dei Campo) Conrad ha delle sorprendenti intuizioni politiche che, pur non essendo sistematiche, sono brillanti quanto lanalisi che Marxfece del bonapartismo nel suo 18 Brumaio di Luigi Napoleone. In Europa il bonapartismo il prodotto di un equilibrio approssimativo fra classi antagonistiche di peso uguale: i governanti non possono governare, i governati non possono sbalzarli dal loro posto. In questa crisi della nazione si inserisce a forza il militare che alza lo stendardo dellordine e dellarmonia sociale. In quanto dittatore che parla in nome del popolo nel suo complesso, egli si eleva al di sopra dei piccoli partiti e trascende i o sordidi o interessi in effetti egli conserva i tradizionali rapporti di potere a costo di urtare la sensibilit della classe predominante. Per questo fenomeno politico Trotskij, nella sua Storia della Rivoluzione russa, ci offre unimmagine efficacissima: Lidea di un uomo del destino, un dominatore che si eleva al di sopra delle classi, non nientaltro che bonapartismo. Se si infilano due forchette dalle due parti di un sughero esso manterr il suo equilibrio, con grandi oscillazioni di qua e di l, anche su una punta di spillo: ecco il modello meccanico del superarbitro bonapartista . NellAmerica Latina, tuttavia, il bonapartismo nasce non da un equilibrio di forze ma dalla stanchezza reciproca degli sfruttatori e degli sfruttati. Un paese in cui vigono ancora rapporti feudali, in cui la classe media troppo debole per diventare il baluardo della propriet come accaduto altrove, e lintera economia riposa su di unindustria estrattiva controllata dallestero un paese del genere non pu avere n stabilit n democrazia, Proclamando di essere un dittatore che porter alla gloria il suo popolo, ilCaudillo risulta un pigmeo la cui retorica riflette tutta la vanit e le frustrazioni di un paese che non ha tenuto dietro al passo della storia. Per assumere il potere, i proprietari, gli hidalgos e i loro amici del partito Blanco devono servirsi del generale Montero: una legge della politica che coloro ai quali manca lappoggio popolare si rivolgano agli ufficiali. E con ci provocano la loro rovina. Il regime democratico provvisorio non basandosi sullappoggio di un popolo evoluto e colto, crolla ignominiosamente, luomo politico cade in balia del generale, la costituzione viene ignorata da un Cesare in diciottesimo. Rozzamente sensibile agli umori delle masse, Montero raduna intorno a s tutti gli scontenti, egli accusa il governo Ribiera di servile ossequenza alle pretese delle potenze

europee e grida leterno slogan del mondo coloniale: Morte agli stranieri! . N del tutto falso quanto dice Pedrito Montero, laspirante Duca di Morny, di quel piccolo Napoleone III che suo fratello, quando definisce i Blancos come rovine gotiche, mummie sinistre che complottavano con gli stranieri per cedere loro le terre e ridurre in schiavit il popolo. Infatti, Montero non accondiscendente come i suoi predecessori con la societ mineraria di San Tom; quando Martin Decoud chiede ad Antonia Avellanos perch non si tentato di comprarlo, come si era fatto con gli altri, esso risponde che era impossibile. Decoud capisce subito come stanno le cose: Allora voleva tutto lui? Ma come? . Quando le sue truppe puntano su Sulaco, ultima roccaforte dei Blancos, Montero pu contare e questa unaltra fine intuizione politica di Conrad su un considerevole aiuto allinterno della citt, e cio da parte di quegli elementi plebei e declassati che Conrad chiama sgarbatamente popolaccio. Affondando ie radici nellimmaturit politica del popolo, nellindolenza delle classi elevate e nella tenebra mentale di quelle inferiori , la rivolta monterista, attraverso la sua primitiva demagogia radicale, diviene una minaccia per tutti i poteri costituiti del Costaguana: per gli altezzosi proprietari terrieri, per i liberali costituzionali capeggiati dallidealista Avellanos, e per la miniera che Charles Gould difende avendo un superbo talento per lidentificazione degli interessi privati con gli ideali etici. E come Gould ha i suoi interessi materiali da difendere, altrettanto pu dirsi di Don Just Lopez, il capo dei Blancos che ha organizzato una timida opposizione a Montero ma ora disposto a fare la pace col generale arrivista, Che cosa state deliberando? o, domanda Avellanos quando si presenta ai superstiti dellAssemblea Provinciale, Sul modo di conservare la vita e le propriet, rispondono tutti in coro. Finch non arriveranno i nuovi funzionari o, aggiunge Don Just, assumendo per il momento unespressione solenne, Pur non nutrendo illusioni su Montero, i] rispettabile Don Just si propone di onorarIo con una dichiarazione di lealt per salvare almeno la forma dellistituto parlamentare. Nella sua parte finale Nostromo rivela nuovamente la presenza e il controllo di un sottile ingegno politico. La ribellione monterista mirante ad istituire un governo imperiale basato sul voto popolare diretto , viene sconfitta, tuttavia il paese non trova pace, la miniera sulla quale Gould ha puntato ogni speranza di sicurezza e di ordine diviene un catalizzatore di odio per gli operai, e i sogni idealistici di Avellanos, insieme alla sua opera Cinquanta anni di malgoverno nel Costaguana, sono sepolti nella polvere. Il fatuo capitano Mitchell deplora il diffondersi del socialismo tra gli emigrati italiani e gli operai indigeni; il dottor Monygham, una delle figure corali del libro, pronuncia il suo famoso discorso in cui definisce gli interessi materiali... inumani. . senza quella rettitudine, quella continuit e quella forza che si trovano solo in un principio morale , e Mrs. Gould ha la sua terribile visione, una specie di spettro del capitalismo: Essa vede la montagna di San Tom incombere sul Campo, su tutta la campagna, qualcosa di temuto, odiato, opulento, senza anima pi di qualsiasi tiranno, pi spietata e autocratica del peggiore governo, pronta a schiacciare innumerevoli vite, via via che si espandeva la sua massa . Due studiosi di Conrad, Albert Guerard Jr. e Robert Penn Warren, hanno incrociato le spade in una fruttuosa polemica circa il finale di Nostromo. Il Guerard afferma che la miniera finisce percorrompere Sulaco, portando non il progresso ma la guerra civile, mentre Warren sostiene che questo ridurre le cose in termini troppo semplici. C stata una guerra civile, ma le forze del progresso cio la miniera di San Tom e il regime capitalistico hanno vinto. E dobbiamo ammettere che la societ che troviamo alla fine del libro, preferibile a quella dellinizio. A me sembra che ambedue gli studiosi abbiano ragione; la guerra civile porta con s il capitalismo e il capitalismo porta sempre con s la guerra civile; il progresso bens nato dal caos ma un genere di progresso che finir probabilmente nel caos. Forse la tesi centrale di Nostromo dal punto di vista politico questa: limperialismo porta, si, lordine, ma un ordine falso un ordine imposto, un ordine che distrugge i ritmi della vita indigena e provoca lebbrezza del nazionalismo. Perfino Decoud, con tutto il suo scetticismo, infettato dal morbo del nazionalismo: La nostra terra, egli grida, un magazzino di ricchezze, e tutta questa gente viene a farsi la sua parte di bottino, mentre noi ci sbraniamo

lun laltro... Siamo un popolo meraviglioso, ma sempre stato nostro destino quello di essere non dice derubati, ma aggiunge, dopo una pausa sfruttati . Non solo Conrad osserva le pi sottili sfumature dei rapporti tra Costaguana e gli stranieri che vi investono i loro capitali, ma registra anche il lento e graduale passaggio di poteri tra i gruppi imperialisti, il lento sostituirsi del capitale americano a quello inglese. Non ancora una costituzione cos radicale da impedirgli di trattare largomento con un umorismo un po cattivo. Una volta che Gould ha esaurito tutti i suoi sforzi per trovare finanziamenti europei per la miniera, non pu rivolgersi ad altri che a Holroyd, una caricatura a grandi tratti e non troppo feroce del milionario americano. Noi , dichiara Holroyd, facciamo gli affari di tutto il mondo, che al mondo piaccia o no. Tanto non pu fare diversamente e neanche noi, del resto. Un uomo dotato del temperamento di un puritano e di una fantasia inesauribile, Holroyd una squisita mistura di religiosit e di ambizione, e promuove, con uguale energia, le forme pi pure del Cristianesimo insieme agli investimenti. Da tutto questo intrecciarsi di cupidigie e di passioni politiche emerge alla fine una forte impressione complessiva: il martirio di un paese che soffrir per colpa dei suoi conquistatori per decenni, forse per secoli, dopo che essi saranno stati scacciati. Le pietre massicce dei ponti e delle chiese lasciate dai conquistatori proclamavano il disprezzo del lavoro umano, il lavoro forzato di nazioni scomparse . Ma le nazioni non sono scomparse, leco dei loro lamenti giunge a noi da Costaguana; in politica come in altri campi il peso del passato, il male delle generazioni a costituire il pi pesante lavoro forzato imposto alluomo. Notevolissimi gi di per se stessi, come immagini di comportamento individuale, i personaggi assumono anche significati politici simbolici: il ruolo personale e quello politico si fondono, e ognuno dei due arricchisce laltro, Le forze polari del romanzo sono la politica e la solitudine, il vortice sociale e la desolazione individuale. Per Conrad la politica un regno di illusioni, basato sulla vanit e sullodio, mentre la realt una solitudine cos intollerabile da spingere gli uomini a cercare un conforto nellillusione. In nessunaltra opera Conrad centra e sviluppa cosi a fondo il suo grande tema dellisolamento che distrugge coloro che vi aspirano, perch in nessunaltra opera questo tema cosi completamente definito in termini sociali, La solitudine pi profonda non , come si potrebbe supporre dai romanzi minori di Conrad, una conseguenza dellessere tagliati fuori fisicamente o moralmente macchiati per qualche trasgressione; essa qualcosa di normale, quasi un luogo comune, ed affligge pi dogni altro coloro che hanno le mani in pasta nella politica. Tra un uomo e laltro cala lombra argentea della miniera di San Tom, simbolo dellinumano nella societ umana. Lalone di mistero che circonda la miniera, la sua imponente grandezza potenziale, sottopongono tutti coloro che entrano nel suo raggio alla tentazione di cedere alla sua potenza. Ogni incidente, osservato a grande distanza o scrutato in un primo piano, subisce linfluenza del potere magnetico della miniera e viene distorto. Divenendo un simbolo grande ed inclusivo come la miniera di Zola, essa costringe il lettore a vedere nel dramma privato una lotta pubblica a riconoscere uno degli aspetti pi tragici della vita individuale che consiste nella fatalit per cui essa si dissolve nel fluire della storia. Nostromo, barcollando sotto il peso del suo segreto e della solitudine che ne il prezzo, sente nascere in s qualcosa che prima non aveva mai conosciuto e di cui non aveva mai avuto bisogno: una coscienza politica. Appena tocca largento contaminato, il Cargador che un tempo era stato un comprador di modesta statura perde il posto che occupava nella societ e il suo misterioso potere sulle persone. Ma una volta che lo si sia costretto a riflettere, un uomo come Nostromo perduto; Nostro Uomo, lunica persona su cui i Blancos potevano contare ciecamente, diventa un complice degli scontenti, abbandonando il suo ruolo di splendido Capataz de Cargadores che poteva piegare gli operai alla sua volont, La sua storia anticipa quelle crisi di coscienza che presto si erificheranno tra le masse, la sua alienazione rappresenta la prima incerta presa di coscienza dei diversi interessi di classe e degli antagonismi sociali sempre pi feroci. Si dice che lambizione pu accecare un uomo, ma a Nostromo essa apporta una dolorosa lucidit, la lucidit che egli trova nelle tenebre della sua notte sul Golfo Placido; essa lo desta dal torpore della vanit e lo lascia con la sconvolgente convinzione di essere stato tradito , Colpevole e solo, sperduto in uno stato dirrimediabile

infelicit, a Nostromo non resta altro che partecipare ai raduni degli anarchici con una sua grave dignit. Charles Gould, sebbene sdegni ogni teoria politica, la figura politica pi notevole del romanzo. Forse in nessuna altra pagina della narrativa moderna si trova una cosi efficace esemplificazione della presa che lideologia pu avere su di un uomo alieno dalla politica. Pur credendo ciecamente nella logica dellimperialismo, pur sperando fino alla fine che la miniera di San Tom porter ordine e pace, egli una brava persona con uninfinita capacit di illudersi su tutto ci che riguarda gli interessi materiali . Nella lotta politica, come Decoud capisce rapidamente, Gould disposto a sacrificare il denaro, la moglie, la pelle, tutto esclusa la miniera. Egli non pu agire, dice sardonicamente Decoud, senza idealizzare ogni semplice sentimento, desiderio o conquista . Questa accusa veramente terribile, tuttavia non tanto quanto il principio di Decoud, per il quale ogni semplice sentimento, desiderio o conquista deve, per essere misurato esattamente, venire spogliato dogni esigenza ideale. Il fatto di Conrad si rivela compiutamente nelle sue delicate allusioni ad un parallelismo tra il destino politico di Gould e quello individuale. La miniera divenuta il simbolo di una qualche sottile infedelt coniugale o, come avverte Mrs. Gould quando le pare che lesaltazione dei loro primi anni sia cessata e il suo cuore si sia trasformato in una parete di mattoni dargento, eretta tra lei e suo marito dal lavoro silenzioso di certi spiriti maligni . Nella sua ingenuit e disperazione, Mrs, Gould parla di spiriti maligni, ma non allude forse a quella mistificazione del mondo industriale, che Marx defin feticismo dei beni , la mistificazione per cui il lavoro umano sembra assumere unesistenza indipendente dagli uomini che lo compiono? Se mai uomo ha feticizzato la produzione dei beni di consumo, se mai uomo si totalmente annullato nel suo ruolo sociale, questi Charles Gould. La sterilit della miniera la sterilit del suo matrimonio, il fallimento pubblico la causa e lo splendido riflesso del suo fallimento personale. Per quanto Mrs. Gould desti tutta la nostra simpatia e per quanto sia sempre una figura incantevole, anche essa diviene, se pur non cos radicalmente come suo marito, una vittima della logica imperialistica. Mrs. Gould tutta gentilezza, tutta bont, tutta carit cristiana; sensibilissima alle pi delicate sfumature dellabnegazione ; ma essa non vive nel Costaguana, essa si chiusa ermeticamente in un suo mondo di disciplinata sofferenza. La corte che essa tiene aperta per gli europei e pochi indigeni o eletti semplicemente uno specchio della sua solitudine; la vita del paese da cui dipende la sua agiatezza resta per lei un segreto suggellato per sempre. Tutti i costaguanesi le sembrano uguali, come dice lei e con ci non intende essere cattiva o scostante, ma unammissione del genere pur sempre fatale. Il ritmo vitale del Costaguana contrasta con i pregiudizi razziali e poich essa non pu superare quei pregiudizi in quanto le difetta laudacia di Mrs. Moore in Passaggio in India la sua vita si immiserisce in un cerimoniale di privazioni controllate, Pur essendo una figura amabile e luminosa con la sua fiducia nei valori individuali, Mrs. Gould rappresenta lincompletezza di chi tenta di vivere solo in base a quei valori. Gli uomini che si muovono nella sua orbita illustrano, con differenti esempi di futilit, il fatto che lEuropa non riuscita a tener testa al Costaguana. Quanto ai costaguanesi, la maggior parte di essi non sono personaggi ma esemplificazioni astratte del dramma a cui gli europei devono reagire. Possono anche beffarsi di Montero, tutti quanti; il suo modo di fare grossolano, il suo tono deplorevole, la sua demagogia spaventosa; per essi non capiranno mai che cosa egli significa e perch salta fuori. [] C infine un personaggio principale, la voce dello stesso Conrad, che sale di tono per ricadere in un accento austero e patetico, ma sempre sottesa da unironia cupa e insistente. Nella sua brillante analisi critica di Nostromo F. R. Leavis sostiene che, nonostante la variet di interessi e il solido equilibrio architettonico Nostromo d limpressione di battere contro una parete dietro cui sia il vuoto. Losservazione acuta, sebbene io non possa concordare con il Leavis quando egli ascrive questo senso del vuoto alla mancanza del flusso giornaliero

della vita sociale , Qualcosa di pi fondamentale, che affonda le radici nellispirazione di Conrad, deve essere la causa di questo senso del vuoto o, come anche del fatto sconcertante che egli non riprende molte delle fila politiche del libro, a circa due terzi dalla fine. Io tornerei a dire che queste difficolt possono esser fatte risalire allincapacit da parte di Connad di accettare senza alcuna riserva la sua materia. Se il profondo disgusto della parte inglese del suo carattere per la sfrenatezza del Costaguana e quel paese immaginario pu essere una estensione simbolica della Russia di Sotto gli occhi dellOccidente a spiegarci come mai ci sembra di vedere unazione attraverso vari veli di garza, e perch si a disagio di fronte alle schermaglie del narratore e allaccentuazione ironica. Ma sarebbe ingiusto terminare con una critica negativa. Infatti Nostromo, come Middlemarch, uno dei pochi romanzi di lingua inglese che affronti una societ nel suo complesso, si impregni di modi di comportamento rappresentativi e prenda in esame quei delicati rapporti reciproci dinteressi sociali che nel romanzo inglese vengono cosi di rado messi in rilievo. il solo romanzo in cui Conrad sviluppi il tema della politica con una maestria quasi impeccabile, con un equilibrio e una sicurezza, con un senso di giustizia spassionata che non si finir mai di ammirare. E ci vero soprattutto della conclusione del libro, dove la societ risorge sicura e trionfante, ma dove non resta lombra di una comunit di ci che rende umani gli uomini. Irving Howe tratto da Politica e romanzo, Lerici Milano 1963 Questo libro da tempo non pi ristampato in italiano. E' stata invece pubblicata in America una recente (2002) edizione (vedi la copertina supra). Di questo interessante critico si possono leggere anche i graffianti taccuini di critica letteraria redatti negli ultimi anni prima della morte (1993).

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