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Abstract La recente scoperta delle adipokine e dei loro effetti sistemici ha permesso una migliore comprensione degli aspetti

fisiopatologici delle patologie correlate con lobesit, incluse ipertensione ed eccesso di aldosterone. Infatti, lungi dallessere semplicemente un deposito energetico, il tessuto adiposo ora riconosciuto come un organo endocrino altamente attivo capace di produrre e secernere unampia gamma di mediatori implicati in svariate azioni biologiche. Le adipokine sono infatti coinvolte nei processi di sviluppo e deposito di grasso, nellomeostasi glucidica, nel metabolismo lipidico, nella regolazione dellappetito, ma anche nellinfiammazione e nel tono vascolare. Lo stretto legame esistente tra tessuto adiposo e sistema renina-angiotensina-aldosterone stato enfatizzato dalla dimostrazione degli effetti deleteri indotti dalleccesso di aldosterone sullo sviluppo di complicanze cardiovascolari e metaboliche in pazienti affetti da iperaldosteronismo primario, responsabile in sintesi, della comparsa della sindrome cardiometabolica. Una pi alta prevalenza di alterazioni glicemiche e della sindrome metabolica sono infatti state riportate in pazienti con iperaldosteronismo primario. Scopi del presente studio sono stati la valutazione della prevalenza della sindrome metabolica, definita secondo i criteri dellATPIII, in 89 pazienti con iperaldosteronismo primario, e 164 ipertesi essenziali confrontabili. Inoltre, poich ridotti livelli circolanti di adiponectina sono stati trovati in pazienti con insulino resistenza, diabete mellito di tipo 2, obesit ed ipertensione, e poich lo studio del genoma umano ha portato all individuazione di un locus per la sindrome metabolica sul cromosoma 3q27, dove si colloca il gene delladiponectina, abbiamo deciso di studiare il ruolo di due polimorfismi del gene delladiponectina (T45G e G276T) sui parametri metabolici, sia di pazienti con iperaldosteronismo primario sia di pazienti con ipertensione essenziale. Inoltre, al fine di valutare il ruolo del tessuto adiposo e delle adipokine da esso prodotte sullo sviluppo della sindrome cardiometabolica in pazienti con iperaldosteronismo primario, abbiamo studiato lespressione di geni coinvolti nel metabolismo glucidico, nellazione insulinica e nei processi infiammatori, in campioni di adipe omentale estratto da pazienti con adenoma aldosterone secernente e in pazienti con adenoma surrenalico non iperfunzionante. A tale scopo abbiamo dapprima effettuato unanalisi con microarray in un sottogruppo di pazienti (3 con iperaldosteronismo primario da adenoma aldosterone secernente e 4 controlli sani) ed in un secondo momento abbiamo validato tali risultati tramite real time-PCR (su adipe di 16 pazienti con adenoma aldosterone secernente e 10 pazienti con adenoma surrenalico non-

iperfunzionante) di alcuni geni selezionati (esochinasi 1, IL-1R1, IL-6, colesterolo-25idrossilasi, lipoprotein lipasi, omentina, visfatina). I nostri dati mostrano che pazienti con iperaldosteronismo primario hanno una maggiore prevalenza di sindrome metabolica rispetto agli ipertesi essenziali (45% vs 30%, p<0.05). Inoltre, riguardo i dati genetici relativi al gene delladiponectina, in pazienti con iperaldosteronismo primario i genotipi 45 T/G+G/G si associano a valori significativamente minori di circonferenza vita, HOMA-IR e livelli di aldosterone sierico, suggerendo quindi un effetto protettivo del polimorfismo T45G sulle complicanze metaboliche. In entrambi i gruppi di pazienti, il genotipo 276T/T si associava ad un profilo metabolico significativamente peggiore (pi alti livelli di trigliceridi e glicemia, e pi elevati valori pressori) e ad un pi alto rischio di sindrome metabolica (OR=1.5 per i pazienti con iperaldosteronismo primario e OR=1.3 per gli ipertesi essenziali). Gli studi di espressione genica hanno infine evidenziato che campioni di tessuto adiposo omentale di pazienti con iperaldosteronismo primario esprimono livelli significativamente maggiori di IL-6, una citochina pro-infiammatoria coinvolta nello sviluppo di insulino resistenza e vasculopatie, rispetto ai controlli (p=0.010); soltanto 5 su 16 campioni di pazienti con adenoma aldosterone secernente cadono nel range di normalit, definito come il valore medio dei controlli 2DS. In conclusione, i nostri dati confermano che a parit di altri fattori di rischio, leccesso di aldosterone si associa ad una maggiore prevalenza di sindrome metabolica e ad un peggiore profilo metabolico rispetto agli ipertesi essenziali. Predisposizione genetica ed aumentata produzione di citochine infiammatorie, tra cui IL-6, da parte del tessuto adiposo viscerale sembrano contribuire, almeno in parte, alla patogenesi della sindrome cardiometabolica che si osserva nei pazienti con iperaldosteronismo primario.

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