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MERCOLEDI' 21 SETTEMBRE 2011 Da sanatorie effetti negativi su gettito (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 21 set - Limitare al massimo

il ricorso ai condoni "che si ritiene abbiano avuto un effetto negativo sul gettito complessivo, sulla pace fiscale fra categorie di contribuenti e sulla fedelta' al fisco". E' una delle modifiche legislative che il gruppo di lavoro contro il sommerso istituito presso il ministero dell'Economia propone nel documento depositato oggi in commissione Finanze della Camera. Secondo lo studio occorrerebbe "ridurre i margini di discrezionalita' dei singoli governi nel varare condoni in materia fiscale e contributiva". Occorrerebbe inoltre ridurre le partite Iva, in particolare in agricoltura e nel para-subordinato e potenziare il contrasto d'interessi. Nep-Mct (RADIOCOR) 21-09-11 14:46:43 (0218) 5 NNNN (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Torino, 20 apr - Le ripercussioni della crisi economica internazionale hanno in parte continuato a farsi sentire anche nel settore della fornitura di componenti auto, per il quale, a livello nazionale, e' stimato nel 2010 un fatturato complessivo tra i 39 e i 40 miliardi di euro (+5% circa rispetto al 2009, che aveva accusato un calo del 16% sul 2008). Lo comunica l'Anfia, precisando che "i primi cenni di ripresa delle vendite relative al primo impianto sono stati avvertiti piu' sul fronte dei prodotti destinati all'export che su quello delle forniture locali". Le esportazioni di parti e accessori per autoveicoli a gennaio-settembre 2010 ammontano a circa 12 miliardi (+25,7% rispetto allo stesso periodo del 2009), con un trade balance di oltre 4 miliardi (+45,2%). MERCOLEDI' 3 DICEMBRE 2008 A livello internazionale (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 03 dic - "E' ancora aperta e viene reputata ancora oggetto necessario di interventi l'azione di politica economica mirata alla sostenibilita' economica. Su questa il cantiere e' reputato ancora aperto". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, parlando in un'audizione alla Cameradavanti alle commissioni Bilancio e Politiche Ue delle azioni internazionali contro la crisi dei mercati. VENERDI' 24 LUGLIO 2009 (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Tokyo, 24 lug - A seguito della crisi economica internazionale, il numero dei lavoratori in esubero nelle societa' giapponesi e' salito a 6,07 milioni nei primi tre mesi del 2009. Secondo il rapporto annuale del consiglio dei ministri nipponico, si tratta del livello piu' elevato di esuberi dal 1980 e la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente se non ci sara' una ripresa nella produzione. Soltanto un anno fa, il livello di lavoratori in sovrannumero era stimato appena oltre le 380mila unita'. Secondo il rapporto, nel primo trimestre 3,69 milioni di lavoratori sui 6,07 milioni in esubero sono virtualmente rimasti senza lavoro. Si stima che se tutti i lavoratori attualmente in esubero perdessero il proprio posto, il tasso di disoccupazione del Giappone balzerebbe al 14%, un dato che sarebbe pari a piu' del doppio rispetto al livello massimo del 5,5% raggiunto nel dopo-guerra. (RADIOCOR) (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Vicenza, 21 set - "Io sono d'accordo sul fatto che bisogna velocemente mettere in moto un grande piano di interventi sia sulla competitivita' delle imprese, sia sul funzionamento del sistema paese, sia sulla coesione e sulla velocita' di reazione del sistema paese perche' noi dobbiamo assicurarci che ci sia sufficiente crescita per creare occupazione da una parte e per gestire e ridurre il nostro debito". E' la risposta di Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, a chi gli chiedeva un commento sulle parole pronunciate ieri dal presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che ha ribadito la necessita' di riforme per il paese. E' chiaro - ha sottolineato Passera - che il governo per essere legittimato deve essere capace di fare queste cose". Enr-ed(RADIOCOR) MERCOLEDI' 21 SETTEMBRE 2011 (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 21 set - In primo piano oggi sul Sole 24 ORE 10 pagine di commenti e analisi sul declassamento del rating dell'Italia operato da Standard & Poor's, con approfondimenti sulle motivazioni che hanno portato a questa decisione, sulle reazioni di Governo e Quirinale e sulla risposta dei mercati. Il tema del rating sara' anche affrontato all'interno della "Bussola del risparmiatore" e del

"Dizionario". Grande attenzione verra' posta anche sulle misure per rilanciare la crescita economica italiana allo studio da parte del governo, che si trova in una posizione di estrema delicatezza. Proprio alle prospettive future del governo e' dedicato l'editoriale di Stefano Folli. Sempre in tema di prospettive per l'economia, verra' fatto il punto sulle stime di riduzione della crescita per il 2012 avanzate dal Fondo monetario internazionale nel suo "World Economic Outlook". Lo "Speciale Piazza Affari", fara' invece un focus sui bond bancari. Continuano inoltre con Il Sole 24 ORE gli appuntamenti quotidiani di approfondimento su tutte le novita' introdotte dal testo approvato della finanziaria. L'appuntamento e' con "La nuova mappa dei reati tributari". L'inserto gratuito ripercorre le novita' che sono state introdotte con la manovra di Ferragosto che ha rivisto le soglie di punibilita' per i reati tributari. Focus, poi, anche sulle disposizioni che rivedono le sanzioni amministrative: spazio alla sospensione dall'Albo per i professionisti che non rilasciano quattro fatture. Questo mentre un premio spettera' agli autonomi che scelgono la tracciabilita' e la trasparenza dei conti correnti. Red- (RADIOCOR)
MERCOLEDI' 21 SETTEMBRE 2011

Dopo aumenti di capitale e con le riserve di liquidita' (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Vicenza, 21 set - "Avere anticipato gli aumenti di capitale e aver messo da parte delle riserve di liquidita' sono le ragioni per le quali in Italia il credito non si e' mai fermato e l'attivita' delle banche del nostro paese continua a funzionare". Cosi' Corrado Passera,consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo, arrivato al Lean Society Summit di Vicenza, ha commentato l'andamento del credito in Italia di fronte all'accentuarsi della crisi economica. Passera ha ribadito che gli istituti di credito italiani "hanno dimostrato di saper tenere, lo hanno dimostrato nelle due crisi, la prima del 2008-2009. Ci siamo preparati anche per questa seconda tornata di crisi, parlo di noi ma vale per molte banche". In relazione alla raccolta a lungo termine il ceo di Intesa ha ammesso che la situazione "e' pesante, ma avendo fatto in anticipo una serie di mosse possiamo garantire la continuita' dell'attivita' su tutti i fronti". Enr-ed- (RADIOCOR)
MERCOLEDI' 21 SETTEMBRE 2011

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 21 set - E' fondamentale che in Italia, ma anche in tutti i Paesi messi sotto pressione dalla crisi, "si faccia tutto quello che serve per mostrare unita' politica, in modo da rassicurare i mercati e convincerli che non ci sono problemi in termini di stabilita'". Lo ha detto Jose' Vinals, economista del Fondo Monetario Internazionale e direttore del dipartimento di mercati di capitale durante la conferenza stampa a commento del Global Financial Stability Report, rispondendo a chi chiedeva di spiegare meglio la frase contenuta nel Gfsr in cui si parla di "difficili dinamiche politiche". Secondo Vinals, questo non vuol dire ignorare i problemi del Paese, ma "bisogna minimizzare le divergenze politiche per rassicurare i mercati sul fronte della stabilita'". Nei mesi scorsi, secondo l'economista, "questo non e' successo ed e' cosa di dominio pubblico". A24 (RADIOCOR)
MARTEDI' 20 SETTEMBRE 2011

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 20 set - Il Fondo Monetario Internazionale ha sottolineato che per il momento la situazione del debito italiano "e' sostenibile". Tuttavia, come spiegato da Olivier Blanchard, capo economista del Fmi, durante la conferenza stampa a commento del World Economic Outlook, "se i mercati cominciano a chiedere tassi di interesse all'8-9% allora il debito non e' piu' sostenibile, e' una cosa molto chiara da capire". Per questo motivo "e' assolutamente essenziale" che la Banca Centrale Europea continui a tenere i tassi bassi. A24 (RADIOCOR)
MERCOLEDI' 21 SETTEMBRE 2011

L'impatto diretto sulle banche e' di 200 miliardi (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 21 set Nell'ultimo anno, la crisi di debito sovrano nell'Eurozona "si e' significativamente intensificata, andando verso una spirale negativa" e creando pressioni che "minacciano di innescare nuovamente un circolo vizioso tra sistema bancario ed economia reale". E' quanto si legge nel Global Financial Stability Report, diffuso durante il meeting annuale del Fondo Monetario Internazionale a Washington. L'impatto diretto sulle banche europee e' calcolato in circa 200 miliardi di euro dall'inizio della crisi del debito sovrano nel 2010 (inizialmente l'impatto dell'esposizione delle banche europee alla crisi in Grecia e' arrivato a quasi 60 miliardi di euro, che crescono a 80 miliardi se si includono i costi causati da Irlanda e

Portogallo e appunto a 200 miliardi se si aggiungono quelle di Belgio, Italia e Spagna; potrebbero salire addirittura a 300 miliardi includendo il calo dei prezzi degli asset bancari provocato dalla crisi). Secondo l'istituto di Washington, in termini di stabilita' finanziaria, nell'Eurozona sono stati "compiuti passi importanti per risolvere i problemi attuali" e la Banca Centrale Europea "sta garantendo la prima linea di difesa contro l'instabilita' finanziaria", ma una maggiore volatilita' e l'aumento dei rendimenti sui bond emessi da Paesi periferici dell'Eurozona "potrebbero provocare una perdita di fiducia da parte degli investitori". Alcune parti della Zona Euro, si legge nel documento, "restano vulnerabili al contagio e all'indebolimento dei fondamentali", con gli investitori che temono che la partecipazione volontaria del settore privato nella ristrutturazione del debito previsto in Grecia "possa creare un precedente per altri programmi". A24 (RADIOCOR)
MARTEDI' 20 SETTEMBRE 2011

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 20 set - Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi balza sopra quota 396 punti base prima dell'apertura dei listini europei, sulla scia della decisione, presa questa notte da Standard & poor's, di declassare di una nota il debito sovrano dell'Italia. Il differenziale di rendimento tra Italia e Germania lo scorso 13 settembre aveva toccato un massimo intorno a 406 punti base.
MERCOLEDI' 21 SETTEMBRE 2011

Fideuram stima un balzo al 3,7% in ottobre/novembre (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 21 set "Stimiamo - dice Laura Cavallaro, economist di Aletti Gestielle Sgr - che parte dell'aumento possa venire assorbito dai dettaglianti e che quindi l'effetto 'passaggio' sia attorno al 70%. Ne consegue che l'inflazione italiana dovrebbe subire un aumento pari a circa lo 0,5% derivante da questo aumento dell'Iva, e prevediamo che tale impatto sia spalmato su settembre e ottobre", per i quali l'esperta mette in conto un inflazione rispettivamente del 3,1% (0,1% mensile) e del 3,2% (0,3%). Relativamente a un orizzonte temporale piu' lungo, dice Cavallaro "ci attendiamo che l'inflazione possa rimanere attorno al 3,2% annuo in novembre e iniziare poi un trend di moderazione nel corso del 2012, rimanendo pero' al di sopra del 2% per quasi tutto il prossimo anno". Le previsioni di media anno di Aletti Gestielle Sgr sono: 2,7% per il 2011 e 2,4% per il 2012. Il rialzo dell'imposta ha spinto anche gli esperti di Fideuram a rivedere al rialzo le previsioni dell'inflazione, di 0,1% per il 2011 al 2,9% e di 0,4% per il 2012 al 2,3%, mettendo in conto ricadute anche per i prossimi mesi. Gli stessi esperti prevedono per settembre un balzo dell'indice dei prezzi al consumo al 3,3% e un'ulteriore salita al 3,7% in ottobre/novembre, per poi scendere sotto il 2% verso la fine dell'anno prossimo.
MERCOLEDI' 21 SETTEMBRE 2011

Rilevazione del 20-09-2011 alle ore 19:30 (Irs, interest rate swap) Scadenza Tasso Medio % -------------------- 1Y/3 1,2345 1Y 1,5550 18M 1,4595 2Y 1,4505 3Y 1,5510 4Y 1,7310 5Y 1,9190 6Y 2,0760 7Y 2,1950 8Y 2,2990 9Y 2,3920 10Y 2,4700 11Y 2,5455 12Y 2,6145 13Y 2,6810 14Y 2,7280 15Y 2,7660 20Y 2,8310 25Y 2,7820 30Y 2,7190 40Y 2,6840 50Y 2,7020 (RADIOCOR)
MERCOLEDI' 21 SETTEMBRE 2011

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 21 set - In Italia "difficili dinamiche politiche e le crescenti preoccupazioni sulle prospettive di crescita scatenano incertezza su piu' ampi aggiustamenti di bilancio". E' quanto si legge nel Global Financial Stability Report, diffuso durante il meeting annuale del Fondo Monetario Internazionale a Washington. Nel corso dell'ultimo anno, sottolinea il Fmi, le banche straniere hanno ridotto gli investimenti nel debito italiano e spagnolo, mentre gli spread sui bond sovrani per i paesi periferici "sono saliti a livelli record provocando estrema volatilita' e un impatto negativo su Italia e Spagna". In precedenza, spiega il Fmi, lo spread con i bond tedeschi "e' stato relativamente stabile" (attorno ai 150 punti base nel 2011), con gli investitori che hanno tratto vantaggio "dal livello relativamente basso del debito del settore privato e dall'alto grado di liquidita' dei bond. Secondo il Fmi, come succede in altre economie avanzate, "l'Italia resta molto sensibile a una crescita dei costi di finanziamento". Inoltre, come gia' sottolineato nel Fiscal Monitor, mentre il debito italiano si attestera' al 121,1% del Pil nel 2011, il fabbisogno di finanziamenti si attestera' rispettivamente al 23,5% del Pil nel 2012 e al 18,9% nel 2013, quando arrivera' a maturazione debito per il 17,7% del Pil.

La pressione fiscale in Italia, sul Pil depurato della componente di economia sommersa, arrivata nel 2009 al 51,57 per cento. Una autentica follia, ma una follia dalla quale non possiamo uscire con facili scorciatoie, a meno di voler fare la fine della Grecia. Bisogna dirlo con chiarezza: ridurre la pressione fiscale non pu essere il punto di partenza della stagione di riforme di cui il Paese ha bisogno, bens il punto di arrivo.

Cos come bisogna avere il coraggio di riconoscere che il motivo per cui il debito pubblico continua a crescere, non va ricercato solo e soltanto negli evidenti errori del passato della prima repubblica: anche dopo il 1993 ci abbiamo messo del nostro. Infatti, se noi continuiamo ad accumulare debito pubblico non solo per colpa degli interessi passivi sul debito che i cittadini e la classe politica di oggi hanno ereditato.

Anzi, grazie alla stabilit garantita dall'entrata nell'euro, almeno sino ad oggi, il nostro Paese ha risparmiato dal 1997 circa 30 miliardi di interessi passivi all'anno.

Il motivo per cui continuiamo ad accumulare debito che abbiamo pi che compensato questo risparmio con aumenti di altre componenti di spesa che non trovano giustificazione n nel livello di servizi o protezione sociale offerti, n nelle dinamiche dei tassi di inflazione o in quelle demografiche. La spesa pro capite sanitaria cresciuta in termini reali dal 1993 al 2008 in misura pari al 51,75 per cento. Quella per protezione sociale del 48,47 per cento.

Persino quella per l'istruzione, da tutti considerata come la spesa oggetto dei pi feroci tagli, cresciuta in termini reali pro capite, seppure nella modesta misura del 2,01%, a dimostrazione che, anche negli anni della seconda repubblica, sono esistite due sole modalit di gestione delle dinamiche della spesa: il trotto e il galoppo. In termini reali, il 20,93% del debito pubblico che avevamo alla fine del 2008 imputabile al periodo 1993 - 2008. Stando cos le cose, il famoso adagio pagare tutti, per pagare meno illusorio; al massimo si potr aspirare a un pi mesto pagare tutti, per pagare tutto, o pi mestamente quasi tutto, perch al cittadino sembrano davvero non bastare mai le entrate di cui lo Stato dispone.

Dopodich chiaro che, assieme a un contenimento sul fronte della spesa pubblica, l'altra direttrice su cui si deve agire comunque quella della lotta all'evasione fiscale. Una lotta che negli anni divenuta pi efficace, ma che non impedisce all'Italia di essere ancora oggi al secondo posto, dietro alla sola Grecia, nella tutt'altro che prestigiosa classifica dei Paesi occidentali con maggiore economia sommersa in percentuale sul Pil.

Se nel periodo compreso tra il 2001 al 2008 avessimo contenuto la crescita annuale della spesa pubblica entro il tasso di inflazione aumentato di un punto percentuale e, parallelamente, avessimo contenuto l'economia sommersa entro un ragionevole 12% sul Pil (anzich il 16% medio di quegli anni), saremmo

entrati nel drammatico anno 2009 con 590 miliardi di euro di debito pubblico in meno, con un avanzo di bilancio pari a 87 miliardi di euro (anzich un disavanzo di 42) e con un rapporto debito/Pil del 71,75% (anzich del 106,10%). Un piccolo esercizio di simulazione la cui finalit quella di sottolineare come, in tempi di normalit economica, qualche sacrificio sul fronte della spesa, unito ad altrettanta determinazione ed efficienza sul fronte dell'evasione fiscale, non sarebbe un inutile esercizio di masochismo sociale e politico: basterebbero anzi un paio di legislature per raccogliere risultati eccezionali.

Le due cose devono per viaggiare su binari paralleli, per spezzare il perverso patto sociale tacito in funzione del quale un certo lassismo sul fronte del pubblico impiego ha trovato la sua giustificazione in un certo lassismo sul fronte del recupero dell'evasione fiscale degli autonomi e viceversa. Ove si avanzasse con velocit differenziate su questi due binari, si otterrebbe solo unaesasperazione dei conflitti sociali, mantenendolo nell'immobilismo.

Nella Conferenza dei delegati che si tiene oggi a Roma, i dottori commercialisti e gli esperti contabili illustreranno al Paese le ragioni di questo convincimento e le loro proposte, per poi sviluppare queste idee ed offrire anche progetti legislativi "chiavi in mano" in occasione del Congresso nazionale di Napoli previsto * dei e degli esperti contabili per Presidente il prossimo del dottori mese Consiglio di ottobre. nazionale commercialisti

L'Unione Europea corre il rischio di ritrovarsi a fronteggiare la minaccia del fallimento se non agir in fretta per incrementare il potere di fuoco delle sue strutture di salvataggio. E' quanto ha detto oggi il segretario del Tesoro degli Stati Uniti Timothy Geithner in una conferenza a Washington, dove sta per aprirsi il G20 finanziario. Ha aggiunto: "quello che l'Europa sta cercando di fare creare i complementi di natura fiscale e finanziaria al trattato di Maastricht iniziale". "Senza questi elementi pi ampi di natura fiscale e finanziaria - ha detto - la cornice non funzioner" e l'eurozona rischia di trovare a fronteggiare una minaccia "esistenziale". Geithner si detto tuttavia fiducioso che l'Europa adotter nelle prossime settimane I passi necessari per rafforzare le proprie strutture.
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Atene paralizzata dagli scioperi

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Il segretario al Tesoro Usa ha detto che la maggiore sfida del momento non quella del debito europeo bens quella della crescita e il mondo deve darsi come priorit proprio l'obiettivo di stimolare l'economia. Tornando al Vecchio Continente ha affermato: L'Europa agir in modo pi risoluto per contrastare la crisi nelle settimane e i mesi a venire, vedrete ha detto ancora Geithner. Il segretario al Tesoro Usa ha poi definito il tasso di disoccupazione Usa alto in modo allarmante e inaccettabile e ha attaccato la Cina per il furto sistematico di propriet intellettuale, invitandola inoltre ad accelerare la strada verso una maggiore flessibilit. Rehn: non prevedo che l'Italia avr bisogno di nuovi aiuti "Non prevedo che ci sar alcun bisogno di un piano di soccorso per l'Italia". Lo ha detto il commissario Ue per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, parlando sempre da Washington. Rehn ha inoltre sottolineato che "da un punto di vista fiscale non c' bisogno di chiedere di pi all'Italia". Pi in generale, Rehn ha sottolineato che il rallentamento dell'economia "non una scusa per smettere di mettere ordine nelle finanze pubbliche". Per quanto riguarda invece la Grecia, il commissario Ue ha sottolineato che "l'Unione Europea non permetter un default incontrollato" del Paese "n una sua uscita dall'Eurozona". Si tratterebbe infatti di una possibilit capace di causare "enormi danni economici e sociali".

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