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La citt di Costantino

8Il nome le fu dato in onore dell'imperatore romano Costantino I che la riedific, ovvero rifond con rito etrusco, come nuova sede del potere imperiale, chiamandola Nova Roma. Il termine non entr per mai nell'uso comune, preferendo gli abitanti della citt e dell'Impero riferirsi ad essa come, appunto, alla citt di Costantino. Quando l'imperatore Costantino I decise la costruzione di una nuova capitale per l'Impero, il sito ideale venne individuato in quello di Bisanzio, che si trovava al centro di eccellenti vie di comunicazione sia terrestri che marine verso i principali centri dell'Impero, che dominava gli stretti strategici del Bosforo e dei Dardanelli e che, per la sua dislocazione al culmine di una sorta di penisola, risultava facilmente difendibile. L'imperatore aveva avuto modo di conoscere la zona nell'anno 324, quando vi aveva combattuto e sconfitto il rivale Licinio, Augusto d'Oriente, nella battaglia di Crisopoli. Apprezzando la strategica posizione della citt di Bisanzio, Costantino, appena divenuto in quel momento unico imperatore, decise di farne la nuova Roma. L'opera colossale di ricostruzione vide un allargamento dell'area urbana da 200 a 700 ettari, la costruzione di nuove mura, di un nuovo porto nel Corno d'Oro e di un nuovo impianto urbano, con la creazione di nuovi edifici, templi, strutture pubbliche atti a fare della citt la nuova Roma. L'atto ufficiale di fondazione della nuova capitale si tenne l'11 maggio 330 d.C. La tradizione vuole che fosse lo stesso Costantino, Pontifex Maximus, a tracciare con la propria lancia il perimetro sacro della mura, il pomerium, assegnando alla citt il nome di Nova Roma. Nella nuova capitale venne forse trasportato anche il Palladio, la statua gi protettrice di Troia e poi di Roma, tradizionalmente portatavi da Enea, che venne seppellita al centro del foro della nuova citt, sotto la Colonna di Costantino. Vennero individuate sette alture a ricalcare i sette colli dell'antica capitale e la citt venne divisa come Roma in quattordici regiones. Come per Roma, venne posto un cippo per indicare il centro dell'Impero, la prima pietra miliare da cui misurare tutte le distanze, il Milion. Il grandioso complesso dei Palazzi Imperiali venne eretto all'estremit della penisola, accanto al grande circo e al foro dell'Augustaion, ricalcando il modello romano del ForoPalatino-Circo Massimo. Nel foro venne edificata l'aula destinata al Senato. Il nuovo elemento venne introdotto dalla presenza di una chiesa, la basilica di Santa Sofia. In ossequio invece alla tradizionale leggenda riguardante la fondazione della vecchia Bisanzio, vennero traslati dal santuario di Delfi, il massimo centro religioso greco, la bronzea colonna serpentiforme, dedicata a Pitone e ad Apollo, che venne posta nella spina del grande ippodromo, assieme al tripode celebrativo della vittoria greca nella battaglia di Platea e all'Ercole di Lisippo, simbolo di forza. Il trasferimento della capitale Sebbene l'Imperatore continuasse a risiedere nella vicina Nicomedia, la citt di Costantino, nei quali i lavori procedevano febbrilmente divenne dunque nuova capitale dell'Impero Romano, assieme alla vecchia Roma. E speciali monete commemorative vennero coniate per celebrare l'evento.

La nuova citt si distingueva per dalla vecchia capitale per la mancanza di molte delle antiche cariche repubblicane che distinguevano il governo di Roma. Non vi erano n pretori, n tribuni o questori. Gli stessi senatori, portavano il titolo di claro ("chiaro"), al posto del romano clarissimus ("chiarissimo"). La classe senatoria era costituita dai numerosi patrizi trasferiti da Roma alla nuova citt, anche sull'onda delle numerose elargizioni promesse da Costantino, che cercava di stimolare l'edilizia privata garantendo donativi di terre tratte tra i possedimenti del demanio imperiale nelle provincie Asiana e Pontica. Allo stesso modo, per incentivare la crescita della popolazione urbana, il 18 maggio 332 egli annunci l'inizio di pubbliche distribuzioni di grano ai cittadini, allo stesso modo di quanto da secoli accadeva a Roma con la plebe. Alla morte di Costantino, nel 337, molto era ancora in costruzione, anche se gi da tre anni le strutture principali erano in funzione e si contavano ormai novantamila abitanti.

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