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ESPERIMENTI OTTICA

DIFFUSIONE DELLA LUCE ESPERIENZA n1= MATERIALE OCCORRENTE : - paralle lepipedo di vetro riempito d'acqua distillata - proiett ore diottrico

mettiamo il parallelepipedo difronte al fascio di luce incidente e notiamo che il fascio d'uscita si apre con una certa angolaz ione. questo fenomeno causato dalle molecole di acqua che modificano l'angolo di rifrazione della luce. ( ogni materiale deviera in un determinato modo l 'angolo di riflessione ). ESPERIENZA n2= consiste nel posizionamento di un pezzo di vetro dav anti al fascio di luce; e possiamo notare due osservazioni : - se il raggio di luce incidente ha un angolo (z), i l raggio di luce in uscita viene deviato di un angolo (z') diverso dall 'angolo iniziale (z); attraverso questa osservazione si pu dedurre che il mezzo in c ui il raggio di luce passa trasforma l'angolo di riflessione. - se il raggio incidente perpendicolare il raggio in uscita non subir modificazioni.

ESPERIENZA n3= consiste nell'interporre nel raggio di luce filtri di d iverso colore: - verde -blu -rosso questi filtri portano modificazioni nell'angolo di usci ta : sapendo che l'angolo di entrata 20 notiamo queste modifi cazioni:

- se interponiamo il filtro verde l'angolo di uscita sa r 29 - per il filtro blu sar 31 - per il filtro rosso sar 35 COME MAI SUCCEDE COSI ? sapendo che la luce un'onda elettromagnetica ed formata da onde di lunghezza diverse esse avranno anche diversi angoli di rifrazione dato che esse hanno anche velocit diverse. le onde con maggiore velocit saranno quelle del blu mentr e quelle di minore velocit saranno quelle rosse. attraverso questo ora possiamo spiegare il fenome dell'arco baleno. questo effetto nasce quando la luce colpisce delle gocciolin e d'acqua presenti nell'atmosfera, le diverse onde che formano la luce hanno velocit diverse e quindi si creeranno onde con angolazi oni diverse; i colori dell'arcobaleno infatti sono : rosso, arancione, verde, azzurro, indaco e violetto.

ECLISSI SOLARE Un'eclissi solare un fenomeno ottico di oscuramento parziale o compl eto del disco solare da parte della Luna. Si tratta di un evento il quale per formarsi sole, tuna e terra devo no essere perfettamente allineati in quest'ordine.

ECLISSI LUNARE Un'eclissi lunare un fenomeno ottico durante il quale l'ombra della T erra oscura del tutto o parzialmente la luna e si verifica nel momento in cui la lune in fase di (piena) mentre il sole e la terra si trovano allineati ad essa in questo ordine. Possiamo notare una caratteristica : a causa delle distanze fra sole l una e terra l'ombra che si introduce per interposizione della terra , di forma c onica. Nelle eclissi lunari il cono d'ombra proiettato dalla Terra sempre mol to pi ampio della Luna, ed seguito da un cono pi ampio, detto cono di penombra, ne l quale solo una parte dei raggi del Sole vengono intercettati dalla Terra. PER CAPIRE MEGLIO spieghiamo i discorsi di ombra e penombra : - OMBRA : L'ombra l'area scura proiettata su una superficie da un corpo ch e interponendosi tra la superficie stessa e una sorgente luminosa, impedisce il passaggio della luce. L'aspetto dell'ombra pu variare a seconda delle condizioni ambientali e osservative: in assenza di atmosfera (come nello spazio) e di altre

fonti luminose, la quantit di luce che raggiunge la superficie in ombra zero, pe r cui l'ombra completamente nera. Ma nell'atmosfera terrestre la superficie in ombra riceve comunque una certa quantit di luce, per cui appare scura ma non completamente ner a. Nel caso di una sorgente luminosa puntiforme, l'ombra ha c ontorni netti: ogni punto della superficie o illuminato dalla sorgente o non lo . Nel caso invece di una sorgente luminosa estesa ( come il Sole ) , il contorno dell'ombra sfumato dato che c una regione intermedia in cui la sorgente luminosa nascosta solo parzialmente, e quindi si ha un passaggio gra duale tra luce e ombra. - PENOMBRA : La penombra umata. In luce netta all ombra che te luminosa puntiforme e un'oscurit attenuata, tale da consentire una visibilit sf ottica la penombra la zona di graduale passaggio dalla si forma quando si interpone un corpo opaco tra la sorgen lo schermo stesso.

RIFLESSIONE Consideriamo una sorgente luminosa che emette un raggio di luce; se es so viene proiettato su una superficie molto ben levigata, ritorna indietro come se fra il raggio e la superficie fosse avvenuto un urto elastico. Il fenomeno descritto la riflessione della luce; spieghiamo : il raggio che parte dalla sorgente luminosa viene detto raggio inciden te. Quello che esce dalla superficie riflettente si chiama raggio riflesso . L'angolo che forma il raggio riflesso con la normale alla superficie l ' angolo di riflessione. La riflessione della luce verifica la seguente legge sperimentale, nota sotto il nome di Legge di Snellius-Cartesio: i) Il raggio incidente, la normale alla superficie riflettente nel punt o di incidenza ed il raggio riflesso giacciono sullo stesso piano; ii) L'angolo di incidenza uguale all'angolo di riflessione.

SPECCHI Incominciamo con il dire che poniamo un oggetto di fronte ad uno specchio, osserviamo che la sua immagine viene riprodotta in una regione di spaz io che sembra trovarsi all'interno dello specchio. Normalmente abbiamo la visione di un oggetto grazie ai raggi che p artendo da esso giungono in linea retta fino ai nostri occhi. Nel caso dello specchio i raggi giungono a noi dopo aver subito un a riflessione, per noi percepiamo l'immagine ugualmente come se i raggi avessero

viaggiato in linea retta, cio come se l'oggetto si trovasse dall'altra parte della superficie. ( Tale immagine vie ne detta Immagine virtuale dell'oggetto ) . Troviamo due tipi di specchi, specchi piani e specchi sferici. ( specchio piano ) - L immagine formata da uno specchio piano ha le seguenti caratteristi che: - l immagine dritta, ma la destra appare scambiata con la sinistra - l immagine appare dietro lo specchio , alla stessa distanza che ha l oggetto davanti allo specchio - l immagine della stessa grandezza dell oggetto.

( specchio sferico ) Una superficie riflettente a forma di calotta sferica sar da noi chi amato specchio sferico. Se la superficie riflettente interna alla calotta, parleremo di spe cchio concavo; se esterna, di specchio convesso. Analizzeremo dapprima il comportamento dei raggi luminosi nei confr onti degli specchi concavi: i raggi paralleli che colpiscono lo specchio in due punti diversi a vranno un angolo di riflessione diverso; ci ha come conseguenza una deformazione delle immagini riflesse dallo specchio. Parliamo ora degli specchi convessi: Uno specchio sferico convesso ha una superficie riflettente curvata verso l esterno. Esso riflette i raggi che sono paralleli all asse ottico in modo che essi divergano, come se fossero originati da un fuoco f situato dietro lo specch io.

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