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LOMAGGIO
LOPINIONE
Caro amico ti scrivo Cos mi distraggo un po e siccome sei molto importante Pi forte ti scriver
La follia collettiva
Un modo per fermare le crisi del pianeta: tornare alla civilt contadina.
Pensare che un pollo arrosto possa costare 5 o che frutta e verdura si possano acquistare esclusivamente dal fruttivendolo o che il pane, la pasta, il latte solo al supermarket o che si possa abbandonare la cura dei solchi di irrigazione e di raccolta delle acque, pura follia. Nelle citt certamente ma anche nei piccoli paesi dipendiamo unicamente dalla grande distribuzione e dallintervento del pubblico. Mentre pare che il sogno della moltitudine, tranne rare eccezioni, sia il perseguire larricchimento e le pi insensate vanit. Le cose per non sono state sempre cos. Chi ha varcato la soglia dei sessantanni ricorda perfettamente che negli anni cinquanta la vita di paese era quasi completamente autosufficiente, almeno dal punto di vista alimentare. Ci che non si poteva produrre lo si acquistava nella potea con un tipo di distribuzione che non prevedeva contenitori in plastica o lattine o cellophane, ma quasi unicamente carta o cartoni (pochi) e tanti panari e cisti. I prodotti erano venduti a peso, tanto quanto ne serviva. Certo la fatica dei campi era tanta ma non esisteva il problema dei rifiuti, anche lo sterco che gli asini lasciavano lungo le vie del paese era raccolto e utilizzato; i paesi erano popolati, cera dipendenza luno dallaltro e dunque coesione sociale. (continua a pag. 3)
E il ruolo dellopposizione? Dal canto suo lopposizione svolge la sua parte, anche se non sempre allunanimit, denunciando, interrogando, stimolando, proponendo e informando ed sempre disponibile, pur nel rifiuto di ogni forma di consociativismo, a una collaborazione attiva su problemi specifici, proprio come si era iniziato a fare al tempo del convegno sul turismo a cui per non sono seguite azioni concrete a dispetto di precisi impegni assunti in pubblico dal Sindaco. E questo stato un suo grave errore, perch sul tema turismo, alla luce delle idee espresse dai convegnisti, si sarebbe potuta raccogliere la cittadinanza, superando al tempo stesso divisioni e pregiudizi, per disegnare e per poi sviluppare un progetto condiviso. Sarebbe stata loccasione per dare a tutti i cittadini la possibilit di esprimere idee e di rendersi protagonista del futuro del paese (considerando San Mauro e San Nazario un unica comunit). Il Sindaco ha perso lopportunit per innovare il modo di fare politica, per sostituire la politica clientelare, tipica dellambiente politico dominante sul territorio, con una politica nuova, riformatrice, condivisa, partecipata. Invece ha scelta la vecchia strada, quella che consente di controllare il consenso popolare opportunamente addolcita da una giusta dose di opere pubbliche progettate e realizzate senza una logica precisa, senza una finalit economica e sociale. Ma quale deve essere il ruolo dei cittadini? La politica non e non deve essere prerogativa di raggruppamenti e/o partiti politici. Questi dovrebbero figurare come strumenti di politica, tanto pi oggi quando una corruzione diffusa e trasversale li discredita rendendoli poco credibili. La politica va rifondata, deve tornare al popolo, ai cittadini che devono appropriarsene responsabilmente attraverso aggregazioni di vario tipo orientati a vari interessi. Gli amministratori, dal canto loro, dovrebbero predisporre idonei strumenti di partecipazione collettiva, fare proprie le istante espresse e tramutarle in atti amministrativi. indispensabile, cari concittadini, partecipare a tutti i momenti decisionali (consigli comunali, riunioni di pro loco, comitati vari), frequentare la casa comunale, interpellare gli eletti e chiedere loro chiarimenti e interventi su tutte le questioni che si ritiene dinteresse pubblico. Non lasciamoci sopraffare dalla pigrizia, dalla comodit di delegare e di affidare carta bianca, in questo modo si agevola coloro che hanno le mani in pasta che alla fine non avranno pi n il tempo n la convenienza a badare al bene comune. Dice un vecchio adagio: Chi a l'uommene crere, paraviso nun ne vere, perci.... Giovanni Cammarano
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(dalla prima) La follia collettiva
Non erano assenti, certamente, contrasti tra famiglie anzi, ma questi facevano parte di un particolare meccanismo presente nelle societ rurali che Peter Farb espresse molto bene in un suo libro Humankind in cui sosteneva che i contrasti servivano proprio ad impedire che si crescesse troppo e a spese degli altri. Insomma cinquantanni fa si era nelle condizioni, nei nostri paesi, di una societ a crescita zero. Proprio quel tipo di societ che si vorrebbe come antitodo allattuale societ consumistica tutta protesa verso una crescita che non potr mai essere sostenibile. Infatti il mondo ha sempre dovuto fronteggiare, qua e l, periodi oscuri ma attualmente le difficolt sono di dimensione planetaria e minacciano la stessa esistenza delluomo sulla terra e la vita stessa per come la conosciamo adesso. I guai, purtroppo dobbiamo chiamarli cos, sono iniziati con lavvento della seconda era industriale (la prima fa riferimento allavvento del vapore intorno al 1780) il cui inizio viene posto negli anni 1870-1880 con l'introduzione dell'elettricit, dellestrazione massiccia del petrolio e la produzione di prodotti chimici e industriali derivati dal petrolio. Violammo, come accadde a Pandora, il vaso proibito. In settantanni, dal 1880 al 1950, la popolazione mondiale passata da circa 1,5 miliardi a 2,5; prima aveva impiegato sedici secoli per crescere di soli 300 milioni: da 200 a 500 milioni. La cosa poi degenerata nellultimo dopoguerra, dal 1950 lincremento demografico esploso: gli umani da 2,5 miliardi sono cresciuti a pi dei 7 attuali. Il fenomeno da attribuirsi essenzialmente a due fattori: i progressi della medicina e la produzione del cibo che da elemento di sopravvivenza divenuto merce di arricchimento. Non si prodotto pi cibo per sfamare la gente ma per fare profitti enormi. Luso massiccio del petrolio e il suo utilizzo in tutti i settori industriali ha consentito di produrre cibo a prezzi sempre pi bassi. Lagricoltura, non pi legata ai cicli della natura e ai concimi organici, si trasformata in agricoltura industriale in cui la terra fa solo da supporto tecnico. cos che siamo giunti ai 5 per un pollo arrosto. Ma chi paga? I costi sono solo in parte del consumatore il grosso costo a carico di Gaia, il nostro pianeta Terra. Ecco dunque il dilagare dellinquinamento della biosfera, dello sfruttamento massiccio delle risorse energetiche non pi rinnovabili, della distruzione delle foreste e dei boschi; processi perversi che non potranno essere arrestati se non a patto di un radicale cambiamento nei comportamenti individuali. Una possibile alternativa viene indicata dal
in cui lautore fa lanalisi di una societ infelice, la nostra, schiava della necessit di consumare rincorrendo i miti di una pubblicit che ci crea continui quanto falsi bisogni. Una societ schiava delle leggi di mercato che dilapida risorse preziose e non pi rinnovabili per produrre montagne di rifiuti. Una societ chiusa nellegoismo e nellindividualismo che ha rinunciato ormai ai valori della solidariet e della cooperazione. Ma possiamo uscire da questa giostra infernale a patto che ogni individuo spenga il televisore e riprenda il controllo della propria volont e del proprio senno trasmesso da una tradizione di saggezza. Bisogner scendere nellagor del proprio paesino, San Mauro e San Nazario, liberarsi dei condizionamenti della politica di parte, con cui i politicanti ci tengono fottuti, e ri-prendere a discutere dei nostri problemi e delle possibili soluzioni. Cominciamo ad organizzare un mercato dei prodotti dellorto, delle produzioni casearie e della grande variet dei prodotti tipici (olio, vino, miele, ). Riappropriamoci dellartigianalit, della lavorazione della lana, dello scambio ru criscitu, della conservazione dei prodotti, delle tecniche di costruzione con largilla e la calce. Della capacit di lavorare il legno e il ferro. Dellabilit nel fare i cesti. C qualcosa di pi appagante che creare oggetti dalla materia grezza attraverso la manualit? Si volle abbandonare il mondo contadino perch faticoso e poco remunerato, ma anche perch accecati dal miraggio della citt. Oggi per le conoscenze sono ben maggiori, le informazioni sono alla portata di tutti e le tecnologie possono consentire al mondo rurale di esprimere molto di pi con molta meno fatica. Tutto sta a trovare un giusto equilibrio tra lutilizzo delle tecnologie e il rispetto dellambiente e ricordiamoci che lambiente rappresenta la vita. Ma soprattutto bisogner cambiare i principi della nostra esistenza e cio orientarci ad una societ, pi solidale, pi sobria e magari pi frugale. Al fondo del vaso di Pandora rimase la speranza, lultima a cui appellarci. GioCam.
Movimento per la Decrescita Felice, http://decrescitafelice.it/. A tal proposito il 20 gennaio di inizio anno abbiamo ascoltato, in una affollatissima conferenza presso il delizioso palazzo Capano a Pollica, Serge Latouche, economista, esponente di fama del movimento della decrescita. Autore di vari libri (il pi famoso Come sopravvivere allo sviluppo)
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La
risposta
del
Sindaco
allinterrogazione
della
minoranza
circa
lo
stato
dei
lavori
di
piazza
San
Nilo
e
il
completamento
della
Casa
Albergo
per
Anziani.
(linterrogazione
stata
pubblicata
su
FaceBook
ed
scaricabile
sul
blog
http://arcobalenogruppo.blogspot.com/)
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stesso?
Ma soprattutto: se tutti questi soldi che spendiamo e spenderemo li avessimo investiti in una impresa turistica tipo paese albergo o nella messa in produzione del castagneto comunale, quanto ci avremmo guadagnato sia in termini economici che in libert individuale che in coesione sociale? Tantissimo e certamente si sarebbe anche potuto dare un freno allemorragia di emigranti. Quello che viene fuori con evidenza la concezione di due modi diversi di intendere la politica. Luno come strumento di manipolazione dellelettorato con finalit di poteri personali mascherati da grandi impegni nel campo delle opere pubbliche, un elenco, meglio se lungo, da poter snocciolare al momento opportuno, ma senza preoccuparsi se le opere saranno produttive o meno, se hanno una loro logica o sono finalizzate a se stesse. Laltro modo, il nostro, concepisce la politica come un servizio al cittadino, un impegna per creare le condizioni sociali e strutturali perch i cittadini possano creare impresa ed essere protagonisti del proprio futuro nel loro paese e dunque rendersi autonomi nel pensiero, nelle scelte e nel portafoglio.
Laltra politica
Pag
5
Diario di bordo
Sintesi delle iniziative ufficiali presentate dallopposizione alla data odierna. Tutti i documenti sono scaricabili dal blog di Il Grillo Parlante allindirizzo: http://arcobalenogruppo.blogspot.com/
R ISPOSTA
DATA
T IPO
DI
INIZIATIVA
Interrogazione
Sollecitazione
risposta
della
interr.
del
05.12.2011
Interrogazione
A RGOMENTO
Chiarimenti
sulla
dotazione
organica
del
comune.
[contestuale
inoltro
di
una
protesta
alla
Prefettura]
Funzionam
protocollo,
accesso
agli
atti
e
orari
uffici
comunali.
DELL ISTITUZ IONE
C ONSEGUENZE
05.12.12 13.01,12
Dichiarazione televisiva del sindaco (notiziario Rete7) che non chiarisce nulla. Pubblico avviso (senza data) che disciplina gli orari degli uffici: protocollo, ragioneria, tecnico, sindaco, assistente sociale.
Nessuna
25.01.12 Richiesta Integrazione o.d.g. Consiglio Comunale Comunicazione al sindaco Interrogazione Interrogazione Interrogazione
30.01.12
1) Acqua bene pubblico 2) Restauro affreschi chiesa S.Eufemia Sollecito pubblicazione orari altri servizi comunali: biblioteca, patronato e anagrafe Stato lavori Casa per Anziani e piazza San Nilo Cartelle ICI Furti nelle case e richiesta video- sorveglianza
Nessuna
Nessuna
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La risposta del Sindaco allinterrogazione della minoranza circa gli avvisi di pagamento relativi a tributi comunali presuntivamente evasi dai cittadini.
linterrogazione
stata
pubblicata
su
FaceBook
ed
scaricabile
sul
blog
http://arcobalenogruppo.blogspot.com/)
COMMENTO ALLA RISPOSTA DEL SINDACO La risposta ci pare tecnicamente esauriente, chi lha scritta conosce la materia amministrativa. Non condividiamo le scelte politiche. Noi avremmo optato per un incarico assegnato ai ragionieri comunali coadiuvati dagli esperti del posto che gi operarono bene in passato in analoghe iniziative. Si sarebbero sortiti notevoli vantaggi: innanzitutto un notevole risparmio per le casse comunali, poi un approccio pi elastico e confortevole per i cittadini verso un problema molto delicato e infine unacquisizione di esperienza per gli operatori addetti. Laltra politica
Pag. 7
Un classico dellIlluminismo
Il candido. Voltaire, ed. Einaudi, pp. 128, 9,00.
Pag.
8
Francois-Marie Arouet (Parigi 1694-1778) al secolo Voltaire fu uno dei massimi illuministi francesi del settecento. Fu filosofo ma anche scrittore, storico, politico, commediografo, grande amico di Federico II il Grande re di Prussia di cui fu storiografo. Persegu lideale di migliorare lumanit illudendosi, con tanti altri filosofi illuministi, di poterlo fare convincendo i monarchi a mutare gli ordinamenti giuridico-politici. Limpossibilit di una tale via fu ribaltata dalla Rivoluzione Francese che mirando allo stesso fine invert la strategia agendo dal basso e in modo efficace come ci indica la storia. In questo breve romanzo filosofico (Candide, ou lOptimisme nella versione francese) lautore d prova della sua abilit di narratore in un racconto snello, incalzante, fantasioso, satirico, ricco di eventi, di luoghi e di personaggi. un saggio pubblicato anonimo e che lautore anzi definisce coinnerie (coglioneria). Salvo poi a ricredersi quando, quasi subito, fu richiestissimo. Il protagonista Candido, come appunto fa intuire il suo nome, un giovane ingenuo pervaso di ottimismo filosofico (teorizzato da Leibnitz per cui Dio avrebbe scelto il migliore dei mondi possibili). Suo precettore Pangloss (ossia il saputello) inguaribile ottimista (tutto era tale che meglio non si potrebbe) e che ritiene che tutto ha una sua giustificazione come i nasi che esistono perch ci sono occhiali da sorreggere. Ma alla fine, fatto rivivere da un medico da un tentativo di impiccagione, cambia idea. Le idee di Candido contrastano con lidea di felicit terrena della sua epoca tutta tesa, allora come adesso, a realizzare affari nel commercio e nella produzione. Il castello che ospitava entrambi sembrava il migliore dei mondi possibili ma quando il barone scopre Candido a baciare la propria nipote Cuneconda scacciato e si ritrova povero e in strada. Inizia un girovagare che lo porter in giro per il mondo a conoscere tutte le fortune e le nefandezze possibili. Giunger con altri compagni in modo rocambolesco nella terra di Eldorado, dove non si conosce povert e malvagit e i sassi sono gemme e il terreno oro. Ma sentono il bisogno del mondo da cui sono venuti e se ne dipartono dopo aver fatto il pieno di ogni ricchezza. Le avventure successive li vedono privati di tutto. Ritrova la sua amata Cuneconda ormai vecchia e la sua serva che sono state violentate sventrate, mutilate e che ora saggiano la miseria e la servit. Alla fine illuminante la testimonianza di un contadino che dice non minformo mai di quel che avviene a Costantinopoli, e tutti convengono che le grandezze sono assai pericolose. e che assai meglio coltivare il giardino e che il lavoro il segreto che rende sopportabile il mondo. Il romanzo affronta numerose problematiche come lintolleranza religiosa e quella politica che conducono, come ben sappiamo, a conflitti, guerre e ingiustizie. Entra in polemica con la Chiesa che accusa di agire con irrazionale fanatismo, come quanto si attribuisce oggi al mondo islamico. Alla fine del romanzo Voltaire riesce a dimostrare che il mondo e luomo sono stati creati da Dio ma poi tutto stato affidato ad un funzionamento in cui bene e male fanno parte dellordine delluniverso, come avviene per ogni essere vivente e che gli avvenimenti non hanno finalit, ma tutto relativo e sta alluomo renderlo migliore. Un romanzo che fa riflettere e che fa comprendere lorigine di taluni temi che dominano tuttora la nostra societ e che getta luce su quel particolare movimento intellettuale che fu lIlluminismo, precursore del pensiero contemporaneo.