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Per apprezzare a pieno il ritmo accelerativo impresso dalla rivoluzione industriale bisogna rifarsi a studi di lunghissimo periodo.

LEuropa seppe sviluppare un ambiente favorevole allinnovazione perch cera maggior libert e maggior certezza del diritto che dava basi pi sicure al calcolo economico, allinvestimento ed alliniziativa privata. Nacquero quindi istituzioni economiche indispensabili per la rivoluzione industriali: la banca, la partita doppia, lassicurazione, la commenda, la borsa, le poste, il brevetto ed i codici di commercio. La rivoluzione si ebbe in Gran Bretagna in quanto fu la prima che riusc a riunire il maggior numero di condizioni favorevoli, aiutata da un clima mite e dalla presenza di ingenti risorse di carbone. Dal punto di vista politico inoltre il parlamento and rafforzandosi mentre dal punto di vista del diritto si svilupp la common law che presentava un alto grado di adattamento. Cerano banche che finanziavano apertamente, venne abbracciata lesperienza coloniale, si svilupp la filosofia inglese in senso empiristico con Smith e si diffuse la cultura. I risultati della Gran Bretagna sono quindi stati raggiunti pi per la continuit e allaccelerazione che per una brusca svolta. Senza dubbio linnovazione maggiore fu lavvento della caldaia a vapore perfezionata da Watt dapprima utilizzata nelle miniere e poi negli altri settori fino ai trasporti con la prima ferrovia che univa due miniere, la Stockton-Darlington. Con la macchina a vapore cambiava integralmente la modalit di sfruttamento della terra: dalla sola crosta si passava anche al sottosuolo con innalzamenti di produttivit mai visti prima. La responsabilit sociale ora si spostava sulla distribuzione delle risorse e non pi sulla loro insufficienza. Tre sono i fattori che hanno determinato un processo di imitazione della rivoluzione industriale inglese da parte degli altri paesi europei: condivisione di elementi base utili per la rivoluzione; passaggio rapido delle informazioni; spirito di competizione. La rivoluzione industriale inoltre aveva rotto gli equilibri conferendo alla Gran Bretagna una ricchezza in continua crescita aumentando il divario dagli altri paesi. Rostow produsse una teoria a stadi: societ tradizionale con sistema economico bloccato; transazione con produzione di innovazioni con nascita di imprenditori; decollo con unaccelerazione ed incremento della produttivit (big push); maturit con un rallentamento della crescita; et dei consumi di massa. Il tutto per senza spiegare come si passi da uno stadio allaltro ed ignorando totalmente il ruolo dello stato e delle relazioni internazionali. Gerschenkron invece si focalizza su transizione e decollo. Discute del concetto di arretratezza relativa con i paesi che utilizzano fattori sostitutivi di quelli inglesi capaci di svolgere lo stesso ruolo e determinando un decollo anche maggiore del paese leader grazie ai vantaggi dellarretratezza con un vero aggancio, catching up. I settori guida nei paesi ritardatari non furono comunque gli stessi di quelli inglesi. Per Pollard la regione che decolla economicamente e non la nazione, inoltre secondo il suo concetto di differenziale della contemporaneit vi sono eventi di risonanza internazionale che interferiscono con i sentieri predisposti deviando le decisioni iniziali. North invece vede nellevoluzione delle istituzioni un modo per abbassare i costi di transizione e rendere pi efficiente leconomia. Quindi il passaggio da unistituzione allaltra lo si ha perch cambiano le condizioni economiche. Limportanza della spesa pubblica andata aumentando nel tempo e solo ultimamente si sta tendendo a ridurla. Si pu identificare lo stato in una tipologia tripartita: stato minimale, che fornisce law and order e

beni essenziali come moneta e banca centrale finanziati attraverso una tassazione; ad economia mista con laggiunta di istruzione, welfare, infrastrutture e con la formazione di monopoli; massimale, lo stato assume tutte le responsabilit produttive (sovietica). Il modello che ha prevalso fra i paesi occidentali quello ad economia mista. First comers Il Belgio era il paese con una dotazione di risorse pi simile allInghilterra con una lunga tradizione marittima, commerciale e manifatturiera con una singolare migrazione di imprenditori dalla Gran Bretagna. un piccolo paese formato da due regioni: Fiandre e Vallonia e nonostante vicende politiche alterne, si era sviluppata unindustria sul modello inglese a testimonianza del forte meccanismo regionale in quanto pur appartenendo a diverse nazioni ha continuato a crescere economicamente in maniera autonoma. I settori che furono per primi coinvolti furono: lana, miniere, lino poi zuccherificio, vetrerie, navali, trasporti chimica con la creazione di numerose banche che crearono numerose imprese seguendole, caratterizzando lo sviluppo belga in confronto a quello inglese. Fino alla prima guerra mondiale il Belgio era il paese pi industrializzato del continente. La Francia era pi popolosa della Gran Bretagna con un grande mercato interno ed unificato da diversi secoli. Ma i livelli di diffusione della cultura erano pi bassi e gli estremismi che si alternarono al governo trascinarono la nazione in uno stato perenne di guerra con una monarchia assoluta, unaristocrazia poco votata agli affari e redditi pi polarizzati. Questi fattori spiegano il perch la rivoluzione industriale non scoppi qui. Uno sviluppo industriale comunque ci fu e fu anche di tutto rispetto perch permise alla Francia di tener testa alla Gran Bretagna. Si punt sullindustria della seta di Lione, quella del cotone a Le Crouset, le raffinerie dello zucchero, gomma, luce a gas. Venne poi introdotta la ferrovie, lelettricit e lautomobile. Lindustria francese era dunque pi diversificata di quella inglese, di dimensioni ridotte, dispersa e per consumatori dallelevato potere dacquisto. Napoleone increment lo sviluppo di istituti finanziari tra cui la Paribas. Lo stato fu meno interventista appoggiando le costruzioni dinfrastrutture, protezionismo e formazione. La Germania conserv a lungo le proprie tradizioni locali pagando unestrema frammentazione politica. Fu la Prussia a dare il la introducendo lo Zollverein, ma fu solo dopo lunificazione che la Germania ebbe il suo vero e proprio decollo, rapido e sostenuto. Si dot di numerose banche che finanziarono le nuove iniziative industriali, tra cui la Deutsche Bank, molto potenti in Germania. Allalba della prima guerra mondiale la Germania era leader nel settore energetico e chimico e nellacciaio con la Thyssen e la Krupp. Erano tutte industrie pesanti che necessitavano di alta formazione. La Germania inoltre fu la prima nazione europea ad introdurre la previdenza sociale permettendo cos un ordinato sviluppo dellindustrializzazione. Second comers Limpero Asburgico conteneva ben 11 nazionalit diverse determinando una situazione politica interna poco felice allo sviluppo industriale. Quello che si realizz privilegi lindustria alimentare, tessile, vetro e carta assieme a quello metalmeccanico, ferrovie, elettrico seppur con risultati insoddisfacenti. In realt il problema principale era quello di ospitare aree con diversissime dotazioni di prerequisiti per lo sviluppo e di non essere riuscito a far fare il salto di qualit alle aree pi arretrate. Solo lAustria, la regione ceca e quella italiana infatti erano prospere, con un divario interno molto ampio

La Russia alla vigilia della prima guerra mondiale era un paese molto arretrato seppur aveva una estensione ferroviaria maggiore di chiunque altro paese ed una produzione dacciaio ed energia pari a quella francese. Il tutto spiegabile considerando lenorme estensione geografica della nazione sovietica, ma in termini pro capite questi risultati si dissolvevano. Solo con Pietro il grande si ebbero i primi tentativi di importare la tecnologia. A partire poi dagli anni 80 dell800 la Russia fece un grande balzo in avanti crescendo a ritmi rapidissimi localizzandosi a Mosca, San Pietroburgo ed in un Ucraina. Decollarono lindustria pesante delle ferrovie e degli armamenti oltre quella tessile ed alimentare. Fondamentale fu il capitale straniero. Il termine Italia indicava unespressione meramente geografica data lestrema frammentazione della penisola. Fra i sette stati presenti solo il Regno di Sardegna si rivel dinamico con la costruzione di ferrovie, manifatture e banche grazie anche alla figura di Cavour. Lunificazione del paese mise in evidenza ancora di pi alcune differenze. I nuovi governi modernizzarono istituzionalmente il paese in chiave liberista che stentava comunque a decollare considerata unendemica assenza di materie prime. Solo dagli anni 80 dell800 grazie allinteresse statale verso la Marina ci fu un qualche riavvio con la prima acciaieria importante italiana: la Terni. Intanto dopo lo scandalo bancario, tutto il sistema venne riorganizzato e venne istituzionalizzata la Banca dItalia. Da qui tutti i settori decollarono seppur lItalia appariva ancora arretrata a causa anche di forti squilibri regionali visto che solo Piemonte, Lombardia e Liguria erano pienamente sviluppate. La Spagna a fronte di una situazione fortemente arretrata vide lo sviluppo di due regioni: Paesi Baschi e Catalogna oltre la capitale Madrid. La crescita accus una profonda battuta darresto con la guerra civile. Il declino della potenza inglese ha diverse motivazioni che non vuol pari alla scomparsa del suo destino industriale. Tra i motivi: inizio precoce, rigidit istituzionale (finanza, istruzione, imprese, stato), peso della leadership (colonie, sostegno gold standard, predominio della City, ruolo di poliziotto del mondo). Il modello dindustrializzazione americano figlio diretto di quello europeo diverso nel contesto e nelle modalit di realizzazione. Lo sviluppo industriale degli U.S.A. non inizi in modo particolarmente rapido, ma furono le ferrovie a segnare il vero decollo del paese unificando lampio mercato. La crescita continu a ritmi sorprendenti fino alla crisi del 29 e si caratterizz con laffermazione della grande impresa, corporation, nei settori ad alta intensit di capitali. Tra gli elementi di successo: rapporto favorevole risorse-popolazione; disponibilit alla mobilit (emigranti); assenza di conflitti; assenza di leggi. Alle ferrovie seguirono lacciaio, il petrolio, lelettricit e lautomobile. In questo sistema caratterizzato dalle grandi imprese, queste hanno teso ad assumersi anche responsabilit sociali tenendo in disparte le banche. Gi alla fine dell800 leconomia americana divent la pi grande e potente al mondo senza per pesare sullEuropa in quanto il commercio estero era alquanto limitato. Il Giappone preindustriale aveva grandi citt, mercati funzionanti, un sistema creditizio di primo piano, diffusione dellistruzione eccellente ma era chiuso alla cultura occidentale. Fu il giovane imperatore Mutsuhito che diede la svolta iniziando una serie di riforme note come restaurazione Meiji, su ispirazione occidentale con labolizione del sistema feudale, la creazione della banca centrale e la riforma dellintero sistema bancario.

Non fu comunque facile per il Giappone decollare a causa dei suoi limiti naturali, ma le materie prime vennero trovate grazie ad una massiccia campagna coloniale che permise il decollo dellindustria. Landamento economico internazionale segnato da cicli di lungo periodo caratterizzati da regimi tecnologici diversi che portano a pi rivoluzioni industriali. La prima basata sulla caldaia a vapore, sullacciaio e la ferrovia basata su una formazione semplice e largamente gi nota. La seconda rivoluzione industriale che ha inizio nella seconda met dell800 fino alla met del 900 basata sul motore a scoppio, la radio e lelettricit, invenzioni pi complesse di quelle della prima che richiedono livelli culturali migliori. La terza rivoluzione tuttora in corso con lelettronica come fulcro. Novit sono: la frammentazione della produzione, il grande aumento delloccupazione nei servizi, un grande sindacalismo ed un salto sempre pi globale delleconomia che ha portato paesi prima del tutto isolati allo sviluppo. I cambiamenti tra la popolazione sono fra gli effetti pi mirabolanti della rivoluzione industriale. Lo sviluppo della popolazione mondiale iniziato solo con la rivoluzione industriale che ha permesso tassi dincremento annui pi consistenti, un innalzamento della speranza di vita, abbassamento del tasso di mortalit e del tasso di natalit. Tre sono i fattori rilevanti: miglioramenti della scienza medica, della nutrizione e delligiene. Ci sono anche effetti negativi come lagglomerazione della popolazione in metropoli inquinate. Quando i costi di trasporto diminuirono, le informazioni viaggiarono rapidamente e la tecnologia produsse impianti che risparmiavano sui costi fissi quanto pi grandi erano (economie di scala) si pose il problema di creare imprese di grandi dimensioni. Gli U.S.A. furono il paese che per primo svilupp questa idea. Occorreva quindi prevedere unorganizzazione scientifica del lavoro per razionalizzare al meglio i tempi di lavoro (taylorismo). La grande impresa tendeva quindi a divenire sempre pi grande fondendosi con altre imprese simili (integrazione orizzontale) oppure acquisendo quelle alla base (verticale). Nasceva inoltre la figura del manager, con la.d. il suo staff e la catena di manager operativi che permise di staccare la propriet dal controllo spesso frammentata. I confini nazionali sono superati attraverso la multi nazionalizzazione. In alcuni settori per vivono ancora le piccole-medio imprese. Tutti i paesi che si modernizzavano crearono: una banca centrale con il monopolio dellemissione di carta moneta, la supervisione del tasso di cambio e del sistema bancario come prestatore di ultima istanza. Si profilarono cos diversi tipi di banche. Le prime ad essere create furono le casse di risparmio, non profit . Vennero poi le s.p.a. a due tipi: a breve termine o a lungo termine, pi rischiose. Ci sono cos due sistemi finanziari alternativi: quello anglosassone orientato al mercato con la borsa che ha un primato assoluto e la banca un ruolo secondario e quello tedesco, inverso. Lindustrializzazione ha prodotto un incredibile aumento del commercio internazionale tenuto precedentemente a freno dagli alti costi di trasporto, dal basso potere dacquisto e dalla scarsa diversificazione dei prodotti. Il commercio internazionale inoltre permetteva una multi lateralizzazione del commercio oltre ad essere un veicolo di modernizzazione. Per questi motivi si sempre favorito un mercato libero.

In realt i paesi maggiori avevano ragioni per ritenere che il protezionismo potesse giovare alla sua industria nascente. Fino agli 30 in ogni caso vennero comunque mantenuti bassi i livelli di protezionismo senza forti impatti negativi sul mercato. Il funzionamento di uneconomia sempre pi complessa fu favorito dal gold standard che sanciva il diritto di convertibilit della carta moneta in oro ad una parit fissa. Quando loro aumentava, cresceva anche la circolazione cartacea e viceversa. Il sistema funziona per solo e se c un leader in grado di reggere bene il peso del gioco, trovati nel tempo dalla sterlina e dal dollaro americano. Il gold standard regolava linflazione e la deflazione in chiave internazionale. Il colonialismo un fenomeno dai molteplici aspetti che non porta solo vantaggi alla madre patria. Tranne Francia, Gran Bretagna e Cina, il rapporto con le colonie per molti paesi era irrilevante. Tradizionalmente la crisi viene fatta iniziare dal tracollo della borsa del 24 ottobre 29 ma avvisaglie cerano gi state precedentemente, come in Germania che assieme agli Usa fu il paese pi colpito. La situazione di molti paesi croll con estrema contrazione del settore industriale. Le prime banche a fallire furono quelle austriache, di conseguenze quelle ungheresi e poi quelle tedesche che diffusero gli effetti della crisi in tutta Europa con una corsa alloro che mise sotto pressione la Banca dInghilterra, costretta a lasciare il gold standard. La crisi giunse anche in Italia mentre lunico paese risparmiato fu la Francia grazie alle sue riserve auree (20% del totale mondiale). Tentativi effimeri furono fatti a livello internazionale nel destinare flussi verso i punti pi caldi della crisi. Le speranze di raggiungere unopinione comune erano poche visto che tutti i paesi mettevano al primo posto la ripresa interna. Diverse furono le risposte date da stato a stato. In Gran Bretagna la reazione si ebbe solo quando la sterlina fu sganciata dal gold standard che permise una politica monetaria interna espansiva ridando fiato alla produzione industriale ed alledilizia. Dal 38 in poi sintraprese una politica di riarmo e si punt sul Commonwealth in cambio di concessioni politiche. La Germania applic le politiche deflazionistiche in modo estremo aumentando le imposte ed i tassi provocando la caduta della repubblica di Weimar. Vennero meno i capitali stranieri considerando inoltre che il marco non poteva essere svalutato in seguito agli accordi di Versailles della prima guerra mondiale. Solo con Hitler ci fu un riavvio degli investimenti, fu restaurata la piena occupazione a danno della spesa pubblica. Venne intrapresa poi una massiccia campagna di riarmo, al fine di una Blitzkrieg. In Italia fu istituito lIri e lImi con lo stato che si trov a possedere oltre il 20% di tutto il capitale delle spa italiano. Il successo fu tale che lIri da temporaneo divenne permanente. Il regime inoltre var la politica di bonifica ed introdusse le corporazioni, che dovevano permettere di superare i conflitti tra capitale e lavoro, ma in realt non ebbero grande efficacia. Con la campagna di Etiopia si procedette ad un riarmo massiccio seguito poi dallautarchia ma i risultati furono del tutto inadeguati.

Il non volere svalutare il franco port la Francia in condizioni critiche e solo tardi furono intraprese azioni di assestamento. Ne risent lapparato politico con deboli governi che si succedettero al potere fino ad essere del tutto impreparata allattacco tedesco. Gli USA cercarono luscita con il Neew Deal, significativo pi culturalmente che economicamente. In Giappone invece prevale una linea militarista. La seconda guerra mondiale consum una quantit di risorse umane e materiali spropositate dalla quale ne uscirono vincitori gli USA e lUnione Sovietica. Il coinvolgimento degli americani fu da subito evidente ed era impossibile per loro ritornare allisolazionismo. Gli stati europei per far riprendere la propria economia dovevano esportare, ma non potevano farlo senza materie prime ma per averle bisogna per esportare. Il circolo vizioso fu rotto da un piano di aiuti. Gli stessi USA si resero conto che rischiavano di ritrovarsi senza un importante partner commerciale e con il rischio di unaltra grande crisi e senza un muro che bloccasse lespansionismo sovietico. Fu cos che il segretario di stato Marshall annunci lErp, lEuropean Recovery Program, piano Marshall che copr con aiuti americani i disavanzi europei permettendo piani di riavvio della produzione. Fra i paesi maggiormente beneficiari vi furono la Francia, la Gran Bretagna ed anche paesi sconfitti quali la Germania, lItalia. Non si era mai visto che il paese vincitore aiutasse quelli vinti. Il piano Marshall fu strategico perch permise una nuova convivenza in Europa con la nascita dellOece, poi Ocse, lorganizzazione per la cooperazione economica europea che studia le economie europee al fine di migliorarle. La grana vera era la situazione della Germania, la cui ricostruzione era mal vista dai francesi ma era essenziale per leconomia. La soluzione venne dal ministro degli esteri francese Schuman che ide la Ceca alla quale aderirono Italia, Francia, Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo creando un mercato comune per lacciaio ed il carbone. Venne poi creato il Gatt per i negoziati internazionali, fondamenta del futuro WTO. Nel 44 a Bretton Woods si cre la Banca Mondiale ed il Fmi, con il compito di supervisionare il sistema mondiale ed intervenire a sostegno dei paesi in difficolt. A livello politico-militare nacque lOnu e la Nato. Queste organizzazioni internazionali ricrearono le condizioni utili per la ripresa. I migliori risultati vennero da Germania, Italia, Francia ed Austria. La Gran Bretagna invece pag il suo isolazionismo. Per effetto della sua frammentazione e conflittualit, lEuropa scopr in ritardo la piena realizzazione della rivoluzione industriale dovendo paradossalmente importare dallAmerica i suoi successi. Ad oggi leconomia europea, nonostante sacche di debolezza, competitiva e vivace grazie alla creazione di istituzioni nuove, una vasta riserva di forza lavoro, ai vantaggi dellarretratezza, liberalizzazione progressiva del commercio internazionale, bassa crescita dei prezzi delle materie prime, bassi livelli speculativi e politiche economiche espansive. Tutti questi fattori hanno permesso due decenni di crescita sostenuta ma fattori come bassi costi del lavoro e delle materie prime non potevano durare in eterno. Inoltre limpossibilit di imitare la tecnologia americana, il passaggio del regime a cambi flessibili provocarono la fine della supercrescita ed un ritorno di uneconomia pi instabile e complessa per senza grandi crisi.

Intanto il 25 marzo 1957 a Roma venne creata la Cee, il Mec e lEuratom. La totale eliminazione dei dazi fu raggiunta nel luglio del 68 facendo registrare un vero e proprio boom nonostante la persistenza di ostacoli. La vera e propria riforma la si ottenne con il Trattato di Maastricht nel 1988 che ha permesso il libero scambio e movimento di mezzi e persone. I controlli di frontiera vennero gradatamente eliminati fino alla completa sparizione nel 97 dopo aver conciliato le diverse legislazioni europee ed adottato il principio del mutuo riconoscimento. Si inizi a parlare anche di una effettiva unione monetaria, istituita a Maastricht con un secondo trattato dove si sanciva la nascita dellUe seppur differenze rimangono in ambito politico-militare e fiscale. Venne inoltre costituita la Banca Centrale Europea e dal 2002 si adottato leuro quale moneta unica.

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