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CAMPIONI DEL MONDO!

Nessuno ci credeva. Nessuno osava sperare che quella magia avveratasi in quella lontana notte dell82 potesse avvenire di nuovo. Eppure successo. Dopo una scalata incredibile verso la vetta, dopo ottavi, quarti, semifinali da brivido, ecco accendersi la speranza: lItalia in finale mondiale! Incredibile! Chi sar il nostro avversario? Ma certo, proprio loro, i nostri cuginetti galletti, i quali non perdono tempo e facendo leva sul clima assai teso del calcio italiano, cercano in tutti i modi di far innervosire la squadra, i tifosi, tutta la nazione. Tempo sprecato cari cugini: ci vuole ben altro per spaventare gli azzurri. 9 Luglio 2007: il gran giorno arrivato. La finale. Uffici e negozi chiudono in anticipo, amici e parenti si riuniscono davanti alla tv, nelle piazze vengono montati mega-schermi davanti ai quali, in un attimo, si radunano centinaia, migliaia di persone. Tutto pronto, la partita inizia. Le squadre si accendono subito e, dopo appena un paio di minuti, Henry si schianta su Cannavaro, con conseguenze a dir poco disastrose; al settimo minuto la Francia passa in vantaggio con un maestoso cucchiaio di Zidane. Sar pure un campione, ma noi abbiamo Materazzi che non da meno, e in un attimo pareggio. La partita avanza tra azioni ottime da entrambi le parti, ma che non producono alcun vantaggio. Le squadre sono sfinite, ma chiaro che si dovr andare ai tempi supplementari. Non bastano pi i

miracoli di Buffon, la superiorit numerica dellItalia dopo lespulsione di Zidane (a proposito, bravo Zou-Zou, bel modo di chiudere una gran carriera come la tua), e il peggiore incubo dellItalia si realizza: la coppa si decider ai rigori. Sudore freddo, panico, tremarella: si sa, il nostro rapporto con i rigori non esattamente idilliaco. Lincubo ha inizio, Pirlo si prepara. Forza Andrea, forzae s! Fuori uno. Anche il francese segna, poi tocca a Materazzi e anche lui non delude. E il turno di Trezeguet, proprio lui che nel 2002 ci ha strappato il sogno. Ma una volta per uno mio caro: per te, stavolta, c solo la traversa. Poco importa che i due rigori dei francesi vadano a segno, perch De Rossi e Del Piero non ci tradiscono e quando il piccolo grande Grosso segna il quinto rigore, un solo grido esplode nello stadio, per le strade di Berlino, nelle case, ovunque ci sia un italiano: SIAMO I CAMPIONI DEL MONDO! Il cielo azzurro sopra Berlino, e tu non sai se piangere o ridere, non sai se pensare a quanto tempo passato dall 82 o se ricapiter, non sai se guardare la luce negli occhi di chi questa emozione lha gi vissuta o pensare alla tua scoppiante, incontenibile gioia. Come deve essere il sospiro, il singhiozzo dei nostri ragazzi, quelli in campo e quelli per strada, quelli che non hanno ancora trovato o erano ancora troppo bambini per ricordarlo, quel fuoco che arde nel petto. Brillano gli occhi di Cannavaro, ballano gli altri, Camoranesi tiene in mano il suo codino perduto, Lippi ha gli occhi umidi, nel mondo intero un tripudio tricolore. Ti fanno male le gambe come se avessi giocato anche tu. Ma s che hai giocato anche tu!

C solo una parola, una soltanto da urlare, da sussurrare, da fare sentire a tutti: ITALIA! E quando il capitano alza la coppa al cielo, tra i nostri ragazzi esultanti, tra i tricolori svolazzanti, tra milioni di coriandoli e fuochi dartificio, le lacrime si uniscono al sorriso. Esultiamo e vogliamoci bene, perch stasera pi bello essere italiani.

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