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LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012 www.corriereconomia.com

ANNO XVI - N. 7 D ISTRIBUITO CON IL C ORRIERE D ELLA S ERA NON VENDIBILE SEPARATAMENTE

D IREZIONE, REDAZIONE, A MMINISTRAZIONE, T IPOGRAFIA V IA S OLFERINO 28, M ILANO 20121 - T EL. 02.62.82.1 S ERVIZIO C LIENTI 02.63.79.75.10

ALITALIA MURDOCH RIFORME: PARLA CALDERONE

Roberto Colaninno- Imago Ec.

Marina Calderone- Imago Ec.

Rupert Murdoch- Flickr.com
Il volo «low cost» Lo squalo si consola «L’articolo 18?
e le tre spine con i successi Il vero problema
di Colaninno del Wall Street Journal è il costo del lavoro»
PUATO A PAGINA 10 COMETTO A PAGINA 13 TROVATO A PAGINA 17

IL PUNTO

Ma i leader Ue Borsa e Btp Cinquanta giorni di rialzi

hanno paura
della crescita? Ecco dove si può guadagnare adesso
DI MARCELLO MESSORI DI MARVELLI E SABELLA
Il primo bilancio Protagonisti Gli interessi di Axa, Allianz e Munich
L’ P
allegoria della primavera riman- iazza Affari e le Borse
da al risveglio e alla rinascita. E, europee possono salire
nelle medie latitudini temperate
che raggruppano gran parte dei Paesi del-
l’Unione Europea, l’inizio meteorologico di
di un altro 10%. Lo
spread può scendere sotto i
300 punti. La recessione? Sa-
rà sopportabile. Favorite le
FonSai Una partita
riaperta (all’estero)
questa stagione è fissato il 1˚ di marzo. In
quella stessa data si terrà il prossimo Consi- azioni, in particolare i titoli in-
glio europeo che ha un compito gravoso: dustriali. Ecco le opinioni di
arginare lo scollamento fra istituzioni e cit- 40 case di investimento che
tadini, mostrando che anche l’area dell’eu- hanno risposto al nostro son-
ro può risvegliarsi dall’«inverno del pro- daggio. DI SERGIO BOCCONI
prio scontento» e aprire nuove prospetti-
Poste Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/2003 conv. L.46/2004 art. 1, c1 DCB Milano

ALLE PAGINE 18-19

ve di crescita, riduzione della disoccupazio-
ne e benessere. S arà anche un famoso
architetto, come ha so-
’’ L’analisi
Per innescare tale «primavera europea», il
Consiglio dovrebbe porre in agenda tre te-
stenuto con una battuta il
numero uno di Axa, Henri
La Galassia
mi: una più attiva gestione della crisi del ’’ Banca d’Italia de Castries, ma l’iniziativa e le scosse
debito sovrano nei Paesi periferici, che della finanziaria Palladio
inattese
consolidi la strada aperta con l’immissione
di liquidità da parte della Bce a favore del
Ignazio Visco, nel capitale di Fondiaria-
Sai non è passata inosser- Con il rischio dell’ar-
settore bancario; l’avvio di processi coordi-
nati di riduzione dei divari di competitività
nel segno vata. E ora i grandi gruppi
europei delle polizze consi-
rivo di qualche big este-
fra gli Stati, che si riflettono in crescenti di Ciampi derano diversamente il
ro, Mediobanca e Gene-
rali alzano le barricate.
squilibri delle bilance commerciali; il rilan- mercato italiano: in palio
cio della domanda aggregata per accorcia- DI STEFANIA TAMBURELLO c’è una ricca fetta di premi DI MASSIMO MUCCHETTI
re i tempi della recessione o della stagna- A PAGINA 6
da conquistare. A PAGINA 3
zione. Del resto, se il recente accordo sul A PAGINA 2
fiscal compact non vuole essere un mero
strumento recessivo ma il primo passo ver-
so l’unificazione fiscale, tutti e tre questi te-
mi ne sono l’ovvio corollario. Il primo tema
rimanda al rafforzamento dei meccanismi Marchi I conti della maison negli ultimi due anni in crescita del 40% Finanza La mappa e gli intrecci da conoscere
«salva-Stati», che fra poco più di tre mesi
dovrebbe sfociare in una nuova istituzione
permanente: l’Esm. E’ essenziale che l’Esm Moda Ricomincia la corte a Valentino Dopo Palladio Il Nordest
venga disegnato in modo da: disporre di
risorse adeguate per convincere i mercati Parla l’ad Sassi: Permira non vende. E abbiamo un piano per il retail vuole tornare a contare
che nessuno Stato membro dell’Unione
Economica e monetaria (Grecia inclusa) DI SILVIA SACCHI DI STEFANO RIGHI
verrà abbandonato al proprio destino; pe-
Appalti pericolosi
sare per la sola dotazione di capitale sul bi-
N on è ancora il tempo per Permi- ’’ C hi c’è dietro l’incursione di Pal-
Imago Economica

lancio pubblico dei Paesi finanziatori; di-
sporre di procedure decisionali efficienti
ed efficaci, sottratte ai veti incrociati; evita-
re intenti punitivi verso i Paesi inseriti nei
programmi di aiuto e ogni effetto di spiaz-
zamento dei loro investitori privati.
CONTINUA A PAGINA 6
ra di vendere Valentino. Lo dice ladio Finanziaria nel capitale
l’amministratore delegato Stefano
Sassi in risposta alle voci che ne parla-
Il portale del turismo? di FondiariaSai? Un reticolo di so-
cietà e personaggi che in pochi de-
no come «preda». Intanto, la società
ha chiuso il 2011 con un +17,5% e un
Un calvario lungo 8 anni cenni hanno trasformato una regio-
ne ma non riescono a fare sistema
+40% negli ultimi due anni. Parte un DI SERGIO RIZZO e soffrono di una forte carenza di Vicenza Roberto
piano di investimenti nel retail. rappresentatività. Meneguzzo
A PAGINA 15
A PAGINA 8 ALLE PAGINE 4 E 5 di Palladio

Il giorno decisivo L’uomo più ricco di Grecia cerca di vendere Eurobank. Il piano segreto per ridisegnare il sistema bancario ellenico

Se anche Latsis tradisce Atene

screzioni di Atene, però, si te vicina alle trattative. Per met-
sarebbe arrivati alla compi- tere in sicurezza il sistema ban-
lazione di un dossier che cario — aggiunge — serviran-
comprende 16 banche che no circa 50 miliardi (se ne pre-
rappresentano oltre l’80% vedevano 30-40) da prelevare
DAL NOSTRO INVIATO basato a Ginevra, a ciò che è be stata, secondo alcuni, il per- Magnati ellenici il cui valore è crollato e del settore. dai 130 miliardi di aiuti ad Ate-
AD ATENE greco, in particolare ai titoli di no attorno al quale consolida- Spiros Latsis, da una serie di crediti inesigibi- Queste 16 sono state sotto- ne di cui si sta discutendo a
DANILO TAINO Stato che pesano come maci- re il sistema del credito: Yan- possiede li verso un’economia nel quin- poste a uno stress test da parte Bruxelles in queste ore.
gni su tutti gli istituti del Paese. nis Costopoulos, il finanziere il 30% di to anno di recessione. Nel com- di oltre 200 esperti della socie- Una volta che la Banca di
Grecia e la troika avranno ap-

F
uturo del Paese a parte,
l’ipotesi più discussa in
questi giorni nel mondo
finanziario di Atene è questa:
Spiros Latsis, l’uomo più ricco
del Paese, starebbe preparan-
do l’uscita da una parte consi-
stente dei suoi business greci.
Probabilmente intende cedere
la sua partecipazione del 30%
nell’Hellenic Petroleum ma so-
prattutto il 45% di azioni che
possiede, quale socio di con-
trollo, nella Eurobank Efg.
L’obiettivo sarebbe quello di
La ragione è che, da quando è che controlla Alpha Bank, so-
iniziata la crisi, il patrimonio steneva che in Grecia c’è spa-
della famiglia si sarebbe ridot- zio «per non più di due banche
to — secondo la rivista Forbes e mezzo». Ora la fusione è sal-
— da 11 a 4,8 miliardi di dolla- tata.
ri: evidentemente Latsis vuole Entro fine mese, la banca
fermare la caduta di valore. La centrale greca dovrà presenta-
vendita non sarebbe però letta re alla troika internazionale
come un voto di fiducia nel fu- che monitora Atene — Ue,
turo del Paese. Bce, Fondo monetario inter-
Lo scorso agosto, Eurobank nazionale — un’analisi det-
e Alpha Bank avevano annun- tagliata dello stato del si-
ciato l’intenzione di fondersi. stema bancario greco e un
Tutto il sistema bancario è in piano a cinque anni per ri-
una crisi profonda, deve ristrut- disegnarlo. Gli istituti so-
Flickr.com
Hellenic plesso, «il capitale delle ban- tà di investimenti BlackRock:
Petroleum che oggi è negativo», dice una analisi delle perdite sui titoli in provato questo ridisegno del-
e il 45% fonte. portafoglio e sui crediti inesigi- la politica industriale del cre-
di Eurobank Dal momento che la bili. I risultati sono entrati a fa- dito, ognuna delle banche rite-
nute salvabili dovrà presenta-
Efg troika non ha ritenuto che re parte del business plan di re un suo piano: se il rafforza-
la Banca di Grecia fosse in Bain ora nelle mani della ban- mento patrimoniale vedrà la
grado di fare il business ca centrale. Prevede che un partecipazione di privati, l’in-
plan quinquennale, questa gruppo di banche ce la possa fusione di capitale provenien-
ha chiamato un team di fare attraverso aumenti di capi- te dal salvataggio europeo av-
esperti esterni, in particola- tale, fusioni, vendite di asset, verrà attraverso azioni senza
re i consulenti di Bain & creazione di bad bank e aiuti diritto di voto; ma se i privati
Company, compreso l’uf- da parte del Fondo salva Stati non parteciperanno la banca
ficio italiano (inter- europeo. Alcune altre dovran- sarà nazionalizzata. Il caso La-
pellati, non han- no essere del tutto ristruttura- tsis fa pensare che non sarà fa-
no voluto com- te, certamente con perdite di cile trovare investitori.

alleggerire il più possibile turarsi, la fusione avrebbe crea- no gravati da una grande mentare). Se- posti di lavoro. «E qualcuna for- twitter@danilotaino
l’esposizione del suo gruppo, to un istituto più solido e sareb- quantità di titoli pubblici condo indi- se dovrà saltare», dice una fon- © RIPRODUZIONE RISERVATA
2 CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012

Uomini, storie
e strategie IMPRESE & FINANZA

Finanza Solo dall’estero la chance di un’Opa. Ma anche l’avventura in Edison di Edf era iniziata con una partecipazione di minoranza

FondiariaSai Quei convitati di pietra

l’audit di Unipol, che ha com-
portato una lievitazione di
due componenti strutturali co-
me l’adeguamento delle riser-
ve sinistri e le svalutazioni de-
gli immobili, ha alzato ulte-
I big delle polizze alla finestra. Per Axa si tratta dell’ultima possibilità per entrare in Italia da protagonista riormente il fabbisogno a 1,1
miliardi. Ma, esclusa la cessio-
ne a un gruppo estero dalle
DI SERGIO BOCCONI transalpino, il superbig del- bo» blitz di Vincent Bolloré, è di interesse. Certo, non va di- lia, dove però attori compatibi- spalle molto più grandi capa-
l’energia Edf, ha cominciato partita per prima, nell’autun- menticato che lo spread e li con la «missione» non sono ce di assorbire le criticità fi-

L
a battuta di Henri de
Castries non è passata
inosservata: «Palladio?
Un famoso architetto».
Il numero uno del colosso assi-
curativo francese Axa voleva
forse prendere le distanze da
ciò che da Parigi probabilmen-
te giudica al momento «gio-
chetti» italiani. Non ha com-
mentato (come sempre) le vo-
ci di interesse per Fonsai e si è
limitato a dire (come sempre)
che vuole crescere sul nostro
mercato.
Mosse & contromosse
Risposte che danno solo cer-
tezze a metà, ma su una cosa
gli analisti sembrano concor-
di: se Axa, che capitalizza oggi
circa 30 miliardi contro i 600
milioni di Fonsai (valore peral-
tro quasi triplicato rispetto ai
minimi di un mese e mezzo
fa) avesse davvero mirato alla
compagnia dei Ligresti, non
avrebbe esitato a cogliere l’oc-
casione e, con o senza Opa,
l’avrebbe comprata. Al netto,
punto non secondario, di pos-
sibili levate di scudi sulla que-
stione della italianità.
Certo, è impossibile dimen-
ticare che un altro colosso
la «caccia» a Edison (allora no del 2010, alla conquista di quindi il «rischio Italia» era ainumerosi, anzi. Contattata da nanziarie e industriali, la pos-
Montedison) nel 2001 con Fonsai passando per la hol- massimi, era in atto un cam- Mediobanca, con la quale ha sibilità di turnaround è stata
una partecipazione di mino- ding dei Ligresti, Premafin. bio di scenario politico e di go-consuetudine di consulenza e affidata alla fusione destinata
ranza nella cordata con Fiat e Ma la Consob non ha conces- verno, il tutto inquadrato nel- business, Unipol ha accettato a costituire un polo assicurati-
ha chiuso la partita, vinta co- so l’esenzione dall’Opa e la situazione critica europea. di «salire a bordo». L’aziona- vo da 20 miliardi, secondo pro-
munque da tempo, un paio di Groupama si è ritirata. I fatti Insomma, nonostante un ge- riato cooperativo attraverso la tagonista italiano del settore.
settimane fa. Impossibile di- successivi hanno dimostrato nerico interesse per il merca- holding Finsoe non è omoge- Una simile soluzione cam-
menticarlo anche perché pro- che forse così è stato meglio to italiano (confermato nei neo per disponibilità finanzia- bia ovviamente anche la view
prio in occasione dell’«assal- per tutti: nei mesi scorsi lo giorni scorsi da De Castries) re ma sul mercato prevale la dall’estero: Unipol più Fonsai
to» a Montedison, Medioban- «storico» numero uno Jean tutto scoraggiava l’investimen- convinzione che alla fine gli rappresenta un dossier com-
ca in poche ore ha organizza- Azéma è stato messo alla por- to oltre frontiera. ostacoli verranno superati. pletamente diverso da esami-
to la vendita ta e, pur do- Per il salva- nare per un eventuale acqui-
di Fondiaria po un aumen- Soluzioni taggio di Fon- sto.
a Ligresti. to di capitale, Poi c’era sai, gruppo A cantiere avviato si è inseri-
Che poi, non I primi gruppi esteri il gruppo ha probabilmen- Se l’operazione con 8 milioni to l’intervento di Palladio e Sa-
tor, che hanno firmato un pat-
senza passag- erano stati sondati bussato alla te anche lo Palladio è di corto di assicurati e to di consultazione che preve-
gi rocambole- Cdp france- specifico del- con i ratio de comunque la partecipazio-
schi con l’in- in dicembre. Senza se. Allo Stato, la situazione respiro, dopo chi ben al di sot- ne alla ricapitalizzazione di
tervento an-
che di strani risposte positive
dunque.
Oltre ad
di crisi della
compagnia, comprerà le azioni? to delle soglie
regolamenta-
Fonsai. Al momento non si ve-
dono piani industriali alterna-
«cavalieri Axa, anche i che non è sta- ri, non è stato tivi, perciò resta legittimo pen-
bianchi», l’ha gruppi tede- ta risolta dal- pensato sem- sare a un posizionamento in
fusa con la compagnia torine- schi Allianz (che in Borsa vale la prima ricapitalizzazione di plicemente un intervento fi- attesa dell’evolversi della si-
se già posseduta, la Sai. Ma, al 40 miliardi) o Munich Re (20 450 milioni dell’estate scorsa nanziario, magari compren- tuazione. La possibilità di co-
di là delle suggestioni, è diffici- miliardi) o Zurich (28 miliar- che ha visto l’ingresso di Uni- dente uno «spezzatino». La stituire una minoranza di bloc-
le pensare che oggi De Ca- di) avrebbero tutti i numeri credit con il 6,6%. L’impressio- messa in sicurezza della com- co nelle assemblee può rap-
stries possa immaginare di far per conquistare Fonsai. E in ef- ne prevalente era ed è che per pagnia è indispensabile tanto presentare un punto di forza
sponda su un... architetto per fetti, in prima battuta e quindi rimettere sui giusti binari il più considerando che la pri- negoziale, magari in vista dei
concambi. Se l’obiettivo è pu-
entrare dalla finestra in una nel dicembre 2011, per cerca- gruppo sia necessaria una ri- ma lettera di Mediobanca in
ramente finanziario l’orizzon-
partita che ha tutti i numeri re una soluzione al dossier strutturazione pesante, da per- dicembre sollecitava una rica- te temporale è prevedibilmen-
per giocare, volendo, passan- Fonsai, gli istituti di credito seguire con un forte impegno pitalizzazione di 600 milioni, te limitato. A quel punto po-
do per la porta. avrebbero fatto «scouting» sui manageriale oltre che finan- la valutazione «indipendente» trebbe diventare anche inte-
Per esempio, non si sareb- principali gruppi assicurativi ziario. di Goldman Sachs ha fatto sali- ressante «l’uscita»: a chi ven-
be fatto anticipare da Groupa- esteri. Non ottenendo però al- Di conseguenza, la «caccia» re le necessità di rafforzamen- deranno le azioni?
ma che, preceduta da un «fur- cuna concreta manifestazione alla soluzione è tornata in Ita- to patrimoniale a 750 milioni, © RIPRODUZIONE RISERVATA

La stanza dei bottoni a cura di Carlo Cinelli e Federico De Rosa

Derby sull’articolo 18 in casa De Benedetti

cole e medie imprese. È
vero anche che una star
come Vasco Rossi può va-
lere molto più di una pic-
cola azienda. Sarà dovuta
Carlo e Franco in disaccordo anche sulla patrimoniale. Governance spagnola per Fulvio Conti a questo l’attenzione del-
le Fondazioni Cassa di Ri-
sparmio di Modena e
nales , Fulvio Conti si de-
dica alla sistemazione
del gruppo aggiustando
la governance. Come ha
rivelato TopLegal.it, la di-
rezione è definire una
struttura di holding capa-
ce di raggruppare sotto

N
egli anni non han- by in famiglia si riaccen- Monte di Bologna e Ra- un’unica gestione, unifor-
no certo perso oc- de per l’articolo 18. Non venna al sessantesimo di mata da Santiago del Cile
casione per duella- è mai stato un problema Blasco? I due enti reggia- a Pechino, le diverse fun-
re. A cominciare dallo sto- per gli industriali italiani ni hanno fatto davvero zioni. Il progetto One
Imago Economica

rico scontro sull’«antiber-
lusconismo»: pragmatico
l’approccio di Franco De-
benedetti , «senza se e
senza ma» e a tratti ideo-
logico quello di Carlo De
Benedetti . Poi a far discu-
e lo sviluppo, ha sostenu- un bel regalo alla rock-
to a più riprese il patron star di Zocca: un rotondo
della Cir, lontano anni lu- contributo per girare
ce dal pensiero del fratel- «Questa storia qua», ope-
lo, da sempre schierato ra prima di Alessandro
su posizioni analoghe a Paris e Sibylle Righetti ,
quelle di Pietro Ichino . dedicata alla vita di Va-
Fotogramma
Company ha toccato di
recente anche la direzio-
ne affari legali con l’in-
gresso, appunto, degli uo-
mini di Endesa. Il gruppo
spagnolo ha così «piazza-
to» al vertice Francesco

tere i due fratelli è arriva- La differenza non è solo sco. De Borjia Acha Besga , sa-
ta la patrimoniale: l’Inge- nel cognome. *** rà il general counsel glo-
gnere moderatamente fa- *** Largo alla Spagna. Due bale, affiancato per l’Ita-
Fotogramma

vorevole, l’ex senatore as- L’attenzione al territo- Vertici Fulvio Conti, amministratore delegato dell’Enel: anni dopo aver conquista- lia dall’attuale direttore
solutamente contrario. rio evidentemente non è il nuovo direttore globale Affari legali viene da Endesa. to la spagnola Endesa Affari legali, Salvatore
Adesso, di nuovo, il der- solo quella rivolta alle pic- A sinistra, dall’alto, Carlo De Benedetti e Vasco Rossi con José Maria Entreca- Cardillo .

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IMPRESE & FINANZA Uomini, storie

I protagonisti e strategie

Dopo Ligresti L’operazione Unipol-Fonsai cruciale per Piazzetta Cuccia. Per bloccarla servono 2 miliardi

Manovre Generali-Mediobanca
la galassia torna in movimento
DI MASSIMO MUCCHETTI milioni di crediti alla Pre- D’altra parte, con l'au- dopo le Generali. Di questo
mafin, l’holding della fami- mento di capitale prospetta- gruppo sarebbe importante

I
l salvataggio di Fonsai
a opera di Unipol, sup-
portata da Medioban-
ca, è la prima, grande
partita finanziaria del dopo
Geronzi. Per la leadership
di Alberto Nagel, ammini-
stratore delegato in piazzet-
ta Cuccia, è il battesimo del
fuoco. Lo è sul piano dei bi-
lanci, ma anche e soprattut-
to del potere: della capacità
di indirizzare il corso degli
eventi.
Al 30 giugno 2011, Medio-
banca risultava avere sotto-
scritto nel corso degli anni
900 milioni di prestiti subor-
dinati emessi da Fonsai a
tassi pari all’Euribor più il
3-4% e avere accordato 80
In campo
Eidonpress
glia Ligresti, che di Fonsai
detiene il 35%. La banca
d’affari milanese ha la facol-
tà, non l’obbligo, di conver-
tire in azioni Fonsai i subor-
dinati, ma solo dopo che la
compagnia ha bruciato qua-
si per intero il capitale, ridu-
cendolo sotto i minimi di
legge per l'esercizio dell’at-
tività assicurativa. Una simi-
le eventualità sembra sia
da escludere perché il con-
siglio della compagnia fio-
rentina ha ridotto il patri-
monio netto da 1,9 miliardi
a 800 milioni. E ha conte-
stualmente aumentato il ca-
pitale sociale di 1,1 miliardi
senza mai precipitare ai mi-
nimi di legge.
to, Fonsai torna solvibile e i
creditori — Mediobanca co-
me gli altri — ne vengono
tranquillizzati. Da questo
punto di vista, il proposito
di sostenere la ricapitalizza-
zione di Fonsai, manifesta-
to dagli scalatori Roberto
Meneguzzo e Matteo Arpe,
certo non disturba certo
Piazzetta Cuccia.
Diverso, invece, può esse-
re l’effetto del rastrella-
mento azionario sui piani
di Unipol. Mediobanca ha
offerto a Unipol l’intera
Fonsai. Avrebbe potuto pi-
lotarne il break up, lo spez-
zatino. Ha preferito cercare
di costruire il secondo grup-
po assicurativo nazionale,
finanziatrice, ma non azio-
nista. A meno che cospicui
pacchetti di titoli Fonsai e
Generali non restino in ma-
no al consorzio di garanzia
da essa stessa predisposto.
Le due priorità
Unipol si era data due
priorità: a) pagare poco
Fonsai, non più di 5-600 mi-
lioni, inclusi i debiti assun-
ti; b) avere il consenso dei
venditori Ligresti, di cui
avrebbe salvato la holding
assumendone tuttavia il co-
mando. A tale scopo Uni-
pol entrerebbe in Premafin
attraverso un aumento di
capitale riservato e destina-
to a coprire la quota Prema-
Debito Salvatore fin della ricapitalizzazione giunta di terzi, riesce a costi-
Ligresti, presidente Fonsai. E poi la stessa Uni- tuire una minoranza di
onorario del gruppo pol farebbe assorbire Pre- blocco capace di congelare
Fondiaria Sai. mafin da Fonsai che, nello le fusioni, che farà Unipol?
Se l’operazione con stesso periodo, si fondereb- Se Unipol si ritirasse, per
Unipol andasse be anche con la controllata Nagel sarebbe una sconfit-
in porto, nascerebbe Milano e l'Unipol Assicura- ta. Ma finora la compagnia
il secondo gruppo zioni. bolognese, nonostante la
assicurativo italiano, Ora, se il tandem Palla- difficoltà di alcune coopera-
dopo Generali dio-Sator, magari con l’ag- tive di produzione e lavoro
sue azioniste a tirar fuori
quattrini per quest’avventu-
ra, è determinata ad anda-
re avanti. Come? Dando
esecuzione all’aumento di
capitale di Premafin già pat-
tuito e, naturalmente, Con-
sob permettendo. Poi, con
il proprio 35% e il 6,7% in
mano a Unicredit, la Prema-
fin unipolizzata eleggereb-
be il consiglio e il suo top
manager, Carlo Cimbri, ne
prenderebbe in mano la ge-
stione.

Nel mentre, anche Palla-

dio potrebbe trovare qual-
che problema. La sua parte-
Alberto Nagel cipazione maggiore, la Fe-
L’amministratore rak, detiene il 4% di Genera-
delegato di li in proprio e tramite il vei-
Mediobanca, che colo Effeti, fatto in condo-
coordina il consorzio minio con la Fondazione
per l’aumento di Crt. Rispetto ai valori di ca-
capitale di Fonsai, è rico 2010, sul pacchetto Ge-
l’architetto del piano nerali grava una minusva-
di integrazione lenza teorica di circa 450
Fondiaria-Unipol milioni. È possibile che nel
corso del 2011 siano state
fatte operazioni per conte-
nere il danno. Ma se la fon-
dazione torinese volesse far
pulizia nei propri conti do-
vrebbe svalutare di 90 milio-
ni la sua parte di Effeti che,
giova ricordarlo, comprò le
Imago Economica

Generali in buona parte a

debito. Se così fosse, come
farebbe Ferak a non svaluta-
re il resto del pacchetto Ge-
nerali imbarcando ben al-
Carlo Cimbri tra minusvalenza?
L’amministratore Accadano o meno tali
delegato e direttore scaramucce, ci si chiede se
generale di Unipol la guerra di posizione sia
potrebbe essere il nelle corde di Meneguzzo e
manager alla guida Arpe. La breve durata del
della nuova patto di consultazione Pal-
Unipol-Fonsai, se ladio-Sator lascia credere
l’integrazione che gli scalatori vogliano ve-
andasse in porto dere i risultati senza lungag-
gini. Sulla carta, una mossa
vincente sarebbe proporre
a Unicredit una via d’uscita
diversa e migliore. Ma la
strada maestra per mettere
in ginocchio l’operazione
di Nagel rimane quella di
lanciare un’Opa sull’intera
Fonsai e quindi, a cascata,
sulle minoranze azionarie
Fotogramma

della Milano. Eseguendo

poi con mezzi interamente
propri l’aumento di capita-
le Fonsai. Ma per questo
Matteo Arpe colpo non basterebbero
L’amministratore due miliardi. Ma giocarsi
delegato di Sator ha due miliardi cash sulla ruo-
rilevato in Borsa il 3% ta di Firenze, assumendosi
di Fonsai e depositato il doppio rischio dell’eredi-
la settimana scorsa il tà Ligresti e dei titoli di Sta-
patto di to italiani in pancia a Fon-
consultazione con la sai, è un affare dai profili al
Palladio Finanziaria di momento difficili da capi-
Roberto Meneguzzo re.
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4 CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012

Uomini, storie Imprese & finanza

e strategie I protagonisti

La mappa Dietro l’operazione FonSai. I protagonisti quasi sconosciuti della finanza decentrata

Nordest Meneguzzo & soci

La radiografia di soldi e potere
Ecco chi c’è vicino a Palladio, dalla Finint di Conegliano a Veneto Banca di Consoli
Una regione con tanti punti di attrazione e nessuna leadership riconosciuta
DAL NOSTRO INVIATO la famiglia che fa capo a Nicola luppo che prescindono dal cam- Rappresentanze
A PADOVA Amenduni , signore delle Acciaie- panile: Viva l'A e po' bon… Lì, nel- La corsa a Confindustria, con
STEFANO RIGHI rie Valbruna di Vicenza, che incro- la piana, è invece il campanile a Andrea Riello che si è fatto da par-
cia Palladio nel capitale di Ferak, essere protagonista: ognun paròn te prima della partita finale, è solo

A
udace colpo dei soliti
ignoti. Con cadenza ci-
clica, la finanza del Nor-
dest ne mette a segno
uno. L’ultimo è firmato Palladio fi-
nanziaria nel capitale di Fondia-
ria Sai, secondo gruppo assicurati-
vo italiano ridotto sull’orlo del fal-
limento da un miliardo di debiti e
da coefficienti di solidità in cadu-
ta libera. Un collasso industriale
sul quale dopo Mediobanca, Uni-
credit e Unipol si è gettata con il
defibrillatore in mano anche la
piccola e semisconosciuta Palla-
dio di Roberto Meneguzzo e Gior-
gio Drago , scatenando la prima
battaglia della finanza decentrata.
il veicolo che partendo dalla Crt a casa sua. Specie nel momento l’ennesimo episodio di un film già
di Torino di Fabrizio Palenzona della incapacità di individuare visto. Un sogno che sfuma. Come
porta nel consiglio delle Generali una leadership unitaria. nel caso dei ministri, ce ne sono
Angelo Miglietta , passando pro- stati, ma nel ventennale di Tan-
prio per la città berica. Poco più a Export gentopoli provate a ricordarne
nord c’è l’ex Popolare di Asolo e «È un periodo in cui in ambito uno dello spessore di Gianni De
Montebelluna, cresciuta a imma- industriale si respira un’atmosfe- Michelis o del Doge Carlo Berni-
gine e somiglianza di Vincenzo ra pesante — dice Andrea de Vi- ni — senza voler risalire fino alla
Consoli fino a do , ammini- triade Pirubi, Flaminio Piccoli ,
diventare Vene- stratore dele- Mariano Rumor , Toni Biasaglia
to Banca, un no- gato di Finint — tra i cento che son venuti dopo.
me che oggi sta —. Però anche Al netto della questione morale —
stretto a chi ha in questo fran- un fattore — il confronto non reg-
interessi in Pu- gente in Vene- ge. Eppure le eccellenze non man-
glia e nelle Mar- to c’è una clas- cano. «Il Veneto — dice Giustina
che e controlla se imprendito- Mistrello Destro , pdl, già sindaco
una quotata riale che attac- di Padova, attuale componente
con sede a Tori- ca anziché di- della X Commissione attività pro-
Fotogramma

Ma chi sono questi, si son chiesti i no del calibro fendersi. Si duttive della Camera — è terra di
più? Ancora veneti, come lo era di Banca Inter- tratta di im- grandi capacità, ma deve oggi in-
Silvano Pontello quando si inven- mobiliare. prenditori che ventarsi un futuro inedito. I segna-
tò Antonveneta a metà degli anni Venezia Il presidente della talvolta sono li vengono dalla medicina moleco-
Novanta, dando vita all’attuale Desideri Regione Veneto, Luca Zaia, costretti ad an- lare di Vimm, dal porto di Vene-
feudo del Monte dei Paschi, 700 Fondiaria è esponente della Lega dare all’estero zia, dove Paolo Costa sta co-
sportelli in regione guidati da Giu- solo l’ultimo og- dalle difficoltà struendo una rete di alleanze sia a
seppe Menzi ; o come Gianni Zo- getto del deside- concrete che livello passeggeri che di merci, e
nin che una quindicina d’anni fa rio di una terra incontra chi dalle Fiere, Vicenza su tutte, gra-
divenne uno dei primissimi azio- che dal Lago di vuole fare busi- zie a Roberto Ditri , ex manager
nisti della Banca Nazionale del La- Garda si spinge ness in Italia, della Magneti Marelli. La partita
voro con la Popolare di Vicenza o fino a Trieste, ma che co- più importante si sta però giocan-
come, qualche tempo prima, fece in cerca di un munque non do a livello autostradale, l’A4 ta-
Giorgio Zanotto , padre del Banco centro di gravi- mollano. Mi glia in due il territorio, è asse di
Popolare guidato oggi da Carlo tà permanente. sembrano se- sviluppo. Oggi, con le casse vuote,
Fratta Pasini e Pierfrancesco Sa- Dal 1797 non lo gnali impor- molte amministrazioni locali so-
viotti . è più Venezia, tanti». no uscite dal capitale per far spa-
Fotogramma

Veneti come Meneguzzo, che
viene da Malo, il paese di Luigi
Meneghello e dello straordinario
Libera nos a Malo , il ritratto in pro-
sa di una terra che al cinema, tal-
volta, si identifica ancora con Si-
gnore e Signori . Meneguzzo è uno
che non ne perde una, di occasio-
ni di business , dice chi lo conosce,
che sa sempre vedere oltre, capire
dove sta l’affare. Questione di fiu-
to, come stavolta, anche se deve
aggiustare il piano giorno per gior-
no. Intanto, apre a nuovi soci, do-
po le tre banche (Veneto Banca
9,8%, Banco Popolare 8,6%, Mon-
tepaschi 0,5%) nel capitale di Pal-
ladio sembra esserci lo spazio — e
qualche trattativa avviata — per
far entrare un quarto istituto di
credito.
I possibili partner non manca-
no, anche fuori dal credito, come
che sta al Vene- Finanziaria zio ai privati, soprattutto Gavio ,
to come New Internaziona- Mantovani e Astaldi . Sono inizia-
York agli Stati le (Finint) nac- tive a cui manca l’accompagna-
Uniti. Così ogni Roma L’ex sindaco di Padova que nel 1980 mento di un progetto politico che
iniziativa viene Giustina Mistrello Destro, oggi su iniziativa di sappia valorizzare e tutelare que-
risucchiata dai parlamentare del Pdl Enrico Mar- sta progettualità…».
campanili e chi (oggi vice-
una terra che presidente di Lezioni da ripetere
ha saputo cambiare volto — fino Antonveneta) e de Vido: furono i Le infrastrutture sono da sem-
agli anni Settanta i veneti erano primi in Italia a fare le cartolariz- pre il nodo scorsoio di una regio-
considerati i terroni del Nord — zazioni. Oggi Finint controlla Sa- ne che produce e muove le pro-
non è ancora diventata adulta. Po- ve, la società che gestisce l’aero- prie merci su vecchie strade pro-
licentrica per definizione, accusa porto di Venezia, terzo scalo italia- vinciali segnate da filari di plata-
l’assenza di leadership e di rappre- no. Vicina a Generali, con cui esi- ni. Dopo decenni di discussioni,
sentanza. Le Assicurazioni Gene- stono rapporti di reciproca parte- code infinite, morti e inquinamen-
rali sono troppo per essere traino cipazione azionaria, Finint — so-
to, l’allora presidente pdl della Re-
del territorio. Troppo grandi, trop- cia di Ferak ed Effeti — si è svilup- gione Giancarlo Galan — prede-
po proiettate all’estero, più vicine pata attraendo intelligenze non
cessore dell’attuale, il leghista Lu-
a Milano che a Venezia, un player solo finanziarie e oggi a Coneglia- ca Zaia — realizzò il Passante di
mondiale, come sottolinea il no, in quella che era l’area del- Mestre, l’uovo di Colombo del
group ceo Giovanni Perissinotto . l’elettrodomestico, da Zanussi a traffico veneto. Una lezione che
Trieste è lì, potentissima, nell’an- Zoppas, è il primo datore di lavo- non è stata imparata se la recente
golo in alto e segue logiche di svi- ro. apertura dei lavori della Pedemon-
tana è stata immediatamente bloc-
cata da un ricorso. E ancor di più
se ci si perde in discussioni su do-
ve realizzare la fermata veneziana
della futuribile Alta velocità ferro-
viaria, come se ci fossero location
più strategiche dell’aeroporto
Marco Polo. «Vede — sottolinea
Giustina Destro — il Veneto talvol-
ta è come quelle anziane signore
che tengono i gioielli in cassaforte
per timore di essere rapinate. Ma
così non ne godono e tutto resta
in potenza, chiuso in un casset-
to». Come finirà? L’ex impero di
Salvatore Ligresti diventerà la
cassa di risonanza degli interessi
del Nordest? Difficile crederlo, vi-
sta la reazione di Mediobanca e
Unicredit all’entrata in campo di
Palladio. Taluni indicano come
possibile spalla la compagnia fran-
cese Axa, che sarebbe finalmente
decisa a fare in Italia un passo al-
l’altezza della propria fama. Ma si
profilerebbe uno sgarbo di non
poco conto a Generali. Così, la
conclusione è lontana e a Nordest
stanno già pensando al prossimo
colpo. Ma ognuno per conto pro-
prio.
srighi@corriere.it
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Diario sindacale a cura di Enrico Marro emarro@corriere.it

I no global dalla Tav alla Fiom: l’imbarazzo Cgil manifestazione a marzo. E

così è stato. Appuntamento
a Roma venerdì 9. E sulla ho-
me page del sito di Casarini
Spostata a marzo su pressione di Casarini la manifestazione nazionale. In piena trattativa sul lavoro... ecco una video intervista a
Gianni Rinaldini , ex segre-
tario della Fiom e leader del-
al governo. Un bel proble-
ma per la confederazione, vi-
sto che la manifestazione ca-
drà proprio mentre nella
trattativa sul mercato del la-
voro si avvicinerà il momen-
to della verità sull’articolo
18. A piazza San Giovanni,

N
ella decisione della
Fiom di spostare la
manifestazione na-
zionale inizialmente previ-
sta per l’11 febbraio e poi
rinviata, causa neve, di una
settimana e infine fissata al
9 marzo (con l’aggiunta del-
lo sciopero generale dei me-
talmeccanici) deve aver pe-
sato anche la pressione del
movimento no global. Ben
evidenziata, per esempio da
una lettera aperta che dal si-
to di Global Project, la crea-
tura di Luca Casarini , uno
dei leader del movimento, è
stata indirizzata «ai compa-
gni e alle compagne della
Fiom» il 10 febbraio, per cri-
ticare la prima decisione del
segretario generale, Mauri-
zio Landini , di spostare al
18 febbraio la manifestazio-
ne di Roma.
Due le ragioni per le quali
si chiedeva di rinviare l’ini-
ziativa a marzo, come poi è
avvenuto. La prima è quella
di avere il tempo necessario
«a dare vita a ciò che servi-
rebbe veramente», cioè
«una grande mobilitazione
sociale» volta anche a «rove-
sciare» i tavoli della trattati-
va fra governo, sindacati e
imprese sulla riforma del
mercato del lavoro. «Il se-
condo motivo per il quale ri-
teniamo che il 18 non sia la
data giusta — si legge nella
lettera aperta — riguarda
ciò che sta accadendo in
Val di Susa: il 25 febbraio
il movimento No Tav ha
chiamato tutti e tutte al-
la mobilitazione con-
tro gli arresti. È evi-
dente che due
scadenze così
ravvicinate
creano diffi-
coltà per chi
non ha tutta
Cgil questa disponibilità econo-
L’ex mica e di tempo per spostar-
segretario si da un capo all’altro del-
Fiom Gianni l’Italia».
Rinaldini Ora, conclude Global
Project, se «dopo quest’an-
no e mezzo di battaglie insie-
me», la Fiom «non vuole es-
sere semplicemente il sin-
dacato che organizza i me-
talmeccanici, ma anche
una parte fondamen-
tale di quel popolo
dell’alternativa
che è l’unico che
può vincere con-
tro Monti», è
meglio fare la
la sinistra Cgil, che, tra l’al-
tro, spiega come la manife-
stazione del 9 debba diven-
tare «un momento che parla
all’insieme di tutte quelle
forze che non accettano la
logica che si vuole imporre
a questo Paese».
Insomma, siamo alle soli-
te. Da una parte il vertice
della Cgil che cerca di tene-
re l’iniziativa della Fiom in
un ambito strettamente sin-
dacale, dall’altra la segrete-
ria della Fiom che invece
punta a fare dei metalmec-
canici Cgil il traino dell’op-
posizione sociale e politica
dove si concluderà la mani-
festazione, dopo il comizio
di Landini ci sarà quello del-
la Cgil. Che non sarà tenuto
da lla leader Susanna Ca-
musso , che quel giorno sarà
a New York, all’Onu, per la
sessione della Commissio-
ne sullo stato della donna.
Al suo posto, probabilmen-
te, il segretario confederale
Vincenzo Scudiere . Per evi-
tare problemi, la Cgil farà in
modo che per il 9 marzo la
trattativa non sia ancora en-
trata nel merito dell’articolo
18.
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 Codice cliente:

CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012 5

Imprese e finanza Uomini, storie

La testimonianza e strategie

LA MAPPA

Dopo l’aumento
L’intervista Parla il presidente della Fondazione padovana, grande socio di Cà de Sass
di capitale dello scorso
maggio, mi attendo
Banche «Anche su Intesa
ne ha parlato neppure con
un dividendo in linea noi».
In compenso Cucchiani ha
con il 2011, anche se parlato di apertura all’estero.
la singola cedola Cosa sta accadendo, stanno

dobbiamo tornare a pesare» potrebbe scendere sfilando IntesaSanpaolo da

quel territorio che anche lei
rappresenta?
«No, per servire meglio il ter-
ritorio la presenza sui mercati
Finotti (Cariparo): l’espansione all’estero solo per sostenere i territori internazionali e una struttura
di uomini che sappia muoversi
Il Nordest? «Manca rappresentanza, non abbiamo grande industria» globalmente è condizione ne-
cessaria affinché tutti ne abbia-
DAL NOSTRO INVIATO ria medio-piccola e oggi certe policentrico per definizione». no beneficio».
Leader Antonio Non teme che una proiezio-
A PADOVA dimensioni non sono più suffi- Vent’anni dopo la legge
Finotti, 83 anni, da ne estera possa far correre a
cienti: forse va riconsiderata Amato-Ciampi, è il momento
9 presidente della voi gli stessi rischi corsi in pas-

A
ntonio Finotti, 83 an- una certa storia personale. Ora di cambiare marcia anche per
Fondazione Cassa
Imago Economica

ni, è il presidente della
Fondazione Cr Pado-
va e Rovigo, uno dei
maggiori soci di IntesaSanpao-
lo, di cui controlla il 4,18 per
cento del capitale. Dopo 40 an-
ni in banca, nel 1997 è entrato
da segretario generale nella
Fondazione, divenendone pre-
sidente nell’aprile 2003. Il suo
mandato scadrà fra 14 mesi.
Presidente Finotti, scatti
un’istantanea dell’economia
del Nordest.
«Devo chiarire che come Fon-
dazione non abbiamo un con-
tatto diretto con la classe im-
prenditoriale del Nordest. Sia-
mo no profit per definizione.
Detto questo, mi pare evidente
che anche nel Nordest, nelle
province dove noi operiamo, si
sta soffrendo questa situazione
generale estremamente diffici-
le e complessa. Anche perché
in Veneto vi è una imprendito-
l’equilibrio dei conti è garantito
dall’esportazione. Chi ha sapu-
to individuare delle nicchie, do-
ve i giganti delle produzioni
non entrano, riesce a trarre pro-
fitto in virtù soprattutto della
qualità dei prodotti offerti».
L’industria fatica. Ma il Nor-
dest manca soprattutto di
rappresentatività politica. An-
drea Riello ha fatto un passo
indietro dalla corsa per Con-
findustria…
«Qui la grande industria non
c’è, non c’è mai stata. Abbiamo
un modello di sviluppo diverso.
Anche la Benetton, al massimo
della sua potenza, non era radi-
cata qui…».
È questa dunque la radice
del problema: le dimensioni
delle aziende?
«Credo proprio di sì, è la ca-
ratteristica di questa terra, è la
nostra storia. Forse ci sono trop-
pi campanili, perché il Veneto è
le fondazioni?
«Finora le Fondazioni hanno
svolto ottimamente il ruolo a
cui sono state chiamate. Fatal-
mente però si dovranno con-
frontare con una situazione che
è diventata molto diversa rispet-
to al passato, anche recente…».
Un cambiamento che si ri-
flette anche sul loro operare…
«Lo stiamo vedendo. Non mi
riferisco al complesso delle fon-
dazioni che, in IntesaSanpaolo,
valgono circa il 30 per cento del
capitale. Ma in altre realtà (Sie-
na, nda ) siamo alla svolta…».
L’ex consigliere delegato
Corrado Passera, dopo l’au-
mento di capitale della scorsa
primavera, assicurò la distri-
buzione del dividendo anche
a valere sull’esercizio 2011.
Ne avete parlato con il sostitu-
to di Passera, Enrico Tomaso
Cucchiani?
«Conosco Cucchiani da una
di Risparmio di
Padova e Rovigo,
azionista di Intesa
decina d’anni, era ancora a Trie-
ste con il Lloyd Adriatico, ho
un’ottima opinione di lui. Ma
nell’ultimo anno è cambiato il
mondo. Dodici mesi fa nessuno
metteva in dubbio il rimborso
del debito pubblico… Per cui
credo che anche il piano indu-
striale presentato da Passera
quasi un anno fa, vada oggi per
qualche verso rimodulato alla
luce della mutata realtà».
Vuol dire che IntesaSanpao-
lo non pagherà il dividendo?
«Voglio dire altro: si può pen-
sare che le banche riescano ad
aumentare gli utili in un mo-
mento di recessione come l’at-
tuale? Ritengo sia un po’ diffici-
le crederlo. Penso sia necessa-
rio operare sull’organizzazione
delle banche, contenendo i co-
sti, specie se ci sono gli spazi
per farlo. Quanto alla sua do-
manda, io spero vivamente che
la banca paghi il dividendo…».
Quanto si attende? Una ce-
dola come l’ultima, che fu di 8
centesimi?
«(Sorride, nda) Se lei ricorda,
per un paio d’anni la cedola di-
stribuita fu di 38 centesimi per
azione. Nel maggio 2011 furono
otto. Adesso, per gli effetti del-
l’aumento di capitale il numero
di azioni si è incrementato per
cui credo che, anche tenendo
fermo il monte dividendi, il
quid per azione sia destinato a
diminuire. Ma è troppo presto
per poter dare una risposta alla
sua domanda. Cucchiani non
sato dalle fondazioni socie di
Unicredit?
«Non mi pare Cucchiani stia
andando in questa direzione,
non credo che la sua volontà di
internazionalizzare la banca
passi attraverso acquisizioni al-
l’estero. Anche perché ritengo
sia un po’ difficile replicare og-
gi un modello di crescita oltre-
confine come quello attuato in
passato da Unicredit. Non ci so-
no le condizioni. Credo invece
che Cucchiani stia mettendo
l’accento sugli uomini, questo
sì. E questo va benissimo…».
Se l’aspettava Passera mini-
stro della repubblica?
«Credo che nessuno un anno
fa se l’avrebbe visto ministro.
Gli va riconosciuto però che in
IntesaSanpaolo ha fatto molto
bene e bene aveva fatto anche
prima…».
S. RIG.
Twitter@Righist
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6 CORRIER ECONOMIA
Finanza
Personaggi L’uomo che ha sostituito Mario Draghi in via Nazionale: dal rigore nei conti alla difesa della moneta unica
Banca d’Italia Modello Ciampi per Visco
Bilancio dei primi 100 giorni: rapporto stretto con il governo sulle misure anti-crisi. E gioco di squadra
DI STEFANIA TAMBURELLO
T
re mesi sotto pressio-
ne. Vissuti quasi in
apnea per fare fron-
te all’urgenza della
crisi che ha rischiato di far
crollare l’Italia. Se si cerca di
descrivere il primo tratto di
strada di Ignazio Visco alla
guida della Banca d’Italia,
non si può che ricorrere al-
l’immagine di un percorso ob-
bligato. Compiuto in prima fi-
la nelle scelte di politica mo-
netaria della Banca centrale
europea ed in quelle, ugual-
mente difficili, di risanamen-
to economico del governo gui-
dato da Mario Monti. Due ruo-
li ben diversi fra loro, ovvia-
mente, ma che hanno richie-
sto entrambi un impegno a
tempo pieno del governatore.
Nuovo vecchio corso
Non è il caso quindi di ricer-
care segni particolari del nuo-
vo corso di Palazzo Koch, do-
po l’era di Mario Draghi trasfe-
ritosi a Francoforte alla guida
della Bce, perché negli uffici
dell’edificio che domina via
Nazionale guardando a di-
stanza il Quirinale, finora non
si è pensato ad altro che ai
mercati imbizzarriti, ai conti
pubblici da riequilibrare e al-
l’Europa disunita. L’impegno
non si è ancora attenuato, an-
che se l’Italia, come ha detto
Monti, sta uscendo dalla zo-
na d’ombra e se comunque
si è chiusa la fase delle misu-
Imago Economica
Duetti Dopo gli scontri ai tempi di Fazio e la freddezza in quelli di Draghi, torna la conferenza congiunta alla fine del vertice
La riscossa degli ex «numeri due»
Il viceministro Grilli e il governatore debuttano da protagonisti insieme al G20 di Città del Messico
P
er tutti e due è la
prima volta da nu-
mero uno. Vittorio
Grilli, viceministro del-
l’economia, e Ignazio Vi-
sco, governatore della
Banca d’Italia, esordiran-
no sulla scena internazio-
nale alla guida delle ri-
spettive delegazioni al
vertice del G20 finanzia-
rio che si svolgerà a Città
del Messico il prossimo
fine settimana.
L’esperienza a loro
non manca certo: per an-
ni sono stati i numeri
due, sono stati i deputy
che preparano la strada
ai titolari, istruendo i dos-
sier e limando i comuni-
cati finali dei summit pri-
ma del via libera dei mi-
nistri e dei governatori.
Nella capitale dello
Stato nordamericano
avranno invece il ruolo
principale. Anche Grilli
che rappresenterà il mi-
LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012
Timonieri nella tempesta
Il nuovo ruolo
re di intervento di aggiusta-
mento di bilancio. Visco però
ha finito il suo periodo di
clausura: l’intervento, sabato
scorso, all’assemblea dei te-
sorieri del Forex, che è il pri-
mo appuntamento importan-
te dell’anno, rivolto alle ban-
che da lui esortate a non far
mancare risorse all’econo-
mia visto che i problemi di li-
quidità sono stati risolti dai
prestiti della Bce. E soprattut-
to l’esordio come governato-
re al vertice del G20, la prossi-
ma settimana a Città del Mes-
sico, lo proiettano sulla sce-
na pubblica e lo consegnano
ad una maggiore visibilità.
Unità di visione
I tratti fondamentali della
sua gestione Visco li ha già ri-
velati assieme al suo caratte-
re riservato, a volte spinoso,
e sistematico. Forse non ha
avuto molte possibilità di
scelta, vista l’urgenza della
situazione, ma certo il suo
ruolo di stretto consulente
del governo Monti è signifi-
cativo. Lo stesso premier ha
avuto modo di riconoscerlo
e segnalarlo ad ogni tappa di
intervento normativo: dalla
correzione dei conti pubbli-
ci, alle liberalizzazioni alle
semplificazioni. Visco ha
messo a disposizione del-
l’esecutivo, dati, cifre, ricer-
che, proposte, frutto del lavo-
ro complessivo della squa-
dra di economisti ed esperti
della Banca. Sono stati tutti
Vigilanza
Anna Maria
Tarantola, è
vice direttore
generale
Koch Il vice
direttore
generale
Salvatore
Rossi
nistro Mario Monti impe-
gnato a Roma nei suoi
compiti di premier.
I due, viceministro e
governatore, sono in sin-
tonia. Come direttore ge-
nerale del ministero e vi-
cedirettore generale del-
la Banca d’Italia, hanno
districato parecchi nodi
e non solo di carattere in-
ternazionale. Vanno d’ac-
cordo, insomma, a diffe-
renza dei rispettivi prede-
cessori, l’ex ministro Giu-
lio Tremonti e l’ex gover-
natore Mario Draghi. E
questo, non c’è dubbio,
emergerà ben presto.
Segno
Un segnale, anzi, è sta-
to già dato: a Città del
Messico verrà ripristina-
ta la prassi della confe-
renza stampa congiunta
alla fine del vertice. Una
prassi che ha avuto alti
(pochi) e bassi (molti)
negli scorsi anni a causa
coinvolti nella tradizione del
lavoro corale che era stata
propria dell’ex governatore
Carlo Azeglio Ciampi. A co-
minciare dal Direttorio, com-
pletato con l’arrivo di Salva-
tore Rossi al fianco di Anna
Maria Tarantola, di Giovan-
ni Carosio e del Direttore ge-
nerale Fabrizio Saccoman-
ni.
Il nodo dei consumi
Il contributo della banca
centrale traspare in ogni in-
tervento del governo: nel-
l’inevitabile (per aggiustare
in tempi rapidi il bilancio)
scelta di aumentare le impo-
ste gravando sui consumi —
e quindi agendo sull’Iva evi-
tando i prodotti di maggiore
utilizzo — piuttosto che sul-
l’impresa. Nel ritorno della
tassazione sulle case che è
un’imposta patrimoniale an-
che se non colpisce tutte le
grandi ricchezze, che però
— stando agli studi di Banki-
talia — sono difficili da indi-
viduare. Vuoi perché fanno
riferimento a società, che
cambiano, e non a persone
fisiche, vuoi perché tali so-
cietà spesso sono registrate
all’estero. E poi ancora nel-
l’insistenza con cui il gover-
no cerca di spingere l’accele-
ratore delle liberalizzazioni
sui servizi. Visco ne è convin-
to: per far recuperare produt-
tività e competitività alle im-
prese e quindi riavviare la
crescita economica bisogna
Vice Monti dei rapporti più o meno
Vittorio Grilli, ex gelidi tra gli inquilini del
dg del Tesoro ministero di via XX set-
ora vice ministro, tembre e di Palazzo Ko-
rappresenterà ch.
Monti al G20 in Sepolta dall’aperta
Messico ostilità tra Giulio Tre-
monti e l’ex governatore
Antonio Fazio, l’abitudi-
Via Nazionale agire sul breve termine alle-
Il governatore viando il peso fiscale su im-
della Banca prese e lavoro e, ancora di
d’Italia Ignazio più, sul medio e lungo perio-
Visco. È alla do puntando su investimen-
guida di Palazzo ti e innovazione ma anche
Koch dal primo sull’efficienza dei servizi am-
novembre 2011. ministrativi, professionali,
Sostituisce Mario bancari, finanziari e distribu-
Draghi (Bce) tivi.
Euro, unica via
La scarsa crescita del pae-
se e la necessità di riavviarla
è del resto un tasto che la
Banca d’Italia preme da an-
ni. Visco insiste con uno
sguardo allargato all’econo-
mia reale ed un’attenzione
particolare al contributo del-
l’istruzione e della conoscen-
za. Su questi temi proseguirà
la collaborazione col gover-
no, a cui il governatore attri-
buisce un valore tecnico ben
Imago Economica
distinta dalla responsabilità
delle scelte politiche che spet-
tano all’esecutivo, al Parla-
mento e ai partiti. Il tratto fon-
ne di farsi vedere assie-
me per riferire gli esiti
delle riunioni era risorta
con l’arrivo di Mario Dra-
ghi in Banca d’Italia, do-
po le tempestose dimis-
sioni del suo predecesso-
re. Ma non era durata
molto.
IL PUNTO
Se i leader
temono
la crescita
SEGUE DALLA PRIMA
Un tale disegno dell’Esm, che
trova parziali riscontri nel Trat-
tato per la sua istituzione, rap-
presenterebbe l’anticamera
per l’emissione di eurobond
con garanzia congiunta da par-
te di tutti gli Stati-membri non
sottoposti ad aiuti e per la pro-
gressiva costruzione di un Fon-
do monetario europeo.
Il secondo tema presuppone
che i Paesi con i maggiori squili-
bri di bilancio pubblico e di bi-
lancia commerciale abbiano at-
tuato o stiano attuando mano-
vre di riduzione dei propri defi-
cit pubblici e riforme strutturali
per accrescere la loro
competitività. Sarebbe però ir-
realistico pensare che queste
iniziative nazionali possano rea-
lizzare i ri-equilibri attesi in un
quadro di recessione o di sta-
gnazione dell’Unione economi-
ca e monetaria (Uem) e in as-
senza di positive esternalità a li-
vello europeo.
Ecco perché sarebbe necessa-
rio inserire le iniziative naziona-
damentale della Banca d’Ita-
lia, ha detto a più riprese, «è
l’indipendenza di giudizio», Esperto
che vuol dire anche «autore- Marcello
Imago Economica
volezza e credibilità». Quan- Messori,
to al suo ruolo, chi lo ascolta- docente
va alla presentazione del li- di
bro di Carlo Azeglio Ciampi Economia
A un giovane italiano giovedì
sera a Montecitorio, è rima-
sto colpito dall’enfasi e dal- li in un rilancio del mercato uni-
l’assoluta condivisione con co e in una più equilibrata rea-
cui ha ricordato la «passione lizzazione del Patto «eu-
di cittadino al servizio dell’in- ro-plus» e prevedere investi-
teresse generale» dell’ex ca- menti pubblici e partnership
po dello Stato e il suo sentire pubblico-private a livello euro-
«come dovere civico» gli inca- peo.
richi assunti nel corso della Il rilancio del mercato unico
vita. L’impegno di civil ser- avrebbe il positivo effetto di
vant, quindi innanzitutto. Co- rendere meno asimmetrici gli
me consulente del governo sforzi di riequilibrio dei Paesi in
ma anche come banchiere difficoltà, in quanto sollecite-
centrale, convinto che l’euro rebbe aperture e aggiustamen-
sia stato un successo da difen- ti anche da parte dei Paesi «for-
dere a tutti i costi e che all’Eu- ti» (Germania inclusa).
ropa manchi ancora la neces- La realizzazione di investimenti
saria unità di indirizzi e di ge- europei, da allocare soprattut-
stione politica. to negli ambiti di maggiore fra-
© RIPRODUZIONE RISERVATA gilità, diminuirebbe l’onerosità
e accrescerebbe le probabilità
di successo delle manovre na-
zionali di aggiustamento e di
riequilibrio.
Le ultime considerazioni po-
trebbero anche fornire una so-
Con l’andare del tem-
po era però caduta nel
nulla, senza che fosse sta-
ta annunciata una deci-
luzione per il terzo tema. Dan-
do per scontato che il Consi-
glio europeo del primo marzo
non sarebbe in grado di impor-
sione ad hoc. Una parten- re alla Germania e ai suoi Paesi
za prima del tempo del satelliti il rilancio della loro do-
ministro o un’importan- manda interna, nel breve perio-
te riunione del governato- do i progetti pubblici e pubbli-
re erano state le giustifi- co-privati di investimento euro-
cazioni per non rispetta- peo sarebbero in grado di raf-
re l’impegno congiunto forzare la domanda aggregata
senza esplicitare la fred- dell’Unione economica e mone-
dezza esistente tra i due. taria e contrastare, così, le ten-
denze recessive.
Prova Il finanziamento di tali investi-
Ora, Visco e Grilli ci ri- menti non rappresenterebbe
provano. E non c'è dub- un problema insormontabile.
bio che l’Italia in questa Esso potrebbe essere assicura-
fase abbia bisogno di tut- to dall’emissione di project
ta la sintonia possibile, bond nell’ambito del bilancio
visto che sarà chiamata a europeo, dal coinvolgimento
spiegare come ha inten- di istituzioni europee e interna-
zione di superare defini- zionali a ciò preposte, dal raffor-
tivamente la fase più bu- zamento e dall’utilizzo dei Fon-
ia della crisi. di transnazionali già attivati dal-
Quella che aveva fatto le Casse depositi e prestiti dei
salire il paese sul banco principali Paesi dell’Unione eco-
degli imputati nel prece- nomica e monetaria, dagli stes-
dente incontro tra i rap- si profitti che l’Esm potrebbe re-
presentanti, in quell’oc- alizzare mediante l’emissione
casione i capi di Stato e di eurobond e l’acquisto a prez-
di governo, dei Venti pae- zi inferiori al nominale dei titoli
si più ricchi del mondo a del debito pubblico dei Paesi
Cannes in novembre. in difficoltà.
S. TA. MARCELLO MESSORI
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CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012
Europa
L’intervista Parla l’economista di Chicago che piace agli italiani d’America. «Un errore l’unione fiscale Ue»
Debiti «Il default della Grecia?
Non metterebbe a rischio l’euro»
Cochrane: Atene deve pensare a crescere. L’Italia combatta la corruzione e faciliti il business
DI MARIA TERESA COMETTO
N
on è vero che se la Grecia
fa default deve lasciare
l’euro. E che così crolle-
rebbe l’Unione moneta-
ria. E che per evitarlo i tedeschi de-
vono salvare gli stati in difficoltà.
La valuta unica europea è un’otti-
ma idea che può funzionare senza
unità fiscale, ma chiarendo che
ogni membro è responsabile dei
suoi conti: se si indebita troppo,
può fare default , cioè non rimborsa-
re in tutto o in parte i creditori co-
me un’azienda privata. Far finta
che i titoli sovrani fossero a rischio
zero è il peccato d’origine dell’at-
tuale crisi europea, ha spiegato al
CorrierEconomia John Cochrane,
docente di Finanza alla Booth scho-
ol of business della University of
Chicago e autore del blog The
Grumpy Economist (L’economista
burbero). Le sue provocazioni so-
no seguitissime dai molti economi-
sti italiani che lavorano negli Usa e
ne discutono su Noisefromame-
rika.org .
Come può evolversi la crisi gre-
ca?
«Dipende. Ogni passo fatto nel-
l’affrontarla crea un precedente im-
portante per gli altri Paesi e per
l’Unione monetaria. Dalla soluzio-
ne della crisi greca si imparerà co-
me l’euro zona continuerà a funzio-
nare; se ci saranno salvataggi per
tutti i membri; se verranno adotta-
te misure di crescita o austerità».
Crede che la soluzione miglio-
re sia il default ?
«No, la soluzione ideale sarebbe
per la Grecia adottare una politica
di crescita economica con cui po-
ter ripagare i debiti, ma Atene non
sembra interessata a questa strada.
È vero invece che il default non im-
plica per forza l’uscita dall’euro. È
possibile fare default e mantenere
la stessa moneta. La Grecia è un
semplice stato debitore, come tanti
che hanno fatto default nei secoli, a
partire dall’Inghilterra di Edoardo
III che nel 1345 fece fallire la banca
fiorentina Peruzzi, suo creditore.
Attorno al 1830 diversi stati Usa fe-
cero default e più recentemente la
Russia e l’Argentina vi hanno fatto
ricorso».
Ma un default della Grecia met-
terebbe nei guai le banche euro-
pee che hanno le casse piene dei
suoi titoli…
«Certo. È una situazione che po-
teva essere evitata negli ultimi due
anni e invece le autorità europee
che controllano le banche le hanno
incoraggiate ad aumentare gli ac-
quisti di titoli greci, come se fosse-
ro a rischio zero, e a usarli come ga-
ranzie per i prestiti della Banca cen-
trale europea, anch’essa ora piena
degli stessi bond ».
Anche con il nuovo governato-
re Mario Draghi la Bce continua a
sbagliare?
«Non voglio fare commenti sulle
persone. Il punto è che si è arrivati
a un impasse : la Grecia non può e
non vuole pagare i suoi debiti, la
Germania non pagherà per tutti.
Uno scenario probabile sarà il riac-
cendersi dell’inflazione in Europa:
quando gli investitori non compra-
no più i titoli nuovi che dovrebbero
rimpiazzare i vecchi in scadenza, la
banca centrale può stampare più
euro per continuare a comprarli».
E la via della maggior integra-
zione delle politiche fiscali euro-
pee?
«È un’altra cattiva idea. Signifi-
cherebbe accettare il controllo tede-
sco sui bilanci della Grecia o del-
l’Italia e nessuno lo vuole, giusta-
mente. L’unione monetaria può
La crisi dei debiti sovrani
L’intervista
funzionare senza quella fiscale, ba-
sta stipulare che gli stati membri
possono fare default come le azien-
de e che le banche, compresa quel-
la centrale, devono trattare il debi-
to sovrano come quello degli emit-
tenti privati».
A proposito di Italia, i progetti
di riforma del governo Monti sem-
brano piacere a Wall Street, che il
premier ha da poco visitato: van-
no nella direzione giusta?
«Le riforme annunciate, in parti-
colare quella del mercato del lavo-
ro, sono l’unica speranza per la cre-
scita economica e quindi per ripa-
gare i debiti. L’Italia avrà superato i
suoi problemi quando apparirà in
testa alle classifiche mondiali sui
Paesi dove è più facile fare business
o dove c’è meno corruzione. C’è
una grande differenza fra uscire
dalla crisi con politiche di austerità
o di crescita: austerità di solito si-
gnifica tasse più alte e crollo del-
l’economia; crescita è associata a
meno regole sui capitali e i merca-
Il risparmiatore
italiano punti
su fondi monetari
o azionari indicizzati
Controcorrente John Cochrane
Maramotti
La classifica delle preoccupazioni dei money manager
E tra i rischi spuntano gli alieni
L’ ottimismo dei gestori è in
crescita. Ma i temibili tail risk,
i rischi di coda, i rischi molto rari,
non si possono mai sottovalutare.
L’analisi mensile di Bofa Merrill
Lynch sul sentiment di oltre 200
gestori globali, con masse
amministrate superiori ai 600
miliardi di dollari, mette in luce
tanto il ritorno dell’ottimismo tra i
fund manager, quanto la
preoccupazione per il
concretizzarsi di situazioni
inaspettate.
Sul versante dell’ottimismo vale la
pena sottolineare che nella
rilevazione di febbraio meno di
un quinto dei rispondenti ritiene
probabile una recessione globale,
mentre aumenta la fiducia nella
prosecuzione della crescita cinese.
Risultato: i fund manager
sovrappesano le azioni e le
I crac più recenti
ti, tasse più basse su una base più
larga, un ambiente insomma che
non toglie la voglia alla gente di
creare un’impresa e assumere la-
voratori».
Qualcuno spera che sia la Cina
a salvare l’Europa…
«Sta già facendo un regalo al-
l’America comprando migliaia di
miliardi di dollari in bond del Teso-
ro Usa. Il pericolo è che più si ritar-
dano le riforme, più è difficile dire
a ogni gruppo — avvocati, farmaci-
sti, camionisti e così via — che de-
ve rinunciare alle sue condizioni
speciali».
Anche il debito sovrano Usa è
a rischio?
«Siamo tutti sulla stessa strada
della Grecia, la differenza è quan-
materie prime all’interno dei loro
portafogli.
Tuttavia c’è anche attenzione ai
pericoli potenziali. La ripresa dei
mercati finanziari, infatti,
potrebbe essere messa in forse
dalla crisi dei debiti sovrani in
Europa (sebbene la percentuale di
chi teme questa eventualità
scenda dal 65% di gennaio al 59%
di febbraio). Aumenta invece dal
10 al 14% la quota di coloro che
temono l’adozione prematura di
politiche fiscali restrittive, capaci
di strangolare la già debole
ripresa.
Stabili, intorno al 10% del totale,
le risposte di chi è preoccupato
per gli effetti di uno scoppio della
bolla immobiliare cinese. Ferma al
3-4% la quota di chi paventa
l’eventualità di una nuova corsa
dei prezzi delle materie prime o il
to siamo lontani da una crisi. An-
che l’America ha un debito pubbli-
co crescente e nessun progetto di
ridurlo, e la sua economia non cre-
sce in modo robusto. A un certo
punto gli investitori possono non
voler più comprare nuovi T-bond
al posto di quelli in scadenza. Ma
è impossibile prevedere quando
succederà».
Come può difendersi un rispar-
miatore, se nessun investimento
è «sicuro»?
«Deve pensare al lungo termi-
ne, proteggendosi con titoli indi-
cizzati all’inflazione e azioni che
pagano buoni dividendi. Per un
italiano, fondamentale è la diversi-
ficazione internazionale, con fon-
di monetari o azionari indicizza-
ti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
default delle obbligazioni
municipali degli Stati Uniti.
Aumentano, invece, i tail risk,
percepiti dai gestori e raccolti
sotto la generica etichetta di «altri
rischi». E qui l’elenco puntiglioso
della ricerca di Bofa Merrill Lynch
non tralascia alcuna delle
preoccupazioni che agitano i
gestori previdenti. Fra gli «altri
rischi» predominano,
logicamente, le angosce di natura
geopolitica, come l’esplodere del
conflitto tra Iran e Israele, un
tracollo dell’intero Medio Oriente,
o un attacco ai pozzi petroliferi.
Ma niente viene escluso. Neppure
il tail risk di un close
extraterrestrial encouter, un
incontro ravvicinato con
intelligenze aliene. Che, chissà
mai perché, potrebbe rivelarsi
assai dannoso per la stabilità dei
mercati finanziari.
MARCO SABELLA
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7
L’intervento
di Silvio Rubbia
(Gramma Green Am)
La crescita italiana?
Scaldiamola
con le fattorie del sole
U
n’esigenza centrale dell'Italia di oggi è quella di
poter praticare linee di sviluppo economico che
permettano contemporaneamente creazione di
occupazione: dunque soluzioni di sviluppo sostenibile.
L'esigenza è chiara e di fin troppo facile enunciazione, ma
molto più difficile risulta l'individuazione di questo tipo di
soluzioni. E' pertanto importante sottolineare come l'evo-
luzione della tecnica, e le condizioni dei mercati finanziari,
rendono oggi disponibile e praticabile un’opzione di svi-
luppo di reddito e creatrice di posti di lavoro su vasta sca-
la, specie nel Sud Italia: la produzione congiunta ed inte-
grata di prodotti alimentari e di energia elettrica. Questa
soluzione di sviluppo sostenibile ha oggi sia una base tec-
nica che una base economica.
La base tecnica di questa linea è la produzione, con alta
produttività, di prodotti ortofrutticoli in ambiente control-
lato assieme ad energia elettrica fotovoltaica. Si tratta ne-
cessariamente di serre fotovoltaiche effettive, dove il ter-
mine effettive significa che deve essere garantito che la
produzione elettrica non limiti in nessun modo la
producibilità agricola. La normativa relativa deve, ovvia-
mente, garantire in sede autorizzativa questa condizione,
che scoraggi soluzioni «false», cioè le cosiddette serre bu-
ie.
Un’unità agricola basata su serre fotovoltaiche effettive
(fattoria solare) può mettere a disposizione del produttore
alcuni importanti vantaggi, come una produttività agrico-
la nettamente superiore — almeno 50 volte — al corri-
spondente terreno aperto con culture ad alta qualità e al-
to prezzo e inoltre numerosi posti di lavoro stabili (5/8 per-
sone per ettari serra) con attività a chilometro «doppio ze-
ro» (produzione e consumi «distribuiti»).
In prospettiva a questi vantaggi specifici, possono ag-
giungersi quelli di una integrazione con impianti a biomas-
sa (cogenerazione), di uno sviluppo del valore aggiunto
lungo la filiera agroalimentare e una valorizzazione aziona-
ria del capitale-terra. E last ma non least la possibilità di
nuovi e più moderni modi di lavoro agricolo (meccanizza-
zione).
Per contro a questi chiari vantaggi produttivi, la base
economica della produzione fotovoltaica deve essere og-
getto di un’attenta
analisi. Come è noto,
gli indubbi attuali dif-
Oggi si può unire ferenziali di costo di
produzione del KWh
la produzione tra le soluzioni fossili
agricola a quella esono quelle fotovoltaiche
stati oggetto di
di energia pesanti attacchi in re-
lazione agli incentivi
elettrica del Conto Energia. Ma
qui mi sembra neces-
sario stabilizzare alcu-
ni numeri che devono fare giustizia di molte superficialità.
Con riferimento ai valori 2012, se è vero che il prezzo
medio dell'energia elettrica di origine fossile è di circa 8
cent/KWh all'uscita della centrale, mentre quello del foto-
voltaico può essere stimato in circa 21 cent/KWh (Centro
Sud), questo divario di circa 13 cent è più che assorbito,
già da oggi, da una produzione integrata elettrica rinnova-
bile e agricola. Infatti possiamo innanzitutto stimare in cir-
ca 6 cent/KWh il maggior valore del KWh del fotovoltaico
nel punto di consumo rispetto a quello fossile per: minori
costi/perdite di distribuzione, premio per la CO2 non
emessa e sostenibilità di approvvigionamento/prezzo per
20 anni. Rimane dunque un divario di circa 7 cent/KWh
rispetto alla cosiddetta «grid parity». Ebbene il valore net-
to della produzione agricola integrata può coprire questo
divario permettendo così una «Integrated grid parity» già
da oggi! Dimensionalmente sarebbe possibile, ad esem-
pio, dimezzare le importazioni di energia elettrica ricon-
vertendo il 20% delle attuali serre e generando circa cen-
tomila posti di lavoro.
Oltre a ciò una agricoltura intensiva basata su fattorie
solari può essere un’importante linea per il progresso so-
ciale del territorio. L'ampliamento dell'attività svolta sul
territorio alla produzione di forme varie di energia com-
porta per la figura dell'agricoltore un profondo arricchi-
mento di mestiere e non una semplice giustapposizione
monetaria.
Molto correttamente il ministero dell’Economia ha rico-
nosciuto ciò definendo la produzione di energia in agricol-
tura come «attività agraria connessa». Il secondo cambia-
mento è che le fattorie solari potranno aggregarsi in rete
con una unità comune in grado di produrre, per gli asso-
ciati, economie di scala di acquisto e commerciali, oltre-
ché di competenze specialistiche. E' la proposta di una
nuova forma associativa nel territorio: Agrinet, compatibi-
le con la frammentazione delle proprietà agricole italiane.
Dunque si apre oggi una importante linea di sviluppo
sostenibile in Italia e con grandi potenzialità di esportazio-
ne di soluzioni impiantistiche nei paesi della Sunbelt mon-
diali (Expo 2015): bisogna ora metterla alla prova dei fatti,
contando su una visione pubblica coerente come quella
che è nelle mani dei nostri governanti.
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8 CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012

Imprese L’industria del made in Italy

I nomi storici, i protagonisti, le storie

Lusso L’amministratore delegato Sassi: «Il Paese ha eccellenti imprenditori, però gestire un portafoglio di brand è diverso» Le strategie

Valentino «Ci vogliono tutti. Ma è presto» E ora il marchio

dà il via al piano
Nessun italiano sta guardando il dossier. Nel 2011 ricavi su del 17,5%, utile lordo a 20-25 milioni di investimenti
DI MARIA SILVIA SACCHI del marchio. Il nostro è un nuovo
modello di business, pur nel rispet- D opo «il forte recupero di
redditività degli ultimi

V
endere, «ci venderanno,
certo. Ma non adesso.
Non è ancora il momen-
to». Nell'Italia dei marchi
in fuga verso capitali stranieri, Va-
lentino è indicato come il prossi-
mo pronto a passare di mano. Ma
l'amministratore delegato Stefano
Sassi dice che è troppo presto.
«Quando l’azionista (il fondo
Permira con il 60%, 20% parte del-
la famiglia Marzotto e per il 20% al-
tri co-investitori di Permira) sarà
pronto, farà i suoi passi. Ma siamo
ancora a metà di un percorso im-
portante».
Il 2011 si è chiuso con un fattura-
to di 322,4 milioni di euro, in cre-
scita del 17,5% sul 2010 e di quasi il
40% rispetto a due anni prima; e
con un margine operativo lordo
(Ebitda) tra i 20 e i 25 milioni (il bi-
lancio non è ancora stato approva-
to dal consiglio di amministrazio-
ne); il debito è attorno ai 20 milio-
ni di euro. Questa settimana viene
inaugurato il primo negozio con il
nuovo concetto disegnato da Da-
vid Chipperfield insieme ai due di-
rettori creativi di Valentino, Maria
Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli.
«Per noi rappresenta la fine della
prima parte del nostro progetto,
ora possiamo ripartire con l’espan-
sione».
Il mondo della moda e del lus-
so si sta sempre più concentran-
do su pochi grandi gruppi, soprat-
tutto francesi. Lvmh di Bernard
Arnault, Ppr di François-Henri
Pinault, l’outsider Labelux. E
sempre più si fanno avanti capita-
li cinesi. Ma la qualità (dimensio-
ni, nazionalità) dell’azionista di
controllo, conta o non conta?
«Ciò che è veramente importan-
te è il marchio, che consente a
un’azienda di andare avanti anche
senza dimensioni molto grandi.
Ma il tipo di azionista conta, per-
ché definisce il contesto, gli obietti-
vi di medio-lungo periodo, le stra-
tegie. Per esempio, poter contare
su finanza per gli investimenti per-
mette di costruire per il lungo ter-
mine. E permette di crescere di di-
mensioni, un elemento quest’ulti-
mo che offre un potere negoziale
— pensiamo alla scelta delle loca-
tion — rilevante in alcune parti del
mondo come la Cina».
E, allora, Valentino...
«Mi auguro che, quando acca-
to della grande tradizione di Valen-
tino. Ma, come ho detto, è ancora
presto. In questo momento la no-
stra unica preoccupazione, come
management, è quella di cogliere a
pieno il potenziale di immagine e
di crescita di uno dei marchi e del-
le aziende più prestigiose del ma-
de in Italy».
C’è dibattito nel nostro Paese
su questa continua cessione di
marchi a società straniere: dal ca-
so Bulgari rilevato da Lvmh, a
Brioni, oggi parte del gruppo
Ppr. L’Italia può andare avanti
così? Anche per quanto riguarda
l’occupazione...
«Valentino lavora in Italia, pro-
duce in Italia, lo stile e il manage-
ment sono italiani. È la nostra for-
mula di business. Per quanto ri-
guarda il nostro Paese... Bisogna
essere realisti: chi ha la liquidità o
le capacità per fare un grande grup-
po su modello dei francesi? O c’è
una istituzione pubblica che si pre-
occupa di questo "esodo" oppure
ci vuole una leadership imprendi-
toriale. Noi abbiamo ottimi im-
prenditori che potrebbero cresce-
re in questa direzione, penso a To-
d’s, Zegna, Diesel, per fare i primi
nomi che mi vengono in mente.
Ma se guardo a chi, in questo perio-
do, ha fatto mosse di avvicinamen-
to a Valentino, non c’è alcun italia-
no».
Perché?
«L’Italia è un Paese eccellente
nell’imprenditorialità, abbiamo
dei veri geni del prodotto, dello sti-
le, della creatività. Ma sono caratte-
ristiche diverse dalla gestione di
un portafoglio di marchi».
Ci sono marchi importanti in
forte sofferenza. Cosa si può fa-
re?
«Credo poco al "cavaliere bian-
co". Penso che per costruire un
gruppo solido occorra avere caval-
li vincenti che si tirano dietro altri
cavalli vincenti. Altrimenti si fini-
sce per avere un marchio di talen-
to che garantisce la cassa agli altri.
C’è chi fa così, ma quanto denaro
si deve investire?».
Parlava della crescita di Valen-
tino. In pochi anni è uscito il fon-
datore, Valentino Garavani (set-
tembre 2007). Ne ha rilevato il te-
stimone Alessandra Facchinetti,
sostituita però dopo pochissimo
tempo (ottobre 2008) da Maria
Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccio-
due anni, gennaio è partito
bene, soprattutto l’estero», dice
Stefano Sassi alla vigilia
dell’inaugurazione, a Milano,
del più grande negozio di
Valentino al mondo. «Per noi
ha una forte valenza strategica,
è il primo negozio in cui la
nuova visione creativa di
Valentino si manifesta in modo
compiuto — dice
l’amministratore delegato —.
Nel nuovo layout trovano
spazio in modo adeguato
categorie di prodotto che in
questi anni sono state
fondamentali per la crescita,
quali borse e scarpe».
Nella seconda metà del 2011 è
stato lanciato il profumo («è
partito molto bene») e
quest’anno sarà avviata la
nuova licenza occhiali con
l’americana Marchon.
«L’obiettivo per il 2012 è di
continuare a crescere con
questo trend. Siamo ottimisti,
siamo riusciti a portare
Valentino da un’azienda di
enorme immagine a un
business solido e importante».
I conti del 2011 consentono di
«dar seguito a un programma
di investimenti importanti sulla
rete retail, precedentemente
limitati», dice Sassi. Per
quest’anno sono stati messi in
preventivo una trentina di
milioni di euro.
Nei prossimi tre anni saranno
aperti a livello mondiale 40-50
negozi diretti (e riaggiornati
tutti gli altri) arrivando a
130-140 negozi monomarca di
proprietà. Sarà rafforzata la
presenza nelle aree a forte
sviluppo attraverso il
potenziamento delle
partnership già avviate.
Intanto, Valentino ha fatto il
suo ingresso in Brasile dove
saranno aperti 3-4 negozi entro
fine anno.
A trainare i conti, l’estero,
«l’Asia soprattutto, ormai l’area
più importante per il retail
anche se all’inizio del 2012 si
mostra un filino più riflessiva. E,
poi, gli Stati Uniti, che restano
nuovo modo di essere sul mercato. Manager il nostro primo mercato, e il
Noi abbiamo scelto di perseguire Stefano Sassi, Giappone: entrambi stanno
una continuità fortissimamente amministrato- andando molto bene anche in
evolutiva, rendendo moderno il re delegato questa prima parte del 2012.
marchio nel rispetto di tutta la tra- di Valentino Come nel 2011, invece,
dizione Valentino. Non ce ne sono Ha riportato l’Europa continua a essere
Imago Economica

drà, Valentino passi a qualcuno li... tanti di casi come il nostro. L’uscita al profitto abbastanza ferma».
che dia continuità a quanto fatto «Sono stati anni incredibilmente del fondatore è sempre un passag- la società, M. S. S.
in questi anni e rispetti il lavoro intensi. L’uscita di Valentino ha im- gio traumatico per un’azienda». controllata © RIPRODUZIONE RISERVATA

dei direttori creativi e l’immagine posto di costruire o ricostruire un © RIPRODUZIONE RISERVATA da Permira

Fil di Ferré a cura di Giusi Ferré

La moda non sa più giocare d’anticipo da parte delle agenzie di ra-

ting, disoccupazione. Co-
me affrontare questa atmo-
sfera pesante? Con la con-
Mercoledì partono le sfilate. Con il solito contorno di eventi, celebrities e curiosi. E la crisi? sueta effervescenza che ac-
compagna le sfilate, le cele-
brities presentate come ami-
proposta che arriva dalle
passerelle, tese a modelli di
donne che un po' spaventa-
no, un po' sembrano il cata-
logo di deliri che non vo-
gliono passare: la velina, la
fanciulla in fiore con ambi-

L
a prima settimana del-
la moda milanese do-
po la grande gelata
dell'economia, che da set-
tembre si è abbattuta su un
Paese già sull'orlo di una
crisi di nervi, si presenta
compatta: 72 sfilate in sette
giorni, da mercoledì 22 feb-
braio a martedì 28, quasi
una passeggiata rispetto
agli anni trascorsi. Nessuna
polemica sulle location , tra
le quali fa la sua entrata
trionfale il Castello Sforze-
sco, dopo un accordo con il
Comune di Milano che ha
sottolineato una volta di
più l'importanza del siste-
ma moda-tessile per la cit-
tà, apprezzata dal punto di
vista internazionale pro-
prio per la sua industria del-
la creatività, dall'abbiglia-
mento al design.
Eliminate le tensioni tra
la nuova amministrazione
e la Camera nazionale della
moda, che nella scorsa edi-
zione avevano fatto temere
un rapporto conflittuale do-
po quello idilliaco con la
giunta Moratti, Mario Bosel-
li, presidente di Cnmi, ha
però annunciato che le pre-
visioni per il 2012 non sono
buone: proseguendo nel Sindaco gi appaiono insopportabili che e generosamente paga- zioni di carriera nello spet-
trend sottozero dell'ultimo Giuliano e improponibili. te (si fa, ma non si dice. An- tacolo, l'olgettina, la coguar
trimestre 2011, i cui riflessi Pisapia Anche la parola lusso ha zi, guai a dirlo), la festa, woman plasmata dal Pila-
si sono visti anche sul par- un suono fastidioso, che l'evento qualsiasi cosa signi- tes e a caccia di preda giova-
ziale insuccesso dei saldi, sembra stonare con la real- fichi questa parola e pur- ne, la sensualona, la provo-
viene stimata la possibilità tà, più che far sognare. È ché sia mediatico, la mo- cante, la politica con spac-
di una reale contrazione questa la contraddizione stra? Un corollario che, pu- chi e calze autoreggenti, la
delle vendite. Il vento di con cui si è scontrata la mo- re alleggerito, assottigliato, figlia di, intendendo la ra-
tempesta, insomma non ri- da: per definizione, sem- semplificato, accompagna gazza dal cognome impor-
sparmia quello che sem- pre giovane, allegra, questi giorni, e viene giudi- tante, che si tratti di spetta-
brava un settore privile- vincente, con scarse cato un complemento indi- colo o di antica nobiltà.
giato e che si trova a fa- preoccupazioni per spensabile da buyer e stam- Strano come la moda, che
re i conti con un mon- la quotidianità, e pa, che valutano la potenza da sempre anticipa e a vol-
do che sta cambiando oggi alle prese con di fuoco di un sistema an- te provoca i cambiamenti
così velocemente che una realtà concen- che dalla seduzione dell'of- sociali, si trovi questa volta
personaggi, atteggia- trata su spread, ferta mondana e culturale. a inseguirli. Sempre che rie-
menti, comportamen- tagli, risparmi, Quello che dovrebbe si- sca a vederli.
ti, abitudini di ieri, og- declassamento curamente cambiare è la © RIPRODUZIONE RISERVATA

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CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012 9

10 CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012

Servizi Mercato & Territorio

I piani delle compagnie aeree

Bilanci Dove andrà la compagnia dopo l’uscita di Sabelli. Il 2011 si è chiuso quasi in pareggio. Entro Pasqua il verdetto Antitrust Con Air Dolomiti

Lufthansa
Alitalia Colaninno-Ragnetti, volo in economy riparte
Virata su low cost e charter, baricentro spostato dalla Milano-Roma alla Sicilia. Prove di resistenza al Frecciarossa
nei charter di lungo raggio) e la
da Bergamo
DI ALESSANDRA PUATO
Wind Jet di Nino Pulvirenti, presi- Catania batte Linate
Q uando, nel maggio

C
i sono momenti in cui vo-
lare basso è una necessi-
tà, accade anche per l’Ali-
talia che ora punta sul
low cost. Il pareggio di bilancio
2011 è stato mancato per un soffio
e almeno tre sono i problemi aper-
ti: la spada di Damocle dell’Anti-
trust sulla Milano-Roma, un merca-
to ancora difficile con il crollo della
clientela d’affari (-18% in ottobre),
la concorrenza delle compagnie
del Golfo come Emirates, Eithad,
Cathay che ormai hanno il 50% de-
gli ordini degli aerei di lungo rag-
gio e stanno spostando fuori dal-
l’Europa gli hub, gli snodi interna-
zionali. Tutto, mentre si allontana
l’ipotesi di vendita ad Air France
(nel 2013 scadrà il vincolo societa-
rio, lock up), crollata in Borsa del
73% in un anno: l’ex socio forte.
L’Alitalia del 2012 parte con que-
ste difficoltà, ma una certezza: sarà
targata sempre più Roberto Cola-
ninno. Il presidente della compa-
gnia di bandiera (di cui è socio al
7,1% attraverso Immsi) e di Piag-
gio, con l’uscita dell’amministrato-
re delegato Rocco Sabelli, rafforza
la presa. Avrà al suo fianco, proba-
bilmente, Andrea Ragnetti, suo
candidato e uomo di marketing, ex
Philips, destinato a insediarsi al po-
sto di Sabelli se, come previsto, il
consiglio d’amministrazione di ve-
nerdì 24 febbraio lo designerà, ma-
gari nominandolo transitoriamen-
te direttore generale. Se l’assem-
blea di fine marzo-aprile ratifiche-
rà la nomina, Colaninno e Ragnetti
dovranno affrontare insieme la fa-
se nuova, l’espansione nel low
cost. Con attenzione ai prezzi e alla
fedeltà del cliente non-business.
Dal 4 maggio, ha annunciato Ali-
dente del Catania Calcio.
I dettagli sono ancora da defini-
re e ci sarà poi da passare il vaglio
dell’Antitrust. «Siamo certi che le
autorità italiane valuteranno il nuo-
vo assetto del mercato con la dovu-
ta attenzione», dice Frances Ouse-
ley, direttore per il mercato italia-
no della rivale Easy Jet. Ma è un pia-
no di rottura. Per le rotte nazionali,
sposta infatti il baricentro di Alita-
lia verso la Sicilia, dove Wind Jet ha
sede e Blue Panorama lavora. E dal
2010 la prima rotta italiana non è
più la Milano-Roma (1,5 milioni di
passeggeri l’anno), ma la Roma-Ca-
tania (1,7 milioni). Al terzo posto
c’è la Palermo-Roma (1,4).
«Avere la Sicilia permette il po-
tenziale monopolio sulle prime tre
direttrici nazionali», dice Oliviero
Baccelli, vicedirettore del Cer-
tet-Bocconi (Centro di economia
regionale, dei trasporti e del turi-
smo). È un piano che scansa un
po’ il rivale Mauro Moretti, cioè le
Ferrovie dello Stato con il Freccia-
rossa, e la Ntv di Montezemolo, in
arrivo con il suo Italo. Con l’Alta Ve-
locità, dicono i dati Bocconi-Enac
(vedi tabella), sulla Linate-Fiumici-
no sono stati persi (vedi tabella) fra
il 2007 e il 2010 il 37% dei passegge-
ri (1,5 milioni contro 2,4). Meglio
guardare altrove. In attesa del ver-
detto Antitrust sulla Milano-Roma.
L’istruttoria
È attesa entro Pasqua la conclu-
sione dell’istruttoria dell’Authority
sulla tratta più redditizia d’Italia, di
fatto controllata da Alitalia dopo la
fusione con Air One. L’indagine è
stata avviata dopo tre anni e mezzo
di moratoria, concessa nel 2008 al
piano di salvataggio della compa-
sia via aereo, e in questo caso l’in-
tervento dell’Autorità sarà meno ri-
levante; oppure soltanto i passegge-
ri via aereo, ed è possibile allora
che Alitalia debba cedere degli slot
(le «finestre» di atterraggio e decol-
lo) su Linate. Ipotesi temuta dalla
compagnia, ma bene accolta dalla
scorso, Lufthansa an-
nunciò la rinuncia a
Malpensa sembrò una riti-
rata tedesca dal mercato ita-
liano. Anche perché la com-
pagnia teutonica a fine
2008 aveva lanciato con for-
za la propria società tricolo-
re annunciando di voler fa-
re di Malpensa, orfana di
Alitalia, il proprio quarto
hub, dopo Francoforte, Mo-
Sea di Giuseppe Bonomi ormai in tuali. Si vedrà come giocherà Cola- naco e Dusseldorf. Ma poi,
capo anche al Tesoro (con il socio ninno questa partita. Di certo c’è complice la crisi, ha dovuto
F2i), perché aprirebbe ad altri vet- che l’accordo con Sea, firmato in ridimensionare i suoi pia-
tori e rivitalizzerebbe anche Mal- settembre, è ancora congelato, in ni.
pensa. Proprio a Bonomi, Sabelli attesa della firma del premier Ma- A dicembre del 2011 pe-
aveva dichiarato guerra sul contrat- rio Monti per il decreto attuativo. E rò lo scenario sembra me-
to di programma di Sea con l’Enac anche in Aeroporti di Roma le parti no catastrofico: la compa-
per l’aumento delle tariffe aeropor- sono ancora in attesa di essere con- gnia tedesca infatti annun-
vocate dal governo per avviare le cia il nuovo collegamento
consultazioni. Milano Orio-Francoforte,
inaugurato da Air Dolomi-
Il ritorno dei charter ti, che dà l'opportunità ai
Il cambio di rotta di Alitalia, co- passeggeri che scelgono la
munque, è chiaro: prezzi bassi e ri- compagnia italiana del
presa dei charter. L’anno scorso la gruppo Lufthansa di rag-
compagnia ha ceduto aerei a tour giungere più di 200 destina-
operator come Eden Viaggi. «E ora zioni in tutto il mondo.
Blu Panorama porta con sé tutto il «È la prova che non ab-
charter che Alitalia aveva dismesso bandoniamo l’Italia — dice
— dice Baccelli —. Ma è una fetta Michael Kraus, presidente
di business rischiosa, è il segmento e amministratore delegato
che più ha risentito della crisi». di Air Dolomiti —, ma ab-
Quella crisi che ha visto fallire in biamo capito che si tratta
tanti e ha portato Sabelli ad ammet- di un mercato complesso e
tere: «Sarà improbabile centrare in forte trasformazione. La
l’obiettivo del pareggio operativo vicinanza con la Germania
nell’anno». Al settembre 2011 la è tale che possiamo sfrutta-
perdita netta era di 25 milioni e l’as- re i nostri scali tedeschi co-
semblea di primavera approverà
me base per tutta l’Europa
un bilancio con probabile margine
lordo negativo per 10-15 milioni,
su un fatturato di circa 3,5 miliardi.
È lo 0,2% del giro d’affari e oltre un Francoforte
decimo rispetto alla perdita di tre Michael
anni fa. E dal 2009 al 2011 (nove Kraus,
Imago Economica

talia la scorsa settimana, Air One, il
suo marchio quasi-low cost, inau-
gurerà il quarto scalo italiano, Ve-
nezia: 12 rotte. Ed è di un mese fa il
progetto d’integrazione con due
compagnie low cost, la Blue Pano-
rama di Franco Pecci (forte anche
Effetto Alta Velocità
Liberalizzazioni
gnia condotto dall’Intesa Sanpaolo
di Corrado Passera, oggi ministro
per lo Sviluppo. I tempi però sono
cambiati e il tema è ormai la con-
correnza aereo-treno. Due gli esiti
possibili: vengono considerati, sul-
la tratta, i passeggeri sia via treno
mesi) i passeggeri di Alitalia sono amministrato-
saliti da 16,6 a 18,8 milioni. Ma la re delegato di
quota di mercato Alitalia-AirOne a Air Dolomiti
volume è scesa sul segmento dome-
stico dal 51,2% al 49,9%. E su Mal-
Tandem Roberto Colaninno, presidente di Alitalia e Piaggio; e, in piedi, pensa, pur con AirOne, Alitalia è e anche per le destinazioni
Andrea Ragnetti, candidato amministratore delegato della compagnia terza con il 10%, dopo Lufthansa più lontane».
(11%) e Easy Jet (oltre 25%). Va in questa direzione
La consolazione (o conseguen- anche l’inaugurazione dei
za) è che il fronte dei soci non si è voli diretti di Lufthansa tra
sfaldato. Nel 2011 è uscita solo la Linate e Berlino: il primo
Fingen dei Fratini, che ha venduto collegamento dallo scalo
il suo 1,33% all’Ottobre 2008 di In- che è monopolio di Alitalia
tesa. E si sono rafforzati l’ex Borlet- sulla Milano-Roma. «Certo
ti Davide Maccagnani (dall’1,24% — conferma — l’Italia per
all’1,4%) e l’immobiliarista Achille noi è un mercato strategico
D’Avanzo (dal 2,04% al 2,7%), che sia per l’interesse che i tede-
ha acquistato da Salvatore Mancu- schi hanno per il vostro Pae-
so (sceso dal 4,44 al 3,8%). L’inde- se, sia perché gli italiani
bolita Air France resta primo socio che vengono in Germania,
al 25%. Che ne farà? anche per lavoro, rappre-
© RIPRODUZIONE RISERVATA sentano una quota impor-
tante del nostro business».
Vero è che però fino a
qualche anno fa Lufthansa
sembrava avere più fiducia
nel mercato italiano, al pun-
to da considerare Air Dolo-

Rifiuti e gas, quelle gare senza regole in gara; terzo, va compilato un ca-
pitolato di gara con regole omo-
genee, non diverse Comune per
Comune. Ci vogliono mesi. È dal
miti come la compagnia re-
gionale che poteva operare
anche su scali minori sco-
vando potenzialità inaspet-
Devono partire le aste pubbliche per le utility. Ma nessuno si muove: manca una firma 2000 che si parla di gare sui servi- tate del business. Un pro-
zi pubblici in Italia, ora che ci sia- getto che sembra essere tra-
mo facciamole funzionare». montato. «Per niente —

P
artono, quest’anno, le ga-
re sui servizi pubblici loca-
li. Lo dice il decreto sulle
liberalizzazioni. Ma quali sono le
regole per partecipare ai bandi?
E qual è il profilo richiesto? Anco-
ra non si sa: manca il decreto at-
tuativo e, comunque, nessuno si
muove.
Rifiuti, trasporti, luce e gas: tut-
to quello che finora è stato gesti-
to il decreto Monti di gennaio, ab-
bassando la soglia di valore del
servizio oltre la quale vanno in-
dette le aste da 900 mila a 200 mi-
la euro l’anno e spostando il ter-
mine dal 31 marzo al 31 dicem-
bre 2012. È una svolta per i servi-
zi ai cittadini e una partita gigan-
te per le utility, in testa quelle del-
le grandi città come Milano, Ro-
ma, Torino: i soli rifiuti valgono 7
nessuno alle gare, o ci sia una
concorrenza fittizia — avverte
Gianpaolo Attanasio, partner as-
sociato di Kpmg —. Lanciare una
gara sul servizio pubblico locale
Imago Economica
è complesso: l’appaltante, cioè il
Comune, deve disporre dei dati
per garantire una base d’asta».
Per esempio, se gestisce le reti
gas dovrà sapere e indicare il va-
lore patrimoniale delle reti, la lo-
ro anzianità, dove sono; per la
raccolta e lo smalitimento dei ri-
fiuti, dovrà segnalare le postazio-
ni logistiche, le macchine, le
eventuali stazioni di conferimen-
I concorrenti potenziali ci so- obietta Kraus — semmai lo
no. Nelle reti gas, per esempio, si abbiamo rivisitato. Qual-
va da Italgas all’Enel Rete Gas che anno fa sembrava che
del fondo F2i, da Snam Rete Gas il mercato aereo italiano
alle utility come Iren, A2A, Hera, fosse pronto a crescere an-
Acea, Toscana Energia. Sull’igie- che sulle rotte minori. Inve-
ne ambientale, ancora Hera e ce la crisi ha bloccato tutto.
Iren. Potrebbe partire il risiko Ma rimangono ancora scali
con nuove aggregazioni. dalle enormi potenzialità.
«Ma sono interessate anche le Li stiamo studiando e pre-
piccole lombarde come la Gelsia sto torneremo a investire.

to «in house», per competenza
territoriale, dalle ex municipaliz-
zate di riferimento, dovrà essere
messo all’asta fra diversi concor-
renti, stranieri compresi. Lo pre-
vedeva la manovra di agosto del
governo precedente, lo ha ribadi-
miliardi l’anno, calcola Kpmg.
Inoltre è una questione che coin-
volge un esercito di dipendenti:
100 mila nell’igiene urbana, 78
mila nei trasporti. Il problema è
che mancano le regole.
«Si rischia che non partecipi
to. «Ma questo non è stato anco- in Brianza o l’Egea di Alba, le ve- Siamo certi di avere la flessi-
ra fatto — dice Attanasio —. So- nete come Agsm Verona — dice bilità e la rapidità per cen-
no tre i passi necessari: primo, Attanasio —. Può essere un bel trare gli obiettivi che ci sia-
servono i riferimenti normativi motore di rilancio per l’econo- mo posti. A breve in Italia
su come dev’essere organizzata mia». Se parte. copriremo molti scali di
Attesa Tomaso Tommasi di la gara; secondo, va definito il pe- A. PU. grandi prospettive».
Vignano, presidente di Hera rimetro e il valore di che cosa va © RIPRODUZIONE RISERVATA ISIDORO TROVATO
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CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012
Imprese
Controcorrente Utile su del 29% e un obiettivo: tornare primi davanti a Bmw e Audi
Mercedes Anche nell’auto
spunta l’asse franco-tedesco
Il pianale della Twingo per la Smart, il motore V6 per la Infiniti
Il gruppo Daimler si allea con Renault-Nissan. E investe in Europa
DI BIANCA CARRETTO
D
ieter Zetsche, presi-
dente di Daimler, ha
presentato con un sor-
riso i conti dello scor-
so anno, i migliori dei 125 anni
di storia della casa di Stoccarda
che controlla Mercedes: «Ab-
biamo fatto del 2011 un anni-
versario di successo», ha esordi-
to. E ha aggiunto: «Siamo sicuri
di battere questi risultati nel
2012». I dati più rilevanti riguar-
dano l’utile netto di 6,03 miliar-
di di euro, cresciuto del 29%, e
il fatturato, arrivato a 107 mi-
liardi (+ 9%). Gli azionisti han-
no festeggiato con un dividen-
do di 2,2 euro per azione, con-
tro gli 1,85 euro del 2010. Sarà
il decennio di Mercedes?
La casa della stella vuole tor-
nare al vertice del mercato Pre-
mium, davanti ad Audi e Bmw.
E la spinta di cui parla Zetsche
arriverà non soltanto da model-
li «alto di gamma», come ci si
aspetta da Mercedes (sono in
fase di costruzione vetture di
prestigio come il suv coupé
Mlc, la Cls Shooting Brake e la
nuova Classe S), ma, principal-
mente, da un’inedita piattafor-
Industria automobilistica
Qui Stoccarda
ma a trazione anteriore, molto
flessibile (in codice Mfa), che
aumenta la condivisione di par-
ti meccaniche e motori, monta-
ti su diverse versioni della stes-
sa vettura.
Gli investimenti
La prima uscita è stata sulla
nuova Classe B. Seguirà, dopo
il salone di Ginevra, la Classe A
che ha abbandonato, grazie a
questo schema architettonico,
le linee tipiche del monovolu-
me che avevano caratterizzato
Le vendite per segmento...
le due generazioni precedenti
(dal 1997, con l’innesto della
classe B nel 2005, sono state
prodotte oltre 2,5 milioni di vet-
ture), per trasformarsi in una
berlina sportiva, in diretta com-
petizione con le due concorren-
ti tedesche, la Bmw serie 1 e
l’Audi A3. La Classe A verrà pro-
posta nelle versioni berlina a
cinque porte, coupé a tre porte,
berlina a quattro porte, con car-
rozzeria suv a trazione integra-
le o crossover a due ruote mo-
trici.
...e per area geografica
All’attacco Dieter Zetsche,
presidente di Daimler. Agli
azionisti un dividendo di
2,2 euro per azione, contro
gli 1,85 euro del 2010
Per produrre la Classe B e A,
Mercedes ha stanziato 600 mi-
lioni destinati ad ampliare lo
stabilimento tedesco di Ra-
statt, dove lavorano 5.700 di-
pendenti ed è stata aggiunta
una linea per le scocche, che
vengono caricate via rotaia e
trasportate direttamente nel re-
parto produzione. Altri 800 mi-
lioni sono stati destinati al nuo-
vo impianto ungherese di Ke-
cskemet. È il segnale che si può
innovare e incrementare la pro-
duzione anche in un momento
così critico, creando nuovi po-
sti di lavoro (nel 2009 e 2010
erano stati investiti tre miliar-
di). Fabbricare, sfruttando to-
talmente le proprie strutture,
oggi per un costruttore è una
delle migliori soluzioni per con-
tenere i listini: presupposto per
avere successo in questa fascia
di mercato.
A Rastatt verranno anche as-
semblate, in piccola serie, le
versioni ibrida ed elettrica.
Le ibride
La Classe A E- Cell avrà il col-
legamento alla ricarica via wire-
less: niente cavi né spine, baste-
rà avvicinarsi alla centralina
per attivare il trasferimento di
energia alle batterie. Per la
Smart Fortwo electric drive, Da-
imler sta invece sperimentan-
do una struttura in cui viene di-
rottata l’eccedenza di energia
rinnovabile, da sfruttare per la
11
ricaricare le batterie, ottimiz-
zando i costi e riducendo l’im-
patto ambientale.
L’alleanza con i francesi
Con lo stesso pianale Mfa
verrà costruita la Renault Espa-
ce. Mercedes, infatti, si è allea-
ta con il marchio francese nel-
l’aprile del 2010 e da questa col-
laborazione nascerà anche una
berlina di segmento E, marchia-
ta Renault, che sostituirà la Vel
Satis. La casa tedesca, da parte
sua, utilizzerà il pianale della
nuova Twingo per costruire la
Smart (altro marchio Daimler)
nella versione ForFour: uscirà
dal 2013, dal sito Renault in Slo-
venia, a Novo Mesto. Un altro
marchio, Infiniti, legato a Nis-
san che è il socio di Renault,
avrà il pianale Mfa, per una
nuova vettura media, sotto il
marchio nipponico, sempre
nel segmento C Premium. È un
crossover, per ora chiamato
Dx, di cui Infiniti vuole vende-
re, entro il 2016, 500 mila unità,
con produzione a Graz, in Au-
stria. Il produttore giapponese
godrà di tutti i vantaggi derivan-
ti dalla matrice Mercedes e sa-
rà proprio questa Infiniti a do-
tarsi del motore V6 della casa
tedesca. Mercedes, a sua volta,
potrà usufruire dei propulsori
a benzina a tre cilindri e diesel
a quattro cilindri, costruiti da
Renault. Daimler fornirà inve-
ce batterie prodotte in un altro
stabilimento tedesco, a Ka-
menz, mentre Nissan metterà a
disposizione motori elettrici e
componentistica elettronica.
Alla fine del 2012, dalla fab-
brica del gruppo francese di
Maubeuge verrà lanciato un
furgone urbano siglato Merce-
des Benz, ma sviluppato con-
giuntamente, inedita alleanza
franco-tedesca.
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12 CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012

Imprese L’industria dell’high tech

Vecchie glorie e nuovi concorrenti

L’identikit della holding

Staffetta anticipata Dal primo aprile cambio della guardia alla guida della società giapponese, arriva Kazuo Hirai

Sony Playstation contro Apple e Samsung

Il nuovo vertice punta sulla «console» tuttofare. Uno smartphone dove veicolare film e musica, gli assi del gruppo
DI MARIA TERESA COMETTO
sempre più inclini a divertir-
si con i videogiochi sui tele-
Samsung (il «numero 1» fra i
produttori di Android, lo
do di peso e autorevolezza
fino a diventare il responsa-
bile di tutto il business dei
videogiochi nel 2006, l’an-
no in cui Ken Kutaragi — il
creatore della console —
aveva scioccato il Ceo
Howard Stringer con la noti-
evolvere in questo tipo di delli S e P, in vendita da fine zia che il nuovo modello PS
smartphone è la nuova Play- 2011, non hanno registrato 3 avrebbe perso oltre 2 mi-
Numeri

È
salito ai vertici di
Sony per aver sapu-
to far tornare reddi-
tizia la Playstation,
il prodotto su cui il produtto-
re giapponese è leader mon-
diale.
Ora Kazuo Hirai — il nuo-
vo Ceo in carica dal prossi-
mo 1˚ aprile — deve ripetere
il miracolo con l’intero grup-
po, reduce dal quarto anno
consecutivo di bilanci in ros-
so, una débacle senza prece-
denti nei quasi 70 anni di sto-
ria di Sony. Non sarà facile,
perché i profitti della Playsta-
tion sono destinati a calare
con il cambiamento delle
abitudini dei consumatori,
Un giapponese
«made in Usa»
Kazuo Hirai.
Il leader di Sony
è nato il
22 dicembre
1960 a Tokio. Ha
fatto studi
americani. È
entrato nel
gruppo
dell’elettronica
nel 1984. Dopo
aver riportato ai
profitti la
Playstation, dal
fonini intelligenti invece che
sulle tradizionali console;
mentre parte molto in ritar-
do, nella competizione con
gli iPhone di Apple e i Gala-
xy di Samsung, la nuova divi-
sione Sony mobile commu-
nications, appena nata co-
me erede della joint venture
Sony Ericsson.
Proprio la settimana scor-
sa Sony ha annunciato il
buon fine dell’acquisizione
(costata 1 miliardo di euro)
da Ericsson del 50% del-
l’azienda di telefonini, an-
ch’essa in rosso: 247 milioni
di euro di perdite nel 2011,
con soli 32 mila telefonini
venduti — un decimo di
stesso sistema operativo
adottato da Sony) — e una
quota di mercato globale
scesa all'1,8%.
Tutto in uno
Il sogno di Hirai è uno
smartphone che integri tut-
te le funzioni della Playsta-
tion portatile, compreso il
collegamento al suo
network online, e sappia far
leva sui contenuti originali
prodotti da Sony con la pro-
pria casa discografica e i pro-
pri studi cinematografici, in
modo da distinguersi dal-
l’esercito di Android. Secon-
do il sito giapponese AV Wa-
tch, il prodotto che potrebbe
station mobile, PS Vita, il cui un boom di vendite (non so-
sistema operativo offre già no noti i dati precisi).
una serie di funzioni mobili
come la navigazione su In- La scalata
ternet e la connessione 3G, Hirai sembra essere il ma-
oltre ad applicazioni come nager giusto per riunire fi-
Twitter, Facebook e Skype, e nalmente le due anime di
all’opzione di scattare foto. Sony: quella degli ingegneri
Il suo lancio in America ed giapponesi, che l’hanno fon-
Europa è previsto questa set- data nel 1946 e continuano
timana, dopo aver debuttato a restare focalizzati sul-
in Giappone a fine dicem- l’hardware; e quella dei cre-
bre. Dal suo successo dipen- ativi di Hollywood e di chi
dono in gran parte le chance punta sui contenuti e sul
della ripresa di Sony, che è software come fonte princi-
indietro anche sul fronte dei pale dei profitti. Il nuovo
tablet: aveva dichiarato di Ceo infatti non solo è bilin-
voler conquistare nel 2012 il gue, ma è cresciuto a caval-
primo posto fra i tablet An- lo fra le due culture, quella
droid, ma per ora i suoi mo- americana e quella nipponi-
ca. Nato 51 anni fa a Tokio,
figlio di un banchiere che lo
portava spesso con sé in
viaggio negli Stati Uniti e in
Canada, ha frequentato
scuole private «americane»
anche mentre viveva in
Giappone. Laureato nel
1984 alla International Chri-
stian University di Tokio, ha
accettato l’offerta di lavora-
re per Cbs/Sony (ora Sony
music), perché gli piaceva
l’idea di andare in ufficio in
jeans e respirare un’atmo-
sfera «rock 'n' roll», ha spie-
gato al Wall Street Journal .
Il suo primo compito era
stato fare il traduttore per i
Illustrazione di Stefano Fabbri
liardi di dollari nel suo pri-
mo anno di vita. In quattro
21 anni Hirai ha fatto tornare
Le candidature al profitto la Playstation, ta-
agli Oscar per i gliando i costi di produzio-
film prodotti da ne e motivando i dipenden-
Sony. Sono ti. Così nell’aprile 2011 è sta-
«Moneyball» e to promosso a capo di tutta
«The Girl With the
la divisione dell’elettronica
Dragon Tattoo» di consumo, che compren-
6
I premi Grammy
de i videogiochi, i personal
vinti da Adele computer, il network di ser-
(nella foto) che fa vizi online e i televisori.
parte della Questi ultimi sono la fonte
scuderia di di maggiori perdite per il
gruppo: 2,3 miliardi di dolla-
ri sul totale di 2,8 miliardi in
rosso nel bilancio annuale
in chiusura a fine marzo, se-
condo stime della stessa
azienda.
La produzione di tv sarà
Sony Music
2,86 per questo ridimensionata,
La perdita, in con un forte ricorso all’out-
miliardi di dollari, sourcing, ha già annunciato
di Sony prevista Hirai, che avrebbe dovuto
per il bilancio diventare Ceo nel 2013 al
annuale che posto di Stringer, l’«ameri-
chiude a mrzo cano» che non parla giappo-
2012
nese ed è in carica da sette
4
anni. Ma l’aggravarsi della
Gli anni
crisi ha accelerato la succes-
consecutivi in cui
sione. Il nuovo Ceo promet-
il bilancio si è te di scuotere la mentalità
chiuso in rosso di Sony: basta con il vantar-
19
si dei passati successi, dove
La l’enfasi era sull’hardware
capitalizzazione di (come l’iconico Walkman
Borsa in miliardi del 1979); il futuro si gioca
di dollari. Nel 200 sulla «esperienza dell'uten-

1˚ aprile 2012 complessi come i Beastie era di 100 miliardi te», ovvero sul software e i
diventerà Ceo di Boys durante i loro tour 100% servizi. Resta da vedere se
Sony corporation giapponesi. Il controllo saperlo dire in giapponese
prendendo il Quando è nata la Playsta- acquisito sui perfetto basterà a farsi capi-
posto di Howard tion a metà Anni '90, Hirai è telefonini ex Sony re, e seguire su questa stra-
Stringer andato a dirigere la sua divi- Ericsson da, dai 168 mila dipendenti.
sione americana, crescen- © RIPRODUZIONE RISERVATA

Offshore a cura di Ivo Caizzi icaizzi@corriere.it

Il dibattito sul merito e la risposta del premier in seguito a un percorso de-

mocratico. Non credo che
quindi lei possa avere alcuna
aspettativa su ciò che può fa-
Monti a Strasburgo riapre il discorso su nepotismo e cooptazione iniziato su queste pagine re un governo così malpresie-
duto». Il premier ha poi nega-
to un ritardo nell’attuazione
aver citato in aula queste de-
generazioni in relazione solo
alla Grecia.
Offshore di lunedì scorso ri-
portava dubbi sulle carriere
del viceministro Michel Mar-
tone e della figlia del mini-

L a settimana scorsa il pre-

mier Mario Monti, al ter-
mine del suo applaudi-
to intervento nell’Europarla-
mento di Strasburgo, nella
conferenza stampa con il pre-
sidente tedesco dell’Assem-
blea Martin Schulz ha preso
spunto da due domande del
Corriere per criticare l'Offsho-
re di lunedì scorso (intitola-
sul web anche un vivace di-
battito sul malcostume del
nepotismo , a Strasburgo si è
limitato a confermare quan-
to aveva scritto.
L’agenzia Ansa , riportan-
do la polemica di Monti, ha
individuato «parole dure» e
«inattese» con cui il premier
«tradisce, per pochi minuti,
la sua immagine distaccata».
nella prima domanda, il Cor-
riere aveva chiesto al premier
«cosa il governo intenda fare
per la crescita e l’occupazio-
Europarla-
mento
Martin
Schulz
scale», indicati dallo stesso
Monti nell’aula di Strasburgo
tra le cause del tracollo della
Grecia.
di misure concrete per la cre-
scita e per l’occupazione, so-
stenendo di aver «agito in
fretta e molto», anche se «al-
stro Elsa Fornero (Silvia Dea-
glio), insieme a una sintesi
dell’ascesa dello stesso Mon-
ti. Distingueva, pur nei limiti
ne (e il Welfare, n.d.r. ), visti i Le agenzie hanno riporta- cuni potranno anche dire del breve spazio disponibile,
dati sul Paese in recessione e to questa parte della rispo- che si è fatto male e che mol- tra le diverse problematiche
l'allarme (di Eurostat, n.d.r. ) sta, data dal premier al Cor- to è migliorabile proprio a della raccomandazione e del-
sui 15 milioni di cittadini a ri- riere citando quell’ Offshore : causa della fretta». la cooptazione. Concludeva
schio povertà». Adnkronos «Credo che il mio governo Riguardo agli interventi constatando che «una rifor-
ha indicato che nella secon- potrà fare pochissimo o for- per contrastare la corruzio- ma Monti/Fornero/Martone
da, sul ritardo di se niente, visto che alla te- ne, il nepotismo e l’evasione del mercato del lavoro difficil-
Flickr.com

to: «Ue, il governo Monti e i
casi di nepotismo»). L’autore
di questa rubrica, in seguito
alla ampia diffusione delle di-
chiarazioni del premier su
agenzie di stampa, tv e siti
online , che hanno generato
Il quotidiano di centrodestra
Il Giornale lo ha definito «sfo-
go del premier». Quello di
centrosinistra l'Unità lo ha
considerato «il primo scon-
tro tra Monti e i giornalisti».
TMNews ha segnalato che,
competitività dell’Italia, si sta di questo governo c'è fiscale, ha definito «molto in- mente apparirà equa se non
chiedeva come si inten- una persona arrivata dov’è cisive» le azioni del governo accompagnata da rigide nor-
de «combatte- per una serie di racco- contro chi non paga le tasse. me anti-raccomandati e da
re corruzio- mandazioni o per Ha invece giudicato «fuori efficaci garanzie a tutela del-
ne, nepoti- spinte ricevute contesto» la parte della do- la competitività e della meri-
smo ed eva- nel corso della manda su corruzione e nepo- tocrazia».
sione fi- sua vita e non tismo in Italia sostenendo di © RIPRODUZIONE RISERVATA

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CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012
Industria
Colossi in crisi Dimentica le difficoltà inglesi con il successo del «Wsj». Strappando giornalisti e manager ai rivali
Murdoch Nella tana dello squalo
Azionisti e analisti vorrebbero che il magnate abbandonasse la carta per tv e cinema. Invece Rupert rilancia
DI MARIA TERESA COMETTO
F
in quando sarà vi-
vo lui, i giornali
del suo impero
non si toccano.
Tantomeno il gioiello del
gruppo, il Wall Street Jour-
nal, che non solo è la voce
più autorevole sulla Borsa
più importante del mon-
do, ma è anche il primo
quotidiano per diffusione
in America con 2,1 milioni
di abbonati.
Rupert Murdoch, fonda-
tore e ceo del gruppo mul-
timediale NewsCorp, alla
vigilia del suo 81˚ comple-
anno (11 marzo) tiene du-
ro, nonostante l’intensifi-
carsi delle inchieste giudi-
ziarie sui suoi tabloid ingle-
si e della pressione degli
azionisti perché liquidi un
business, quello della car-
ta stampata, ormai secon-
dario e poco redditizio.
Profitti & perdite
È una questione di radi-
ci, orgoglio professionale e
anche affetti, per quanto
possa sembrare strano det-
to di un personaggio che i
critici chiamano «Squalo».
«Rupert è un ottimo ope-
ratore, ma le sue decisioni
di investimento non sem-
pre seguono solo la logica
del profitto — spiega a Cor-
rierEconomia Brett Har-
riss, l’analista del settore
media per Gabelli, società
che amministra fra l’altro
il fondo chiuso Global mul-
timedia —. A volte fa acqui-
sizioni per motivi di presti-
gio, come quella del Dow
Jones nel 2007. Finora ha
garantito che il controllo
ai vertici del gruppo restas-
se in famiglia. Ed essendo
emotivamente attaccato al-
le sue radici, che risalgono
a 58 anni fa quando iniziò
a costruire il suo impero
da una catena di giornali
regionali in Australia, con-
tinua a dedicare alla carta
stampata un’energia spro-
porzionata rispetto al suo
Nuovi mercati Sugli smartphone si possono inviare messaggi personalizzati, localizzati e interattivi. Da Poltrona Frau ad Alfa Romeo le «app» più interessanti
La pubblicità? È ancora poco mobile
Il business cresce del 50% l’anno, ma oltre la metà di chi naviga con il cellulare non clicca i banner
O
ltre l’80% s’imbatte in
annunci pubblicitari
quando naviga con lo
smartphone, ma più del 60%
non ha mai cliccato il banner
o il link. Il business dell’adver-
tising mobile è quindi ancora
iniziale e incerto. Ma ha da-
vanti a sé grandi prospettive.
Oltre 20 milioni di italiani
utilizzano, infatti, uno smar-
tphone. E un’indagine con-
dotta dall’Osservatorio del Po-
litecnico di Milano, in colla-
borazione con Doxa, indica
che il 50% naviga in Internet
tutti i giorni per 45 minuti in
media al giorno. «Un pubbli-
co molto appetibile — spiega
Salvatore Ippolito, presidente
vicario di Iab Italia, l’associa-
zione delle agenzie di pubbli-
cità online —. E’ composto in
maggioranza da uomini di
profilo medio-alto (quadri, di-
rigenti) e da giovani studenti.
Ma sono in forte crescita le
Editoria
Personaggi & Strategie
valore in declino». Per que-
sto il prezzo delle azioni
NewsCorp è inferiore di al-
meno il 14% alla somma di
tutti i suoi business, anche
dopo essersi rivalutato di
oltre il 40% dalla scorsa
estate, quando era scoppia-
to lo scandalo a Londra.
«In quei mesi New-
sCorp era depressa in Bor-
sa sia per le vicende inglesi
sia perché tutto il mercato
era crollato per il timore di
una nuova crisi finanziaria
globale — ricorda Harriss
—. Ma ancora oggi è molto
meno cara di un gruppo
multimediale concorrente
come Disney».
La differenza è che il
marchio di Topolino si fo-
calizza sul business dello
spettacolo e del tempo libe-
ro; mentre in NewsCorp i
problemi delle attività edi-
toriali oscurano i successi
della tv via cavo, satellitare
e del cinema, da cui viene
ormai il 75% dei profitti
operativi (vedere il grafico,
dove la somma delle quote
dei profitti è superiore a
100 perché al lordo delle
spese di gruppo). Il tabloid
New York Post , per esem-
pio, perde circa 1 milione
di dollari per settimana se-
condo stime di mercato:
un buco compensato da
guadagni record come i 2
miliardi di dollari del film
«Avatar».
Non perde soldi, anzi è
tornato al profitto il Wall
Street Journal sotto la ge-
stione Murdoch, che ha in-
vestito sul suo rilancio riu-
scendo a farlo diventare il
numero 1 in America nel
2009: caso unico di giorna-
le con un incremento delle
vendite e della foliazione
negli ultimi anni, per esem-
pio con la nuova sezione
newyorkese.
A conferma del potere
della testata c’è la notizia
fresca di Raju Narisetti «ru-
bato» al Washington Post ,
dov’era responsabile edito-
riale: è diventato direttore
donne. L’offerta pubblicitaria
sta migliorando ma è in parte
ancora immatura; molti mes-
saggi replicano i formati del-
l’Internet fisso e non sfrutta-
no la mobilità. Competenze e
creatività sono ancora caren-
ti».
Nonostante il pubblico di
massa, il mercato del mobile
advertising è ancora limitato
ed è pari a 56 milioni di euro:
ma cresce del 50% circa all’an-
no ed entro due anni potreb-
be superare la quota del 10%
del totale degli investimenti
pubblicitari su Internet (oltre
un miliardo di euro).
Le potenzialità sono enor-
mi, considerando che il telefo-
no è uno strumento persona-
le e intimo, sempre presente
nelle tasche degli utenti, è
semplice da utilizzare grazie
agli schermi touch, permette
la precisa localizzazione de-
gli utenti grazie al Gps inte-
grato, ed è anche un mezzo
di interazione sociale. Il cana-
le mobile permette una pub-
blicità personalizzata, localiz-
zata e interattiva, ma solleva
anche grandi problemi di pri-
vacy. «Più la pubblicità è mi-
rata e in sintonia con le esi-
genze degli utenti e meno è fa-
stidiosa e intrusiva — dice Ip-
polito —. E’ proibito l’invio di
messaggi senza l’assenso pre-
ventivo dei clienti».
«Moltissime imprese consi-
derano gli sms e le applicazio-
ni mobili come un nuovo ca-
nale di relazione con i consu-
matori — afferma Andrea Bo-
aretto, responsabile della ri-
cerca sul Mobile Advertising
del Politecnico di Milano —.
Le applicazioni possono offri-
re giochi, coupon per sconti e
promozioni, servizi di localiz-
zazione e mapping dei punti
vendita più vicini agli utenti,
informazioni sui cataloghi,
sui servizi post-vendita e al-
tro ancora».
L’applicazione di Poltrona
Frau offre il catalogo prodot-
ti, la possibilità di visitare la
sua fabbrica in maniera vir-
tuale e, grazie alle tecnologie
di realtà aumentata, di visua-
lizzare l’oggetto del desiderio
all’interno della propria abita-
zione. Alfa Romeo utilizza le
app per annunciare le promo-
zioni e i test drive presso i
concessionari più vicini, e
per servizi di assistenza. Me-
13
del network digitale del
Wall Street Journal . Men-
tre al posto di ceo del Dow
Jones — editore dell’agen-
zia di notizie omonima e
del settimanale Barron’s,
oltre al quotidiano WSJ —,
è candidato un top mana-
ger del concorrente grup-
po Bloomberg, Lex
Fenwick. Quel posto è va-
cante dalle dimissioni la
scorsa estate di Les Hin-
ton, che era stato responsa-
bile dei giornali inglesi di
Murdoch all’epoca dei fat-
ti incriminati (1995-2007):
nonostante si professi al-
l’oscuro delle intercettazio-
ni illegali che hanno porta-
to alla chiusura del News
of the World , l’ex ceo ha
preferito farsi da parte per
non trascinare il WSJ nello
scandalo.
Dimenticare Londra
I nemici di Murdoch —
come i politici Democrati-
ci, secondo cui Fox News
è il panzer mediatico del-
l’opposizione Repubblica-
na — vedrebbero volentie-
ri l’allargamento all’Ameri-
ca delle inchieste sulle pra-
tiche scorrette dei suoi
giornalisti. E hanno già ot-
tenuto l’apertura di un’in-
dagine del ministero della
Giustizia Usa sulla possibi-
le violazione delle regole
anti corruzione all’estero.
L’unica cosa razionale
da fare per NewsCorp sa-
rebbe distanziarsi il più
possibile da Londra e foca-
lizzarsi su Hollywood e tv,
sostiene l’esperto di me-
dia Ken Doctor, autore del
nuovo libro Newsonomics .
Gli azionisti applaudireb-
bero: la vendita dei giorna-
li potrebbe portare nelle
casse del gruppo parecchi
miliardi di dollari, se si
aprisse una gara alla con-
quista del Wall Street Jour-
nal fra i gruppi rivali
Thomson Reuters e
Bloomberg, come alcune
voci di mercato ipotizza-
no. «È molto improbabile
che succeda — commenta
Harriss —. Ma se crescono
i problemi giudiziari, au-
menta anche la probabili-
tà che Murdoch sia costret-
to a cedere la carta stampa-
ta».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
diaworld invia messaggi che
promuovono i prodotti a
sconto, magari nei giorni di
compleanno dei clienti. Feltri-
nelli usa il marketing mobile
per fare promozioni localizza-
te.
«Le applicazioni offrono
molti vantaggi — afferma Boa-
retto —. Ma per avere succes-
so bisogna imporsi tra miglia-
ia di altre app, offrire servizi
utili e attraenti, avere conte-
nuti di elevata qualità costan-
temente aggiornati. Non è fa-
cile emergere. E, se i rating e i
giudizi degli utenti sono nega-
tivi, si rischia un effetto boo-
merang».
I maggiori investitori pub-
blicitari sono l’automotive, la
finanza (banche e assicurazio-
ni), l'intrattenimento, l’edito-
ria e i media, l’elettronica e
l’informatica, il turismo, il lar-
go consumo. Il boom è testi-
moniato dal fatto che nel
2011 circa la metà dei 100 top
spender in pubblicità hanno
creato almeno un’app mobi-
le.
ENRICO GRAZZINI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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14 CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012
Imprese
Multinazionali Avviate le trattative per il rinnovo del contratto dei 3 mila dipendenti. I rumor di delisting del titolo
Parmalat Lactalis ora è più italiana
Antonio Sala nel board della holding. I piani per spostare qui le produzioni di latte confezionato
DI ROBERTA SCAGLIARINI
L
actalis prepara un
piano industriale
per valorizzare Par-
malat e la famiglia
Besnier apre le porte del-
la cabina di comando al
primo manager italiano,
Antonio Sala.
Il cambio di governance
è avvenuto in Lactalis
Group, cuore industriale
del gruppo. Nei giorni
scorsi il consiglio di sorve-
glianza composto dai tre
fratelli Emmanuel (presi-
dente), Jean-Michel (vice-
presidente) e Marie (con-
sigliere), ha allargato il di-
rettorio dei top manager
della holding da due a cin-
que membri. Accanto ai
due direttori di fiducia del-
la famiglia, Daniel Jaouen
(internazionale) e Olivier
Savary (finanza), i Be-
snier hanno nominato il
numero uno di Lactalis
Italia, Antonio Sala, insie-
me a Regis Ceyrac (marke-
ting) e Daniel Pineau (in-
dustria).
Linee guida
È la presa d’atto che
Lactalis, a forza di acquisi-
zioni, superati i 14 miliar-
di di ricavi, è diventato un
impero mondiale del latte
e dei formaggi e l'Italia è
una delle sue province
più importanti. Questa
mossa, secondo gli osser-
vatori, dovrebbe essere ac-
compagnata da un piano
industriale le cui linee gui-
da dovrebbero conferma-
re quelle preannunciate
al momento dell’acquisi-
zione: lo spostamento in
Italia di tutta la produzio-
ne di latte confezionato, il
rilancio dei marchi princi-
pali del gruppo, l’investi-
mento in nuovi prodotti e
la ricerca di sinergie tra
Parmalat e l’altra parteci-
pata italiana, Galbani.
Intanto i francesi han-
no dato mandato ai nuovi
responsabili del persona-
le di avviare la trattativa
con i sindacati per il rinno-
vo del contratto di lavoro
dei 3 mila dipendenti ita-
liani. Parmalat era l’ulti-
mo grande gruppo dell’ali-
Enologia Il Consorzio vende il 65% delle bottiglie all’estero. Usa, Germania e Svizzera i mercati di riferimento
Il principe dei vini non sente la crisi
Il Brunello di Montalcino va in controtendenza e aumenta il giro d’affari del 15 per cento
I
l Brunello non resta
sugli scaffali. Anche
in un 2011 difficile
per i consumi che ha vi-
sto una flessione nel
comparto enologico ita-
liano, il grande vino to-
scano ha fatto registrare
ottime perfomance.
L’area di Montalcino ha
realizzato per il 2011 un
giro d’affari complessivo
di circa 160 milioni di eu-
ro per le aziende produt-
trici, con 27 milioni di in-
dotto per gli esercizi, con
un incremento superio-
re al 10% rispetto all’an-
no precedente.
Molto significativi an-
Made in Italy
L’industria alimentare, i nomi del lusso
mentare a non avere rin-
novato il contratto azien-
dale e non era scontato,
dicono i sindacati, che i
francesi rispettassero il ri-
to: sia perché a marzo par-
te la contrattazione per il
contratto nazionale di set-
tore, sia perché l'ammini-
stratore delegato Yvon
Guerin non ha ancora
completato la radiografia
del gruppo alla ricerca di
inefficienze.
Voci di Borsa
I conti del 2011 di Par-
malat saranno svelati il 9
marzo ma è difficile che
contengano grandi sorpre-
se. Quelli dell’ultimo tri-
mestre hanno mostrato ri-
cavi in crescita a 3,2 mi-
liardi e margini industria-
li in calo (243 milioni) ali-
mentando le scommesse
su una svolta strategica.
Non è un caso se, in que-
sti giorni, il titolo Parma-
lat è tornato a infiammar-
si in Borsa. I classici ru-
mor danno per certo il
nuovo piano entro prima-
vera e il delisting , cioè l’ab-
bandono della Borsa, del
titolo dell’azienda di Col-
lecchio. E anche se il grup-
po smentisce, lo stile
iper-riservato dei proprie-
tari, il fatto che non pub-
blichino bilanci e che ab-
biano interrotto il rito del-
le conference call con gli
analisti, fa pensare l’oppo-
sto.
Illustrazione di Guido Rosa
che i risultati del Rosso
che mette in evidenza la
forza di un territorio che
ha dimostrato capacità
di autocontrollo e che è
riuscito in tal modo a in-
nescare nuovamente un
ciclo economico positivo
(aumento delle bottiglie
immesse in commercio
con una tendenza positi-
va dei prezzi).
Con i suoi 9 milioni di
bottiglie e più di 111 mi-
lioni di fatturato il Bru-
nello continua a rappre-
sentare la locomotiva
del territorio e del com-
parto, il tutto grazie an-
che all’apprezzamento
La catena di controllo
molto alto che continua
ad avere all’estero.
L’export infatti copre cir-
ca il 65% della produzio-
ne anche in una fase
complessa come quella
attuale.
«L’anno scorso hanno
ripreso a correre i merca-
ti tradizionali — spiega
Ezio Rivella, presidente
del Consorzio di Montal-
cino — gli Usa, la Germa-
nia, la Svizzera. Sono tor-
nati i loro acquisti per-
mettendoci un più 15
per cento rispetto al
2010. Il fatto che anche
altri grandi rossi come
Barolo o Amarone abbia-
Brand
De Rigo sale del 12%
e allunga la vista
sul mercato cinese
Riservatezza
In Francia, i Besnier so- C on un aumento del fatturato 2011 del
12%, De Rigo conferma la buona salute
no famosi per il loro com- del distretto dell’occhialeria italiana. La
portamento padronale e crescita delle vendite all’ingrosso, che
poco disponibile alle in- l’anno scorso sono state pari a 214 milioni
terferenze. di euro rispetto ai 190 dell'anno
Solo il mese scorso la fa- precedente, è del 2% superiore alle attese
miglia di Laval ha conclu- del gruppo dell’omonima famiglia
so il braccio di ferro dura- bellunese, ma ciò che sorprende sono
to un anno con il gruppo l’Italia e l’Europa, visto che crescono quasi
in linea con il resto del mondo, Asia,
della distribuzione, Le-
Americhe e Middle East. «L’ultimo trimestre
clerc, che non voleva ac-
del 2011 è andato meglio del previsto —
cettare i rialzi dei loro dice l’amministratore delegato Michele
prezzi. I Besnier piuttosto Aracri —. Siamo moderatamente positivi
che arrivare a un compro- anche per il 2012». Stabile il fatturato del
messo con la catena com- retail, che nel 2011 si mantiene sui livelli del
merciale, come hanno fa- 2010 (chiuso a 161,4 milioni). Il dato
to altre multinazionali, comprende le attività nei 250 punti vendita
hanno scelto di tenere i lo- di Spagna e Portogallo e nei 33 negozi in
ro formaggi fuori dagli Turchia, ma esclude il risultato della joint
scaffali con un danno per venture sui 700 punti vendita nel Regno
l'azienda stimato in un Unito, visto che il socio Boot Vision è
centinaio di milioni di ri- quotato in Borsa e non ha ancora dato i
cavi in meno. conti del 2011. «I punti vendita — dice
Aracri — sono
Forniture strategici: i nostri
Altrettanto serio è lo prodotti hanno la
scontro in corso con i pro- preferenza nelle vetrine
duttori di latte d’oltralpe: e questo ci dà
mentre le altre industrie tranquillità nella
del settore caseario, a co- distribuzione». Le
minciare da Danone, han- migliori performance di
no trovato un compromes- vendita, dice il De Rigo
so sui prezzi delle fornitu- manager, sono di Michele Aracri
re, i Besnier non mollano, marchi del lusso come
non accettano l’accordo Chopard e Zegna,
quadro che gli agricoltori soprattutto nei Paesi emergenti, e dal
chiedono. marchio proprietario Police, cresciuto del
14% a livello internazionale. Fiore
In Italia l’intesa raggiun- all’occhiello del gruppo il brand, nato in
ta con i produttori lombar-
azienda negli anni ’80 e ispirato agli
di è in linea con il settore, occhiali della polizia americana, ha
ma è possibile — spiega-
superato i 100 milioni di consolidato, grazie
no gli addetti ai lavori — anche a estensioni a profumi, orologi,
In crescita che in futuro i Besnier im- accessori e abbigliamento, concessi in
Antonio Sala. pongano condizioni più licenza rispettivamente a Mavive, Morellato
È entrato dure. e A Moda. Caratteristica di De Rigo è lo
nel board di Anche perché non è sviluppo di linee dedicate ai mercati locali,
Lactalis Group chiaro dove vogliano arri- come il marchio «Ch Carolina Herrera», per
vare con le acquisizioni. il mercato spagnolo: marchio «andato
Lactalis, infatti, non ha an- bene», dice Aracri, nonostante la crisi
cora smesso di comprare. spagnola. Quest’anno la famiglia bellunese
È iniziata il mese scorso la punta sull’ultima acquisizione, il marchio
trattativa per l’acquisizio- Lanvin: ha lanciato la prima collezione da
ne di Skanemejerier, se- vista l’8 febbraio a Roma e si aspetta
conda azienda lattiero-ca- risultati sul mercato italiano, francese e
searia svedese con un gi- Middle East. Inoltre spinge sui mercati
ro d’affari di 330 milioni emergenti. «Abbiamo aperto questo mese
un terzo ufficio di vendita in Cina a
di euro e una quota di
Shanghai e prevediamo maggiori
mercato del 12%. Con investimenti anche su Hong Kong», dice
questa acquisizione i Be- Aracri. De Rigo ha tre stabilimenti a Belluno,
snier mirano a imporsi mille dipendenti in Italia e 300 negli uffici
sul mercato scandinavo. europei per il wholesale, che salgono a 4
Faccia a faccia con il loro mila con il retail. «L’obiettivo — dice Aracri
principale competitor eu- — è mantenere la struttura in Italia, con
ropeo nel latte fresco, la nuove assunzioni».
super-cooperativa dane- GIULIA MESSANA
se-svedese Arla Foods. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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il 100% di loro, unico ca-
so in Italia, sono iscritti
al Consorzio, incaricato
dal ministero delle Politi-
parto enologico italiano
dovrebbe cominciare a
ragionare come sistema
e pensare a presentarsi
che Agricole per la tutela ai mercati esteri in modo
e per i controlli. meno frastagliato. Le dif-
no fatto segnare ottimi ri- Proprio la presenza e ferenze e le identità au-
sultati, conferma che il l’attività del Consorzio toctone sono importanti
mercato internazionale rappresenta una sorta di ma hanno bisogno di
premia l’alta gamma. Ed modello virtuoso: altri tempo per essere spiega-
è proprio su quel seg- territori hanno provato a te e fatte apprezzare al-
mento che si stanno con- unirsi, ma questo più di l’estero. Un po’ di sano
centrando gli sforzi del altri offre l’idea di un or- marketing nazionale po-
consorzio, per restituire ganismo compatto che trebbe aiutare grandi no-
all’antico splendore an- sa fare sistema e riesce a mi e piccoli emergenti.
che un altro vino di gran- presentarsi all’estero co- Qualcosa di simile a
di potenzialità come il me un unico prodotto ciò che accadrà a Montal-
Imago Economica
Rosso di Montalcino». d’eccellenza. cino domani e dop o
Il Consorzio tutela, È lo stesso risultato ot- quando si alzerà il sipa-
controlla e valorizza tutti tenuto da Barolo, Amaro- rio sulla nuova stagione
e quattro i vini a denomi- ne e Prosecco grazie alla del Brunello e sarà svela-
nazione di Montalcino: capacità (più o meno ac- ta l’annata del 2007 che
Vini Ezio Rivella è il Brunello, Rosso, Mosca- centuata) di fare squa- andrà sul mercato que-
presidente del dello e Sant’Antimo. I dra e radunarsi attorno a st’anno.
Consorzio del Brunello produttori sono 250 (di un prodotto che funzio- ISIDORO TROVATO
di Montalcino cui 208 imbottigliatori) e na. Forse l’intero com- © RIPRODUZIONE RISERVATA
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CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012 15

Industria Appalti pericolosi

Il mistero di «Promuovi Italia»

Storie Da Berlusconi a Prodi, passando per il commissariamento di Valtur

Turismo & politica

c’era Claudio Scajola, Maria
Concetta Patti. Ovvero, l’am-
ministratore delegato della
Valtur, forse il più nobile mar-
chio dell’industria che già al-

Non aprite quel portale lora cominciava a mostrare se-

gnali di crisi. E qui va aperta
una parentesi, per far capire
che razza di rogne si troveran-
Il Consiglio di Stato ha annullato la gara del 2010 per italia.it no fra i piedi i ministri del Tu-
rismo Piero Gnudi e dello Svi-
In otto anni spesi 30 milioni per nulla. Che cosa farà Gnudi? luppo Corrado Passera.

Epilogo
DI SERGIO RIZZO figura perfino «la realizzazio- 2008 il portale «Italia.it» esala Per due anni il governo Ber-
ne della intranet governativa l’ultimo respiro. Insieme al go- lusconi ha tentato a lungo,

N
on raccontate questa
storia a uno stranie-
ro: potrebbe pensare
che è una barzelletta.
Invece è tutto vero. Nel terzo
millennio, in un Paese del G8
ad alta vocazione turistica qual
è l’Italia, non c’è ancora un por-
tale pubblico del turismo de-
gno di questo nome. Ci prova-
no da otto anni, con quattro di-
versi governi. Avendo speso fi-
nora, il che non è una bazzeco-
la, più di 30 milioni. E ora si ri-
comincia daccapo.
Graduatoria
L’ultimo atto si è consuma-
to una settimana fa, quando il
Consiglio di Stato ha annulla-
to la graduatoria di una gara
bandita nel 2010 per indivi-
duare chi avrebbe dovuto for-
nire i contenuti del sito
www.Italia.it. Tutto questo do-
po un Calvario già durato qua-
si otto anni che vale la pena di
riepilogare brevemente. Nel
2004 il governo Berlusconi de-
cide di lanciare un piano stra-
ordinario di rilancio del turi-
smo. Lo battezzano: «Scegli
Italia». Se ne occupa il mini-
stro dell’Innovazione Lucio
Stanca, ex capo dell’Ibm. La
pratica viene materialmente
messa nelle mani di Innova-
zione Italia, una delle tante so-
cietà che fanno capo a Svilup-
po Italia. Nel suo curriculum
per la città di Baghdad». Ma
nessuno può immaginare che
sarà il più clamoroso flop nel-
la storia recente del mondo
web.
Il caso esplode pochi mesi
dopo l’arrivo del governo di
centrosinistra con Romano
Prodi a palazzo Chigi, quando
il ministro dei Beni culturali,
Francesco Rutelli, dispone
un’inchiesta, affidata a un’ap-
posita commissione, sulla vi-
cenda del portale. Qualche set-
timana prima hanno fatto una
figuraccia clamorosa con l’in-
tero popolo del web. Sul porta-
le, aperto in pompa magna il
22 febbraio del 2007, si abbat-
tono critiche violentissime. Ri-
scontreranno gli esperti della
commissione d’inchiesta: «La
qualità delle traduzioni risulta
non buona, a volte tale da ge-
nerare l’impressione che sia
ottenuta con traduttori auto-
matici. I collegamenti fra pagi-
ne in lingua risultano a volte
difettosi, a volte addirittura
ciechi. Sono denunciate caren-
ze nelle pagine descrittive.
Emerge un quadro generale
in cui il portale è stato percepi-
to nascere come struttura già
obsoleta...». Si cerca di corre-
re ai ripari. C’è chi vorrebbe
passare tutto all’Enit. Qualche
Regione si fa avanti. Inutil-
mente. All’una del pomerig-
gio di venerdì 18 gennaio del
verno Prodi.
Torna Berlusconi e la mac-
china si rimette faticosamente
in moto. Il 16 luglio 2009, do-
po il trasferimento del portale
al ministero del Turismo di Mi-
chela Vittoria Brambilla, il por-
tale torna online, con tutti i li-
miti del caso. Il 18 maggio
2010 parte la gara per la reda-
zione dei contenuti. Base
d’asta: 2 milioni e 30 mila eu-
ro per tre anni, dopo i 21 milio-
ni assegnati nel 2006 alle Re-
gioni (per i contenuti!), i 5 mi-
lioni 851.355 euro pagati per il
primo gigantesco flop del
2007 e i 9 milioni 600 mila eu-
ro stanziati in seguito per le
piattaforme informatiche e la
manutenzione. L’appalto vie-
ne vinto da un consorzio for-
mato da Monti-Riffeser con
un’azienda di marketing di
Merano (Zeppelin group) e
un operatore turistico (Pae-
sionline), ma il secondo classi-
ficato, l’Unicity spa, fa ricorso
al Tar e il 7 dicembre 2011,
venti giorni dopo che Berlu-
sconi ha lasciato la poltrona a
Mario Monti, lo vince. Due
mesi più tardi il Consiglio di
Stato conferma la sentenza.
La gara non è stata gestita
dal ministero del Turismo,
ma da una società in house ,
controllata formalmente dal-
l’Enit, l’ente nazionale del tu-
rismo, tuttavia dipendente
Uomini chiave
Piero Gnudi, il ministro
dello sport e del turismo
del governo Monti. In alto:
Pierluigi Celli, il nuovo
presidente dell’Enit, l’ente
nazionale del turismo
italiano
dal ministero dello Sviluppo
economico. Si chiama Pro-
muovi Italia, è stata costituita
anch’essa nel 2004, in quella
fase di delirio durante la qua-
le il governo annaspa, senza
badare a spese, nel maldestro
tentativo di rilanciare il turi-
smo italiano. Ha 31 dipenden-
ti e due Smart in leasing per
sgattaiolare nel traffico caoti-
co di Roma. Gestisce fondi
pubblici per il tirocinio turisti-
co: cioè paga apprendisti che
lavorano presso aziende del
settore, come per esempio la
Valtur. E alla sua presidenza è
stata collocata nel 2009, quan-
do al ministero dello Sviluppo
con pressioni inaudite, di far
ingoiare la Valtur a Invitalia.
Senza riuscirci: anche perché
prima l’amministratore dele-
gato di Invitalia Domenico Ar-
curi, e poi quello di Fintecna
(azionista di minoranza) Mas-
simo Varazzani, non ne han-
no voluto sapere.
La Valtur è finita quindi
commissariata in un clima a
dir poco pesante. Circolano
nelle redazioni dei giornali
carte tese a dimostrare come
Arcuri avrebbe usufruito in
passato di una vacanza gratis
nel villaggio Valtur di Mauriti-
us. Carte che però sarebbero
in contrasto con documenti
bancari dai quali risulta che
Arcuri avrebbe pagato quella
vacanza per ben due volte. La
prima volta alla vigilia della
partenza, con un bonifico. La
seconda dopo aver scoperto
che la Valtur gli aveva fatto
riaccreditare il costo sul suo
conto corrente.
Dunque Gnudi ora riparte
da zero. Promuovi Italia ha in
corso verifiche per stabilire se
la gara potrà essere aggiudica-
ta al secondo classificato. An-
che se il nuovo ministro ha
già in mente qualche grosso
cambiamento per il portale.
Magari passando la pratica al-
l’Enit. Sarà il caso di incrocia-
re le dita?
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Risvegli Il settore occupa oltre 14 mila addetti, più del porto La rivincita della «bellezza in declino»

Sorprese Genova?
Naviga con l’hi-tech
Nel 2011 ricavi su per il 54% delle imprese tecnologiche
Castellano: merito delle Pmi cresciute vicino ai colossi
DI EDOARDO SEGANTINI La sorpresa che viene ne: un nucleo storico di
dalla città del neocandi- grandi aziende — in par-

N
ell’Italia in re-
cessione non
tutto recede.
Un importante
segnale in controtenden-
za arriva proprio dalla
città che più spesso vie-
ne descritta come «bel-
lezza in declino», Geno-
va, dove il settore dell’al-
ta tecnologia nel 2011
cresce sia in fatturato
(+2,2%) che in occupati
(+4,2%). E per il 2012 si
prevede un ulteriore au-
mento, rispettivamente
del 6,6% e dell’1,1%.
Triangolo industriale
Questi risultati emer-
gono dall’Indagine sulle
imprese high-tech ope-
ranti nel polo sud del
«triangolo industriale»,
promossa da Dixet (il
club delle aziende tecno-
dato sindaco di centrosi-
nistra Marco Doria è che
le aziende tecnologiche
riescono a tenere anche
in un anno orribile co-
me il 2011: il 37% ha indi-
cato una riduzione dei ri-
cavi, ma il 54% ha segna-
lato un aumento. Quan-
to ai posti di lavoro, sol-
tanto il 19% mette il se-
gno meno mentre il 50%
dichiara un incremento.
In controtendenza so-
no anche i dati sul credi-
to: le aziende dichiarano
di non aver trovato diffi-
coltà a ottenere rinnovi
di finanziamenti o avuto
richieste di «rientro», co-
m’era capitato nel 2010.
Hanno però subìto il for-
te aumento dei tassi d’in-
teresse, delle spese, del-
le commissioni e di altri
oneri bancari.
te figlie del mondo
Finmeccanica, eredi del-
l’industria pubblica, e in
parte divisioni di multi-
nazionali come Erics-
son, Siemens e Abb — in-
torno alle quali sono cre-
sciute piccole e medie
aziende competitive e in-
ternazionalizzate come
Esaote». In totale 150
aziende con oltre 14 mi-
la addetti, una dimensio-
ne più grande dell’insie-
me delle stesse attività
marittimo-portuali.
In silenzio
In silenzio, quasi con
andamento carsico, Ge-
nova ha costruito un suo
post-partecipazioni sta-
tali, passando senza cla-
mori dall’industria pe-
sante all’industria pen-
sante. Di per sé, però,
pedine sul globo come
ha appena deciso di fare
Alcatel Lucent trasferen-
do la produzione di tec-
nologie ottiche dalla
Brianza allo Stato di
New York.
«È vero — conferma
Castellano —. L’unico
antidoto è sviluppare sul
territorio competenze e
specializzazioni tecnolo-
giche e ingegneristiche
molto forti, soprattutto
nel software, diffondere
un know-how non repli-
cabile e a costi competiti-
vi, in modo da far fronte
ad eventuali crisi, com’è
già accaduto. Questa le-
zione vale per Genova
ma anche per l’Italia: se
vogliamo un ruolo nella
competizione internazio-
nale dobbiamo stare nel-
la parte più alta della di-
visione del lavoro».
Ciò che però in Italia
non si riesce a
fare in modo si-
stematico è col-
legare i due
punti di forza
del Paese, là
dove ci sono,
per attrarre in-
Imago Economica
Genova, da questo pun-
to di vista, ha le carte in
regola: a parte il suo fa-
scino di «gioiello nasco-
sto» d’Europa, che da
sempre colpisce i visita-
tori stranieri, dispone di
un prezioso patrimonio
scientifico, dal Cnr al-
l’Istituto Italiano di Tec-
nologia.
Prossimo segnale
Il prossimo segnale an-
ti-declino sarà il debutto
del Parco scientifico e
tecnologico degli Erzelli
(dal nome della località
collinare sopra l’aeropor-
to) che sta per vedere la
luce malgrado le polemi-
che che l’hanno accom-
A fine 2014 vi si trasferi-
ranno Esaote e altre
aziende elettroniche bio-
medicali. Nel 2015 do-
vrebbero infine arrivare
il Cnr e la facoltà d’Inge-
gneria.
Diversamente da altri
parchi tecnologici, come
Kilometro Rosso a Berga-
mo, il Parco degli Erzelli
non nasce come espan-
sione di un’azienda. Nel-
l’iniziativa, ideata da Ca-
stellano con il forte soste-
gno dell’imprenditore
Giuseppe Rasero e del
presidente della Carige
Giovanni Berneschi, so-
no già stati investiti 150
milioni di euro, 45 solo
per i terreni (430 mila

logiche guidato dal presi-
dente di Esaote, Carlo
Castellano) e da Confin-
dustria. Alla ricerca —
condotta tra fine 2011 e
inizio 2012 — hanno par-
tecipato 94 aziende.
Secondo Carlo Castel-
lano, «l’indagine confer-
ma le caratteristiche pe-
culiari dell’hi-tech geno-
vese, la cui forza è basa-
ta sull’elettronica indu-
striale e sull’automazio-
questo tipo di scafo non
è garanzia di galleggia-
mento nelle tempeste
economiche. Nel volge-
re di mesi una multina-
zionale può dislocare di-
versamente le proprie
vestimenti pagnato fin dal concepi- metri quadri). È un’espe-
esteri: la cultu- mento. A maggio sarà rienza originale, che sa-
ra tecnologica inaugurato il primo edifi- rebbe un peccato non ve-
(anche quella cio, che ospiterà i mille der decollare con il soste-
artigianale) e ricercatori nei nuovi la- gno di tutti.
Ricerche Carlo Castellano, alla guida la bellezza del- boratori Ericsson. Poi sa- Twitter@SegantiniE
di Dixet, e presidente di Esaote le nostre città. rà la volta della Siemens. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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16 CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012

Aziende, storie
e persone PICCOLE & MEDIE
Turismo Nel 2011 i conti del settore salvati dall’aumento degli arrivi dall’estero Numeri in viaggio

Dopo la Bit Crisi dribblata

Parte l’operazione rilancio
Il settore è troppo parcellizzato e mancano le grandi catene
Le iniziative per allungare la stagione. Il ruolo della formazione
DI ISIDORO TROVATO dieci diversi albergatori inve- dere in che considerazione è pendenza dalla stagionalità. I contratti di lavoro stiano rien- propri dipendenti. E poi, inve-
ce che con una sola struttura, tenuto il ministero del Turi- dati di Unioncamere ci dico- trando anche quelli dei lavora- ce, non si tiene conto delle ve-

È
sempre la vecchia
questione del bicchie-
re mezzo pieno o mez-
zo vuoto. Secondo le
stime di Federalberghi, nel
2011 le presenze straniere nel
nostro Paese sono cresciute
del 5,3% rispetto all’anno pre-
cedente mentre, rivela un’in-
dagine di Enit presso i princi-
pali tour operator locali, le pre-
notazioni dai Paesi Bric sono
cresciute addirittura tra il 20 e
il 40% nella stagione inverna-
le. Così come risulta soddisfa-
cente anche l’andamento del
2011, con il turismo che regge
in Italia nei primi 5 mesi, cre-
sce in estate e cala in autunno
fino a dicembre con un saldo
tutto, diventa molto più diffici-
le. A ciò si aggiunge la man-
canza di managerialità. Se do-
vessi indicare la prima priori-
tà per il settore direi la forma-
zione professionale, a tutti i li-
velli. C’è troppa artigianalità.
Il mercato è cambiato, l’im-
provvisazione non basta più.
Serve professionalità. Non si
potrà parlare di industria del
turismo se prima non si gette-
ranno le basi per avere risorse
umane di alto livello. Quella
del turismo non è un’indu-
stria che si può delocalizzare,
rimane sul territorio e lo fa cre-
scere, ecco perché lo Stato do-
vrebbe puntare di più su que-
sto settore. E invece basta ve-
smo».
La stagionalità
Altro ostacolo alla crescita
del comparto è l’eccessiva di-
Tour operator Nardo Filippetti
presidente di Eden Viaggi
no che gli italiani vanno in va-
canza soprattutto nei mesi di
picco stagionale, vale a dire
agosto (mese in cui si svolge il
18,4% delle vacanze), giugno
e luglio (in entrambi i casi cir-
ca l’11%) ed aprile (9,9%; coe-
rentemente con le festività pa-
squali). «Per superare le bar-
riere della stagionalità — spie-
ga Tonino Cacace, proprieta-
rio del Capri Palace — biso-
gna dare valore aggiunto all’of-
ferta tradizionale: il wellnes, il
golf, le terapie sono tutte risor-
se determinanti, ma per sfrut-
tarle appieno servono anche
leggi adeguate».
E infatti non è un caso che
nel dibattito sulla riforma dei
tori stagionali. «Esiste una tas-
sa profondamente ingiusta —
protesta Cacace — come quel-
la dell’Irap che penalizza chi
protegge il posto di lavoro dei
Alberghi Tonino Cacace,
patron del Capri Palace
re dinamiche del lavoro stagio-
nale. Per esempio, considero
assurdo che lo Stato paghi un
indennizzo di disoccupazione
a giovani che dopo aver lavora-
to qualche mese vengono in-
centivati a rimanere a riposo.
Alcune figure professionali
del nostro settore sono quasi
introvabili e ce le dobbiamo
formare da soli ma se si ferma-
no sei mesi perché coperti da
retribuzione è uno spreco.
Piuttosto vadano all’estero ad
arricchire le loro esperienze e
competenze. L’indennizzo do-
vrebbe essere iper controllato
e riservato solo a casi speciali
e veramente meritevoli».
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di fine anno che è di stabilità

(-0,2% di camere vendute),
con una media del tasso di oc-
cupazione pari al 43,8%. Se-
gnali positivi confermati an- La storia/1 La storia/2
che dalle presenze degli opera-
tori alla Fiera del turismo ap-
pena conclusasi a Milano. Fate, cavalieri Ricette
Maria Rita
Trecci
«Il giro del mondo Agenzie
Giambat-
tista
Carica straniera
Come nel manifatturiero an- e il castello incantato Gibelli,
Castello di in diciotto giorni Merigo,
guida
che nel turismo le buone noti- Gropparel- Amerigo
zie arrivano dall’estero: la quo- Cultura e storia a Gropparello lo Le offerte innovative di Amerigo Viaggi Viaggi
ta di clientela internazionale
che alloggia nelle strutture ri-

E C
cettive italiane è circa il 30% sperienze per creare ricordi che tra le nostre attività, è sicuramente ompetere con le offerte turisti- rio. Come è avvenuto per l’eruzione
del totale, con punte del restano nella memoria, didattica, quella che funziona meglio perché of- che presenti su Internet è di un vulcano in Islanda o l'arrivo di
34-35% tra il trimestre prima- visite storiche e la possibilità di vi- fre ai bambini la possibilità di trasfor- un’impresa complicata per le un uragano a New York. Inoltre, pro-
verile e quello invernale. vere in prima persona il fascino delle marsi in cavalieri e di vivere un’avven- agenzie di viaggio. Soprattutto se la poniamo una serie di viaggi che defi-
Escludendo un primo trime- epoche passate. tura vera e propria tra elfi, maghi e fol- sfida è su itinerari brevi a prezzi mol- nire indimenticabili non è un'esage-
stre in calo, tra il 2010 ed il Sono queste le caratteristiche del tu- letti. E’ un’esperienza molto apprezza- to bassi. E’ necessario quindi cam- razione».
2011 il tasso di clienti stranieri rismo culturale, ideato dalla 53enne ta per le gite scolastiche, anche se lo biare rotta e puntare su vacanze par- Insomma, si mira di più a una
è cresciuto di 1,8 punti percen- Maria Rita Trecci Gibelli quando, nel scorso anno abbiamo avuto una legge- ticolari, capaci di offrire ai clienti for- clientela dal target medio-alto e si of-
tuali nel secondo, di 1,3 punti 1994, ha lasciato il suo vecchio impie- ra flessione a causa del maltempo e ti emozioni. frono ai viaggiatori maggiori oppor-
percentuali nel terzo. Conside- go di valorizzatrice culturale per la re- dal fatto che, per problemi di budget, E’ la strategia imprenditoriale tunità di vivere esperienze turistiche
rando l’intensità di movimen- staurazione di strumenti musicali anti- molte scuole hanno ridotto le gite». messa in campo da «Amerigo Viag- lontane dall’ordinario.
to turistico che si registra pro- chi e investito 2,5 miliardi di lire per Un calo, tuttavia, che non ha scorag- gi», gruppo di agenzie turistiche bre- «Partiamo da un viaggio a bordo
prio in estate, nel complesso comperare il Ca- giato la proprieta- sciane nato nel di una navicella
dell’anno appena trascorso le stello di Groppa- ria di Gropparel- 1983, che nel spaziale — ag-
strutture ricettive italiane han- rello, a una venti- L’identikit lo, pronta a lancia- 2011 ha prodotto L’identikit giunge Merigo
no quindi realizzato una cre- na di chilometri re nuove attività, un giro d’affari — fino alle nozze
scita di venduto proprio sul da Piacenza, tra- tra cui la recente di 8 milioni di eu- avventurose con
mercato dei turisti internazio- sformandolo in apertura di un al- ro. Il 20% in me- Overland. Dalle
nali. una attività fioren- bergo a Castell’Ar- no rispetto al vacanze sulle or-
«Il punto è che in Italia la te. quato e ad allarga- 2010. Colpa della me degli indiani
presenza dei turisti stranieri Un'impresa re l’offerta cultu- crisi economica d'America, al gi-
vale dal 20 al 30% — fa notare che lo scorso an- rale. «Per il mo- e della grande of- ro del mondo in
Nardo Filippetti, amministra- no ha fatturato 1 mento — afferma ferta presente 18 giorni».
tore delegato di Eden viaggi milione e 300 mi- Gibelli — nel ca- sul web. Ma che Intanto al quar-
—. Aumentare l’apporto del la euro, con un au- stello abbiamo ora rilancia. tier generale del
turismo dall’estero è sicura- mento del 5% pre- sfruttato solo 3 et- «Negli ultimi gruppo lombar-
mente un obiettivo importan- visto per il prossi- tari dei 14 disponi- tempi molte do si fanno previ-
te, ma pensare di sostituire il mo anno e una bili, cercando di agenzie sono sta- sioni su quest’an-
calo dei consumi turistici ita- media di 100mila rodare le attività te messe a dura no. «Nonostante
liani con la presenza degli stra- visitatori e 35 per- prima di aprirne prova — raccon- la crisi — conti-
nieri mi pare attualmente fuo- sone impiegate a di nuove. Ora che ta Giambattista nua Merigo —
ri dalla portata del sistema ita- farlo funzionare, quelle messe in Merigo, fondato- partire per le va-
liano». durante le stagioni calde. piedi sono consolidate, a maggio sare- re e titolare della società —. Sia per canze rimane una necessità alla qua-
Gli osservatori internaziona- Un risultato, come sostiene la pro- mo pronti per inaugurare anche il Mu- l'agguerrita concorrenza di Internet, le si cerca di non rinunciare. Così la
li rimproverano agli operatori prietaria, raggiunto mettendo al cen- seo della Rosa nascente. Un giardino dove c'è una sterminata, ma non settimana di ferie dell’anno scorso
italiani un’eccessiva polveriz- tro l’accoglienza e con la creazione di contemplativo, realizzato su 6mila me- sempre sicura, offerta di vacanze si trasformerà nel 2012 in un itinera-
zazione delle strutture: in Ita- esperienze culturali formative che su- tri nella valle dietro all’altare celtico e brevi a basso costo. Sia per le difficol- rio di 10 giorni». Tra le mete naziona-
lia mancano le grandi catene perino il concetto stesso di vacanza. con un investimento di 50mila euro di tà economiche che vivono molte fa- li, si punta sulla Sardegna e sulle pic-
alberghiere e i player interna- Molte, del resto, le possibilità offerte, cui il 40% sovvenzionato dalla regione miglie italiane». cole città come Ferrara, Ravenna,
zionali. «È vero — conferma a partire da marzo fino a novembre. Emilia Romagna. Qui si potrà scoprire Ma come affrontare questa trasfor- Parma, Mantova, Cremona, Berga-
Filippetti —. Se ci fossero le Dalla cena con Re Artù, Fata Morgana non solo la storia cristiana, ma anche mazione del mercato turistico? «An- mo, Lecce o Caserta. «Grande cultu-
grandi catene internazionali e mago Merlino al mercato medieva- di altre religioni meno note come zitutto puntiamo a rafforzare il rap- ra, a prezzi contenuti rispetto alle
anche per noi tour operator sa- le, allo sposalizio di corte fino al Parco quella persiana». porto di fiducia con i clienti — spie- grandi città» conclude Merigo.
rebbe più facile lavorare: se delle fiabe. «Si tratta — spiega Gibelli CARLOTTA CLERICI ga Merigo — che ricevono assisten- MICHELE AVITABILE
per coprire 200 posti letto devi — del primo parco emotivo d’Italia e, © RIPRODUZIONE RISERVATA za a qualsiasi ora quando è necessa- © RIPRODUZIONE RISERVATA

discutere e combattere con

Così Milano aiuta Innovazione, un network Centrali a carbone, Elettricità, Schiavoni va

chi assume under 35 per sbarcare all’estero pulizia Made in Italy sulla nave-raffineria

O ltre 2,3 milioni di euro sono sta-

ti stanziati da Comune e Came-
ra di commercio di Milano per le
Pmi che decidono l’inserimento di
under 35 e la stabilizzazione di lavo-
ratori già attivi in azienda.
S ul fronte dell’innovazione ambien-
tale e sociale, grazie all'incubatore
Make Cube3, è nato un network inter-
nazionale per favorire la crescita delle
imprese all'estero, anche attraverso
nuove forme di finanziamento.
M agaldi Power fornirà a Mitsubishi
Heavy Industries gli impianti per
la rimozione della cenere prodotta dal-
la centrale a carbone di Linkou a
Taiwan. Valore della commessa per il
gruppo di Salerno 8 milioni.
I mesa, società del gruppo Schiavoni,
si è aggiudicata la fornitura di qua-
dri elettrici (per un valore di un milio-
ne di euro) che verranno installati sul-
la nave-raffineria della Osx che stazio-
nerà al largo delle coste brasiliane.
 Codice cliente:

CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012 17

Storie, temi
e personaggi MERCATI & PROFESSIONI
Non solo l’articolo 18 Per pagare un netto di 1.236 euro un’azienda ne spende 2.648. Le idee dei consulenti del lavoro Il caso Gli agenti di assicurazione

«Plurimandato,
Riforme «Più posti? Con meno tasse» la svolta è qui»
Calderone: mini-aliquota del 10% sui redditi fino a 26.000 euro. Con qualche sacrificio su permessi e Tfr Solo così polizze meno care

S
DI ISIDORO TROVATO mensilità l'anno; il tutto per un ag- ono tra le poche categorie favorevoli al-
giuntivo costo del 27,37%. «Pur Il confronto europeo le liberalizzazioni che il governo Mon-

M
odifica dell’articolo 18,
nuovo contratto unico
di lavoro, riforma del si-
stema degli ammortizza-
tori sociali. Sono tanti e molto im-
portanti i temi che ruotano intorno
all’occupazione. Eppure i consu-
lenti del lavoro obiettano che a
questo dibattito manca una voce
fondamentale: il costo del lavoro.
«Se chiedessimo ad un’azienda,
perché non assumi? La risposta sa-
rebbe una ed una soltanto: perché
per garantire un netto di 1.236,00
euro ad un lavoratore, bisogna
spenderne 2.648; vale a dire il
114,22% in più — afferma decisa,
Marina Calderone, presidente dei
consulenti del lavoro — .È questo
il problema vero. Non c'è dubbio
che l'articolo 18 rappresenti una
norma che va adeguata ai tempi.
Ma non facciamolo diventare il ca-
pro espiatorio poiché il vero pro-
blema è da tutt'altra parte».
Emergenza
L’occupazione però resta
un’emergenza e un nuovo contrat-
to di lavoro sembra uno strumento
efficace. «Proprio a fronte di un
maggior costo per la flessibilità,
per certi versi condivisibile, occor-
re dare un segnale incisivo riducen-
do in modo sensibile il costo del la-
voro per i rapporti a tempo indeter-
minato».
Da uno studio effettuato dalla
Fondazione studi dei consulenti
del lavoro, nel settore industria a
fronte di un netto al lavoratore di
1.236,00 euro al mese gravano one-
ri molto rilevanti: Inps e Inail pesa-
conservando tutti i diritti esistenti,
anziché parlare di modifiche di ar-
ticolo 18, sarebbe responsabile un
momento di riflessione di ognuno
per contenere questi oneri a fronte
di una garanzia del posto di lavoro
— continua Calderone —. E ciò sul-
la base del principio esposto dal
presidente del Consiglio: tutti devo-
no rinunciare a qualcosa poiché
dalla crescita ne beneficiano tutti».
Le misure
Resta il problema di come realiz-
zare un progetto tanto ambizioso
in tempi di vacche magre. «Lo Sta-
to, deve muoversi su tre fronti, ridu-
cendo di 5 punti percentuali il con-
tributo delle aziende; dimezzando
il costo Irap e forfetizzando il pre-
lievo Iperf al 10% almeno fino a
26.000 euro di reddito. I dipenden-
ti fino a questa fascia sono circa 11
milioni e 700 mila, con esclusione
di quelli che sono totalmente esen-
ti. I redditi prodotti sono circa 213
miliardi di euro con la conseguen-
za che l'applicazione di un prelie-
vo forfettario avrebbe un costo per
le finanze pubbliche di circa 4 mi-
liardi e 500 milioni di euro: nono-
stante la crisi, non credo che il no-
Imago Economica
stro Paese non sia in grado di inve-
stire una cifra simile per la soprav-
vivenza di tutti».
Uno sforzo considerevole che ri-
chiederebbe un’ampia concerta-
zione e l’adesione delle parti socia-
li. «Anche i lavoratori — afferma
Calderone — potrebbero fare un ul-
teriore sforzo rinunciando ad alcu-
ne assenze che sono contenute nei
contratti collettivi. Le ferie sono un
diritto ma ricondurle alle sole 4 set-
timane non sarebbe sbagliato in
questa fase ed anche ridurre i per-
messi del 50% potrebbe essere uno
strumento importante per incenti-
del costo scenderebbe all'84,52%
anziché del 114,22%. Un sacrificio
equamente distribuito, tale da non
dare più alibi ai datori di lavoro ol-
tre a portare maggiori risorse nelle
tasche dei lavoratori».
In questo modo i dipendenti fa-
rebbero dei sacrifici sulle assenze
retribuite e sul Tfr, ma allo stesso
tempo vedrebbero aumentare il lo-
ro netto in busta dell'8,40 per cen-
to, ossia, oltre 100 euro al mese se-
condo i calcolo dei consulenti del
lavoro. «A fronte di queste misure
— conclude Calderone — deve es-
sere irrigidito il regime sanzionato-
ti sta cercando di mettere in atto per fa-
vorire l’agire della libera concorrenza sui va-
ri mercati italiani. Una posizione forte, che
collima, spesso, con quella dei consumatori.
«Sono almeno dieci anni che chiediamo
la liberalizzazione della distribuzione profes-
sionale delle polizze assicurative — dice
Claudio Demozzi, 45 anni, agente pluriman-
datario di Trento, dal 13 gennaio presidente
dello Sna, il Sindacato nazionale agenti di as-
sicurazione che raccoglie circa 7 mila dei 23
mila professionisti italiani —. Quando nel
2006 e 2007 l’allora ministro Bersani lavorò
per scardinare lo strapotere delle compa-
gnie assicuratrici in Italia si realizzò un dise-
gno a tutto favore del consumatore che, nei
due anni successivi, toccò con mano il cal-
mieramento dei prezzi soprattutto in ambito
di Rc Auto, l’assicurazione obbligatoria che
più di ogni altra tocca le tasche degli italiani.
Purtroppo, in mancanza di ulteriori provve-
dimenti le tariffe si sono poi rialzate e l’effet-
to benefico delle cosiddette lenzuolate di
Bersani si è andato disperdendo».
Oggi, l’intervento del governo Monti sem-
bra ripercorrere quel sentiero: lo spirito del-
l’articolo 34 del decreto Liberalizzazioni sta
proprio nella incentivazione del plurimanda-
to, il metodo ritenuto migliore per incentiva-
re la concorrenza e arrivare quindi a un con-
tenimento dei prezzi, elevando la qualità
dell'offerta assicurativa. La discussione è in
Senato, alla X Commissione Industria. L’ef-
fetto che si vuole raggiungere è abbassare il
livello di iperconcentrazione che ha raggiun-
to il mercato italiano delle polizze, dove i pri-
mi cinque gruppi operanti nel ramo danni
controllano il 70 per cento del mercato,
quando in Germania la quota è del 40 per
cento. Al netto poi dell’effetto concentrazio-
ne che inevita-
bilmente deri-
verà dall’ope-

no per il 61,23%% dell'importo; il
Fisco per il 25,62%%. A questo si de-
ve aggiungere, secondo lo studio,
che i contratti collettivi riconosco-
no periodi di assenza che aumenta-
no il costo produttivo. E che l'arti-
colo 2120 del Codice civile ricono-
sce una quota di Tfr di circa una
L’intervento
Disoccupazione Marina Calderone,
alla guida dei consulenti del lavoro:
Il vero problema non è l’articolo 18
vare la produttività e quindi garan-
tire il posto di lavoro. Pur conser-
vando il diritto al Tfr, che costitui-
sce un importante cassaforte della
famiglia, la sua incidenza andreb-
be ridotta di una piccola percentua-
le e portata dal 6,91% al 6%.In que-
sto modo la riduzione complessiva
rio per i rapporti irregolari anche razione di sal-
parziali. E vanno intensificate le vataggio che
azioni di controllo sul territorio sul Unipol sta cer-
modello di quelle anti-evasione cando di met-
che abbiamo visto in queste setti- tere in atto nei
mane e che hanno fatto molto di- confronti di
scutere». FondiariaSai.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Secondo dati Sna Il neopresidente
Isvap, le prime Claudio Demozzi
dieci compa-
gnie italiane nel settore Danni controllano
l’86 per cento del mercato. E in Italia opera-
di GIOVANNA DE MINICO
no circa 200 compagnie, contro le oltre 600
attive sul mercato tedesco e le quasi mille

Liberalizzazioni: direzione giusta

stosamente sbilanciate a che lavorano in Gran Bretagna, con un effet-
favore del privato, ri- to deprimente per i consumatori: tariffe ob-
schiando di sottrarre an- bligatorie quasi doppie rispetto a chi si assi-
Imago Economica

cora una volta allo Stato il

Ma la velocità va aumentata ruolo di architetto delle
operazioni strategiche fi-
nanziabili.
Quindi, visto che chi
cura per la responsabilità civile automobili-
stica in Germania o in Francia.
«La forza contrattuale delle imprese oggi
in Italia — sottolinea Demozzi — è tale che
sebbene sia stato vietato il rapporto di esclu-

L’
Antitrust ha recente-
mente segnalato al
governo cosa fare in
tema di liberalizzazioni.
Per comodità espositiva
raggruppo le sue indica-
zioni in tre moniti.
1) Lo snellimento delle
procedure amministrati-
ve che condizionano l’ini-
ziativa economica: con-
vertire i titoli abilitativi da
atti di controllo ex ante,
inibenti l’avvio di un’atti-
vità, in atti di controllo ex
post, ostativi la sua conti-
nuazione. Semplificazio-
ne necessaria, atteso che i
controlli un tempo a tute-
la dell’interesse pubblico
sono stati ridotti a barrie-
re anticompetitive che se-
lezionano i nuovi entranti
in difesa della rendita di
posizione dei concorrenti
già presenti.
Vediamo se e come il
decreto sulle liberalizza-
zioni del governo abbia se-
guito tale suggerimento.
Il suo articolo 1, lo acco-
glie, ma ne rinvia la prati-
ca operabilità all’emana-
zione di regolamenti go-
vernativi, che dovranno
nella giungla normativa
distinguere i titoli da la-
sciare in vita da quelli da
eliminare. Neppure il suc-
cessivo decreto sulla sem-
plificazione ha però con-
seguito tale risultato, no-
nostante il nome lascias-
se ben sperare, rinviando
al pari del primo ai futuri
regolamenti. Quindi direi
un suggerimento accetta-
to in punto di diritto, ma
sostanzialmente declassa-
to a rimedio con una
operatività differita.
2) Il nodo italiano delle
industrie a rete, cioè le im-
prese fisiologicamente co-
strette a impiegare le reti
per prestare il servizio al
cliente finale — energia,
trasporti, telecomunica-
zioni, gas — invece dovrà
ancora attendere prima
di essere sciolto. L’Autori-
tà infatti, ha preferito una
linea di cauto conservato-
rismo in difesa dello sta-
tus quo, nonostante il suo
ruolo sia quello piuttosto
di promuovere la competi-
zione verso l’alto che non
di congelarla ai livelli rag-
giunti.
L’Antitrust pertanto nel-
la segnalazione non sug-
gerisce al governo di con-
siderare attentamente il
problema dell’operatore
verticalmente integrato,
cioè di colui che concen-
tra nelle sue mani il ruolo
di gestore di rete e di forni-
tore del servizio, ma accet-
ta come dogma di fede la
trilogia tutta italiana. Pre-
cisamente, il pallido rime-
dio della divisione funzio-
nale operato da Telecom,
limitatasi a un apparente
riparto interno di funzio-
ni, o la più spinta separa-
zione societaria delle FS,
dove l’immodificabilità
dell’assetto proprietario,
rimasto confusamente ac-
centrato nelle mani del
medesimo soggetto pub-
blico, ha prodotto una sor-
ta di rappresentazione tea-
trale della concorrenza; e,
infine, la vera separazio-
ne proprietaria, inveratasi
nella sola rete elettrica. E
qui il governo è andato ol-
tre i miti consigli dell’Anti-
trust, spingendosi a diffe-
rire in un tempo futuro la
decisione sulla separazio-
ne proprietaria, limitata-
mente alle ferrovie, sem-
pre che la neo istituenda
autorità la sottoponga al-
la sua riflessione, con ciò
cedendo a un soggetto tec-
nico compiti politici, co-
me tali non delegabili.
3) Il reperimento delle
risorse, necessarie per da-
re alito alla nostra asfitti-
ca economia, dimentica-
to dall’Antitrust, viene in-
vece risolto con un certo
slancio innovativo dal no-
stro governo, che speri-
menta il terreno vergine
dei project bond , titoli di
debito finanziati dal capi-
tale privato in soccorso
delle infrastrutture, oppu-
re degli atipici contratti di
disponibilità, o infine di
altre forme di partenaria-
to pubblico-privato, acco-
munate nel loro essere vi-
avrebbe dovuto dare buo-
ni consigli non lo ha fatto,
auguriamoci che il nostro
decisore politico aggiusti
il tiro del decreto. Due le
ragioni che lo consiglie-
rebbero. La prima politi-
ca: il governo Monti è un
esecutivo tecnico rispetto
al quale i partiti dispongo-
no di un’inedita libertà,
spendibile anche nel ri-
scrivergli le proposte nor-
mative, prive di una fidu-
cia politica. La seconda ra-
gione riguarda il patto so-
ciale: visto che dai tre pun-
ti indicati dipende il buon
esito dell’operazione svi-
luppo, cioè le concrete
possibilità di una vita mi-
gliore per noi cittadini, gli
stessi partiti, coresponsa-
bili con l’Unione Europea
di questa condizione,
avrebbero un’occasione
imperdibile per un’opero-
sa redenzione.
*Professore di diritto
costituzionale
all’Università Federico II
Napoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
siva, quasi il 70 per cento degli agenti opera
come monomandatario. È evidente che risul-
ta difficile imporre l’obbligo del plurimanda-
to, ma è un limite che si potrebbe aggirare
permettendo la libera collaborazione tra gli
intermediari. Insomma, se la compagnia
non è disponibile a dare mandato a chi ne
ha già uno, la legge potrebbe consentire al
distributore di collocare al cliente anche il
prodotto distribuito da un altro agente, lui sì
legato da esclusiva. Così si arriverebbe rapi-
damente a un pluriofferta, con effetti di com-
pressione dei costi a favore della clientela».
Gli agenti raccolti nello Sna sono favorevo-
li anche all’utilizzo della cosiddetta scatola
nera, il meccanismo in grado di registrare gli
spostamenti del veicolo e che potrebbe dive-
nire utilissimo sia nella ricostruzione del-
l’eventuale incidente che nel contenimento
dei prezzi. «A patto però — conclude Demoz-
zi — che si utilizzi la scatola nera esclusiva-
mente ai fini della ricostruzione del sinistro
o per risalire a eventuali frodi. Siamo invece
contrari sia all’uso invasivo dello strumento
di registrazione, dato che potrebbero eviden-
ziarsi rischi per la privacy, sia nell’ipotesi di
scaricare i costi della cosiddetta scatola nera
sulla clientela che non deve essere gravata
da costi né al momento dell’installazione
dello strumento né al momento in cui l’appa-
recchio dovesse venire disinstallato».
S. RIG.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 Codice cliente:

18 CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012

Come investire
e risparmiare PATRIMONI & FINANZA
Trend Le strategie e le previsioni di 40 case nazionali e internazionali

Mercati & Sondaggi

Piazza Affari? Può salire Bilanci
I rendimenti

di un altro 10% da gennaio a oggi

Spread sotto i 300 punti

L’80% degli operatori si aspetta una recessione sopportabile
Le azioni meglio dei bond, favoriti gli industriali e l’energia
DI GIUDITTA MARVELLI di credito alla capacità dell’Eu- conto per parecchio tempo an-
E MARCO SABELLA ropa di uscire dai suoi guai e a cora.
quella del governo Monti di

L
e Borse d’Europa pos- portare a casa le riforme. «L’at- Interrogativi
sono salire ancora del tuale livello intorno a 350 pun- «I prossimi mesi saranno ca-
5-10% da qui alla fine ti — spiega Andrea Delitala, ratterizzati da un contesto di
dell’anno. Ma c’è an- responsabile investment advi- investimento ancora compli-
che chi si spinge a sperare un sory di Pictet am — è per me- cato — spiega Giordano Lom-
rialzo superiore al 10%. E, no della metà classificabile co- bardo, Cio di Pioneer invest-
quindi, vale la pena tenere in me differenziale di credito e ments —. Le migliori opportu-
portafoglio più azioni che per la maggior parte ricondu- nità sono le azioni e i corpora-
bond, privilegiando i titoli fi- cibile al rischio sistemico di te bond per chi ha orizzonti di
nanziari, gli industriali, l’ener- implosione della moneta uni- investimento lungo, ma ci vuo-
gia e le materie prime. Lo ca». le cautela». Il 2012, dice anco-
spread tra Bund e Btp si ridur- L’ottimismo si riflette in ra Lombardo, sarò un altro an-
rà fino a 250-300 punti. La re- una media preferenza per le no di incertezza: un assesta-
cessione? Inevitabile ma sop- azioni, il 50% del panel si im- mento della crisi potrebbe for-
portabile. pegna di più sulla Borsa, men- nire sorprese positive e far ri-
tre il 36% si schiera per una ri- partire l’economia. Una ge-
Risposte cetta sbilanciata sui bond (il stione disordinata dei molti
I 40 operatori nazionali e in- residuale 14% non pende da problemi ancora aperti, inve-
ternazionali interpellati da nessuna delle due parti) e nel- ce, rischia di generare ancora
CorrierEconomia hanno rispo- la doppia profezia che il rialzo tensioni e avvitamenti.
sto così alle sei domande del dei listini — il 10% per Piazza © RIPRODUZIONE RISERVATA

sondaggio realiz- Affari da genna-

zato durante la io ad oggi — arri-

e
scorsa settimana vi a fine anno i tassi tedeschi sopra il 2%», ricorda pari all’1% nel 2012, per descrive- cui si fanno stime anche del -5%. Il
per verificare
Il panel più ricco di Antonio Mauceri, amministratore re il panorama economico dei risultato «sopportabile», quindi, si
l’umore e le 5-10% punti per- delegato di Augustum Opus sim. In prossimi mesi. Un altro 19% ha ad- otterrà grazie «alla dinamica posi-
Hanno partecipato:
aspettative di chi centuali. Il 30% questo caso l’obiettivo dei 300 pun- dirittura votato per l’idea più otti- tiva dei Paesi virtuosi, Germania in
Raffaele Zenti (Advise
gestisce portafo- degli intervistati ti verrebbe raggiunto per il movi- mista, cioè per una situazione do- primis, — dice Paolo Boretto, re-
Only); Stefano Ghiro e
gli e analizza i si spinge a im- Attualmente lo spread fra mento dei Bund. ve le sorti del ciclo si ribaltano ri- sponsabile investimenti di Sym-
Massimiliano Maxia
mercati ogni maginare per il Bund e Btp oscilla fra 350 e 400 C’è poi un nutrito gruppo (36%) spetto allo scenario attuale, con- phonia sgr — che riusciranno a
(Allianz Gi); Lars
giorno. nostro listino, il punti. Dove potrebbe arrivare en- che addirittura vede lo spread tra i sentendo al Vecchio Continente di compensare parzialmente la con-
Schickentanz e Luigi
Le risposte, più penalizzato tro la fine dell’anno? 200 e i 250 punti. Ci si potrebbe arri- crescere dell’1% entro la fine del- trazione dei Paesi in difficoltà».
Dompé (Anima); Antonio
elaborate nei gra- del 2011, una vare, spiega Maurizio Vitolo, alla l’anno. Il pessimismo del -3%, cioè Il punto centrale della questio-
Mauceri (Augustum Opus
fici di queste due
pagine, compon-
gono un quadro
sim); Gherardo Spinola
(Azimut); Marco Baraldi
performance
nei prossimi 10
mesi addirittura
L o spread, cioè la differenza di
rendimento tra i titoli decennali
italiani e tedeschi, secondo il 42% è
guida di Consultinvest, non solo
dando fiducia alle riforme italiane e
spagnole. Serve anche «una gestio-
il timore che la gelata sarà impor-
tante, è stato sposato solo dal 3%
degli intervistati.
ne sono le preoccupazioni per i
consumi, messi a repentaglio dalle
manovre necessarie per rimettere
(Banca Akros);
tutto sommato superiore al destinato a scendere addirittura tra ne della crisi del debito che proceda La verità è che il rallentamento in carreggiata i conti pubblici. Per
Piergiacomo Braganti
speranzoso. An- 10%, mentre per 300 e 250, cioè di altri 100-150 pun- senza ulteriori incidenti», conclude dell’Europa sarà la somma di situa- Stefano Ghiro e Massimiliano Ma-
(Banca Albertini Syz);
che se non man- lo Stoxx 600 i su- ti rispetto ai livelli attuali, che van- Vitolo. zioni molto diverse. Se il risultato xia, portfolio manager di Allianz
Antonia Babbini (Banca
cano le perplessi- per ottimisti so- no (a seconda degli umori) tra 350 La minoranza di pessimisti — finale sarà davvero quel meno 1% Gi, l’effetto della cintura stretta si
Cesare Ponti); Paolo Moia
tà — manifestate no circa la metà e 400. un 5,5% che non vede ulteriori re- che la maggioranza di questo son- vedrà soprattutto nel primo seme-
(Banca Profilo); Bcm&
anche da chi si è (16%). I motivi? «La credibilità riscossa stringimenti e un 8% che immagina daggio si aspetta, la recessione sa- stre del 2012. «Considerando l’an-
partners; Roberto Contini
messo nella mag- Nei giorni in dall’esecutivo è una buona premes- un riallargarsi della distanza oltre i rà figlia di forti rallentamenti dei damento negativo dei consumi a
(Bim); Laura Tardino (Bnp
gioranza ottimi- cui le 40 case di sa per riguadagnare fiducia — dice 400 — teme invece che ulteriori in- Paesi più in difficoltà e dei buoni inizio anno, non saremmo sorpresi
Paribas ip); Didier
sta — e la consa- investimento e Antonia Babbini, responsabile ge- toppi siano inevitabili. Quali? Ag- risultati di chi invece se la cava me- se il dato finale dovesse essere peg-
Saint-George (Carmignac);
pevolezza che di analisi hanno stioni patrimoniali di Banca Cesare guati delle agenzie di rating, de- glio, a cominciare dalla locomoti- giore delle stime», spiega Nicolò
Alberto Biolzi (Cassa
ogni scenario po- compilato le ri- Ponti —. L’economia italiana può fault disordinato della Grecia, perdi- Nunziata, analista di JC&Associati
Lombarda); Maurizio
sitivo va sempre sposte, è andato essere traghettata fuori dalla crisi ta di consenso del governo italiano, sim.
Vitolo (Consultinvest);
accompagnato in onda l’ennesi- solo attraverso stimoli efficaci per dice Andreas Bockberger, gestore La recessione Mentre Andrea Arata di Nordea
Francesco Caricati
con le possibili mo rinvio della la crescita». Quindi gli sforzi per obbligazionario di Raiffeisen cm. E sottolinea che «le politiche di au-
(Consultique sim); Edoardo
code di rischio questione gre- poi c’è il rischio austerity. «Le misu- sterità avranno effetti negativi pe-
Chiozzi (Conviction am);
Il protagonista ca, che avrebbe re di risanamento in Italia faranno santi in termini di crescita. Una
Stefano Catalano (Dexia
assoluto del dovuto arrivare Lo spread sentire i loro effetti per tutto il 2012. contrazione dell’1% è il caso ba-
Crediop); Ersel; Francesco
2011, lo spread ad un punto fer- Non siamo troppo fiduciosi sulla cre- se». C’è tuttavia — conclude il ge-
De Astis (Eurizon capital);
tra i titoli decen- mo mercoledì scita e prevediamo che il mercato si store — una coda di rischio che le
Fideuram investimenti;
nali italiani e te- scorso. Gli manterrà più cauto sui Btp nella se- cose possano andare peggio, so-
Nicolò Nunziata
deschi, diventa- spread sono (re- conda parte dell’anno», dice Bock- prattutto nel caso in cui la crisi del
(JC&Associati sim); Maria
to ospite fisso lativamente) ri- berger. Risultato: lo spread tornerà debito sovrano riprendesse un cor-
Paola Toschi (JP Morgan
dei telegiornali e saliti in giostra tra 400 e 500. Se accade, varrà la so negativo.
am); Massimo Trabattoni
delle conversa- — tornando per pena di rifare una scommessa sulle G. MAR.
e Federico Riggio
zioni, non ha più qualche ora in- scadenze più brevi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
(Kairos); Patrick Moonen
l’aspetto minac- torno a 400 pun- G. MAR.
(Ing im); Gabriele Roghi
cioso che aveva ti — e le Borse © RIPRODUZIONE RISERVATA
(Invest Banca); Matteo

t
solo un mese e hanno avuto
Astolfi (M&G); Franck
mezzo fa. Oscilla qualche contrac- va tedesca. «La frenata economica
Nicolas (Natixis am);

r
tra 350 e 400 pun- colpo. dell’Europa sarà sopportabile con
Andrea Arata (Nordea);
ti, ma otre l’80% Ma nel com- delle belle differenze tra Nord e
Andrea Delitala (Pictet
ritiene che ci sia- plesso il quadro Sud», dicono Massimo Trabattoni
am); Giordano Lombardo
no ulteriori spazi non apocalittico e Federico Riggio, gestori di Kairos. Piazza Affari è risalita del 10%
(Pioneer investments);
di discesa rispet- faticosamente Insomma, dice Maurizio Vitolo, circa da inizio anno dopo un
Herbert Perus e Andreas
to ad oggi, con costruito fino ad sbloccare l’economia sono in primo La recessione in Europa è or- amministratore delegato di Con- 2011 da maglia nera (-25%). Qua-
Bockberger (Raiffeisen
un 36% di super oggi, abbando- piano. Ma c’è anche chi sottolinea il mai scontata e tecnicamente ini- sultinvest, «speriamo che sia dav- le sarà la performance dell’indice
cm); Scm sim; Nicola
ottimisti che nando il panico contributo che potrebbe arrivare da ziata là dove ci sono due trimestri vero sopportabile e non importan- da qui a fine anno?
Trivelli (Sella gestioni);
scommette su di fine 2011, «incoraggianti dati di gettito fiscale consecutivi di decrescita. Come sa- te». Ad ogni modo le differenze tra
Paolo Boretto (Symphonia
un livello com-
preso tra 200 e
sgr); Massimo De Palma
(Swiss & Global am); Mark
non si è modifi-
cato. Come dire:
e del contenimento della spesa pub-
blica», come Piergiacomo Braganti,
rà la frenata dell’economia? Paesi saranno molto visibili. Per la
Germania ed altri stati del Nord Eu- S e questi fossero tempi normali
si potrebbe parlare di un ritor-
250 (qualcuno
addirittura si
spinge sotto i
Burgess (Threadneedle);
Fabrizio Pasta (Ubs); Gaia
la strada da fare
è ancora lunga e
la volatilità degli
responsabile per gli investimenti di
Banca Albertini Syz&co. «Difficil-
mente il rendimento dei Btp decen-
L a recessione ci sarà, ma, forse,
non sarà troppo spaventosa. Il
78% dei partecipanti al sondaggio
ropa, ricorda Vitolo, si prevede
una crescita intorno all’1%, per la
Francia intorno allo zero, per i Pae-
no del Toro in Piazza Affari. Perché
dopo il recupero di circa il 9% (da
inizio gennaio) delle pesantissime
Pedinelli (Vontobel);
200) per la fine umori e delle nali scenderà sotto il 5%, ma se le ha scelto l’aggettivo «sopportabi- si periferici siamo invece intorno al perdite dell’ultimo biennio, il listino
Mauro Vicini (Websim.it);
dell’ano. quotazioni sarà tensioni in Europa dovessero allen- le», abbinato all’ipotesi di una de- meno 1%, se non peggio. di Piazza Affari potrebbe crescere
Marco Rosati (Zenit sgr).
Un’apertura da mettere in tarsi potrebbero al contrario risalire crescita del Prodotto interno loro Come nel caso della Grecia, per ancora di oltre il 10% da adesso in
CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012
Piazza Affari
avanti, secondo un terzo del cam-
pione dei rispondenti (30,5%) all’in-
dagine di CorrierEconomia. Ottimi-
sta anche un corposo 47% dei ge-
stori, convinti che il rialzo sarà più
moderato, vale a dire compreso fra
il 5 e il 10%. Mentre l’Orso batte in
ritirata, dal momento che solo il
5,5% dei panel immagina un indice
Ftse Mib delle grandi capitalizzazio-
ni in calo. Infine, circa il 17% preve-
de che non ci saranno variazioni,
mentre nessuno, ma proprio nessu-
no, ipotizza una ulteriore discesa
superiore al 10%.
Se questi fossero tempi normali
si potrebbe parlare di un «senti-
ment» dei gestori decisamente rial-
zista. Ma visto che le difficoltà del-
l’economia generale rimarranno
grandi, l’ottimismo dei fund mana-
ger va inquadrato nei termini di un
parziale ritorno della fiducia, di un
inizio di recupero delle gravi perdi-
te subite.
In Italia, così come in Europa, ci
sono aspettative positive soprattut-
to verso i titoli che appartengono
ai settori più ciclici dell’economia, a
cominciare dai finanziari, per prose-
guire fino agli industriali, agli ener-
getici e ai consumi di lusso.
Tra le banche in pole position,
Mauro Vicini, direttore di Websim.it
ricorda «Intesa e Unicredit, soprat-
tutto nell’ipotesi di un calo progres-
sivo dello spread fra Btp e Bund».
Marco Baraldi, specialista delle ge-
stioni di patrimoniali di Banca
Akros, cita invece il Banco Popolare
«perché nonostante il buon recupe-
ro già messo a segno da inizio an-
no l’istituto quota ad appena il
20% del suo valore patrimoniale e
c’è ancora spazio per un ulteriore
rialzo». Tra i titoli del comparto pe-
trolifero, naturalmente, i nomi più
ricorrenti nelle valutazioni positive
dei gestori sono quelli di Eni e di
Saipem. Eni, sebbene abbia appe-
na pubblicato una trimestrale non
troppo brillante, si avvantaggerà
dell’eventuale scorporo di Snam Re-
tegas, oltre che dal recente annun-
cio della scoperta di importanti gia-
cimenti di gas naturale in Mozam-
bico, sottolineano i gestori. Sai-
pem, società molto ciclica, è invece
favorita dai buoni risultati dell’ulti-
ma trimestrale.
Il lusso e gli industriali, rientrano
invece fra le preferenze, tra gli altri,
di Paolo Boretto, responsabile inve-
stimenti di Symphonia Sgr. «Nel set-
tore delle grandi opere, società co-
me Astaldi hanno una eccellente vi-
sibilità del business nei prossimi an-
ni e quotano a valutazioni sacrifica-
te. Nel segmento dei cavi, Prysmian
ha un notevole potenziale di svilup-
po strutturale. Mentre fra le società
del lusso Prada ha opportunità di
crescita duratura».
M.SAB.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
u
L’Europa delle molte velocità
ha avuto risultati disomogenei
nel 2011. Gli investitori istituzio-
nali spesso le preferiscono Wall
Street e i Paesi Emergenti dove
la recessione non dovrebbe tarpa-
re il ciclo economico. Dove po-
trebbe arrivare lo Stoxx600 alla
fine del 2012?
I l rialzo previsto per Piazza Affari
si estende anche alle grandi bor-
se europee. Ma proprio perché nella
media i listini d’Oltralpe sono stati
assai meno colpiti della borsa mila-
nese dal calo dell’ultimo biennio,
anche le aspettative di rimbalzo,
nel caso delle blue chip europee, so-
no un po’ più contenute. E tuttavia
una quota di quasi i due terzi dei
gestori, per l’esattezza il 65%, si
aspetta un aumento compreso tra i
5 e il 10% nel corso dei prossimi me-
si. Un più modesto 16% preconizza
una crescita a doppia cifra e pochi
pessimisti (appena il 3%) si aspetta-
no un calo compreso fra il 5 e il
10%. Meno di un quinto dei rispon-
denti, il 17%, prevede che non ci sa-
ranno sostanziali variazioni dai li-
velli attuali.
In un clima di ripresa moderata
delle quotazioni, che si realizzerà se-
condo le previsioni in un ambiente
macroeconomico «freddo», la sele-
zione dei singoli titoli diventa un
elemento cruciale. Ecco perché al di
là delle dinamiche settoriali in cui
anche in Europa sono dati per favo-
riti i comparti più ciclici dell’econo-
mia (banche, industriali, energia, hi
tech), le scelte vincenti potrebbero
essere «trasversali» ai singoli setto-
ri. La pensa così, ad esempio Didier
Saint-Georges, membro del comita-
to di investimento di Carmignac Ge-
stion, una società indipendente di
asset management basata a Parigi.
«I titoli vincenti apparteranno ai
leader nel campo dell’innovazione,
ad esempio a società come Novo
Nordisk nel farmaceutico o Essilor
nei materiali di base. Oppure ai
marchi più consolidati e forti nel set-
tore dei consumi, come Bmw nelle
auto di alta gamma, Hermès nella
moda, Pernod Ricard e Remy Mar-
tin nelle bevande alcoliche». Tra i
grandi finanziari, settore favorito
anche in Europa, Marco Baraldi di
Banca Akros esprime una forte pre-
Europa (Stoxx 600)
PATRIMONI & FINANZA
Le speranze, i timori
ferenza per il gruppo assicurativo te-
desco Allianz «a causa della solidi-
tà, della crescita costante e del divi-
dendo elevato, che arriva a sfiorare
il 5%», sostiene.
Il lusso e le bevande, comparti
tendenzialmente anticiclici, piaccio-
no a Francesco Caricati, analista
azionario di Consultique Sim, una
società indipendente di consulenza
agli investimenti. Fra i titoli ricorda-
ti dall’analista, il gruppo elvetico
Swatch, oppure la britannica Dia-
geo, nel food&beverage. Il settore
industriale, che potrebbe trarre van-
taggio dalla probabile debolezza
dell’euro, piace a Paolo Boretto, di
Symphonia Sim, che mette nel suo
carnet società come Alstom e Sie-
mens «per la diversificazione sia ge-
ografica che di business delle pro-
prie attività».
M.SAB.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
i
Le azioni in tutto il mondo e
in Europa soprattutto sono a scon-
to rispetto alle loro valutazioni
medie degli ultimi quindici anni.
I bond vivono una stagione com-
plessa, legata alla crisi del debito
sovrano. Nel 2012 il vostro porta-
foglio sarà più impegnato in Bor-
sa o sulle obbligazioni?
M ettere in portafoglio più azio-
ni che obbligazioni. O me-
glio, detto in termini più precisi, «so-
vrappesare» le azioni rispetto al red-
dito fisso. Questo significa che se
un investitore (anche privato) ha co-
me parametro di riferimento di lun-
go periodo un portafoglio compo-
sto al 30% di azioni e al 70% di
bond, farebbe meglio ad aumenta-
re un po’ la componente investita
in Borsa rispetto a quella collocata
in obbligazioni.
È questa la ricetta indicata da
una larga maggioranza del panel,
per l’esattezza il 50% del totale.
Una corposa minoranza dà invece
l’indicazione opposta, con il 36%
Come investire
e risparmiare
dei fund manager convinti che ci
sia più «valore» nel reddito fisso ri-
spetto ai volatili listini italiani ed eu-
ropei. Solo il 14% dei gestori, infine,
dichiara una posizione di salomoni-
ca «neutralità» fra le due principali
componenti di un portafoglio finan-
ziario.
Vediamo con quali argomenta-
zioni. Tra chi si schiera a favore del-
la scelta azionaria, Lars Schicken-
tanz, responsabile dei fondi comuni
di Anima sgr, sostiene che è oppor-
tuno privilegiare l’investimento in
Borsa per tre ordini di fattori: «l’ele-
Il portafoglio
vata liquidità fornita dalle banche
centrali, gli indicatori segnalano un
miglioramento della crescita globa-
le; e infine la scelta azionaria, spe-
cie quando sono in gioco titoli che
distribuiscono buoni dividendi, può
difendere la ricchezza nel caso in
cui la forte immissione di liquidità
da parte delle banche centrali deter-
mini un aumento delle pressioni in-
flazionistiche».
A favore della scelta obbligazio-
naria — con l’80% investito in
bond e solo il 20% in azioni — si
schiera Antonio Mauceri, ammini-
stratore delegato di Augustum
Opus Sim. «Alla luce del rialzo dei
mercati azionari cui si è assistito nel-
le prime settimane del 2012,le bor-
se possono mostrare segnali di rela-
tiva debolezza nella seconda parte
dell’anno. Meglio allora puntare sui
bond, governativi e societari, con
scadenza non superiore ai 5 anni»,
commenta.
M. SAB.
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19
o
Nel 2011 i settori più difensivi
hanno raccolto il consenso degli
investitori. Quali sono le scelte di
campo per il 2012?
L e scelte settoriali dei gestori
che hanno aderito al sondag-
gio hanno un che di sorprendente.
Fioccano infatti i giudizi favorevoli
sui comparti più ciclici dell’econo-
mia, a cominciare dai finanziari,
promossi da 21 gestori su 40, fino
agli industriali, a favore dei quali si
schierano 19 fund manager, le ma-
terie prime e gli energetici, 21 prefe-
renze, e tante nomination nei seg-
menti più circoscritti delle costruzio-
ni, dell’auto e dell’hi tech. Si tratta
di indicazioni inaspettate perché
questi settori sono quelli che di nor-
ma vengono selezionati quando
l’economia è in piena ripresa, oppu-
re sta uscendo da una crisi; non cer-
to quando in recessione ci si sta en-
trando o quando le prospettive del-
la crescita globale si mantengono
incerte (soprattutto per quanto ri-
guarda la seconda metà dell’an-
no).
L’apparente paradosso si spiega
con un preciso concetto finanzia-
rio, la diminuzione del premio per il
rischio.
Il fatto che i mercati, sia aziona-
ri che obbligazionari, tendano a
normalizzarsi per effetto delle politi-
che espansive delle banche centra-
li, e per un certo ritorno della fidu-
cia sulle prospettive di tenuta del-
l’euro, fa sì che le attività e i settori
più rischiosi vengano percepiti co-
me più stabili e di conseguenza si
riduca quel «premio» di rendimen-
to che questi devono generare per
poter stare alla pari con gli investi-
mento (o i settori) più difensivi. Da
qui il recupero delle fortune dei
Settori
comparti più ciclici, che non devo-
no più pagare lo scotto di un pre-
mio di rendimento, perché sono
percepiti come meno rischiosi, no-
nostante la debolezza della con-
giuntura economica (specie in Euro-
pa).
Punta sui finanziari Laura Tardi-
no, strategist di Bnp Paribas ip, con-
vinta «che forse già alla metà del
2012 ci sarà il superamento della
crisi dei debiti sovrani». Mentre al-
tri sono pronti a scommettere sui ti-
toli dell’auto perché le valutazioni
sono molto basse e il calo dei mer-
cati europei è più che compensato
dalla crescita nei paesi emergenti e
negli Usa. E ancora, Stefano Ghiro,
gestore azionario di Allianz GI, sce-
glie «i settori dell’energia, gli indu-
striali e i materiali di base, perché
beneficeranno dell’enorme liquidi-
tà presente nel sistema economico
e della domanda sostenuta dei mer-
cati emergenti».
Non mancano, peraltro, le indi-
cazioni a favore dei comparti difen-
sivi, con utili stabili e dividendi ele-
vati, tra cui le telecom e le utilities
(8 nomination), i farmaceutici (5
preferenze), i beni di consumo, sia
largo di largo consumo che discre-
zionali (il lusso è richiestissimo nei
paesi emergenti), con 15 voti di pre-
ferenza.
Tra chi scegli le «difensive» utili-
ties ci sono, per esempio i gestori di
Ersel, convinti che le società del set-
tore presentino un buon mix di bas-
se valutazioni e alti dividendi.
M.SAB.
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20 CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012

Investimenti Titoli di Stato

Comprare, vendere o tenere?

Obbligazioni Dopo la rimonta dei prezzi, quale strategia attuare. In attesa che lo spread scenda ancora, fino a 300 punti Novità Gli Etf su Bot & Co

Ora i cloni
Btp Le mosse per afferrare il rialzo fanno
Vendere gli inflation linked che sono saliti di oltre il 20%, investire nelle scadenze più lunghe e redditizie i «Buoni»
A
DI ANGELO DRUSIANI dimostrare fiducia nell'Ita-
La rimonta lia, non è solo il mercato,

B
tp: istruzioni per
l’uso. Dopo la
nuova (poco sof-
ferta) bocciatura
e la rimonta delle quota-
zioni. A distanza esatta
di un mese dal primo pro-
nunciamento (Standard
& Poor's, 13 gennaio),
Moody's, l'agenzia di ra-
ting mancante, ha decre-
tato il declassamento
(moderato) dell'
affidabilità attribuita al
debito pubblico italiano.
Le tre principali istituzio-
ni (S&P, Moody’s, Fitch)
hanno quindi completa-
to le loro analisi, tutte di
segno negativo, ma i mer-
cati hanno reagito in dire-
zione opposta. Addirittu-
ra premiando i titoli del
Tesoro italiano, sia in fa-
se di collocamento, con
una riduzione dei rendi-
menti, sia nel successivo
mercato secondario, con
visibili rialzi dei prezzi di
scambio.
Se chi guarda i mercati
con occhio critico espri-
me giudizi tanto scettici,
ma gli investitori si muo-
vono in senso opposto,
che strategia dovrebbe at-
tuare il piccolo risparmia-
tore?
Non ci può essere una
risposta univoca perché
esistono varie tipologie
di investitori, dai meno
aggressivi, quasi sempre
cassettisti di lungo perio-
do, a chi vive di compra-
vendite molto ravvicina-
te, i trader, secondo la ter-
minologia anglosassone.
Unica, invece, è la parti-
colare vicenda che ha
movimentato i destini di
Btp, Bot e Cct a partire
da novembre scorso, fa-
se in cui le quotazioni
hanno toccato i livelli
più bassi degli ultimi me-
si.
La risalita dei prezzi
Com’è cambiato il prezzo dei titoli di Stato dai momenti più bui della crisi e il rendimento attuale
scorso, infatti, alcuni tito-
li vennero scambiati a
prezzi che avrebbero po-
tuto essere definiti di li-
quidazione, un po’ come
i saldi degli esercizi com-
merciali.
Indicizzati
A suscitare l'interesse
di grandi e piccoli investi-
tori sono stati soprattut-
to i Btp indicizzati all’in-
flazione, i cui valori di
mercato hanno sofferto
in misura più accentua-
ta, perché la difesa attua-
ta dalla Banca centrale
europea li ha trascurati.
La scadenza 2041, ad
esempio, quotava al di
sotto di 60, la scadenza
2021 meno di 70. Poco so-
pra questo livello si è atte-
stato il prezzo del Btp tra-
dizionale con data di rim-
borso 2040. Quanto ha
guadagnato chi ha credu-
to in loro? Dopo solo tre
mesi, nell’ordine, il pri-
mo ha evidenziato un
guadagno del 14% circa,
il secondo del 22% e il ter-
zo del 23%.
Non c'è dubbio, in que-
sto caso, che sia consi-
rinvio della questione
greca.
Cassettisti
Del ritorno a valori di
mercato meno drammati-
ci, ha beneficiato anche
chi ha immesso questa ti-
pologia di titoli non ne-
cessariamente ai prezzi
minimi, ma a livelli non
tanto superiori. In que-
sto caso, se la scelta è
stata determinata
dalla ricerca di
rendimento e, so-
prattutto, dal
desiderio di
prolungarla nel
tempo, la strate-
gia più adatta è
quella di conser-
vare in portafo-
glio gli strumenti
a suo tempo ac-
quistati. Laddove
Eidonpress
Riforme Il la composizione del por-
presidente del tafoglio non risulti com-
Consiglio Mario pletata, potrebbe essere
Monti: alla una buona scelta interve-
nomina lo nire ancora sul mercato,
spread Btp e comprando anche a que-
Bund era a quota sti livelli di prezzo e me-
465, ora oscilla diando al rialzo l'origina-
tra 360 e 395 rio valore di carico. La
redditività che offrono le
scadenze più lontane è
ancora molto apprezzabi-
le.
Liquidità
A maggior ragione,
grazie ai nuovi livelli di
prezzo raggiunti per il
nein ad Atene; investire
parte della liquidità di
cui si dispone potrebbe
rappresentare ancora og-
gi una politica di gestio-
ne da seguire. Lo è so-
prattutto per l'investitore
tradizionale: vista la pro-
gressiva ripresa dei mer-
cati dei titoli governativi,
ci si sente più tranquilli
nell'acquistare le emis-
sioni del Tesoro italiano,
suddividendole tra le dif-
ferenti tipologie propo-
ste dall’emittente pubbli-
co. Anche se il rendimen-
to è sensibilmente infe-
riore a quello novembri-
no, restano buoni margi-
ni di recupero, per giun-
gere, in tempi non brevi
ma neppure molto lun-
ghi, ad una riduzione del
differenziale tra rendi-
mento dei titoli italiani e
tedeschi più sostanziosa
di quella attuale. Una si-
tuazione che conferme-
rebbe il ritorno di fiducia
nei Btp, da parte degli in-
vestitori internazionali.
L'obiettivo più ragionevo-
le è rappresentato da 300
punti di differenza sulla
scadenza decennale (ora
oscilla fra 360 e 395).
Le prossime decisioni
del governo italiano, in
materia di risparmi di co-
sti e di incentivi alla ripre-
sa economica, dovrebbe-
ro fornire il necessario
carburante a questa rin-
che pochi giorni fa ha assor-
bito 4 miliardi di Btp, incurante
del giudizio negativo di Moody's,
ma anche Deutsche Bank che in
passato aveva alleggerito, tra le
polemiche, i suoi impegni sui Btp.
L'istituto tedesco ha deciso di quo-
tare in Borsa Italiana, tre Etf che
replicano panieri di titoli di Stato
tricolore. Si tratta del Db X-Trac-
kers II Mts Ex-Bank of Italy Bot;
del Db X-Trackers II Mts II of Italy
Btp e del Db X-Trackers II Mts
Ex-Bank of Italy aggregate Etf.
Il primo replica il rendimento
di un portafoglio di Bot quotati
sull’Mts, con scadenza massima
di 12 mesi. Il secondo riflette la
performance di un paniere di Btp
di varie durate. Il terzo, invece, of-
fre ai risparmiatori la possibilità
d'investire sull'intera gamma del
debito pubblico italiano (Bot,
Btp, Cct, Ctz). Negli ultimi due
Etf, le cedole staccate dai singoli
titoli vengono reinvestite, ma gli
utili vengono
distribuiti an-
nualmente.
La replica è
sintetica, di ti-
po unfun-
ded. La strut-
tura dell'Etf è
composta da
un campione
di titoli dell'
indice e da Piattaforme
uno swap (la Mauro Giangrande
cui contro- (Db X-Trackers)
parte è Deut-
sche Bank).
«Lo swap — spiega Mauro Gian-
grande, responsabile della piatta-
forma Db X-Trackers, — consente
di coprire eventuali scostamenti
di rendimento e di garantire all'in-
vestitore il pagamento dell'esatta
performance dell'indice». Rispet-
to al singolo titolo, l'Etf offre l'op-
portunità di diversificare su diver-
se scadenze. «Per includere tutti i
titoli, anche quelli delle ultime
aste, l'indice viene ribilanciato set-
timanalmente», aggiunge Gian-
frande. Accanto ai tre Etf specializ-
zati sul debito sovrano italiano,
sbarcano a Piazza Affari, sempre
firmati Deutsche Bank, anche

non può passare inosser-
vata a chi ha come primo
obiettivo quello di inca-
merare guadagni in con-
to capitale, dal momento
che la sua strategia è si-
mile a quella che attua
chi compra e vende azio-
ni. A metà novembre
gliabile prendere profit- corsa (verso il basso!) del due fondi indicizzati ad obbliga-
zioni governative europee e due
to, aspettando di ricom- differenziale — spread sul debito pubblico tedesco.
prare a prezzi inferiori, anche per i non tecnici L'investimento minimo per tut-
se qualche turbativa (la — di rendimento. Le ti i nuovi Etf è di 100 euro. Il Ter è
Grecia o il Portogallo?) condizioni potrebbero dello 0,20% per l'Etf sui Btp e per
dovesse penalizzare nuo- esserci: un motivo in l'Aggregate Etf, mentre è dello
vamente i mercati. Come più per non trascura- 0,15% per tutti gli altri cinque.
è accaduto mercoledì re Btp & co. PATRIZIA PULIAFITO
scorso, dopo l’ennesimo © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA

Viaggio organizzato

Dalle banche ai corporate bond: i fondi che debuttano bio Reali, responsabile Institutio-
nal sales della casa — se gli emit-
tenti continuassero a lanciare nuo-
Il risparmiatore che, invece, vo-
lesse approfittare degli alti rendi-
menti delle obbligazioni high
ve operazioni di riacquisto dei pro- yield ma con un rischio più ridot-

S
pread in discesa, ma piutto-
sto ballerino. In mercati così
volatili, e difficili da interpre-
tare, la diversificazione del portafo-
glio a reddito fisso resta un must
per il risparmiatore che deve cerca-
re tutte le opportunità di investi-
mento alternative all'acquisto di-
retto di Bot e Btp senza tuttavia
correre rischi eccessivi.
A questo scopo sono stati lan-
ciati sul mercato alcuni prodotti
che possono fare al caso. Si parte
da Anima Tricolore che investe
principalmente in strumenti finan-
ziari del mercato obbligazionario
di emittenti governativi italiani e,
in via residuale, di altri Stati del-
l’area euro ad elevato merito credi-
tizio, e che distribuisce una cedola
annuale a marzo di ogni anno. Ma
sono arrivati sul mercati anche pro-
dotti che consentono di diversifi-
care ancora di più il rischio.
Tra questi figura Lemanik Se-
lected Bond, comparto obbligazio-
nario che investe in obbligazioni
subordinate Tier1 e Tier2 di istituti
di credito. Il fondo, in particolare,
si focalizza sulle obbligazioni su-
bordinate emesse da società finan-
ziarie come banche e assicurazio-
ni: Lemanik Selected Bond diven-
ta quindi il primo fondo italiano
specializzato in obbligazioni desti-
nato agli investitori retail, che non
hanno accesso diretto a quei titoli.
Tra le principali emissioni in porta-
foglio al fondo ci sono, per esem-
pio, quelle di Bbva, Banco Popola-
re, Banca Popolare di Milano, CNP
Assurances, Barclays Bank, Swiss
Reinsurance, Santander, Commerz-
bank e Generali Finance.
«L'esperienza del 2009 ci inse-
gna che i trend positivi di questa
asset class possono essere ben su-
Ultime proposte
periori al 15% già realizzato da ini-
zio anno. Nelle attuali circostanze,
riteniamo che la fase esplosiva del
rally sia irripetibile ma non esclu-
diamo ulteriori rialzi — afferma Fa-
pri titoli. Un modo, per sfruttare la
volatilità è quella di investire gra-
datamente nel fondo, limitando i
rischi di un prezzo medio di carico
troppo elevato».
to, può puntare sul fondo
Pictet-eur short term high yield,
«che investe in obbligazioni a bre-
ve termine ad alto rendimento de-
nominate in euro», spiega Luca Di
Patrizi, country head italiano della
casa svizzera. Il gestore, Roman
Gaiser, vanta 16 anni di esperien-
za.
E per chi teme l'inflazione? Il
fondo M&G inflation linked corpo-
rate bond, è dedicato agli investi-
tori che vogliono proteggere il
proprio capitale dall'erosione del
costo della vita, disposti a soppor-
tare nel breve termine eventuali
perdite del 3% su base mensile. Al-
la guida del portafoglio c’è Jim Le-
aviss.
FRANCESCA MONTI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012 21

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22 CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012

Investimenti Valutazioni
Le chance di Milano

Analisi Secondo Centrobanca i favoriti sono tra lusso, finanza e industria La squadra

Borsa Le buone azioni

Industria
Tra gli industriali — compar-
to in cui le società con le mi-
gliori prospettive, secondo
Centrobanca, sono Pirelli «gra-

con un margine del 20% zie al forte radicamento nel

segmento dei pneumatici di al-
ta gamma» (prezzo-obiettivo
8,7 euro, contro i 7,6 correnti);
Prysmian «che dopo l’acquisi-
Da Credem a Prysmian, da Luxottica a Sogefi e Astaldi: zione di Draka è il leader mon-
diale nel settore dei cavi a fibra
gli sprinter che possono spingere ancora il rialzo del listino ottica» (target a 14,9 euro, con-
tro i 12,17 attuali); Sogefi «in
DI MARCO SABELLA smian e Sogefi nel settore indu- in considerazione. «Penso so- piena espansione sui mercati
striale, fino a Terna tra le utili- prattutto ai pericoli di recessio- extraeuropei» (obiettivo di
prezzo a 3 euro, contro i 2,2 at-

S
iamo convinti che il
rimbalzo di Piazza Affa-
ri dalle depresse quota-
zioni di fine 2011 potrà
continuare anche nei mesi
prossimi. A spingere il listino
milanese sarà soprattutto il mi-
glioramento della percezione
del rischio dei debiti sovrani,
le misure positive adottate dal
nuovo governo italiano, i se-
gnali economici favorevoli che
provengono dagli Stati Uniti e
soprattutto una riduzione dell'
impressionante divario che si
è creato negli ultimi mesi tra le
valutazioni dei titoli italiani e
quelli europei». Marco Cristo-
fori, a capo della ricerca azio-
naria di Centrobanca — la cor-
porate e investment bank del
gruppo Ubi Banca — individua
motivazioni forti nel possibile
recupero del listino milanese,
già cresciuto di circa il 7% da
inizio anno ad oggi.
E fra i titoli che secondo gli
analisti di Centrobanca hanno
il miglior potenziale di rialzo
brillano Astaldi, nei cementie-
ri, Banca Generali e Credem
tra i finanziari, Pirelli, Pry-
ties e Luxottica nel comparto
del lusso. Tutte società accredi-
tate di un potenziale di perfor-
mance compreso fra il 10 e il
20% rispetto alle quotazioni
correnti.
Naturalmente, anche all'in-
terno di una visione ragione-
volmente ottimistica non ven-
gono esclusi i rischi da tenere
Il divario tra titoli
italiani ed europei
prima o poi
si chiuderà
Analista Marco Cristofori
ne individuati dal Fondo mone-
tario internazionale, che preve-
de un calo del Pil italiano del
2,2% quest'anno seguito da
una ulteriore contrazione del-
lo 0,9% l'anno successivo, fino
al peso del carico fiscale e del
deficit pubblico che potrebbe-
ro incidere pesantemente sui
consumi interni», precisa Cri-
stofori.
Scelte
E tuttavia, anche in un mer-
cato in difficoltà, è normale
che alcuni settori possano trar-
re beneficio dalle opportunità
che comunque si presentano.
Tra questi l’analisi di Centro-
banca si sofferma sui finanzia-
ri, sull'auto, fino alle costruzio-
ni, al lusso e agli industriali.
Scarse speranze di movimento
rialzista, invece, vengono attri-
buite alle telecom, alle utili-
ties, ai materiali di base, al set-
tore dei media. Vediamo in det-
taglio le principali posizioni.
«Sebbene il settore finanzia-
rio sia cresciuto di circa il
16,7% da inizio anno ad oggi
crediamo che grazie alle immi-
nenti iniziative di rifinanzia-
mento del sistema bancario
che saranno decise dalla Bce
entro la fine di febbraio ci sia
ancora spazio per una ulterio-
re performance positiva», spie-
ga Elena Perini, l’analista del
comparto banche e assicura-
zioni di Centrobanca. I titoli in
pole position sono Credem,
«su cui il rischio paese incide
in misura minore» e che po-
trebbe passare dall’attuale quo-
tazione di 3,83 a un prez-
zo-obiettivo di 4,15 euro; men-
tre nel segmento del risparmio
gestito appare favorita Banca
Generali, «che presenta un
buon andamento delle com-
missioni di performance» e da-
gli attuali 8,81 euro potrebbe ri-
salire fino a 10,05.
tuali) — si distingue il segmen-
to delle auto. Perché nonostan-
te il forte calo delle immatrico-
lazioni in Europa «le valutazio-
ni del settore, oggi pari a 6,4
volte gli utili del 2012, sono ad
un minimo storico assoluto.
Senza contare che i processi
di fusione e acquisizione all’in-
terno del comparto potrebbe-
ro di per sé generare una per-
formance superiore alla media
di mercato», recita una recen-
tissima ricerca di Centroban-
ca.
Tra i comparti da coltivare,
infine, il lusso. «Non ci sono ra-
gioni di sostanza per modifica-
re le valutazioni positive sul
settore, i cui ricavi, per i mar-
chi più consolidati, potrebbero
crescere intorno al 5 per cento
grazie alla domanda prove-
niente dai paesi emergenti e
dagli Stati Uniti», commenta
l’analista Simone Ragazzi.
E tra le società leader del lus-
so Centrobanca scommette su
Luxottica, un prezzo corrente
di circa 25 euro e un target a
27.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il gestore Fin@nz@

«Niente rischi, Fineco

navigate a vista» taglia
i bolli
L
o spread sembra, for- il portafoglio ha posizioni

N
tunatamente, avviato lunghe su obbligazioni so- on solo depositi
al ribasso, ma il debi- cietarie di settori difensivi remunerati. Le
to sovrano resta sotto (telecomunicazioni, ali- banche online
pressione. E la volatilità, a mentari e lotterie) e mer- estendono le offerte di
detta degli analisti, non cati emergenti. Mentre, è benefit anche ai dos-
abbandonerà i listini, al- corto su industriali ciclici, sier titoli per aumenta-
meno, per buona parte retail e indici azionari. Sul- re la clientela. E’ il ca-
dell’anno. Dunque, azzec- le borse, infatti, il team di so di FinecoBank
care un’alternativa d’inve- gestione ha una visione (www.fineco.it) del
stimento non è facile. Ne- negativa e, prudentemen- gruppo Unicredit, che
mesis (società che, dal te, mantiene una buona ri- offre a chi trasferisce li-
2008, dopo la scissione da serva di liquidità, per co- quidità, titoli o fondi
Lehman Brothers, gesti- gliere al volo eventuali un bonus da un mini-
sce portafogli individuali buone opportunità. «La mo di 50 euro fino a
e fondi Ucits IV), a chi de- strategia di investimento un massimo di 2000
sidera diversifi- — prosegue Stic- per posizioni fino a
care l’esposizio- chi — è dinami- 20mila euro comples-
ne al rischio Ita- ca e flessibile e sivi. Nella proposta è
lia, propone il si basa su ricer- incluso l’azzeramento
fondo Nemesis ca fondamenta- dell’imposta di bollo
Credit Opportu- le e trading atti- su dossier titoli per tut-
nities, che rap- vo». In particola- to il 2012 grazie al ser-
presenta una no- re, in quest’ulti- vizio di prestito «Porta-
vità nel panora- mo periodo, l’ap- foglio remunerato».
ma dei fondi. proccio al tra- Per chi cerca oppor-
«Perché — spie- Scettico ding ha un oriz- tunità per approfondi-
ga il gestore Mar- Marco Sticchi, zonte di poche re la propria conoscen-
co Sticchi — ren- Nemesis settimane, con za del trading online e
de accessibili investimenti di mercati particolari,
agli investitori privati stra- prontamente liquidabili. come quelli delle valu-
tegie hedge, finora di do- Il fondo, che ha una storia te e delle materie pri-
minio esclusivo degli isti- di due anni, nel 2010 ha me, il broker Xtb
tuzionali». Per realizzare, prodotto un ritorno netto (www.xtb.it) propone
l’obiettivo di ritorno asso- del 7,5% e nel 2011 del- un calendario di corsi
luto si ricorre alla strate- l’1,7%. Per il 2012, l’obiet- e seminari che si ten-
gia long/short. Il gestore tivo sarebbe quello di re- gono nella sede mila-
prende posizioni lunghe plicare la performance di nese. Il prossimo gio-
e corte, principalmente due anni fa. Il fondo si vedì 23 febbraio, per
su obbligazioni societa- classifica tra quelli a ri- esempio, è previsto
rie, Cds (credit default schio mediamente eleva- un corso gratuito tenu-
swaps), future e titoli go- to. La commissione di ge- to dal trader Gabriele
vernativi. Attualmente, stione annua è dell’1,25% Bondioli, con sessioni
per difendersi dalla reces- e la soglia d’ingresso di 10 reali di negoziazione.
sione europea e da ulterio- mila euro. SILVIA SINDACO
ri sorprese negative sul P. PU. www.lamiafinanza.it
fronte del debito sovrano, © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA
CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012
Investimenti
Sorprese La mappa delle patrimoniali nella Ue in una ricerca dello Studio Bernoni
Immobili Adesso il Fisco
colpisce anche all’estero
Aliquota dello 0,76%. Deducibili le imposte straniere, ma non i mutui
Gli stranieri residenti in Italia devono pagare sui beni nei paesi d’origine...
DI GINO PAGLIUCA
L
e pretese del Fisco
non hanno più confi-
ne. Non è solo un mo-
do di dire figurato. E,
nei prossimi mesi, quando
scadrà l'appuntamento con le
dichiarazioni dei redditi, se
ne renderanno ben conto i
contribuenti che posseggono
una casa fuori dal suolo pa-
trio. Dovranno infatti fare fron-
te al pagamento della Ivie (Im-
posta sul valore degli immobi-
li all'estero), introdotta dall'ar-
ticolo 19 del decreto legge
201/2011, il cosiddetto Salva
Italia. Una sorta di Imu per
chi ha investito all’estero. In
realtà una vera e propria patri-
moniale perché a differenza
dell'Imu non si nasconde
nemmeno sotto il paravento
di corrispettivo per i servizi
prestati dal comune. Il gettito
previsto è, comunque, basso:
100 milioni di euro.
Su che cosa si paga
La norma prevede che sia
soggetto imponibile il contri-
buente proprietario di immo-
bili ubicati all'estero «ovvero
il titolare di altro diritto reale
sullo stesso». La base imponi-
bile è costituita dal costo di ac-
quisto risultante dai contratti,
o, in mancanza, dal valore di
mercato. L'imposta è pari allo
0,76% (la stessa aliquota previ-
sta per l'Imu sugli immobili di-
versi dall'abitazione principa-
Analisi Alessandro Dragonetti:
assurdo non consentire la
deducibilità dei mutui
23
Gli effetti della manovra
Verso la dichiarazione dei redditi
Nella morsa
Dove sono tassati gli immobili posseduti all’estero
Così negli altri Stati
le) e si paga con le modalità ovvero il dirit-
previste per l'Irpef. E' deduci- to a occupar-
bile l'imposta patrimoniale
Così in Europa lo per un tem-
eventualmente già pagata dal po determina-
contribuente allo Stato stranie-
ro.
L a tassazione patrimoniale sugli
immobili extraterritoriali adottata
in Italia è un unicum in Europa; lo mo-
to (di norma
30 anni), per-
I problemi interpretativi ché il terreno
stra un'analisi dello Studio Bernoni (ve-
non sono né pochi né di poco è della Coro-
di tabella). Solo in altri tre Paesi le pro-
conto, almeno fin quando na, o dei Lan-
prietà immobiliari estere sono tassate:
non giungeranno i necessari dlords che lo
in Francia esiste un'imposta sui patrimo-
chiarimenti dell'Agenzia delle hanno a loro
ni (finanziari e immobiliari) complessiva-
Entrate. volta affittato
mente superiori a 1,3 milioni di euro; la
Un primo punto riguarda la dalla Corona.
tassa c'è anche in Norvegia e in Spagna,
definizione di imposta patri- Si può consi-
dove, almeno allo stato attuale, è prov-
moniale pagata all'estero. In derare il lease alla stregua di venienti da altri Stati. Il proble- sto o di mercato sia se è posse-
visoria e resterà in vigore nel 2012. In
Francia, dove si registra la un diritto di superficie o è un ma è che si è presunti residen- duto senza vincoli dal contri-
nessuno dei tre paesi il prelievo si appli-
maggior parte di acquisti im- contratto di locazione? ti quando si è presenti nel no- buente sia quando è ancora
ca ai non residenti. In Francia e Spagna i
mobiliari di italiani extra confi- stro Paese per oltre la metà gravato da un mutuo. Ipotiz-
mutui sono deducibili dall'imponibile Anomalie
ne, grava sugli immobili la ta- del periodo di imposta e quin- ziamo una casa del valore ai fi-
della patrimoniale, in Norvegia no (lo so-
xe fonciere , equivalente alla E ci sono almeno due altre di, ad esempio, i manager di ni Ivie di 200mila euro e su cui
no per l'imposta sul reddito).
nostra Ici/Imu e una tassa sui clamorose incongruenze nel- multinazionali operanti in Ita- grava un mutuo con debito re-
Tra gli altri Paesi, in Irlanda esiste un'im-
patrimoni di valore superiore la norma. Le segnala Alessan- lia dovranno pagare anche siduo di 100mila euro: l'appor-
posta sulle plusvalenze realizzate, in
a 1,3 milioni di euro. Non è dro Dragonetti, partner head per le case che posseggono to che la casa dà al patrimo-
Grecia e in Finlandia c’è obbligo di se-
chiaro se rientri o meno tra le of tax Studio Bernoni: «L'impo- nel loro stato d'origine, dove nio reale del contribuente è di
gnalazione del possesso nella dichiara-
imposte patrimoniali che dan- sta — sottolinea — è dovuta presumibilmente torneranno 100mila euro: se vendo per
zione dei redditi, nel Liechtenstein il va-
no diritto alla detrazione. In anche da una categoria di con- al termine della loro attività 200 devo ridare 100 alla banca
lore patrimoniale è assoggettato a im-
Gran Bretagna, e in particola- tribuenti che, probabilmente, professionale in Italia». e a me ne restano 100. Ma l'im-
posta sul reddito. Austria e Svezia han-
re a Londra, dove si concentra- non ne hanno ancora ben Non solo. La norma non posta grava su tutti i 200mila
no abolito la tassazione nel 1993 e nel
no da sempre gli acquisti dei compreso l'ambito applicati- consente di dedurre le passivi- euro, il che è evidentemente
2007.
nostri connazionali, di norma vo. Si tratta delle persone fisi- tà. «In pratica — spiega Drago- ingiusto perché l'imposta è pa-
G. PA.
non si compra un immobile che fiscalmente residenti in netti — un immobile viene tas- trimoniale».
ma se ne acquisisce il «lease», © RIPRODUZIONE RISERVATA
Italia sebbene originari o pro- sato per il suo valore di acqui- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Codice cliente:
24 CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012
Servizi
Indagini Il Barometro degli acquisti cashless di CartaSi e CorrierEconomia
Consumi Frenano i saldi
Ma non alla domenica
Promossa l’apertura festiva. Nel weekend sacrificate
le spese per il tempo libero a favore delle vendite a sconto
DI MARCO SABELLA
G
ennaio «tiepido» per
i consumi degli italia-
ni, dopo un dicem-
bre decisamente più
freddo. È questo il dato che
emerge dall’«Osservatorio
cashless» degli acquisti rea-
lizzati con carta di credito,
elaborato mensilmente da
CartaSi e CorrierEconomia .
Rallentamento
Tuttavia, nonostante una
crescita moderata (+2,5%)
della spesa di gennaio, si assi-
ste a un inatteso «effetto do-
menica», con una vera e pro-
pria impennata della media
festiva degli acquisti dei beni
in saldo (+14,5%). Un feno-
meno forse legato — spiega-
no gli esperti — al prolunga-
mento degli orari di apertura
dei negozi. Ma una più sofi-
sticata analisi dei flussi di
spesa, rivela anche una spe-
cie di «effetto di sostituzio-
ne» tra gli acquisti per il tem-
po libero (weekend fuori cit-
tà in calo) e aumento degli
esborsi per gli articoli in sal-
Osservatorio
Le nuove abitudini delle famiglie
Il trend
do, proprio nei fine settima-
na.
Da un punto di vista gene-
rale, il rialzo del 2,5% della
spesa di gennaio si confron-
ta con un andamento debole
delle vendite del mese di di-
cembre (+1,5%).
Tuttavia i consumi di gen-
naio 2012 risultano in ulterio-
re rallentamento se il con-
fronto viene fatto con lo stes-
so mese dell’anno preceden-
te, quando la spesa era cre-
sciuta del 3,8%. La crisi degli
spread e del debito pubblico,
soltanto un anno fa, era lon-
tana dall’essere sul punto di
esplodere.
«Abbiamo voluto "testare"
l’incidenza degli sconti di
gennaio sul complesso della
spesa mensile e abbiamo no-
tato nel weekend una sorta
di effetto di sostituzione tra
gli acquisti di beni in saldo e
altre voci, in particolare quel-
le legate al turismo», spiega
Francesco Pallavicino, re-
sponsabile marketing di Car-
taSi.
In pratica la società ha cre-
ato due panieri di beni che
rientrano tipicamente nelle
voci degli acquisti in periodo
di saldi e uno di acquisti rela-
tivi allo svago del week end.
Il primo paniere comprende
beni come abbigliamento,
calzature, oggetti per la casa;
il secondo viaggi, biglietti ae-
rei, benzina, hotel. Lo studio
dell’andamento giornaliero
della spesa per questi due pa-
nieri di beni ha evidenziato,
rispetto all’andamento me-
dio della settimana, uno sbi-
lanciamento di circa 70-80
milioni di euro nel fine setti-
mana a favore del paniere
dei saldi.
«È come se posti di fronte
all’alternativa tra un fine set-
timana di vacanza e gli acqui-
sti "a sconto", gli italiani ab-
biano scelto più o meno con-
sapevolmente di optare per i
beni reali in saldo, rinuncian-
do alla gratificazione di un fi-
ne settimana di vacanza», af-
ferma Pallavicino.
Shopping continuo
La ricerca di CartaSi sottoli-
nea che sul fenomeno del-
l’aumento degli acquisti nel
fine settimana possono aver
pesato le scelte di liberalizza-
zione degli orari di apertura
di negozi e grandi magazzini
decisi dal governo e comun-
que oggetto di dibattito in
queste settimane.
Tra gli altri elementi indi-
catori sul comportamento
della spesa degli italiani evi-
denziati dal barometro
«cashless» vale la pena sotto-
lineare la sostanziale stagna-
zione dei consumi riconduci-
bili alle carte di credito perso-
nali e familiari rispetto alla
crescita di spesa evidenziata
da quelle aziendali.
«La spesa strettamente fa-
miliare è dunque stabile ri-
spetto a un anno fa, ma an-
che qui le dinamiche si diffe-
renziano, vedendo crescere
le età più mature, i profili
Codice cliente:
professionali più elevati e le
tipologie di carta superiore,
premium», aggiunge Pallavi-
cino.
Fanno eccezione i giova-
nissimi con le carte prepaga-
te, «che rappresentano tutta-
via una evoluzione compor-
tamentale di prodotto più
che un accrescimento della
potenzialità di spesa».
A livello di categorie mer-
ceologiche si conferma il se-
gno meno per il comparto
dell’abbigliamento e delle
calzature, con la spesa aggre-
gata scesa in gennaio del 9%
rispetto al mese precedente,
e poi il calo dei beni per la ca-
sa (-4,8%), del dettaglio non
alimentare (-4,5%) e degli al-
berghi e ristoranti (-0,7%).
Si conferma la crescita del
canale di vendita online, che
tuttavia non segnala partico-
lari incrementi in concomi-
tanza con la stagione dei sal-
di. I prezzi dei beni online, in
fondo, sono in saldo perma-
nente, è sui beni fisici che si
concentra il fenomeno del-
l’aumento delle vendite di fi-
ne stagione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012
Investimenti
A Londra Tra Sotheby’s e Christie’s le «Evening sale» hanno fatto il tutto esaurito
Aste Bacon resta in vetta
ai top-price contemporanei
«Ritratto di Henrietta Moraes» battuto per 21 milioni di sterline
Sempre più contese le opere di Burri, Fontana e Manzoni
Il calendario
20 lunedì
**Dorotheum — Vienna.
Gioielli
21 martedì
**Babuino — Roma. Arte
moderna e contemporanea.
Arti decorative del XX secolo.
La collezione di ceramiche di
Giorgio Lilli Latino (anche il
22/23 febbraio)
**Il Ponte — Milano.
Decorazione d'interni: mobili,
dipinti e oggetti (anche il
22/23/24 febbraio)
22 mercoledì
**Meeting Art — Vercelli.
Tappeti orientali (anche il
23/25/26 febbraio)
**Poleschi — Milano. Arte
moderna e contemporanea
**Sotheby's — Londra. Vini
Milhous Collection, offered by
RM Auctions in association
with Sotheby's
23 giovedì
**Christie's — Londra. Vini
**Dorotheum — Vienna.
Francobolli
**Maison Bibelot — Firenze.
Arredi e dipinti antichi da una
dimora fiorentina e da una
nobile famiglia bolognese.
Argenteria, porcellane,
incisioni, oggetti d'arte,
gioielli, curiosità. Una raccolta
di libri di musica. (anche il 24
febbraio)
24 venerdì
**Dorotheum — Vienna.
Francobolli
25 sabato
**Sotheby's — New York. Vini
26 domenica
**Antiquorum — Hong Kong.
Orologi moderni e vintage
Numismatica
In asta le monete greche non fanno crac
T
ra tanti che vedono allonta-
narsi la pensione, c'è chi a
riposo, come le banconote
e le monete in lire, è stato collo-
cato in anticipo. Spiccioli e bi-
glietti di banca con valore in lire
dovevano essere prescritti a fine
febbraio, ma il decreto «Salva Ita-
lia» ha anticipato la data origina-
ria di circa tre mesi, ed esatta-
mente al 7 dicembre 2011. Fatte
salve alcune edizioni — le 5 lire
del 1956, le 50 lire del 1958 e le
100 lire del 1955 che, in conser-
vazione fior di conio, a seconda
delle tipologie, presentano quo-
tazioni che spaziano dai 1.000 ai
2.000 euro — tutte le restanti
non possono in alcun modo far
conto su un qualche tipo di vita-
lizio.
Non così le splendide 500 lire
d'argento datate 1957 e prepara-
te in vista della produzione indu-
striale avviata nel 1958 ed anda-
ta avanti fino al 1967 (con segui-
to negli anni successivi a fini pu-
ramente numismatici). Mai arri-
vato nel borsellini, perché battu-
to in pochi esemplari di prova e
Beni rifugio
Il bilancio, gli appuntamenti
DI PAOLO MANAZZA
A
Londra, il segnale di be-
nessere del mercato —
lanciato dagli impres-
sionisti e moderni — è
stato raccolto a piene mani dai
contemporanei. C'era da aspet-
tarselo, anche se nessuno pote-
va credere in un rilancio di tali
proporzioni. Ora, per vedere se
la bolla dell'arte è pronta o me-
no a scoppiare, bisognerà atten-
dere il maggio newyorchese.
L'anno scorso la somma di
Evening e Day Sales tra Chri-
stie's e Sotheby's era di 133,9 mi-
lioni di sterline. La scorsa setti-
mana il totale è arrivato a 161,2
milioni. Per Christie's la Con-
temporary Week è stata partico-
larmente fruttuosa. Sommando
le opere delle aste «A Way of
Thinking», «Living With Art» e
della Hubertus Wald Collection
l'incasso tocca i 116,4 milioni di
sterline. Conteggiando le sole
due aste — serale e diurna — il
2012, con 19,5 milioni in più, è
cresciuto del 25% sul 2011.
Battaglia
Il baconiano ritratto di Hen-
rietta Moraes ha sfondato il mu-
ro dei 21 milioni di sterline. La
spiegazione l'ha fornita Francis
Outred capo del dipartimento
di Contemporanea da Chri-
stie's: «L'opera ha avuto due pro-
prietari negli ultimi cinquant'an-
ni. E non era stata esposta da ol-
tre venti. Queste speciali condi-
zioni hanno creato una feroce
battaglia, tra sala e telefoni, con
sei contendenti che hanno fatto
schizzare il prezzo alla battuta fi-
nale di 21.321.250 di sterline».
Oltre a Bacon tre opere hanno
superato i 5 milioni (Gerhard Ri-
chter, Nicolas de Staël e Chri-
stopher Wool). Sedici sono state
aggiudicate a oltre 1 milione di
sterline. Tredici i nuovi record
(tra cui Wool, de Bruyckere e
distribuito in omaggio, il conio
che deve la sua fama alle bandie-
rine controvento (e per la scritta
«prova») si è mostrato fin da su-
bito ambizioso. Ne fanno fede i
realizzi che registra nelle vendi-
te pubbliche: 9.900 euro da Bo-
laffi e 7.100 euro (l'esemplare
non poteva però vantare una
conservazione immacolata) da
Nomisma. Ben quotate anche al-
tre monete di prova. Le 500 lire
Dante Alighieri del 1965, d'ar-
gento anch'esse, che spuntano
sui 2.200 euro. E anche più.
Tornando agli spiccioli, quelli
nati nell'Italia che cercava fatico-
samente di uscire dal dopoguer-
ra e battuti in povera lega d'ital-
ma, presentano al loro interno
alcune edizioni pregiate. In parti-
colare quella targata 1947. In
asta le monetine con immagini
che rimandano ad un'Italia anco-
ra rurale — si va dalla dea delle
messi, Cerere, al contadino con
l'aratro delle due lire, passando
attraverso il grappolo d'uva del-
le 5 lire e al ramo d'ulivo delle 10
lire — sono state vendute di re-
25
Al polso
Cartier Tank Anglaise
L’eleganza
del bianco,
senza limiti
di tempo
A 10 anni dal suo inse-
diamento ai vertici
di Cartier il bilancio, per
Capolavori Bernard Fornas, è più
«Orange Sports che positivo. Come po-
figure» di chissimi altri grandi diri-
Jean-Michel genti ha saputo aprire
Basquiat. A strade nuove per l’orolo-
sinistra: geria: un obiettivo che è
«Fingermale- in cima ai sogni di tutti,
rei-Birken» di nessuno escluso, gli ope-
Georg Baselitz. A ratori del settore.
destra: «Portrait Fornas, complice un
of Henrietta team di tecnici e progetti-
Moraes», di sti messo in piedi dopo
Francis Bacon un ovvio periodo di stu-
dio, ha scelto come pro-
prio riferimento tecnico
mance eccellente nelle due aste. quella Carole Forestier al-
Con un totale di 66,1 milioni di la quale si devono i nuo-
Aperta Modenantiquaria sterline rispetto ai 58,3 del 2011 vi scheletrati Cartier e,
(+14%). La Evening Sale ha avu- quest’anno, un tourbillon
C on il disgelo in arrivo è impossibile
non passare da Modena. Sino a do-
menica è in corso la XXVI edizione di
to una percentuale di venduto
altissima, intorno al 90% per lot-
volante tecnicamente di-
verso da ogni altro.
ti e 95% per valuta. Hanno parte- Si tratta di veri capola-
«UNICA Fine Art Expo». Oltre ai saloni
cipato all'asta acquirenti di oltre vori, intendendo con
dedicati all'alto antiquariato («Mode-
venti Paesi del mondo. Nove questo termine impegna-
nantiquaria») e alla pittura dell'Ottocen-
opere hanno superato il milione tivo lavori che, appunto,
to («Excelsior») ve ne è un terzo che
di sterline. E ben 21 sono state danno capo a nuove dire-
strizza l'occhio alla primavera in arrivo.
aggiudicate a oltre un milione zioni, nuovi sviluppi per
«Petra» presenta — in un allestimento
considerando la valuta in dolla- il settore.
scenico spettacolare — un centinaio di
ri. Anche qui Richter l'ha fatta Fornas non ha ovvia-
gallerie che offrono antiquariato e decori per giardini. Fontane, sedie e
da padrone con quattro opere mente dimenticato la rivi-
tavoli per esterni, rigorosamente d'epoca, ma anche materiali per ristrut-
nelle prime cinque della sitazione del passato di
turazioni. Negli altri due padiglioni mobili, arredi, dipinti, arazzi, gioielli e
top-ten. Un collezionista priva- Cartier, ad esempio con
orologi da collezione. Novità 2012 la possibilità di sfogliare sul sito della
to europeo ha acquistato l'«Ab- il Tank Louis Cartier XL ul-
manifestazione (www.unicaexpo.it ) il catalogo con tutti gli espositori e
straktes Bild» dipinto nel 1992, trasottile recentemente
le loro proposte più rappresentative. Collezionisti e visitatori possono co-
partito da 2 milioni e battuto a presentato al Salon Inter-
sì arrivare in fiera preparati, selezionando da casa i pezzi che interessano.
4.297.230. Il magnifico Jean-Mi- national de la Haute Ho-
© RIPRODUZIONE RISERVATA
chel Basquiat «Orange Sports Fi-
gure» del 1982, che campeggia-
va nella copertina del catalogo,
Houseago). Particolarmente al- venduto a 2.057.250. Sempre stimato 2,5-3,5 milioni è arriva-
to il risultato della Evening con più amati Richter e de Staël. Del to a 4 milioni (battuto da un pri-
80,5 milioni (rispetto ai 61,4 del primo una grande composizio- vato europeo). Mentre un colle-
2011) e l'89% delle opere offerte ne astratta partita da 4 milioni è zionista asiatico si è portato a ca-
passate di mano. arrivata a 9.897.250. Del secon- sa l'olio del 1991 di Zao Wou-ki,
E' il secondo totale in assolu- do un olio dipinto in Sicilia stimato 600-800 mila ma aggiu-
to per questo comparto a Lon- («Agrigente») partito da 3 milio- dicato a 1.609.250. Per l'arte ita-
dra, inferiore solo all'asta nel ni si è fermato a 5.303.250. Bene liana va segnalato l'ottimo risul-
giugno del 2008. Gli artisti italia- anche Anish Kapoor e Gilbert & tato realizzato da «Nero Plasti- rologerie, a Ginevra: mo-
ni hanno preso il quinto, sesto e George. Mentre un marmo di ca» di Alberto Burri, un'impor- vimento meccanico a ca-
settimo posto nella top-ten con Louise Bourgeois (stimato 2-3 tante plastica nera vulcanizzata rica manuale, sottilissi-
un Piero Manzoni battuto a milioni) è andato invenduto. del 1965, partito da 800 mila £ mo, ed eleganza indiscu-
2.729.250 e due Lucio Fontana ma venduto a 2,0 milioni di ster- tibile su un impianto
tra cui un cinque tagli su rosso Bilanci line. estetico che viene dal
del 1967 partito da 900 mila e Sotheby's ha avuto una perfor- © RIPRODUZIONE RISERVATA passato. A proposito di
Tank, infine, colpisce l’oc-
chio esperto il nuovo
Tank Anglaise, un rettan-
golare che diventerà best
seller quando verrà ese-
guito anche in acciaio e
che si mostrano inossidabili alle testina dell'Italia diademata. Sen- con cinturino. Per ora la
mode. E' questo il caso delle mi-
tiche mille lire in formato lenzuo-
lo, le prime delle quali dotate di
za dimenticare, si capisce, il bi-
glietto di Stato da 25 lire entrato
in produzione nel 1902 e subito
versione tutta in oro
bianco (cassa e braccia-
le) è dedicata agli specia-
cente a 5.040 euro. matrice con su la scritta: «Banca messo da parte. Anche conserva- listi dell’understatement,
In affanno risultano invece le d'Italia» furono prodotte a parti- zioni meno pregiate presentano ma è evidente che gli svi-
banconote anticipatamente pre- re dal 1897. Regnante, quindi, stime più che rispettabili. I cata- luppi futuri sono destina-
scritte. Qui la domanda si mo- Umberto I. Prezzi d'amatore per loghi prezziari si spingono infat- ti al successo più ampio.
stra largamente inferiore all'of- i primi esemplari, quasi impossi- ti fino a 26/30.000 euro per Anche in questo caso
ferta. Persino i biglietti sostituti- bile da trovare in fior di stampa. esemplari vissuti, in pratica po- l’espressione «successo
vi, nati per rimpiazzare scarti di Proprio a causa del loro formato co circolati e ancora di bell' più ampio» viene meglio
stampa e riconoscibili unicamen- (235 x 140 millimetri) nella gene- aspetto. focalizzata se si tien con-
te per delle particolari lettera (X ralità dei casi i reperti pervenuti A livello internazionale il mer- to che Cartier, nell’alto di
o W), hanno ceduto parte delle presentano quantomeno segni cato ha preso l'avvio con due pri- gamma, segue solo Ro-
loro quotazioni. di piegatura centrale, resa neces- mati: uno reale, l'altro solo an- lex e Omega, mentre al-
Tra i biglietti di banca più anti- saria se si voleva collocare la nunciato. Il primato riguarda l’interno del gruppo Ri-
chi, ce ne sono tuttavia alcuni banconota nel portafoglio. Da una moneta greca, ovvero lo chemont rappresenta,
Bolaffi un esempla- splendido statere d'oro di Pan- gioielleria compresa, più
re del 1920 con leg- tikapaion raffigurante la testa di di metà del fatturato
gera piega centrale un satiro, aggiudicato per complessivo. Un gigan-
è passato sotto il 3.250.000 dollari. In sala, il conio te, insomma, al quale la
martello del bandi- monetato era arrivato con una direzione di Bernard For-
tore per poco più di valutazione di 650.000 dollari. Il nas ha dato un’agilità sor-
5.000 euro. record mancato ha invece per prendente, molto sor-
Altrettanto ricer- protagonista la decadramma, prendente.
cata risulta l'edizio- pari a 10 dramme, di Agrigento, AUGUSTO VERONI
ne repubblicana del- giudicato un autentico capolavo- MARCA: Cartier;
le 500 lire del 1950, ro della monetazione greca, of- MODELLO: Tank Anglaise;
in pieno periodo re- ferto a partire da 2.500.000 dolla- orologio con cassa (47x36,2
pubblicano, quindi, ri. Prima che l'asta avesse luogo, mm) e bracciale d’oro bianco.
ma solo quelle mar- a New York, la preziosa moneta Movimento meccanico a
chiate con la testa è stata sequestrata. carica automatica, Calibro
Curiosità La prova delle 500 lire d'argento di Medusa che quell' UMBERTO REANO 1904 MC.
del 1957 e le mille lire formato lenzuolo anno rimpiazzò la © RIPRODUZIONE RISERVATA PREZZO: 33.000 euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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26 CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012
Osservatorio Trasporti e Logistica
Il Libro Bianco della Ue Da «cieli aperti», alle ferrovie: minor dipendenza dalla gomma per rilanciare l’economia
Europa Tremila miliardi
per la grande rete unica
Mercati aperti, più infrastrutture, incentivi e disincentivi pro ambiente
DI SIMONE FANTI
I
n un mondo in cui
«il prezzo del petro-
lio è in aumento, la
congestione del traf-
fico è in crescita e il cam-
biamento climatico in-
combe, il sistema dei tra-
sporti dell’Unione Euro-
pea necessita di un radi-
cale rinnovamento per
mantenere il suo ruolo
di motore dell’econo-
mia e stare al passo con
una competizione globa-
le sempre più agguerri-
ta». Con queste parole Si-
im Kallas, vicepresiden-
te della Commissione eu-
ropea e commissario
per i Trasporti, apre il Li-
bro bianco sul settore
che delinea la direzione
degli interventi comuni-
tari nel prossimo decen-
nio. Buoni propositi che
hanno preso letteral-
mente vita il 15 dicem-
bre scorso con il voto del-
la risoluzione dell’euro-
parlamentare di origine
belga Mathieu Grosch.
Gli investimenti
Ora si passa alla fase
attuativa di un program-
ma che prevede investi-
menti per quasi 3 mila
miliardi di euro: il costo
di sviluppo delle infra-
strutture europee è stato
stimato in 1.500 miliardi
per il periodo
2010-2030, a cui si ag-
giungono 550 miliardi
per il completamento le
opere classificate Ten-t,
la rete transeuropea dei
trasporti già approvata
in passato. Di questi ol-
tre 215 miliardi verran-
no spesi per l’eliminazio-
ne dei colli di bottiglia.
In fine, verranno spesi al-
tri mille miliardi per in-
vestimenti, attrezzature
e aree di ricarica per i
nuovi veicoli a basse
emissioni di anidride
carbonica.
Gli interventi in pro-
getto finora non erano
infatti sufficienti: gli stu-
di effettuati dagli organi
della comunità europea
dimostrano che mante-
nendo immutato il trend
di sviluppo del settore
«nel 2050 oltre il 90% dei
trasporti dipenderebbe
dal petrolio, mentre
l’energia ricavata da fon-
ti rinnovabili si atteste-
rebbe ancora di poco so-
pra al 10%, obiettivo in
realtà fissato per il
2020», cita il rapporto. Il
report prosegue affer-
mando che «tra poco me-
Mobilità Siim Kallas,
commissario Ue ai trasporti
no di 40 anni le emissio-
ni di CO2, provocate dei
trasporti rimarrebbero
di un terzo sopra i livelli
del 1990 e che i costi do-
vuti alla congestione au-
menterebbero del 50%».
Dati che impongono
un cambiamento di rot-
ta rapido per un segmen-
to che vale il 5% del Pil
europeo e impiega in
maniera diretta 10 milio-
ni di persone.
La prima parola d’or-
dine è efficienza. Anche
incentivando l’uso di
mezzi alternativi alla
gomma: il trasporto mer-
ci sulle brevi e medie di-
stanze (grosso modo al
di sotto dei 300 km) con-
tinuerà ad essere effet-
tuato in larga misura su
strada. Per questo l’Unio-
ne premerà per l’adozio-
ne di nuovi motori e car-
buranti più puliti. In par-
ticolare le soluzioni elet-
triche o a idrogeno che
consentiranno di ridur-
re anche l’inquinamen-
to acustico aprendo la
porta allo spostamento
della consegna merci
nelle aree urbane alle
ore notturne. L’impegno
sancito nei dieci obietti-
vi del libro bianco dei
trasporti vede poi una vi-
rata decisa di due nuovi
principi: «chi utilizza pa-
ga» e «chi inquina paga»
con sistemi di incentivi e
Il fatturato dei servizi
l’Unione nasconde an-
che un impegno molto
più profondo: la volontà
di creare uno spazio dei
trasporti comune. Il pro-
getto è partito con il Cie-
lo unico europeo che
vuole facilitare il traspor-
to di persone e di merci
e ridurre i costi di eserci-
zio e proseguirà in cam-
po ferroviario.
Per far sì che questo
spazio unico su rotaia
prenda il via, devono es-
disincentivi. Entro il sere rimossi ostacoli di ti-
2030 la volontà del- po tecnico, amministrati-
l’Unione è quella di di- vo e giuridico spingendo
mezzare nei centri urba- il piede sull’acceleratore
ni l’uso delle vetture con delle liberalizzazioni dei
carburanti tradizionali sistemi ferroviari nazio-
per eliminarle del tutto nali. Infine toccherà al
entro il 2050. settore marittimo con la
creazione di una Cintu-
Spazio unico ra blu in cui gli adempi-
Ma il Libro bianco del- menti burocratici saran-
no comuni e molto sem-
plificati. L’apertura del
mercato dovrà comun-
que andare di pari passo
con la creazione di posti
e condizioni di lavoro di
qualità. Su questo fronte
i programmi comunitari
di ricerca come il siste-
ma di gestione del traffi-
co aereo Sesar, quello
del traffico ferroviario
Ertms, il monitoraggio
del traffico navale Safese-
anet e i programmi di svi-
luppo di sistemi di tra-
sporto intelligente (Sti)
saranno strategici per
unificare rete e sistemi
tanto differenti da paese
a paese.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In breve
In pool si spende meno
E si abbassa l’effetto serra
I
l carpooling è quella pra- condo gli sviluppatori del
tica virtuosa che consi- progetto questo sistema
ste nella condivisione di ha ridotto, con una percen-
auto private tra un gruppo tuale a due cifre, le emis-
di persone, con il fine prin- sioni di CO2 per tonnellata
cipale di ridurre i costi del di prodotto trasportato al
trasporto. Una pratica dif- chilometro.
fusa nei paesi anglosasso- S. FAN.
ni e che tarda a far presa © RIPRODUZIONE RISERVATA
da noi, anche se fortemen-
te incentivata dalla crisi
che stiamo vivendo.
Ora si tenta anche la Merci, in Rete
strada del truckpooling, ov-
vero la condivisione di au- il rimborso
tomezzi per il trasporto di
merci con un duplice van- delle accise
taggio: viaggiare a pieno
C on due mesi di anti-
cipo rispetto alla ta-
bella di marcia l’Agen-
zie delle Dogane ha re-
so disponibile online il
Corbis Images
software per richiedere
il rimborso della accise
sul carburante consu-
mato nel 2011. Potran-
carico permette di ridurre no richiederlo le azien-
l’inquinamento — un ca- de di autotrasporto mer-
mion produce, ovviamen- ci per conto di terzi e in
te, meno CO2 di due — e i conto proprio, con auto-
costi di trasporto. La prima veicoli o complessi vei-
sperimentazione europea colari di massa pari o su-
denominata «Collabora- periore a 7,5 tonnellate.
tion Concepts for Co-Mo- Il software e le informa-
dality (CO3)» vede coinvol- zioni si trovano sul sito
ti le aziende Jsp e Hamme- www.agenziadogane.it .
rwerk e il trasportatore Si tratta di una misura
Tri-Vizor. A novembre che consente alle azien-
2011 il primo viaggio: un de, anche quelle di pic-
tir ha consegnato allo sta- cole dimensione e ai
bilimento Jsp di Eschenau «padroncini», di rientra-
e a quello Hammerwerk re in frette delle spese
per la forgiatura dei metal- sostenute per il gasolio
li di Fridingen, un carico che nel 2011 ha cono-
pieno di materiale Arpro e sciuto numerosi rincari.
di dischi freni per auto. Se- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Codice cliente:
 Codice cliente:

CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012 27

Osservatorio Trasporti e Logistica

Bartolomeo Giachino (Consulta dell’autotrasporto)

Più rapidi con lo sportello unico doganale riforma della normativa sull’autotra-
sporto».
E poi c’è il problema dell’im-
pronta ecologica dei trasporti. In

L
a roadmap è tracciata, l’impor-
tante è approvare i provvedi-
menti in tempi rapidi. Questa
l’opinione di Bartolomeo Giachino
(nella foto), presidente della Consul-
ta dell’Autotrasporto e della logisti-
ca che ha il compito di approvare il
Piano nazionale della logistica.
Quali sono gli interventi urgen-
ti per alleggerire le procedure e
portarci al piano dei competitor
stranieri?
«A breve occorre accelerare il pro-
cesso dello sportello unico doganale
coinvolgendo molto di più gli spedi-
zionieri e il mondo dei trasporti. Le
dogane devono capire che sui con-
trolli ci giochiamo gran parte della
competitività dei porti italiani. La se-
conda questione attiene ai collega-
menti tra porto e rotaia. Le inefficien-
ze ci fanno perdere traffici rispetto a
Rotterdam e Anversa».
Quali invece devono essere le
politiche e gli interventi per il futu-
ro?
«Li abbiamo elencati nel Piano Na-
zionale della logistica: dalla riforma
dei porti e degli interporti, alla Piatta-
forma telematica per diminuire i tem-
pi di attesa al carico e allo scarico e i
tempi di attesa ai varchi portuali, alla
molti paesi dell'Unione si sta riflet-
Va attivata tendo sull’opzione di far pagare i
una piattaforma mezzi anche in base al grado di in-
telematica quinamento generato. Come ci si
per diminuire dovrebbe muovere in Italia?
«Questo è un tema importante da
i tempi di attesa affrontare in un quadro organico te-
nendo conto che l’Italia è l’unico Pae-
se che per andare in Europa deve
passare dai valichi alpini con costi
notevoli per i nostri trasportatori. Ne-
gli anni scorsi abbiamo dato 83 milio-
ni di incentivi a chi ha sostituito i vec-
chi mezzi con gli Euro 5».
S. FAN.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Fausto Forti (Confetra)

Puntare sui porti, ma ne bastano quattro grande progetto europeo cui l’Italia
può dare un forte contributo. La libertà
di cabotaggio marittimo è un dato ac-
quisito. Peraltro bisogna evitare illusio-

I
l settore dei trasporti «vale il 7% del
Pil nazionale, dà lavoro a mezzo mi-
lione di persone, garantisce i flussi
di beni del commercio estero italiano»,
spiega Fausto Forti (nella foto), presi-
dente della Confederazione generale
italiana dei trasporti e della logistica.
«Certamente si può e si deve fare di più
e di meglio. Esistono infatti numerosi
colli di bottiglia amministrativi e opera-
tivi che riducono notevolmente la velo-
cità dei processi e rendono imprevedi-
bili i tempi medi di resa».
Quali devono essere le politiche e
gli interventi più lungimiranti?
«Tutti gli indicatori ci dicono che la
dotazione infrastrutturale italiana è sot-
Gli attracchi to la media europea. Questo gap deve
devono però essere recuperato, pena la marginaliz-
essere di livello zazione dell’Italia dai grandi flussi com-
eccellente merciali. È necessario attivare una con-
nessione ferroviaria veloce tra la Svizze-
e specializzati ra e il sistema portuale ligure; occorre
valorizzare la nostra portualità puntan-
do solo su 4 porti eccellenti e vanno po-
tenziati i principali valichi stradali alpi-
ni».
Le autostrade del mare, ovvero la
possibilità di sostituire i trasporti via-
ri con trasporti via mare, sono una
soluzione?
«Lo short sea shipping è da anni un
ni. Il territorio italiano è lungo, ma non
tanto da rendere competitivo nei con-
fronti del tuttostrada il traghettamento
delle merci da Genova o Ravenna per il
Sud d’Italia. Oggi è fortemente svilup-
pato solo il cabotaggio con la Sicilia.
Ovviamente, più lunga è la tratta marit-
tima più conveniente diventa il cabo-
taggio: sta infatti crescendo il trasporto
marittimo con Francia e Spagna. Sicura-
mente sarebbe utile promuovere a livel-
lo europeo un sistema di incentivi tipo
l’Ecobonus che ha dato buoni risultati
nel cabotaggio domestico».
S. FAN.
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Il traffico merci e passeggeri Paolo Artoni (Artoni)

Tariffe minime, per bloccare i «pirati» il mercato. Oggi la concorrenza è pra-

ticamente inesistente. È poi necessa-
rio essere certi dei tempi per poter
programmare il trasporto secondo le

L
egalità e accesso al credito sono
le due parole d’ordine di Paolo
Artoni (nella foto), direttore in-
dustriale di Artoni una delle più im-
portanti realtà italiane nel settore dei
trasporti e della logistica Integrata,
con oltre 13.000 aziende clienti e 6
milioni di spedizioni l’anno (25 mila
al giorno). Artoni nel 2010 ha fattura-
to 235 milioni di euro dando lavoro a
598 dipendenti.
Quali sono gli interventi più ur-
genti per il settore?
«Innanzitutto combattere l’illegali-
tà con controlli per diminuire gli illeci-
ti e il lavoro in nero. Questa concor-
renza sleale porta a una diminuzione
delle tariffe e dei margini. Una situa-
zione che costringe a ridurre gli inve-
stimenti nello sviluppo, nella ricerca
e nelle persone. Legalità vuole dire
anche tariffe minime per garantire la
sicurezza e il rispetto delle ore di gui-
da massime per gli autisti».
Come vanno i rapporti con gli
istituti di credito?
«È necessario che il sistema banca-
rio sostenga le imprese. Le aziende si
trovano da un lato a pagare i fornito-
ri e i padroncini per far funzionare il
network dall’altro sono di fronte al co-
stante rischio degli insoluti».
Si parla da sempre di portare le
merci dalla gomma alle rotaie. È
un’ipotesi fattibile?
«In futuro forse sì se si liberalizzerà
necessità del cliente. Fino a non mol-
La concorrenza ti anni fa era possibile organizzare i
sleale porta propri traffici in modo tale che parte
alla diminuzione della merce, soprattutto quella che
dei margini viaggiava nella seconda metà della
settimana in direzione Nord-Sud e
e a contrarre tra i grandi poli industriali italiani,
gli investimenti prendesse la via del treno. Le espe-
rienze positive c’erano ma adesso,
con una gestione a compartimenti
stagni della rete ferroviaria tutto si è
fatto più difficile e frammentato. Gli
operatori privati che forniscono un
servizio su rotaia non hanno un livel-
lo di capillarità adeguata al nostro bu-
siness».
S. FAN.
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28 CORRIER ECONOMIA
Osservatorio Trasporti e Logistica
Soluzioni Maggior razionalità per consegne e ritiri consente risparmi fino al 5 per cento. Le scelte degli operatori
Corrieri Il pacco diventa «verde»
Mezzi elettrici o alimentati a gas per arrivare nel cuore dei centri storici senza alzare l’inquinamento
DI PAOLA CARUSO
F
urgoni a metano,
elettrici e a gpl.
Sono queste le so-
luzioni più ecolo-
giche per trasportare le
merci nei centri storici
delle città, dove ci sono li-
miti di accesso. E i corrie-
ri si stanno attrezzando.
In Italia, su oltre 3,8 mi-
lioni di mezzi leggeri (sot-
to i 35 quintali), che ser-
vono proprio per percor-
rere i chilometri nella cer-
chia protetta, soltanto il
25% è di categoria Euro 4
o superiore, l’1,6% a me-
tano/gpl e meno del 3
per mille è Zev (zero emis-
sion vehicol ). I dati, forni-
ti dalla Federazione italia-
na trasportatori (Fedit),
si riferiscono al 2010 e
danno un’idea generale
di quanto bisogna lavora-
re per rendere le «conse-
gne pacchi» più eco-frien-
dly.
«Il problema è che
ogni città ha le sue regole
— spiega Andrea Appe-
tecchia, responsabile del-
l’Osservatorio nazionale
su trasporto merci e logi-
stica di Isfort —. Non esi-
ste un regolamento gui-
da a carattere nazionale
che indichi alle imprese
In breve
Quando i libri
si mettono
in movimento
S
aranno 4,3 milioni
i libri che Ceva Lo-
gistics movimente-
rà ogni anno, per conto
del gruppo editoriale La
Scuola di Brescia.
L’accordo quinquen-
nale prevede la gestione
in toto delle attività di
magazzino relative al
settore libri scolastici.
Ceva si occuperà anche
della movimentazione
dei prodotti in entrata e
uscita dal magazzino,
dell’approntamento or-
dini e trasporto dei testi
verso depositi e conces-
sionari. Nell’accordo è
inclusa la gestione di re-
si e maceri, con il servi-
zio di etichettatura testi.
I magazzini messi a di-
sposizione, per un tota-
le di 2.600 metri quadra-
ti, si trovano all’interno
della «Città del Libro»,
la piattaforma logistica
progettata espressamen-
te per il settore editoria-
le con sede a Stradella
(Pavia).
All’interno dei capan-
noni, per un totale di 80
mila metri quadri, ven-
gono movimentati ogni
anno 90 milioni di volu-
mi. La «Città del Libro»
consente agli editori di
accorciare la filiera logi-
stica, ottimizzando i
flussi distributivi. La se-
de di Stradella nasce
nell’ottica green , con
tecnologie avanzate
sull’ecosostenibilità. Pri-
mo tra tutti l’impianto
LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012
una strategia comune, co-
me ha evidenziato il Cnel
nelle osservazioni alla
Commissione (IV) per le
reti infrastrutturali, i tra-
sporti, le politiche ener-
getiche e l’ambiente. È
difficile pensare quali in-
vestimenti bisogna fare,
visto che è ancora aperta
la sperimentazione di di-
versi sistemi».
Poche alternative
Per entrare nelle zone
a traffico limitato, l’alter-
nativa al furgone è costi-
tuita dalle due ruote (sco-
oter e biciclette), oppure,
quando è possibile, dal
trasporto a piedi. Come
fa Mail Boxes Etc. «Un an-
no e mezzo fa abbiamo
investito su veicoli a me-
tano e gpl per servire le
grandi città — afferma
Giuseppe Rudi, direttore
generale di Mail Boxes
Etc. —. Ma quando que-
st’inverno c’è stato un
blocco importante del
traffico, neanche quei
mezzi hanno potuto cir-
colare. Che significa?
Che l’anno prima erano
l’ideale. Mentre adesso
non lo sono abbastanza.
È complicato rimanere al
passo di cambiamenti co-
sì repentini. Il nostro van-
fotovoltaico in grado di
produrre 4 GWh annui,
con un risparmio di 1,6
milioni di chili di CO2.
U. TOR.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se il camion
scopre
l’elettricità
E
lettrico sì... elettrico
no. Vale la pena per
gli operatori dei tra-
sporti investire in veicoli
elettrici? Preso in conside-
razione che un camion
elettrico ha un costo tre
volte superiore a uno con
motore a combustione, al-
cuni studiosi del Massa-
chusetts Institute of Tech-
nology hanno studiato i
dati raccolti attraverso
Staples, una azienda di
vendita per corrisponden-
za di materiale per l’uffi-
cio, e Iso New England, so-
cietà no-profit che gesti-
sce la rete elettrica del
New England.
Secondo i risultati della
ricerca, che ha considera-
to 253 giorni lavorativi
l’anno e una percorrenza
di 100 chilometri al gior-
no, l’impiego di un veicolo
a trazione elettrica può far
risparmiare all’impresa dai
900 ai 1.400 dollari per ca-
mion l’anno, con una ridu-
zione finale dal 7 all’11%
dei costi operativi. Questo
senza considerare l’impat-
to ambientale e le situazio-
ni di chiusura de centri cit-
tadini non conosciute ol-
treoceano.
S. FAN.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
taggio è quello di avere
una rete capillare sul ter-
ritorio, per cui siamo
molto vicini ai clienti e
possiamo recapitare bu-
ste e plichi anche senza
furgoni. È importante ri-
cordare che la nostra è
una catena in franchising
e ogni operatore lavora
autonomamente, seguen-
do le nostre linee guida».
Per trasportare merci
in maniera più sostenibi-
le, tra viali e corsi urbani,
si può anche ricorrere a
particolari accorgimenti.
Il più importante consi-
ste nella razionalizzazio-
ne dei percorsi.
Razionalità
Organizzando meglio
ritiri e consegne, si sta
meno tempo con il moto-
re acceso. Risultato: una
netta riduzione dei chilo-
metri percorsi, con con-
® ®
® nini — anche per le modali-
seguente abbassamento
di emissioni serra.
Ma di quanto? «Con
l’efficientamento delle
tratte e l’ottimizzazione
dei carichi si risparmia-
no diversi chilometri —
sottolinea Stefania Lallai,
communication e Cr ma-
nager Tnt Express per il
Sud Europa —. Su 153 mi-
lioni di chilometri annui,
che facciamo general-
mente in Italia, riuscia-
mo a percorre 7,5 milioni
in meno».
Ridurre le emissioni
Tnt Express è tra le im-
prese sensibili all’am-
biente. Dal 2010 parteci-
pa al progetto Lean and
Green , proposto dal-
l’Olanda. L’obiettivo del
programma è ridurre in 5
anni le emissioni di CO2
del 20% per le 250 azien-
de leader nel mondo logi-
stico, tramite iniziative
smart. Quest’anno il pro-
gramma sarà lanciato an-
che in Italia e Tnt Ex-
press è una delle prime
aziende ad aderire. Da
una parte si impegna a
usare energie alternative
per le infrastrutture
(l’89% di corrente elettri-
ca proviene da rinnovabi-
li, soprattutto dall’idri-
co). Dall’altra continua a
utilizzare la combinazio-
ne gomma/rotaie per gli
spostamenti lunghi e a in-
crementare il parco dei
veicoli ecologici. Nella
sua flotta sono in fase di
sperimentazione i mezzi
a metano (circa 20 nel
suo parco), elettrici e bi-
modali: gasolio/elettrico,
benzina/gpl e benzi-
na/metano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Codice cliente:
®
In breve
Spedizione
sempre
controllata
S
ono 10 i centri di smista-
mento e 132 le sedi di
Gls Italy nel nostro Pae-
se. Ex Dge (Direzione gruppo
executive), serve 110 mila
clienti con oltre 3 mila mezzi
di consegna. Si tratta della sus-
sidiaria di General Logistics Sy-
stems di Amsterdam, presen-
te in 42 Paesi, 38 centri di smi-
stamento, 642 sedi, 13 mila di-
pendenti e 17 mila veicoli.
Con l’iniziativa Think Green
punta a ridurre l’inquinamen-
to dei mezzi di consegna e al-
lo smaltimento dei rifiuti gra-
zie alla pianificazione dei tra-
sporti, gestiti da software in
grado di ottimizzare le rotte. I
clienti grazie al software
«track & trace» possono segui-
re le operazioni di consegna
via web. Con indicazioni in
tempo reale sullo stato delle
consegne. Nell’ultimo anno
Gls ha spedito in Europa oltre
363 milioni di colli, con un fat-
turato di 1,75 miliardi.
U. TOR.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«Un settore
che cresce
più degli altri»
S
i fa presto a dire corrie-
re espresso. Accanto
ai quattro top player
globali, Dhl, Ups, Tnt e Fe-
dex, ci sono decine di mi-
gliaia di aziende di tutte le
dimensioni che nel 2010
hanno realizzato un giro
d’affari europeo di 23,4 mi-
liardi di euro, con oltre 579
mila addetti. Un settore
che ha ovviamente risenti-
to della crisi, ma che secon-
do gli esperti dell’universi-
tà di Oxford che hanno re-
datto il report «The econo-
mic impact of express car-
riers in Europe», è destina-
to a crescere del 3,9%, un
punto e mezzo più del Pil
dell’Europa a 27. Previsto
anche un aumento del per-
sonale occupato nel setto-
re di 70 mila unità fino a
raggiungere i 640 mila ad-
detti nel 2020.
Il perché di questo suc-
cesso lo spiega Marco Care-
nini, presidente dell'Asso-
ciazione italiana corrieri ae-
rei internazionali (Aicai):
«rispondiamo rapidamen-
te e in modo efficiente alle
richieste dei clienti. Grazie
a noi le imprese possono
contare su una catena logi-
stica più funzionale, in gra-
do di abbattere i costi e in-
crementare la produttivi-
tà».
Un settore in movimen-
to che studia nuove vie per
fare business: dai test di uti-
lizzo per vettori elettrici e
ibridi alla valutazione della
convenienza economica
dell’uso dei treni supervelo-
ci per trasportare le merci
al posto degli aerei. «Il no-
stro modello di business è
efficiente — conclude Care-
tà di svolgimento delle con-
segne nelle zone a traffico
limitato delle principali cit-
tà. Con il 6% dei veicoli
commerciali in circolazio-
ne i corrieri espresso sono
soliti movimentare il 25%
delle merci consegnate».
S. FAN.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012 29

LA POSTA
DICHIARAZIONE REDDITI
Le spese mediche
dei figli minori
Due genitori entrambi
lavoratori dipendenti,
con due figli piccoli fi-
scalmente a carico di
uno dei due coniugi. In
gennaio per questioni di
opportunità, con ovvie
comunicazioni ai rispet-
tivi datori di lavoro, è
stato cambiato il genito-
ACQUISTO CASA
Happy euro di Elfo & Felix Petruska Doppio valore Le scadenze di fine febbraio
nel rogito L M M G V S D
Sto per acquistare da un
privato un appartamen-
27
Q Q
28 29 1 2 3 4
to mediante la stipula di
Studi di settore
un mutuo di importo
ben superiore al valore
Martedì 28
I contribuenti soggetti
catastale aggiornato. Registrazioni Iva agli studi, possono comu-
Quale è il valore che de- Scadono i termini per le re- nicare le cause che giustifi-
vo dichiarare sul rogito? gistrazioni di fine mese. cano le anomalie o gli sco-
Quello catastale o quel-
Modello Cud stamenti relativi al model-
lo del mutuo? E, infine lo Unico 2011, tramite lo
Entro oggi i sostituti d'im-
www.corriere.it

re che aveva in carico i
minori. Come ci si dovrà
comportare nella prossi-
ma dichiarazione dei re-
diti? Per le spese sanita-
rie, mediche e/o farma-
cologiche, a chi vanno
intestati scontrini par-
lanti e/o fatture: al mi-
nore o al genitore?
Lettera firmata — via email
Non è più consentito at-
tribuirsi liberamente la
detrazione per i figli a
carico. Ora questa va ri-
partita obbligatoriamen-
te al 50%. E’ possibile at-
tribuirla per intero al ge-
nitore con il reddito più
alto, ma solo se l’altro
non ne può usufruire
per incapienza dei red-
diti. Per quanto riguar-
da le spese mediche è
opportuno che sulla do-
cumentazione venga in-
dicato il codice fiscale
del figlio. In questo ca-
so, al contrario di quan-
to accade con le detra-
zioni d’imposta, i genito-
ri sono liberi di suddivi-
dere la spesa come me-
glio credono, anche in
misura diversa dal 50%,
previa annotazione sul
DEPOSITO TITOLI
Il bollo previsto
per il 2011
Ricevo la comunicazio-
ne sul deposito titoli
con periodicità annua-
le. La banca mi ha adde-
bitato in questi giorni
per il bollo l’importo di
240 euro con valuta 31
dicembre 2011. Ritengo
non corretto l’addebito.
A mio giudizio avrei do-
vuto pagare 17,10 per il
primo semestre 2011 e
120 euro, la metà di
quanto richiesto, per il
secondo semestre. Ho ra-
gione?
Lettera firmata — via email
La normativa sull’impo-
sta di bollo sui depositi
titoli è cambiata più vol-
te nel 2011. Le banche
hanno assunto compor-
tamenti non uniformi.
In presenza di un estrat-
to conto annuale alcu-
ne banche (come la
sua) hanno applicato in-
tegralmente la nuova ta-
riffa ritenendo di dover
considerare come ele-
menti rilevanti la data
dell'emissione e la
Per segnalare comunicazione. Altre, libero dal portiere. Vor- se dovessi dichiarare la
casi e posta devono rilasciare specifico programma in-
invece, tengono conto rei sapere se una delibe- rendita catastale aggior-
disavventure o agli interessati le certifica- formatico scaricabile dal si-
del periodo oggetto del ra del genere richiede o nata, quest'ultima an-
chiedere
chiarimenti rendiconto e dell’impo- meno l'unanimità. drebbe ulteriormente ri-
zioni delle ritenute opera- to dell'Agenzia delle Entra-
te nel corso del 2011, la te.
scrivete a: sta in quel periodo vi- Lettera firmata — ROMA valutata del 60%?
Corriere gente. Secondo quest’ul- Lettera firmata — via email
certificazione degli utili e Revisioni
Economia, via dei proventi (Cupe) e il mo-
Solferino 28,
tima interpretazione, L'assemblea può, a Vanno sottoposte a con-
20121 Milano che ci sembra più corret- maggioranza, delibera- Nelle compravendite tra dello unificato di certifica- trollo le auto immatricola-
E-mail: ta, ha motivo per chiede- re di concedere in loca- privati è obbligatorio in- zione (Cud). te nel 2008 con data della
corsoldi@rcs.it. re all’istituto le delucida- zione l'appartamento dicare nel rogito due va- carta di circolazione com-
Fax:
02-62827604
zioni del caso. già adibito ad abitazio- lori: il prezzo effettiva- Mercoledì 29 presa tra il primo e il 29
ne del portiere, qualo- mente pagato e il valore febbraio. Da sottoporre a
CONDOMINIO ra non sia possibile catastale dell’immobile. Comunicazioni Iva verifica anche le auto già
una sua utilizzazione In ogni caso le imposte Scade il termine di presen-
L’alloggio tazione della comunicazio-
revisionate, sempre in feb-
diretta da parte dei con- si applicano sul valore fi- braio, nel 2010. La scaden-
del portiere domini, neppure attra- scale e non su quello rea- ne annuale dei dati Iva. za riguarda anche le moto
Il condominio nel quale verso l'istituzione di le della compravendita. Fondi rustici immatricolate e i ciclomo-
abito ha deciso di affitta- turni (Cassazione Il valore catastale si ot- Va presentata la denuncia tori con certificato di ido-
re l'appartamento reso 22/11/1984, n. 6010). tiene maggiorando la per i contratti stipulati neità rilasciato nello stes-
rendita del 5% e moltipli- non in forma di atto pub- so mese del 2008, compre-
candola per 110 (abita- blico o scrittura privata au- se quelle che hanno già ef-
zione principale) o 120 tenticata e per quelli rinno- fettuato la revisione nello
(seconda casa). L’au-
I nostri esperti mento del 60% al quale
vati nel corso dello scorso stesso mese del 2010.
anno e va versata la relati- Intermediari
si riferisce interessa la
CONDOMINIO LOCAZIONI sola base imponibile del-
va imposta, nella misura Comunicazione in via tele-
Germano Palmieri Ferruccio Rossini dello 0,5% con il minimo matica all'Anagrafe tribu-
l’Imu. Non indicare il
Risponde di 67 euro (codice 108T — taria dei dati relativi ai sog-
prezzo pagato espone,
Massimo DIRITTO PREVIDENZA in caso di controlli, a
fondi rustici). getti con i quali sono in-
Fracaro Consiglio nazionale Domenico Comegna sanzioni. Dichiarando il Inps trattenuti rapporti di natu-
del Notariato prezzo pagato non ci so- Occorre trasmettere all' ra finanziaria, anche extra
RENDITE no problemi nel detrar- Inps via Internet la denun- conto per i nuovi rapporti,
FISCO re gli interessi passivi cia «Uniemens» riguardan- le modifiche e le cessazio-
Roberta Bianchi, Sara FINANZIARIE
del mutuo d’importo su- te i pagamenti effettuati ni intervenuti nel mese
Longoni, Elena Valentino Amendola
periore al valore catasta- nel mese precedente a di- precedente.
Negonda, Stefano le dell’immobile (ma
TASSE LOCALI pendenti e collaboratori PAOLO DUBINI
Poggi Longostrevi, sempre entro il limite di parasubordinati. © RIPRODUZIONE RISERVATA

documento. periodicità della Giorgio Razza (Aidc) Cesare Cava 4.000 euro l’anno).

A cura di RCS MediaGroup Pubblicità

SYM Sanyang Fujifilm Italia Phonak Sounds

SYM: il brand di moto e scooter Fujifilm Italia affronta di slancio il 2012, rafforzando Cuffie auricolari Audéo PFE 132
prodotti da Sanyang il suo Graphic Systems Team e con la partecipazione a FESPA Suono eccellente ovunque in viaggio
Forse non tutti sanno che SYM, 9001. I valori che Sanyang met- Anno nuovo, team nuovo. pre maggiore all’interno di sull’inserimento efficace dei pro- Con il loro peso di soli 14 g., le le cuffie di rimanere al loro po-
il marchio di successo conosciu- te al centro della sua produzio- Fujifilm Italia ha annunciato per Fujifilm Italia - in virtù anche del dotti Fujifilm sul nostro territorio, cuffie auricolari Audéo PFE 132 - sto, anche dopo ore di utilizzo,
to nel mondo per scooter e mo- ne sono: la soddisfazione dei il 2012 la nomina di quattro lancio di sistemi inkjet di succes- riteniamo che tali obiettivi siano leggerissime ed ergonomiche - senza fastidio, assicurando un'ef-
to è l’acronimo di SanYang gusti e delle esigenze di mobili- nuove figure che andranno a so (linea Acuity) - il Graphic strettamente connessi alla pre- offrono un comfort senza eguali ficace schermatura dei rumori
Motor, società fondata a Taiwan tà dei suoi clienti; il rispetto e rafforzare il posizionamento Systems Team si arricchisce del- senza di un team dalla solide e quando si viaggia, anche nel ca- esterni.
nel 1954 da Kuo Chang a Neihu l’impegno per l’ambiente, dalla dell’azienda nel com- comprovate compe- so che il viaggio intrapreso sia Anche a volume basso, quindi,
(Taipei). progettazione fino alla produ- parto delle arti grafi- tenze. particolarmente lungo…. Audéo PFE 132 offre un'espe-
Sanyang è oggi un punto di rife- zione; la qualità e l’affidabilità che. “Siamo quindi lieti di Determinante per la loro realiz- rienza d'ascolto straordinaria
rimento nell’esportazione di delle moto e degli scooter a Spinta dal desiderio dare il benvenuto ai zazione è stata la pluriennale senza affaticare l'udito.
tecnologia in tutto il mondo. marchio SYM. di crescere e consoli- nuovi assunti che, gra- esperienza nella produzione di Il potente trasformatore
La sua divisione “Ricerca & Sanyang si avvale attualmente dare il suo brand, tan- zie alla loro qualificata apparecchi acustici da parte degli “Balanced Armature” permette
Sviluppo” può contare su 300 di quattro piattaforme produtti- to nell’ambito della esperienza e sotto la ingegneri di Phonak Sounds, inoltre l’emissione di un suono
tra ricercatori e ingegneri e su ve internazionali: a Taiwan, in prestampa quanto guida attenta di Elio azienda di Stäfa (Svizzera), che cristallino e perfettamente defini-
oltre 30 anni di innovazioni tec- Vietnam, in Cina e in Indonesia. nel wide format, Ramponi, Graphic sviluppa, produce e distribuisce i to nei minimi dettagli: è possibi-
nologiche. Qualche esempio? Con un capitale di 2.076 bilioni Fujifilm Italia ha scelto Systems Business premiati auricolari in-ear Audéo le infatti regolare bassi e acuti in
Motori 4 valvole a iniezione di euro e una capacità produtti- di investire in uomini Domain Manager di Perfect Fit Earphones (PFE), pen- base alle proprie personali prefe-
elettronica, cilindri ceramici, si- va annuale di 1 milione di veico- che vantano un rile- Fujifilm Italia, suppor- sati per veri amanti della musica: renze grazie ai due set di filtri
stema stcs di regolazione elet- li, Sanyang dà lavoro a 2.400 vante curriculum nel teranno l’ulteriore cre- l’Azienda fa parte del Gruppo acustici intercambiabili.
Elio Ramponi, responsabile del Team Fujifilm
tronica dell’aspirazione, frenata persone. mondo delle graphic scita dell’azienda”. Sonova, leader mondiale nel set- Le Audéo PFE 132 dispongono
ABS e CBS montata su due ruo- Il suoi prodotti sono distribuiti arts, con un back- E quale miglior vetrina, tore dei sistemi acustici. infine di un microfono completo
te. ground che possa certamente l’esperienza di Ignazio Binetti, in per Fujifilm, per presentare al “L'auricolare Audéo PFE 132 è il di pulsante multifunzione, pro-
Sanyang è pre- contribuire al raggiungimento di qualità di Wide Format Sales pubblico le sue soluzioni di compagno ideale per chi è sem- dotto da AppleTM, per ascoltare
sente in Italia nuovi e ambiziosi obiettivi. Consultant, con oltre quaran- stampa del grande formato, di pre in movimento e non vuole ri- musica dal proprio iPod, iPhone
dal 2005 con Nello specifico, la divisione pre- t’anni di presenza nell’industria FESPA Digital 2012, a Barcellona nunciare a un'espe- o dal altro dispositi-
una filiale dedi- stampa si avvale ora dell’appor- del printing e una competenza dal 21 al 24 febbraio prossimi? rienza acustica per- vo Apple e rispon-
cata - Sanyang to di Claudio Marchelli e Simone che spazia dalla prestampa al Fujifilm invita i visitatori al pro- fetta - spiega dere immediata-
Italia - e oltre De Finis, rispettivamente Key comparto quotidiani, fino alla prio stand (K50) in fiera, per in- Christoph Umbricht, mente premendo
300 concessio- Account Manager e PSP Media stampa digitale di grande forma- contrare le sue più recenti solu- Responsabile dello un semplice tasto in
nari distribuiti Specialist di Fujifilm Italia. to; e “last but not least” di zioni “best-in-class“: in particola- S v i l u p p o caso di chiamate in
su tutto il terri- Formatosi in aziende leader del Roberto Gambarotta, che entra re Fujifilm dimostrerà il suo ulti- Commerciale per entrata, oltre alla
torio nazionale. settore, Claudio Marchelli porta a far parte della divisione mo software per il controllo dei Audéo PFE -. Il nuo- I nuovi auricolari possibilità di rego-
nel team di Fujifilm Italia la sua Graphic Systems di Fujifilm, qua- colori che assicura la loro unifor- Audéo PFE 132
Almeno set- vo Audéo PFE 132 lare il volume
tanta i premi competenza trasversale su diffe- le Wide Format Inkjet Sales mità attraverso tutti i processi di sfrutta, come l'intera d’ascolto.
ottenuti renti aree di business; mentre Development Manager. preparazione e con qualsiasi ti- gamma di prodotti, la nostra plu- Gli auricolari Audéo PFE 132 so-
dall’A zienda Simone De Finis, vi aggiunge la “Fujifilm Europe è oggi più che pologia di stampa: serigrafica, riennale esperienza ed il nostro no disponibili nei negozi specia-
Tecnici di Sanyang con modellino di scooter SYM propria esperienza nel mondo mai impegnata a livello globale offset e digitale. Inoltre, pioniere
per le sue li- know-how riguardo il sistema lizzati a un prezzo consigliato di
nee di produ- del printing, in qualità prima di nello sviluppo di soluzioni avan- nel settore dell’inchiostro inkjet uditivo umano: il risultato è un 199,90 euro.
zione e i suoi prodotti, ottenuti oggi nel mondo, dall’Asia stampatore e poi di funzionario zate che abbracciano l’intero UV, l’Azienda presenterà gli ulti- prodotto che offre adattabilità Per info: www.audeoworld.com.
grazie all’applicazione di rigoro- all’Africa, dall’Europa all’America, vendite per rinomate realtà ita- mondo della stampa, dal pre- mi sviluppi della sua gamma di perfetta e pienezza del suono”. Distributore esclusivo per l’Italia:
si standard per il controllo della con il marchio SYM. liane. press al wide format - ha com- inchiostri Uvijet, che ne innalza- Tra i plus del prodotto, ricordia- PIXEL Engineering S.r.l di
qualità: nel 1995 Sanyang è sta- Oltre a quella italiana, Sanyang Sul fronte della stampa di gran- mentato Erwin Parth, Business no le prestazioni, grazie anche mo i modelli di cuscinetti in sili- Gallarate (VA), sito internet:
ta una tra le prime aziende a ri- ha aperto in Europa anche una de formato, che negli ultimi an- Domain Director di Fujfilm Italia alle possibilità offerte dalla nuo- cone e spuma ComplyTM, forniti www.pixelengineering.it; e-mail:
cevere la certificazione ISO filiale in Germania. ni ha assunto una portata sem- -. Focalizzata sulla promozione e va stampante Acuity LED 1600. in dotazione, che consentono al- info@pixelengineering.it

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30 CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012

Persone, reti
e consumi TECNOLOGIA & PASSIONI
San Francisco, laboratorio per Obama
La città californiana, già sede di dot.com del
settore social media come Twitter e Zynga,
ha una nuova startup: l’ufficio «tecnologico»
della campagna di Barack Obama per essere
rieletto presidente Usa. E’ appena aperto per
sviluppare nuove «applicazioni mobili» al
servizio dei volontari supporter.
66% i tweet di San Valentino spediti dalle donne
La quota, riferita ai micro-messaggi scritti in in-
glese, è il doppio rispetto a quella degli uomini,
secondo un’analisi di Incite (Nielsen-MkKinsey). I tweet femminili
sono stati anche più positivi: soltanto l’11% aveva un tono nega-
Il BlackBerry scivola negli Stati Uniti
Il produttore Rim sta perdendo terreno fra i
grandi clienti americani: l’agenzia
governativa americana General services
administration ha deciso per la prima volta
tivo sulla ricorrenza, contro il 20% di quelli maschili. La lamentela di rifornire 17 mila dipendenti con iPhone e
numero uno era non avere un appuntamento, sia per gli uomini Android; e Halliburton vuole sostituire il
(25%), sia per le donne (36%). BlackBerry con l’iPhone per 4.500 dipendenti.

L’analisi Apparecchi mobili La realtà aumentata varrà 1,5 miliardi di dollari nel 2015. Gli affari della francese Total Immersion con L’Oréal

Dal 2015
altre frequenze 3D Gli occhialini? Indossateli al telefono
passeranno Arrivano le applicazioni tridimensionali per smartphone e tavolette. Mappe, monumenti, acquisti
dalla tv alle tlc Basta puntare la telecamera dello smartphone e si ha la simulazione. Le idee da Nokia a Qualcomm
DI EDOARDO SEGANTINI DI CHIARA SOTTOCORONA sto l’esperienza di muoversi in
Profondo boom ambienti 3D realistici».

C D
onfermando un’anti-
ca tradizione scara-
mantica, venerdì 17
non è stata una data fortu-
nata per le emittenti televisi-
ve e per le frequenze che uti-
lizzano. Da Ginevra arriva
infatti una novità abbastan-
za grossa da rendere agitati
i loro sonni. La risoluzione fi-
nale della Conferenza mon-
diale dell’Itu, approvata tre
giorni fa, dice che a partire
dal 2015, quando si terrà la
prossima sessione, sarà pos-
sibile utilizzare la banda
700 megahertz a fini telefo-
nici e non più solo televisivi.
La decisione dell’Agenzia
dell’Onu, che coordina la po-
litica globale per lo spettro
radio, preoccupa in modo
particolare Mediaset, che in
quel pregiatissimo spazio
possiede due dei suoi multi-
plex più importanti, il 52 e il
56 (i sistemi di diffusione del
segnale tv usati nel digitale
terrestre). Anche perché —
mentre finora il governo Ber-
lusconi di banda 700 me-
gahertz non aveva voluto
neppure sentir parlare, e an-
zi aveva fatto il possibile per
impedire che venisse realiz-
zata l’asta in quella 800
(che poi ha fruttato allo Sta-
to italiano quattro miliardi
di euro) — il governo Monti
ha cambiato cautamente
La decisione dell’Itu
inquieta Mediaset,
che nella banda 700
ha due multiplex
ma decisamente rotta.
L’orientamento della Con-
ferenza è un altro degli ele-
menti che spingono verso
un uso più razionale delle
frequenze e verso una nuo-
va pianificazione dell’etere.
opo il cinema (l’ulti-
mo è il film «Hugo Ca-
bret» di Martin Scor-
sese) e la tivù, la nuo-
va frontiera del 3D sono ora i
telefonini e i tablet. La destina-
zione finale, però, sono le ap-
plicazioni utili basate sulla
«mixed reality», dove elementi
virtuali vengono sovrapposti al-
le immagini reali riprese in di-
retta dalla videocamera del cel-
lulare, piuttosto che l’intratte-
nimento.
Volete provare un paio d’oc-
chiali senza dover andare dal-
l’ottico? Con l’applicazione
«TryLive», realizzata da Total
Immersion, è possibile. «Basta
inquadrare il proprio viso con
la videocamera dell’iPhone e
indossare virtualmente il mo-
dello 3D scelto. A quel punto si
scatta la foto dal cellulare e si
può inviarla subito su Face-
book per chiedere agli amici se
questi occhiali ci stanno bene
— spiega Gaëlle Maurugeon,
marketing manager di Total
Immersion, che ha realizzato
l’applicazione per la catena di
ottici Atol —. Se quel paio di oc-
chiali ci piace sul nostro viso,
si può acquistarlo con un clic».
Mille progetti
Nata in Francia, la società
Total Immersion oggi ha uffici
a Tokyo, Hong Kong, Los Ange-
les e Londra ed è leader del-
l’«augmented reality», la «real-
tà aumentata». Da un paio
d’anni punta al mobile. Oggi
ha in corso oltre mille progetti,
lavorando con grandi marchi
come L’Oréal, Dior, Nissan, Re-
nault, Kraft, Coca Cola: il 70%
di questi sono destinati agli ap-
parecchi mobili. La realtà au-
mentata consente di integrare
contenuti virtuali, immagini o
dati che arrivano da Internet
con la presa diretta di immagi-
ni reali. Questo sistema ora si
integra anche al 3D e alla geo-
localizzazione, permettendo
una nuova esperienza di navi-
gazione e informazione.
«Le applicazioni possibili so-
no un grande potenziale per
settori come il turismo o il com-
mercio elettronico», dice Mau-
rugeon, che ne ha presentato
alcune a Imagina, l’appunta-
mento europeo per le tecnolo-
gie 3D che si è appena tenuto a
Montecarlo e al quale hanno
partecipato anche aziende del-
la telefonia mobile, come No-
kia e Qualcomm. Nokia ha in-
serito la realtà aumentata con
l’applicazione «LiveView», di-
sponibile per i cellulari Sym-
bian, e con «City Scene», in ver-
sione beta, che porta sul Nokia
N9 la navigazione in 3D. «Usia-
mo la bussola integrata ai cellu-
lari e il Gps, per reperire la po-
sizione dell’utente — spiega
André Fialho, senior designer
di Nokia —. La realtà aumenta-
ta fornisce informazioni utili:
mostra sulla mappa dove si tro-
vano, intorno a te, ristoranti,
hotel, monumenti. Questi pun-
ti appaiono con dei simboli sul-
lo schermo e viene indicata la
distanza reale dal luogo in cui
si è. A questo si aggiungerà pre-
Le mappe
Usando come modelli le im-
magini dal satellite, Nokia ha
costruito le mappe 3D di 28
grandi città del mondo, come
Roma. «Per ora sono esplorabi-
li in alta definizione sul pc, da-
to che il rendering 3D richiede
molta potenza grafica — dice
William Gill, capo di Nokia
Maps —. Ma stiamo lavorando
per portare anche nel mobile il
3D e abbiamo già predisposto
le mappe all’augmented reali-
ty: oggi disponiamo di un archi-
vio con 70 milioni di punti d’in-
teresse in tutte le maggiori cit-
tà del mondo». Non sono i soli
a seguire questa direzione.
L’applicazione di realtà au-
mentata «Wikitude» — votata
dagli utenti come la migliore
del 2011, già disponibile per
iPhone e precaricata sui nuovi
BlackBerry con il sistema Os7
— permette di visualizzare,
quando si punta su un luogo la
videocamera del telefonino, ri-
storanti, negozi o musei e perfi-
no di scoprire se ci sono propri
amici nella zona. Wikitude of-
fre 150 milioni di luoghi refe-
renziati e oltre mille fonti di
contenuti, tra cui Wikipedia e
You Tube.
Un’altra app molto popolare
per i telefonini Android è «Loo-
kator» che aiuta a reperire i
punti wi-fi nei luoghi in cui ci
si trova. Da metà 2011 anche
Qualcomm ha reso disponibile
per oltre 6 mila sviluppatori di
applicazioni la sua piattafor-
ma di augmented reality «Vufo-
ria» per l’ambiente mobile An-
droid. E sull’AppleStore sono
già centinaia le applicazioni
che usano elementi di realtà
aumentata. Secondo Juniper
research nel 2011 il mercato
mondiale dell’augmented rea-
lity ha raggiunto un valore di
372 milioni di dollari, arriverà
a 1,5 miliardi nel 2015.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Oggi ci sono un «abuso» e

un disordine che vanno su-
perati. L’alternativa è tra la-
sciare le cose come stanno
(una miriade di tivù locali Convergenza Per vincere nella net-economy bisogna controllare tutta la filiera del prodotto. Invadendo i campi degli altri
trattate tutte allo stesso mo-
do, indipendentemente dal
fatto che siano ben struttu-
rate o meno) e selezionare il
mercato. Per imboccare que-
Se anche Google scarica la musica sai più interessante (perlo-
meno sul piano economi-
co): lo scambio-ibridazione
fra settori produttivi e mo-
ne orizzontale) sia a control-
lare l'intera filiera di un sin-
golo settore, dall'ideazione
del prodotto, alla realizzazio-
sta seconda strada bisogna Perché il motore si lancia nell’hardware con un apparecchio da intrattenimento delli di business un tempo ne, alla sua distribuzione (in-
far pagare a tutti il canone del tutto diversi. tegrazione verticale).

di concessione (oggi evaso
dai più) e possibilmente au-
mentarlo. E in questa dire-
zione il ministero dello Svi-
luppo economico sembra in-
tenzionato a procedere, do-
po il completamento dello
switch-off digitale a giugno.
C’è comunque il tempo, da
M
anca la conferma uf-
ficiale, ma l’autore-
volezza delle fonti
(ne hanno parlato sia il Wall
Street Journal che il New
York Times ) fa ritenere atten-
dibile la notizia: Google en-
tra nel mercato dell’hardwa-
re. La società di Mountain
un’accelerazione grazie al-
l’acquisizione di Motorola,
che appare il più probabile
candidato a fabbricare la tec-
nologia in questione.
È un cambio di rotta stra-
tegico, che metterebbe Goo-
gle in concorrenza diretta
con il binomio Apple-iTu-
pare, non a ca- Ad andare in crisi è lo stes- Con buona pace dei profe-
so, simmetrica- so principio di divisione del ti che descrivono la nuova
mente oppo- lavoro, sia fra macrosettori economia come il paradiso
sta a quella di (produzione industriale, di- della concorrenza, è uno sce-
Apple che, da stribuzione, ricerca e svilup- nario di concentrazione mo-
produttore di po, ecc.), sia all’interno di nopolistica. Talento e capa-
hardware, si è singoli comparti e articola- cità imprenditoriale non ba-
trasformata in zioni merceologiche. Inter- stano per competere alla pa-
media com- net ha generato un sistema ri con i signori delle piatta-
Flickr

qui al 2015, per definire un
percorso che non penalizzi
nessuno. Ma anche per sa-
nare altri squilibri televisivi,
a cominciare dal predomi-
nio Mediaset nella pubblici-
tà, che non ha eguali in Eu-
ropa.
twitter@SegantiniE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
View si appresterebbe a lan-
ciare un «entertainment de-
vice» e l’ipotesi è che si tratti
di un sistema per diffondere
musica in streaming via
wireless, suscettibile di suc-
cessive implementazioni
(come la trasmissione di vi-
deo e altri contenuti).
Il progetto, in gestazione
da tempo, avrebbe subito
nes. La mossa è analoga al
lancio del tablet Kindle Fire
da parte di Amazon: in en-
trambi i casi, società che fi-
nora avevano agito quasi so-
lo sul mercato della distribu-
zione di contenuti (Ama-
zon) e servizi (Google) si fab-
bricano in casa l’hardware
necessario per far viaggiare
tali contenuti. La scelta ap-
pany.
Il concetto
di convergenza assume così
una connotazione chiara:
data per scontata la conver-
genza tecnologica fra media
differenti (tutti i media, or-
mai, non sono altro che in-
terfacce specializzate di
un’unica piattaforma digita-
le), emerge un fenomeno as-
economico dove tutti entra-
no in competizione con tutti
Streaming e perde senso la tradiziona-
Larry le distinzione fra processi
Page, d’integrazione verticali e
ammini- orizzontali. Società come
stratore Apple, Amazon e Google, in-
delegato fatti, tendono a estendere la
di Google: propria influenza sia in sfe-
dispositivi re di attività sempre più am-
musicali pie e disparate (integrazio-
forme ma, nella migliore del-
le ipotesi, a scavarsi una nic-
chia all’ombra dei loro mar-
chi, come avviene con le
start up e i professionisti fre-
elance che alimentano la
App Economy (lo sviluppo
di applicazioni per Face-
book, Google ed Apple).
CARLO FORMENTI
© RIPRODUZIONE RISERVATA

CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012
I mini test
La battaglia all’arma bianca
dei 26 guerrieri medievali
D al colosso giapponese
Namco Bandai torna
per la quinta volta la saga di
Soul Calibur, videogioco ad
ambientazione fantasy.
Questa volta sono ben 26 i
guerrieri armati di asce e
spade che si scontrano all’ar-
ma bianca, ma il giocatore
può creare nuovi personag-
gi, personalizzabili negli ar-
mamenti e nei costumi. Ri-
spetto al passato migliorano
Pirateria McAfee avvisa se le informazioni private escono, Symantec trova l’apparecchio rubato
Sicurezza Attacco ai tablet
Come proteggersi dai virus
Nel mirino anche i telefonini. Ecco due software per fare muro
DI MARCO GASPERETTI
I
l 2012 rischia di essere l’an-
no dell’invasione dei virus:
per i tablet. Secondo un rap-
porto di McAfee, società spe-
cializzata nella sicurezza informa-
tica, nel terzo trimestre del 2011
le «applicazioni maligne» (in ger-
go i «malware») sono cresciute
del 37% rispetto al periodo apri-
le-giugno. Un dato allarmante se
si pensa che già da aprile a giu-
gno 2011 era stato rilevato un au-
mento della minaccia del 76% ri-
spetto ai tre mesi precedenti. Lo
scorso anno sono stati isolati, nei
vari laboratori antivirus del mon-
do, 75 milioni di «malware»; e
quest’anno potrebbero raddop-
piare.
Chi è a rischio
Il motivo di tanto rischio è sem-
plice: il 2012 sarà l’anno dei ta-
blet, soprattutto di quelli con si-
stema operativo Android, più
esposto alle infezioni elettroni-
che rispetto al rivale iOs di Apple.
Nel mirino dei pirati ci sono an-
che i sistemi BlackBerry, Sym-
bian, WindowsPhone e la versio-
ne Windows 8 per tablet, che do-
vrebbe uscire tra qualche mese.
Tra i pericoli, c’è anche lo spam
degli sms, cioè l’arrivo di messag-
gini-spazzatura, non voluti, che
occupano memoria e confondo-
no la lettura.
I pericoli sono in agguato, dun-
Metropolis
Se non c’è linea
spruzzate lo spray
S i chiama «Spray on anten-
na system» ed è stato pre-
sentato come un prodotto ri-
voluzionario: è uno spray che
amplifica i segnali di frequen-
za radio e magnetici. L’obietti-
vo è arrivare, un giorno, a so-
stituire totalmente i ricevitori.
Anzi, a trasformare in ricevito-
re ogni superficie trattata, dal-
la parete di un edificio alla cor-
teccia di un albero.
L’azienda che l’ha sviluppa-
to, Chamtech, fa sapere che
questo ritrovato tecnologico
sarebbe in grado di aumenta-
re la capacità di ricezione del
10% se applicato a un norma-
Videogame Soul Calibur V,
Namco Bandai (69,90 euro)
que, ma dagli attacchi ci si può di-
fendere scegliendo sistemi antivi-
rus specifici.
I nuovi McAfee Mobile Securi-
ty e Norton Tablet Security sono
due software completi, in parte
multipiattaforma (funzionano su
più sistemi operativi anche per
smartphone), dichiarati capaci di
eliminare il 100% delle insidie.
a cura di Cristina Pellecchia
le cellulare, mentre di molto
superiori sarebbero le presta-
zioni con altri tipi di comunica-
zioni senza fili: gli esperimenti
riguardano la trasmissione di
comunicazioni in Vhf su una
distanza di 22 chilometri e la
trasmissione di un segnale ra-
dio sott’acqua per oltre un mi-
glio nautico. L’azienda non
svela la formula del composto
(vi sarebbero interessati, dice,
agenzie governative e militari
statunitensi), ma fa capire che
si tratta di elementi organici,
tali da rendere lo spray compa-
tibile con l’ambiente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la velocità e la fluidità dei
movimenti, come pure il det-
taglio della grafica in alta ri-
soluzione che riesce a sfrut-
tare ormai completamente
le potenzialità dell’attuale
generazione di console da
salotto, con un risultato visi-
vo eccellente. Nella rosa dei
combattenti troviamo Ezio
Auditore, fiorentino cinque-
centesco della setta degli as-
sassini, protagonista del cele-
bre «Assassin’s Creed ».
Pro: spettacolare
Contro: poca innovazione
MASSIMO TRIULZI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’allarme sui dati uscenti
McAfee Mobile Security 2.0 è
adatto per gli smartphone e i ta-
blet basati su Google Android, ol-
tre che per i telefonini con siste-
mi operativi BlackBerry e Sym-
bian. I punti di forza sono AppA-
lert, un software che informa
l’utente se alcune applicazioni in-
terne inviano dati personali al-
cristinapellecchia.cor@gmail.com
Il vero robot gia elettrica necessaria al pro-
prio funzionamento ciò che
mangia «ingerisce». Una specie di di-
gestione, insomma, cui conse-
come l’uomo gue, «naturalmente», anche
l’espulsione dei materiali con-
U mano, troppo umano il
robot della Bristol Robo-
tics. Quello che sorprende di
sumati. Per fortuna non ha bi-
sogno di menù di alta cucina:
il robot EcoBot III trae sosten-
EcoBot III è il modo in cui si tamento da materiali di scar-
alimenta. Grazie alla tecnolo- to e rifiuti organici, dalle er-
gia Mfc, Microbial Fuel Cell, la bacce alle acque reflue.
macchina trasforma in ener-
Codice cliente:
31
TECNOLOGIA & PASSIONI Persone, reti
Provati per voi e consumi
Con il software tuttofare plicazione PowerDvd Mobile
che permette di riprodurre,
il cellulare diventa telecomando condividere e trasferire in stre-
aming video, foto e musica dal
Pc all’apparecchio mobile; e
R iproduce Dvd, Blu-Ray,
contenuti in 3D e si può in-
stallare su computer, tablet e
con l’app PowerDvd Remote
per controllare dischi Blu-Ray
e Dvd usando il cellulare e il ta-
smartphone. PowerDvd 12 Ul- blet come telecomando. Il pro-
tra di CyberLink è un software gramma si scarica da CdRom
tuttofare che consente di guar- o dal sito www.cyberlink.com.
dare film in alta definizione, Pro: sincronizza i file con ta-
ascoltare musica e sincronizza- blet
re gallerie fotografiche da Fa- Contro: bisogna chiedere
cebook e Flickr. Non solo, ri- un nuovo numero di serie se
produce e converte file in ogni lo si deve reinstallare
formato con audio Dolby Sur- Programma CyberLink, UMBERTO TORELLI
round 7.1. È venduto con l’ap- PowerDvd 12 Ultra (99 euro) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Pit-Spot
l’esterno, e il filtro che blocca pitspotcorriere@fastwebnet.
chiamate e sms indesiderati. Ol-
tre a una buona protezione antivi- di Aldo Grasso
rus, McAfee Mobile Security pro- in collaborazione
tegge dagli spyware (programmi- con Massimo Scaglioni
ni che spiano i dati personali),
dal phishing (la copia pirata di si-
ti, come quelli di banche e paga-
menti online) e dai «virus dialer», I sogni fuori posto
i virus che chiamano numeri tele-
fonici-trappola rischiando di far
e lo scivolone
pagare bollette salate. Molto utile
la funzione anti-furto con la pos-
sibilità di bloccare in modo remo-
to il tablet o il telefonino e cancel- di Lottomatica
lare tutti i dati in caso di furto. Un
sistema di localizzazione, infine,
individua il punto esatto dove si
trova il dispositivo perso o ruba-
to. I difetti? Quasi assenti: forse
l’interfaccia può essere migliora-
ta, anche se è di facile utilizzo.
Il sistema «Scream»
Completo, affidabile e più spe-
cifico del concorrente è il nuovo
Norton Tablet Security. In questo
caso Symantec ha fatto una scel-
ta orientata ai tablet con un pro-
gramma vaccino valido e studia-
to appositamente per le tavolette
O
che funzionano con Android. La gni anno diver- sterebbe trasferirsi in
novità rispetto alle precedenti se campagne si campagna?). Il film è
versioni si chiama «Scream» ed è candidano per un crescendo di figure
un sistema per localizzare un di- il premio del trash fuori dal tempo: un al-
spositivo perso o rubato. La velo- che, evidentemente, tro tale, che pare usci-
cità d’individuazione è alta e an- gratifica la pubblicità to da «Nuovo cinema
che in questo caso l’utente può capace di andare ridi- paradiso», se ne sta in
decidere se cancellare i dati e colmente sopra le ri- una sala di proiezione
bloccare il dispositivo, o no. ghe, di toccare vertici con vecchie macchine
La scansione dell’eventuale impensabili di cattivo che non se ne vedono
malware è rapida e precisa, e an- gusto, di risultare fuori più in giro, per dire
che il Norton individua i siti web luogo e fuori tempo. che «di un grande film
fraudolenti. Con un touch dello E mentre l’Italia at- sarò il produttore» (so-
schermo si possono poi bloccare traversa la crisi econo- gno n. 3). Una giovane
chiamate e messaggi specifici. I mica più drammatica «desperate housewife»
difetti? Il prezzo dell'abbonamen- della sua storia recen- si sollazza nella schiu-
to annuo (39,99 euro) può essere te (e molte pubblicità ma bianca dentro una
rivisto, magari allungando il peri- provano a riadattarsi vasca da bagno, man-
odo a 24 mesi. alla nuova situazione, co fosse Marylin, espri-
MARCO GASPERETTI dalla sferzata d’orgo- mendo la voglia di
mgasperetti@corriere.it glio di Fiat all’ironia di «champagne a tutte le
© RIPRODUZIONE RISERVATA Mercedes che invita a ore» (sogno n.4: qui
far provare l’automobi- non si capisce se il so-
le al commercialista gno non sia, in realtà,
SUPPLEMENTO DELLA TESTATA scettico e preoccupa- un incubo da alcoli-
to), gli italiani — alme- sta). Un ragazzino in-
DEL 20 FEBBRAIO 2012
no quelli visti dai crea- terrompe la partitella
ANNO XVI - N. 7
Direttore responsabile
tivi di Lottomatica — a calcio con gli amici
FERRUCCIO DE BORTOLI
Condirettore
LUCIANO FONTANA
Vicedirettori
se ne stanno a cantic-
chiare un motivetto di
trent’anni fa (ringrazia
del quartiere, poveret-
ti, per dire che della
sua squadra farà il pre-
ANTONIO MACALUSO,
DANIELE MANCA,
GIANGIACOMO SCHIAVI,
BARBARA STEFANELLI
ancora Toto Cotugno),
chiedendo solo: «La-
sciatemi sognare!». E
sidente (sogno n. 5).
Alla fine c’è pure un
altro che, «con un siste-
5 2012 RCS MEDIAGROUP S.P.A. quali saranno, poi, «i ma in ricevitoria»,
DIVISIONE QUOTIDIANI
Sede legale:
via A. Rizzoli, 8 - Milano
Registrazione Tribunale di Milano
n. 490 del 16 settembre 2003
sogni» degli italiani, se-
condo gli inventivi che
hanno immaginato lo
vuol «sistemare» la
sua compagnia (sogno
n. 6: come se gli inte-
© COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A.
DIVISIONE QUOTIDIANI
spot? ressasse qualcosa di
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di
questo prodotto può essere riprodotta con mezzi
C’è un tale che si di- «sistemare», e chissà
grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni
violazione sarà perseguita a norma di legge.
REDAZIONE E TIPOGRAFIA
mena, su un autobus
affollato di gente che
poi in che modo, gli
amici…). Sul finale, tut-
Via Solferino, 28 - 20121 Milano
Tel. 02-62821
RCS MEDIAGROUP S.P.A.
va al lavoro, sbraitan-
do che vorrebbe «una
ti in coro, chiedono:
«Lasciatemi sognare,
DIVISIONE PUBBLICITÀ
Via A. Rizzoli, 8 - 20132 Milano
Tel. 02-25841
vigna per produrci il vi-
no» (sogno n. 1). Una
sono un italiano».
Se abbiamo vissuto
A cura di
MASSIMO FRACARO
signora alle prese col
bucato, su un balcone
che guarda su uno
nel sogno per anni, e
per alcuni pubblicitari
ancora lo stiamo anco-
Guido Cagnan (grafica)
Giuditta Marvelli splendido centro stori- ra facendo, non è forse
Alessandra Puato co, vorrebbe «un par- arrivato il momento di
Stefano Righi (caposervizio)
Maria Silvia Sacchi co per il suo bambino» risvegliarci?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Isidoro Trovato (sogno n. 2: ma non ba- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Art director e progetto grafico:
GIANLUIGI COLIN
 Codice cliente:

32 CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012