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2744/09-04-2010 & ELIO LANNUTTI 11 2012 INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA SENATORE ELIO LANNUTTI

Elio LANNUTTI XVI Legislatura (dal 29 aprile 2008) Regione di elezione: Veneto Nato l'8 ottobre 1948 a Archi (Chieti) Residente a Montecchio (Terni) Professione: Giornalista, Presidente ADUSBEF Elezione: 13 aprile 2008 Proclamazione: 22 aprile 2008 Convalida: 3 novembre 2009 Membro Gruppo IdV Membro della 6 Commissione permanente (Finanze e tesoro) Membro della Commissione straordinaria per il controllo dei prezzi Membro della Commissione parlamentare per il controllo sull'attivita' degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale Membro della Delegazione parlamentare italiana presso l'Assemblea parlamentare della NATO Mandati XVI Legislatura Senato Incarichi e uffici ricoperti nella Legislatura Gruppo Italia dei Valori: Membro dal 6 maggio 2008 6 Commissione permanente (Finanze e tesoro): Membro dal 22 maggio 2008 Commissione straordinaria per il controllo dei prezzi: Membro dal 2 dicembre 2008 Commissione parlamentare per il controllo sull'attivita' degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale: Membro dal 4 giugno 2008 Delegazione parlamentare italiana presso l'Assemblea parlamentare della NATO: Membro dal 3 novembre 2010

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Mozione Agenzie di Rating Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n 1-00482 Atto n. 1-00482 (procedura abbreviata) Pubblicato il 12 ottobre 2011 Seduta n. 622
LANNUTTI , VALENTINO , PISTORIO , CICOLANI , FRANCO Paolo , ADERENTI , ALICATA , BALBONI , BALDINI , BENEDETTI VALENTINI , BEVILACQUA , BIANCHI , BODEGA , BONFRISCO , BORNACIN , BURGARETTA APARO , BUTTI , CALIGIURI , CARLINO , CARRARA , CARUSO , CASELLI , CASOLI , CENTARO , CIARRAPICO , COMPAGNA , CONTI , COSTA , CURSI , CUTRUFO , DAMBROSIO LETTIERI , DUBALDO , DE ANGELIS , DE ECCHER , DE FEO , FIRRARELLO , FLERES , GALLONE , GAMBA , GARAVAGLIA Massimo , GHIGO , GIAI , GIAMBRONE , GIULIANO , GRAMAZIO , GUSTAVINO , LAURO , LEONI , LONGO , MALAN , MARAVENTANO , MASCITELLI , MASSIDDA , MAZZUCONI , MENARDI , MESSINA , MOLINARI , MONTANI , MUGNAI , MURA , MUSI , MUSSO , PALMIZIO , PARAVIA , PARDI , PASTORE , PEDICA , PERDUCA , PETERLINI , PINZGER , POLI BORTONE , RIZZI , RUSSO , SAIA , SANCIU , SANTINI , SARO , SBARBATI , SERRA , SIBILIA , SPADONI URBANI , STANCANELLI , THALER AUSSERHOFER , TOFANI , TORRI , VACCARI , VICARI , VITA

Il Senato, premesso che: lagenzia di rating Standard & Poors indagata dalla Procura di Trani per gravissimi reati. Nonostante non abbia superato lesame dellEsma (European securities and markets authority) e www.stopspeculators.gr * Kiriakos Tobras * George Noulas 2

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non sia ancora registrata tra le agenzie di rating certificate, quindi non sia abilitata ad emettere pagelle sullItalia, a causa di una serie di conflitti di interesse poich allinterno del suo azionariato vede un colosso dei fondi come Black Rock, con un patrimonio di circa 3.000 miliardi di dollari nel suo azionariato, che tra i maggiori azionisti di Unicredit, nei giorni scorsi ha declassato lItalia, portandola da A + ad A; lagenzia di rating Moodys, che analogamente alla prima non registrata presso lEsma e che in data 4 ottobre 2011 ha declassato il rating dellItalia daAa2 ad A2 con outlook negativo, dovuto in parte ai rischi derivanti dalle incertezze economiche e politiche e in parte allaumento dei rischi al ribasso per la crescita economica e allindebolimento delle prospettive globali, nonch al generale calo della fiducia nelle emissioni di debito dei Paesi delleurozona, fondata nel 1909 da John Moody, la seconda agenzia di rating per importanza dopo Standard & Poors. Insieme a Fitch sono definite le tre sorelle del rating, perch di fatto costituiscono un oligopolio delle valutazioni sullaffidabilit creditizia di societ e Stati sovrani che emettono bond. Insieme hanno una quota di mercato che va dal 90 al 95 per cento; dietro Moodys Corporation c Warren Buffett, il grande finanziere americano che tramite la sua holding Berkshire Hathaway Buffett ha la quota di maggioranza di Moodys (12,99 per cento). Ma i veri padroni dellagenzia sono i grandi fondi di investimento americani che peraltro controllano anche Standard & Poors, come Capital World Investors (10,2 per cento), Capital Research Global Investors (10,29 per cento), Black Rock (3,49 per cento), State Street (2,94), Vanguard Group Inc. (2,97 per cento), Davis Selected Advisers LP (8,14 per cento), Invesco Advisor Inc (2,54 per cento), nonch linglese Morgan Stanley Investment Management (2,77 per cento). I richiamati dati relativi agli azionisti di Moodys Corporation societ con sede nel Delaware (USA), quotata dal 19 giugno 1998 al New York Stock Exchange si riferiscono alla data del 31 marzo 2010; con riferimento agli assetti proprietari si rileva che: Berkshire Hathaway, Inc. Investment Management una holding di partecipazioni con sede ad Omaha, nel Nebraska (USA), fondata nel 1964. La societ assume partecipazioni di controllo e non in societ operanti in diversi settori di attivit: assicurativo, per il tramite delle controllate GEICO, General Re Corp. e Berkshire Hathaway Reinsurance Group; cibi e bevande; farmaceutici; abbigliamento; forniture industriali; logistica e beni di lusso. La societ di fatto controllata dal miliardario americano Warren Buffet; inoltre, Capital Research Global Investors e la controllata Capital World Investors sono due societ del gruppo Capital Research & Management Company, societ di investimento con sede negli Stati Uniti. Capital Research & Management Company attiva nella gestione di patrimoni su base individuale (fondazioni o privati) e collettiva (fondi comuni, fondi pensione, eccetera); scrive la giornalista Carmen Carbonara sul Corriere del Mezzogiorno del 27 settembre 2011: Il report di Standard & Poors che ha bocciato lItalia il 20 settembre 2011, finisce nel fascicolo della procura di Trani che ipotizza i reati di insider trading e market abuse a carico di una delle tre sorelle (le altre sono Moody s e Fitch) del rating americano. lultimo capitolo dellinchiesta aperta dal pm Michele Ruggiero sulle agenzie di rating, sospettate di aver emesso giudizi non veritieri nei confronti del sistema economico e bancario italiano, cos come www.stopspeculators.gr * Kiriakos Tobras * George Noulas 3

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denunciato da Adusbef e Federconsumatori. La decisione, gi nellaria da qualche giorno, diventata concreta dopo lincontro che il magistrato tranese ha avuto venerd scorso con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, a Roma. stato un incontro del tutto informale. Letta non stato ascoltato come persona informata sui fatti come avvenuto invece con altri esponenti di governo nei mesi scorsi interessati alla vicenda Moodys, la prima agenzia a essere finita nel registro degli indagati per un report del 6 maggio 2010 che definiva lItalia come un Paese a rischio al pari di Grecia e Spagna. Il sospetto della procura, che coincide sostanzialmente con quello di Letta, che lultimo report di S & P, che ha declassato lItalia da A+ ad A il 20 settembre scorso, non sia obiettivo perch espresso non sulla base di valutazioni economiche, ma politiche. Non a caso gli analisti, nel declassare di un nocth (cio un gradino) il debito italiano, hanno anche detto di aspettarsi che la fragile coalizione di governo e le differenze politiche allinterno del Parlamento continueranno a limitare la capacit del governo di rispondere in maniera decisa alle sfide macroeconomiche interne ed esterne. Per questo il pm ha acquisito dalla Presidenza del Consiglio il testo tradotto in italiano del report, che finir allattenzione di due consulenti gi individuati dalla procura: gli economisti Donato Masciandaro della Bocconi di Milano e Giovanni Ferri dellUniversit di Bari. In realt, per, materiale ancora pi interessante quello che il pm dovrebbe portare a casa dagli Stati Uniti, dove programmata una trasferta il mese prossimo per acquisire gli atti della Sec (Securities and exchange commission, per intenderci la Consob americana) sul declassamento degli Usa fatto da Standard and Poor s il 5 agosto scorso, quando il rating sovrano per la prima volta passato da AAA ad AA+. Latto port a unimmediata reazione dello stesso presidente Barack Obama, che si affrett a smentire la veridicit di quanto affermato da S & P. Dopo una prima richiesta di quel rapporto, la procura ha deciso di fare una trasferta negli Stati Uniti. Luned, intanto, a Trani arriver una delegazione greca, capeggiata da Kiriakos Tobras, che nellaprile 2010 present una dettagliata denuncia al procuratore capo presso la Corte di cassazione di Atene, contro gli speculatori; considerato che: londa lunga dello scandalo dei mutui subprime, trasformati in obbligazioni sgonfiate dallo scoppio della bolla immobiliare del 2007 scrive Glauco Maggi su La Stampa -, ha raggiunto ieri, e non la prima volta, Standard & Poors, e potrebbe avere conseguenze finanziarie molto serie per i conti dellagenzia, nota per aver tolto in estate la Tripla A allAmerica di Obama per la prima volta. La McGraw-Hill, la compagnia di comunicazioni e analisi societarie che ha tra le sue divisioni lagenzia di rating Standard & Poors, ha comunicato ieri di aver ricevuto un avviso di garanzia (Wells Notice) dalla Sec (Securities Exchange Commission, la Consob Usa), in cui stata informata che sono in corso indagini contro la sua divisione aziendale responsabile della assegnazione dei rating ai debiti societari e governativi. Questo avviso rappresenta il sospetto della Sec di un comportamento non etico tenuto dalla societ ricevente, ed espone la lista completa delle questioni sotto esame. Il destinatario deve rispondere dando le sue argomentazioni a difesa, e se non lo fa, o se comunque viene giudicato alla fine colpevole, fioccano le multe. Questo procedimento mira a concludersi con una ingiunzione civile, e la Sec potr infliggere a S&P una pesante punizione pecuniaria sotto forma di risarcimento per i danni materiali procurati, e di richiesta di restituzione delle commissioni incassate in relazione al rating controverso. La Standard & Poors Ratings Services, in particolare, deve difendersi dallaccusa di aver violato la legge federale sulle emissioni di titoli mobiliari per il rating AAA dato nellagosto www.stopspeculators.gr * Kiriakos Tobras * George Noulas 4

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2007 a una offerta da 1,6 miliardi di dollari di obbligazioni, commercialmente note come Delphinus Cdo 2007-1, sottoscritte per i 3/4 dalla Mizuho International Plc (gruppo finanziario giapponese Mizuho), e gestite dalla Delaware Asset Advisors. La polemica sulla generosit delle agenzie di rating nel valutare con addirittura tre A questi debiti costruiti sulla bolla del mattone annosa: Delphinus croll al rating spazzatura gi a fine 2008. La causa civile avviata ora si aggiunge ad altre iniziative legali della stessa Sec e del dipartimento della Giustizia contro le agenzie di rating e le maggiori banche americane negli Usa, sempre per questi bond. I Cdo, collateralized debt obligations, erano la famiglia di titoli pi in voga nella stagione di boom immobiliare del decennio scorso. La loro caratteristica era di essere garantiti da assets (beni) collaterali, come le rate dei mutui o di altri crediti da restituire negli anni a venire. Non era, in sostanza, lemittente nominale del bond a rispondere del buon fine del credito di fronte agli investitori acquirenti dei Cdo, ma una miriade di altri debitori. Quando i prezzi delle case sono caduti e i mutuatari non hanno potuto o voluto onorare le rate, i Cdo sono diventati titoli tossici, non pi in grado di pagare le cedole n di restituire il capitale. La riduzione, e in molti casi lazzeramento, del loro valore di libro da parte delle banche che li avevano in portafoglio ha portato ai deficit di bilancio e alla crisi del sistema finanziario, che non ancora stata superata. Nel comunicare il ricevimento dellavviso, la McGraw Hill ha aggiunto che sta cooperando con la Sec nelle indagini. N la societ n lorgano di vigilanza federale hanno fornito, fino a ieri, commenti pi specifici sulla natura delle accuse. Le due altre maggiori agenzie di rating, Moodys Investors Service, che ha tra gli azionisti Warren Buffett, e Fitch, il cui primo azionista la societ francese Fimalac, hanno detto di non aver ricevuto avvisi dalla Sec riguardante questo o altri Cdo; secondo articoli di stampa, le procedure interne di una delle principali agenzie di rating internazionale permetterebbero la fuga di notizie sulle decisioni riguardanti la nota delle entit sotto valutazione: quanto si legge in un rapporto dellAuthority della Borsa statunitense (Sec), nella quale non si specifica di quale agenzia si tratti. Il rapporto, di una ventina di pagine, il pi recente documento della Sec sulle grandi agenzie di rating (Fitch, Moodys e Standard & Poors); il 2 ottobre 2001, la Repubblica ha pubblicato un articolo dal titolo: Le agenzie di rating nel mirino della Sec Sono scorrette. Si legge nellarticolo: La Securities and exchange commission (Sec) ha pubblicato un rapporto in cui accusa le agenzie di rating di non rispettare i propri codici di autodisciplina, di non gestire in maniera adeguata i conflitti dinteresse e di anteporre il proprio tornaconto economico allanalisi finanziaria. Per quanto pesanti, le accuse mosse dallautorit che vigila sui mercati americani sono per destinate ad avere un impatto limitato. Per un semplice motivo: la Sec non fa i nomi, limitandosi a dire di avere ravvisato pratiche scorrette in una o pi delle tre principali agenzie di rating (Moodys, Standard & Poors e Fitch) e in quattro dei sette operatori minori del settore. Nel rapporto, la Sec mette in evidenza anche il fatto che tutte e tre le grandi agenzie hanno politiche inadeguate circa il possesso di azioni da parte dei propri dipendenti. Una anche sospettata di far circolare in una cerchia ristretta di investitori i propri giudizi prima di renderli pubblici, impegna il Governo:

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ad intervenire, nelle sedi internazionali, per impedire che societ private come Standard & Poors e Moodys, prive della necessaria autorizzazione dellEsma che le abilita ad operare in Italia, possano continuare imperterrite ad emettere report ad orologeria anche su istituzioni, enti locali e banche italiane per rendere pi fertile il terreno alla speculazione, anche in considerazione della meritoria inchiesta della Procura della Repubblica di Trani, avviata sulla base di denunce di Adusbef e Federconsumatori, che registra al momento sei indagati, tra i quali tre analisti della Standard & Poors e uno di Moodys, oltre ai responsabili legali per lItalia delle due agenzie; ad accertare ed eventualmente promuovere ladozione di sanzioni, nelle sedi opportune, per leventuale condotta scorretta tenuta in relazione alle transazioni sui mercati azionari ed obbligazionari in conseguenza dellultimo report con cui Standard & Poors ha declassato il debito sovrano italiano da A+ ad A, che potrebbe contenere anche giudizi di natura politica, pi che economica, nonch eventuali informazioni privilegiate da parte di alcuni soggetti operanti sui mercati, posto che i titoli di Stato italiani non sembra abbiano subito grandi oscillazioni nella data di diffusione del rapporto, ossia nella giornata di borsa di marted 20 settembre 2011, mentre al contrario ci sarebbero stati forti oscillazioni nella giornata precedente, e ad accertare quindi se le transazioni sui BTP non possano aver concretizzato il reato di insider trading, aggiotaggio e manipolazione dei mercati; ad accertare ed eventualmente promuovere ladozione di sanzioni, nelle sedi opportune, per leventuale condotta scorretta tenuta in relazione alle transazioni sui mercati azionari ed obbligazionari in conseguenza dellultimo report emesso dallagenzia di rating Moodys, non registrata presso lEsma, che in data 4 ottobre 2011 ha declassato il rating dellItalia da Aa2 ad A2 con loutlook negativo; ad adottare ogni misura utile, anche nelle future riunioni del G20, per impedire che una consolidata cricca affaristico-finanziaria, composta da agenzie di rating, banche di affari (in primis Goldman Sachs e JP Morgan), fondi speculativi, in concorso tra loro e con le distratte autorit vigilanti quali Consob ed Esma, possano distillare quotidiane pillole avvelenate sui mercati, per determinare i corsi delle azioni, delle obbligazioni e dei titoli di Stato, con la finalit di conseguire enormi profitti, a scapito dei risparmiatori, delle famiglie e delle piccole e medie imprese, vessati da quelle stesse banche che, con i loro dolosi ed avidi comportamenti, hanno determinato la crisi sistemica e messo a repentaglio la solidit delleuro e dellEuropa; ad adottare ogni iniziativa necessaria, anche nellambito delle prossime riunioni del G20, per promuovere e discutere regole e norme stringenti per un nuovo ordine monetario, che sottragga alla finanza speculativa ed alla dittatura dei cosiddetti mercati un potere enorme su Stati e Nazioni, che vedono limitare la propria sovranit, da una finanza spregiudicata che, dopo aver creato montagne di derivati OTC (per un valore complessivo di 700.000 miliardi di dollari, a fronte di un PIL mondiale di 55.000) scambiati su piattaforme opache, hanno assunto funzioni arbitrarie che non sono nella disponibilit degli oligarchi che alimentano leve finanziarie, swap e CDS, ma dei Governi democraticamente eletti che, se non vogliono assistere alla fine delleuro e del sogno europeo, devono riacquistare la loro sovranit, su banche di affari, fondi speculativi e banche centrali; www.stopspeculators.gr * Kiriakos Tobras * George Noulas 6

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ad adottare ogni iniziativa necessaria, nelle opportune sedi europee ed internazionali, per promuovere di concerto con i partners europei la costituzione di unagenzia di rating europea, alla stregua di altre agenzie pubbliche, come ha fatto Pechino nel 2010 con la nascita della agenzia di rating cinese denominata Dagong; a limitare, nelle opportune sedi internazionali, il potere di entit monopolistiche private, quali Moodys, Standard & Poors e Fitch, che possono condizionare la politica economica degli Stati sovrani, i quali non devono continuare a dipendere da giudizi di parte, e come tali non sempre affidabili.

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Agenzie rating non certificate declassano Italia Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n 302406 Atto n. 3-02406 (in Commissione) Pubblicato il 27 settembre 2011 Seduta n. 610 LANNUTTI Al Ministro delleconomia e delle finanze.

Premesso che: lagenzia di rating Standard & Poors, indagata dalla Procura di Trani per gravissimi reati, nonostante non abbia superato lesame dellEsma (European securities and markets authority) ed in data odierna non sia registrata tra le agenzie di rating certificate, quindi non sia abilitata ad emettere pagelle sullItalia, a causa di una serie di conflitti di interesse poich allinterno del suo azionariato vede un colosso dei fondi come Black Rock, con un patrimonio di circa 3.000 miliardi di dollari nel suo azionariato, che tra i maggiori azionisti di Unicredit, nei giorni scorsi ha declassato lItalia portandola da A + ad A; scrive la giornalista, Carmen Carbonara, su Il Corriere del Mezzogiorno del 27 settembre 2011: Il report di Standard & Poors che ha bocciato lItalia una settimana fa, finisce nel fascicolo della procura di Trani che ipotizza i reati di insider trading e market abuse a carico di una delle tre sorelle (le altre sono Moodys e Fitch) del rating americano. lultimo capitolo www.stopspeculators.gr * Kiriakos Tobras * George Noulas 8

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dellinchiesta aperta dal pm Michele Ruggiero sulle agenzie di rating, sospettate di aver emesso giudizi non veritieri nei confronti del sistema economico e bancario italiano, cos come denunciato da Adusbef e Federconsumatori. La decisione, gi nellaria da qualche giorno, diventata concreta dopo lincontro che il magistrato tranese ha avuto venerd scorso con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, a Roma. stato un incontro del tutto informale. Letta non stato ascoltato come persona informata sui fatti come avvenuto invece con altri esponenti di governo nei mesi scorsi interessati alla vicenda Moodys, la prima agenzia a essere finita nel registro degli indagati per un report del 6 maggio 2010 che definiva lItalia come un Paese a rischio al pari di Grecia e Spagna. Il sospetto della procura, che coincide sostanzialmente con quello di Letta, che lultimo report di S & P, che ha declassato lItalia da A+ ad A il 20 settembre scorso, non sia obiettivo perch espresso non sulla base di valutazioni economiche, ma politiche. Non a caso gli analisti, nel declassare di un nocth (cio un gradino) il debito italiano, hanno anche detto di aspettarsi che la fragile coalizione di governo e le differenze politiche allinterno del Parlamento continueranno a limitare la capacit del governo di rispondere in maniera decisa alle sfide macroeconomiche interne ed esterne. Per questo il pm ha acquisito dalla Presidenza del Consiglio il testo tradotto in italiano del report, che finir allattenzione di due consulenti gi individuati dalla procura: gli economisti Donato Masciandaro della Bocconi di Milano e Giovanni Ferri dellUniversit di Bari. In realt, per, materiale ancora pi interessante quello che il pm dovrebbe portare a casa dagli Stati Uniti, dove programmata una trasferta il mese prossimo per acquisire gli atti della Sec (Securities and exchange commission, per intenderci la Consob americana) sul declassamento degli Usa fatto da Standard and Poors il 5 agosto scorso, quando il rating sovrano per la prima volta passato da AAA ad AA+. Latto port a unimmediata reazione dello stesso presidente Barack Obama, che si affrett a smentire la veridicit di quanto affermato da S & P. Dopo una prima richiesta di quel rapporto, la procura ha deciso di fare una trasferta negli Stati Uniti. Luned, intanto, a Trani arriver una delegazione greca, capeggiata da Kiriakos Tobras, che nellaprile 2010 present una dettagliata denuncia al procuratore capo presso la Corte di Cassazione di Atene, contro gli speculatori; considerato che: londa lunga dello scandalo dei mutui subprime, trasformati in obbligazioni sgonfiate dallo scoppio della bolla immobiliare del 2007 scrive Glauco Maggi su La Stampa-, ha raggiunto ieri, e non la prima volta, Standard & Poors, e potrebbe avere conseguenze finanziarie molto serie per i conti dellagenzia, nota per aver tolto in estate la Tripla A allAmerica di Obama per la prima volta. La McGraw-Hill, la compagnia di comunicazioni e analisi societarie che ha tra le sue divisioni lagenzia di rating Standard & Poors, ha comunicato ieri di aver ricevuto un avviso di garanzia (Wells Notice) dalla Sec (Securities Exchange Commission, la Consob Usa), in cui stata informata che sono in corso indagini contro la sua divisione aziendale responsabile della assegnazione dei rating ai debiti societari e governativi. Questo avviso rappresenta il sospetto della Sec di un comportamento non etico tenuto dalla societ ricevente, ed espone la lista completa delle questioni sotto esame. Il destinatario deve rispondere dando le sue argomentazioni a difesa, e se non lo fa, o se comunque viene giudicato alla fine colpevole, fioccano le multe. Questo procedimento mira a concludersi con una ingiunzione civile, e la Sec potr infliggere a S&P una pesante punizione pecuniaria sotto forma di risarcimento per i danni materiali procurati, e di richiesta di restituzione delle commissioni incassate in relazione al rating www.stopspeculators.gr * Kiriakos Tobras * George Noulas 9

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controverso. La Standard & Poors Ratings Services, in particolare, deve difendersi dallaccusa di aver violato la legge federale sulle emissioni di titoli mobiliari per il rating AAA dato nellagosto 2007 a una offerta da 1,6 miliardi di dollari di obbligazioni, commercialmente note come Delphinus Cdo 2007-1, sottoscritte per i 3/4 dalla Mizuho International Plc (gruppo finanziario giapponese Mizuho), e gestite dalla Delaware Asset Advisors. La polemica sulla generosit delle agenzie di rating nel valutare con addirittura tre A questi debiti costruiti sulla bolla del mattone annosa: Delphinus croll al rating spazzatura gi a fine 2008. La causa civile avviata ora si aggiunge ad altre iniziative legali della stessa Sec e del dipartimento della Giustizia contro le agenzie di rating e le maggiori banche americane negli Usa, sempre per questi bondbond. I Cdo, collateralized debt obligations, erano la famiglia di titoli pi in voga nella stagione di boom immobiliare del decennio scorso. La loro caratteristica era di essere garantiti da assets (beni) collaterali, come le rate dei mutui o di altri crediti da restituire negli anni a venire. Non era, in sostanza, lemittente nominale del bond a rispondere del buon fine del credito di fronte agli investitori acquirenti dei Cdo, ma una miriade di altri debitori. Quando i prezzi delle case sono caduti e i mutuatari non hanno potuto o voluto onorare le rate, i Cdo sono diventati titoli tossici, non pi in grado di pagare le cedole n di restituire il capitale. La riduzione, e in molti casi lazzeramento, del loro valore di libro da parte delle banche che li avevano in portafoglio ha portato ai deficit di bilancio e alla crisi del sistema finanziario, che non ancora stata superata. Nel comunicare il ricevimento dellavviso, la McGraw Hill ha aggiunto che sta cooperando con la Sec nelle indagini. N la societ n lorgano di vigilanza federale hanno fornito, fino a ieri, commenti pi specifici sulla natura delle accuse. Le due altre maggiori agenzie di rating, Moodys Investors Service, che ha tra gli azionisti Warren Buffett, e Fitch, il cui primo azionista la societ francese Fimalac, hanno detto di non aver ricevuto avvisi dalla Sec riguardante questo o altri Cdo, si chiede di sapere: se il Governo non ritenga doveroso di intervenire, nelle sedi internazionali, per impedire che societ private, come Standard & Poors, prive della necessaria autorizzazione dellEsma che le abilita ad operare in Italia, possano continuare imperterrite ad emettere report ad orologeria anche su istituzioni, enti locali e banche italiane per rendere pi fertile il terreno alla speculazione, e se sia a conoscenza della meritoria inchiesta della Procura della Repubblica di Trani, avviata sulla base di denunce di Adusbef e Federconsumatori, che registra al momento sei indagati, tra i quali tre analisti della Standard & Poors, uno di Moodys oltre ai responsabili legali per lItalia delle due agenzie; se le transazioni sui mercati azionari ed obbligazionari conseguenti allultimo report con cui Standard & Poors ha declassato il debito sovrano italiano da A+ ad A, che potrebbe contenere anche giudizi di natura politica, pi che economica, non abbiano risentito di eventuali informazioni privilegiate da parte di alcuni soggetti operanti sui mercati, posto che i titoli di Stato italiani non sembra abbiano subito grandi oscillazioni nella data di diffusione del rapporto, ossia nella giornata di borsa di marted 20 settembre, mentre al contrario ci sarebbero stati forti oscillazioni nella giornata precedente e se le transazioni sui BTP non possano aver concretizzato il reato di insider trading, aggiotaggio e manipolazione dei mercati;

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quali misure urgenti il Governo intenda attivare, anche nelle future riunioni del G20 convocate nei prossimi giorni, per impedire che una consolidata cricca affaristico-finanziaria, composta da agenzie di rating, banche di affari (in primis Goldman Sachs e JP Morgan), fondi speculativi, in concorso tra loro e con le distratte autorit vigilanti quali Consob ed Esma, possano distillare quotidiane pillole avvelenate sui mercati, per determinare i corsi delle azioni, delle obbligazioni e dei titoli di Stato, con la finalit di conseguire enormi profitti, sulla pelle dei risparmiatori, delle famiglie e delle piccole e medie imprese, vessati da quelle stesse banche, che, con i loro dolosi ed avidi comportamenti, hanno determinato la crisi sistemica e messo a repentaglio la solidit delleuro e dellEuropa; quali urgenti iniziative intenda attivare nelle prossime riunioni del G20, per discutere regole e norme stringenti per un nuovo ordine monetario, che sottragga alla finanza speculativa ed alla dittatura dei cosiddetti mercati un potere enorme sugli Stati, che vedono limitare la propria sovranit, da una finanza spregiudicata che, dopo aver creato montagne di derivati OTC (700.000 miliardi di dollari, contro un PIL mondiale di 55.000) scambiati su piattaforme opache, hanno assunto funzioni arbitrarie che non dovrebbero essere nella disponibilit degli oligarchi che alimentano leve finanziarie, swap e CDS, ma dei Governi democraticamente eletti che, se non vogliono assistere ai funerali delleuro e del sogno europeo, devono riacquistare la loro sovranit, su banche di affari, fondi speculativi e banche centrali, che, a giudizio dellinterrogante, appaiono come criminali seriali.

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Banche americane- sottoscritti Credit Default Swaps nazioni eurozona a rischio


Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n 4-06794 Atto n. 4-06794 Pubblicato il 7 febbraio 2012 Seduta n. 670 LANNUTTI Al Ministro delleconomia e delle finanze. Premesso che: come si apprende da notizie diffuse sul web, in particolare un articolo del 7 febbraio 2012 di First online, il New York Times rivela che le maggiori banche americane hanno sottoscritto 50 miliardi di credit default swaps a copertura dei crediti da 80 miliardi nei confronti delle nazioni delleurozona a rischio: Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda e naturalmente Grecia; si legge infatti nellarticolo citato: Citigroup, in particolare, ha assicurato il 47% dei suoi crediti, attorno a 21 miliardi di dollari. Diversa la politica di Morgan Stanley, che ha limitato i Cds verso lEuropa a 1,43 miliardi. In caso di default, par di capire, in MS non si crede allefficacia di questo strumento di protezione, valido per le crisi limitate, non per quelle di sistema. Il dato emerge da uninchiesta del New York Times che getta una prima luce sul mercato dei Cds, finora circondato da unassoluta opacit. Ma le cose, avverte il quotidiano Usa, dovrebbero almeno in parte cambiare, perch la Sec ha ingiunto alle banche americane di dare maggiori e pi dettagliate informazioni sulle loro posizioni nei confronti dellEuropa. Dallanalisi potrebbero emergere non poche sorprese, che potrebbero gettare nuova luce sui movimenti del debito sovrano europeo nel corso degli ultimi mesi. Quel che si sa fin dora che i Cds continuano a essere una mina esplosiva sulle sorti del mercato, per ora non disinnescata, nonostante i buoni propositi enunciati dal G20, fin dal vertice del 2009. Entro la fine del 2012 , era stato deciso dal summit dei ministri finanziari, gli scambi dei Cds avrebbero dovuto essere concentrati in mercati organizzati. In particolare, i Cds sugli Stati sovrani avrebbero dovuto essere gestiti dalla societ di clearing controllata dalla Financial Securities Authority britannica. Ma, a undici mesi dalla scadenza prevista, solo il 9,4% delle operazioni di uno sterminato mercato da 29.600 miliardi di contratti (dato della Bri di Basilea) risulta avvenire in una stanza di compensazione ufficiale. Eppure, gli avvenimenti del 2008/09, culminati con il salvataggio di Aig, che rischiava di esser sommersa da valanghe di Cds che non era in grado di onorare, e delle sue controparti (in primis Goldman Sachs) hanno dimostrato che i Cds, efficaci nella gestione di contratti sulle societ private, non sono in grado di garantire alcuna protezione in occasione di una crisi sistemica come quella che potrebbe innescarsi con un default selvaggio della Grecia. I 50 miliardi di Cds rivelati dal New York Times, dunque, rischiano di essere la punta di un iceberg che, in assenza di nuove regole, potrebbe innescare una crisi di sistema. Ai Cds ha dedicato una parte www.stopspeculators.gr * Kiriakos Tobras * George Noulas 12

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della sua relazione nel corso del recente convegno Aiaf Emilio Girino, professionista e docente del dipartimento Fince del Cuoa, dal titolo illuminante Come disinquinare il mercato degli oscuri pseudo-derivati. Secondo Girino sbagliato considerare il Cds alla stregua di un derivato finanziario, invece che un contratto di copertura assicurativa. In questo modo stato possibile che il derivato potesse stipularsi senza alcuna limitazione o preclusione. In questo modo dice Girino il mercato si rapidamente riempito di Cds multipli, cio la stipulazione di pi Cds sullo stesso credito, e di Cds nudi, stipulati anche in assenza di un credito da proteggere. Ovvero ad esser un po rozzi, il Cds multiplo equivale ad assicurare cinque volte o pi la propria casa contro lincendio, il Cds nudo vuol dire assicurare la casa del vicino; si legge ancora: Il Cds diventato unarma speculativa per eccellenza. Chi ha stipulato un Cds multiplo spiega Girino ha paradossalmente linteresse che il debitore non adempia, cio che la casa propria bruci, perch dal default ricaverebbe assai di pi che dalladempimento (nellesempio, cinque volte il valore della casa). Chi ha stipulato un Cds nudo ha solo interesse che il debitore non adempia, cio che la casa del vicino bruci, perch solo cos si procurer un profitto. questo lobiettivo di buona parte dei detentori di Cds, che non hanno alcuna necessit di proteggersi contro titoli che non possiedono. Chi ha fatto schizzare il valore dei Cds sullItalia ancor prima del declassamento del rating non possedeva nemmeno lombra di un Btp. Tutto questo possibile perch il valore del Cds, trasformato in uno strumento negoziabile, influenzato dal volume degli scambi assai di pi che dalla solvibilit del debitore. Scambi, del resto, pi opachi che mai, perch avvengono senza alcun controllo n alcuna trasparenza. Il mercato over the counter concentrato nelle mani di cinque colossi bancari internazionali che hanno facile gioco ad influenzare i prezzi in assenza di qualsiasi tracciabilit degli scambi che, in certi casi, avvengono in busta chiusa. Contro questo mercato si sono espressi Warren Buffett, che ha parlato di strumenti di distruzione di massa finanziari (ma pure ne ha largamente usufruito), e Jean-Claude Trichet. Ogni tentativo di regolazione per ora approdato a ben poco. Le conseguenze sono inquietanti. Se fosse in vigore un sistema di regole in questa parte rilevante del sistema argomenta il New York Times non ci sarebbe incertezza sulla capacit delle controparti di tener fede ai propri impegni anche in epoche di crisi. Sarebbe sufficiente imporre il passaggio attraverso le clearing house, il cui compito proprio di verificare la consistenza delle garanzie dei soggetti dei contratti. Solo loro potrebbero imporre misure standard e verificare la consistenza delle garanzie, magari aumentandole nel caso che le circostanze lo richiedano. Al contrario, per usare lesempio del quotidiano Usa, se la congiuntura italiana peggiorasse, il costo della protezione di un Cds sul default Italia potrebbe schizzare in alto rispetto ai 401.000 dollari per 10 milioni pagati in questi giorni. Ma in tal caso il venditore del Cds, spesso una banca italiana, avrebbe difficolt a far fronte allimpegno. Si creerebbe una crisi di liquidit che, a catena, potrebbe far esplodere una crisi di sistema. Difficile che capiti, anzi molto difficile dopo la rete di protezione stesa dalla Bce. Ma la sola eventualit unarma formidabile in mano a pochi speculatori, che si arricchiscono con poco rischio. In assenza di una vera risposta dei regolatori, si chiede di sapere: se al Governo risulti che le 5 maggiori banche americane hanno sottoscritto almeno 50 miliardi di credit default swap (Cds) a copertura dei crediti di alcune nazioni delleurozona tra cui lItalia e, di conseguenza, a quanto ammonti lesposizione del nostro Paese; www.stopspeculators.gr * Kiriakos Tobras * George Noulas 13

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se risponda a verit che il Cds rappresenta una pericolosa arma speculativa perch il sottoscrittore ha paradossalmente linteresse che il debitore non adempia, considerato che i detentori non hanno alcuna necessit di proteggersi contro titoli che non possiedono; se risulti quali siano i motivi per cui si continua ad esporre il Paese con strumenti ad alto rischio che potrebbero scatenare una crisi di liquidit fino ad una crisi di sistema, considerato che i Cds rappresentano loggetto di strategie speculative tese a sfruttare (con il loro acquisto) lallargamento dello spread e quindi il possibile default, o peggioramento del rischio default, di uno Stato, di un emittente bancario o di Corporates; quali iniziative, nelle opportune sedi di competenza, il Governo intenda adottare al fine di porre regole ad un enorme business non trasparente che continua ad aggravare il banking e la zona euro in crisi per il debito considerato che la mancanza di trasparenza pu portare a comportamenti abusivi; quali iniziative voglia intraprendere, nelle opportune sedi europee, al fine di valutare se le principali banche di investimento sono colluse o abusano il mercato con una posizione dominante.

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