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A cura di Emarketer di Emanuele Chiericato

Guida SEO 2011


Ottimizzare e posizionare i siti web per Google

Seconda Edizione (2011)

Introduzione
Benvenuto nella Guida SEO 2011.

Come intuirai, questa guida laggiornamento della precedente Guida SEO 2010, ebook uscito in sordina allinizio di Giugno dellanno scorso che ha conosciuto una diffusione inaspettata, arrivando in poco pi di un anno a un totale di oltre 1000 download.

Segno che la SEO, che potremmo definire linsieme di tecniche per rendere visibile sui motori di ricerca un sito web, incontra un interesse forte, che scaturisce dalla consapevolezza che, sempre di pi, il web e in particolar modo le ricerche su Google costituiscono un fattore determinante nella scelta di un servizio o di un prodotto.

Siamo passati quindi dallera in cui un sito web indispensabile per affermare unazienda da un punto di vista dimmagine e commerciale a un periodo in cui avere un sito web

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pu risultare sterile, se gli unici accessi provengono dallurl del bigliettino da visita.

Daltra parte perch non far fruttare al massimo linvestimento del sito web per renderlo un alleato essenziale nella ricerca di nuovi clienti? Il posizionamento sui motori di ricerca pu contribuire in modo significativo a questo, purch si tengano a mente alcune considerazioni:

1.

Innanzitutto, che ci si affidi a un consulente seo o si opti

per il Fai Da Te, essenziale la conoscenza dellambito (e questa Guida si situa in questa direzione): avere le basi della SEO unarma potente per chi voglia investire tempo e risorse in questo ambito, perch consente di stare allerta acquisendo la sensibilit alle esigenze del web marketing che, unite alle specificit del proprio ambito, consentono di creare strategie ad hoc per la propria attivit;

2.

In secondo luogo, bisogna sempre considerare che la SEO

non il web marketing, ma che unisola in un arcipelago di altre tecniche che a seconda del caso possono essere integrate

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allottimizzazione per i motori di ricerca, come la pubblicit online Pay per Click di Google Adwords e Facebook Advertising, il marketing sui Social Network come Facebook e Twitter, la vendita online con Landing Pages e E-Mail Marketing e via cos.

Questa nuova e seconda edizione nasce dalla stessa mission che aveva accompagnato ledizione 2010: fornire uno strumento aggiornato, gratuito e completo sulla SEO, lottimizzazione e il posizionamento sui motori di ricerca, per chi vi si approccia per la prima volta e per chi vuole riordinare in un discorso consequenziale le numerose informazioni sulla SEO che affollano il web.

Oltre 12 mesi sono tanti in casa Google e quindi perch non iniziare in bellezza dopo lestate con una edizione aggiornata: coloro che hanno apprezzato la precedente versione potranno trovare aggiornamenti e approfondimenti. Ti auguro quindi ancora una volta buona lettura e ti invito a inviarmi un feedback via Web Marketer o dal mio sito personale. Settembre 2011

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Lautore
Emanuele Chiericato si occupa di consulenza SEO, Web Marketing, Consulenza Adwords e Facebook Advertising, Marketing sui social network come Facebook e del CMS Wordpress. Nel 2010 ha rilasciato, in collaborazione con Roberto Pala che ne ha curato la revisione, la Guida SEO 2010, ebook sulla SEO uscito sul blog www.web-marketer.it che conta oltre 1000 download a un anno dalluscita e una Guida SEO per il CMS Wordpress.

Contatti:
Emarketer di Emanuele Chiericato p.i. 04489380289

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Le novita delledizione 2011


La Guida SEO 2011 non segue la tendenza dei libri che giungono alle edizioni successive per poter rincarare un po il prezzo (perch gratis) o cambiare la copertina (se ci sai fare potresti crearne una per ringraziamento!) o perch esaurita (in quanto ebook), conservando il contenuto pressoch identico. In questa nuova edizione ci sono dei cambi rilevanti, sia da un punto di vista contenutistico che strutturale. Per quanto riguarda il contenuto, non poteva essere altrimenti: 12 mesi sono tanti sotto il sole della California e di cambiamenti ce ne sono stati eccome. Daltra parte, per questa seconda edizione 2011 si voluto puntare su essenzialit e praticit. Essenzialit, che ha reso la Guida meno lunga ma allo stesso tempo pi piena di informazioni rilevanti e soprattutto pratiche, da poter applicare subito. E stata una scelta dovuta a due considerazioni: innanzitutto la SEO una faccenda pratica, dove contano le azioni e i risultati, pi che le elucubrazioni, le teorie e le statistiche.

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In secondo luogo, si voluto cercare di fornire uno strumento che consente realmente di poter passare allazione e ottenere dei risultati, superando quellaurea che rimane dopo la lettura di molte guide dellambito, la cui lettura termina fatidicamente con la domanda:

E adessoda dove comincio?!

Prima di iniziare, passiamo in rassegna i vari capitoli, in modo che tu possa orientarti facilmente allinterno della Guida SEO 2011.

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Struttura della Guida SEO 2011


Linizio della Guida SEO 2011 riprende la precedente edizione. Il primo capitolo introduce, in modo pi sintetico, le statistiche sul rapporto tra utenti e motori di ricerca, che ci spingono a confermare l'importanza della SEO per la visibilit di un sito web e soprattutto della presenza nei risultati di ricerca in prima pagina e nelle prime posizioni per determinate parole chiave.

Il capitolo mantiene i contenuti della precedente edizione, con un aggiornamento: l'importanza e il monopolio di Google spingono a ritenere che gli sforzi della SEO vadano impiegati su questo ultimo motore, tralasciando Yahoo (che Powered by Bing) e Bing, gli altri importanti motori, per la distanza che esiste tra questi e Google, sia da un punto di vista di qualit dei risultati, che (soprattutto) di quota di mercato. Google indiscutibilmente il motore di ricerca pi noto e usato in Italia e all'estero.

Dal secondo capitolo inizia la parte pi pratica, con la fase iniziale e fondamentale di un posizionamento organico: la ricerca e selezione delle Parole Chiave (o Keywords).
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Se il posizionamento di determinate parole chiave in determinate posizioni sulle pagine di ricerca di Google (SERP, Search Engine Result Page) allo stesso tempo fine della SEO e mezzo per ci che si vuole ottenere in termini di conversioni (siano esse pi contatti al sito, pi prenotazioni, pi vendite), risulta evidente che la scelta delle parole chiave il primo ed essenziale passo di una strategia SEO.

Rispetto alla precedente edizione, la Guida SEO 2011 si concentra sui due strumenti pi usati per la ricerca delle parole chiave, il classico Strumento per le parole chiave di Google Adwords e un nuovo filone di ricerca (proposto da Madri) che utilizza i suggerimenti di Google Instant.

Il terzo capitolo affronta il passo successivo della scelta delle parole chiave pi adatte al nostro fine, lottimizzazione on page e on site, ovvero lottimizzazione della pagina web e della struttura del sito.

In questo capitolo sentirai parlare di Title Tag, Meta Description, URL, link interni, Prossimit, Prominenza, Heading Tagscose di cui probabilmente avrai gi sentito parlare,

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ma che vengono riproposte in modo aggiornato tralasciando tecniche inutili (come il meta keywords, da tempo e per esplicita ammissione di Google non pi indicizzato) o mitologiche.

Nonostante sia la parte pi trattata nella blogosfera, lottimizzazione della pagina web per Google una parte fondamentale che in contesti poco competitivi, se svolta in modo corretto, pu gi far ottenere dei risultati rilevanti in termini di posizionamento.

Daltra parte, un approccio non superficiale allottimizzazione della pagina e del sito pu consentire di dedicare meno tempo alla parte pi lunga e complessa (oltre che fondamentale) della SEO, ovvero la Link Building.

Il quarto capitolo affronta la seconda grande parte pratica del lavoro di un SEO: il Link Building.

Se nella prima fase, dopo aver selezionato le parole chiave opportune, le abbiamo inserite nelle posizioni strategiche sulla pagina web e abbiamo configurato il sito in modo seo friendly, ora giunto il momento di far salire ulteriormente il nostro sito
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web sulle pagine di ricerca costruendo una rete di link che puntano alle nostre pagine ottimizzate.

Passano gli anni, cambiano gli algoritmi, ma il Link Building risulta ancora una delle operazioni fondamentali e delicate del posizionamento organico. Vedremo come pianificare una strategia di Link Building, scegliendo i mezzi pi adeguati anche tramite lo studio della concorrenza.

Il quinto capitolo affronta parti pi nuove e meno discusse dellottimizzazione per i motori di ricerca: il posizionamento su Google Places con le Google Maps, il ruolo dei social network nel posizionamento organico.

Il sesto capitolo conclude il discorso con l'indicazione degli strumenti fondamentali per monitorare le visite al sito ed eventuali anomalie seo, con i Google Webmaster Tool e Google Analytics.

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Capitolo 1: Utenti & Motori di ricerca


In questo primo capitolo cerchiamo di rispondere a tre domande fondamentali:

1.

Perch cos importante procedere a un lavoro di

ottimizzazione di un sito web per renderlo visibile sui motori di ricerca?

2.

Perch fondamentale che la pagina web

ottimizzata sia nelle pi alte posizioni delle pagine di ricerca per le parole chiave scelte?

3.

Perch scegliere Google come motore di ricerca

privilegiato per il lavoro di SEO?

Dai rapporti mensili, pubblicati dalla societ di metriche online ComScore Inc (www.comscore.com )e dalle indagini sull'Italia di SEMS/OTO possibile notare che:

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il 95% degli italiani ritiene che i motori di ricerca siano lo strumento pi affidabile per cercare informazioni in rete; in particolare, l83% di questi utilizza i motori di ricerca per trovare informazioni su prodotti o servizi da acquistare; il 91% di questi dichiara di essere stato influenzato in modo decisivo sulla decisione di acquisto dalle informazioni trovate.

I risultati dell'indagine Nielsen Media mostrano che, tra coloro che giungono su un sito web:

il 70% arriva dai motori di ricerca e dalle directory; il 12% tramite un link da un altro sito; il 10% tramite un link dalle email; il 5% con il passaparola; il 3% dalle guide cartacee e dalla pubblicit; il 2% in maniera casuale o in altri modi.

Riguardo alla preferenza data ai motori di ricerca, le statistiche confermano che la grande maggioranza degli utenti del

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web usa Google, scelto spesso anche come Home Page predefinita.

Scendendo nel particolare, il 70% degli utenti, in una ricerca sui motori, non consulta pi di tre pagine di risultati.

Entrando pi nel dettaglio di questo 70%:

la maggior parte degli utenti (oltre il 50%) si sofferma sulla prima pagina dei risultati; il 19% consulta anche la seconda pagina; meno del 10% visiona anche la terza;

Infine, il 55% degli utenti clicca su uno solo dei risultati forniti e pi dell'80% non accede a pi di tre link, dati confermati dai risultati dell'indagine 2006 di Iprospect, secondo cui il 62% degli utenti clicca su un risultato collocato nella prima pagina dei risultati, mentre il 90% arriva a consultare fino alle prime tre pagine.

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Numeri e statistiche a parte, quel che emerge conferma una tendenza comune anche a me e te, come utenti del web: l'obiettivo di una ricerca su Google quello di reperire informazioni e la ricerca limitata ai primi risultati, sempre che si rivelino soddisfacenti.

Le conclusioni che si possono trarre dalle statistiche precedenti dimostrano quindi che:

fondamentale la presenza sui motori di ricerca nelle prime posizioni per certe parole chiave inerenti l'attivit del sito che si vuole ottimizzare;

gli sforzi andranno concentrati sul motore di ricerca Google;

non solo indispensabile che il proprio indirizzo compaia tra i primi posti, ma utile che la presentazione del sito nelle ricerche invogli al click.

Questo fatto confermato dagli studi di Jim Jansen, secondo cui:


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Otto volte su dieci proprio un risultato non chiaro che dissuade l'utente a cliccare.

Anche qui ci vengono in aiuto le statistiche sul comportamento dellutente, che seleziona i risultati dando importanza a titolo, descrizione e indirizzo del sito, che andranno quindi inseriti pensando allutente, oltre che al motore di ricerca. Concludendo, possiamo dire che il comportamento degli utenti sui motori di ricerca richiama il Principio di Pareto, che potremmo qui rielaborare affermando che:

la maggior parte delle ricerche avvengono su una piccola parte di motori di ricerca (su Google) e di risultati su di essi (prime posizioni della prima pagina, prima e seconda pagina)

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Capitolo 2: Come ricercare e scegliere le parole chiave

Con questo secondo capitolo entriamo nel vivo del nostro lavoro di SEO con gli strumenti di ricerca delle parole chiave e i criteri per la scelta.

Prima di partire in quarta, utile visionare i risultati di un'ulteriore analisi sul comportamento degli utenti sui motori di ricerca, questa volta relativa alla ricerca con parole chiave.

I motori di ricerca rappresentano un mezzo per rispondere a un bisogno di una ricerca di informazioni. La ricerca di informazioni viene effettuata tramite una o pi parole, che in gergo SEO vengono definite parole chiave o keywords. Una pagina andr quindi ottimizzata con le parole chiave per cui vorr essere trovata in seguito a una ricerca.

Prima di iniziare a capire come scegliere e inserire le parole chiave per posizionare il sito che stiamo ottimizzando per Google, utile spostarci ancora una volta dall'altra parte della barricata, mettendoci nelle vesti dell'utente che cerca un contenuto su Google.

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Il risultato delle statistiche chiaro: la maggior parte degli utenti che effettua una ricerca su web cerca almeno due parole per ottenere risultati pi precisi. Ad esempio, se cerco casa, inserire nella casella di ricerca di Google il singolo termine "casa" mi dar una vastit di risultati tali da non accontentare n chi cerca casa vicino a dove risiede, n chi cerca una casa dove abitare.

Per evitare l'occorrenza di risultati fuorvianti come casa di barbie e casa a Milano, l'utente che cerca casa a Roma digiter appunto casa roma o casa a roma o combinazioni simili.

Queste analisi di buon senso vengono confermate da www.OneStat.com, ente che conduce analisi sul numero di parole usate dagli utenti per fare ricerche sui motori e da molti studi analoghi condotti in Italia e in altri Stati.

A questo proposito risulta che le parole chiavi pi usate nelle ricerche sui motori sono composte percentualmente da:

2 word phrases 32.58% 3 word phrase 25.61% 1 word phrases 19.02% 4 word phrases 12.83% 5 word phrases 5.64% 6 word phrases 2.32% 7 word phrases 0.98%

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Sommando le prime due posizioni in classifica capiamo quindi che oltre il 50% delle ricerche viene effettuato con 2/3 termini di ricerca.

Se non bastasse, da una ricerca ShinyShat del 2007, emerge come:

il 42,51% cerca una parola sola il 29,68% cerca tre parole il 24,35% cerca due parole il 3,46% cerca pi di tre parole

Oltre il 50% delle ricerche composto quindi da pi di una parola.

Capiamo quindi che le keyword long tail, composte di pi termini, hanno due vantaggi:

1. la possibilit di convertire meglio individuando il target: se volessimo ottimizzare una pagina per vendere una casa a roma sarebbe dispersivo ottimizzare la pagina per casa, fuorviante farlo con la parola casa a milano.

2. una minore competitivit e quindi un ridotto investimento in termini di tempo e denaro.


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La scelta delle parole chiave andr quindi effettuata tramite:

1. un brainstorming finalizzato a identificare un insieme di parole chiave ideali, attinenti al servizio / prodotto venduto, alla specificit rispetto alla concorrenza e agli obiettivi che si pone. Utile a questo proposito pu essere verificare, tramite un software di monitoraggio delle visite come Google Analytics (se installato) le parole chiave da cui si ottiene gi traffico o impostare una brave campagna Pay per Click con Google Adwords monitorando le parole chiave pi performanti.

2. un'analisi sulle parole chiavi usate della concorrenza in punti specifici come Title Tag, Meta Description, Heading Tags (se ha proceduto a sua volta a un lavoro di ottimizzazione SEO) e il relativo posizionamento.

3. una scrematura, tramite appositi strumenti che vedremo, per identificare le parole chiave con il miglior rapporto tra performance e concorrenza;

Vediamo un esempio di scelta di parole chiavi sulla base dei tre criteri sopraindicati. Ipotizziamo di dover posizionare un hotel a Roma.

Facciamo un brainstorming delle parole chiave, preferibilmente con parole chiave composte da due termini o pi. Alcuni risultati che potrebbero emergere sono:
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hotel Roma hotel a Roma Albergo a Roma Alberghi a Roma

Come avrai notato, le parole chiave sono solo leggermente differenti, eppure queste lievi differenze tra singolare e plurale possono differire notevolmente nel posizionamento.

A tali parole utile aggiungere poi caratteristiche e vantaggi specifici, o obiettivi, fette di mercato, che il sito desidera ottenere. Quindi potremmo ampliare le frasi chiave cos:

hotel economico a Roma hotel due stelle a Roma Albergo in centro a Roma

Puntando quindi su economicit e posizione come caratteristiche che distinguono l'hotel dalla concorrenza o che vogliono rivolgersi a una determinata clientela.

Grazie alla definizione degli obiettivi e ai riferimenti visti nel punto precedente, sar possibile identificare i nostri competitors di settore con semplici interrogazioni per parole chiave sui motori di ricerca o accedendo direttamente al loro sito web se conosciuti.

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In particolar modo, inizialmente consigliabile analizzare i siti posizionati su Google per quelle parole chiave in posizione superiore a dove vorremmo posizionarci.

A questo punto pu essere utile controllare, tramite la lettura del codice sorgente (sul browser Mozilla Firefox possibile con CTRL+U) o le opzioni di lettura Meta Tags di plugin per Firefox come Search Status (http://www.quirk.biz/searchstatus/ ) quali parole chiave usa la nostra concorrenza, se ha gi fatto un lavoro di ottimizzazione.

A questo punto arrivato il momento di verificare, dati alla mano, le parole chiave esito del brainstorming e della concorrenza tramite il confronto con quelle suggerite da Google. Ci avveleremo di pochi strumenti, tra cui due fondamentali: Lo Strumento per le parole chiave di Google e i suggerimenti di Google Instant.

La scelta delle parole chiavi un'operazione delicata, che condiziona le successive operazioni di ottimizzazione.

I metodi per cercare e scegliere le parole chiave che qui trattiamo sono:

Lo strumento per la ricerca delle parole chiave di Google


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Google Suggest Tool Espansione della query Ricerche correlate

Strumento per la ricerca delle parole chiave di Google AdWords Url: http://bit.ly/btGMoK

Iniziamo con lo strumento pi noto ed usato, il selettore di parole chiave di Google AdWords.

Google Adwords un programma di inserzioni pubblicitarie di Google: lo strumento serve quindi primariamente a trovare idee per le parole chiave da usare in una campagna Pay per Click Adwords, ma pu essere usato anche in ambito seo.

Lo strumento per le parole chiave di Google Adwords usabile da chiunque, ma consigliabile essere loggati con il proprio account Google per non limitare il numero dei risultati che fornisce.

E possibile inserire il proprio sito web e alcuni termini per avere una lista di keyword con le relative stime di ricerca
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mensile nazionale e internazionale. Avremo quindi la possibilit di farci unidea della stima della media approssimativa di query per una data parola chiave.

Ricerche Correlate

Quando effettuiamo una ricerca, nella barra sinistra di Google in basso possiamo trovare uno strumento che pu suggerire altre parole chiave: sono le Ricerche Correlate unico sopravvissuto tra altri dopo che Google ha tolto la Wonderwhell e il Qualcosa di diverso (Something Different), che compare su Google.com e a fasi alterne sulla versione italiana. Le ricerche correlate consentono di sono estratte dall'algoritmo in base alla popolarit della frase ricercata.

Espansione della query

L'espansione della query, ovvero delle domande che facciamo al motore di ricerca tramite una parola chiave, permette di vedere come Google associa determinate parole chiave ad altre simili.

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I comandi che possibile usare per questa operazione sono loperatore tilde ' ~ ' prima della parola chiave e ' ' per sottrarre di volta in volta le parole evidenziate da Google (identiche a quelle che cerchiamo) e i risultati non graditi.

Esempio: vogliamo trovare lespansione della query della parola chiave viaggio: digitiamo sulla casella di ricerca Google ~viaggio -viaggio aggiungiamo viaggi e viaggiare: ~viaggio -viaggio -viaggi -viaggiare fino ad arrivare a la ricerca di - ~viaggio -viaggio -viaggi -viaggiare -viagio - non ha prodotto risultati in nessun documento.

L'espansione della query permette quindi di trovare una serie di sinonimi o variazioni di una parola chiave.

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Google Suggest Tool

Veniamo allo strumento pi recente, Google Suggest Tool, la funzione che suggerisce delle parole chiave sulla barra di ricerca di Google semplicemente digitando qualche lettera.

Come puoi vedere constatare dalle tue ricerche su Google, il motore di ricerca suggerisce e completa la frase iniziata con delle parole che presumibilmente sono le pi ricercate.

Estendendo questa funzione di ricerca al rapporto con la scelta delle parole chiave, Madri ha notato come molte nicchie individuate da Google Suggest Tool sono tralasciate dal tradizionale Strumento per la ricerca delle Parole Chiave di Google Adwords il che porta ad alcune conclusioni:

1.

innanzitutto, i risultati di Google Suggest Tool

potrebbero essere usati in supporto agli altri strumenti di ricerca delle parole chiave.

2.

la discrepanza tra lo strumento Suggest e il

classico Keyword Tool di Google fa pensare allesistenza di due


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database, il primo pi aggiornato e performante, per venire incontro alla velocit richiesta nel dare suggerimenti allutente sulle ricerche pi popolari;

3.

se il Google Suggest Tool suggerisce i termini pi

popolari (con un possibile uso ulteriore per la brand reputation), daltra parte la pigrizia dellutente medio di internet potrebbe portare a una scelta coatta dei termini suggeriti da Google, portando a un aumento drastico del livello di traffico di quelle keywords. Google Suggest pu quindi contribuire ad espandere la query di una parola chiave trovandone le ricerche correlate.

Approfondimenti:

Il video di Madri su Google Suggest Tool: http://www.madri.com/bonusarea/usa/paloalto4/

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Capitolo 3: Lottimizzazione On Page & On Site


Ricapitoliamo: abbiamo scelto le parole chiave adeguate al nostro prodotto / servizio, alle sue specificit e obiettivi, confrontandolo con le stime di ricerca mensili e con la concorrenza. Ora passiamo allazione sul sito, ottimizzando le pagine per le parole chiave scelte.

Prima di iniziare, utile rispondere a una domanda:

Ho scelto 10 parole chiave, in che pagine le inserisco?

La scelta delle pagine da ottimizzare pu essere fatta tenendo in considerazione queste linee guida:

1.

Lhome page andrebbe ottimizzata per le

keyword pi competitive e principali, in quanto con buona probabilit la pagina che riceve pi link naturalmente e quindi la pi forte;

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2.

La procedura ideale consisterebbe nel creare

pagine ad hoc per le parole chiave da ottimizzare, ma non sempre possibile, quindi la scelta delle pagine cui associare le parole chiave andr in base alla loro attinenza reciproca. Ad esempio, se devo ottimizzare una pagina di un sito di un hotel per la parola chiave hotel benessere cesenatico, lideale sarebbe scegliere la pagina dellhotel che descrive i trattamenti wellness, modificandola con le indicazioni di cui andiamo a parlare.

Vediamo quindi i criteri per ottimizzare una pagina web per i motori di ricerca.

Title Tag

Il title tag un fattore on page fondamentale per il posizionamento.

IL title tag va inserito all'interno della stringa

<title>titolo</title>

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nel codice html della pagina. In alcuni CMS come Wordpress, questa operazione implementabile anche senza la conoscenza di HTML grazie a plugin come All In One SEO Pack o Headspace 2.

Qui di seguito riporto alcuni consigli per scrivere un titolo ottimizzato per i motori di ricerca:

1.

inserisci nel title le parole chiavi principali per cui

vuoi ottimizzare la pagina in posizione prominente rispetto alle altre;

2.

oltre alla prominenza delle parole chiavi, tieni conto

della loro prossimit: il title tag non deve essere troppo lungo, meno di 70 caratteri e non pi di 8 parole;

3.

pensa a un titolo che concili i punti visti sopra con

una frase compiuta ad effetto, che stimoli il visitatore ad entrare nella pagina. Detto altrimenti, il title tag non deve essere una semplice lista di parole chiavi priva di senso compiuto.

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4.

puoi strutturare il title tag in due parti: nella prima

inserire un titolo con la parola chiave principale, nella secondo, separandola dalla prima con un simbolo come "|", puoi inserire il nome della tua azienda o prodotto, se vuoi diffondere anche il tuo brand legato agli argomenti di cui parli; oppure puoi inserire altre parole chiavi sinonime, senza eccedere in quantit e lunghezza.

5.

varia sempre il title tag per ogni pagina web.

Esempi di title tag:

Vacanze a Roma | Viaggi a Roma oppure Vacanze a Roma | www.viaggivacanzeroma.it

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Meta description

La sintassi corretta del meta tag description : <META NAME=Description CONTENT=la nostra descrizione>

Il meta tag description, come dice la parola stessa, serve a dare una descrizione della pagina. Questa descrizione visualizzata nei risultati dei motori di ricerca sotto il title tag e pu essere:

1.

un frammento di testo (snippet) estrapolato dal

contenuto con le parole chiavi cercate evidenziate in grassetto dal motore di ricerca;

2.

la frase inserita nel meta tag description;

3. in rari casi, la frase inserita nella directory DMOZ di Google.

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Il meta tag description sembra non avere eccessiva influenza in termini di posizionamento, almeno per Google, ma utile per generare visite. Infatti, secondo le ricerche di Enquiro.com, gli utenti focalizzano la loro attenzione sui motori sul title, sulla descrizione e infine sul link. E' importante quindi che la descrizione sia pertinente e di senso compiuto.

Ma ci spesso non avviene quando lo stesso Google ad estrapolare frammenti di testo contenenti la parola chiave cercata e nemmeno quando usa la descrizione del sito inserita nella directory DMOZ (come vedremo sotto), che pu risultare poco attinente al tema specifico della pagina. Per evitare che Google usi la descrizione di DMOZ inserisci la stringa:

<meta name=googlebot content=noodp/>

La description dovrebbe avere una lunghezza limitata e terminare con il punto.

Utile iniziare i contenuti della propria pagina web con una frase breve, descrittiva, con le parole chiavi per cui vogliamo
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ottimizzare la pagina: spesso Google usa proprio una frase all'inizio del testo, se ha queste caratteristiche, evitando cos di fargli estrapolare frammenti di frase nel testo.

Anche per la description vale la norma di scriverne di diverse per ogni pagina web.

Le URL

Una corretta scrittura delle URl delle pagine web di un sito costituisce un fattore molto importante in un'ottica di usabilit e SEO.

Innanzitutto sarebbe opportuno che le URL fossero statiche, senza variabili, in caso contrario possibile ricorrere all'URl rewriting con server linux e al mod rewrite di apache su server windows.

Ci che rende le URl che definiamo statiche migliori da un punto di vista dell'ottimizzazione di un sito per i motori di ricerca e daltra parte da un punto di vista dellusabilit la presenza di parole chiave.
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Senza entrare nello specifico, facilmente comprensibile che tra le due URl:

www.viaggivacanzeroma.it/p2x93jd.php

e la URl

www. viaggivacanzeroma.it/viaggio-roma.html

la seconda pi seo friendly, ovvero sar ottimizzata in modo migliore per i motori di ricerca.

Ecco quindi alcuni consigli per ottimizzare le URl:

1.

se avete delle URl dinamiche, rendetele statiche

con i metodi sopra citati;

2.

una volta rese statiche, inserite delle parole

chiave, in forma di frase compiuta

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3. Cms come wordpress consentono una gestione delle URl ("permalink") facilitata.

Struttura del sito seo-friendly

Una corretta organizzazione della struttura del sito un passo preliminare fondamentale per un sito che abbia solide fondamenta SEO.

La struttura ad albero, o a silos, d buoni risultati sia in termini SEO che in termini di usabilit da parte dell'utente.

E' un struttura composta da un insieme di link che passano dal generale allo specifico. Il primo passo quindi avere una mappa dei contenuti e creare una struttura di cartelle e sottocartelle.

Ad esempio, una struttura per il nostro sito www.viaggivacanzeroma.it sar sviluppata in:

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www.viaggivacanzeroma.it/colosseo www.viaggivacanzeroma.it /fori-imperiali www.viaggivacanzeroma.it/pantheon

che a sua volta si svilupper in

www.viaggivacanzeroma.it /colosseo/storia-del-colosseo.html www.viaggivacanzeroma.it /colosseo/hotel-vicinocolosseo.html

A questo punto l'articolo Storia del Colosseo al link www.viaggioroma.com/colosseo/storia-del-colosseo.html avr un link a sua volta alla cartella Colosseo e alla home page. Viceversa, la home rimander alle pagine interne.

Questo sistema, strutturato in briciole di pane (breadcumps) consente allo spider di Google di muoversi agevolmente verso tutte le pagine tramite link a tema costruiti con opportuni anchor text, ovvero parole chiavi che puntano alla pagina e quindi ad evitare che ci siano pagine orfane, ovvero senza collegamenti con altre. Questa organizzazione consente anche al
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lettore di approfondire di volta in volta le tematiche passando da una pagina all'altra.

Nome di dominio

La scelta del nome del dominio e della relativa estensione la prima azione, una volta scelto l'hosting che fornisce il servizio.

Una prima azione che va valutata attentamente non solo perch non sar possibile cambiare successivamente il nome del dominio, ma anche perch pu avere conseguenze sulla visibilit del sito.

Le parole chiave inserite nel nome del dominio possono offrire un contributo in termini di posizionamento:

le parole chiave nel dominio devono essere comunque accompagnate dall'ottimizzazione seo;

i risultati di una serp evidenziano in grassetto le parole chiave cercate: se il nome del dominio coincider con una o pi

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parole chiavi, sar visualizzato in grassetto acquistando visibilit;

nel caso dei backlink, i link che puntano al nostro sito da altri siti, saranno pi efficaci nomi chiari. Ad esempio, se in un sito compare un link al nostro sito www.scarperoma.com, l'utente capir subito di cosa tratta il nostro sito piuttosto di un nome come www.piedinidorati.com, salvo che piedini dorati non sia il nome di un marchio famoso o che aspira a diventarlo.

Nel caso il nome del dominio corrisponda a una parola chiave, il nome stesso viene gi ad essere come un anchor text, ovvero il testo ricco di keyword che accompagna l'url del dominio. Cos, se l'url viene citato senza anchor text, un nome come scarperoma.com sar molto pi informativo di piedinidorati.com. L'Anchor Text uno dei mezzi di posizionamento pi potenti. Se qualcuno fa un link al tuo sito, e il testo contenuto in questo link riporta la parola "scarpe roma", allora il motore di ricerca assocer al tuo sito questo argomento, dandoti un ranking migliore per ricerche che contengono questa parola chiave.

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Quindi se scegliamo un nome particolare perch si vuole rafforzare il proprio brand, altrimenti una scelta opportuna basata sul volume di ricerca delle parole chiavi attinenti al contenuto del sito (in base anche ai nomi disponibili!).

Le intestazioni h1, h2h6 (heading tags)

Le intestazioni, altrimenti dette heading tags, sono usate per organizzare le parti principali e secondarie di una pagina e sono sei, da <h1>, la misura pi importante, ad <h6>, la meno importante.

Limportanza delle intestazioni e il loro uso corretto si fini del posizionamento un tema discusso, tanto che nato un sito dal titolo indicativo, the h1 debate, che discute la questione a colpi di tweet e hashtag.

Secondo quanto Google riporta nella sua Guida introduttiva allottimizzazione per motori di ricerca, le maniere appropriate di usare le intestazioni sono:

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1.

usa le intestazioni in base ai punti principali e

secondari della pagina; su questo punto, le opinioni che si trovano in rete sulluso dei vari heading tags sono perlopi concordi nellaffermare che h1 va usato per indicare il titolo della pagina o il nome/logo del sito, che sono le due opzioni su cui dibatte lh1 debate. Se ragioniamo in unottica SEO prima che in senso di importanza, una possibile soluzione usare h1 per i post e h2 per il titolo del sito. Questo perch come spesso accade il titolo del sito o blog non una keyword da spingere nel posizionamento o comunque ha pochi competitor. E quindi pi utile sfruttare la rilevanza del tag h1 per valorizzare limportanza della parola chiave principale.

2.

ovviamente, come raccomanda anche Google, usa le

intestazioni in modo appropriato, evitando di inserire liste di parole chiave (keyword stuffing), liste molteplici di intestazioni h1 (Google parla forse a questo proposito di uso eccessivo delle intestazioni), o inserire tutto il testo di una pagina dentro unintestazione

In linea di massima nelle rispettive intestazioni va inserito:

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in h1 nome del sito, logo o titolo della pagina; in h2 nome del sito, descrizione, titolo delle sezioni, sottotitoli in h3 titolo delle sezioni, sottotitoli in h4 e h5 i testi delle pagine in h5 e h6 note, approfondimenti

Immagini

Il tag Alt di un'immagine serve all'accessibilit lato utente e pu contribuire al posizionamento del testo in cui si trova limmagine e dellimmagine stessa.

ALT labbreviazione di Alternative (Text), testo alternativo che inserito nel codice di unimmagine, fornisce un informazione sul contenuto dellimmagine nel caso in cui questa possa non essere visibile ad esempio nel caso di uso di browser testuali (come Lynx). La prima utilit dellattributo ALT quindi la navigabilit non solo per lutente, ma anche per i motori di ricerca.

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Crea un testo alternativo valido, ovvero una corretta descrizione che non sia una semplice lista di parole chiave. Ad esempio:

<img src=cucciolo.jpgalt=Cucciolo dalmata che gioca/>

e non

<img src=cucciolo.jpgalt=cucciolo cane cagnolino cagnetto cani/>

Per concludere: lattributo ALT e Title in unimmagine non sar la soluzione per il posizionamento, ma se laccessibilit di un testo va di pari passo con la sua leggibilit e le visite, curare le immagini un elemento importante per un testo user friendly.

Prossimit e Prominenza delle parole chiave

Prominenza e prossimit delle parole chiave in un testo sono due fattori on page che permettono di valorizzare la

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rilevanza di una keyword allinterno di un testo ottimizzandone cos il posizionamento.

Prossimit (keyword proximity)

Per Prossimit di parole chiave si intende la vicinanza reciproca in un testo tra le keyword.

La prossimit un criterio che specifica che le parole chiave, oltre che essere presenti allinterno di un testo, dovrebbero essere vicine.

La vicinanza tra le parole chiavi non deve pregiudicare lusabilit del testo, ovvero la sua leggibilit, creando vere e proprie ripetizioni artificiose di parole chiave vicine che comportano la perdita di leggibilit del testo.

Un esempio di prossimit delle parole chiavi corsi e cucina pu essere il seguente:

Corsi di cucina a Roma le tecniche dei migliori chef a casa tua


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Prominenza (keyword prominence)

La prominenza delle keyword identifica la vicinanza tra la parola chiave a una determinata zona del testo.

Il titolo (tag title), le intestazioni o heading (h1, h2) e i vari paragrafi della pagina sono le zone in cui consigliato curare la prominenza delle parole chiave.

Ecco un possibile esempio di testo che rispetta la prominenza delle parole chiave corsi e cucina: I corsi di cucina che proponiamo sono frutto dellesperienza e del talento di chef esclusivi e arricchiranno di tecniche innovative le vostre competenze: non perdere tempo a tentare quando puoi avere a casa tua i migliori chef dei nostri corsi di cucina. In questo caso le parole chiavi compaiono allinizio del paragrafo garantendo una visibilit maggiore. Si pu inoltre variare lordine delle parole alla fine del testo per creare una keyword inversa, nel caso degli utenti cerchino le parole chiave in ordine inverso, ovvero cucina corsi invece che corsi cucina.
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Capitolo 4: Link Building


Come anticipato precedentemente, passano gli anni, cambiano gli algoritmi, ma una volta scelte le parole chiave le fondamenta di una strategia SEO sono una corretta ottimizzazione delle pagine e la Link Building, ovvero la costruzione di una rete di link che punta alla pagina ottimizzata. In sostanza, si potrebbe dire che Google decide la posizione di un sito nelle pagine di ricerca relative a una certa parola chiave in base alla pertinenza della pagina ottimizzata del sito per quella parola e alla sua popolarit, ovvero alle testimonianze che dicono che quella pagina riguarda effettivamente quellargomento. Quindi, se ho ottimizzato la mia pagina per la parola chiave vacanze a roma, mi serviranno dei link in entrata che dicano a Google che la mia pagina riguarda effettivamente le vacanze a Roma, come io affermo con la mia ottimizzazione.

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A questo punto ci sono tre considerazioni importanti da fare:

1. nel Link Building non vige una democrazia una testa un voto, ma certe teste valgono di pi. Se ci pensi una questione di buon senso: se scegliessero 10 persone per dare un giudizio, vale di pi quella della persona informata, appartenente allambito, o riconosciuta come autorevole, del giudizio di chi non ne sa nulla.

2. Il voto che i siti danno a una pagina devono essere percepiti da Google come spontanei: le linee guida del Motore sono chiare su questo, la crescita dei link dovrebbe essere favorita spontaneamente con contenuti viralietc. Non essendo sempre questo possibile, necessario che le operazioni di inserimento di link siano rese spontanee, nel tempo (ovvero con gradualit) e nel modo (variando lanchor text).

3.

Una considerazione spesso completamente ignorata

che Google d peso a un link se lo trova e se lo pu seguire: lindicizzazione delle pagine in cui inseriamo un link e il

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fatto che sia privo del no follow quindi uno step da non sottovalutare. La domanda a questo punto sorge spontanea: dove mettere i link?

Si possono indicare varie fonti in cui poter inserire link che puntano alla nostra pagina ottimizzata, ma essenziale tenere in considerazione che la teoria del Link Building va sempre applicata al contesto particolare in cui ci troviamo. Per fare un esempio pratico, la strategia di Link Building di un hotel sar diversa da quella di unazienda metalmeccanica, perch anche se i mezzi, ovvero i tipi di siti in cui possiamo mettere i link, rimangono analoghi, daltra parte lambito cambia. Sarebbe, a parere di chi scrive, una strategia miope e in parte poco potenziante fare Link Building a catena di montaggio, mettendo i link sempre sulle solite 10 directory, i soliti 3 forum e 2 blog, indipendentemente dallambito in cui troviamo. Quindi lambito un fattore importante per il posizionamento di un sito: Google considerer di peso maggiore un link da un sito dellambito piuttosto che da un sito diverso.

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Cerchiamo quindi di riassumere i fattori essenziali da tenere in considerazione in una strategia di Link Building:

1. Ambito: cerca di trovare i siti attinenti allambito del sito che vuoi posizionare; 2. Qualit del sito: cerca di selezionare siti di qualit per i tuoi Link, ovvero ottimizzati, non spam o abbandonati allo spam 3. Qualit della pagina: cerca di selezionare la pagina dove metti il link in base al fatto che sia: - ottimizzata, magari per le keyword che stai spingendo - con pochi link in uscita - indicizzata o indicizzabile: lo puoi constatare dalle url (se presentano delle variabili far fatica) e ad esempio dal fatto che pubblica un collegamento alle nuove pagine pubblicate in home page (come succede in certe web directory) 4. Qualit del link: cerca di variare il testo del link (anchor text) e di assicurarti che non sia no follow.

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Dove applicare questi consigli? Possibilmente sui siti dellambito del sito che stai posizionando, cercandoli e scegliendoli tra le seguenti categorie:

1.

Link in entrata della concorrenza: ci sono molti

strumenti che consentono di trovare i link in entrata di un sito gi posizionato per le keyword che ci interessano. Uno dei pi usati Yahoo Site Explorer: https://siteexplorer.search.yahoo.com/

2.

Web Directory: sono siti in cui puoi inserire lurl

del tuo sito. Valgono i consigli gi dati: categoria attinente, qualit del sito e della pagina in cui pubblicano il link.

3.

Siti di article marketing e comunicati stampa:

sono un metodo molto usato per il Link Building ma ultimamente hanno conosciuto un declassamento a causa dei numerosi contenuti duplicati contenuti su di essi.

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Se vuoi pubblicare un articolo o un comunicato su questi siti, assicurati che siano di qualit, che effettuino una moderazione preventiva sui contenuti da pubblicare, e pubblica un articolo sempre originale (mai pubblicato e pubblicabile altrove) come se fosse quellarticolo a doversi posizionare: insomma, meglio pochi ma ottimi.

4.

Forum: le possibilit di pubblicare link sui

forum sono tre: nel profilo, in firma e nel testo (Thread). Attenzione: i forum non sono strumenti di Link Building ma strumenti di partecipazione e informazione. Se ti approcci a un forum con il solo obiettivo di piazzare un link, magari in modo estemporaneo o contrario alle regole, verrai bannato, perderai tempo e mancherai di rispetto alla comunit del forum. Quindi se si vuole usare questo strumento le regole da rispettare sono: rispetto delle regole e partecipazione disinteressata.

5.

Blog e guest posting: sono tra gli strumenti pi

potenti. Un link allinterno di un testo che tratta largomento del sito che vogliamo posizionare un mezzo ottimo,

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concretizzabile con lo scambio di post (guest posting) o nei propri blog.

6.

Scambio link diretto o a tre: una delle strategie

pi classiche e allo stesso tempo pi biasimate da Google e dalla comunit seo.

Un link spaurito in un sito a caso ha valore? Se s, poco. Ancora meno se lo scambio link diretto, ovvero io linko te e tu linki me. Meglio un menage a trois, dove tu link me e io linko te su un sito terzo. Il triangolo insommalavevi considerato? Meglio ancora (almeno per Google)? Leggi qui sotto.

7.

Marketing virale: cio un mezzo per favorire la

crescita spontanea dei link. Promosso da Google, consiste nel produrre contenuti di qualit o altre strategie (diffusione di ebook, consorsietc) che consentano di creare buzz intorno a un sito e stimolare la crescita spontanea di link.

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Facciamo un paio di considerazioni su questo metodo. Lobiettivo di Google fornire contenuti di qualit agli utenti. Se tu lo aiuti in questo Google ti premia, altrimenti ti punisce.

Questo presupposto spiega lattenzione del Motore a fattori come la velocit di caricamento della pagine del sito, la qualit dei contenutitutti elementi che possono condizionare lesperienza di un utente in un sito.

Questo vale anche per la crescita della popolarit di un sito (dopotutto di parla di Link Popularity), che dovr essere (percepita) spontanea e non artificiosa. Quindi dovranno essere gli utenti del web, secondo Google, a premiare un sito con dei link e farlo crescere, perch hanno trovato quel sito pertinente, utile, usabile.

Ricapitolando, i mezzi del Link Building vanno applicati allambito, rispettando le regole e cercando prima di tutto di fornire allutente un buon sito, prima che al Motore.

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Capitolo 5: Le nuove frontiere, Google Maps e Social SEO


Dalla tradizione allinnovazione: il futuro di Google proiettato verso una sempre maggiore attenzione ai social network e alla geolocalizzazione. In questo capitolo ci concentriamo su due aspetti, uno pi pratico laltro pi teorico: il Posizionamento delle Google Maps e l(eventuale) influenza dei social network sul posizionamento. Google Maps

(articolo da www.web-marketer.it )
Le Google Maps, le mappe di Google relative ad una attivit commerciale, sono sempre pi presenti nelle SERP e spesso occupano gran parte della prima pagina per date ricerche (spesso nel settore turistico) scalzando siti ottimizzati.

Diventa quindi sempre pi importante sapere come ottenere visibilit grazie alle Google Maps: vediamo come.

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Cominciamo da Google: secondo il Motore il posizionamento di una scheda Maps dipende da:

1. pertinenza della mappa alla ricerca eseguita;

2. distanza geografica della struttura (ove specificata);

3. altri fattori.

Ma subito Google mette in gerarchia questi tre fattori, affermando che

In alcuni casi, la nostra tecnologia di ricerca pu stabilire che un'attivit commerciale, bench pi distante, abbia maggiori possibilit di avere ci che stai cercando rispetto a un'altra attivit pi vicina

Insomma, la distanza inferiore alla pertinenza .

Partiamo dall'inizio: innanzitutto essenziale

A.

creare una scheda su Google Places, inserendo pi informazioni possibili: e qui puoi usare gli spazi Title e Descrizione (oltre alla categoria opportuna) come faresti sul sito per la seo organica, inserendo parole chiave ad hoc.

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E poi?

B.

cercare di comunicare a Google che le informazioni che hai inserito sono attendibili: come? Facendo trovare a Google le stesse informazioni complete che hai inserito in altri siti, magari a loro volta con alto Trust (l'esempio il sito delle Pagine Gialle).

Andiamo a confrontare quanto dice Google, che afferma di prendere i dati per Google Places da:

- informazioni che hai inserito

- directory di terze parti

- recensioni, foto, orari, modalit di pagamento e altro forniti a Google da altri siti web

- user generated content e siti web

C. Backlink? Il criterio della "popolarit" qui sostituito dalle recensioni: come i link erano utili proprio se provenienti da siti di ambito affine, qui le recensioni provenienti da portali di intermediazione turistica in Trust sembrano avere un ruolo analogo. Analogamente ai link, qui le recensioni dovranno essere originali e... positive.
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Riassumendo, i criteri fondamentali di posizionamento sulle Google Maps sembrano essere:

1. Consistenza: ovvero informazioni complete e conformi in tutti i siti che ci citano.

2. Rilevanza: ovvero numero e qualit di fonti che ci citano, tra cui le recensioni e relativo giudizio (uso di parole negative, stelline di preferenza...)

3. Citazioni.

Per concludere, chi impegnato nel posizionamento di un sito web dovrebbe adottare un approccio olistico organico+maps, dato che, se le MAPS possono essere pi visibili del posizionamento organico, d'altra parte alcuni dei fattori del posizionamento organico contribuiscono al ranking della mappa.

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Approfondimenti principali sui fattori di posizionamento su Google Places con le Maps

- le slide di Luca Bove sulla Local SEO

http://www.slideshare.net/lucabove/local-seo-fattori-diposizionamento-sulel-google-mpas?type=presentation

- Il contributo di Danilo Pontone

http://www.danilopontone.it/seo-hotel/posizionamento-dellegoogle-maps-ecco-come-fare

- i criteri fondamentali per il posizionamento su Google Maps

http://blog.imevolution.it/175/posizionamento-local-search2009

- approndimento e criteri by David Mihm

http://www.davidmihm.com/local-search-ranking-factors.shtml

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Social Network e SEO

(da articolo pubblicato su www.comunicazionipositive.it )

La grande diffusione dei social network ha spinto chi si occupa di posizionamento sui motori di ricerca a domandarsi:

i social network influiscono sulla SEO?

La risposta, almeno apparentemente, sembra ovvia: no, in quanto almeno i social network pi importanti, ovvero Facebook e Twitter, presentano infatti il no follow per i link in uscita.

Eppure qualche sospetto venuto fin da subito: dallintroduzione della real time search da parte di Google, allalleanza Facebook-Bing, si intuito che il rapporto tra social network e seo non poteva essere liquidato con un rel.

Non solo: da test effettuati e riportati, almeno in contesto italiano, dal Forum GT a Madri, stato provato come in certi casi, nonostante la presenza del no follow, il link inserito su Twitter fosse indicizzato da Google.

Questi test hanno spinto il Forum GT a ipotizzare, almeno in futuro, limplementazione di un Facebook Rank e di un Twitter
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Rank. Ipotesi tuttaltro che inverosimile, citata anche da Danny Sullivan di SEOMOZ, che in unintervista su Search Engine Land chiarisce la questione della rilevanza dei link da Facebook e Twitter per la SEO in questi termini:

Bing usa gi i tweets come fattore di

posizionamento, guardando allautorevolezza degli utenti (data dal rapporto following/followers). Anche Google cerca di calcolare l author quality.

Bing d pesi diversi ai link nei tweets in

funzione dellautorevolezza dellutente che condivide, e cos anche Google. Ma per questultimo lauthor authority indipendente dal pagerank.

Quindi: i link da Twitter sono seguiti, ma come prima accennavo in presenza di particolari condizioni, ovvero di unautorevolezza del profilo, data su Twitter dal rapporto tra following e follower, e su Facebook probabilmente dal numero di fan della pagina.

Anche linterazione potrebbe avere un ruolo nella considerazione di un tweet o di un aggiornamento di stato su Facebook, in particolare nel caso il tweet sia retwittato molto o un aggiornamento di stato riceva molti like.
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I casi, richiamandosi anche a quel che stato detto sopra, sono:

1. Profilo social autorevole o commento popolare: esempio pagina Facebook con molti fan, profilo Twitter con tanti followers, post su Facebook molto commentato, tweet molto retweetato.

2. Pagina html con alto page rank e attinente al tema del link.

Altro discorso sul rel=me, che considero follow e che si sta affermando per identificare i profili personali nei social network, che pu ancora di pi tenere aperta lipotesi di un ruolo dei social network nel posizionamento organico.

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In questo scambio di domande e risposte pubblicato su www.socialmediaitalia.com (domande a cura di Giorgio Fontana) si approfondisce il tema del rapporto di Google con i Social: I motori di ricerca si specializzano e tarano le conversazioni ed il personal brand: Google Real Time Search e Bing social search, Che segnale questo? Verr creato un segmento di ricerca specializzato o una tendenza verso algoritmi che prevedano un mix tra indicizzazione corporate e social? Non escluso che quello che al momento un segmento di ricerca specializzato in futuro influenzi lindicizzazione tradizionale: gi Google Caffeine nato per organizzare la vista mole di dati proveniente dai social, quindi aspettiamoci in futuro uninfluenza sempre maggiore dei social network sugli algoritmi dei motori di ricerca.

Da quello che si pu intuire vedendo le ultime mosse sue e dei suoi partner sembra che Facebook si voglia posizionare come il principale motore di ricerca. Vedendo quindi Google come suo diretto concorrente e non altri social media. Che cosa pensi che comporti questo per lattivit SEO? Io non penso che tra le intenzioni di Facebook ci sia la volont di diventare un motore di ricerca e porsi in diretta competizione con Google, come viceversa mi pare che Google abbia messo da parte le
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ambizioni social iniziate con Orkut, Wave, Buzz. Secondo me ognuno dei due continuer a fare quello che gi fa al meglio.

Secondo le tue osservazioni e sperimentazioni quanto pesa nel posizionamento complessivo di un brand una Fan Page di Facebook, e le interazioni esterne come gli Ilike? I link in uscita da una pagina Fan di Facebook sono no follow. Quindi, stando alla vulgata comune, non hanno influenza sul posizionamento. Ma ci sono test compiuti in Italia e negli States, oltre che mezza ammissioni di Google e Bing che lasciano pensare che in realt, in presenza di certe condizioni, come lalto numero di fan o la popolarit della pagina, i motori possano comportarsi con il no follow in modo differente. Ho approfondito il discorso in un articolo che ho scritto, leggibile nellarticolo social network e seo: http://www.comunicazionipositive.it/1833/social-network-seo/.

Anche Twitter sta investendo notevolmente sulla ricerca dei suoi contenuti pensi che questo comporti delle nuove strategie SEO? Penso che la Real Time Search di Google sia gi la risposta a a questa domanda.

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Quanto pesano menzioni, retwitt, hashtag per il rank di un pagina Gli hashtag e le menzioni valgono per la ricerca di contenuti in Twitter, i retweet potrebbero influenzare la popolarit di un profilo o di un tweet che potrebbe influenzare a sua volta il comportamento dei motori nei confronti dei link no follow, indicizzandoli.

Anche Linkedin sta aprendosi allesterno.Con i gruppi aperti il valore dei commenti e delle citazioni saranno presi in considerazione per pesare un contenuti, la pertinenza, la rilevanza? Linked In in fondo un sito come tutti gli altri prima di essere un social, quindi immagino che un contenuto ben ottimizzato possa posizionarsi bene, data anche la popolarit del sito in cui inserito. In alcune pagine anche possibile inserirne link senza il no follow. Non so se la considerazione che Google e Bing stanno dando a Facebook e Twitter verr estesa anche a LinkedIn e altri social.

Come stanno rispondendo Viadeo e altri business social network rispetto alla necessit di dare rilevanza esterna ai profili e ai contenuti editoriali? Direi bene, personalmente uso Linked In e Viadeo e mi paiono ben ottimizzabili a livello seo.

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La link popularity un parametro che verra sostituito a poco a poco dalle corrispondenze social ( Fan, Follower, friends ), ha ancora senso dare importanza al Moloch backlink ? Bellissima domanda, la mia opinione non penso, anche perch questo comporterebbe limplementazione di una infrastruttura tecnica notevole da parte di Google e la morte della seo come la conosciamoinsomma uno sconvolgimento enorme. Io ipotizzo che la link popularity a poco a poco verr integrata dalle corrispondenze social, che comunque rimarranno un criterio (almeno per ora) minore.

Mobile, geolocalizzazione, Google Maps, geo social networking sono materia di studio per un esperto SEO ? Google Maps gi lo , per quanto riguarda mobile e geolocalizzazione sono materia di studio di chiunque lavori nellambito del web o abbia interesse a promuoversi attraverso questo mezzo.

Anche nelle-commerce il social commerce, la condivisione di informazioni e di esperienza sui prodotti, porter molti cambiamenti nei investimenti SEO ? Beh pi che a livello seo/sem questo un discorso che secondo me coinvolge il buzz marketing, il marketing virale e la brand

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reputation, ambiti che indirettamente possono portare benefici a livello seo/sem.

Posizionamento naturale contro tecniche di posizionamento, chi vincer alla luce di tutte queste considerazioni? Se per posizionamento naturale intendiamo la crescita non aiutata di un sito nelle serp, direi che sempre pi difficile, non solo perch presuppone comunque una base di ottimizzazione seo, ma anche perch in tutti i settori c sempre pi concorrenza e per questo ci si avvale sempre pi di tecniche di posizionamento.

Terminiamo la nostra carrellata di contributi sul rapporto tra social network e seo con un articolo pubblicato su www.webmarketer.it tratto da un webinar tenuto da Giorgio Taverniti e dedicato alla Social Search, al Plus 1 e alle eventuali influenze di questo algoritmo sul posizionamento seo.

Google dice:

La funzione Ricerca nei social network di Google ti consente trovare contenuti delle tue "connessioni sociali"

Cosa significa questo? Cerchiamo di capirlo.

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Il "Trust" di un Account Twitter e il Social Circle

A ogni utente, tramite le informazioni trovate su Google Profile, Google associa un Social Circle, un database di amici strutturato sui livelli degli utenti che seguiamo e degli utenti che seguono le persone che seguiamo.

Prendendo Twitter, la forza di un account potrebbe essere quindi determinata, secondo quanto dice Google, dall'interazione sui contenuti dei nostri followers, quindi da retwetts, citazioni...in ogni caso quello che potremmo definire il Trust di un account (espressione di GT) verrebbe dall'incrocio di alcuni dati come:

- followers -following - @ (citazioni) - favoriti - retweets - inserimento nelle liste

Quindi, in prospettiva di un eventuale peso dei contenuti della social search da Twitter, secondo GT opportuno curare i propri account social seguendo ed essendo seguiti da persone importanti e interagenti e suggerendo a Google Profile gli account social meglio gestiti.
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Il bottone +1 (Plus 1) influenza il ranking?

Le risposte potrebbero essere due:

1. magari s, in futuro, se grazie alla diffusione del +1 Google avesse a disposizione talmente tanti dati da poter trarre conclusioni sulle preferenze degli utenti, allora il +1 potrebbe affiancarsi (in misura minore) alla link popularity tra i fattori off page di posizionamento;

2. pi probabile per il momento che il +1 influenzi il CTR: se un utente vede molti +1 accanto a un risultato, magari pi propenso a cliccarci, insomma il +1 fungerebbe da call to action analogamente a una meta description.

E quindi? Alcuni consigli:

- inserire il bottone +1 in tutte le pagine del sito; lo si trova nel Google Profile e per ora disponibile per Google.com;

- Tracciare il +1 su Google Analytics: grazie a Marco Cilia che traduce il contributo di Yoast.com

http://www.goanalytics.info/tracciare-google-plus1-con-eventi/

http://yoast.com/ plus-one-google-analytics/

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Capitolo 6: Google Analytics, Google Webmaster Tool


Un preciso monitoraggio dei risultati ottenuti un processo importante sia per la valutazione del lavoro che si sta svolgendo e per eventuali cambi di rotta, sia per valutare Il ROI, ovvero il ritorno dell'investimento di una ottimizzazione SEO.

Viceversa, importante il controllo periodico dei posizionamenti nelle SERP, per non perdere il lavoro svolto e i risultati ottenuti nel corso dei mesi.

Vediamo quindi i due aspetti del monitoraggio e del controllo.

Monitoraggio

Il monitoraggio delle posizioni raggiunte pu avvenire direttamente su Google o con dei tool online.

Per cercare il posizionamento nelle SERP di certe parole chiave manualmente su Google basta digitare la chiave di ricerca
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impostando nella sezione preferenze 100 come numero di risultati (e confrontando poi che non ci siano differenze con l'impostazione di 10 risultati per pagina). Cerchiamo con il comando ctrl+f il nostro sito inserendo nella casella di ricerca l'url senza il www, ad esempio: nomedominio.it

Nota: il posizionamento di una pagina web su Google potrebbe essere non corretto se siete loggati con il vostro account Google. Prima di verificare il posizionamento consiglio di sloggarsi e cancellare la cache (file temporanei) dal PC. E comunque preferibile un controllo incrociato, manuale e con un tool.

Tool on-line per il monitoraggio

Ci sono molti strumenti per il monitoraggio delle posizioni. Peccato che siano creati per Google.com e non Google.it. Per questo consigliamo di sperimentare i tool presenti online cercandoli su Google.it.

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Web Analytics

La web analytics uno di quei argomenti che necessiterebbero di un libro a parte. E per questo vi consiglio due testi, Web Analytics di Davide Vasta e Web Analytics di Alessio Semoli.

Detto questo, vi consiglio due strumenti gratuiti per il monitoraggio di visite, chiavi di ricerca e tutti i parametri che fanno parte del sistema di statistiche di un sito:

Google Analytics: uno strumento che per completezza e gratuit forse il migliore tra gli strumenti di web analytics. http://www.google.com/analytics Google Strumenti per Webmaster: altro utile strumento gratuito di Google, consente di tenere monitorati altri importanti aspetti del sito, come i link in entrata, eventuali problemi di indicizzazione, meta tag duplicati e una miriade di altri aspetti tecnici essenziali per il lavoro di SEO. www.google.com/webmasters/tools/

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Conclusioni
Eccoci giunti anche in questa seconda edizione alla fine: anche questa seconda edizione della Guida SEO si mantiene corposa e completa, pur tralasciando aspetti tecnici a dir la verit meno frequenti nel lavoro di SEO come Redirect 301, Robots.txt, Sitemap, Url Rewrite, Penalizzazioniche ti invito comunque ad approfondire. Ricapitolando in una frase il lavoro fin qui letto, siamo partiti dal provare, dati alla mano, limportanza del Posizionamento Organico di un sito web sui Google per poi articolarlo in tre fasi pratiche: ricerca delle parole chiave, ottimizzazione on page e Link Building. E stato dato spazio anche agli approfondimenti sulle nuove frontiere di Google, le Google Maps e il rapporto con i Social Network. Ti invito, come per la precedente edizione, a non esitare a lasciarmi un feedback sulla Guida o a chiedere chiarimenti, oltre che ovviamente a contattarmi in caso di necessit di supporto nel posizionamento seo del tuo sito web. A presto,

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Lautore
Emanuele Chiericato si occupa di consulenza SEO, Web Marketing, Consulenza Adwords e Facebook Advertising, Marketing sui social network come Facebook e del CMS Wordpress. Nel 2010 ha rilasciato, in collaborazione con Roberto Pala che ne ha curato la revisione, la Guida SEO 2010, ebook sulla SEO uscito sul blog www.web-marketer.it che conta poco pi di 1000 download a un anno dalluscita e una Guida SEO per il CMS Wordpress.

Contatti:
Emarketer di Emanuele Chiericato p.i. 04489380289

www.emanuelechiericato.it http://www.emanuelechiericato.it/preventivo-seo/ info@emanuelechiericato.it skype: emanuele.chiericato

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Licenza Creative Commons


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