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Sogno numero 1

L'uovo del Cormorano


Un uomo e una donna, marito e moglie, quella domenica avevano deciso di andare a fare un giro. Avevano preso la macchina e avevano passato la mattina a percorrere le strade che attraversavano le valli, tra paesini e pascoli verdi. Quando l'ora del pranzo si era fatta vicina, i due ancora non erano riusciti a trovare un ristorante che fosse aperto, non una trattoria, non una pizzeria. Ricordando di aver portato con s la canna da pesca, il marito propose di fermarsi lungo il fiume per una grigliata di pesce. La moglie rise, e disse che per quando avesse pescato qualcosa, sarebbe gi stata sera. Ma ormai nella testa del marito si era fissata questa idea avventurosa, e lei fu costretta a lasciarlo fare. L'uomo parcheggi sul ciglio della strada e, canna da pesca alla mano, scese la riva del fiume, che scorreva parallelo all'asfalto. Con mano esperta si mise a preparare la lenza, ma ecco che la sua attenzione fu attirata da un grosso nido che giaceva sull'erba verde. Era un nido veramente enorme, e un uovo vi giaceva nel centro, apparentemente abbandonato. Il marito pos la canna da pesca sul prato e vi si avvicin con circospezione, afferr l'uovo e se lo rigir tra le mani. Pens che anche quello sarebbe stato buono da mangiare. Sent un tonfo e un verso spaventoso, poi qualcosa gli piomb addosso. Era un cormorano, nero come la pece e infuriato. In un istante le ali presero a flagellargli il viso, accompagnate da grida disumane. Gli artigli lo graffiarono ovunque e il becco lo colp con violenza, ripetutamente. Nonostante l'uomo cercasse di scacciare l'uccello, la furia dell'animale sembrava implacabile. Allora gett l'uovo a terra, ma il cormorano non interruppe il suo attacco e continu a beccare la carne in profondit, colpendo anche gli occhi. Urlando per il dolore, il marito sanguinante corse alla cieca su per la riva. L'uccello lo lasci in pace solo quando ebbe raggiunto la macchina, tornando a curarsi del suo uovo. La moglie soccorse il marito e lo fece sdraiare sul sedile posteriore dell'auto. L'avrebbe portato all'ospedale, ma non sapeva guidare; avrebbe chiamato un'ambulanza, ma non c'era campo. Decise di attendere che passasse qualcuno a cui chiedere aiuto, fiduciosa. Ma non pass nessuno. Allora prese una borsa di cuoio da sotto il sedile e l'apr. Sollev il marito, che delirava in preda alla febbre, e lo mise seduto. Si sistem accanto a lui ed estrasse dalla borsa alcuni succhietti di lattice. Vedendo che le ferite cominciavano a fare infezione, prov a suturarle tappandole con i succhietti, avvitandoli con forza, incastrandoli nella carne del marito. Quando il sole tramont, ancora non era passato nessuno. La moglie non sapeva dov'erano, aveva paura. Il marito aveva perso conoscenza e scottava, lei non sapeva cosa fare. Approfittando delle ultime luci, trascin l'uomo fuori dalla macchina e lo port in una vecchia legnaia fatta di sassi, abbandonata. Gett una coperta sul terreno e l lo fece sdraiare, chiudendosi poi la porticina di legno marcio alle spalle. Dopodich torn alla macchina, si sdrai sul sedile posteriore e si addorment. Si risvegli all'alba, quando il cielo era ancora rosa. Si stropicci gli occhi e scese dall'auto. And a vedere come stava il marito, e gi da lontano vide che era sveglio perch la sua faccia si intravedeva oltre le assi della porta. La moglie si avvicin ancora e sent i lamenti del marito, e vide la sua faccia gonfia. Si avvicin ancora e vide gli occhi che trasudavano pus, e sent che i suoi lamenti erano gutturali e inquietanti. Non ebbe il coraggio di avvicinarsi oltre. Il sole che sorgeva illuminava in pieno il suo viso, che all'improvviso divenne viola e si gonfi ancora di pi, come se stesse per esplodere. In uno schizzo di sangue, vermi e larve eruppero da ogni orifizio del suo corpo, ormai divorato dall'interno e saturo dei suoi ospiti. Lui cadde morto, mentre la moglie rimase paralizzata dall'orrore e non emise un grido. Dopo un po' si allontan, cercando di convincersi di aver fatto solo un sogno molto brutto.

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