Sei sulla pagina 1di 8

Patente elettorale a punti Metteresti mai un virus a capo del reparto di infettivologia?

Metteresti mai un rapinatore come guardia giurata di una banca? Metteresti mai tua suocera come garante della privacy del tuo matrimonio? Noi mettiamo condannati in via definitiva a sedere in parlamento. Trecentomila persone hanno firmato per un parlamento pulito, ma queste trecentomila firme languono sotto chili di scartoffie. Il Senato non se ne occupa. normale. Sarebbe come affidare a Casanova la direzione di un corso prematrimoniale, o a Pietro Gambadilegno un commissariato di polizia. Ma questi mafiosi, questi corruttori, questi ladri non ci sono mica andati da soli al Parlamento. Ce li hanno mandati altri mafiosi, altri corruttori, altri ladri. E allora ti dico una cosa. Non basta mandare a casa i parlamentari condannati in via definitiva. Bisogna togliere il diritto di voto ai cittadini italiani disonesti, ai cittadini italiani condannati in via definitiva. Perch i mafiosi voteranno altri mafiosi. I corrotti voteranno altri corrotti. I ladri voteranno altri ladri. Ma ti dir di pi. Tu che hai dato la tua preferenza in cambio non di un servizio generale che andasse a vantaggio della collettivit, ma di un tuo tornaconto personale. Tu che volevi il futuro assicurato, la pancia piena senza fare niente, possibilmente grattandotela. Magari un ruolo da funzionario, da burocrate, magari volevi fare il portaborse, oppure il sotto-sottosegretario allusciere del palazzo regionale. Tu, che hai mandato qualcuno nei ruoli chiave delle istituzioni non per la forza delle sue idee, dei suoi programmi, ma in base a quanto poteva soddisfare la tua avidit. Tu che hai mandato un ladro nelle istituzioni, perch qualcuno che ti regala un posto di lavoro che non gli appartiene un ladro Tu che hai praticato il voto di scambio Tu non hai il diritto di voto. Aristotele aveva ragione. In una democrazia compiuta non possono mica votare tutti. Dovrebbero votare i migliori, aristos, gli illuminati. I due terzi, un terzo della popolazione, io non lo so Ma se guardi Uomini e Donne, se ti interessi solo di tronisti e troniste, non puoi votare. Se ti diverti come un pazzo dietro al Grande Fratello, dove quattro scimmiette ammaestrate urlano, gridano, saltano, cantano, schiamazzano nonostante abbiano 28, 30 anni, e lo fanno come adolescenti idioti in et prepuberale, non puoi votare. Se ti piace andare allo stadio con una spranga per picchiare gli altri, per tirare gi i motorini dagli spalti, non puoi votare. Perch per votare bisogna avere un po di senso civico, bisogna avere dimostrato di conoscere le istituzioni, di sapere quello che si sta facendo. Non si pu leggere solo di gossip per cinque anni, e poi infilarsi in quella cabina elettorale con una matita copiativa in mano puntata come un fucile verso la democrazia. Se sei una persona cos, non puoi votare. Per certe trasmissioni dovrebbe essere previsto il reato di circonvenzione di incapace finalizzata allo sfruttamento e al mantenimento dellignoranza. Altrimenti non si capirebbe come fanno ad essere eletti questi personaggi come quel Provoloni - come si chiama - quello che vuole la doppia corsia nei pronto soccorso dei territori amministrati dalla Lega. Due code diverse, con priorit diverse, con bollini diversi, con dottori diversi. Cos se da una parte arriva un extracomunitario con le budella di fuori e i dottori sono impegnati perch stanno curando qualcuno che magari infartuato, mentre nellaltra corsia altri dottori si girano i pollici nel tentativo di riattaccare la dentiera a mia zia che ha 75 anni, quello con le budella di fuori deve aspettare.
1

Altrimenti non si capirebbe come facciamo ad eleggere persone che poi bruciano la bandiera, n come facciamo a mandare ministri, parlamentari che si sputano, si picchiano in aula. Come fanno poi a fare una buona legge contro la violenza? Altrimenti non si capirebbe come facciamo ad eleggere persone che a una convention del PDL danno della zoccola a un membro della loro stessa squadra di governo. Come fanno poi a fare una buona legge per favorire lemancipazione della donna, che ci vede agli ultimi posti in Europa? Per questo io propongo listituzione della Patente Elettorale, per conseguire la quale bisogna dimostrare di saper disquisire in scioltezza di concetti quali la separazione dai poteri, del ruolo chiave dellinformazione in una moderna democrazia. E devessere una patente a punti. Ogni volta che si commette un illecito amministrativo o uninfrazione vengono decurtati dei punti. Ogni volta che si viene condannati si perdono dei punti. Per votare in un referendum, che la massima espressione di uno stato democratico, bisogna essere a punteggio pieno. Per votare alle politiche bisogna avere almeno la met dei punti disponibili. Per le amministrative e le comunali, qualche punto residuo bisogna ancora averlo. Ma senza punti Senza punti te ne stai a casa. E lasci lItalia in mano agli italiani onesti.

Esiste davvero la Democrazia in Italia? Si fa un gran parlare di democrazia. Tutti la invocano, a ragione o a sproposito. Ci sentiamo di buon grado cittadini di una modernit che ha superato vecchie iniquit sociali, perlomeno quelle pi vistose. Non esiste pi la schiavit, sono abolite le distinzioni sociali, la nascita ha meno importanza dei meriti Ma siamo proprio sicuri? Proviamo a dare unocchiata sotto al cofano. Le origini Aristotele diceva che ci sono tre forme sane di governo: la monarchia, laristocrazia e la polita. Ognuna di esse poteva degenerare nella sua equivalente forma corrotta. La monarchia poteva degenerare in tirannide; laristocrazia rischiava di scivolare nelloligarchia, e la polita (udite udite) poteva finire miseramente in democrazia. Alt! La nostra cara democrazia sarebbe una forma degenerata di governo? Com possibile? Indaghiamo. La monarchia (governo di uno solo). La monarchia sappiamo cos. Considerata la prima forma di buon governo, la ritroviamo gi al tempo degli Assiri, dei Babilonesi e degli Egizi, dove il monarca era considerato una vera e propria divinit, emanazione di una casta superiore, regnante per volont stessa di Dio, talvolta Dio stesso. I suoi successori venivano scelti in via ereditaria, i suoi poteri erano assoluti e indiscutibili. Insomma il monarca era uno con cui era meglio non mettersi a discutere. Anche per i romani limperatore regnava per diritto divino, ma il suo successore poteva essere scelto anche in maniera elettiva, a seconda delle convenienze politiche, e in ogni caso il Senato ne controbilanciava i poteri. I barbari, invece, erano molto pi pratici e individualisti. Inizialmente il re era tale perch comandava il corpo militare; solo in seguito si trasform anche in una guida politica. Con Carlo Magno ecco tuttavia riapparire il concetto di investitura divina, ma grande potere avevano anche i nobili proprietari terrieri. Daltronde non esiste tetto che non sia sostenuto dalle travi. Mano a mano che la complessit del tessuto sociale cresceva, ecco che in Francia, in Spagna e in Inghilterra appare la monarchia assoluta, dove il monarca ha pieni poteri ma anche abile equilibrista nel tutelare gli interessi della nobilt, della borghesia, dei centri cittadini, dei feudi che ancora regnano nelle campagne. Insomma il re gestisce lapparato burocratico, fa da arbitro e controlla un forte esercito centrale a tutela dei sudditi. Oggi resistono ancora poche monarchie assolute: in Europa c solo il Vaticano (che per una monarchia assoluta elettiva - il papa viene eletto dai Cardinali), nel vicino medio oriente c lArabia Saudita. Poco altro. LInghilterra la prima a dotarsi di una carta costituzionale, la Magna Cartha, aprendo cos lera della monarchia costituzionale, dove il potere del re limitato da quello dei parlamenti. La monarchia sembra una brutta cosa, ma evita anche molti problemi. Affidando ad una sola persona le decisioni, si evitano infatti discussioni infinite e immobilismi continui (pensate ai sindacati). Ma cosa succede quando il monarca, colto da manie di grandezza, non riesce pi a contenersi e vuole fare tutto da solo?
3

Ce lo spiega Vittorio Alfieri in Della Tirannide: Tirannide indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi preposto alla esecuzione delle leggi, pu farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza dimpunit. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ci fare, tiranno; ogni societ, che lo ammette, tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, schiavo.. La tirannide solitamente esercitata da una sola persona, altrimenti detta despota, o dittatore. In alcuni casi i tiranni sono pi di uno: famoso il governo dei trenta tiranni, che vide la luce ad Atene nel 404 A.C. Laristocrazia (governo dei migliori). Con laristocrazia si comincia a ragionare. Il governo non pi affidato ad una sola persona, con il rischio di ritrovarsi un tiranno, ma suddiviso tra pi persone. Chi? Semplice: le persone migliori. Aristos in greco significa nobile, e nobile significa onorevole (vi dice niente?). Quindi la cosa pubblica affidata ai migliori. Bene. Anzi, ottimo! Al tempo! La monarchia costituzionale, che abbiamo visto prima, pu essere considerata una forma di aristocrazia: il parlamento che controlla il monarca era infatti composto da soli nobili, i quali avevano dunque il potere di controllare lo stato. La classe nobiliare era quindi il cuore dellaristocrazia stessa, erano i migliori (i nobili, gli onorevoli) ad avere la possibilit di influenzare le decisioni del governo, di controllare lo stato. La Costituzione Italiana, nel 1948, ha abrogato il valore civile dei titoli nobiliari, ma questo non significa che la nobilt, con il suo potere di esercitare una fortissima influenza, abbia allimprovviso cessato di esistere. Ma, se la nobilt come casta sociale esiste ancora, chi sarebbero allora i nobili di oggi? Abbiamo detto che nobile significa onorevole e che i nobili sedevano in parlamento, allora i primi indiziati sono i nostri onorevoli. Mastella, DAlema, Bertinotti, Berlusconi: eccoli qui, i nostri primi esponenti di una classe sociale privilegiata! E non solo loro, ovviamente, ma tutti quei personaggi che siamo abituati a vedere in televisione, di cui leggiamo quotidianamente sui giornali, che indirizzano il pensiero delle masse, che orientano il corso politico della Repubblica con lesercizio dellautorevolezza che viene loro dalle apparizioni pubbliche nei salotti del duemila (Porta a Porta, Matrix, il Costanzo Show), che comprano consensi con il potere di scambio che gli viene dallequilibrio dei poteri forti, dalla difesa degli interessi reciproci. I nobili, gli onorevoli, gli aristocratici di oggi sono i vari Mentana, Sgarbi, Ferrara, Della Valle, Montezemolo, Vespa, Feltri, i criminologhi, gli psicologi con il dono dellubiquit, onnipresenti su pi talk shows contemporanei la lista fatela pure voi. Sono quelli che spesso hanno famiglie facoltose, influenti: pochissimi entrano nelllite partendo dal nulla. Del resto anche il retroterra culturale li avvantaggia. Sono quelli che hanno accesso alle feste pi esclusive. Quelli che si fanno mandare le cravatte su misura due volte lanno (poi gliele rubano, come successo al Presidente della Camera). Quelli con cui per quanti sforzi facciate non riuscite a parlare, se non per un atto di clemenza e per pochi brevi istanti di cui serberete il ricordo a lungo. Sono quelli che fanno tutto, ricoprono tutti gli incarichi, danno opinioni su qualsiasi cosa, sono esperti di tutto e
4

sembra che abbiano una cultura e una sensibilit illimitate. Sono quelli che prendono i voli di stato con familiari e amici, quelli che ordinano una cassa di pesce fresco e se la fanno recapitare per cena con un aereo della Guardia di Finanza. Sono quelli che fanno una telefonata e tutti si mettono a disposizione. Insomma, avete capito. Del resto, Salvatore Quasimodo, nel suo discorso al Nobel per la letteratura, nel 1959, a dire: Ma, a sua volta, libero il politico? No. Infatti, sono le caste che lo assediano che decidono le sorti di una societ e agiscono anche sul dittatore. Intorno a questi due protagonisti della storia non liberi e avversari circolano e si avventano le passioni e non c quiete che durante una rivoluzione o una guerra: la prima portatrice di ordine e laltra di confusione. Si presuppone che unaristocrazia, visto che governa in quanto composta dagli individui migliori, ovvero i pi colti, i pi preparati ad affrontare questioni complesse, sia una buona soluzione per la guida di uno stato. Ma qual il lato B, la faccia nascosta della luna? LAristocrazia pu degenerare in oligarchia, ovvero un governo non dei migliori, ma un governo di una minoranza, di pochi. Nella tradizione del pensiero filosofico greco loligarchia una forma di governo cattiva, perch quei pochi esercitano il potere indebitamente, o in quanto non ne hanno il diritto o in quanto lo fanno violando le leggi o, infine, in quanto lo esercitano favorendo gli interessi particolaristici a scapito di quelli della comunit. Seguitemi che siamo quasi alla fine Polita (governo di molti). Ecco che ci avviciniamo alla nostra meta. Ne sento gi il profumo. Ma prima bisogna passare alla polita. La polita mette finalmente il potere nelle mani del popolo, ma non proprio di tutto il popolo. Diciamo di un terzo del popolo, ovvero di tutti gli abitanti che non siano schiavi, che non appartengano al sesso femminile e che siano cittadini a tutti gli effetti (nel caso di Atene, che avessero entrambi i genitori ateniesi). Questo perch per Aristotele non tutti potevano definirsi cittadini completi. Non i lavoratori manuali, come ad esempio gli artigiani o gli operai, n i forestieri. Tutti coloro che ne avevano diritto, esercitavano il potere mediante meccanismi di sorteggio e di rotazione. Poteva funzionare bene in quanto le citt-stato raramente superavano i centomila abitanti. Oggi, con decine di milioni di persone, sarebbe improponibile. A meno che non la smettessimo di utilizzare internet per cercare le donnine nude ma iniziassimo a sfruttarne lenorme potenziale. A giudicare dal blog di Mastella, utilizzato esclusivamente per lagnarsi come un triste e moderno Calimero, in Italia di strada da fare ce n ancora tanta. Di Pietro timidamente sporge il crapino elettronico su YouTube e su SecondLife. Ma cosa succederebbe secondo Aristotele se, anzich scremare i cittadini che hanno diritto a partecipare della vita politica, conferissimo a tutti tale diritto, indiscriminatamente? Allora la polita si trasformerebbe nella sua forma degenerata, udite udite: la democrazia! Bene, ci siamo arrivati! La democrazia non che una forma corrotta di polita. E perch mai? Perch il potere gestito dalla massa succube della demagogia: condurre,
5

trascinare il popolo. Demagogia indica un comportamento politico incline ad assecondare le aspettative della gente, sulla base della percezione delle loro necessit. Il demagogo utilizza frasi retoriche per formulare promesse inconsistenti al fine di conquistare consensi, facendo spesso leva su sentimenti irrazionali, ed alimentando la paura o lodio nei confronti del nemico o dellavversario politico. In altri termini, la demagogia lattivit del politico che, in vista del proprio favore, spinge il popolo a fare qualcosa contro il suo stesso interesse, sviando la percezione delle necessit reali. Insomma, ecco svelata la natura antica delle accuse che laristocrazia di oggi muove al cosiddetto movimento qualunquista di questi ultimi tempi. Sarebbe insito nella definizione stessa di democrazia aberrare; allontanarsi errando; cadere preda di forme persuasive gi previste alcuni millenni orsono. E, cosa peggiore di tutte, lo sapete qual lhappy end della demagogia secondo Aristotele? Non c scampo: o la tirannide, o lanarchia! Come se ne esce? Domanda interessante. I Democratici Diretti sostengono che il popolo deve avere la prima parola ed anche lultima. In Italia, movimenti di democrazia diretta stanno formando liste di candidati fra tutti gli iscritti che si vogliono proporre. Quelli che usciranno vincitori alle primarie e dovessero andare in parlamento, sarebbero vincolati a votare in base alla volont popolare, di volta in volta espressa via sms. Interessante. Ma che cosa accadrebbe se lasciassimo che una parte dellelettorato, presa tra quegli individui che non hanno unalta concezione della moralit n una preparazione di base sufficiente, fosse chiamata ad esprimersi in merito a questioni etiche dai risvolti complessi e delicati? Un esempio su tutti: la questione degli embrioni. Cos, sui due piedi, personalmente ho delle forti perplessit. In Svizzera una forma di democrazia diretta gi vigente. Il popolo ha il potere non solo di presentare una proposta di legge, ma anche di porre il veto ad una legge promulgata dal governo. Se in Italia ci avessero chiesto cosa pensavamo dellindulto, forse oggi non avremmo buttato tanti soldi per riacciuffare gente che era gi dentro. Previti per sarebbe in galera, e questo Aristotele non poteva prevederlo. Da noi, in ogni caso, vige la democrazia indiretta. Ma cosa c sotto il cofano di una democrazia? Perch mai adesso dovrebbe funzionare meglio? Vediamo coshanno escogitato i nostri padri. La democrazia moderna Le democrazie liberali si fondano sulla competizione tra candidati e sul meccanismo della delega tramite elezioni. Il principio della rappresentanza, alla base di tutto il marchingegno democratico, fu proposto tra i primi da John Stuart Mill. La nostra dunque una democrazia indiretta: deleghiamo qualcuno a rappresentarci e poi non abbiamo pi potere su come egli ci rappresenti. Se vuole fare una leggina per aumentarsi lo stipendio, pu farlo. Come dite? Chi mai sarebbe cos opportunista? Ah era sarcastico, scusate. Per cercare di limitare i danni, si cercato nel tempo di stabilire alcuni princpi. Innanzitutto chiunque ha diritto al voto, tanto poi perde subito questo diritto subito
6

dopo la scelta dei candidati iniziali (e i partiti hanno lavorato sodo per ridurre anche questa scelta a una mera forma priva di effetti concreti: tu metti la X, il nome lo mettiamo noi). Poi abbiamo il primato della costituzione, e la separazione dei poteri. Chi fa le leggi (potere legislativo) non pu essere la stessa persona che le fa rispettare (potere esecutivo), e ci devessere un terzo ancora a interpretare la legge per dirimere le contese nei casi concreti (potere giudiziario). Oltre a questi assunti di base, nel tempo si visto che uno Stato laico dava poi migliori garanzie di libert. Aiutava giusto ad evitare di essere inquisiti, torturati, bruciati. Sembra poco, ma anche quello serve! Allestremo opposto del principio di laicit dello Stato si trovano le teocrazie, posticini non raccomandabili dove la legge legge e non si discute, anche perch una battaglia dialettica con Dio persa in partenza. C poi un altro potere, dal quale in Italia per fortuna siamo completamente scevri: il cosiddetto quarto potere. La stampa, la radio, la televisione, i media insomma. Garantire uninformazione libera sembra essere determinante per una democrazia con i fiocchi e i controfiocchi. Perch? Perch in caso contrario i cittadini non avrebbero la possibilit di formarsi unopinione basata su fatti concreti e non su manipolazioni degli stessi. Decisioni prese grazie a informazioni manipolate sono quasi sempre decisioni sbagliate, e in ogni caso frutto di una truffa, di propaganda. In Italia, come dicevo, per fortuna abbiamo alfieri della democrazia che tengono alla lontana i fantasmi del quarto potere. Emilio Fede (TG4), per esempio, o Mauro Mazza (TG2); ma lelenco potrebbe continuare. Sar per questo che lItalia, nella classifica mondiale dei paesi ordinati secondo il grado di libert di stampa, dal pi libero al meno libero, si classifica quarantesima, dopo Panama, Mali, Francia, Bulgaria, Jamaica, Lituania etc. etc.? A proposito lo sapete che nel nostro paese c una televisione fantasma che, nonostante abbia tutte le carte in regola, le autorizzazioni e le sentenze della Corte Costituzionale a suo favore, continua a non poter accendere i suoi ripetitori? Si chiama Europa7, e dovrebbe utilizzare le frequenze di Rete4, che dal 1999 non ha la concessione per trasmettere. I cittadini di una democrazia liberale hanno inoltre alcuni diritti, i cosiddetti diritti di cittadinanza. Dovreste conoscerli, visto che ce li avete (confermate?), ma ricordiamoli pure qui:

Diritti civili (dal XVIII secolo): libert della persona, libert di parola, pensiero e fede, diritto alla propriet, diritto di concludere contratti, diritto alla giustizia; Diritti politici (dal XIX secolo): diritto a partecipare al processo politico come membro di un corpo investito di autorit politica o come un elettore dei membri di tale corpo; Diritti sociali (dal XX secolo): diritto a un minimo di benessere economico e sicurezza, diritto di vivere secondo gli standard prevalenti nella societ;

Bastano tutte queste clausole a garantirci dai furbacchioni? Manco a dirlo, qualcuno sostiene di no! E non solo Beppe Grillo, prima di lui qualcun altro ha manifestato una lieve insofferenza nei confronti dei partiti politici, e non solo.

Lanarchia (senza governo) Parliamo di Pierre-Joseph Proudhon, che durante la prima met dellottocento ha iniziato per primo a parlare dellanarchia non solo in termini dispregiativi, ma conferendole lo status e la dignit di una vera forma di convivenza civile. Anarchia significa letteralmente senza governo, o pi appropriatamente: senza dominio. Diceva Proudhon: Lanarchia una forma di governo o di costituzione nella quale la coscienza pubblica e privata, formata dallo sviluppo della scienza e del diritto, basta da sola a mantenere lordine ed a garantire tutte le libert. Ecco cosa pensava Proudhon dei partiti: Tutti i partiti senza eccezione, nella misura in cui si propongono la conquista del potere, sono variet dellassolutismo. Vi ricorda qualcosa, o qualcuno??? Qualche altra sua massima: Il governo sulluomo da parte delluomo la schiavit; Chiunque mi metta le mani addosso per governarmi un usurpatore e un tiranno: io lo proclamo mio nemico. Se state pensando che avete risolto tutti i vostri problemi, perch lanarchia fa al caso vostro, state attenti. Il suo pensiero fu considerato inapplicabile e per questo quello che ipotizz fu definito socialismo utopistico, in altre parole che non esiste in alcun luogo. Conclusioni parziali Per esaminare pi a fondo la complessit della materia, non basterebbe un corso universitario. Pensate che ci sono addirittura teoremi che dimostrano come non sia possibile un sistema di votazione elettorale che garantisca di rispettare tutti i requisiti necessari che ci attenderemmo. Per colpa di un certo Jean-Antoine-Nicolas Caritat, marchese di Condorcet, matematico, economista, filosofo e uomo politico francese del settecento, per esempio ora sappiamo che il sistema di voto preferenziale con doppio turno si presta ad essere abilmente adulterato. Come? Se vi interessa il cosiddetto Paradosso di Condorcet, fatevi un giro su Wikipedia. Per lintanto, libert di stampa o meno, mi sento di farvi doverosamente osservare che per ottenere che chiunque abbia la possibilit di esprimersi senza essere bruciato sul rogo (come per esempio io in questo momento), milioni di persone nella storia hanno dato la vita. Fiumi di sangue hanno attraversato campagne, pianure e citt prima di asciugarsi al sole di una nuova alba. Forse, anzi indubbiamente, non abbiamo ancora raggiunto la perfezione, ma non lamentiamoci troppo, perch c chi sta peggio. Rimbocchiamoci piuttosto le maniche, perch giunto anche per noi il momento di raccogliere leredit di Aristotele e aggiungere nuovi capitoli, anchessi non definitivi, a questa affascinante storia.

Potrebbero piacerti anche