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Diocesi di Citt di Castello

Foglio
Febbraio 2012

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Anno IV

Numero 27

Il giudizio sar senza misericordia contro chi non avr usato misericordia

(Giac. 2, 13)

Questa sentenza molto forte della Lettera di Giacomo ci accompagni nel prossimo cammino quaresimale 2012. Ci spinga a mettere in atto gli orientamenti pastorali che ho dato in Ges, maestro di misericordia. Nella stessa Lettera di Giacomo leggiamo che la fede, se non seguita dalle opere, morta (2, 17). A un fratello nel bisogno non ci si pu limitare a dirgli belle parole o a esprimere buoni sentimenti. La fede si manifesta nella concretezza delle opere di carit. Non amiamo a parole, n con la lingua, ma con i fatti e nella verit (1Gv 3,18). Nei Vangeli, soprattutto in Matteo, troviamo spesso linsistenza sulle opere di misericordia, sulle quali verter il giudizio universale. In modo molto concreto: dar da mangiare, bere, vestire, aiutare, visitare. Ges passato in mezzo a noi facendo il bene, guarendo tutti i malati (la grande parte dei suoi miracoli furono guarigioni), cacciando i demoni, portando il Vangelo della pace e del perdono, cos da compiere la profezia dIsaia: Egli ha preso le nostre infermit e si caricato delle malattie (Mt 9,17). Ges, ripieno dello Spirito Santo, ha portato ai poveri il lieto annunzio, la liberazione ai prigionieri, la vista ai ciechi, la libert agli oppressi, a tutti lanno di grazia (cf Lc 4, 18-19). La sua Pasqua il compimento definitivo della liberazione-salvezza dal male offerta a tutti gli uomini che nella fede in Lui vogliono accoglierla. Accoglierla vuol dire anzitutto, che noi stessi ci lasciamo guarire e salvare da Lui, ma significa anche diventare mediatori e testimoni dello stesso amore nei confronti dei fratelli nel bisogno. Tutte e due le cose. Se no la fede o non c o muore. Dai frutti, dalle opere di misericordia, si riconosce la bont della vita cristiana. questo il realismo evangelico. Che mette in evidenza possibili sorprese: i lontani possono avere pi fede dei vicini, i peccatori ci possono precedere nel Regno di Dio, per accedere al quale non basta dire: Signore, Signore. Il Papa sta insistendo molto sullimportanza decisiva della fede. Qualche settimana fa afferm: La vera crisi della Chiesa nel mondo occidentale una crisi di fede. Se non arriveremo ad un vero rinnovamento della fede, tutta la riforma strutturale rester inefficace. Ci evidente nei santi. La
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beata Teresa di Calcutta a chi le chiedeva quale fosse la prima cosa da cambiare nella Chiesa, rispose: Lei ed io. Una fede che porta alla carit operosa. Convertitevi e credete nel Vangelo ci chiede Ges. Una conversione permanente e sempre pi coinvolgente in modo che la nostra vita diventi vangelo vivo, ossia vita santa nell'amore, come la vita di Ges. Il messaggio del Papa per la Quaresima porta questo titolo: Prestate attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carit e nelle opere buone. (Eb 10,24). Siamo responsabili gli uni degli altri. Gli altri sono nostri fratelli. Ci lega la medesima figliolanza all'unico Padre, che ci ha generati con Amore infinitamente gratuito. Convertiamo dunque la durezza di cuore, l'indifferenza, lestraneit in benevolenza, accoglienza, misericordia. Pensiamo, ad esempio, quanto questo aiuterebbe la comunione pastorale e lazione caritativa. Occorre tutta la forza dello Spirito Santo per trasformare il nostro cuore che tende a indurirsi nell'egoismo (sclerocardia) in un cuore mite, umile, generoso e accogliente come quello di Ges. Proponiamoci in questa quaresima di crescere nell'amore, dicendo no a tutto ci che vi si oppone, dentro e fuori di noi. A cominciare dalle piccole cose quotidiane: un momento di silenzio e di preghiera, una parola e un gesto di attenzione, un servizio fatto col cuore, una gentilezza, un sorriso, un saluto, una visita, un ti aiuto volentieri, una richiesta e un'offerta di perdono tante di queste cose, alla nostra portata, attuate con amore ogni giorno, fanno una giornata cristiana. Vivendo cos le nostre giornate, viviamo, quasi senza accorgercene, come Ges e i suoi santi discepoli. La Madonna ci accompagni in questo cammino di fede viva e di carit operosa! Con affetto vi saluto e vi benedico.

Domenico Cancian f.a.m., Vescovo

il vescovo informa

Il prossimo 2 febbraio ricorre il 10 anniversario della morte del vescovo Carlo Urru che ha servito esemplarmente la nostra Chiesa come vescovo dal 1982 al 1991. Si sta cercando di pubblicare un testo con i suoi discorsi, con le testimonianze e i ricordi. Davvero merita tutta la nostra gratitudine per l'esempio di fede forte e intelligente, per la mitezza e l'umilt di comportamento, per la disponibilit a servire in diversi modi la Chiesa, per l'amabilit del tratto, per la testimonianza nell'accettare la sofferenza. Invito a partecipare alla celebrazione presieduta da S. Ecc. Mons. Mario Ceccobelli il 2 febbraio alle 10:00 nella Cripta della cattedrale. Saranno presenti tante persone provenienti dalla Sardegna e da Perugia. L'aver voluto essere sepolto nella nostra cattedrale stato un altro modo di esprimere il suo grande amore per la nostra Chiesa. Il suo moto Spera in Domino esprime bene l'orientamento profondo del suo servizio episcopale. Per quel poco che l'ho conosciuto, l'ho molto apprezzato e con affetto ne invoco la protezione dal cielo.

Ricordiamo ancora con gratitudine la preziosa testimonianza e il servizio pastorale reso alla nostra Chiesa tifernate da monsignor Angelo Pecorari. La straordinaria partecipazione di clero, religiosi e laici alle esequie celebrate a Lama sabato 14 gennaio, stata una bella dimostrazione di affetto e di riconoscenza. Ricordiamo la sua bont e generosit d'animo, la sua amichevole attenzione ai confratelli sacerdoti, la sensibilit umana e sociale verso tutti, specialmente verso i giovani. Uomo di notevoli capacit, ha saputo calare la fede nelle relazioni con le persone, aiutando, incoraggiando, facendo del bene in modo intelligente e discreto. La malattia, accolta e portata con dignitosa serenit, lha purificato e preparato all'incontro col Signore. Sono testimone del suo umile e sereno abbandono alla volont di Dio. Grazie ancora Don Angelo e prega per noi! E per nuove vocazioni al ministero sacerdotale nella nostra Chiesa. Quest'anno ricorre il 50 di sacerdozio di Mons. Sergio Susi (18. 03. 1962), di Don Pietro Forlucci (29. 06. 1962), di Don Pietro Bartolini (12. 08. 1962). motivo di gioia e di gratitudine per i complessivi 150 anni di ministero sacerdotale nella nostra Chiesa. Sempre quest'anno festeggeremo i 70 anni di sacerdozio di Mons. Magio Bogliari (28. 06. 1942) e il 65 di sacerdozio di Mons Lino Bricca (29. 06. 1947). Con i diretti interessati troveremo il momento per celebrare e festeggiare insieme queste felici ricorrenze. Raccomando la partecipazione alla celebrazione della Giornata mondiale della Vita consacrata. La nostra Chiesa ha avuto una grande presenza di religiose/i che hanno dato una notevole testimonianza. Anche ora abbiamo ben cinque monasteri e diverse comunit religiose che stanno offrendo non pochi servizi ecclesiali e sociali. Li ringraziamo di cuore e chiediamo di continuare nello spirito dei loro santi fondatori. Chiediamo loro di pregare e di servire la Chiesa vivendo sempre meglio secondo il proprio carisma. Il messaggio dei vescovi un bel richiamo. Meditiamolo. E preghiamo per le vocazioni alla vita consacrata. Preghiamo per il buon esito degli Esercizi spirituali che si terranno alla Villa Muzi dal 6 al 10 febbraio. Si sono iscritti una quindicina di sacerdoti. Per vari impegni, io non potr partecipare. Ci sar il vicario generale Mons Giovanni Cappelli, il quale si metter a disposizione per il buon andamento del corso e per ascoltare i sacerdoti partecipanti che lo desiderano. So che altri partecipano agli Esercizi a Loreto dal 13 al 17 febbraio. Quelli che mancano provvedano di metterli in programma nel 2012. Posso fare conoscere dove si tengono altri corsi. Il ritiro del clero, il 15 febbraio, lo avremo al seminario. Sar per noi l'occasione per prepararci alla quaresima e quindi invito tutti a non mancare. Raccomando vivamente di valorizzare al massimo il tempo forte della Quaresima. Le celebrazioni della Parola e della Riconciliazione, le catechesi, le opere di carit, la via crucis e altro ancora, possono essere preziosi momenti di grazia per la crescita spirituale nostra e delle nostre comunit. Visto che si riscontrato un buon ascolto, io continuer a proporre, attraverso TRG e TTV, la lectio sul Vangelo delle domeniche di Quaresima: La Parola per te. Verso la Pasqua. Presieder inoltre le stazioni quaresimali nelle domeniche di Quaresima in cattedrale e nelle chiese principali del centro storico. Parteciper alla Via Crucis, nel chiostro delle suore cappuccine di Santa Veronica. Sono a disposizione delle unit pastorali per celebrazioni particolari. In quest'ottica anche l'impegno pastorale della benedizione delle famiglie (l'acqua santa) ha un suo valore. Sono convinto che ne vale la pena. una occasione semplice, ma pu diventare un momento di preghiera, di conoscenza, di avvicinamento alla comunit parrocchiale.

Fra qualche giorno sar disponibile nella Libreria Sacro Cuore una mia lettera da portare nelle famiglie. Prego i parroci di ritirarla. Chi volesse, trova anche il mio libretto: La vita buona di Ges secondo Matteo. Rendo noto che a breve avremo un nuovo e importante servizio pastorale. Presso i locali della parrocchia San Giovanni Battista agli Zoccolanti, si avvier un Consultorio, che senza pretese, intende nella gratuit andare incontro alle problematiche familiari, avvalendosi di un quipe di esperti coordinati dal parroco. Quando il progetto sar definito nella modalit e nei tempi, sar comunicato. In questo modo si arricchisce ulteriormente la Pastorale familiare. Nell'quipe guida di tale pastorale entrer come collaboratore, al posto di Mons Luigi Guerri, Padre Massimo Brozzetti. Ringrazio Don Luigi per il prezioso servizio svolto e Fra Massimo che ha accettato di continuarlo. Ricordo infine alcuni appuntamenti da non sottovalutare: il 5 febbraio la giornata per la vita (si legga il significativo messaggio dei vescovi) e l'11 febbraio la giornata del malato (per la quale papa Benedetto offerto una profonda riflessione che potremo valorizzare nei nostri incontri con i malati). Proprio oggi, 30 gennaio, poco prima di uscire col Foglio di Collegamento, arrivata la notizia della morte di monsignor Beniamino Schivo. Nato a Gallio nel 1910, fu il beato Carlo Liviero a portarlo, ancora ragazzino, in seminario a Citt di Castello. Ordinato sacerdote nel 1933, ha praticamente speso la grandissima parte della sua vita nella formazione di numerosi sacerdoti, come rettore (1935-1970). Parroco a Belvedere, canonico della cattedrale e poi vicario generale dal 1958 al 1966. Membro del Consiglio presbiterale fu anche direttore dell'archivio storico. Nell'83 fu nominato protonotario apostolico. Ebbe il riconoscimento di giusto tra le nazioni e la medaglia d'oro al valor civile per aver salvato una famiglia ebrea. Lo ricordiamo con immensa gratitudine come sacerdote di grande integrit morale, di notevole intelligenza e, soprattutto, di grande spiritualit. Il Signore lo ricompensi e il Beato Carlo Liviero laccolga tra i santi. Dal cielo interceda per la sua e nostra Chiesa.

AGENDA DIOCESANA FEBBRAIO 2012


16 Giornata mondiale della vita consacrata (vedi messaggio dei vescovi). - ore 10.00, Cattedrale. S. Ecc. Mons. Mario Ceccobelli presiede la celebrazione eucaristica nel 10 anniversario della morte di mons. Carlo Urru. Il vescovo Domenico, il vescovo emerito Pellegrino Tomaso e il clero concelebrano. Tutti sono invitati a partecipare per ringraziare il Signore per il dono dellindimenticabile Don Carlo. - ore 18.00, Santuario Madonna delle Grazie. S.Messa del Vescovo per la Giornata mondiale della Vita consacrata. Giorgio Fiorucci ricever il ministero straordinario dellEucarestia. Compleanno di Ferri mons. Alberto. - ore 21.00, Teatro degli Illuminati. Il vescovo partecipa allo spettacolo Vita in festa realizzato dalla comunit di Nomadelfia.

GIOVEDI' PRES. DEL SIGNORE

VENERDI' S. BIAGIO, S. OSCAR, S. CINZIA

DOMENICA S. AGATA

LUNEDI' S. PAOLO MIKI MARTEDI' S. TEODORO MARTIRE MERCOLEDI' S. GIROLAMO EM. GIOVEDI' S. APOLLONIA

- ore 18,30, Cattedrale. Il vescovo presiede la celebrazione della Santa Messa animata dal Centro Aiuto per la Vita e dal Movimento per la Vita. - ore 10.00,Villa Muzi. Inizio degli Esercizi spirituali per il clero guidati da P.Gabriele Rossi f.a.m. Si concluderanno venerd 10 con il pranzo. Vi parteciper anche il vicario generale. - ore 09.30, Assisi, Seminario Regionale. Il vescovo partecipa alla riunione della C.E.U. Anniversario della nomina di S.E. Mons. Pellegrino Tomaso Ronchi a Vescovo di Citt di Castello. 29 anniversario della morte della Ven. Madre Speranza (1983). Il vescovo alle ore 08,00 celebrer lEucarestia a Collevalenza. 9-11 febbraio, Roma. Il vescovo partecipa all'Evento internazionale promosso dal comitato per il progetto culturale della CEI: Ges, nostro contemporaneo. - ore 20.45, Seminario. Scuola Diocesana di Formazione Teologica. 19 Giornata del malato (vedi il messaggio del Papa). - ore 15.00, Cattedrale. Santa Messa del vescovo per la giornata del malato. - ore 16.30, Ospedale comprensoriale. Santa Messa del vescovo per i malati. - ore 18.30, Assisi. Il vescovo partecipa allassemblea delle societ ciclistiche. Compleanno di Marconi don Nazzareno e di Boriosi diacono Vittorio. -ore 09.30, Seminario. Ritiro spirituale del clero. Anniversario ordinazione sacerdotale Bastianoni (15.02.59). mons. Giovanni

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SABATO S. DANTE , B.V. DI LOURDES DOMENICA S. EULALIA MERCOLEDI' S. FAUSTINO GIOVEDI' S. GIULIANA VERGINE

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- ore 10.00, Perugia. Il vescovo partecipa allapertura dellanno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico Umbro.

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VENERDI' S. DONATO - ore 15.00, Vescovado. Il vescovo presiede la riunione CDAE. MARTIRE DOMENICA S. MANSUETO , S. Compleanno di Bernardo don Gesualdo TULLIO MARTEDI' Compleanno di Cappelli mons. Giovanni. S. PIER DAMIANI, S. Anniversario della morte di Magnani mons. Rolando (21.02.2004). ELEONORA MERCOLEDI' Compleanno Capacci mons. Gino. LE CENERI GIOVEDI' - ore 20.45, Seminario. Scuola Diocesana di Formazione Teologica. S. RENZO SABATO - ore 09.30, Roma. Il vescovo partecipa all'incontro sulle opere sociali dei S. CESARIO, S. religiosi in Italia. VITTORINO MARTEDI' Onomastici di Piccinelli don Romano e del diacono Romano Marini. S. ROMANO ABATE

X ANNIVERSARIO DALLA MORTE DI MONS. CARLO URRU

Spera in Domino
Il prossimo 2 febbraio ricorre il 10 anniversario della morte di Monsignor Carlo Urru. Indimenticabile la data di morte dellamatissimo don Carlo (02.02.2002), indimenticabile la sua semplicit evangelica. L'amato pastore si speso interamente nel servizio della Chiesa in obbedienza al Signore, avendo come orientamento la speranza nel Signore: Spera in Domino era il suo motto. Don Carlo nasce a Todi il 28 dicembre 1915. Nel 1938 consegue la laurea in Lettere presso lUniversit Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nel 1939 inizia la formazione sacerdotale nel seminario diocesano di Perugia e, nel 1942, ordinato sacerdote. Rettore del seminario perugino, nel 1964 nominato rettore del Pontificio Seminario Regionale Umbro. Nel 1971 eletto vescovo di Ampurias e Tempio da papa Paolo VI e nel 1982 trasferito alla sede di Citt di Castello, dove rimane vescovo fino al 7 febbraio 1991. Il suo fisico minuto, il suo carattere semplice, la gentilezza del tratto, il suo grande amore, le sue opere, fatte senza chiasso, hanno lasciato un segno nel cuore dei castellani. Essendo stato suo vicario generale - ha scritto Mons. Edoardo Marconi ho avuto

modo di ammirarne la carit inesauribile, la pazienza a volte illimitata, la delicatezza paterna negli interventi in situazioni difficili tra il clero o tra i fedeli, il distacco dai beni e dagli onori, lo spirito di preghiera e di sacrificio.
Tra le opere da lui realizzate ricordiamo le chiese Madonna del Latte e Santa Veronica, il restauro di quelle lesionate dal terremoto, il museo della Cattedrale, lavvio dellIstituto diocesano per il sostentamento del clero e la ristrutturazione della diocesi, linizio di attivit del Ceis, del Centro accoglienza San Giovanni e della casa per gli obiettori di coscienza e poi gli incontri con i cresimandi, la Visita pastorale, il conferimento del diaconato e dei ministeri sacri, il Collegio dei consultori, la scuola diocesana di teologia e altre attivit ordinarie e straordinarie restano come segni della sua presenza in mezzo a noi. Nel marzo 1991 lascia Citt di Castello e si trasferisce a Perugia. Risieder nel palazzo arcivescovile per oltre 10 anni, e dopo una lunga malattia, torna alla Casa del Padre, il 2 febbraio 2002. sepolto nella cripta della Basilica Cattedrale di Citt di Castello. Un manoscritto del 14.02.96 ci rivela chiaramente lanimo di Don Carlo:

Due schegge infuocate partono dal Cuore di Ges a fugare le nostre incertezze e paure 1) sta in silenzio davanti al Signore e spera in Lui: salmo 36 2) manifesta al Signore la tua via, confida in Lui. Sono in attesa della beata speranza.

22 febbraio 2012 - inizio della quaresima

Mercoled delle Ceneri inizia la Quaresima con il digiuno e l'astinenza non solo dal cibo, ma anche e soprattutto dai nostri vizi. Quando tu digiuni profumati la testa e lavati il volto, perch la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenser. (Mt 6,17-18)

Come vivere questa Parola? Che senso ha il digiuno oggi? Non parlo di quello delle cure dimagranti o imparentate con le cure estetizzanti, ma con limpegno ascetico di tacitare le pretese del corpo che vorrebbe nutrirsi pi del necessario. Perch vero: quando il corpo troppo accontentato lanima si rattrappisce. Il digiuno, se pratica religiosa, deve trovare nellinteriorit la sua ragione dessere. Se fatto per apparire uomini e donne ligi a una legge della Chiesa, questa pratica non serve. Contro il culto dellapparire Ges sempre combattivo. Si pensi a quello che ha detto ai farisei. Il suo passare allattacco qui rappresentato da un gesto inatteso, splendidamente rivoluzionario e gioioso. Digiuni? E, in senso pi largo, mortifichi non solo la voglia di mangiare anche fuori posto, ma di parlare anche quando dovresti tacere, di comperare quando il caso di trattenerti dallo spendere e dallo sciupio? Ebbene profumati il capo. Cio abbi un volto sereno, possibilmente festoso. Copri la piccola morte del tuo ego ed esalta, nella gioia, la tua dedizione a Dio, il tuo fargli spazio nellimitazione di Cristo Ges che digiun nel deserto. Signore, dammi di praticare quel digiuno che tu vuoi da me, per senza averne laria. Dammi un cuore colmo del tuo amore, e occhi ridenti, festivi.

La voce di un dottore della Chiesa


Dai Discorsi di san Pietro Crisologo, vescovo e Padre della Chiesa (Disc. 43; PL 52, 320 e 322) La preghiera bussa, il digiuno ottiene, la misericordia riceve Tre sono le cose, tre, o fratelli, per cui sta salda la fede, perdura la devozione, resta la virt: la preghiera, il digiuno, la misericordia. Ci per cui la preghiera bussa, lo ottiene il digiuno, lo riceve la misericordia. Queste tre cose, preghiera, digiuno, misericordia, sono una cosa sola, e ricevono vita l'una dall'altra. Il digiuno l'anima della preghiera e la misericordia la vita del digiuno. Nessuno le divida, perch non riescono a stare separate. Colui che ne ha solamente una o non le ha tutte e tre insieme, non ha niente. Perci chi prega, digiuni. Chi digiuna abbia misericordia. Chi nel domandare desidera di essere esaudito, esaudisca chi gli rivolge domanda. Chi vuol trovare aperto verso di s il cuore di Dio non chiuda il suo a chi lo supplica. Chi digiuna comprenda bene cosa significhi per gli altri non aver da mangiare. Ascolti chi ha fame, se vuole che Dio gradisca il suo digiuno. Abbia compassione, chi spera compassione. Chi domanda piet, la eserciti. Chi vuole che gli sia concesso un dono, apra la sua mano agli altri. E' un cattivo richiedente colui che nega agli altri quello che domanda per s. O uomo, sii tu stesso per te la regola della misericordia. Il modo con cui vuoi che si usi misericordia a te, usalo tu con gli altri. La larghezza di misericordia che vuoi per te, abbila per gli altri. Offri agli altri quella stessa pronta misericordia, che desideri per te. Perci preghiera, digiuno, misericordia siano per noi un'unica forza mediatrice presso Dio, siano per noi un'unica difesa, un'unica preghiera sotto tre aspetti. Quanto col disprezzo abbiamo perduto, conquistiamolo con il digiuno. Immoliamo le nostre anime col digiuno perch non c' nulla di pi gradito che possiamo offrire a Dio, come dimostra il profeta quando dice: Sacrificio a Dio uno spirito contrito, un cuore contrito e umiliato tu, o Dio, non disprezzi (Sal 50, 19).
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O uomo, offri a Dio la tua anima ed offri l'oblazione del digiuno, perch sia pura l'ostia, santo il sacrificio, vivente la vittima, che a te rimanga e a Dio sia data. Chi non d questo a Dio non sar scusato, perch non pu non avere se stesso da offrire. Ma perch tutto ci sia accetto, sia accompagnato dalla misericordia. Il digiuno non germoglia se non innaffiato dalla misericordia. Il digiuno inaridisce, se inaridisce la misericordia. Ci che la pioggia per la terra, la misericordia per il digiuno. Quantunque ingentilisca il cuore, purifichi la carne, sradichi i vizi, semini le virt, il digiunatore non coglie frutti se non far scorrere fiumi di misericordia. O tu che digiuni, sappi che il tuo campo rester digiuno se rester digiuna la misericordia. Quello invece che tu avrai donato nella misericordia, ritorner abbondantemente nel tuo granaio. Pertanto, o uomo, perch tu non abbia a perdere col voler tenere per te, elargisci agli altri e allora raccoglierai. D a te stesso, dando al povero, perch ci che avrai lasciato in eredit ad un altro, tu non lo avrai.

PAPA BENEDETTO XVI HA RICEVUTO IN UDIENZA IL PONTIFICIO SEMINARIO REGIONALE UMBRO PIO XI
Alle ore 12 di gioved 26 gennaio, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, Papa Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i seminaristi e i superiori del Pontificio seminario regionale umbro Pio XI di Assisi, del Pontificio seminario regionale San Pio X di Catanzaro e del Pontificio seminario campano interregionale di Napoli, in occasione del centenario della loro fondazione. DallUmbria, insieme ai superiori e ai quaranta seminaristi, sei dei quali dellanno propedeutico, cerano gli arcivescovi e vescovi delle otto diocesi. Mons. Nazzareno Marconi, rettore del Seminario Pio XI di Assisi, con queste parole ha commentato ludienza del Santo Padre: pur nella limitatezza del tempo dellincontro, il Papa stato molto accogliente con tutti i seminaristi, i loro superiori e formatori ed ha salutato singolarmente ognuno dei vescovi presenti. I nostri presuli hanno donato al Santo Padre la medaglia della Ceu raffigurante i Santi Benedetto da Norcia e Francesco dAssisi. Il Seminario regionale, invece, gli ha fatto dono di una casula realizzata da un artigiano di Assisi appositamente per questoccasione, ricamata con le decorazioni della cappella del Seminario. Nel riceverla, Benedetto XVI si complimentato con noi per questo bel dono. Mons. Marconi ha ricordato anche alcuni dei passaggi del discorso del Santo Padre rivolto ai seminaristi. E stato un discorso ha commentato il rettore del Pio XI di Assisi sulla formazione umana, esortando i seminaristi ad essere attenti anche ai problemi e alle situazioni delle loro popolazioni e del loro tempo. In sintesi, ha ricordato mons. Marconi, il Papa ha detto: un prete deve essere prima di tutto un uomo di Dio, quindi con unumanit matura. Ma cosa ha detto Papa Benedetto XVI ai seminaristi giunti dalla Calabria, dalla Campania e dallUmbria? Sono molto lieto di accogliervi in occasione del centenario di fondazione dei Pontifici seminari campano, calabro e umbro. Aa nascita di questi tre seminari regionali, nel 1912, - ha proseguito il Papa - va compresa nella pi ampia opera di incremento della formazione dei candidati al sacerdozio portata avanti dal papa san Pio X, in continuit con Leone XIII. Per venire incontro alle accresciute esigenze formative, la strada intrapresa fu quella dellaggregazione dei seminari diocesani in nuovi seminari regionali, insieme con la riforma degli studi teologici, la quale produsse un sensibile innalzamento del livello qualitativo, grazie allacquisizione di una cultura di base comune a tutti e ad un periodo di studio sufficientemente lungo e ben strutturato. Nellattuale contesto storico ed ecclesiale lesperienza dei seminari regionali si presenta ancora assai opportuna e valida. Grazie al collegamento con Facolt ed Istituti teologici, consente di avere accesso a percorsi di studio di livello elevato, favorendo una preparazione adeguata al complesso scenario culturale e sociale nel quale viviamo. Inoltre, il carattere interdiocesano si rivela una efficace "palestra" di comunione, che si sviluppa nellincontro con sensibilit diverse da armonizzare nellunico servizio alla Chiesa di Cristo. In
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questo senso, i seminari regionali forniscono un incisivo e concreto contributo al cammino di comunione delle Diocesi, favorendo la conoscenza, la capacit di collaborazione e larricchimento di esperienze ecclesiali tra i futuri presbiteri, tra i formatori e tra gli stessi pastori delle Chiese particolari. La dimensione regionale si pone inoltre come valida mediazione tra le linee della Chiesa universale e le esigenze delle realt locali, evitando il rischio del particolarismo. Le vostre regioni, cari amici, sono ricche di grandi patrimoni spirituali e culturali, mentre vivono non poche difficolt sociali. Pensiamo, ad esempio, allUmbria, patria di san Francesco e di san Benedetto! Impregnata di spiritualit, lUmbria meta continua di pellegrinaggi. Al tempo stesso, questa piccola regione soffre come e pi di altre la sfavorevole congiuntura economica. Rivolgendosi direttamente ai futuri presbiteri, il Papa ha ricordato, come gi fatto nella sua lettera ai seminaristi a conclusione dellAnno sacerdotale, che il contesto culturale di oggi esige una solida preparazione filosofico-teologica. Non si tratta soltanto di imparare le cose evidentemente utili ha ricordato Papa Ratzinger ma di conoscere e comprendere la struttura interna della fede nella sua totalit, che non un sommario di tesi, ma un organismo, una visione organica, cos che essa diventi risposta alle domande degli uomini, i quali cambiano, dal punto di vista esteriore, di generazione in generazione, e tuttavia restano in fondo gli stessi. Inoltre, lo studio della teologia deve avere sempre un legame intenso con la vita di preghiera. importante che il seminarista comprenda bene che, mentre si applica a questo oggetto, in realt un "Soggetto" che lo interpella, quel Signore che gli ha fatto sentire la sua voce invitandolo a spendere la vita a servizio di Dio e dei fratelli. Cos potr realizzarsi nel seminarista oggi, e nel presbitero domani, quella unit di vita auspicata dal documento conciliare Presbyterorum Ordinis (n. 14), la quale trova la sua espressione visibile nella carit pastorale. Mons. Marconi, a conclusione della giornata in Vaticano dei seminaristi, ha annunciato che nella mattinata del 31 gennaio prossimo si terr, presso il Seminario regionale di Assisi, il primo di una serie di incontri degli ex alunni del Pio XI per festeggiare gi il centenario della sua fondazione. A questo primo incontro sono invitati i sacerdoti pi anziani, gli ultraottantenni. In seguito, ha annunciato sempre mons. Marconi, sar reso noto il programma ufficiale delle celebrazioni di questo primo centenario.

Conferenza

episcopale

italiana

2 febbraio 2012

Messaggio per la 16 Giornata mondiale della vita consacrata

Educarsi alla vita santa di Ges


La celebrazione annuale della Giornata mondiale della vita consacrata ci invita anzitutto a esprimere un sentito ringraziamento per la testimonianza evangelica e il servizio alla Chiesa e al mondo offerto da voi, che vi siete consacrati totalmente nella sequela di Ges Cristo. La vostra presenza carismatica e la vostra dedizione, in tempi non facili, sono una grazia del Signore, un segno profetico ed escatologico mai abbastanza apprezzato. Proprio la stima e la riconoscenza che nutriamo per voi ci spinge a sollecitarvi ad accogliere cordialmente gli orientamenti pastorali che la Chiesa in Italia si data per questo decennio. Educare alla vita buona del Vangelo implica certamente leducare alla vita santa di Ges. questo il dono e limpegno di ogni persona che voglia farsi discepola di Ges, specialmente di chi chiamato alla vita consacrata. Veramente la vita consacrata costituisce memoria vivente del modo di esistere e di agire di Ges come Verbo incarnato di fronte al Padre e di fronte ai fratelli (Giovanni Paolo II, Vita consecrata, n. 22). Il proprium della vita consacrata riproporre la forma di vita che Ges ha abbracciato e offerto ai discepoli che lo seguivano: levangelica vivendi forma. Questa costituisce una testimonianza
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fondamentale per tutte le altre forme di vita cristiana e tratteggia un ideale percorso educativo, antropologico ed evangelico. A partire da questa prospettiva, intendiamo richiamare quattro note che mostrano la coerenza della vita con la vostra specifica vocazione e al tempo stesso manifestano la fecondit di un assiduo cammino formativo. 1) Il primato di Dio. Papa Benedetto XVI insiste sul fatto che la sfida principale del tempo presente la secolarizzazione, che porta allemarginazione di Dio o alla sua insignificanza, per cui luomo resta solo con la sua rabbia e la sua disperazione. Urge una nuova evangelizzazione, che metta al centro dellesistenza umana il primo comandamento di Dio, la confessio Trinitatis e la Parola di salvezza, di cui voi avete profonda esperienza spirituale. Nella misura in cui testimoniate la bellezza dellamore di Dio, che segue luomo con infinita benevolenza e misericordia, voi spandete quel buon profumo divino che pu richiamare lumanit alla sua vocazione fondamentale: la comunione con Dio. Nella vostra esistenza trasfigurata dalla bellezza della sua santit, siete chiamati ad anticipare la comunit senza macchie e senza rughe, il cielo nuovo e la terra nuova che ogni uomo desidera (cfr Ap 21,1). 2) La fraternit. La fraternit universale il sogno di Dio, Padre di tutti. La dilagante conflittualit che dete-riora le relazioni umane mostra la perenne attualit della missione di Cristo e dei suoi discepoli: raccogliere in unit i figli di Dio dispersi. La Chiesa segno e sacramento di questa comunione. Per presentare allumanit di oggi il suo vero volto, la Chiesa ha urgente bisogno di comunit fraterne, le quali con la loro stessa esistenza costituiscono un contributo alla nuova evangelizzazione (Vita consecrata, n. 45). Che bella testimonianza ecclesiale possono offrire alle parrocchie, alle famiglie e ai giovani autentiche fraternit, capaci di accoglienza, di rispetto e di accompagnamento! Sono segni di un amore che sa aprirsi alla Chiesa particolare, a quella universale e al mondo. Tocca alle comunit religiose essere scuole di fraternit che impegnano i propri membri alla formazione permanente alle virt evangeliche: umilt, accoglienza dei piccoli e dei poveri, correzione fraterna, preghiera comune, perdono reciproco, condividendo la fede, laffetto fraterno e i beni materiali (cfr At 2-4; 1Pt 3,8-9). Ges prega, perch i suoi discepoli siano una sola cosa, come lui lo con il Padre (cfr Gv 17,21). Come ci insegna Benedetto XVI, mediante lunit umanamente inspiegabile dei discepoli di Ges viene legittimato Ges stesso (Ges di Nazaret, vol. II, p.112) e tutti possono giungere alla fede. 3) Lo zelo divino. In un mondo monotono e apatico, dominato dagli istinti e dalle passioni, Ges e i suoi discepoli testimoniano la forza straordinaria dello zelo divino, che proviene dallo Spirito Santo. Dio amore, fuoco divorante, roveto ardente che brucia senza mai consumarsi (cfr Es 3,2). Nel Cantico dei Cantici, la sposa grida: Le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma divina! Le grandi acque non possono spegnere lamore n i fiumi travolgerlo (8,6-7). Il profeta Elia, pieno di zelo per il Signore (1Re 19,10), ha comportamenti e parole che lo rendono simile al fuoco. Il profeta Geremia non riesce a contenere nel suo cuore il fuoco ardente di unirresistibile seduzione (cfr Ger 20,7). Ges venuto a portare il fuoco sulla terra per accenderla del suo amore (cfr Lc 12,49). Dove passa porta la pace, il perdono, la guarigione, ma anche la divisione. I discepoli, vedendolo, si ricordano delle parole del salmista: Lo zelo per la tua casa mi divorer (Gv 2,17; cfr Sal 69,10). Benedetto XVI, rivolgendosi ai superiori e alle superiore generali degli istituti di vita consacrata e delle societ di vita apostolica ebbe a dire: Appartenere al Signore vuol dire essere bruciati dal suo amore incandescente, essere trasformati dallo splendore della sua bellezza []. Essere di Cristo significa mantenere sempre ardente nel cuore una viva fiamma d'amore (discorso del 22 maggio 2006). Dovremmo preoccuparci non tanto della contrazione numerica delle vocazioni, quanto della vita tutto sommato mediocre di molti, in cui sembra persa la traccia dello zelo, della passione, del fuoco damore che animava Ges e i santi. Per la nuova evangelizzazione a cui la Chiesa oggi chiamata occorrono nuovi santi, appassionati di Ges e delluomo, sentinelle che sanno intercettare gli orizzonti della storia, in cui ancora una volta Dio ha deciso di servirsi delle creature per realizzare il suo disegno damore. Da sempre la vita consacrata stata laboratorio di nuovo umanesimo, cenacolo di cultura che ha fecondato la letteratura, larte, la musica, leconomia e le scienze. un impegno a cui siamo fortemente chiamati in questo tempo difficile. 4) Stile di vita. La povert evangelica favorisce uno stile di vita allinsegna dellessenzialit, della gratuit, dellospitalit, superando le derive dellomologazione e del consumismo. La castit consacrata
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aiuta a riqua-lificare la sessualit e a dare ordine e significato vero agli affetti, orientandoli a un amore fedele e fecondo. Lobbedienza libera dallindividualismo e dallorgoglio, per renderci servi di Dio e disponibili a fare la sua volont mettendoci a servizio delle persone che lui ci affida, specialmente i poveri. Vissuti sullesempio di Cristo e dei santi, i consigli evangelici costituiscono una vera testimonianza profetica dal profondo significato antropologico, che suppone e richiede un grande impegno educativo. un cammino da compiere con umilt, discrezione e misericordia, perch tale Ges si mostrato a noi. Lo zelo divino si coniugato in lui con la costanza che ha vinto le resistenze pi dure, con la paziente fiducia che ha superato i pregiudizi pi perversi, con lamore misericordioso che lo ha spinto a dare se stesso in offerta per tutti. Se lo Spirito di Ges abita nei nostri cuori, anche noi potremo fare quel che ha fatto lui. Cari consacrati, care consacrate, vi accompagni e vi protegga la Vergine Maria, perfetta discepola e dolce maestra. Vi benedicano dallalto i santi fondatori, i cui carismi illuminano il vostro cammino, tracciando per voi la strada della vita buona del Vangelo. Roma, Solennit dellEpifania del Signore LA COMMISSIONE EPISCOPALE PER IL CLERO E LA VITA CONSACRATA

5 febbraio 2012

Messaggio del Consiglio episcopale permanente per la 34^ Giornata Nazionale per la Vita

Giovani aperti alla vita


La vera giovinezza risiede e fiorisce in chi non si chiude alla vita. Essa testimoniata da chi non rifiuta il suo dono a volte misterioso e delicato e da chi si dispone a esserne servitore e non padrone in se stesso e negli altri. Del resto, nel Vangelo, Cristo stesso si presenta come servo (cfr Lc 22,27), secondo la profezia dellAntico Testamento. Chi vuol farsi padrone della vita, invecchia il mondo. Educare i giovani a cercare la vera giovinezza, a compierne i desideri, i sogni, le esigenze in modo profondo, una sfida oggi centrale. Se non si educano i giovani al senso e dunque al rispetto e alla valorizzazione della vita, si finisce per impoverire lesistenza di tutti, si espone alla deriva la convivenza sociale e si facilita lemarginazione di chi fa pi fatica. Laborto e leutanasia sono le conseguenze estreme e tremende di una mentalit che, svilendo la vita, finisce per farli apparire come il male minore: in realt, la vita un bene non negoziabile, perch qualsiasi compromesso apre la strada alla prevaricazione su chi debole e indifeso. In questi anni non solo gli indici demografici ma anche ripetute drammatiche notizie sul rifiuto di vivere da parte di tanti ragazzi hanno angustiato lanimo di quanti provano rispetto e ammirazione per il dono dellesistenza. Sono molte le situazioni e i problemi sociali a causa dei quali questo dono vilipeso, avvilito, caricato di fardelli spesso duri da sopportare. Educare i giovani alla vita significa offrire esempi, testimonianze e cultura che diano sostegno al desiderio di impegno che in tanti di loro si accende appena trovano adulti disposti a condividerlo. Per educare i giovani alla vita occorrono adulti contenti del dono dellesistenza, nei quali non prevalga il cinismo, il calcolo o la ricerca del potere, della carriera o del divertimento fine a se stesso.

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I giovani di oggi sono spesso in balia di strumenti creati e manovrati da adulti e fonte di lauti guadagni che tendono a soffocare limpegno nella realt e la dedizione allesistenza. Eppure quegli stessi strumenti possono essere usati proficuamente per testimoniare una cultura della vita. Molti giovani, in ogni genere di situazione umana e sociale, non aspettano altro che un adulto carico di simpatia per la vita che proponga loro senza facili moralismi e senza ipocrisie una strada per sperimentare laffascinante avventura della vita. una chiamata che la Chiesa sente da sempre e da cui oggi si lascia con forza interpellare e guidare. Per questo, la rilancia a tutti adulti, istituzioni e corpi sociali , perch chi ama la vita avverta la propria responsabilit verso il futuro. Molte e ammirevoli sono le iniziative in difesa della vita, promosse da singoli, associazioni e movimenti. un servizio spesso silenzioso e discreto, che per pu ottenere risultati prodigiosi. un esempio dellItalia migliore, pronta ad aiutare chiunque versa in difficolt. Gli anni recenti, segnati dalla crisi economica, hanno evidenziato come sia illusoria e fragile lidea di un progresso illimitato e a basso costo, specialmente nei campi in cui entra pi in gioco il valore della persona. Ci sono curve della storia che incutono in tutti, ma soprattutto nei pi giovani, un senso di inquietudine e di smarrimento. Chi ama la vita non nega le difficolt: si impegna, piuttosto, a educare i giovani a scoprire che cosa rende pi aperti al manifestarsi del suo senso, a quella trascendenza a cui tutti anelano, magari a tentoni. Nasce cos un atteggiamento di servizio e di dedizione alla vita degli altri che non pu non commuovere e stimolare anche gli adulti. La vera giovinezza si misura nella accoglienza al dono della vita, in qualunque modo essa si presenti con il sigillo misterioso di Dio.

L'INVITO RIVOLTO A TUTTI

11 febbraio 2012

20 GIORNATA MONDIALE DEL MALATO

"Alzati e va'; la tua fede ti ha salvato!"(Lc 17,19)


L'11 febbraio prossimo, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, la Chiesa celebra la XX Giornata Mondiale del Malato ed intende sensibilizzare la comunit ecclesiale al servizio pastorale nel mondo della salute. Il Santo Padre ha dedicato un messaggio a questa giornata dal titolo: "Alzati e va'; la tua fede ti ha salvato!" (Lc 17,19). Nel suo messaggio il Papa dice: "Desidero rinnovare la mia spirituale vicinanza a tutti i malati (...), esprimendo a ciascuno la sollecitudine e l'affetto di tutta la Chiesa. Nell'accoglienza generosa e amorevole di ogni vita umana, soprattutto di quella debole e malata, il cristiano esprime un aspetto importante della propria testimonianza evangelica, sull'esempio di Cristo, che si chinato sulle sofferenze materiali e spirituali dell'uomo per guarirle".
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"Il tema di questo Messaggio per la XX Giornata Mondiale del Malato, 'lzati e va'; la tua fede ti ha salvato!', guarda anche al prossimo 'Anno della fede', che inizier l'11 ottobre 2012. (...) Desidero incoraggiare i malati e i sofferenti a trovare sempre un'ancora sicura nella fede, alimentata dall'ascolto della Parola di Dio, dalla preghiera personale e dai Sacramenti, mentre invito i Pastori ad essere sempre pi disponibili alla loro celebrazione per gli infermi. (...) I sacerdoti siano pieni di gioia, premurosi verso i pi deboli, i semplici, i peccatori, manifestando l'infinita misericordia di Dio con le parole rassicuranti della speranza". Allinterno della busta, in allegato troverete il testo completo del Messaggio dei vescovi italiani per la Giornata Mondiale del Malato, uno schema per la celebrazione, la locandina della giornata e i ricordini da distribuire ai malati. Chi desiderasse un numero maggiore di ricordini sappia che sono disponibili presso la Libreria S. Cuore. Pastorale sanitaria diocesana

Consiglio

Presbiterale

Consiglio Presbiterale del 25 novembre 2011


Venerd 25 novembre 2011 presso il Palazzo Vescovile in Citt di Castello si riunito il Consiglio Presbiterale della diocesi di Citt di Castello. Sotto la presidenza del Vescovo diocesano, mons. Domenico Cancian, sono presenti don Giovanni Cappelli (vicario generale); don Salvatore Luchetti (direttore dellufficio catechistico); don Paolo Martinelli (direttore dellufficio liturgico diocesano); don Antonio Rossi, in rappresentanza delle zone pastorali; don Giancarlo Lepri (zona urbana); don Venicio Zambri (zona sud); don Francesco Mariucci (zona nord); padre Mario Macr (ofm), don Livio Tacchini (in rappresentanza del presbiterio). Risultano assenti: padre Francesco Santinelli (zona sud), don Paolino Trani, don Antonio Rossi. Dopo la recita dellora media, e lapprovazione del verbale della precedente riunione, si passa alla discussione dellordine del giorno. Su invito del vicario generale la discussione dellodg viene preceduta da una verifica sullassemblea ecclesiale diocesana. Don Paolo Martinelli riporta le sensazioni ricevute dai partecipanti allassemblea: occorre prendere coscienza che va modificato il nostro modo di fare catechesi e soprattutto bisogna coinvolgere le famiglie. Servono linee pastorali diocesane precise. Secondo don Giovanni Cappelli occorre fare dellassemblea ecclesiale un evento diocesano verso cui devono convergere le varie realt ecclesiali.
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Don Livio Tacchini reputa buona la formula adottata questanno. Ha permesso il coinvolgimento delle zone pastorali. Il rischio che diventi semplice rito da ripetere. Secondo don Salvatore Luchetti c un po di stanchezza, affievolimento dellinteresse verso questo modo assembleare. Occorre fare unanalisi seria. Secondo don Francesco Mariucci c una certa confusione a livello di metodo dato che ogni anno sembra che si mettano argomenti sempre nuovi in discussione. Don Giancarlo Lepri ricorda che dallassemblea ecclesiale ci sono state indicazioni preziose che ci fanno vedere come si sta facendo e come si dovrebbe migliorare la catechesi. Lassemblea deve essere preparata nelle unit pastorali. Anche don Vinicio Zambri ricorda che ci debba essere una preparazione nelle zone pastorali e propone osservazioni riguardo al tempo ed al modo. Occorre un maggiore scambio tra i partecipanti allassemblea. Si conclude che lassemblea diocesana va programmata entro i mesi di febbraio-marzo. Dovrebbe essere celebrata entro i primi quindici giorni del mese di settembre; a giugno va prevista quella di verifica. Per la preparazione si pu pensare ad una riunione congiunta del consiglio presbiterale e di quello pastorale. Si passa quindi alla discussione sulle modalit di attuazione delle Linee pastorali 2011/2012. Il documento dovrebbe essere al centro della discussione nelle zone pastorali. Occorre anche favorire lincontro settimanale dei preti della unit pastorale. A proposito delle celebrazioni si propone di invitare alla celebrazione del gioved santo i ragazzi che riceveranno la Cresima nellanno. E una proposta da valutare. Don Francesco Mariucci, segretario

dagli

uffici

d i

curia

Ufficio Pastorale Giovanile e Vocazionale

Il 23 Febbraio a San Pio alle 21,00 avr luogo il classico appuntamento della Pastorale Giovanile con i Giovani della Diocesi, per vivere la Quaresima ben concentrati, col cuore e lo spirito pulito, per iniziare questo cammino di 40 giorni consapevoli e certi che una volta arrivati in fondo, Ges ci aspetter a braccia aperte e che per noi avr aperto le porte del Paradiso!

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Santuario di Santa Maria delle Grazie


2 febbraio 2012

Festa della Presentazione del Signore al Tempio e XVI Giornata della Vita Consacrata
LUNED 30 GENNAIO MARTED 31 GENNAIO MERCOLED 1 FEBBRAIO
TRIDUO DI PREPARAZIONE
Ore 17.15: Scoprimento dellimmagine della Madonna delle Grazie recita comunitaria del Rosario. Ore 17.45: Vespri. Ore 18: S. Messa.

MERCOLED 2 FEBBRAIO: GIORNO DELLA FESTA


Ore 7.45: Scoprimento dellimmagine della Madonna delle Grazie Lodi mattutine. Ore 8.30 10: S. Messa. Ore 17.15: Vespri solenni.

Ore 17.45: Benedizione delle candele nella chiesa delle Cappuccine; inizio della processione verso il Santuario di Santa Maria delle Grazie.

ORE 18:00 CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA DAL VESCOVO DIOCESANO, MONS. DOMENICO CANCIAN.
Parteciperanno le comunit di vita consacrata maschili e femminili della Diocesi. La celebrazione sar animata dalla Corale M. Alboni e dalla Confraternita di Santo Spirito.

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ricorda ndo

Don Angelo

Ci sono persone speciali


... che ti accompagnano nella crescita, che non ti sono parenti, non sono tuoi amici, non sono sempre con te, tuttavia si comportano da genitore, scherzano con te come il tuo migliore amico, le senti forte nel cuore. Lei DON ANGELO stato questo per tanti di noi. Allombra di questo campanile, tanti di noi ci sono cresciuti, entrando e uscendo di corsa da casa sua come fosse stata casa nostra, grazie a lei, alla sua ospitalit. Lei che c' sempre stato nella nostra vita in maniera attiva e tangibile. C'era quando eravamo piccoli e lei ci scarrozzava con la sua ritmo bianca, veniva a scuola con lorganetto a insegnarci le canzoni, le preghiere. Indimenticabili le sue carezze sul capo, date con generosit a tutti i bambini. Un gesto semplice, banale, che nasconde lamore di un padre. C'era quando da ragazzini gli davamo da fare, quando facevamo i dispetti. C'era quando da adolescenti laiutavamo in parrocchia, quando abbiamo iniziato a conoscere la sua simpatia, la sua ironia, il suo senso dellamicizia. Quanti ricordi, quante belle giornate! C'era quando senza niente in mano le abbiamo proposto di fare un musical in chiesa, trasformandola in un vero e proprio teatro. Cera e ci ha dato assoluto sostegno. C'era quando "Quelli che passa il convento" nata. Lei stato la linfa di questassociazione. Ma la cosa importante e bella che ha sostenuto non un'associazione qualunque ma un gruppo di amici che si vuole bene davvero, che grazie a lei e grazie a Dio ha saputo crescere in maniera sana. C'era la sua bont paterna, c'era la sua incondizionata fiducia, a volte la sua severit, mai troppo credibile. C'era il suo sguardo commosso quella prima volta sul palco, la sua felicit, il suo ORGOGLIO. Orgoglioso di noi stato...e noi, infinitamente di lei. Caro Don Angelo, una grande tristezza oggi salutarla. Tanti ragazzi che ha cresciuto lhanno ricordata tramite internet con parole bellissime e grande affetto. Lei che ha saputo essere un uomo ironico, semplice, buono, ONESTO. In questo mondo alle persone buone si punta troppo spesso il dito. E le persone buone, giudicate indegnamente, vigliaccamente a volte, continuano a stare buone, in silenzio. E magari si sentono sole. Vogliamo abbracciarti forte Don tabbiamo voluto bene, tabbiamo stimato, ti siamo grati per tutto quello che hai fatto per noi. Speriamo di averti saputo trasmettere tutto questo. Ciao Donci mancher non saperti tra noi. Lei che ha saputo essere luomo ironico, semplice, buono ma soprattutto ONESTO. In questo mondo alle persone buone si punta troppo spesso il dito. E le persone buone, giudicate indegnamente, vigliaccamente a volte, continuano a stare buone, in silenzio. E magari si sentono sole. Vogliamo abbracciarla forte Don Angelo, le abbiamo voluto davvero bene, labbiamo stimata tanto, le siamo grati per tutto quello che ha fatto per noi. Speriamo di averle saputo trasmettere tutto questo. Oggi siamo sicuri, si avverer per lei ci che Ges ha promesso: beati i miti perch erediteranno la terra beati i misericordiosi, perch troveranno misericordia beati i puri di cuore, perch vedranno Dio beati gli operatori di pace, perch saranno chiamati figli di Dio beati i perseguitati, perch di essi il regno dei cieli Rallegratevi ed esultate perch grande la vostra ricompensa nei cieli. Arrivederci Don Angelo, ci mancher non saperla pi tra noi! Matteo Rossi Lama
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