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VENETO SERENISSIMO GOVERNO

SUGGERIMENTI PER LA RINASCITA ECONOMICA DEL VENETO

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VENETO SERENISSIMO GOVERNO

PREMESSA

Il Veneto Serenissimo Governo con questo lavoro vuole dare le linee generali future per lo sviluppo socioeconomico della nostra Veneta Patria. Come si sa il Veneto Serenissimo Governo fin dalla sua costituzione nel gennaio del 1987 si sempre occupato, dandone grande rilievo, alleconomia in tutte le sue forme: con idee, spunti di riflessione, suggerimenti, proposte, articoli, ecc. Il presente saggio va a conclusione di tutto questo lavoro iniziato molti anni or sono, nella speranza che limpegno profuso dal Veneto Serenissimo Governo possa essere daiuto e sprono al nostro Popolo in questa difficile fase storica. Non dobbiamo esaminare la storia in maniera astratta avendo come guida lidealismo e la metafisica, ma estrarre in maniera il pi possibile scientifica le ricette che noi ricercheremo per il Veneto, esse non possono non tenere conto della collocazione geografica, della storia, delleconomia e delle vocazioni commerciali. Possiamo tranquillamente affermare che non esiste una ricetta valida uguale per ogni Paese ma ognuno ha le sue specificit, ed esse vanno valutate ed analizzate nel momento in cui si vanno a costruire delle ipotesi per lavorare ad una ricostruzione economica e sociale. Con la caduta della nostra amatissima Veneta Serenissima Repubblica, il 12 maggio 1797 ad opera di forze straniere, finiva un ciclo straordinario di armonioso sviluppo socioeconomico che raggiunse livelli oggi impensabili durato oltre 1200 anni. Basti pensare alle leggi emanate alla fine del 1200 per tutelare i bambini nei posti di lavoro; le prime norme al mondo per la difesa della propriet intellettuale (disposizioni sui brevetti nella seconda met del 1500); precise disposizioni, nel 1600, contro chi attentava alla libera concorrenza attraverso tentativi monopolistici; nel 1600 iniziava unattenta e lungimirante programmazione economico monetaria con particolare attenzione alla spesa pubblica; continui incentivi alla ricerca. La Serenissima punt sempre allapertura di nuovi mercati; allaccorta e inflessibile salvaguardia ambientale; e altre centinaia potrebbero essere gli esempi della politica economica e finanziaria fortemente innovativa attuata nei vari secoli di politica marciana. Il XIX secolo per il popolo veneto comincia male, la presenza giacobino-napoleonica aveva depredato senza alcun ritegno tutte le ricchezze della nostra terra (per non parlare delle uccisioni e violenze perpetuate a danno della nostra gente). Poi il nostro Veneto
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VENETO SERENISSIMO GOVERNO passa sotto limpero asburgico e grazie ad unattenta amministrazione leconomia in parte si riprende ma la situazione rimane difficile. Nel 1866 con loccupazione italiano sabauda della nostra Veneta Patria, perpetuata attraverso un referendum farsa, fraudolento e al di fuori della legalit internazionale, la situazione civile-economica veneta precipita a livelli mai visti di povert e degrado. Si arriva al punto che centinaia di migliaia di nostri fratelli spinti dai morsi della fame, dalla disperazione e dalla pellagra sono costretti ad emigrare in ogni angolo del mondo, e i numeri di questa diaspora sono di livello biblico. A titolo desempio della crisi economica che invest il Veneto basti pensare al sale che era considerato un lusso, e vasti strati della popolazione non se lo potevano permettere: come recitava un rapporto della prefettura dellalto veneto attorno al 1890 un kg di sale costava 55 centesimi di cui 54 di tasse, nulla di nuovo sotto il sole. La nostra diaspora cesser solo negli anni 60 del 900, tutto questo per pagare i debiti di uno Stato appena nato e gi fallito: lItalia. Questa purtroppo una costante che ci attanaglia da 139 anni. Il novecento per il Popolo Veneto comincia ancor peggio: le avventure coloniali dello straccio-imperialismo italiano, la prima guerra mondiale che devaster in maniera terribile tutte le Venezie, la dittatura fascista (con la cessione al Reich tedesco da parte della RSI della provincia Veneta di Belluno), e dulcis in fundo la satanica fornace della II guerra mondiale. Con la fine del conflitto il nostro Veneto si ritrova con immani distruzioni materiali, la perdita di decine di migliaia di vite umane, ed dilaniato da una guerra civile. Il dopoguerra durissimo, sotto tutti gli aspetti: il nostro popolo, nonostante lo si cerchi in tutte le maniere di dividerlo con ideologie partitiche che nulla hanno a che vedere con la nostra storia e tradizione, reagisce con lo spirito tipico dei veneti lavorando a testa bassa senza sosta e risparmio. Tutto questo avviene bench il Veneto manchi di qualsiasi direttiva e guida strategica da parte della casta politica, burocratica, imprenditoriale e culturale al potere. Nonostante il servilismo dei Quisling che ritengono di rappresentare il Veneto i risultati di tanto lavoro e impegno da parte del Popolo Veneto si vedono, e sul finire degli anni 50 per la nostra Veneta Patria comincia una grande rinascita economica fatta di tante piccole aziende operanti in ogni settore produttivo che prender particolare vigore negli anni 6070 a cui viene dato il nome di modello Veneto in contrapposizione al cosiddetto triangolo industriale Torino-Genova-Milano, dove impera la grande industria. Questo primo boom economico non immune da aspetti negativi e profonde contraddizioni, che tuttavia sono in parte mitigate dalla tradizione, cultura e valori Veneti ancora presenti nella gente, tutto
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VENETO SERENISSIMO GOVERNO ci avvenuto anche se loccupante italiano ha tentato attraverso un etnocidio culturale perpetrato dalla scuola e dagli organi della cosiddetta cultura italiana di affievolire lo Spirito Veneto sia nella vecchia imprenditoria che nelle classi lavoratrici. Gli anni 80 e la prima met dei 90 sono caratterizzati da un secondo quanto effimero boom economico che prender il nome di miracolo del Nord-Est dovuto sia alla ben nota voglia di lavorare ed impegnarsi, ma soprattutto ad una serie di fattori quali: favorevole congiuntura internazionale, le continue super svalutazioni monetarie, i paesi emergenti non ancora stabilizzati sul piano economico (che adesso ci danno filo da torcere), il fregarsene di marchi e brevetti altrui con evidenti plagi. A tutto questo si aggiunga un perverso intreccio tra economia locale e statale che rompe gli ultimi argini etici e morali. Tutto ci crea lillusione in questa imprenditoria anarco-statal-capitalista di una totale arroganza e sicurezza che questo sistema pu andare avanti allinfinito, badando esclusivamente al proprio particulare (vedi: il Guicciardini) e fare subito tanti schei. giusto ricordare anche per dovere di narrazione lapparire di tutta una serie sterminata di articoli, libelli, studi, interviste che celebravano le vittorie di questi capitani dellindustria e i fulgidi destini del mitico Nord-Est finalmente affrancato dalla povert e dal sottosviluppo, dimenticando cosa aveva portato tutto questo. La ricetta per continuare questo sgangherato sviluppo economico era molto semplice: bastava cementificare quel poco di verde rimasto, spartirsi appalti e prebende, invocare la costruzione di nuove strade (nessuno ha ancora spiegato dove farle passare, visto il disastro urbanistico), chiamare sempre pi schiavi da ogni angolo del globo adducendo che non si trova pi personale, aspettare qualche altra svalutazione monetarie, e il gioco fatto. Con questa anacronistica colpevole sottocultura imprenditoriale che di Veneto aveva solo il nome siamo arrivati al disastro odierno. I reiterati richiami, inviti, appelli, fatti per anni dal Veneto Serenissimo Governo affinch si cambiasse strada, prendendo spunto ed esempio dagli insegnamenti della nostra Veneta Serenissima Repubblica, sono caduti nel vuoto. Non solo, ma veramente triste ricordare che allindomani del 9 maggio 1997 (dove intrepidi Veneti Patrioti avevano indicato a tutti la via verso la luce della libert marciana) la dirigenza imprenditoriale Veneta aveva chiesto, ergendosi a giudice supremo, al potere occupante pene esemplari per i coraggiosi. Questo gravissimo fatto mostra il terribile scollamento tra chi lotta, come il Veneto Serenissimo Governo, per dare un futuro dignitoso a questa nostra terra, e chi invece cerca ormai, completamente fuori dalla realt storica, di sopravvivere puntando non sulla seriet del lavoro ed impegno, ma sulla

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VENETO SERENISSIMO GOVERNO protezione dello stato italiano, dimenticando che questa entit artificiale arrivata da tempo al capolinea e che vive alla giornata con miserie di ogni tipo. Il Veneto come il resto della societ europea giunto ad una svolta, questa si determinata dal magma incandescente esploso dopo la caduta della Cortina di Ferro e dal conseguente annullamento degli accordi di Yalta, i quali stabilirono lo status quo in Europa. Un equilibrio sempre e comunque rispettato dalle due super potenze. Attorno a questa apparente stabilit si costruito il sistema economico e le alleanze politiche e militari. La caduta dei vecchi colonialismi, in particolare della Gran Bretagna e della Francia, ha liberato unulteriore serie di contraddizioni scatenato ovviamente sconvolgimenti epocali. semplicemente sciocco pensare che tutto questo possa essere contrastato con piccoli o grandi riassetti di politica industriale (non economica che altra cosa). Il Veneto Serenissimo Governo ovviamente tende nellesame generale a predisporre nuovi scenari aventi al centro la nostra terra Veneta. evidente anche a dei non esperti economici che lEuropa, e di conseguenza anche lItalia, sono in un cul de sac e non hanno nessuna possibilit di avere un ruolo autonomo o quanto meno di essere determinanti nei futuri processi geopolitici. LEuropa e le sue Nazioni hanno avuto un ruolo decisivo nel XIX secolo, in quanto possessori dei mezzi di produzione, degli approvvigionamenti e delle relative forze lavoro per gestirli. Lattuale classe dirigente economica e politica vecchia e superata dalla storia, agisce con due secoli di ritardo, non pu essere concorrenziale n sul piano produttivo n sul piano dei costi visto che riuscita a svendere la sua tecnologia a diretti concorrenti: in questo aveva perfettamente ragione Lenin quando affermava che i capitalisti venderanno la corda con cui verranno impiccati. Oggi 2005, come abbiamo gi pi volte scritto, il nostro Veneto si trova accerchiato da paesi emergenti sempre pi battaglieri e capaci di cogliere ogni opportunit che il mercato gli offre. Senza parlare della Cina, ormai diventata il capro espiatorio per tutti i fallimenti economici del regime e la casta politico burocratica imprenditoriale Veneta che lo sostiene. Ma altri Stati, India, Brasile, Cile, Russia, ecc., hanno gi da tempo superato la fase dei calzini, delle magliette e delle sedie puntando su prodotti di media-alta tecnologia e qualit, in grado in pochissimo tempo di dare colpi durissimi al nostro sistema veneto. A questo purtroppo si aggiunge per noi la palla al piede chiamata Italia, stato artificiale nato
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le quali, intrecciate alla caduta del mondo

bipolare e allaffacciarsi di nuove potenziali superpotenze (Cina, India e Brasile), hanno

VENETO SERENISSIMO GOVERNO per mano straniera, le cui spire mortali chiamate parassitismo, illegalit congenita, fisco rapace, inefficienza, corruzione ad ogni livello provocano costi ormai insostenibili nel campo energetico, nel sistema creditizio, nei trasporti, nella giustizia, ecc., e stanno portando la nostra veneta economia al collasso provocando cos la distruzione definitiva dellancor vasto tessuto imprenditoriale fatto di persone oneste e capaci. Purtroppo, come se non bastasse gi tutto questo, dobbiamo anche assistere in questi ultimi anni al disperato tentativo di restaurazione central-nazionalistica che sta provocando ulteriori danni in fatto di immagine e credibilit. Prima di passare al nucleo della nostra analisi bene sottolineare alcuni punti chiave del processo economico del Veneto che verr: 1- Ogni Paese deve produrre quello che gli pi consono. In questo sistema bisogna avere chiaro che il Veneto non in grado di contrastare in nessun modo le nuove potenze emergenti, sia per il costo della manodopera, sia per i sistemi non liberisti ma central-dirigistici, sia per un controllo quasi totale della forza lavoro: quindi pura demenza cercare soluzioni su questo terreno. Quello che le grandi potenze economiche non potranno mai riprodurre il Veneto stesso con tutte le sue immense risorse: Venezia, Verona, Padova, Vicenza, Cortina, lAltopiano di Asiago, il Lago di Garda, le Terme, le Spiagge, le Dolomiti, ecc. 2- Arrivare attraverso un piano complessivo e con svolte graduali a chiudere le esportazioni del nostro artigianato agricolo industriale. Le vendite dei prodotti della Veneta Serenissima Repubblica si fanno solo sul territorio della Repubblica con certificazione del marchio Veneto a prescindere dal valore. Questi e altri rapporti economici con i Paesi esteri non possono essere in funzione della richiesta ma in funzione delle necessit economiche e sociali della Veneta Serenissima Repubblica. In caso contrario si creeranno degli squilibri che porteranno certamente alla caduta della Repubblica Veneta. Il nostro modello non certo leconomia di mercato n uneconomia parcellizzata, la nostra sar uneconomia sociale avente luomo al centro dei propri obbiettivi e analisi. 3- Riconversione totale delleconomia e bonifica del territorio. 4- Costruire uneconomia legata al movimento turistico e a un sistema sanitario proiettato alla cura e riabilitazione degli ammalati di tutto il mondo.

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VENETO SERENISSIMO GOVERNO 5- Realizzare un sistema di produzione integrato ad un sistema agro-alimentare sanitario, avendo nel made in Veneto gli unici prodotti commerciali garantiti di qualit, quali arma vincente nel sistema agro-alimentare sanitario. 6- Sviluppo avanzato della ricerca scientifica legata al territorio, alle sue dinamiche economiche e al servizio del nostro Popolo e della sua economia. evidente che il sistema economico monetario UE Euro non in grado di soddisfare le necessit di ogni singolo Stato; in quanto qualsiasi persona, anche ignorante delleconomia, si rende conto che ad uno sviluppo ineguale corrisponde un sistema economico e monetario flessibile. La lira entrata nelleuro abbondantemente sovrastimata. Se si guarda lItalia, aldil dei problemi geopolitici storici, labolizione delle cosiddette gabbie salariali non solo non stata di nessun beneficio per il meridione ma ha aperto ancor di pi la forbice tra Nord e Sud, e questo percepibile da tutta la popolazione della penisola. Si possono trovare stimoli e possibilit solo se saremo in grado di prendere in mano i nostri destini. Noi riteniamo che se questo non avviene, se lItalia rester nelle sue attuali strutture, non solo i Popoli del centro-sud non avranno possibilit, ma certissimamente trascineranno anche le regioni del Nord alla catastrofe socioeconomica. altrettanto evidente che non ci pu essere n un arroccamento n un isolamento. Nessuna Nazione per quanto grande o per quanto piccola pu sopravvivere al distorto concetto di globalizzazione e a un suo essere presente nei flussi economici del terzo millennio. Il Veneto intenzionato e deve, alla luce di quanto sopra elencato, fondere il suo sistema monetario agli USA, e favorire tutti i legami che sul piano economico possano favorire questa scelta. Non il caso di entrare nei dettagli di possibili integrazioni e non agganci tra il dollaro e una eventuale moneta Veneta, comunque questo ha come presupposto che il dollaro abbia libera circolazione nella nostra Nazione. Questa scelta in politica monetaria dovr avere dei risvolti anche sul piano della Difesa, in un rapporto specifico tra la VSR e gli USA con un sistema di difesa integrato (ordine interno, difesa globale del confine territoriale e marittimo, partecipazione a missioni di contenimento e ricerca del terrorismo internazionale), il tutto da qualificare e quantificare in specifici colloqui e trattative. Fatta questa doverosa ed ampia premessa per meglio comprendere il nostro lavoro che seguir, il Veneto Serenissimo Governo divide il documento economico per capitoli di settore. Venezia, 21 ottobre 2005
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CAPITOLI DI SETTORE EDILIZIA


Ledilizia veneta futura, sia civile sia industriale, non sar pi invasiva, speculativa, inquinante, non rispettosa dellarchitettura locale e dellambiente ma dovr rispecchiare precisi parametri veneti affinch questo importante comparto economico diventi finalmente maturo e virtuoso. Le nuove costruzioni sia civili che industriali dovranno rispettare alla lettera i seguenti punti: A) la costruzione si deve integrare perfettamente con lambiente che la circonda, il progetto architettonico deve essere in sintonia con la cultura e la storia locale. B) I materiali da costruzione non devono essere tossici o inquinanti ma riciclabili nella quasi totalit. A questo vanno aggiunti precisi standard di risparmio energetico vedi: impianti di riscaldamento ad alta resa, riduzione della dispersione del calore abitativo ecc.. Tutte le costruzioni devono essere gi predisposte all'atto del progetto delle pi avanzate norme di sicurezza e della possibilit di installare pannelli solari o altri sistemi di energia alternativa. C) Finita per sempre l'epoca delle lottizzazioni, fatte a puro scopo speculativo, o per incassare soldi da parte del comune concedente per il mantenimento dello stesso a causa dei minori trasferimenti dallo stato centrale. D) Con le nuove Venete norme prima dell'autorizzazione di una nuova concessione edilizia si dovranno rispettare i seguenti parametri: le abitazioni civili dovranno essere possibilmente ubicate nell'interno del centro comunale o nei suoi immediati confini cercando di sfruttare le abitazioni gi esistenti restaurandole, o abbattendo quelle vecchie per edificare quelle nuove. Per evidenti motivi di costo nel portare i servizi e per la salvaguardia dell'ambiente, non pi possibile sottrarre altra terra e verde al nostro territorio e impedire cos altri scempi criminali sino ad oggi perpetrati. Basti pensare alle periferie orrende sotto il profilo architettonico che si estendono per km e km anche nei piccoli comuni. Per capannoni e centri servizi si dovr sfruttare l'esistente, se non compatibili

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VENETO SERENISSIMO GOVERNO per il nuovo uso si bonificano e come per le abitazioni si costruiscono nella stessa area. E) Dovr partire un vasto lavoro di restauro e conservazione non solo nel nostro ben noto patrimonio storico culturale maggiore, ma anche su abitazioni, ville, aziende, ecc. di valore storico paesaggistico locale che una volta sistemate, oltre a rendere pi attraente la localit, potranno essere date in uso ai cittadini per usi abitativi, commerciali, turistici. F) Le centinaia e centinaia di zone e zonette artigianali, industriali, commerciali, create negli ultimi decenni solo per i motivi citati al punto C, considerati gli alti costi sociali per il loro mantenimento, il loro valore produttivo molto basso e la perdurante deturpazione paesaggistica ambientale, verranno demolite e il territorio portato a nuova vita, attraverso la costituzione di parchi, giardini e opere di pubblica utilit, e tutto quello che pu tornare a dare un'immagine Serenissima. I lavoratori di questi centri saranno in buona parte impiegati nelle opere di abbattimento, risanamento. Idem anche se il lavoro sar molto pi lungo, difficile e costoso come la liquidazione del cancro petrolchimico di Mestre Marghera. Per concludere la nuova edilizia Veneta dovr essere al servizio dello sviluppo in sintonia d'intenti con l'intero comparto economico produttivo.

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INDUSTRIA ARTIGIANATO
Finita l'epoca delle super svalutazioni, degli schiavi "fatti arrivare" a frotte credendo cos di essere competitivi in un mondo in totale evoluzione. L'industria generalista veneta arrivata ad un bivio: o la sua definitiva scomparsa nel breve periodo o viceversa, anche se questo comporter grande lavoro e sacrificio, la sua rinascita. Tutto dipende da scelte e strategie che il Veneto Serenissimo Governo in tutti questi anni ha ripetutamente proposto, scelte drastiche e strategie di rottura oggi si impongono in questa precisa fase storica non essendo pi rinviabili. A) Censimento di tutte le industrie di ogni settore presente nel Veneto territorio, fatto da una commissione industria e artigianato nominata dall'autorit serenissima che dovr valutare: l'ubicazione, le dimensioni, il numero di dipendenti o collaboratori, il fatturato, i manufatti che produce, la qualit degli stessi, la loro reale diffusione nei mercati, il numero di brevetti o marchi registrati, se possiede centri di ricerca o uffici studi, l'et media dei macchinari, se per produrre beni l'industria provoca inquinamento e di quale tipo ecc.. Fatto questo studio approfondito si avr una mappa reale e certa della situazione industriale veneta, solo allora s potranno prendere adeguate decisioni che si possono al tal punto riassumere. B) Riunione in consorzi federativi di tutte le aziende che producano le stesse merci o similari (es. settore mobili e arredamenti) privilegiando le aziende che hanno una precisa identit nel mercato per prodotto qualitativo, brevetti, marchi, dimensioni ecc.. Questo servir a rafforzare l'immagine nei mercati, dare alla clientela una linea completa di prodotti whole range, maggiori garanzie di continuit aziendale seriet e qualit costante nei beni prodotti. Riduzione dei costi nell'acquisto di materiali, attrezzature, beni e servizi, visti i maggiori volumi in ballo. Utilizzo ottimale dei macchinari ed il loro ammortamento. Creazione di scuole di formazione per il personale in collaborazione con i centri tecnico professionale. Simbiosi con i dipartimenti universitari di facolt compatibili con il ramo industriale interessato con il fine di collaborare attivamente nella ricerca di nuove soluzioni, nuovi materiali, processi produttivi, innovativi, ecc.. C) Come coordinatore di questi consorzi vi sar un responsabile generale di nomina governativa proveniente come formazione professionale dal settore interessato al suo incarico. Il responsabile avr come compiti principali di fare da trait dunion tra il
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VENETO SERENISSIMO GOVERNO consorzio da lui diretto e il mercato. La gestione nella sua interezza, l'arbitro imparziale tra le varie anime imprenditoriali che compongono il consorzio. A fine anno relazioner e risponder del suo operato all'autorit Serenissima. D) I problemi per il vastissimo numero di aziende a carattere generalistico, solitamente di piccola dimensione, si fanno pi problematici a causa anche di aspetti umani e sociali che comporta il futuro di queste attivit. Spesso sono ditte con poca professionalit che sono sopravvissute, non prive di colpe, lavorando in condizioni difficili facendo doppioni dei doppioni di prodotti gi esistenti e vendendoli a basso prezzo. Le mutate condizioni economiche mondiali hanno permesso la nascita e l'arrivo di nuovi competitori esterni che hanno definitivamente messo in crisi questo tipo di attivit. Dopo il censimento le ditte o societ che non superano i parametri minimi stabiliti dall'autorit economica produttiva (vedi: capacit aziendale di integrarsi con altre realt lavorative, tipo di prodotto o servizio dato, dimensioni, progetti, modalit di produzione ecc.) per integrarsi con il nuovo modello economico Veneto si devono pilotare verso nuove realt. E) Per l'artigianato valgono con poche differenze i parametri fatti per l'industria: censimento consorzi. L'artigianato Veneto generalista non ha pi senso, pu ancora dare un notevole contributo nei servizi specializzati interni. Ma soprattutto dovr puntare a produzioni d'lite, rinverdendo una grande e antica tradizione Veneta dove le dimensioni, il fatturato e i numeri non contano ma conta la qualit sopraffina l'arte che si combina con la capacit di lavorare; se l'artigianato veneto seguir questa scia problemi per il futuro non ci saranno. F) Cosa si intende per tecnologia ricerca metodi di produzione? Si ha l'impressione che quando si parla di ricerca tecnologia ecc. si debba per forza andare verso astronavi o cose che sono fuori dalla nostra portata, nulla di pi sbagliato. La ricerca, la tecnologia vanno indirizzate verso le cose che vengono usate tutti i giorni e in questi campi c' ancora un potenziale enorme da sviluppare, e lo stesso dicasi per i metodi di produzione.

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AGRICOLTURA, FORESTE E ITTICOLTURA

Anche per l'agricoltura Veneta vale il discorso fatto per l'industria, siamo al bivio decisivo per il futuro della nostra produzione agricola e la sua millenaria storia. La situazione generale di questo importante comparto economico molto grave per una serie di fattori. Il primo in assoluto la spaventosa devastazione del nostro Veneto territorio, gi di per s piccolo di superficie, avvenuta tramite un'antropizzazione selvaggia e senza regole che nell'ultimo ventennio non ha avuto soste. A questo si deve purtroppo aggiungere il cancro dell'inquinamento dell'aria, delle falde idriche e del terreno. Somma di fattori altamente negativi che hanno impattato rovinosamente contro la nostra agricoltura e non solo (vedi il turismo), troncandogli di fatto la possibilit in molti casi di uno sviluppo armonioso ed economicamente compatibile. Cosa ancora pi grave l'inquinamento ha pregiudicato la qualit delle nostre colture e prodotti rendendoli pi vulnerabili alla concorrenza esterna. Altro aspetto negativo, oggi 2005 non esiste uno straccio di piano programmatico o di indirizzo futuro per la nostra Veneta agricoltura su cui confrontarci, se non le solite prebende umilianti e deleterie oltre che alle vuote parole d'ordine di regime buone per ogni occasione: fare sistema, eccellenza, qualit ricerca ecc. ecc.. Terzo aspetto: i prezzi pagati al produttore agricolo. Non bisogna mai dimenticare che l'agricoltura un bene primario cui non si pu rinunciare in nessun caso. Per questo motivo le regole che governano gli altri comparti economici, in molti casi non possono valere nel settore agricolo. Attualmente stiamo vedendo tutti noi cose assurde che purtroppo confermano l'annichilimento culturale di buona parte del nostro popolo. Si danno valori sproporzionati per chincaglierie, cianfrusaglie e altri cosiddetti "beni" mentre si fa un'enorme fatica a riconoscere qualche centesimo di euro in pi per prodotti genuini che sono destinati alla nostra alimentazione di tutti i giorni, e alla lunga possono incidere sul nostro benessere e salute. Tutto questo deve finire, il lavoro serio per il bene comune va pagato! Passiamo ora agli indirizzi programmatici: Potenziamento dei settori cardini della nostra Veneta agricoltura. Comparto zootecnico latte e carne, il pi importante per dimensione, fatturato e per l'enorme indotto che genera. E' bene ricordare, perch pochi lo sanno, che l'allevamento di bestiame fa lavorare tutti nessuno escluso. A tutto questo si aggiunge altro lavoro dato
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VENETO SERENISSIMO GOVERNO dalla filiera di trasformazione e vendita dei prodotti derivati. Difesa e valorizzazione delle razze bovine, ovocaprine autoctone, spinta nel creare unioni e consorzi di settore. Bollo di legge Marciano, ci riprende una tradizione Veneta vecchia di secoli che certifica al consumatore l'origine, la qualit, e la salubrit dei prodotti alimentari Made in Veneto. Certificazione, da non confondere con le attuali prive di reali credibilit e mai pienamente attuate. Alla selvicoltura massimo impulso, dovr svilupparsi su due piani diversi: 1) Forte rimboschimento in zone pedemontane e montane con piante d'alto fusto tipiche dell'ambiente circostante, con il fine principale di ripristinare l'equilibrio ambientale e paesaggistico. Il tutto volto a garantire rendita e il non abbandono dei luoghi d'origine una volta risanato l'ambiente; alla popolazione locale sar permesso lo sfruttamento controllato del legname. 2) Coltura di piante di rapido accrescimento per usi industriali e di biomassa, queste piante andranno a integrare o sostituire parte delle colture tradizionali non pi competitive. Data la raccolta completamente meccanica potranno essere piantate anche in zone marginali, dietro a queste nuove colture verr a crearsi un nuovo consistente indotto tecnico industriale. Per il settore vinicolo si dovr puntare a ottenere meno produzione ma pi qualit, inutile, e alla lunga controproducente, produrre migliaia e migliaia di ettolitri di vino non di altissima qualit che poi andranno inevitabilmente buttati via. Si dovr, ma non solo nel settore vinicolo, diminuire la forbice dei prezzi tra il contadino che produce e il consumatore che compra, tutto questo per incentivare la produzione di ottima qualit. Non siamo contro la ricerca scientifica nel settore agroalimentare, purch essa sia regolamentata da precise regole etico-morali. La VSR ritiene fondamentale un recupero della propria ricchezza marina impegnandosi, sia internamente che presso le sedi internazionali opportune, a promuovere il risanamento ambientale del bacino dellAdriatico (auspicando un coordinamento tra tutti i paesi rivieraschi basato su accordi quadro multilaterali). Il recupero ambientale passa anche attraverso un divieto totale verso tutte quelle pratiche di pesca che depauperano la flora, la fauna e lambiente marino, fluviale e lacustre. In questa prospettiva si ritiene importante uno sfruttamento controllato ed equilibrato delle ricchezze ittiche, bilanciando naturalmente lo sfruttamento ai fini alimentari con il necessario ripopolamento e fermo biologico.

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TRASPORTI, VIABILIT ED ENERGIA

Il Veneto Serenissimo Governo ritiene che altre grandi vie di comunicazione, sullo stile della cementificazione anni 60, risultino, oggi, di difficile realizzabilit nel territorio Veneto. necessaria, invece, una razionalizzazione delle grandi arterie stradali e autostradali, coniugandola con una visione dei trasporti non invasiva per il territorio ed integrativa tra i vari mezzi (interscambio gomma, ferrovia, aereo, nave). In questi anni abbiamo assistito alla liberalizzazione selvaggia dei trasporti, non solo a Ovest ma anche e soprattutto a Est. Negli ultimi anni incrementato notevolmente il traffico su gomma dallEst e, di questo passo, lo sar sempre di pi. Da un recente studio tedesco pubblicato su Der Spiegel emerge che un autocarro da 40 tonnellate reca un danno alle infrastrutture e allambiente pari a 16.840 auto/tonnellata/Km quantificabile, inoltre, a 1 euro a Km percorso. Basta pensare alle decine di migliaia di camion che attraversano la nostra terra per stimare limporto dei danni che quotidianamente subiamo per una continua politica dissennata dincentivo al trasporto su strada. E senza considerare le ore di lavoro perse in code estenuanti e di preziose vite cadute sullaltare dellasfalto. La soluzione proposta punta a razionalizzare le direttrici di grande viabilit potenziando altri mezzi di comunicazione (idrovie e ferrovie), associati allobbligo, per il traffico su gomma in transito, di viaggiare su rotaia/chiatta. Ci implica la revisione della rete ferroviaria ed un potenziamento degli interporti. Verranno potenziate le dorsali ferroviarie nord-sud / est-ovest con due binari per il traffico gommato e due binari per merci e passeggeri (con controllo sui tempi di viaggio delle merci). Parallelamente si cercher di potenziare i trasporti locali con sistemi non inquinanti, eliminando quei mezzi ancora basati sul petrolio sostituendoli con quelli ad energia pulita. Ci dovr valere anche per i mezzi locali privati (furgoni e similari): i veicoli commerciali adibiti al traffico interno dovranno essere obbligatoriamente dotati di motori eco-compatibili (ecodiesel e alimentazione elettrica). Il nostro Veneto attualmente autosufficiente nel campo dellEnergia Elettrica ma questo non ha portato alcun vantaggio alla nostra gente e alle nostre imprese. Visto il continuo crescere del fabbisogno italiano si sta pensando a costruire mega centrali elettriche in Veneto: ci non ammissibile! Sia per lo spazio territoriale richiesto ed
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VENETO SERENISSIMO GOVERNO usurpato che per limpatto sulla disponibilit dacqua e sulle ricchezze naturali. Per le esigenze future dovremo sfruttare tutte le opportunit che la nostra terra potr dare (ad es.: biomasse, pannellizzazione solare privata e pubblica, sfruttamento dei rifiuti, gas di produzione animale, moto ondoso). Per biomasse si intende materiale forestale, residui agricoli e agroindustriali, legno di potatura degli alberi da frutta, paglie dei cereali, steli, foglie residui di diverse coltivazioni. Incentivo alla realizzazione di mini-centrali, anche a livello familiare, con minori costi dimpatto, di controllo e di produzione. Le mini centrali costituiranno la fonte primaria di sviluppo energetico a livello familiare/aziendale e saranno collegate tra loro formando una rete ed il surplus eventuale verr messo in circolo a fini di risparmio o di rabbocco per i nodi sotto-produttivi. Questo rappresenta lindubbio vantaggio che in caso di black-out di uno o pi mini centri produttivi il sistema non si trova in difficolt. La VSR promuover dei comitati scientifici multilaterali con gli Stati Confinanti per promuovere ladozione di energie pulite anche oltre il territorio Veneto.

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CONCLUSIONI

Nella nostra analisi sulla Veneta Serenissima Repubblica dobbiamo vedere da una parte le cause dellattuale implosione economica e nello stesso tempo le odierne condizioni dei territori Veneti. indubbio che lindustrializzazione ed i suoi ideologismi hanno portato ad una disgregazione delle basi socioeconomiche della Veneta Serenissima Repubblica. Siamo di fronte a delle necessarie scelte, non solo sul piano dello sviluppo economico ma anche sulla capacit di ridurre le contraddizioni tra il centro, la periferia e il singolo. Come, quindi, arrivare ad una progressiva auto-eliminazione dello Stato Giacobino (economico e politico) per giungere alla creazione di una societ autogestita? Questa fase oltre ad avere dei tempi di realizzazione non brevi, deve essere compatibile con il processo di maturazione del singolo nel quadro delle dinamiche tra la periferia e il centro. Tutto ci non pu venire imposto ma deve essere favorito da appropriate scelte politiche-sociali-economiche. Quanto esposto non significa (e sarebbe un errore grossolano) che noi siamo alla ricerca della Repubblica di Platone o della Citt del Sole di Campanella, perch questo nel quadro di una visione idealistica tende a sottostimare gli interventi e le dinamiche popolari a favore di un restrittivo dibattito filosofico avente come conclusione un risultato idealistico pur partendo da una visione materialistica. Noi abbiamo come punto di riferimento lesperienza reale di Mos nel suo peregrinare con il Popolo dIsraele, la sua societ aveva come metro di partenza e di arrivo luomo e la sua famiglia, con tutte le sue contraddizioni e le sue necessit, ma partiva da una Legge ben chiara e inamovibile perch data da Dio (i 10 comandamenti). bene sottolineare quale sia la struttura delle tavole della Legge: esse sono divise nei 3 comandamenti religiosi, e nei 7 che evidenziano quale debba essere la condotta morale di ogni persona che vuole vivere nella nostra societ. Ogni modello di societ deve servire il mondo reale e non piegarsi allidealismo e alla metafisica, altrimenti diverr carta straccia. Il processo di autogestione va visto come un superamento della societ giacobina e dei suoi aspetti deteriori determinati da un individualismo antisociale in permanente contraddizione con laspetto comunitario. Pertanto lautogestione il tentativo di integrare lindividuo e la sua famiglia con il gruppo, questo non e non pu essere al di fuori dei
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VENETO SERENISSIMO GOVERNO rapporti economici. Pertanto una comunit autogestita deve avere delle finalit comuni con la Nazione, allinterno delle quali la contraddizione tra il lavoro e i benefici economici sia risolto allinterno dellautogestione, avendo la certezza della non uniformit dellapporto del singolo in considerazione delle finalit economiche e sociali dellinsieme. Pertanto nellautogestione non pu mai essere applicato il principio ognuno secondo le proprie necessit ma ognuno secondo i propri meriti, ovviamente con le necessarie correzioni sociali determinate non solo da una concezione egoistica del proprio essere, ma anche da un rapporto sussidiario con il tutto, ovvero il resto della societ autogestita, e con il resto della Repubblica. Pertanto al centro del sistema economico sar ridato progressivamente una funzione di indirizzo generale, con un ruolo di coesione territoriale e rappresentativa. Questo quadro dovrebbe dare lidea della diversit dei nostri rapporti con i possibili alleati: il non accettare modelli o sistemi a noi geopoliticamente non conformi, non avere uneconomia non integrata (vedi COMECON), essere in grado in tempi ragionevoli di superare i nostri partners sotto il profilo socioeconomico. Non devono essere le popolazioni della Veneta Serenissima Repubblica a cercare modelli esterni, ma le altre popolazioni ad aspirare ai nostri modelli e standard, pertanto la nostra societ deve avere con il resto del mondo un rapporto dinamico e di apertura. La proposizione del nostro standard non va confusa con la proposizione del nostro modello.

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