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Corso di laurea in Pianificazione della citt del territorio e del paesaggio

Laboratorio di Urbanistica - a.a. 2009-10

La questione centri storici e lesaurimento dellepoca riformatrice

prof. Carlo Natali

24 novembre 2009

Le zone territoriali omogenee e gli standard


Scopo principale

Decreto ministeriale 1 aprile 1968 n. 1404


(distanze minime a protezione del nastro stradale)

limitare linterferenza delledificazione con le strade Scopi principali regolare i parametri urbanistici sulle caratteristiche delle zone commisurare i servizi al carico urbanistico

Decreto ministeriale 2 aprile 1968 n. 1444


(limiti inderogabili di densit edilizia .... e rapporti massimi fra gli spazi per insediamenti . e spazi pubblici o riservati ad attivit collettive ) NB: si applica ai nuovi prg e ai pp e plc, ai re con pf

contenuti: definizione delle zone territoriali omogenee (da A a F - le zone A sono quelle di interesse storico artistico) le aree destinate a servizi o attivit collettive sono dimensionate standards in relazione alle z.t.o. in cui ricadono e alla destinazione specifica urbanistici delle aree produttive le aree destinate a servizi o attivit collettive sono dimensionate sulla base della tipologia di servizio i limiti inderogabili di densit edilizia, altezza e distanza dei fabbricati sono fissati per le varie z.t.o.

Un importante passo indietro

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incostituzionalit: i vincoli di zona sono a tempo indeterminato e entrano in vigore con il piano; lindennizzo avviene al momento dellesproprio, che potrebbe anche non avvenire mai
Porre limiti al diritto di propriet

Sentenza della Corte Costituzionale 55/68

NB: il dispositivo della sentenza lascia intravedere il modo di superare limpasse

Legge 1187/68 (detta tappo)

NB prevista come legge provvisoria in attesa di provvedimento organico sul problema

contenuti: i vincoli perdono la loro efficacia dopo 5 anni dallentrata in vigore del piano modificato larticolo 7 della L.U.
previsto lobbligo delle norme di attuazione previsto lobbligo di individuazione dei centri storici

Le aree per servizi previste decadono dopo 5 anni in tali aree entra in vigore il regime di legge Ponte

I centri storici entrano nel piano


I contenuti sono regolati dallarticolo 7 della L.U.
NB: si sono evoluti nel tempo

Il piano regolatore deve interessare lintero territorio comunale Legge 1150/42 la rete delle principali vie di comunicazione stradali, ferroviarie e, laddove occorra, navigabili, concepita per la sistemazione e lo sviluppo dellabitato, in modo da soddisfare le esigenze del traffico, delligiene e del pubblico decoro; la divisione in zone del territorio, con precisazione di quelle destinate allespansione dellaggregato urbano, ed i vincoli di zona da osservare nelledificazione; le aree destinate a formare spazi di uso pubblico o sottoposte a speciali servit; le aree da destinare a sede della casa comunale e della casa del Fascio, la costruzione di scuole e di Chiese e ad opere ed impianti dinteresse pubblico in generale.

(Cfr. con R.E con annesso P.F.)

Variazioni a seguito della legge 1187/68 la rete delle principali vie di comunicazione stradali, ferroviarie e navigabili e dei relativi impianti; la divisione in zone del territorio comunale con la precisazione delle zone destinate allespansione dellaggregato urbano e la determinazione dei vincoli e dei caratteri da osservare in ciascuna zona; le aree destinate a formare spazi di uso pubblico o sottoposte a speciali servit; le aree da destinare ad edifici pubblici o di uso pubblico nonch ad opere ed impianti di interesse collettivo o sociale; i vincoli da osservare nelle zone a carattere storico, ambientale, paesistico; le norme per lattuazione del piano.

Cenno ai contenuti del piano regolatore oggi

Un flash sui problemi del periodo


Carta di Gubbio (1960)

La questione del patrimonio storico (centri storici)


carenza legislativa e normativa gli effetti della rendita trasformazioni edilizie indiscriminate sacche di emarginazione e povert espulsione delle classi deboli

I centri storici sono beni culturali da tutelare nel loro insieme censimento dei centri storici e delle aree da risanare proteggere la popolazione che vi abita e lavora invito a introdurre la questione nella pianificazione Il peep centro storico di Bologna

La questione della casa


Le case ci sono, ma c sempre bisogno di altre!

Nellautunno del 69 manifestazioni per la casa e il lavoro

preparazione disegni di legge sulla casa, abbandonando la questione sulla riforma urbanistica

gli squilibri territoriali

Uno sguardo indietro sua maest il piccone

Gli interventi in centri storici nella citt borghese

strumento: lo sventramento

finalit dichiarate:
ragioni igieniche e sanitarie motivazioni di decoro urbano ragioni di controllo del territorio

finalit reali:
insediamento centrale delle classi borghesi capitalizzazione della rendita di posizione insediamento delle attivit remunerative

conseguenze:
perdita totale del patrimonio storico espulsione coatta della popolazione e delle attivit tradizionali ingenti spese pubbliche per gli espropri e le urbanizzazioni N.B.: tale pratica continua per tutto il periodo fascista 1889 risanamento del centro di firenze

Uno sguardo indietro il risanamento del centro di Firenze

Uno sguardo indietro dagli sventramenti al diradamento La teoria del diradamento


(G. Giovannoni)

strumenti: - demolizioni mirate - ricostruzioni in stile

finalit dichiarate:

ragioni igieniche e sanitarie motivazioni di decoro urbano conservazione del pittoresco

altre finalit reali:


insediamento centrale delle classi borghesi capitalizzazione della rendita di posizione insediamento delle attivit remunerative

conseguenze:
perdita parziale del patrimonio storico affermazione del falso progressivo ricambio della popolazione e delle attivit tradizionali contenute spese pubbliche

Piano di Bergamo alta -1927

Uno sguardo indietro il risanamento di Santa Croce 1936


Il progetto di R. Fagnoni (rielaborazione dis.)

diradamento

Il progetto dellufficio tecnico comunale

Uno sguardo indietro verso un nuovo orizzonte Il fermento culturale del dopoguerra
il piano particolareggiato di Assisi (G. Astengo 1960)

Uno sguardo indietro il piano di Assisi

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Uno sguardo indietro un importante passo avanti

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Il riconoscimento del valore culturale dei centri storici

Carta di Gubbio (1960)


I centri storici sono beni culturali da tutelare nel loro insieme censimento dei centri storici e delle aree da risanare proteggere la popolazione che vi abita e lavora invito a introdurre la questione nella pianificazione

Il peep centro storico di Bologna

Il P.E.E.P centro storico di Bologna


Il contributo di ricerca di G.F. Caniggia sulla formazione e sviluppo dei tessuti e la ricerca sul centro storico di Como

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Bologna: p.e.e.p. centro storico P.L. Cervellati, R. Scannavini

Bologna: la ricerca e la classificazione tipologica

Il P.E.E.P centro storico di Bologna

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Il P.E.E.P centro storico di Bologna

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Il P.E.E.P centro storico di Bologna

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La legge sulla casa


Articolazione della legge

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La legge 865/71 (detta per la casa)


NB: una delle leggi pi importanti per le innovazioni e per i nuovi istituti e piani introdotti

I titolo: programmazione/coordinamento intervento pubbl. II titolo: norme per lesproprio per pubblica utilit III titolo: modifiche alla L. 167/62 e altre leggi IV e V titolo: aspetti finanziari per ledilizia pubblica e agevolazioni

Principali innovazioni norme per lesproprio e per il calcolo delle indennit basate sul valore agric. medio (art.16)
fuori dei centri abitati dentro i centri abitati

Al P.E.E.P.
lestensione delle aree commisurata al fabbisogno decenn. di e.p.p. (<= al 60%; poi 40-70% con L. 10/77) (art. 29) assegnazione delle aree (art. 35): - cessione in propriet (20-40%) con convenzione (limitazioni) - concessione in diritto di superficie con convenzione corrispettivo per cessione e concessione istituzione del programma pluriennale del peep (art. 38)

istituzione dei P.I.P. (art. 27) individuazione opere di urbanizzazione 2


opere di urbanizzazione primaria: strade, parcheggi, reti tecnologiche, verde pubblico elementare (L. 847/64)

Il regime dei suoli

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Quali sono le opere soggette a concessione (articolo 1) La concessione : onerosa (sempre salvo i casi previsti dalla legge) parzialmente onerosa (edilizia convenzionata) gratuita (casi che la legge intende proteggere)
caratteri della concessione

La legge 10/77 (detta Bucalossi)


Principio (non esplicitamente espresso): Lo jus aedificandi non insito nel diritto di propriet: esso attiene a lente pubblico

esso concesso dallente pubblico Altre innovazioni Natura, soggetti, tempi e validit, limiti in assenza di strumento urbanistico onerosit della concessione

edilizia convenzionata programma pluriennale di attuazione sanzioni

contributo commisurato alle opere di urbanizzazione contributo commisurato al costo di costruzione

Il piano decennale e le norme per il recupero del p.e.e.


La crisi energetica e e sue ripercussioni sulla casa

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La legge 457/78 (piano decennale per la casa)


Le innovazioni

Necessit: programmazione degli interventi e finanziamenti caratteristiche costruttive caratteristiche tipologiche grandezza degli ambienti recupero del patrimonio esistente

caratteri delledilizia residenziale pubblica zone e piani di recupero norme per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente

Loro principali caratteristiche

manutenzione ordinaria manutenzione straordinaria restauro e risanamento conservativo ristrutturazione edilizia ristrutturazione urbanistica Sentenza della Corte Costituzionale n. 5/80
La concessione non portatrice di diritti nuovi

comunicazione al sindaco autorizzazione concessione concessione concessione previo piano attuativo

Cessa lopera riformatrice

Bibliografia

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- P. Sica, Storia dellurbanistica. LOttocento-1, Laterza, Bari 1981, pagg. 454-464, 567-571 - P. Sica, Storia dellurbanistica. Il Novecento-1, Laterza, Bari 1981, pagg. 335 e segg. - C.M. Billi, Il vecchio centro a nuova vita restituito, sta in AA.VV. Il disegno della citt, Alinea, 86 - A. Muzzetto, La celebrazione del decoro urbano. Il centro riordinato nel disegno della Firenze moderna, sta in AA.VV. Il disegno della citt, Alinea, 86 - F. cancellieri, Il disegno urbanistico di Firenze fra le due guerre: dal piano 1915/24 agli studi per la Firenze futura, sta in AA.VV. Il disegno della citt, Alinea, 86 - E. Detti, Firenze scomparsa, Vallecchi, Firenze 1970 - Bergamo, Laterza - P.L. Cervellati e R. Scannavini, La metodologia del restauro, Il Mulino, Bologna 1973 - Urbanistica n. 24-25/58 e n. 32/60 - Mamoli, Trebbi Storia dellurbanistica lEuropa del secondo dopoguerra Laterza Ba 1988, pagg. 517-518

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