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Massimo Famularo

Un paese di Merda?
Non chiedete di chi la colpa: colpa nostra.

Questo libro dedicato agli amici di noisefromamerika.org, sia ai lettori che ai redattori, per avermi restituito un bene molto prezioso che estremamente difficile conservare: il dubbio.

Epossibile scaricare gratuitamente il pdf di questo libro dal sito http://paesedimerda.wordpress.com oppure ordinarne una copia cartacea print on demand su http://ilmiolibro.kataweb.it/

Premessa All'inizio questo libro doveva intitolarsi Belpaese; scritto in una sola parola e, ironicamente, volto a sottolineare come per troppi versi il nostro paese tanto bello non lo pi (ammesso e non concesso che mai lo sia stato). Poi per mi era parso pi efficace e sottile, Quelpaese, sempre una sola parola, per arricchire e articolare il gioco di parole. Ricordate la canzone E va'... E va'...? Quella cantata da Alberto Sordi (testo e musica di Claudio Mattone) che fa: te c'hanno mai mandato a quel paese? Ebbene, quelpaese un modo educato per dire 'affanculo, quindi Quelpaese sarebbe il Belpaese che andato affanculo (non dico a puttane, che di questi che di questi tempi si rischia di essere fraintesi). Ma il titolo in assoluto pi efficace non poteva che essere Un paese di merda, meglio se con un punto interrogativo, magari, eventualmente, inserendo nel testo una breve nota sull'origine del nome. Poi stata diffusa un'intercettazione telefonica nella quale una certa persona diceva vado via da questo paese di merda sputtanando radicalmente il titolo. A questo punto che cosa si poteva fare? Cambiarlo un'altra volta? Oppure fregarsene e provare a portare avanti comunque il progetto? Io ho scelto, ovviamente, la seconda che ho detto. Ma quale sarebbe il progetto? Quello di fare delle domande ad una popolazione che sembra non volersene pi porre; di instillare il dubbio in chi per troppi anni ha voluto credere alle versioni di http://paesedimerda.wordpress.com
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comodo, cose tipo non metteremo le mani nelle tasche degli italiani, oppure noi non siamo come loro per intenderci. Serve a qualcosa fare delle domande basta? Senza portare avanti una linea oppure una tesi? Forse s e forse no. O forse una linea c' e viene fuori unendo i puntini sotto i punti interrogativi, come si faceva una volta sulla settimana enigmistica. Leggere per credere (o ricredersi).

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L'allenatore nel pallone Ve lo ricordate Marcello Lippi, l'allenatore della nazionale agli ultimi mondiali di calcio? Vi ricordate come ha gestito la squadra? Ricordate come lo avete giudicato insieme ad altri milioni di italiani? Che fine ha fatto Lippi? E' ancora al suo posto? Insomma, per gli allenatori di calcio abbastanza facile: se fanno bene o male il loro lavoro si vede e in genere chi ha il potere di nominarli e revocarli agisce di conseguenza in modo abbastanza rapido e incisivo. Dedichiamo la stessa attenzione al governo nazionale e alle amministrazioni locali? Un governo che, dopo aver ricevuto dall'esterno l'elenco delle cose da fare per fronteggiare la crisi, riesce a fare e disfare quattro manovre senza essere riuscire neanche a seguire le istruzioni come lo vogliamo chiamare? Eh, ma la politica si sa pi complicata e meno appassionante del calcio. Certamente, per scommettiamo che un po' di interesse vi viene se qualcuno vi spiega come la cattiva politica possa renderci tutti pi poveri e meno liberi? Se poi aggiungiamo che i danni e i debiti dei politici di oggi dovranno pagarli i nostri figli (sempre che non emigrino)? Non vi solletica la curiosit? Certo, per farsi un'idea corretta ci vorrebbe qualcuno che racconti le cose come stanno, invece di leccare il culo a destra e a manca, ma sul giornalismo e informazione c' un capitolo apposito. http://paesedimerda.wordpress.com
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Fermiamoci all'allenatore e al governo. Che incentivo ha un allenatore a far bene il proprio mestiere se, qualunque sia il risultato che porta a casa, sa che non verr mai licenziato? E se potesse aumentarsi lo stipendio a piacimento, sempre a prescindere dai risultati? Beh, certo ci sarebbe la reputazione, anche tenendo il posto e guadagnando quanto vuole, se la squadra perde si vede, ma soprattutto si vede in che misura colpa sua. E se l'allenatore, oltre a guadagnare e conservare il posto potesse scaricare le responsabilit? Magari sui dirigenti della squadra che interferiscono o sui tifosi che possono votare via internet formazioni e strategie di gioco? Non sarebbe il delitto perfetto? Cammina a testa alta, guadagna quel che vuole e quando la squadra perde, pu dire che non colpa sua, quando (per caso vince) ne pu' rivendicare il merito. Troppo bello per essere vero? Ma i nostri politici sono sempre l nonostante la squadra che allenano perda ormai da decenni. Non una sconfitta che le tasse siano cos alte, che siano destinate a crescere ancora, mentre i servizi che offerti dalla pubblica amministrazione son quello che sono e saranno sempre peggio? Che la crescita economica sia talmente bassa e il debito pubblico talmente alto, che a un certo punto i mercati hanno cominciato ad aver seriamente paura? Perch in politica (almeno in Italia) la squadra che perde non si cambia? Forse difficile capire, non dico se la squadra Italia vince o perde, ma anche se ha giocato bene o male? O forse perch ogni politico pu sempre dire che non colpa sua? O entrambe le http://paesedimerda.wordpress.com
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cose? Ma allora di chi la colpa? Facciamo un piccolo sforzo: val la pena interessarsi, visto che questi signori hanno il potere di rovinare la vita nostra e dei nostri figli? Ci vuol cos tanto a capire se l'Italia vince o perde? Se ci avevano promesso il federalismo e poi hanno eliminato l'ICI, l'unica tassa locale che avevamo cosa dovremmo pensare? Se dicevano che avrebbero ridotto le tasse e poi le hanno aumentate? Se dovevano essere contro i costi della politica e poi al voto sugli stipendi dei parlamentari non ci va quasi nessuno? Insomma, se fanno l'esatto contrario di quello che dicono, che cosa dovremmo concludere? Perch quindi non mandiamo a casa chi fa perdere la squadra Italia? Se non si capisce bene come vanno le cose, perch non protestiamo contro giornali e telegiornali ignavi e leccaculo? Se con la legge elettorale porcata ci impediscono di scegliere perch non la aboliamo con un referendum? Se gli allenatori rispondono delle proprie azioni, perch non dovrebbero farlo anche i politici?

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La verit ti fa male, lo so(quindi meglio non parlarne) Supponiamo di aver deciso di diventare inflessibili con i nostri governanti, almeno tanto quanto lo siamo con gli allenatori delle nostre squadre del cuore. Qual il primo problema che ci troviamo ad affrontare? Che la partita non ci mai concesso di vederla dal vivo. Nessuno di noi pu avere conoscenza diretta dell'operato complessivo del governo o degli enti locali. Ognuno avr la possibilit di sperimentare solo le misure che in qualche modo hanno delle conseguenze sul proprio quotidiano. Come si fa allora? Allora dobbiamo fare affidamento sulla telecronaca che ci fanno i mass media, i giornali, la televisione, i siti internet d'informazione. Qui casca un asino bello grosso: e se l'informazione che riceviamo non corretta? Se chi ci racconta il quadro della situazione troppo indulgente oppure troppo aggressivo? Non sar per caso che, se riusciamo valutare il CT della nazionale in modo pi efficace di quanto non ci riesce per il presidente del consiglio, dipende dalla qualit degli organi d'informazione? Cosa ci vuole per fornire un'informazione di qualit? La competenza? Certo, se uno non riesce a comprendere gli eventi di cui si occupa, dio solo sa come potr raccontarli agli altri. Ma probabilmente si tratta di una condizione necessaria, ma non sufficiente. Pu informarci in modo corretto un individuo che ha una marcata visione di parte? E uno che preferisce non http://paesedimerda.wordpress.com
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scontentare nessuno? L'organo di informazione Tizio che di propriet di Caio potr raccontarci liberamente la verit su Caio? Anche se Caio non d'accordo? Anche se dire la verit danneggia il suo proprietario? Forse, per fornire un'informazione davvero utile, occorre essere indipendenti ed avere il coraggio di portare alla luce anche questioni che, taluni, potrebbero considerare scomode e sconvenienti. A pensarci bene, ci sar sempre qualcuno scontento, per qualsiasi notizia si voglia dare: non possibile fare contenti tutti. Come sono i media italiani? Sono indipendenti? Sono abbastanza coraggiosi? Sul piano dell'assetto proprietario, l'azionariato diffuso o in capo ai giornalisti l'eccezione e non la regola. I media italiani hanno quasi tutti un padrone, che, logicamente, si guardano bene dallo scontentare. A occhio,inoltre, i quotidiani e le riviste hanno quasi tutti un orientamento politico pi o meno marcato per cui difficile pensare che siano indipendenti. Quelli che l'orientamento ce l'hanno meno marcato (o in direzione di lobby diverse dai partiti) piuttosto probabile che non siano esattamente coraggiosi. Quindi come siamo messi con i giornali? Che quelli molto schierati attaccano troppo e a prescindere quelli dell'altra parte, mentre quelli meno schierati preferiscono non farsi nemici. Ci possiamo fare un'idea corretta della situazione con questi giornali? Ma forse sono troppo disfattista. Forse non proprio come http://paesedimerda.wordpress.com
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dico io. Prendiamo una notizia a caso. L'Economist, giornale inglese nel 2001 si prende la briga di sostenere che un certo signore non adatto a governare il nostro paese. Nel 2011, dopo che questo signore ha governato otto anni su dieci esiste un vasto consenso che quel giornale straniero avesse ragione. Sempre nel 2011 i giornali italiani pi moderati si decidono ad ammettere questa realt, che il loro omologhi stranieri con diversa enfasi e riportano ormai da 5 o 6 anni. Vorr dire qualcosa se i nostri giornali ci mettono 10 anni pi di quelli stranieri per raccontarci come stanno le cose? E le televisioni? Beh la RAI pubblica, che, detto cos sembra nobile democratico. Per all'atto pratico vuol dire che sono i partiti politici a decidere chi fa informazione e cosa va in onda. Oppure a nominare chi lo decide che poi lo stesso. Se la carriera di un giornalista o di un personaggio televisivo dipende dalle decisioni dei politici come pensate che si comporter? E facile: se troppo indipendente o dice cose sgradite lo fanno fuori. Che qualit di informazione possiamo aspettarci da un'istituzione del genere? E le TV private? Beh quelle sono quasi tutte di propriet della stessa persona, (che, guarda caso, lo stesso signore che la stampa straniera ha capito con 10 anni di anticipo essere inadeguato Coraggiose? Alla fin fine, se ci mettiamo tanto tempo a capire che i politici che abbiamo non sono all'altezza di allenare la squadra Italia http://paesedimerda.wordpress.com
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al

compito).

Saranno

indipendenti

allora?

anche perch i massmedia non sono all'altezza del compito che dovrebbero svolgere.

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Lo stronzo televisivo Gi che parlavamo di informazione e mass media viene naturale evocare lo stronzo televisivo. Alzi la mano chi, guardando la televisione, non ha mai pensato: ma tu guarda questo qua che, non sa cantare, non sa recitare, non sa fare niente di artistico, becca un mucchio di soldi per stare in TV mentre noialtri dobbiamo spezzarci la schiena lavorando ? Cos pochi? Pensavo molti di pi. E' molto peggio di quanto credevo. Scherzavo. Mettiamola in un altro modo. Guardando la TV o un qualsiasi giornale di Gossip tutti quelli che vedete hanno un qualche merito particolare per essere oggetto della vostra attenzione? Merito inteso in senso ampio, va bene anche, semplicemente essere bello. Ecco, guardandovi in giro c' qualcuno che non bello, non sa fare niente di speciale eppure ve lo ritrovate sui teleschermi e sui giornali? Almeno sui giornali di un certo tipo, che per in Italia sono un po' tutti i giornali, perch tutti i giornali sono di quel tipo, ma questa un'altra storia. Dicevamo stronzo televisivo? S perch al maschile si riesce a metterla in modo non troppo inutilmente volgare. Che parola avreste usato per l'equivalente femminile? Lasciamo perdere. Facciamo finta che abbiate, con una punta di invidia, riscontrato che in giro c' un certo numero di personaggi famosi, o presunti tali, che non ben chiaro perch lo siano. E' sufficiente per indignarci? No. http://paesedimerda.wordpress.com
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Se un numero enorme di persone disposta a pagare un biglietto per andare a teatro ad ascoltare barzellette in dialetto o con cadenza, romanesca, fiorentina, napoletana o simile il problema non si pone. Per quanto possa urtare la suscettibilit dei palati pi fini, quei signori un merito ce l'hanno: fanno ridere. C' l'evidenza incontrovertibile di quelli che escono di casa e pagano un biglietto per andarli a vedere. Ok e con questo? Con questo, anche il tizio che vedete in televisione (o sui giornali etc) un merito ce l'ha. Ce l'ha perch la gente lo guarda e l'emittente televisiva (o l'editore per il libro o il produttore per il film) trovano utile investire su questa figura. Quando smetter di rendere in termini di risposta del pubblico lo cancelleranno. A posto cos? S e no. In RAI ad esempio, mica comanda il pubblico. Se la gente detesta un personaggio e non lo guarda, l'azienda perde denaro. Scatta quindi la correzione? Col cavolo. In RAI possono fregarsene del gradimento del pubblico (ok ok entro certi limiti) perch se l'azienda perde pagano i contribuenti. Come come? Non solo in RAI possono propinare agli italiani personaggi incapaci e sgraditi, ma poi ci tocca anche pagare il servizio? S cos. Cornuti e mazziati? S. Ma allora quel principio che anche il personaggio pi incapace e inutile un merito ce l'ha ed quello di fare ascolti cade? Se siamo obbligati a pagare un servizio pubblico deciso dai politici o dai burocrati di turno cos. Va beh, per nel privato sar diverso. L se non fai ascolti ti http://paesedimerda.wordpress.com
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cacciano. L la forza dei soldi dovrebbe spingere il merito. No? Dipende. Dipende da quante sono le alternative possibili. Se oltre al servizio pubblico, che paghi per forza, ci fosse una sola alternativa privata che succede? Succede che, se per caso fanno cagare entrambe, finisce che guardi il meno peggio. Anche perch parecchi l'alternativa non guardo la TV neanche la prendono in considerazione (un vero peccato, dovreste provare: liberatorio). Quindi se il servizio pubblico serve i comodi dei politici piuttosto che i gusti dei consumatori, l'unico concorrente ha vita facile no? Stiamo dicendo che se la RAI fa cagare, allora Mediaset pu infischiarsene dei gusti dei consumatori? Non completamente, un minimo di decenza (sempre decrescente) si deve mantenerlo. E' poi non neanche detto che, chi non viene scelto per i propri meriti, poi meriti non possa averne. Ma allora quindi qual il problema? Vi piacerebbe se foste obbligati a pagare un'automobile che qualcun altro ha scelto per voi? E' pi accettabile se la macchina a che vi rifilano tutto sommato e mediocremente dignitosa? Non meglio poter scegliere cosa comprare coi propri soldi? Se meglio scegliere, perch la RAI la paghiamo e la scelgono gli altri? Qualcuno potrebbe dire che col digitale terrestre la scelta si enormemente ampliata. Che con la TV a pagamento (satellitare o no) se le trasmissioni non meritano non dovrebbero avere vita http://paesedimerda.wordpress.com
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facile. Vero. Per prendete dieci persone a caso tra i trenta e i settant'anni e chiedete di nominarvi i primi sei canali televisivi che gli vengono in mente. Scommettiamo che molte delle risposte si assomigliano? A quanti proprietari fanno riferimento quei sei canali? Quante delle dieci persone hanno la TV satellitare? Il discorso della propriet impreciso: i politici della RAI non sono proprietari, per decidono cosa trasmette. Quindi chiediamoci: dei sei canali che la gente conosce di pi, quanti diversi soggetti ci sono a decidere i programmi? Pochi? Uno solo? Riepilogando, forse un po' di stronzi televisivi, che non fanno granch per meritare i propri compensi ci sono. Ai vostri gusti scegliere quanti. Di certo alcuni (direttamente o indirettamente) li paghiamo e non possiamo dire di averli scelti. Ci sono poi delle persone che in TV non ci vanno, o ci vanno molto poco, eppure in teatro o in libreria vendono parecchio. Che so, Luttazzi, Guzzanti (sia Sabina che il fratello) oppure, guardando al passato,Biagi, Montanelli. Sono quelli che qualcun altro ha scelto che non dobbiamo guardare.

E' giusto pagare per quello che non scegliamo? E non poter avere quello per cui saremmo disposti a pagare?

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Par condicio del cazzo Dopo l'allenatore nel pallone, che resta in sella con qualunque risultato e i telecronisti troppo faziosi oppure invertebrati, non possiamo trascurare i tifosi troppo innamorati della propria squadra, ovvero le cattive abitudini dei cittadini nei confronti dei partiti politici. Ce ne sono due particolarmente degne di attenzione: 1. Prestare fede ai propri pregiudizi pi che alle evidenze fattuali 2. Ostinarsi stolidamente a dare pari dignit a tutte le posizioni, a prescindere da quanto siano suffragate o addirittura falsificate dall'evidenza disponibile. Il punto 1 sembra inverosimile: chi pu mai essere tanto ottuso da negare l'evidenza? Molti di noi, parecchie volte. Nel bel libro Illusioni Italiche, Luca Ricolfi, cita l'esempio della canzone Non Francesca. E' chiaro a tutti che il protagonista non vuole accettare una realt che lo fa soffrire, si tratta di un meccanismo naturale, che gli esperti chiamano riduzione al minimo delle dissonanze cognitive. Prima di bollare come pietoso l'atteggiamento descritto nella canzone di Battisti, dovremmo chiederci se anche noi non facciamo altrettanto. Continuare a chiamare liberale un partito che nei fatti si dimostrato liberticida non vuol dire negare l'evidenza? Ostinarsi a chi dice di avere a a cuore le sorti dei pi deboli, mentre invece http://paesedimerda.wordpress.com
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che se ne frega abbondantemente dei giovani precari, dei pensionati ridotti alla fame e della classe media oppressa dalle tasse? Insomma quando ci ostiniamo a votare con la stessa obbiettivit con cui sosteniamo la squadra del cuore quando perde, quanto siamo diversi dal (presunto) cornuto della canzone di Lucio Battisti? La par condicio del cazzo un altro bel tema. E' chiaro a tutti, che per fare un dibattito serio occorre che tutte le posizioni siano equamente rappresentate, quindi se devo discutere dell'opportunit di costruire il ponte sullo stresso di Messina o sulla convenienza della linea alta velocit in val di Susa, bene che io abbia sia relatori favorevoli che contrari al progetto. Bene, quand' che questo principio degenera? Quando trascuriamo di considerare la competenza e le evidenze fattuali. Se organizzo un dibattito, dove in favore del nucleare ho un professore universitario e contro Adriano Celentano c' qualcosa che non va. Non perch debbano parlare solo gli esperti, ma perch lampante che, sulla questione, non c' equilibrio tra i due. Se uno riporta duecento studi seri sui rischi del nucleare, occorre trovare un esperto che ne abbia altri, altrettanto attendibili per avere un dibattito serio, se gli contrapponiamo un cantante con una vaga vocazione messianica, che parla della fine del mondo prossima ventura, magari faremo intrattenimento, ma sul piano dell'informazione stiamo facendo solo casino. Su alcuni argomenti, come la religione, l'orientamento sessuale e altri temi che afferiscono le scelte degli individui, http://paesedimerda.wordpress.com
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sacrosanto che tutte le opinioni abbiano pari dignit; ci sono per delle questioni che invece sono invece vere o false in base a dati di fatto disponili. Non pu essere che l'economia italiana stia peggio delle altre per un relatore e meglio secondo un altro e che il moderatore si rallegri di questa coincidentia mirabilis: ci sono numeri pubblicamente disponili alla portata di tutti, se l'Italia cresce meno degli altri stati europei per 10 anni di fila indubbio che, rispetto a quella misura, ha fatto peggio. E' ingiusto e e chi fuorviante trattare come pari chi nega quell'evidenza

l'afferma, tanto quanto scorretto equiparare la posizione seria ed argomentata di un esperto con quella palesemente infondata di chi esperto non . Ma chi e come dovrebbe sottolineare queste differenze? I soliti giornalisti? Magari chiedendo conto a chi fa delle dichiarazioni avventate degli argomenti a supporto? Se dici che in Italia c' meno crisi che altrove a quali indicatori fai riferimento? Alle persone che nella tua esperienza vanno al ristorante? Quant' scientifico quest'approccio? L'Istat che dice? E' pi attendibile l'Istat o la tua esperienza aneddotica? Se Tizio dice che la disoccupazione (o la criminalit o il prodotto interno lordo o qualche altra grandezza misurabile) cala e Caio che invece aumenta, visto che ci sono organizzazioni che la misurano, sar bene il caso di dirimere la questione guardando ai numeri invece di pontificare in astratto dando l'impressione che abbiano ragione tutti (e quindi nessuno)? Tutte le volte che ci apprestiamo allegramente a credere alle http://paesedimerda.wordpress.com
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promesse di personaggi che in passato non le hanno mantenute, non sar il caso di ricordarci della canzone di Battisti? Se uno di mestiere fa l'astrofisico, ed ammesso politicamente a pontificare di Economia solo perch figlio di un'economista famoso, sar mica il caso di prendere con le molle quello dice (se avete pensato a qualcuno che fa di cognome Sylos Labini avete colto nel segno)? Piuttosto che ingurgitare acriticamente l'ingente quantit di cazzate che volano per aria, non sar il caso di porsi qualche legittimo dubbio ogni tanto?

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Primo

Intermezzo:

Processo

alle

intenzioni

(excusatio non petita) Come ho gi detto questo libro all'inizio doveva intitolarsi Belpaese e questo titolo andava inteso in senso ironico. Mi rendo conto che la prima cosa che viene in mente di fronte a un approccio di questo genere : ecco un altro spocchioso stronzo di sinistra, che si crede un intellettuale, ma soprattutto che si crede superiore a noialtri e gode a denigrare il nostro paese Dico di sinistra perch, almeno a parole, alla destra in Italia, dovrebbe stare a cuore il concetto di patria. O Almeno cos era fino all'arrivo della Leganord. Ma a parlare di destra, sinistra, Leganord e legami tra queste tre parole finiremmo fuori tema. Intanto il titolo del libro quello che , nelle prime pagine non si parlato in modo edificante di un certo signore, che notoriamente ce l'ha coi comunisti, pertanto l'ipotesi dello spocchioso stronzo di sinistra che denigra l'Italia qualcuno potrebbe averla fatta. Certo, se aveste le prime pagine attentamente e senza pregiudizi, dovreste aver gi capito che cos non . Ma prestare attenzione e non avere pregiudizi non esattamente l'approccio pi comune, pertanto questa breve excusatio non petita tutto sommato ci pu stare. In questo libro non c' nessun intento gratuitamente denigratorio nei confronti del nostro paese, n atteggiamento di superiorit intellettuale o di altro tipo. Per dirla tutta, in questo http://paesedimerda.wordpress.com
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libro ci sono anche pochissime affermazioni. Il grosso costituito da domande; questioni che forse, a mio modesto avviso, sarebbe opportuno porci. Risposte poche, o possibilmente, nessuna. Ne volevate forse? Non vi bastano quelle dispensate a piene mani e di continuo e dagli intellettuali (di sinistra, ma anche no), dai politici (di destra, ma non solo) e dai predicatori? In ogni caso se non ne avete abbastanza, non chiedetele a me che non sono n intellettuale, n politico, n predicatore.

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A volte ritornano (e altre volte pure) Chiuso l'intermezzo possiamo provare a riprendere il filo del discorso. Dicevamo dell'allenatore, che rimane alla guida della squadra, nonostante le palesi sconfitte e dei telecronisti che fanno male il loro mestiere. Tutta colpa degli altri allora? Assolutamente no. L'allenatore siamo chiamati a votarlo periodicamente e i telecronisti possiamo selezionarli col telecomando oppure con il portafogli punendo quelli che ci raccontano cazzate. Il problema che, purtroppo, ci vuole un certo spirito critico per accorgersi delle cazzate che ti raccontano, come pure per riconoscere che i nostri hanno toppato. Certo, in alternativa si pu aspettare che il paese vada a puttane, ma non esattamente la via meno dolorosa. Colpa nostra dunque? Diamo un'occhiata a quello che fanno i vicini che, notoriamente, possiedono l'erba pi verde. Ve li ricordate Bill Clinton e Tony Blair? S, Clinton era quello dello scandalo sull'infedelt coniugale, ma per il momento non rilevante. La domanda mirava a sottolineare un tratto che accomuna questi due signori: dopo aver fatto quello che ritenevano opportuno, in un tempo ragionevole, si sono tolti dai piedi. I nostri politici invece? Sarebbe anche troppo facile sostenere che, le rare volte che riesci a cacciarli dalla porta, rientrano trionfalmente dalla finestra. Qualche tempo fa avevo letto di un controllore che aveva multato Tony Blair sul treno per l'aeroporto. All'epoca non mi http://paesedimerda.wordpress.com
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venuto in mente che a Londra (almeno per Heathrow) il biglietto consentito farlo anche sul treno, previo pagamento di un piccolo sovrapprezzo, per cui la notizia, in s era farlocca. Il pensiero che ha distratto la mia attenzione da questa banale considerazione stato: ma pensa tu se in Italia, ex presidente del consiglio in aeroporto in treno ci va in treno e, figurati poi, se qualcuno oserebbe mai osare fargli una multa. Credo che la mia reazione sia alquanto sintomatica di come i politici vengano percepiti nel nostro paese. Non ha caso Giannatonio Stella ha coniato il termine Casta, ormai entrato a pieno titolo nel lessico comune. I politici nostrani, all'occorrenza possono cambiare colore, opinioni, idee e punti di vista, ma restano fedeli ad un principio incrollabile: non mollare mai. Assolutamente logico e comprensibile: voi lo lascereste a cuor leggero un lavoro, che paga bene, costa poca fatica, vi lascia liberi di fare quel che volete e dove nessuno si degna di giudicarvi sui risultati conseguiti? Ma facciamo qualche nome e cognome, che altrimenti si potrebbe dare l'impressione di vole lanciare il sasso per poi nascondere la mano: Gianfranco Fini. Non c' bisogno di andare a vedere cosa fosse l'MSI quando questo signore ha cominciato la sua carriera politica, limitiamoci agli ultimi quindici anni. Che cosa successo? Che lo schieramento politico (e poi il partito) del quale stato tra i fondatori (ma non tra i proprietari) si distinto per l'incapacit di attuare le riforme di cui il paese aveva http://paesedimerda.wordpress.com
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bisogno, lasciando che la situazione si aggravasse e per una serie di provvedimenti (mono)clientelari, e illiberali quando non segnatamente liberticidi. Ok, cosa fa un bel giorno questo distinto signore? Si accorge con nove anni di ritardo rispetto all'Economist e cinque o sei rispetto alla stampa estera, che quell'avventura nulla di buono poteva portare al paese e decide di cambiare strada. Vista l'insipienza dell'opposizione-che-non-si-oppone pu sembrare naturale che in molti abbiano applaudito al gesto. Lasciando perdere i tecnicismi, per i quali non gli riuscito di far cadere il governo, credo che dovremmo chiederci: dobbiamo confidare che questo signore possa fare qualcosa di buono per il nostro paese? Quando era al governo e ne avrebbe avuto l'opportunit, non lo ha fatto, quanto credito dovremmo dagli ancora? Non sarebbe il caso che si facesse da parte? Ovviamente quel che vale per Fini, mutatis mutandis vale per molti altri leader politici di tutti gli schieramenti. Certo, qualcuno potrebbe avere l'attenuante di essere stato al governo molto meno tempo o in qualche caso mai, ma non possiamo valutare criticamente anche chi stato all'opposizione? Chi stato incapace di costruire un'alternativa credibile? Chi ha subito passivamente gli attentati mossi ai fondamenti del nostro ordinamento giuridico? Chi ha collaborato con le proprie assenze in votazioni importanti con la distruttiva azione del governo? Chi si proposto al nord del paese in modo tanto impresentabile da spingere tanti onesti cittadini a votare Asterix http://paesedimerda.wordpress.com e la trota
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incantata? Insomma alla fine, loro son sempre l e noi continuiamo a mandarceli, non sarebbe il caso di valutare criticamente se ne vale ancora la pena? Possibile che non ci siano alternative pi credibili e meno sputtanate?

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L'insostenibile ipocrisia dell'ovvio Dei politici quindi abbiamo detto male ed stato esercizio facile. Meno banale dir male di noi stessi, poich questi politici son quelli che noi abbiamo scelto, scegliamo e in ultima analisi ci meritiamo. Che altro si pu dire di noi elettori? Evviva i buoni e abbasso i cattivi. Se uno lo dice cos sembra stupido e banale. Per, se un politico va in televisione e vi dice che bisogna aiutare i poveri, punire i colpevoli, ridurre gli sprechi eccetera eccetera allora? Allora non banale? Non ci vuole tanto ad essere contro la guerra, contro il crimine a favore della giustizia. Il problema sono sempre quei dettagli tipo: Chi paga il conto? Qual' il male minore, quando non c' bene tra le opzioni disponibili? Per dirla in modo raffinato, sono tutti froci col culo degli altri. Se qualcuno trova questa espressione offensiva o non politicamente corretta, un po' mi spiace, ma non so che farci. Dalla lettura del resto del libro, si evince chiaramente che non c' nessun intento omofobo nel testo, si tratta esclusivamente di efficacia comunicativa: percepite che c' una differenza tra dire perdindirindina oppure ekkecazzo. Tutta questione di enfasi. Dicevamo quindi: tutti froci col culo degli altri. Prendiamo la pace. Chi non la vuole la pace? Chi cos stupido da non rendersi conto che in guerra la gente muore? Che http://paesedimerda.wordpress.com
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muoiono gli innocenti, le donne e i bambini oltre, a va sans dire, i soldati? Forse sono solo i militari guerrafondai inebriati dalla folli dal delirio di onnipotenza? Oppure gli affaristi che, siccome dalle guerre ci guadagnano, vuoi vedere che quasi quasi le provocano? Non sar che questi militari ciechi si trovano solo nella letteratura distopica e satirica (tipo dott.stranamore)? Non sar che forse il problema non se hai voglia o meno di fare la guerra? Che forse nessuno ha voglia di farla la guerra? Che gli affaristi guadagnano sulle armi vendute, non su quelle che hanno ammazzato? Che invece certe volte devi imbracciare il fucile non per ammazzare gli innocenti, ma per difenderli? Ma parlavamo dell'ipocrisia dell'ovvio. Avete forse dubbi che vorremmo tutti offrire cure mediche a chi ne ha bisogno e assistenza a chi in difficolt? Ok, non proprio tutti, diciamo tutte le persone degne di questo nome. Che si fa quando il cuore da trapiantare uno mentre i pazienti bisognosi sono dieci? Quando un individuo un rene sarebbe disposto anche a cederlo, ma non esattamente gratis? Quando uno vuole morire in pace e qualcun altro vorrebbe costringerlo a vivere nel dolore in nome di un qualche bene superiore? Questi sono i dettagli ai quali meno banale e facile rispondere. Se per una scelta tipo allocare l'unico organo disponibile tra i vari pazienti bisognosi, un criterio razionale, seppur sgradevole, tutto sommato accettabile, ce l'ha, la realt fatta di circostanze molto pi scomode da maneggiare. Tipo che i http://paesedimerda.wordpress.com
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medici, i pompieri e i poliziotti hanno l'ingrata pretesa (pensate un po') di farsi pagare per salvare le vite umane. Cos come vuole soldi in cambio chi vende beni di prima necessit. Come facciamo con quelli che hanno le necessit e non hanno i soldi? Con quelli che sembrano bisognosi e poi non lo sono? Non sono, allora, le scelte il vero problema da affrontare? Quelle maledette alternative in cui il guadagno di uno va pagato con la perdita di un altro (se vi piace la terminologia anglosassone potremmo parlare di zero sum game) ? Se su questo che dovremmo concentrarci, perch non lo facciamo? Perch tolleriamo che i politici promettano quello che non possono mantenere? Che i giornalisti non lo facciano presente? Che nei dibattiti si riesca sempre a concordare su quello che ovvio, salvo evitare accuratamente di parlare di quello che ovvio non ?

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Il buono il brutto e il cattivo Dopo aver colpito a destra e a manca, tra politici e giornalisti, ci eravamo timidamente incamminati lungo la strada perigliosa dell'autocritica nei confronti dei comuni cittadini. La via per l'inferno notoriamente lastricata di buone intenzioni, per altrettanto notoriamente, sempre all'infermo porta. In che senso? Metti che una persona, che si trova in un momento di particolare bisogno, occupi una casa che non sua. Pu essere una madre single con il suo bambino; pu essere un indigente, che non ha alternative, oppure un disabile. Chi c' l'ha il pelo sullo stomaco per opporsi o anche solo per dire che non giusto? Chi talmente spietato e senza cuore? Facciamo una bella premessa: diciamo che l'interesse della persona in questione, visto che si trova in difficolt, va tutelato e che riteniamo giusto che se ne faccia carico la collettivit. Chiarita la premessa, lasciare che occupi l'immobile che non suo la scelta migliore? Non stiamo dimenticando qualcosa? Che fine ha fatto l'interesse del legittimo proprietario? Dipende da chi ? Cambia qualcosa se si tratta dello stato, di un ricco possidente o di un altro disgraziato; che magari sta peggio di quello che ha occupato? Proviamo a chiarirci: vogliamo aiutare chi bisognoso? S. Il bisognoso ha agito in modo legittimo? No. In nome del nobile intento di aiutare il bisognoso, dobbiamo tollerare che la legge venga violata? Due torti possono fare una ragione? http://paesedimerda.wordpress.com
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Mettiamo che le tasse per chi fa impresa, commercio o libera professione siano assolutamente insostenibili. Il contribuente tartassato che pu fare? O soccombe oppure evade. Se le tasse sono veramente insostenibili, come negare che il tartassato abbia le sue ragioni? E' forse preferibile che chiuda bottega? Prendiamo per buono che abbia ragione e supponiamo di voler comprendere le sue ragioni. E' giusto tollerare che evada? Magari di tanto in tanto condonargli il passato? Non sar che, a forza di evadere, le entrate dello stato si riducono e finisce che le tasse dobbiamo alzarle ancora? Non sar un circolo vizioso, evado-per via delle tasse alte dell'evasione? Forse l'idea di fare uno strappo alla regola, in nome di una qualche nobile giustificazione, tipo voglio aiutare il bisognoso e il tartassato proprio non ce la fa non proprio il massimo. Ma qual l'alternativa? Abbandoniamo chi ha bisogno? Lasciamo fallire chi tassato oltre misura? E se invece di correggere una stortura con un'altra stortura provassimo semplicemente a raddrizzarle? Se aiutassimo il bisognoso DOPO che ha liberato quanto aveva occupato in modo illegittimo? Se concordassimo col tartassato che ridurremo le tasse, ma che poi le tasse ridotte si pagano senza sconti? Pi in generale, a forza di fare eccezioni e tollerare gli strappi alla regola: che fine fanno le regole? Se vigono a intermittenza (per alcuni si applicano e per altri no), che regole sono? Posto che si possono civilmente discutere e magari anche
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e poi alzo- le tasse per via

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democraticamente modificare quando opportuno, non sarebbe estremamente pi semplice se le regole, finch sono in vigore, scegliessimo di rispettarle e basta? D'altronde, se facciamo un paragone con l'educazione, come viene su un ragazzo a cui viene data sempre vinta? Che educazione sviluppa, se ogni volta che infrange una regola viene perdonato? Il condono, non forse premio per chi ha violato le regole e uno smacco per chi le ha sempre rispettate? La tolleranza per le infrazioni, anche se sembra avere una buona giustificazione, a lungo termine non finisce per fare pi danni di quelli a cui vorrebbe riparare? Di tutte le giustificazioni e delle attenuanti del caso (era in difficolt, lo ha fatto per bisogno, non ce la faceva proprio) non si pu ben tenere conto senza mandare in malora le regole?

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Tutti meritocrati col culo degli altri Di meritocrazia si riempiono la bocca in tanti. Del resto abbastanza banale: in un paese dove non funziona mai niente e la colpa non mai di nessuno, alla gente mediamente girano le scatole; di conseguenza abbastanza unanime il giudizio che ci sia bisogno di far posto a chi le cose vuole metterle a posto, no? Dipende. Che vuol dire meritocrazia? Qualcosa tipo che vinca il migliore? Lasciamo fare ai migliori, ai pi meritevoli? Come fai a non essere d'accordo? Difatti quasi tutti sono felici di riempirsi la bocca con certe chiacchiere. Ma tutto qui? Tutto rose e fiori? A pensarci bene, forse, la medaglia del migliore che vince ha un rovescio sgradevole. Quale? Che per far vincere i migliori, qualcun altro deve cedere il posto. Ecco questo, in giro, si sente dire molto meno. Paghiamo di pi chi pi bravo? Applausi da destra e da sinistra (anche politicamente). Tanto gli applausi sono gratis. Ma provate a dire: chi sbaglia paga scommettiamo che gli applausi sono molti di meno? Certo il biglietto della lotteria dove tutti possiamo vincere, fa comodo a tutti. Ma dovr pure esserci un prezzo da pagare, o no? Il prezzo che nessuno vuole pagare, consiste nel punire chi non fa quel che deve o lo fa male. Per questo siamo un po' tutti meritocrati col culo degli altri. A tutti piacerebbe che i cervelli invece di fuggire a far grandi le altre nazioni rimanessero in Italia o no? Ma se non vogliamo pagarli, non gli consentiamo di esprimere le loro potenzialit, gli http://paesedimerda.wordpress.com
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anteponiamo sistematicamente il mediocre di turno, come pretendere che non se ne vadano? Tutto giusto, tutti d'accordo. Premiamo il merito, che vinca il migliore. Ma che vuol dire questo? Vuol dire che in cattedra dovrebbe salirci chi pubblica su riviste internazionali, non chi va a letto/ figlio/amico del barone o no? Vuol dire che fare impresa, commercio, libera professione dovrebbe voler dire competere liberamente, per soddisfare i bisogni dei clienti e ottenerne il compenso che decide il mercato, non sguazzare nei privilegi medioevali, che le corporazioni difendono in modo cos efficace o no? Come fanno i meritevoli ad affermarsi, se non gli si da la possibilit di competere? Come biasimarli se fanno le valige e ci lasciano in balia dei mediocri? Pu esserci mai meritocrazia senza concorrenza? A parole, forse. Ma quelle sappiamo tutti bene quanto contano e tutti abbiamo davanti agli occhi come la mancanza di concorrenza tagli costantemente le gambe al merito. Ma perch cos importante la concorrenza? Perch se il merito lo decide, una commissione, un esperto o la burocrazia siamo punto e a capo. Se non meriti, quale il modo migliore per tenerti il posto? Evitare il confronto con chi potrebbe soffiartelo: per questo esistono le corporazioni, gli ordini professionali, confindustria e, ca va sans dire, i sindacati. Quando l'utente finale a decidere, il cliente, il paziente, il consumatore, come fa il mediocre a vincere? Non ci riesce e per questo cerca di evitare la competizione. http://paesedimerda.wordpress.com
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Ma sempre possibile misurare il merito? Come la mettiamo col medico, che fa di tutto per salvare un paziente e poi non ci riesce? Come distinguiamo un processo giudiziario complicato, che richiede anni di lavoro, da uno semplice che si poteva risolvere in breve? Come giudicare un professore eccellente, che si trova davanti una classe impossibile? Beh, un punto di partenza potrebbe essere non basarsi unicamente sul risultato, quando non dipende integralmente dal soggetto che vogliamo valutare (caso del medico), cos come distinguere risultati che necessitano di impegni differenti. Lo sforzo, ad esempio, si pu sempre misurare. Gli interventi chirurgici di routine si possono distinguere facilmente da quelli particolarmente complessi. Se fai solo interventi di routine e ne fai molti meno della media dei tuoi colleghi forse ti impegni di meno o no? Se faccio un esame ai tuoi studenti prima e dopo il corso dove insegni e nessuno ha capito niente posso farmi un'idea di quanto sei capace a spiegare? Certo ci sono varie professioni dove valutare il contributo del singolo operatore complicato, ma complicato non vuol dire impossibile no? Non sar poi utile chiedere un parere al destinatario finale dei servizi (pazienti, studenti, etc.)? A questo punto, puntuale come la morte e le tasse arrivano le buone intenzioni e i buoni sentimenti: come la mettiamo con chi pi debole? Con chi a competere proprio non ce la fa? Vogliamo far vincere sempre i pi forti? Basta chiarirsi: doveste farvi operare al cervello o al cuore, http://paesedimerda.wordpress.com
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preferireste che a farlo fosse il pi capace e il pi esperto dei chirurghi, oppure uno che non un granch, ma ha tanta buona volont? E per guidare l'aereo su cui viaggiate con tutta la famiglia? Fareste amministrare i vostri soldi a uno che ha difficolt con l'aritmetica? Insomma, non sar che quando i migliori vengono lasciati emergere naturalmente stiamo meglio tutti quanti? Perch? Forse perch se lasciamo insegnare ai docenti migliori avremo studenti pi preparati; se lasciamo fare il medico a chi pi capace, avremmo meno incidenti e pellegrinaggi verso i santuari della medicina. Se uno pi debole, piuttosto che proteggerlo artificialmente e lasciare che faccia danno alla collettivit, non si potrebbe aiutarlo a fare qualcosa di diverso? Non potrebbe essere che il cattivo medico diventi un buon professore? Non meglio per tutti, e soprattutto per lui, se cambia mestiere? Non sar che la difesa dei pi deboli spesso il paravento ipocrita di chi vuol farsi gli affari propri? Prendiamo un paese che voglia dare un sussidio ai bisognosi o agli invalidi. Questo lodevole intento incompatibile con concorrenza e meritocrazia? Perch mai dovrebbe esserlo? Proviamo a pensarci. Se la condizione di svantaggio misurata in modo oggettivo e il sussidio, oltre che proporzionato alla condizione di bisogno, anche sostenibile dal bilancio pubblico, aiutare chi sta peggio porta due benefici alla collettivit: chi percepisce il sussidio, viene messo in condizione di dare il proprio contributo alla http://paesedimerda.wordpress.com
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torta che mangiamo tutti, mentre gli altri hanno la serenit di sapere che nel momento del bisogno non saranno abbandonati. Qual la differenza tra l'avere o meno una cultura del merito? Che se la cultura del merito esiste, probabilmente, anche il sussidio sar calcolato in modo appropriato, gli abusi saranno puniti pi di frequente el'effetto di questo istituto sar di migliorare il benessere della collettivit senza ingiustizie. Che succede se non c' meritocrazia? Che il sussidio finisce a chi non ne ha bisogno, che gli abusi vengono tollerati e che alla fine il costo diventa eccessivo per i contribuenti e si finisce per ridurre indiscriminatamente le prestazioni per tutti. Pertanto, la domanda per chi legittimamente ha a cuore le sorti dei pi deboli, : saranno pi tutelati nel paese del falso altruismo ipocrita, dove la regola "armiamoci e partite", oppure in quello dell'egoismo meritocratico, dove si dice aiutati (nei limiti del possibile) che poi lo stato ti aiuta? Volendo tirare le somme alla fine? Alla fine a parlare di meritocrazia gratis sono buoni tutti e ci si pu fare anche bella figura. Ma a che serve senza contemplare un bel calcio nel sedere a chi non merita?

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Secondo poetico?

intermezzo:

permettete

un

pensiero

Il siparietto coniato da Luciano De Crescenzo in Cos parl bellavista e ne il mistero di Bellavista assolutamente irresistibile: chi che non ha mai sperimentato quel frustrante momento di dubbio, in cui possiedi un'illuminazione e non sai bene se si tratta di una profonda verit universale oppure di una cagata pazzesca? Quelli a cui manca la seconda alternativa mancano di autoironia e, in genere, di senso critico il che pu condurre alla megalomania e alla perdita del senso della misura. Non meglio imparare a ridere di s, prima di trovarsi soli a prenderci sul serio, mentre il resto del mondo ride di noi? Che dire? Il pensiero poetico cos. Ci sono per quelli a cui manca pure il primo termine, quelli che di illuminazioni, neanche a parlarne. Bene, quelli sono i cittadini determinanti del paese di merda e di loro (a loro?) parla questo libro. A che scopo allora questo capitolo? Perch secondo me, sotto sotto qualcuno leggendo fin qui ha ancora l'impressione che mi voglia atteggiare ad intellettuale di sinistra spocchioso e, diciamolo pure un po' stronzo. A costoro, dunque va posta la domanda: permettete un pensiero poetico?

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Titolo: Intellettuali di sinistra Carissimi filosofi del cazzo, che sputate nel piatto in cui mangiate, avete mai pensato che se veramente il mondo fosse la merda che dite voi sareste gli stronzi pi grossi?

Piaciuto il pensiero poetico? Certo, un minimo di senso della misura e della giustizia, imporrebbe a questo punto una stoccata anche agli intellettuali di destra, ma non ce n' bisogno. Non esistono.

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La teoria del Cancro Sociale Vi piaciuto l'intermezzo? Se non vi piaciuto, tenete presente che non obbligatorio leggere il libro dall'inizio alla fine. A questo proposito, vi raccomando la lettura dei dieci diritti imprescindibili del lettore secondo Daniel Pennac, in particolare il numero 1, Non leggere e il numero 2 saltare le pagine. Comunque, per riprendere il filo, avevamo parlato di Allenatori-Politici che fanno male il proprio mestiere e di giornalisti-leccaculo che, forse, lo fanno anche peggio, cos come di una popolazione, che non sembra particolarmente capace di tutelare i suoi interessi. Che altro ancora rimane da dire? Beh si potrebbe parlare del cancro sociale, per esempio. Di che si tratta? Dell'idea che il problema non risieda soltanto nei vertici, come ben esposto da Stella e Rizzo ne La Casta e da Maurizio Viroli ne la libert dei servi. La casta, ormai lo sappiamo tutti, la punta dell'iceberg, quel gruppo di privilegiati, maledettamente attaccati ai propri privilegi e stramaledettamente bravi a mantenerli. La libert dei servi ci parla di invece dei principi, personaggi che hanno un qualche potere (dall'assessore comunale al barone universitario passando per il professionista corporativo di turno) e dei loro servi, ossia accoliti e portaborse scelti per fedelt pi che per merito che scelgono deliberatamente la via del vassallaggio servile perch massimizza il loro vantaggio individuale. Come si arriva al cancro? Partendo da una constatazione estremamente http://paesedimerda.wordpress.com
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banale: questi signori restano dove stanno e noi tutti tolleriamo che questo avvenga. La storia ci insegna che, quando sono in pochi a opprimere eccessivamente il resto della popolazione, si apre la strada della rivolta (ricordate Maria Antonietta?) Perch dunque non ci rivoltiamo? Perch la TV ci ha istupiditi? Perch siamo geneticamente servi? Oppure perch anche noi ci guadagniamo (o crediamo di guadagnarci) qualche cosa? Quale delle alternative vi sembra pi plausibile? La teoria del cancro sociale ipotizza che il successo di determinate organizzazioni (mafia, casta, corporazioni), che operano come parassiti a danno del resto della societ, si fondi sulla collaborazione (in parte retribuita) del resto della popolazione. L'idea fa un po' paura perch molto comodo credere che l'origine di tutti i mali siano i comunisti o i liberisti o i mercati finanziari o finanche un ometto attempato dal dubbio senso dell'umorismo. Se il problema siamo noi allora sono veramente cazzi amari. E' un po' come scoprire che l'assassino del giallo che stiamo leggendo lo stesso investigatore invece del solito maggiordomo. Anzi peggio, come rendersi conto, che noi lettori abbiamo collaborato attivamente con il colpevole. In che senso il male siamo noi? Nel senso che i membri della casta e i principi del caso (o del cazzo se preferite) non elargiscono benefici solo a se stessi e ai propri protetti (raccomandati o quel che ), ma anche ad altri ed ampi strati della popolazione. Parliamo di milioni di persone e di voti, con http://paesedimerda.wordpress.com
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voto inteso non solo in senso strettamente politico, ma anche pi ampio e generale di consenso. Di che benefici e di che voti si tratta? Noi tutti votiamo costantemente, con il telecomando o il mouse (o il tap sul tablet) fornendo ai mass media l'audience che consente di monetizzare la pubblicit; con il portafogli comprando libri e riviste; con i piedi rimanendo residenticontribuenti della repubblica; con il culo, rimanendo a casa quando una nazione civile dovrebbe scendere in piazza. E i benefici? Quali potrebbero essere degli esempi di vantaggi garantiti ad ampi strati della popolazione dei parassiti della casta dirigente? Pensioni (baby e non) e altre indennit sproporzionate rispetto ai contributi versati e in ogni caso rispetto alle disponibilit presenti e, pertanto, finanziate con debito a carico delle generazioni future. Ma anche i posti di lavoro, all'interno di enti pubblici e privati, elargiti secondo logiche tutt'altro che meritocratiche o vagamente concorrenziali. Visto che non ci vogliamo far mancare nulla, perch limitarsi a distribuire gli impieghi esistenti e quelli utili in modo da comprare consenso? Perch, visto che si pu far debito che qualcuno un certo giorno pagher, non creare anche dei posti non esattamente utili alle imprese o alla collettivit? Quale dovrebbe essere il limite? La decenza? A beh, allora siamo a posto. Ma la lista potrebbe ben continuare oltre. Non tutti bramano o si accontentano del 'posto fisso', molti hanno desideri e ambizioni diverse. Per loro c' la strada della rendita di posizione: la via pi facile per vincere concorrere con quei http://paesedimerda.wordpress.com
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pochi con cui ci si pu agevolmente mettere d'accordo. Allora limitiamo il numero dei tassisti, dei farmacisti, dei notai. I notai??? Una specie assurda di ibridi con le prerogative dei funzionari pubblici e la remunerazione di liberi professionisti: vorr dire qualcosa se quasi ovunque nel resto del mondo civile l'importante funzione della certificazione assolta in modo diverso con sensibili risparmi per la collettivit? Restando nei confini della legalit, c' la giungla burocratica a tutela degli ecosistemi professionali dai medici agli ingegneri, passando per avvocati, medici e dentisti; e la perniciosa abitudine di sussidiare a spese dei contribuenti imprese zombie che, non solo in un contesto normale sarebbero morte da tempo, ma spesso non sarebbero mai nate. L'universit ovviamente non menzionata perch per numero e chiusura si colloca al differente livello delle corti dove i servi razzolano in libert ai piedi di principi e baroni. Per chi poi appena appena pi spregiudicato c' naturalmente l'evasione fiscale e il crimine organizzato che foraggiano una cospicua parte della popolazione. Sacrilegio mettere mafiosi e altri delinquenti nella stessa proposizione degli evasori fiscali? No, proprio no. Per quanto dalle nostre parti l'evasione sia tollerata come un peccato veniale e da qualcuno addirittura rivendicata come un diritto; per quanto gli avvocati del diavolo siano sempre pronti a ricordare che moralmente il furto meno grave dell'omicidio (se per quello pure l'omicidio meno grave della strage...) bisogna essere chiari: se tiriamo una http://paesedimerda.wordpress.com
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riga tra delinquenti e persone per bene, gli evasori finiscono nella prima categoria, insieme agli assassini e ai mafiosi. Tornando a bomba, non vi convince l'idea che se gli stronzi possono fare il bello e il cattivo tempo perch noi (o almeno molti di noi) glielo consentiamo in cambio di un piatto di lenticchie di grandezza variabile? La storia del cancro parecchio sgradevole, non solo perch come malattia sociale estremamente complessa da combattere, ma perch difficile anche solo prenderne coscienza. Vogliamo fare un parallelo? Pensate alla mafia, usata nella pi ampia generale accezione del termine, come sineddoche di tutti i tipi di criminalit organizzata. Qualunque persona per bene (anche parecchie che tanto per bene non sono) vi dir che contraria alla mafia e applaudir al fatto che di tanto in tanto si riesce a mettere dentro qualche boss o altro esponente. Ma perch cos difficile sradicarla? Perch ci sono milioni di persone che, direttamente e indirettamente ricevono dei vantaggi dalla sua esistenza, cos come migliaia di politici, amministratori pubblici e simili . Voi? Proprio voi che ricevete dei benefici dalla mafia? Com' mai possibile? E' possibile. Come chiamare altrimenti, i posti di lavoro e l'indotto creati dai centri commerciali, dalle opere pubbliche (spesso non completate non necessarie e a volte neanche utili) e dalle altre attivit imprenditoriali avviate e gestite da mafia spa o da altri con i suoi denari? Come chiamare i sussidi e i posti di lavoro pubblici usati come ammortizzatore sociale, quando non come vera e propria merce di scambio, da http://paesedimerda.wordpress.com
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politici che, se non sono diretta espressione della mafia, quanto meno ad essa non sono sgraditi? Ma, prendere anche solo coscienza del problema, significa riconoscere che mafioso non solo un folcloristico signore con i baffi e la lupara; mafioso anche l'atteggiamento diffuso nelle classi politiche egemoni nelle regioni rosse del centro Italia, come nei salotti buoni dove si coniano leggendarie espressioni tipo pesare le azioni invece di contarle. Ma sto paragone con la mafia dove vorrebbe andare a parare? La tesi che che il Cancro inteso come malattia sociale una brutta bestia e per quanto ci impegniamo a curarne i sintomi, non potremo mai liberarcene se non ammettiamo fino a che punto radicato dentro di noi. Sacrosanto indignarsi per le ostentazioni della casta e per il nepotismo dei principi, sopratutto quando periodicamente (tipo quando i mercati finanziari ci sfiduciano il debito sovrano) prendiamo coscienza di quanto esteso e grave il danno arrecato alla collettivit. Tuttavia, senza una radicale presa di coscienza della nostra complicit in queste dinamiche ,il cancro rimarr per sempre un male incurabile.

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Piove governo ladro Sganciata la simpatica bomba del paragrafo precedente in caso di continuare con l'autocritica, no? C' la crisi (non solo l'ultima del debito, una crisi a cui far ricorso c' sempre) la gente non arriva a fine mese. La disoccupazione sta rapidamente devastando il paese. Quelli che un lavoro lo trovano sono precari e non possono costruirsi un futuro. Lo stato che fa? De Andr cantava: Prima pagina, venti notizie, ventuno ingiustizie e lo stato che fa? Si costerna, si indigna e si impegna, poi getta la spugna con gran dignit (Don Raffa,Album:Ottocento,anno:) Ma esattamente che dovrebbe fare lo stato? Assumere i precari e i disoccupati? Obbligare le imprese ad assumerli? Poi se le imprese non ce la fanno pi che si fa? Le nazionalizziamo oppure sussidiamo pure quelle? Sono tutte possibilit, non c' che dire. Ma allo stato i soldi per fare queste cose chi glieli da? Non glieli diamo noi con le tasse? Quindi tutte le volte che chiediamo allo stato di darci qualcosa dovremmo ricordarci che le tasse aumenteranno (sempre per chi le paga). Non sono gi abbastanza alte? Ma lo stato i soldi non pu stamparseli? Oppure esercitare il proprio potere sui cittadini per fare in modo che i problemi si risolvano? Togliere ai ricchi per dare ai poveri? Purtroppo non cos semplice, come troppi fanfaroni vorrebbero far credere. Vi piacerebbe che qualcuno vi imponesse di che colore http://paesedimerda.wordpress.com
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mettere le scarpe o cosa mangiare a cena? Certo, pu essere che qualcuno vi costringa con la forza e che non possiate opporvi, ma con quanto entusiasmo lo fareste? Se a voi non piace che qualcuno vi dica cosa e come consumare, che dovrebbe dire chi vende o produce se volessero imporgli quanto e come guadagnare? Insomma lo stato che cerca di fare troppo il padre-padrone finisce per assomigliare ad una dittatura. Esagerato? Ricordate la famosa frase, attribuita a John Fitzgerald Kennedy? Diceva pi o meno non chiedere cosa lo stato pu fare per te, chiediti piuttosto quello che tu potresti fare per lo stato Cultura troppo differente? Altro paese altra visione del mondo? L'economista Giorgio Topa rilevava sul Blog noisefromAmerika che ad esempio il concetto che normalmente esprimiamo con la parola sfigato, in inglese viene reso con loser. Ma loser significa letteralmente perdente. Quindi mentre noi tendiamo a credere che le nostre disgrazie dipendano dalla cattiva sorte, nella cultura anglosassone c' una atteggiamento diametralmente opposto nell'attribuzione delle responsabilit. Il perdente uno che ha giocato e ha perduto e che non pu biasimare altri che se stesso. Peraltro, visto che ognuno pu giocarsela, nulla vieta che il perdente di oggi possa diventare il vincitore di domani e la letteratura popolare piena di storie di questo genere. Invece contro la cattiva sorte non c' speranza: ve li ricordati i vinti del Verga? Dove ci porta questo discorso? Forse a chiederci qual il http://paesedimerda.wordpress.com
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risultato a livello aggregato del differente atteggiamento individuale. Che fine pu fare un paese popolato di disgraziati che si piangono addosso? Dove a vent'anni hai gi la mentalit dei pensionati della citt vecchia di De Andre, quelli che li troverai l, col tempo che fa, estate e inverno a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo. Non sarebbe il caso di rimboccarsi le maniche? Certo, a nessuno piace combattere con i mulini a vento, per contro ci si potrebbe chiedere: a che serve battersi se i giochi sono fatti in partenza? Difatti parecchi non si battono e, come si suol dire, votano con i piedi. Sar mica un caso che il nostro paese, secondo uno special report dell'Economist caratterizzato da un numero di laureati che emigrano maggiore di quelli che entrano (determinando quindi un saldo negativo tipico dei paesi in via di sviluppo)? Ma eravamo partiti dall'idea che Piove governo ladro e dove siamo arrivati? Che forse non una grande idea dare sempre la colpa allo stato, al governo, alla sfortuna e compagnia bella. Magari potremmo aggiustare il tiro, prima abbiamo citato Kennedy, ma forse pi appropriato parafrasare Hemingway (ricordate per chi suona la campana?): non chiederti di chi la colpa se vivi in un paese di merda: chiediti in che misura colpa tua!

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Il padre di tutti i mali Rimetti a noi nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori. Messa cos come si fa a non essere d'accordo? Se chiedi perdono al padreterno per i tuoi peccati, dovresti essere quantomeno disponibile a perdonare gli altri per i torti che hai subito. In fondo, la stessa cosa che chiedi tu, considerando che i tuoi peccati sono equiparabili a torti che hai fatto a lui. Parliamo del perdono, quindi, una cosa buona e giusta finch rimaniamo entro i limiti del rapporto particolare tra te e quel signore invisibile che stabilisce chi va in paradiso e chi all'inferno, o al massimo entro la cerchia degli affetti pi cari. Fuori da questi casi particolari, si tratta di un principio anarchico pericoloso e destabilizzante. Il perdono una cosa cattiva? Com' possibile? Lo nella misura in cui essere perdonati consente ad un individuo di sottrarsi alle proprie responsabilit. Gli economisti parlano di moral hazard. In pratica, quando sottoscrivi un'assicurazione contro un certo rischio, entro certi limiti, hai un incentivo ad essere meno cauto con riferimento al rischio assicurato, perch sai che, se qualcosa va storto, l'assicurazione sopporter in parte o del tutto le perdite derivanti dal tuo comportamento. Questo pu avvenire perch, non disponendo di informazione completa sulla tua condotta futura, l'assicuratore non pu incorporare esattamente nel premio che paghi le conseguenze delle tue azioni. http://paesedimerda.wordpress.com
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Ma che centra tutto questo con discorso di fondo di questo libello impertinente? Proviamo a guardarci un po' intorno e a farci due domande. Com' che nei paesi normali governati ed alti dirigenti si dimettono appena sfiorati dall'ombra di un dubbio e da noi condannati e pregiudicati restano in sella nell'indifferenza generale? Perch l'elasticit morale del bel paese consente di tollerare scandali che altrove sarebbero impensabili e quindi le caste di ogni colore possono spingersi oltre la decenza? C'entra qualcosa l'assunzione delle proprie responsabilit ed il perdono generale nei confronti della sua assenza? Avete mai fatto caso che nel nostro paese la colpa non mai di nessuno? Un governo che ha una maggioranza enorme prima non combina niente e poi capace di sostenere che colpa dell'opposizione (quando non dei giudici o dell'oroscopo). Che avrebbe dovuto fare l'opposizione unirsi alla maggioranza? Se i partiti d'opposizione sono tanto inconsistenti da riuscire a perdere anche correndo da soli di chi la colpa? Degli avversari che tirano i rigori a porta vuota? Degli elettori che ratificano la loro incapacit di proporre un'alternativa credibile? Pi la compagine eterogenea pi difficile per gli elettori attribuire le responsabilit dell'operato del governo: se la colpa di quello che va male un po' di tutti, come se non fosse di nessuno (argomento per il quale ad es. Popper riteneva i sistemi elettorali maggioritari preferibili a quelli proporzionali). Stesso discorso per l'opposizione, che ha tante voci diverse spesso anche in contraddizione tra loro. La mancata attribuzione delle http://paesedimerda.wordpress.com
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responsabilit rimuove il principale incentivo ad una condotta responsabile: lo stesso ragionamento fatto all'inizio con l'allenatore nel pallone. Che dire dell'educazione e della formazione? Dalle elementari all'universit, avete mai conosciuto un docente italiano che sia stato, non dico licenziato, ma quanto meno redarguito perch ha fatto male il suo lavoro? Quanto incentivato a lavorare bene, ad aggiornarsi e a perseguire un miglioramento individuale uno che rimane in cattedra anche se legge il giornale? Stessa assenza di responsabilit di cui sopra, analoga burocrazia slegata dai risultati. Se metti nello stesso discorso scuola o universit e merito, partono le reazioni pavloviane in difesa dei missionari malpagati e disgraziati e della difficolt o presunta impossibilit di valutare obbiettivamente il merito. Chiariamoci, il ragionamento di prima non vuol dire che non ci siano tanti docenti capaci e molto validi. Si tratta per di individui che rispondono ad incentivi particolari, non universalmente validi (compiacimento per aver svolto il proprio dovere, passione per l'insegnamento, divertimento nell'interagire con gli studenti). Assodato che i docenti validi esistono, rimane in piedi l'argomento che un sistema non pu funzionare basandosi solo sull'idealismo individuale per contrastare i forti disincentivi a far bene o anche semplicemente a fare qualcosa. Pi in generale, il cittadino italiano, che non ha rispetto per lo stato e la collettivit, come un bambino maleducato cui http://paesedimerda.wordpress.com
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nessuno ha insegnato come comportarsi. L'assenza di educazione del bambino rappresentata dalla mancanza di responsabilit per le proprie azioni nella societ civile, che non ha ancora imparato a punire (e nemmeno a disprezzare) i comportamenti degli individui che la danneggiano. E senza punizione sociale, ecco il moral hazard che fa capolino e tanti italiani (non tutti, sia chiaro, non tutti) non hanno il senso dello stato ne' il rispetto dei beni collettivi. Pochi, nel nostro paese, sembrano rispondere delle proprie azioni. Non lo fa, ad esempio, chi ha un lavoro (pubblico o privato) dove non ti licenziano neanche se rubi figuriamoci se batti la fiacca; chi beneficia di una posizione mono-oligopolista e che quindi non si deve preoccupare, non dico di competere, ma neanche di essere minimamente cortese coi clienti che sono obbligati a sceglierlo; chi pu tirare a campare ricevendo un qualche sussidio dallo stato (pensione di invalidit, sussidio all'agricoltura etc), oppure pu fare il bamboccione a tempo indeterminato che oggi va cos e poi domani in qualche modo ci penser pap. In Italia, non solo troppo frequentemente manca la cultura del merito e il rispetto per i beni pubblici, ma spesso sembra che questi deficit si siano radicati nella mentalit comune. Il nuovo che avanza, quando va bene, una riproposizione dei difetti antichi con restyling grafico minimo e parecchie facce (scegliete voi di cosa) fin troppo note. Il meccanismo che ci ha portati a questo punto, secondo me, e' http://paesedimerda.wordpress.com
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la mancanza di una corretta attribuzione delle responsabilit. Dall'educazione data al bambino quando gioca ai giardinetti alla (mancata) sanzione degli illeciti commessi dagli adulti. Se accettiamo questa spiegazione, per quanto semplicistica, viene facile trovare degli spunti propositivi. Tornando alla metafora dell'assicurazione in cui e' definito l'azzardo morale: se hai una franchigia cospicua, la parte importante del rischio rimane coperta, ma ci pensi due volte prima di giocare col fuoco. La ricetta quindi preferire tutte le soluzioni in cui le responsabilit sono chiare e cercare di fare in modo che non vengano eluse. Per fare i soliti esempi, meglio uno stato meno centralizzato possibile, in modo da fornire agli amministratori locali, pi facilmente controllabili di quelli centrali, maggiori poteri e le connesse responsabilit: se l'operato non sar soddisfacente non potranno accampare scuse. Va bene che al solo nominare certe garanzie e certi sussidi si viene tacciati di super liberismo e di voler regredire al far west, ma troppo chiedere che chi sbaglia paghi per i propri errori (non dico neanche tutto, ma almeno una bella franchigia) e che chi pu cammini con le proprie gambe? Last but not least, non che indebolendo un po' di privilegi e restrizioni alla concorrenza qualcuno potrebbe diventare, non dico pi efficiente, ma almeno un po' pi cordiale con dei clienti che hanno a disposizione delle alternative?

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Il monopolio della mediocrit Un libro sull'Italia (s anche un libraccio impertinente come quuesto) non pu prescindere da qualche considerazione sul nord e il sud. Che tipo di considerazioni? Vi siete mai chiesti perch il sud del nostro paese diverso dal nord? Perch centocinquant'anni dentro lo stesso stato hanno prodotto cos pochi risultati? Perch tanti miliardi (di euro) di trasferimenti dal nord al sud, di spesa pubblica e cose simili (fondi europei) non abbiano intaccato certe differenze? Sicuro che ve lo siete chiesti. Sarebbe interessante capire cosa vi siete risposti. Io nel frattempo continuo a fare domande. Perch se dico mafia pensate a Corleone e non a Como? Per motivi storici, geografici? Certo, ma perch anche determinati comportamenti, dalle cinture di sicurezza in auto al rispetto della fila sono pi diffusi in alcune regioni piuttosto che in altre? Visto che non ho risposte da dare e che le domande alla lunga scocciano che ne dite di un aneddoto? Qualche tempo fa mi trovavo su un treno delle ferrovie dello stato italiano. Sul regionale 2363 per la precisione che pur chiamandosi Freccia del Biferno, non ha niente a che vedere con le ben pi rinomate frecce rosse di cui lazienda va orgogliosa. Dico frecce rosse perch le altre frecce sono vecchi pendolini riciclati quando non intercity col restyling e non si riesce a parlarne senza rasentare il ridicolo. Venendo alla freccia del Biferno, per intenderci, si tratta di http://paesedimerda.wordpress.com
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un treno alimentato a gasolio, a occhio e croce vecchio di trenta o quarant'anni in circolazione tra Roma ed Avellino. Su questo tipo di treni, all'epoca, se facevi il biglietto su internet dovevi esibirne una stampa perch il controllore non disponeva del palmare per verificare la correttezza del titolo di viaggio. Lo spunto che vi riporto mi venuto nel momento in cui, una delle rare volte in cui il controllo avvenuto, mi stato richiesto di esibire un documento didentit. Istintivamente ho pensato ma tu guarda che rompiscatole. A mia discolpa potrei dire che le verifica dellidentit un cavillo inutile, perch senza il controllo con il palmare del codice, chiunque pu realizzare con poca fatica al pc una stampa simile a quella che io ho diligentemente esibito. Potrei aggiungere che lidea del cavillo mi venuta in seguito, quando per 5 minuti ho assistito al pistolotto nei confronti di due signore sedute di fronte a me che non avevano timbrato (mai fare la multa per carit, intendiamoci, solo il pistolotto). Ma sarebbe nascondersi dietro un dito. La verit che mi sembrata pedanteria il fatto che il controllore facesse semplicemente il suo dovere. Peggio, non lo ha neanche fatto il suo dovere (le tipe senza timbro andavano multate), mi sembrato pedante perch ha fatto un po' pi del quasi nulla a cui sono abituato. Inutile stupirsi per lennesima italianata folkroristica? Io dico che una piccola riflessione si pu fare. Secondo me quello che ho sperimentato in treno una delle http://paesedimerda.wordpress.com
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innumerevoli manifestazioni del Monopolio della Mediocrit un meccanismo per il quale la tolleranza nei confronti delle irregolarit si autoalimenta crescendo progressivamente e produce una selezione avversa nei confronti del merito individuale e del rispetto delle regole. Non credo sia esagerato affermare che questo fenomeno costituisca una delle determinanti principali, se non la principale della cosiddetta questione meridionale. Esagerato? Pu essere, ma seguite il discorso fino in fondo prima di esprimere un giudizio definitivo. Prima di proseguire, vorrei sottolineare come questo fenomeno meriti una particolare attenzione per via della sua rilevanza di carattere generale(scusate il gioco di parole): alcuni ingredienti del disastro del sud Italia sono presenti anche al nord e nel resto dei paesi sviluppati, forse comprendendo pi a fondo il male sarebbe possibile individuare una cura. Lidea di fondo che si tratti di un processo graduale di progressiva degenerazione in cui il combustibile principale la tolleranza verso il mancato rispetto delle regole. Linfrazione commessa da un singolo individuo viene tollerata dagli altri perch non riconoscono nella violazione un danno immediato e perch confidano nella possibilit di ricevere altrettanta tolleranza in futuro. Sulla questione esiste anche un interessante studio intitolato L-worlds: The curious preference for low quality and its norms (D.Gambetta e Gloria Origgi,Department of Sociology, University of Oxford, Paper Number 2009-08). In estrema sintesi si tratta di un tacito accordo tra gli individui in http://paesedimerda.wordpress.com
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base al quale, stante una diffusa tolleranza delle irregolarit, possibile consegnare prestazioni minori o di minore qualit rispetto a quelle per le quali ci si impegnati. Tuttavia un minimo grado di tolleranza delle irregolarit presente un po ovunque, gli esseri umani non sono macchine. Quand' che inizia la degenerazione? Perch Palermo e Napoli SONO una cosa diversa da Torino e Milano, mentre Roma unaltra cosa ancora? Come si propaga questo virus della mediocrit? Perch Milano e Torino di 30 fa, sotto questo profilo, erano diverse da oggi? Perch non avvenuta la stessa cosa a Chicago? Suppongo che gli economisti e gli scienziati sociali si siano interrogati da tempo attorno a quale questione. Domando, esiste una risposta o, almeno, un insieme convincente di ipotesi? In particolare, esistono rimedi che funzionino, oppure no? Io credo che la svolta avvenga nel momento in cui la tolleranza si estende da chi alle regole dovrebbe attenersi a chi le regole dovrebbe far rispettare; nelle "regole infrante" includo, ovviamente ed anzitutto, le leggi. banale, ma a mio avviso tutto l: quando il tutore della legge la viola, la legge, la regola comune, perde qualsiasi significato e qualsiasi potere vincolante sui soggetti che dovrebbero semplicemente rispettarla. Come "rispettare" ci che anche i tutori non "rispettano"? A quel punto la maleducazione o la disobbedienza evolvono in illegalit e crimine; l'intero tessuto sociale diventa un incubatore per la criminalit organizzata e per le caste http://paesedimerda.wordpress.com
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corporative. Anche un pensionato tranquillo pu diventare un corriere (sottomarino) che porta lo stipendio alle famiglie dei malavitosi. Lestorsione e la corruzione diventano elementi di ordinaria amministrazione. La criminalit organizzata trova linfrastruttura ideale per crescere: non solo bassa manovalanza (certo, anche quella), ma soprattutto gente capace e intelligente con un'etica elastica e un ambiente che la ospita invece di espellerla. La casta segue la stessa logica della mafia, con la differenza che al posto delle attivit criminali ci sono le rendite di posizione. Ma il modus operandi il medesimo: la violazione, prima occulta e poi palese, delle regole che teoricamente dovrebbero essere comunemente accettate e che dovrebbero servire da filtro selettivo, da strumento di selezione per l'entrata e l'uscita dal vertice. Infatti, appena casta e mafia sono state svezzate, avranno le risorse e tutto linteresse a preservare e incoraggiare il monopolio della mediocrit ed il cerchio si chiude. Chi esterno a questi gruppi di potere - a queste "elites": sia la casta che il crimine organizzato, elites sono - non ha altra scelta che adeguarsi. Un'altro aspetto rilevante che un meccanismo di questo genere non pu che premiare la mediocrit a danno del merito: se la classe dirigente si forma per cooptazione, verranno selezionati i pi fedeli e non i pi capaci (visti come un pericolo potenziale per chi al comando), cos come l'intraprendenza e l'innovazione saranno considerate delle pericolose minaccie contro l'ordine costituito. http://paesedimerda.wordpress.com
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Questo ultimo profilo stato frainteso da Saviano nella sua analisi della camorra, che lui considera come il prodotto di un meccanismo di mercato, per il solo fatto che i camorristi vogliono arricchirsi (come se i signorotti medievali non avessero avuto lo stesso obbiettivo), mentre non vede che la camorra figlia della negazione del mercato competitivo e delle regole trasparenti che sole lo possono sostenere. Infatti, queste "elites della mediocrit" si formano attraverso processi "medievali" di selezione (chi scrive le leggi e deve farle rispettare NON tenuto a rispettarle) ed attraverso un meccanismo di "anti-mercato" (l'omogeneizzazione servile) si preservano. Una volta che le elites del tipo "casta" si formano, esse creano barriere all'entrata e sollecitano la diffusione della mediocrit, intesa come violazione massiva e diffusa delle regole ufficialmente condivise. Il tutto retto invece da regole informali, non scritte, arbitrarie e modificabili quando non pi utili alla casta stessa. Un esempio lampante costituito dalla discussione, quasi ventennale, sulle leggi elettorali italiane chenon sono mai state modificate usando come criterio la "efficienza" del sistema democratico ma, piuttosto, la "incontestabilit elettorale" di coloro i quali gi appartengono alle elites politiche. Il corpo elettorale come reagisce? Chiaccherando al bar disprezza le leggi elettorali (che sono una "truffa"), ma ci si adegua e vota, cercando favori e prebende all'interno del gioco che esse definiscono. http://paesedimerda.wordpress.com
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La strada per Gomorra comincia quando non allacci le cinture di sicurezza o chiedi il favore di farti annullare una contravvenzione. Il bivio fondamentale che distingue tra una societ malata e una marcescente lo determina lestensione della interpretazione flessibile delle regole alla legge e a chi deve farla rispettare. dalla testa che comincia a puzzare il pesce. Se questa analisi corretta l'implicazione palese: oltre che a livello orizzontale, nei rapporti quotidiani, il circolo vizioso va spezzato anche e soprattutto in linea verticale nella tolleranza applicata alle elites. Prima di applicarla in basso la tolleranza zero va applicata in alto. Per combattere l'evasione fiscale occorre PRIMA ombattere l'illegalit, gli abusi ed i privilegi commessi dalle e concessi alle elites nell'uso delle risorse che l'imposizione fiscale raccoglie:Oggi pi che mai necessario che La moglie di Cesare sia al di sopra di ogni sospetto. PS Se vi sembra che un approccio di questo genere sia poco patriottico, dovreste fermarvi qualche istante a riconsiderare la questione. Cosa vuol dire amare la propria patria? Tacerne le miserie e far finta di non vedere quello che spiace? Oppure avere il coraggio di denunciare quello che non va? Se c' qualcuno che sicuramente tradisce il paese, di sicuro chi ne consegna le sorti ad una classe dirigente di incompetenti, quando non di veri e prorpi delinquenti.

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Patrizia Vallesi Troia Il libello si fa troppo pesante? Forse se raccontiamo qualche storia invece di pontificare il tono migliora. Il mio amico Gianfranco ha due figli bellissimi, una femmina di 5 anni, Margherita e un maschio, Alberto di nove mesi. Gianfranco un bravo Cristo, uno che cerca di vivere senza fare del male a nessuno e, nei limiti di quello che il caso gli consente, di stare bene e far stare bene la propria famiglia. La sua placida e inoffensiva esistenza venne scombussolata dalla vicenda di Trilli. S, Trilli, o nella orribile dizione italiana campanellino, la fatina di Peter Pan, avete presente? Bene, un amichetto della piccola Margherita, che chiameremo Eddie per non fare nomi reali, aveva chiesto a sua madre una bambola di Trilli. Strano? Certo che strano. Eddie un maschio e come tale dovrebbe giocare con le pistole, con le armi nucleari, coi morti squartati, con le torture giapponesi e con dio sa quante altre cose, ma non con una bambola di Trilli(e comunque non solo di trilli). E' comprensibile che la richiesta abbia impensierito un po' la madre del bambino, che chiameremo Carol. Meno comprensibile, ma purtroppo estremamente verosimile, che la vicenda abbia gettato Gianfranco nel panico. Di che aveva mai paura? Beh, se il piccolo aveva chiesto una bambola, forse era un segnale di possibili future tendenze omosessuali. Il fatto che questa ipotesi non avesse il minimo fondamento scientifico non aveva sfiorato minimamente il mio amico: la http://paesedimerda.wordpress.com
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paura ha ragioni che la ragione non conosce (tanto per tirare in ballo gratuitamente Pascal). Visto che un figlio maschio ce l'aveva anche lui, Gianfranco non ha potuto fare a meno di pensare che anche il suo piccolo Alberto sarebbe potuto venir su ricchione Levata di scudi e dindignazione. Gi non politically correct parlare in questi termini dell'omosessualit. Parlarne a proposito di un bambino dovrebbe costare almeno tre scomuniche, una da parte di chi crede, una da chi non crede, ma ben pensa, e un'altra omaggio con le prime due, che tre il numero perfetto. A proposito, si pu dire politically scorrect? No che non si pu dire, ma questo non fa che rendere pi divertente dirlo. Lo vogliamo dire, allora? Diciamolo! E' politically scorrect parlare delle possibili tendenze omosessuali di un bambino (neanche abbiamo detto di quanti anni). Sar pure politically scorrect, ma la realt quella e non scompare se facciamo gli struzzi. Andiamo con ordine, il piccolo Alberto ancora misura l'et in mesi e tendenze sessuali non ne manifesta. Forse un esperto vi dir che non esattamente cos, ma n io n Gianfranco siamo esperti e ci contentiamo della ragionevole approssimazione che un bimbo di quell'et non manifesti ancora orientamenti sessuali. Ok, ma allora qual il problema? Il problema che la richiesta inusuale di Eddie, ha insinuato un tarlo nella mente di Gianfranco, che un po' troppo apprensivo come molti padri moderni. Cresciuto nella maschiocentrica Caltanissetta, si trova oggi suo malgrado a lavorare a Londra, dove il sole una rarit e http://paesedimerda.wordpress.com
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non detto che ci non incida sulla virilit di vi viene allevato: naturale allora pensare l'ambiente non maschiocentrico lo possa far venire meno maschio. Gianfranco, come abbiamo detto, un bravo cristo. Possiamo aggiungere che un bravo cristo perch, nonostante sia cresciuto in un ambiente dove gli omosessuali erano visti come merde da tenere alla larga, da adulto ha maturato la convinzione che siano invece persone normalissime. Anzi di ricchioni a Brighton ne conosce parecchi e di uno stato pure testimone di nozze. Per inciso, ricchione parola che Gianfranco ha ereditato da mamma Cira, nativa di Torre del Greco e che utilizza per sintonia con la moglie Imma (che all'anagrafe per esteso Immacolataconcezione) originaria di Pagani. Gianfranco, dicevamo, a livello cosciente non ha niente contro i Gay e quando serio, cerca anche di evitare la parola ricchione, che non si sa mai potrebbe lasciar trasparire qualche sentimento omofobo. Allora perch lo disturba l'idea che il piccolo Gaetano possa essere omosessuale? Vogliamo fare un po' di psicanalisi spicciola? Forse perch gli anni in cui con gli amici appendeva preservativi pieni d'acqua dietro l'alfasud di Nino il Sarto hanno lasciato un segno? Forse perch cresciuto in un paese dove per la religione prevalente l'omosessualit un peccato mortale? O forse perch le seghe mentali, se non ci metti un freno si autoalimentano in modo esponenziale? Lasciamo perdere gli spiccioli di psicanalisi, allora e dedichiamoci alla banconota intera della coscienza. Gianfranco http://paesedimerda.wordpress.com
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non ha bisogno di qualcuno che gli confermi che non c' niente da temere, se mai suo figlio sar omosessuale; gli occorre, invece un sollievo contro il senso di colpa per il turbamento provato all'idea che suo figlio potesse essere Gay. Ci vorrebbe allora un farmaco della coscienza, una di quelle cose che vendeva la (tetra)farmacia di Epicuro tanto tempo fa. Ma Epicuro morto e oggi quello che trovi sugli scaffali pi a portata di man, non esattamente la religione della tolleranza (anche se a parole si dice sempre il contrario). Il farmaco allora lo ha incarnato Carol, che dopo aver pensato di chiedere a uno psicologo infantile se fosse pericoloso acquistare la bambola, ha semplicemente deciso di non farlo. A me piace romanzare per cui immagino che una notte le sia venuto in sogno San Socrate dall'Isola che non c' e le abbia sussurrato qualcosa all'orecchio con un sorriso bonario, ma irriverente, da vecchio satiro. Mi piace immaginare che le abbia detto che il mondo sempre pi semplice di quanto la lente deformante dei nostri pregiudizi non lasci intravedere. Tutto qua. Allora Eddie ha avuto la sua bambola e Gianfranco la sua assoluzione. Ma non lo ha assolto un confessore arcigno che in cambio del perdono vuole la tua obbedienza, lo ha assolto una ragione benevola e illuminista, che, canticchiando in modo frivolo, diceva che noi siamo e saremo sempre quello che vogliamo essere e Gianfranco non voleva essere uno che non tollera gli omosessuali. Vi piaciuto il lieto fine? Manca solo la formula e tutti http://paesedimerda.wordpress.com
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vissero per sempre felici e contenti: non possiamo sapere se da grande Gaetano sar gay, ma, obbiettivamente, chi se ne frega? Per ora gli piace attaccarsi al seno di mamma Eleonora e fare grasse risate quando il pap gli fa il bagnetto. Eddie ha avuto la sua bambola e si diverte a giocarci insieme a Margherita, neanche sulle sue attuali o future preferenze sessuali sappiamo niente, ma ce ne frega ancora meno. Quello che certo che Gaetano ed Eddie cresceranno in una societ che non discrimina le persone per il proprio orientamento sessuale e personalmente non saprei immaginarmi un finale migliore. Ma il lieto fine un lusso che non tutti possono permettersi. Quell'infame rompiscatole del mio amico Socrate (s lo stesso del sogno di Annie) mi rovina sempre la festa. Sempre a fare domande e mai che dia una risposta. Dice che le risposte ognuno dovrebbe partorirsele da solo, ci credo che pu vivere solo nell'isola che non c' (almeno nessuno obbietter se gioca con Trilli...) Ma facciamolo contento e lasciamo cade qualche domanda, giusto per rovinare il lieto fine: quanto ancora maschiocentrica, non solo Caltanissetta, dove cresciuto Gianfranco, ma lItalia tutta? Voi la bambola al bimbo lavreste comprata? Se no, perch? Se s, perch? E che direste se vostro figlio fosse omosessuale? Questo accidente avrebbe delle conseguenze sul bene che gli volete? Se s quali? Nel posto dove vivete la gente libera di essere veramente com oppure deve fingere di essere diversa per essere accettata? Ma chi ve lha fatto fare di http://paesedimerda.wordpress.com
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cominciare a leggere questo capitolo, che a dirla tutta, prometteva male fin dal titolo? Naturalmente solo domande e nessuna risposta, che a me e al mio amico(Socrate non Gianfranco), come vi ho detto prima, piacciono le prime e non le seconde. Post Scriptum Ma il titolo che c'entra? Centra che nella stazione della circumvesuviana di Portici, mentre scrivevo questo capitolo, ho visto questa scritta Patrizia Vallesi Troia e mancava quasi un mese alla nascita di mia figlia. Non ho potuto fare a meno di pensare che, anche avere figlie femmine pu dare i suoi grattacapi.

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Un racconto di Natale A Natale e siamo tutti pi buoni. A dire il vero Natale un giorno solo, per cui per essere pi precisi dovremmo dire: quando si avvicina il periodo di Natale, cerchiamo tutti di essere pi buoni. Questo significa che ci sobbarchiamo code interminabili e affondiamo dentro maree umane sciamanti di consumatori stagionali per portare a casa quattro stronzate utili a salvare le apparenze. Ma poi, siamo tutti pi buoni, noi chi? Noi quelli che hanno soldi da spendere. Per quelli che non hanno soldi da spendere la storia un po' diversa. Vogliamo dire che quelli che hanno i soldi sono buoni e quelli che non ne hanno no? Che orrore! Eppure per fare i regali ci vogliono i soldi no? Beh, si dice che il pensiero quello che conta. S, ve lo immaginate cosa penserebbe uno che ha speso parecchio per farvi un regalo e voi ricambiate con una cazzata, perch tanto il pensiero che conta? Orribile pensiero materialista. Dovremmo forse pensare meno al prezzo delle cose e di pi al valore? Quindi forse la storia della bont non solo retorica? E la religione poi? Natale, in primis, non dovrebbe essere una festivit religiosa? Ma perch poi solo a Natale? Che si fa, dopo la befana torniamo a crocifiggere le persone agli angoli delle strade? Uno non dovrebbe provare ad essere pi buono tutto l'anno? Penso a tutte queste stronzate fantasmagoriche mentre guardo il tipo biondo dall'aria trasandata, che siede a due tavolini di http://paesedimerda.wordpress.com
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distanza; siamo al self service per famiglie del centro commerciale al termine di un pomeriggio dedicato agli acquisti di rito. Noi abbiamo preso due menu super e ne mangeremo a stento uno. Anzi di solito ne mangiamo uno in due, ma stasera ci siamo fatti infinocchiare dal piatto del giorno. Che dire? Se ci fosse mia nonna tirerebbe in ballo i bambini del terzo mondo che muoiono di fame, ma mia nonna non c' e noi non ci ingozzeremo per farla contenta. Poi, mia moglie, che il cervello della coppia ha l'illuminazione: perch non gli lasciamo il menu che non mangeremo? Magari quel tizio ha fame e non ha i soldi. Noi abbiamo comprato cose che non mangeremo. In un mondo senza ridicoli formalismi, sarebbe naturale cogliere la valenza doppiamente positiva del gesto: noi ci sentiremmo sollevati per il mancato spreco e lui potrebbe avere un pasto gratis. Ma non viviamo in un mondo senza formalismi. Con che faccia ci vado da quello ad offrigli i miei avanzi? E se si incazza? E se uno squilibrato o un delinquente? E se si offende? Il cervello di mia moglie, che da tempo ha imparato a fare i doppi turni quando io sono fuso, mi cava d'impaccio: e se ce ne andiamo lasciando semplicemente il vassoio? Se il tizio interessato all'articolo si servir da solo. Se non lo oppure si vergogna, amen. Tanto in questo locale non c' l'obbligo di svuotare i vassoi e, quindi, non daremo fastidio a nessuno lasciandoli al tavolo. Non appena terminiamo di mettere a punto il nostro piano http://paesedimerda.wordpress.com
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diabolico per una buona azione di Natale, arriva l'amico del biondo con due menu, con dessert e birre aggiuntive, che evidentemente avevano parecchio appetito. Finalmente entrambi possono mangiare allegramente. E noi? Io e mia moglie rimaniamo come due coglioni per qualche minuto ad ascoltare quello che dicono. I due slavi, quest'anno non hanno ricevuto un regalo da Babbo Natale, n da Ges Bambino n dalla befana se per quello. Quest'anno se si ritrovano qualcosa in tasca devono ringraziare una stronzissima multinazionale tipo Macdonald's. Avete capito bene, proprio una di quelle cattive che sfruttano la povera gente. Questa multinazionale ogni Natale ha del lavoro extra e assume del personale per il periodo delle festivit natalizie. Se questi due ragazzi mangiano e bevono, quindi, non lo devono alla mia elemosina, alla compassione di un parroco o alla protezione di un sindacalista. Lo devono alla voglia di far soldi di un' impresa che gli ha offerto un lavoro che a loro in quel momento andava bene. Mentre metto a posto i vassoi il fantasma della nonna antisprechi si dileguato. Rimane invece un fastidioso daimn che mi saltella tra le gambe punzecchiando. Mi domanda: non sar che un certa retorica buonista in realt solo profondamente ipocrita? Che al posto dell'elemosina, che ci fa sentire tanto orgogliosi, sarebbe meglio concedere un'opportunit di riscatto a chi in difficolt? Quando lo spiritello maledetto arriva a dire: non sar che l'avidit di certe imprese fa pi bene al genere http://paesedimerda.wordpress.com
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umano della piet di tante pompose sedicenti istituzioni umanitarie? Decido di allontanarlo con un calcio e mi allontano con mia moglie; ormai siamo veramente distrutti ed meglio andare a casa. PS Non dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio, che noi ci aspettiamo la nostra cena, ma dal loro rispetto nei confronti del loro stesso interesse. Noi ci rivolgiamo, non alla loro umanit ma al loro amor proprio, e non parliamo loro delle nostre necessit, ma della loro convenienza. (Adam Smith, la ricchezza delle nazioni, libro I capitolo 2)

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Conclusioni Come si pu alla fine chiudere un libello scanzonato (sconclusionato?) tanto prodigo di domande quanto avaro di risposte? C' qualche conclusione che si possiamo trarre? Proviamo a tirare brevemente le fila di quello che ci siamo detti. L'Italia non solo come economia (che in genere l'aspetto pi visibile), ma anche soprattutto come societ da svariati anni una squadra che perde, cio un sistema in declino. Di fronte a questa realt gli italiani in parte rifiutano l'evidenza (non Francesca), in parte se ne rendono conto, ma in ogni caso NON puniscono n l'allenatore n i giocatori: la nostra classe politica, da destra a sinistra sempre l e quando qualcuno fa finta di uscire dalla porta rientra quasi sempre dalla finestra (come consulente o funzionario di qualche pubblica amministrazione, in un giornale di partito tenuto in vita con denaro dei contribuenti etc.). Posto dunque che i cittadini italiani sono piuttosto incapaci come controllori, va anche detto che una parte della responsabilit ce l'hanno gli organi di informazione e gli intellettuali che dovrebbero aiutare la popolazione a capire come stanno veramente le cose. Quale parte di responsabilit? Quella di essere talmente schierati da non poter essere presi sul serio neanche quando denunciano disfunzioni oggettive, oppure talmente melliflui e moderati da finire per non assolvere al proprio compito pur di non rischiare di scontentare un qualche http://paesedimerda.wordpress.com
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potere forte o presunto tale. Quindi squadra che perde non si cambia e telecronaca falsata, tutto qui? Purtroppo no, poich la casta dei politici e dei loro complici, insieme con la corte dei loro servi intellettuali e giornalisti, costituiscono una e degli falsi minoranza

numericamente troppo esigua e, in ogni caso sprovvista di mezzi sufficienti per riuscire ad opprimere il resto della popolazione contro la sua volont. La spiegazione pi plausibile, lasciando perdere le teorie del complotto e annesse seghe mentali, banalmente che un quota molto pi grande della popolazione collabori attivamente coi parassiti del vertice e i loro comprimari. Quello che questi complici ottengono in cambio facile ipotizzarlo, protezione delle rendite di posizione legali (notai, taxisti, farmacisti e pi in generale corporazioni di professionisti) e illegali (evasione fiscale e pi in generale criminalit organizzata), sussidi di ogni ordine e grado (trasferimenti e sgravi alle imprese, pensioni ai falsi invalidi, spesa pubblica clientelare) oltre naturalmente ai posti di lavoro pubblici o meno (non necessariamente utili a qualcosa) elargiti con disinvoltura. E quindi? Qual la morale della favola? morale della favola che, per quanto sia sacrosanto lamentare il marciume e le disfunzioni dei vertici necessario che anche la base si assuma le proprie responsabilit: non chiedetevi per chi suona la campana, la campana suona per voi.

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Appendice: Dizionario Cinico della Lingua Italiana

Lingua Italiana: Organo atto a inumidire il posteriore di chi al potere, o potrebbe andarci o c' stato (che non si sa mai);o a proferire cose senza senso, oppure a inumidire laltrui posteriore dicendo cose senza senso.

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Voce AIDS

Descrizione Malattia che Chiesa Cattolica vorrebbe combattere con la castit (vedi voce) invece che con il preservativo (vedi voce)

Voci Correlate Castit, Preservativo

Alitalia

Un saggio di quanto bravo lo stato (vedi voce) a fare impresa (vedi voce)

FIAT

Annullamento del matrimonio da parte della Sacra Rota

Modo costoso per consentire all'uomo di dividere quello che dio ha unito (vedi voce divorzio)

Divorzio

Anticomunismo Una lunga foglia di fico

Politica, Casta, Partito Politico

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Assicurazione RCA

Modo per scaricare su Molti, il costo della cattiva condotta di Pochi

Economia, Finanza

Assoluzione

Bolla di consegna per la Salvezza dell'anima (vedi voce)

Salvezza dell'Anima

Atti impuri

Vedi voce Peccato

Peccato, Senso di Colpa

Avvocato

Uno che si guadagna da vivere sulla base del principio che due torti possono fare una ragione

Avvocato Italiano

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Avvocato Italiano

Uno che si guadagna da vivere sulla base del principio torti e ragione sono punti di vista

Politica

Banca

Qualcosa che prende a tanti per dare a pochi

Economia

Banca Italiana

Qualcosa che riesce a prendere a tutti senza dare a nessuno

Casta, Economia Italiana, Finanza Creativa

Bancarotta

Quando prendi alla lettera l'idea "Rimetti a noi i nostri debiti"

Impresa, Stato

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Bancarotta Fraudolenta

Quando prendi alla lettera l'idea "Rimetti a noi i nostri debiti" e conosci le persone giuste

Impresa, Stato

Battesimo

Strategia di marketing per fidelizzare il consumatore dalla nascita e gonfiare ad arte le anagrafiche clienti

Chiesa Cattolica

Berlusconi Silvio(1)

Uno che sa badare egregiamente ai propri interessi

Politica, Partito Politico

Berlusconi Silvio(2)

Quello che l'italiano medio Politica, Partito (vedi voce) vorrebbe essere Politico

Birece Ambrose Uno bravo a scrivere dizionari http://paesedimerda.wordpress.com

Satira

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Nota su Birece Ambrose

Ambrose Bierce( 18421914) scrittore e giornalista americanto noto, tra le altre cose per il "Dizionario del Diavolo" raccolta di aforismi satirici pubblicata nel 1906

Bossi Umberto

Uno bravo a cavalcare il malcontento

Politica, Partito Politico

Camionista

Uno che guida i camion

Economia

Camionista Italiano

Uno che quando decide di scioperare paralizza la nazione alla faccia di quelli che quando protestano non se li fila nessuno

Casta

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Casini Pierferdinando

Uno che stava al centro anche quando stava a destra

Politica, Partito Politico

Casta

Io sono io e voi non siete un cazzo (Giuseppe Gioacchino Belli,Li soprani der monno vecchio)

Partito Politico, Mafia, Corporazione

Castit

Anticoncezionale estremamente efficace nella dimostrazione di quanto l'ipocrisia non tema il ridicolo

Preservativo

Centro

L'orientamento politico dell'Italiano medio(vedi voce)

Italiano Medio

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77

Chiesa Cattolica Impresa che produce e commercializza la Salvezza dell'anima

Salvezza dell'Anima

Commercialista Uno che aiuta le persone a pagare le tasse

Economia, Finanza

Commercialista Uno che aiuta le persone a Italiano non pagare le tasse

Economia italiana, Finanza italiana

Comuni mortali

Quelli che non sono VIP (vedi voce)

VIP

Comunione e Liberazione

Gruppo di persone i cui interessi materiali coincidono col volere di DIO

Casta, Chiesa Cattolica

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78

Comunismo ideale

Dare secondo possibilit e prendere in base a necessit

Comunismo reale

Comunismo ideale italiano

Una media socialdemocrazia moderna e funzionante

Anticomunismo

Comunismo reale

Dittatura del partito

Comunismo ideale

Comunismo reale italiano

Una cosa che in qualche regione pu anche funzionare

Anticomunismo

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79

Concorrenza

Quando si combatte ad armi pari

Economia

Concorrenza all'italiana

Quando non si riesce a mettersi d'accordo

Casta

Condono

La Beffa che si aggiunge al danno per chi le tasse le ha sempre pagate.

Tasse

Confessione(1)

Pagamento rateale per l'acquisto della salvezza dell'anima (vedi voce)

Salvezza dell'Anima

Confessione(2)

Farmaco contro il senso di colpa (vedi voce)

Senso di Colpa

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80

Consulente di alto livello

Uno che non lavora, ma pagato molto pi di quelli che lavorano

Casta, Politica

Conversione

Caparra per l'acquisto della Salvezza dell'Anima (vedi voce)

Chiesa Cattolica, Salvezza dell'Anima

Corporazione

Casta (vedi voce) che difende legalmente i propri privilegi

Casta, Mafia, Politico

Corte

Una struttura che descrive bene l'Italia, non solo contemporanea

Casta, Politica

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81

Cortiggiano

Uno che dopo aver ottenuto col servilismo la benevolenza del signore pu fare quello che vuole ll Cortegiano, un trattato scritto da Baldassare Castiglione tra il 1508 e il 1516 e pubblicato definitivamente nel 1528.

Corte, Casta, italiano medio

Nota su Cortiggiano

Crisi-la pi grave dai tempi della grande depressione '29-(1)

La madre di tutti i capri espiatori per i politici mediocri di ogni colore

Stato,Politica,P olitici

D'Alema Massimo

Uno di quelli a cui il Politica, Partito centrosinistra deve la Politico permanenza all'opposizione

Democrazia

Sistema in cui governano quei pochi che riescono a illudere la maggioranza di rappresentare i suoi interessi

Politica, Partito Politico

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82

Democrazia Italiana

L'illusione che andare a votare serva ancora a qualcosa

Casta,Politica, Chiesa Cattolica

Destra

Il male peggiore trattare allo stesso modo individui diversi e tutti gli individui sono diversi e chi non del tutto ottuso dovrebbe farsene una ragione

Sinistra

Destra Italiana

Una cosa che stata fascista, ancora largamente populista, ma difficilmente sar mai liberale, se non nelle chiacchiere controfattuali di qualche ipocrita privo di senso del ridicolo

Politica, Partito Politico

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83

Di Pietro Antonio

Uno che ha capito il linguaggio da usare e dovrebbe lavorare sulle cose da dire

Politica, Partito Politico

Divorzio

Un' opzione che i bravi Annullamento cristiani non dovrebbero del matrimonio prendere in considerazione. da parte della Sacra Rota

Eccezione

Rara occasione in cui non si applica la regola

Regola

Eccezione Italiana

Comportamento frequente che rende l'idea di regola una presa per il culo

Qultura Italiana

Economia

Una cosa facile da vivere e difficile da spiegare

Politica

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84

Economia Italiana

Una cosa difficile da vivere e facile da spiegare

Casta

Economia Reale La scienza (sociale) triste dove nulla si crea,nulla si distrugge e tutto inesorabilmente viene consumato prima o poi

Finanza Creativa

Economista

Uno che a forza di semplificare e schematizzare arriva immancabilmente a due tipi di conclusioni: banalit assolutamente ovvie oppure cazzate che non stanno n in cielo n in terra. E' generalmente pi fiero delle seconde.

Economia

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85

Economista Italiano

Uno che si pu permettere di ignorare che il resto del mondo fa ricerca e usa la matematica

Economia Italiana

Ente Inutile

Ente utile ai politici per foraggiare il proprio seguito

RAI

Evasione Fiscale

Reato grossolano commesso da chi non capace di soluzioni pi raffinate

Stato, Tasse

Evasione Fiscale italiana (1)

Secondo sport nazionale dopo il Gossip (vedi Voce)

Italiano Medio

Evasione Fiscale italiana(2)

Pietoso palliativo per un malato terminale

Economia Italiana

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86

Familismo amorale Nota su Familismo amorale

Fora du Culu meu fanculu a Qultura Italiana tutti (Detto Calabrese) Letteralmente: Purch non vada in culo a me (e per estensione ai miei sodali e familiari), pu andare in culo a tutti gli altri

FIAT

Un saggio di quanto brava l'impresa (vedi voce) a fare lo stato (vedi voce)

Alitalia

Finanza

Quando di comune accordo alcuni scommettono le somme che altri intendevano assicurare

Economia

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87

Finanza Creativa

Il paese della cuccagna dove non conta da dove parti, ma solo dove hai voglia di arrivare e l'unico limite l'immaginazione

Economia Reale

Finanza Italiana Quel luogo dove i pochi che Casta,Economi contano possono, al riparo a Italiana da qualunque rischio, fare i propri affari a spese del parco buoi (e pi in generale dei contribuenti)

Finesettimana

Quando ci si ritrova tutti insieme ogni settimana in coda sulla stessa strada

Finesettimana ,Vacanze

Fini Gianfranco

Uno che ha cambiato idea pi di una volta

Politica, Partito Politico

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88

Funzionario Pubblico

Uno che lavora per lo stato

Stato

Funzionario Pubblico Italiano

Uno che non lavora per lo stato e quando pu gestisce come proprio quello che di tutti

Casta,Politica, Economia Italiana

Giornalismo

L'assoluta incapacit di distinguere quello su cui sarebbe utile informare la maggiorparte delle persone

Intellettuali

Giornalismo Italiano

L'opportunismo pi bieco che talvolta scantona nell'ossequio servile

Intellettuale, Intellettuale italiano

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89

Giorno Lavorativo

Quando ci si ritrova tutti insieme tutti i giorni in coda sulla stessa strada

Vacanze ,Finesettimana

Giubileo

Saldi periodici nel commercio della Salvezza dell'anima (vedi voce)

Chiesa Cattolica, Salvezza dell'Anima

Giustizia

Qualcosa che non di questo mondo

Stato, Politica

Giustizia italiana

Meglio arrestare cento innocenti che uno solo dei colpevoli che contano

Casta, Mafia, Politico

Gossip

Sport estivo che tuttavia abbastanza praticato anche nel resto dell'anno

Italiano Medio

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90

Ignavia da mancanza di palle

Potrei ma non voglio (vedi voce Italiano Medio)

Italiano Medio

Imprenditore

Uno che rischia in proprio, ma quando c' da dividere le perdite con gli altri non si tira indietro

Economia, Finanza

Imprenditore italiano

Uno che non rischia mai in proprio, trattiene gli utili per se e distribuisce agli altri le perdite (talvolta contestualmente)

Economia Italiana

Impresa

Una cosa che dovrebbe produrne altre

Economia

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91

Impresa italiana Entit che, finch rimane medio-piccola,si limita a evadere privatamente, man mano che cresce inizia a colludere col pubblico,dopodich, sopra una certa soglia, si confonde con lo stato

Economia Italiana

Intellettuale

Uno convinto che pensare sia un lavoro

Manager

Intellettuale Italiano

Uno bravo a usare la lingua italiana (vedi voce)

Lingua Italiana

Invidia del mediocre

Vorrei, ma, io, non posso (vedi voce Italiano Medio)

Italiano Medio

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92

IOR

Religione moderna incentrata sull'accumulazione materiale del proprio Dio

Religione

Italiano Medio

Individuo caratterizzato da Invidia del mediocre (vedi voce) Ignavia da carenza di palle(vedi voce) senso della realt scarso (vedi voce)

Invidia del Mediocre, Ignavia da carenza di palle, Senso della Realt Scarso

Lavoratore a tempo determinato

Uno che pagato e lavora

Economia Italiana

Lavoratore a tempo indeterminato

Uno che pagato ma non lavora

Economia Italiana

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93

Lavoratore non italiano

Uno che lavora e basta

Economia

Legge

L'affermazione delle ragioni del pi forte che formalmente uguale per tutti

Legge Italiana

Legge Italiana

L'affermazione delle ragioni del pi forte che neanche formalmente uguale per tutti

Forza

Libero Arbitrio

La quadratura del Cerchio

Religione,Chies a Cattolica

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94

Libero Professionista

Uno che lavora da solo, ma guadagna come se fosse in dieci

Evasione Fiscale

Libero Professionista italiano

Uno che le tasse le pagherebbe se non fossero cos alte e se non fosse cos facile non pagarle

Evasione Fiscale

Libert

Quando puoi fare come ti pare

Libert, Schiavit, Libert dal Peccato, schivit del peccato

Libert dal peccato

Quando puoi fare quello che vuoi, purch quello che vuoi coincida con quello che dicono loro

Libert, Schiavit, Libert dal Peccato, schivit del peccato

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95

Nota su Libert dal peccato

Uno degli slogan del Socing, nel romanzo utopistico 1984 recitava "La libert schiavit" vi ricorda qualcosa?

Libert dei servi Quella che comincia quando gli altri hanno finito di farsi i cazzi propri Nota su Libert dei servi "La libert dei sevi" il titolo di un saggio di Maurizio Viroli edito da Laterza nel 2010

Corte, Casta, Politica

Lingua Italiana

Organo atto a inumidire il posteriore di chi al potere, o potrebbe andarci o c' stato (che non si sa mai);o a proferire cose senza senso, oppure a inumidire laltrui posteriore dicendo cose senza senso.

Intellettuali

Mafia

Casta (vedi voce) che difende anche illegalmente e propri privilegi (vedi voce Corporazione)

Casta,Politica, Economia Italiana

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96

Manager

Uno troppo occupato a fare per rendersi conto di quello che sta facendo

Intellettuale

Matrimonio

Condanna che in certi ordinamenti giuridici non prevede appello

Chiesa Cattolica

Medici

Individui pagati per dormire al lavoro quando sono di turno e per stare in vacanza quando sono reperibili

Economia, Politica

Mercato

Quella macchina che da sola si guida meglio che con il pilota

Economia, Politica

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97

Mercato all'italiana

Il risparmio non mai guadagno

Economia, Politica

Nota su Mercato Traduzione di un proverbio all'italiana napoletano

Morale Non Italiana

La discutibile abitudine di voler sempre distinguere il bene dal male

Politica, Qultura

Morale Privata

Qualcosa di estremamente elastico

Politica italiana

Morale Pubblica La differenza tra l'Italia e i paesi civili

Politica italiana

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98

Notaio

Uno che ha le garanzie di un dipendente pubblico e i guadagni di un libero professionista (col benefit non trascurabile dell'oligopolio)

Economia Italiana

Notaio non Italiano

Qualcosa di cui si pu fare a meno

Economia

Obama Barack

Ges Cristo sceso in terra

Politica, Partito Politicio

Omosessualit

Noi non siamo affatto Senso di Colpa intolleranti, sono loro che hanno qualcosa che non va (potremmo dire di diverso),anzi se si pentono e cambiano idea li accogliamo a braccia aperte

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99

Nota su Omosessualit

Parafrasi sul vecchio adagio: "Non siamo noi che siamo razzisti, sono loro che sono terroni" dalla trasmissione televisiva "Fiori di Zucca"

Opus Dei

Banca d'affari specializzata in investimenti alternativi con focus particolare sul Real Estate nel centro storico di Roma

Casta, Chiesa Cattolica

Osservanza dei Vedi voce Ottusit precetti religiosi

Salvezza dell'Anima

Ottusit

Vaccino contro il senso di colpa (vedi voce)

Religione

P2

Casta che un tempo era segreta

Politica, Economia

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100

P3

Casta che un tempo era segreta

Politica, Economia

Parlamento

Luogo dove talvolta si incontrano pregiudicati e lobbisti e tante altre no, atteso che vengono pagati anche se rimangono a casa

Stato, Politica

Partito Politico

Insieme composto da pochi che agiscono nel nome di molti in teoria per tutelarne gli interessi

Consulente Pubblico

Partito Politico italiano

Insieme composto da pochi che agiscono nel nome di molti per tutelare i propri interessi

Politica italiana

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101

Peccato

Senso di colpa (vedi voce) artificiosamente indotto

Senso di Colpa

Pedofilia

Qualcosa che se non ne parli o rifiuti l'idea,purtroppo, non smette di esistere

Italiano Medio

Pendolare

Uno che dalla divisione del lavoro ha ottenuto due ore al giorno di viaggio

Economia Italiana

Pendolare Italiano

Uno che paga per servizi che non esistono (ad un livello decente)

Economia Italiana

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102

Pentimento

Anticipo in natura per l'acquisto della Salvezza dell'Anima

Salvezza dell'Anima

Perdono

Disincentivo ad una condotta corretta (vedi voce Punizione)

Punizione

Politica

L'arte per mezzo della quale una minoranza governa sulla maggioranza

Casta, Democrazia

Politica italiana

Attivit a cui si dedica chi non ha voglia di lavorare e non ha scrupoli di sorta

Casta, Mafia, Politico

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103

Politici

Persone generalmente incapaci di fare qualcosa di utile per gli altri, che tuttavia riescono egregiamente in quelle attivit che poi tornano utili a se stessi (vedi voce Casta)

Democrazia

Politici Italiani

I ladri, gli assisini e il tipo strano quello che ha venduto per tremila lire sua madra a un nano

Casta, Mafia, Politico

Preservativo

Strumento del demonio Peccato,Confes attraverso il quale gli uomini sione commettono peccati di cui poi si pentiranno per potersi confessare.

Procreazione

Quando la religione (vedi voce) incide sulla lingua italiana (vedi voce) per renderla fuorviante

religione, Riproduzione

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104

Professore Universitario

Individuo incapace di qualsiasi attivit anche lontanamente concreta e produttiva

Economia, Politica

Professore Universitario Italiano

Uno che eredita o consegue con mezzi poco trasparenti la possibilit di venire pagato per contribuire a lasciare immutatoil patrimonio di conoscenze dell'umanit

Casta, Chiesa Cattolica

Pubblica Organizzazione che Amministrazion fornisce beni e servizi alla e collettivit

Economia,Politi ca

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105

Pubblica Non sappia la tua mano Amministrazion sinistra quello che fa la e Italiana destra

Stato, Politica,Casta

Nota su Dal vangelo di Matteo 6:3 Pubblica Amministrazion e Italiana

Punizione

Incentivo ad un condotta corretta (vedi voce Perdono)

Perdono

Qultura

Quello che ti rimane se guardi la TV invece di leggere libri

Qultura Italiana

Qultura Italiana

Quello che ti rimane in Italia anche se leggi i libri oltre a guardare la TV

Qultura

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106

RAI

Ente Inutile per tutti quelli che non appartengono a casta di destra e di sinistra

Casta, Politici, Enti Inutili

Regola

La norma che si applica a meno di un ragionevole numero di eccezioni

Sanzione

Regola Italiana

La norma che si applica per tutti quelli che non hanno la furbizia, la faccia o il coraggio di fottersene

Sanzione Italiana

Religione

2+2=5

Chiesa Cattolica, Peccato,Salvez za dell'anima

Ricerca Scientifica

Qualcosa che ti riesce quando il lavoro altrui

Religione, Economia
107

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soddisfa i tuoi bisogni primari e nessuno decide a priori fino a che punto puoi spingerti

Ricerca Scientifica italiana

Una funzione che pi efficiente delocalizzare all'estero

Economia Italiana

Riproduzione

Quando la scienza (vedi voce) dice le cose come sono, senza minchiate metafisiche

Religione, Procreazione

Salerno Reggio calabria

Una strada che porta alle calende greche

Economia Italiana

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108

Salvezza dell'Anima

Bene non tangibile, disponibile in futuro, a condizione che l'acquirente sia morto

Chiesa Cattolica, Religione

Sanzione

Colpisce chi infrange una regola

Regola

Sanzione Italiana

Colpisce chi infrange una Regola Italiana regola ed talmente sfortunato o sprovveduto da non riuscire a farla franca

Satira

Quello che i giornalisti non osano dire, condito con l'aggiunta di un po' di spirito

Giornalismo

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109

Schiavit

Quando qualcun altro decide per te

Libert, Schiavit, Libert dal Peccato, schivit del peccato

Schiavit del peccato

Quando decidi liberamente di divertirti ma qualcun altro dice che sei schiavo dei tuoi desideri

Libert, Schiavit, Libert dal Peccato, schivit del peccato

Scienza

Qualcosa che ti riesce quando il lavoro altrui soddisfa i tuoi bisogni primari e

Economia, Religione

Scienza italiana Una specie in via d'estinzione

Economia Italiana, Religione

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110

Senso della realt scarso

Quando credi di essere nel migliore dei posti possibili e, contemporaneamente, sei in Italia

Italiano Medio

Senso di colpa

Malattia utile per controllare Peccato,Confes le persone se sei tra pochi sione a possedere la cura

Servo

Chi libero di muoversi nello spazio che il signore (vedi voce) e i cortigiani (vedi voce) gli lasciano

Italiano Medio

Sesso

Quella cosa di cui meglio Peccato,Confes non parlare,anzi a dirla tutta sione andrebbe prevalentemente evitata (vedi voce castit);oppure limitata allo stretto indispensabile (vedi voce procreazione)

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111

Signore

Uno abbastanza potente da circondarsi di una corte (al limite da modificare l'assetto istituzionale di un paese)

Corte, Casta, Politica

Sindacato

Gente d'altri tempi

Economia

Sindacato Italiano

Setta di integralisti votata alla lotta senza quartiere contro la piena occupazione

Economia Italiana

Sinistra

Il male peggiore trattare diversamente individui uguali, sotto certi profili tutti gli individui sono uguali e chi non del tutto ottuso dovrebbe farsene una ragione

Destra

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112

Sinistra Italiana

Le buone intenzioni che Politica, Partito lastricano la via per l'inferno Politicio

Spesa pubblica

Strumento col quale il governo distribuisce ai suoi quello che ha tolto agli altri

Casta,Mafia, Stato

Statalismo

Vedi voce Sinistra

Stato

Stato

Il culo degli altri col quale notoriamente son tutti froci

Mercato

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113

Stato Italiano

Il culo degli altri col quale non solo son tutti froci, ma parecchi anche papponi

Politica, Mafia, Casta

Tasse

Strumento col quale il governo toglie agli altri le risorse da distribuire ai suoi

Condono

Taxista

Uno che si guadagna da vivere guidando

Economia

Taxista Italiano

Uno che appartiene a una corporazione che funziona

Casta,Politica, Economia Italiana, Corporazione

Utility

Impresa che deve garantire certi servizi anche quando sono antieconomici

Stato, Politica,Econo mia


114

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Utility Italiana

Impresa a cui lo stato consente di infischiarsene dell'economicit

Economia Italiana

Vacanze

Quando ci si ritrova tutti insieme ogni anno gli stessi giorni in coda in autostrada

Finesettimana, Giorno Lavorativo

Veltroni Walter

Uno di quelli a cui il centrosinistra non deve neanche la permanenza all'opposizione

Partito Politico, Mafia, Corporazione

Vendola Nichi

Il nuovo che avanza e va messo in frigo prima che vada a male

Politica, Partito Politico

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115

VIP

Gente che non sa ballare, ne cantare ne fare altro di speciale e che talvolta non neanche particolarmente bella, ma per qualche motivo gode di uno status privilegiato

Casta,Politica, Economia Italiana

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116

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