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BIOMECCANICA DEI FLUIDI - Introduzione alle equazioni di bilancio

1



















F. M. Montevecchi

BIOMECCANICA DEI FLUIDI
Introduzione alle equazioni di bilancio



AA 2011/12
BIOMECCANICA DEI FLUIDI - Introduzione alle equazioni di bilancio
2
Le equazioni di bilancio: una breve introduzione
La scrittura di unequazione o di un sistema di equazioni, esplicita il legame intercorrente tra le
grandezze presenti in un fenomeno fisico; essa pu essere sovente considerata sotto laspetto della
definizione della costanza della somma di un certo insieme di termini A
i
:

A

= costontc

Ci a cui si riferiscono questi termini dipende dalla descrizione del fenomeno fisico che ci interessa;
possiamo avere una grande variet di casi, generalmente essi possono descrivere:
grandezze di un sistema, con riferimento a una assegnata quantit di materia, a cavallo di un
intervallo di tempo, ovvero valutano che cosa accade a due tempi diversi.
ESEMPIO: un mattone, lasciato libero di cadere incrementa nel tempo la sua velocit di
caduta.
grandezze di un sistema, ad un assegnato istante, per due zone diverse dello stesso, ovvero
valutano le differenze tra le grandezze in una zona rispetto a le grandezze in un'altra.
ESEMPIO: un tubo in cui fluisce acqua sospinta da una pompa con portata costante, varia
nel suo percorso di quota e di sezione; per due sezioni in zone diverse si vuole conoscere
quali sono le pressioni e le velocit.
grandezze di un sistema, per diverse zone e in tempi diversi.
ESEMPIO: il ventricolo sinistro di un cuore durante la diastole assorbe una portata di
sangue dallatrio sinistro e durante la sistole immette in aorta una portata di sangue;
considerando il ventricolo come sistema in esame linteresse pu riguardare come variano
nel tempo pressioni e velocit nel ventricolo e quali sono i valori di portata istantanea e
complessiva diastolica e sistolica.








Questo modo di scrivere una equazione permette di descrivere il fenomeno in esame osservando che
la somma dei vari termini A
i
resta costante, e che quindi in tale fenomeno si ha in generale uno
smistamento ed una diversa ripartizione quantitativa tra i vari termini, permanendone costante e
quindi conservandosi la loro sommatoria.
Diverse equazioni scritte sotto tale forma prendono il nome di equazioni di conservazione e si
prestano ad una descrizione della loro struttura che tende a mettere in evidenza la loro articolazione
interna, spesso senza entrare nel merito della loro definizione da principi anteriori.
Questa descrizione lunico modo di esaminare relazioni non derivabili da principi concettualmente
anteriori e costituisce la formalizzazione di una visione fisica definitoria dei fenomeni: definizione
di lunghezza, di tempo, di massa, di angolo; conservazione della massa, legge di Newton,
conservazione del momento della quantit di moto, ecc.
Per tutte le altre relazioni esiste la possibilit di derivarne la formulazione da leggi e principi
anteriori, ma non sempre ci agevole e di utilit in una disciplina applicativa.
out
m
in
m
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3
La termodinamica classica un notevole esempio di tale situazione; infatti, le sue leggi e principi
che, al loro nascere, furono ritenuti autonomi e indipendenti sono una derivazione dei principi della
meccanica statistica.
Il primo principio della termodinamica un caso particolare della formulazione del principio di
conservazione dellenergia ed derivabile dalla applicazione dei principi della meccanica statistica,
il secondo principio anchesso derivabile dalla meccanica statistica, ma viene sovente introdotto
come definizione di entropia; pi precisamente nella forma differenziale:

Js =
du+pd+_6
i
t


dove s lentropia, u lenergia interna, p la pressione, v il volume specifico, _o

la
sommatoria dei contenuti energetici corrispondenti a cambiamenti di stato o allotropici, e t la
temperatura.
Ricordiamo infine, che utilizzeremo la dizione incomprimibile per riferirci a fluidi caratterizzati a
densit costante, ricordiamo che per questi fluidi la pressione non presente nella equazione di stato
(equazione costitutiva).
Approccio Lagrangiano ed Euleriano
Vi sono due metodi principali adottati per studiare il moto dei fluidi.
Il primo metodo individua e analizza i singoli elementi fluidi e ne studia la loro storia, vale a dire il
moto, le modificazioni delle condizioni termodinamiche, le forze a cui sono sottoposti; tale metodo
prende il nome di metodo Lagrangiano (J. L. Lagrange 1736 1813).
Con questo metodo la particella fluida
1
viene descritta attraverso la conoscenza delle mutazioni di
condizioni a cui sottoposta nel tempo, ci comporta che sia ricavata per essa la storia delle
velocit, delle accelerazioni, delle forze, delle condizioni termodinamiche, ecc.
Le condizioni di un fluido sono allora note quando questo insieme di conoscenze esteso a tutte le
particelle che lo compongono.
Laltro metodo di analisi che permette di giungere alla conoscenza del moto di un fluido il
metodo statistico o Euleriano (Eulero 1701 1783).
In esso vengono esaminate non le particelle ma i punti fisici che sono identificati da un opportuno
sistema di riferimento spaziale; in questi punti si susseguono nel tempo variazioni dei parametri
fisici e termodinamici.Il fenomeno fisico diviene allora noto quando per tutti i punti nota nel
tempo la storia delle velocit, delle accelerazioni, delle forze, delle condizioni termodinamiche ecc.,
a cui le particelle in quei punti sono sottoposte.







1
Occorre intendere per particella fluida o meglio ancora per elemento di fluido non una molecola ma una
porzione del mezzo continuo abbastanza piccola per poter essere considerata di dimensioni trascurabili rispetto alle altre
dimensioni presenti, contenente tuttavia un numero sufficientemente elevato di molecole, nel senso che per esse sia
definibile una pressione, una temperatura, una velocit, ecc.
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Sistemi chiusi e sistemi aperti per lo studio dei fluidi
Introduciamo ora alcune dizioni utili per la scrittura del principio di conservazione dellenergia,
dizioni che sono direttamente legate alle modalit di analisi lagrangiana e euleriana appena
illustrate.
Chiamiamo volume di controllo (V ) un volume assegnato nello spazio e superficie di controllo (
la superficie che contorna questo volume.
Definiamo ora:
sistema chiuso: un sistema costituito dallinsieme degli elementi di fluido compresi
allinterno di un volume di controllo V che nel tempo pu variare di forma e/o di posizione
nello spazio; la corrispettiva superficie di controllo S analogamente pu variare di forma e/o
di posizione nello spazio e, poich chiusa nel senso di non consentire trasporto di massa,
mantiene invariato il valore del volume di controllo V (ma non necessariamente la sua
forma) quando il fluido contenuto incomprimibile;
sistema aperto: un sistema costituito dallinsieme degli elementi di fluido presenti in un
assegnato istante allinterno di un volume di controllo V la cui superficie di controllo
permeabile al trasporto di massa; tipicamente in un sistema aperto si valutano le differenze
tra le grandezze che caratterizzano il fluido nella sezione in cui la portata di fluido entra nel
volume di controllo e le grandezze che, nello stesso istante, caratterizzano il fluido nella
sezione in cui la portata esce dal volume di controllo.

Osserviamo che questa definizione di sistemi aperti e chiusi non va confusa con la definizione
matematica di insiemi aperti e chiusi, i quali si differenziano nel comprendere o no la superficie di
controllo; siamo in un ambito disciplinare diverso che ha sviluppato definizioni diverse e
indipendenti.
Il sistema chiuso permeabile al trasporto di energia sotto forma di calore e di lavoro; il sistema
aperto oltre che al calore e al lavoro permeabile anche a scambi di energia di cui la massa in
transito lelemento portatore.
Principio di conservazione dellenergia per i sistemi chiusi
Assegnato un sistema chiuso, il principio di conservazione dellenergia stabilisce che il suo
contenuto energetico varia nel tempo in funzione dellenergia in transito attraverso la sua superficie
(vedi Fig. 1) dove indichiamo con I

`
e

`
le potenze entranti rispettivamente meccaniche (lavoro)
e termiche (calore), con il tempo e la densit; si ha quindi:
I

`
+

`
= _
o
o0
pu JI
v


dove lintegrale esteso al volume di controllo V e U il contenuto energetico dellunit di massa
che vale:

u = u +
w
2
2
+_



dove u lenergia interna, w la velocit e _

la sommatoria dellenergie potenziali possedute


dallunit di massa considerata.
Integrando la relazione tra i tempi 1 e 2 si ottiene:

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5
I
`
12
+
`
12
= |
]pu JI]
2
1


Fig.1 Evoluzione di un sistema chiuso

Definiamo ora pi accuratamente lo scambio di potenza meccanica con lesterno I

`
.


Fig.2 Scambio di energia meccanica con lestero da parte di un sistema chiuso.

Chiamiamo n il versore normale alla superficie S che delimita il volume di controllo V inteso come
positivo se diretto verso linterno del volume V, e il versore degli sforzi tangenziali definito dalla
formula:

J

= (pn +r) JS

dove J

la forza totale agente su di una superficie infinitesima JS.


Poich S definita come insieme delle superfici S' e S'' , la potenza meccanica scambiata con
lesterno vale:

(I

`
)
S
||
+(I

`
)
S
|
= (I

`
)
S
= ] J

wJS =
S
] pn wJS + ] r
S
wJS
S


Consideriamo ora lesempio di sistema chiuso illustrato in Fig. 2; in essa presente un organo
meccanico il quale interagisce appunto meccanicamente con il fluido del sistema chiuso.
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E chiaro che coerentemente con le equazioni proposte si potrebbe analizzare il sistema chiuso
definendo una superficie di separazione S per quanto riguarda lesterno e S per quanto riguarda il
confine tra fluido considerato e organo meccanico.
Appare per complesso valutare la potenza meccanica I

`
i
scambiata attraverso il solo organo
meccanico; per essa infatti lintegrale:

(I

`
)
S
|
= ] pn
S
|
wJS + ] r
S
|
wJS

si presenta di valutazione assai laboriosa variando probabilmente da punto a punto su S i valori di
pressione p e di sforzo tangenziale r, nonch i valori delle velocit.
E conveniente in questo caso utilizzare un accorgimento che semplifica notevolmente i calcoli;
basta osservare che se la velocit di rotazione dellorgano meccanico costante nel tempo e cos
pure la sua posizione e la sua energia posizionale, lintegrale di conservazione esteso al volume
compreso tra le superfici -S e (superficie su cui le convenzioni di normale sono le stesse che su
Svedi fig. 2) fornisce:

(I

`
)
_
+(I

`
)
-S
|
= (I

`
)
_
-(I

`
)
S
|
= u

(I

`
)
_
= (I

`
)
S
|
= _ (pn +r)
S
|
: JS

E pertanto conveniente spostare la valutazione della potenza meccanica in transito dalla superficie
S alla superficie . Ci equivale a considerare un sistema chiuso generato alla somma dei sistemi
(S S) e (-S) che risulta essere definito dalla superficie di controllo (S).
Per esso la valutazione della potenza meccanica scambiata espressa da:


(I

`
)
S
= (I

`
)
S
|
+(I

`
)
S
||
= (I

`
i
)
_
+]
(pn +r)
S
||
wJ

Per quanto riguarda invece accorgimenti relativi alla valutazione della potenza termica scambiata

`
attraverso le superfici di controllo a causa dei numerosi criteri di valutazione dipendenti dalle
diverse modalit di scambio termico, si rimanda alla letteratura specializzata.
Principio di conservazione dellenergia per i sistemi aperti
Assegnato un sistema aperto (vedi Fig. 3) definito dal volume di controllo V e dalla relativa
superficie di controlloS che per la definizione assunta di sistema aperto, sono fissi nello spazio, il
principio di conservazione dellenergia stabilisce che il suo contenuto energetico varia nel tempo in
funzione dellenergia in transito (potenza scambiata) attraverso la sua superficie:

(I

`
)
S
+(

`
)
S
+] p uw
S
nJS = ]

0
pu JI
v


dove n il versore normale alla superficie di controllo S inteso come positivo se rivolto allinterno
del volume di controllo V.
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Fig.3 Sistema aperto assegnato mediante il volume di controllo V e la superficie di controllo S

Il transito di energia dovuto al calore scambiato ha le stesse modalit dei sistemi chiusi.
Nei sistemi aperti a causa della permeabilit della superficie di controllo S nei confronti della massa
le forze normali (pressioni) e tangenziali (sforzi tangenziali) eseguono un lavoro direttamente legato
al transito di massa a superficie di controllo ferma.
Consideriamo ancora la forza scambiata sulla superficie definita utilizzando i versori n, normale
alla superficie di controllo S e con il versore degli sforzi tangenziali secondo la formula:

J

= (pn +r) JS

dove J

la forza totale agente su di una superficie infinitesima JS; ne deriva che la potenza
meccanica scambiata vale:

I

`
= ]
(pn +r) w JS
S


il termine normale pu essere raggruppato con gli altri termini di energia di cui la massa
lelemento portatore ottenendo:

]
(r) w JS
S
+

`
+] p [
p
p
+u n wJS
S
= ]

0
pu JI
v


Spesso sono distinguibili sulla superficie S di definizione del sistema chiuso due porzioni S
in
e S
out

attraverso le quali si ha entrata di fluido (in S
in
) e uscita di fluido (in S
out
).
In tal caso si pu meglio evidenziare lafflusso e lefflusso di fluido con relativo trasporto di energia
spezzando lintegrale in S ; si ha allora:

_ (r) w JS
S
+

`
+_ p _
p
p
+u] n wJS
S
in
-_ p _
p
p
+u] (-n) wJS
S
cut
= _
o
o0
pu JI
v


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Fig. 4 Sistema aperto con una superficie di controllo mobile.

Purtroppo le formulazioni relative alla conservazione dellenergia qui proposte non sono adatte
allanalisi di sistemi quali quello schematizzato in Fig. 4 che rappresenta un sistema
sostanzialmente aperto in cui per vi una presenza di superficie di controllo mobile.
Applicando per gli stessi criteri introdotti al paragrafo precedente relativo ai sistemi chiusi
possibile nelle stesse ipotesi smistare la valutazione della potenza meccanica scambiata dalla
superficie alla superficie ottenendo per la potenza meccanica la valutazione:

(I

`
)
S
= (I

`
)
S
|
+(I

`
)
S
||
= (I

`
i
)
_
+] J

S
||
wJS

il che comporta nella formulazione completa relativa alla conservazione dellenergia per sistemi
aperti:
(I

`
i
)
_
+

`
+_ r
S
||
wJS +_ p _
p
p
+u] n wJS
S
in
-_ p _
p
p
+u] (-n) wJS
S
cut
= _
o
o0
pu Jv
V


Per quanto riguarda formulazioni pi dettagliate sulla potenza termica scambiata

`
valgono le
stesse osservazioni riportate al termine del paragrafo precedente.

Mettiamo ancora in evidenza che il termine che esprime una porzione del lavoro scambiato per un
sistema aperto pu essere conglobato nei termini di trasporto di energia mediante massa in transito
generando il termine di entalpia allinterno della formulazione:

] p [b +
w
2
2
+_

n wJS
S


Teniamo a precisare che tale metodo di formulazione per chi dimenticasse da dove proviene
potrebbe far pensare che lentalpia sia una forma di energia di cui la massa in transito il portatore;
ci non vero: lenergia in transito di cui la massa il portatore la sua agitazione termica u, la sua
energia cinetica
w
2
2
e la somma delle sue energie potenziali _

.
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E invece il fenomeno di transito che implica dallesterno sulla superficie di controllo del sistema
una scambio di lavoro meccanico evidenziato dal termine ] pn wJS
S
che pu essere
formalmente conglobato con i precedenti.
Nonostante la correttezza di questo discorso purtroppo invalso luso in tutta la letteratura di
chiamare contenuto energetico di un fluido in un sistema aperto la somma dellentalpia, dellenergia
cinetica e delle energie posizionali. Bench a rigore questa dizione non sia del tutto corretta, sar
adottata in seguito per alcuni vantaggi di semplicit di esposizione che essa comporta e perch di
uso ormai generale.
Nella pratica, infine, la relazione:

(I

`
i
)
_
+

`
+_ r
S
||
wJS +_ p _
p
p
+u] n wJS
S
in
-_ p _
p
p
+u] (-n) wJS
S
cut
= _
o
o0
pu Jv
V


quasi sempre semplificata ulteriormente, assumendo che nelle sezioni di entrata e di uscita le
velocit w siano perpendicolari alla sezione stessa con il risultato di annullare il lavoro dovuto alla
componente delle forza giacente sulla sezione.


(I

`
i
)
_
+

`
+_ p _
p
p
+u] w JS
S
in
-_ p _
p
p
+u] w JS
S
cut
= _
o
o0
pu Jv
V



Bilanci di massa e di energia macroscopici per i sistemi
Riprendiamo le equazioni precedentemente descritte utilizzando ora una simbologia meno adatta
forse a spiegare i concetti che stanno alla loro base, ma di uso pratico pi frequente.
Dalla Termodinamica noto che il primo passo nell'analisi di un problema di scambio energetico
consiste nel definire un sistema e l'ambiente circostante. Un sistema una quantit di materia o una
porzione dello spazio. Qualunque altra cosa costituisce l'ambiente. Il sistema separato
dall'ambiente da un contorno.
Abbiamo introdotto la distinzione tra:
sistema chiuso se il contorno (superficie di controllo) impermeabile alla massa (vedi Fig. 5);









Fig. 5 Sistema chiuso: il gas contenuto in un cilindro pressurizzato da un pistone scorrevole (a
sinistra). Sistema aperto: un turboreattore per aeroplano (a destra).
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sistema aperto se il contorno (superficie di controllo) pu essere attraversato dalla massa (Fig. 6) e
la sua superficie o contorno pu essere stazionaria oppure mobile.












Fig. 6 Sistema aperto con contorno stazionario(a sinistra): porzione di tessuto perfuso da vasi
sanguigni. Sistema aperto con contorno mobile (a destra): un ventricolo cardiaco durante le fasi di
riempimento e quella di eiezione.
In un sistema aperto si definisce la portata in massa (espressa in kg/s nel SI):

A w m =
dove la massa volumica del fluido, w la velocit media sulla sezione considerata e A l'area
della sezione di passaggio in esame. La velocit media, che tiene conto dellesistenza sulla sezione
considerata di un profilo di velocit non uniforme definita come:

A
wdA
w
A
}
=
Bilancio di massa macroscopico
La formulazione della conservazione della massa per un sistema chiuso semplice: la massa si
conserva.

La formulazione della conservazione della massa per un sistema definito da un volume di controllo
V con pi ingressi (in) e pi uscite (out) :


=
out in
V
m m
d
dm



In condizioni stazionarie la massa nel volume di controllo (m
V
) non cambia nel tempo, quindi la sua
derivata nulla, e ne segue:



=
out in
m m

se, inoltre, il sistema aperto dispone di un solo ingresso e di una sola uscita, risulta (in condizioni
stazionarie):

out in
m m =

in
m
out1
m
out2
m
in
m
out
m
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Si noti che spesso nelle applicazioni di ingegneria biomedica si ragiona in termini di portata in
volume (espressa in m
3
/s nel SI) anzich di portata in massa:

A w m V = =



questo corretto purch si abbia a che fare con liquidi, come il sangue oppure l'acqua, che risultano
praticamente incomprimibili sotto l'effetto delle limitate pressioni in gioco ( costante). Non
vero se si considerano sostanze gassose come l'aria.
Bilancio di energia macroscopico
La formulazione del bilancio di energia spesso espressa in termini di potenza, espressa in watt
(W) nel SI, anzich in termini di energia, espressa invece in joule (J) nel sistema SI.
Si noti che questo possibile anche nel caso di sistemi chiusi, in quanto il bilancio di energia pu
essere anche scritto come:
L Q
d
dU

+ =

,
o anche:

12 12 1 2
L Q U U + =

essendo U lenergia interna totale e avendo assunto positivi la potenza entrante termica ( Q

) e
meccanica ( L

) come pure i termini di energia termica e meccanica tra i tempi 1 e 2 e con le


consuete ipotesi della Termodinamica:
1) sistema elettricamente e magneticamente neutro;
2) sistema chimicamente inerte.

Per quanto riguarda i sistemi aperti, per effetto dei flussi di massa scambiati con lambiente, la
variazione nel tempo del patrimonio di energia del volume di controllo assume la seguente forma:
L Q U m U m
d
dU
out out in in
V

+ + =


Il termine U
in
rappresenta lenergia totale specifica associata al i-esimo flusso di massa entrante ed
dato dalla somma dellenergia interna, di quella potenziale e di quella cinetica:

2

2
1
in in in in
w gz u U + + =
Analogamente si opera per i flussi uscenti.
Si osservi in proposito che la velocit media
2

in
w che compare nel termine cinetico, nel caso in cui
nelle sezioni il fluido non transiti con velocit uguale su tutta la sezione dovrebbe essere espressa
tenendo conto del profilo di velocit esistente sulla sezione considerata. Quindi prendendo in
considerazione la velocit media associata al i-esimo flusso di massa entrante si ha

in in in in
m d w w m
}
=
2 2



dA w dA w m d w
in in in in
} } }
= =
3 3 2


Se vogliamo mettere in evidenza il termine
in
m per meglio inserire questa valutazione nel bilancio di
energia dei sistemi aperti, moltiplicando e dividendo per
in
m si ottiene

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2
3 3
3

in in
in
in
in
in
in
in in
in
in
w m
A w
dA w
m
A w
dA w
m dA w
m
m

= = =
} }
}



da cui:

in in
A
in in
in
A w
dA w
w
in
}
=
3
2
;
si osservi che nella pratica si assume spesso
in in in
w w w = = ; questa uguaglianza sar sempre
considerata valida nel seguito.
Il calore scambiato nellunit di tempo (potenza termica) Q

dipende dalla eventuale presenza di


serbatoi termici esterni al sistema che si trovino a temperatura diversa da quella del sistema o da
altre modalit di scambio (irraggiamento, radiazioni, ecc,).
Il lavoro scambiato nellunit di tempo (potenza meccanica) L

, a sua volta, in generale costituito


da pi termini.
Sempre considerando trascurabili per le applicazioni in esame i contributi di natura elettrica,
magnetica o nucleare, e trascurando il lavoro di deformazione scambiato attraverso la parete del
condotto con lambiente esterno (considerando cio rigida tale parete), si possono individuare due
contributi differenti: uno associato alla potenza meccanica scambiata tramite eventuali superfici
mobili poste allinterno del volume di controllo (in genere organi rotanti dotati di opportune
palettature, turbomacchine), indicato nel seguito con il simbolo
m
L

, e uno associato alle sezioni


di comunicazione con lambiente, chiamato lavoro di pulsione e indicato con il simbolo
p
L

nel seguito.
Considerando la generica interfaccia i-esima il termine di potenza di pulsione pu essere
quantificato come:

i i i i i i i i i p
v p m V p w A p L

= = =
,

essendo v
i
il volume specifico del fluido sulla sezione i-esima e p
i
la corrispondente pressione.
Occorre ben osservare che in questa scrittura stata eliminata la enunciazione dettagliata della
proiezione sul versore normale alla superficie n si intende che questa informazione comunque
espressa dal segno associato ai termini che esprimono la portata.
Se la sezione considerata di ingresso nel sistema, questo termine di lavoro nellunit di tempo
entrante nel sistema per effetto dellazione del flusso di massa entrante. Analoghi termini si
possono scrivere per i flussi di massa uscenti.
Vi sono poi altre ipotesi semplificative gi accennate nei paragrafi precedenti che non verranno
discusse in dettaglio e che riguardano il ruolo degli sforzi di taglio giacenti sulle sezioni di ingresso
e di uscita.



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Fig. 7 Schema di un generico sistema aperto con un ingresso e una uscita.
Lequazione di bilancio di energia diventa quindi:

m
out
j
j j j j j j
in
i
i i i i i i
V
L Q v p w gz u m v p w gz u m
d
dU

+ +
|

\
|
+ + +
|

\
|
+ + + =

= = 1
2
1
2
2
1
2
1


Si noti che in Termodinamica applicata, questa equazione viene scritta introducendo il potenziale
termodinamico entalpia h = u + pv (funzione di stato analoga alla energia interna u) per cui si
ottiene:

m
out
j
j j j j
in
i
i i i i
V
L Q w gz h m w gz h m
d
dU

+ +
|

\
|
+ +
|

\
|
+ + =

= = 1
2
1
2
2
1
2
1



Questa equazione generale si presta a una serie di formulazioni pi semplici che descrivono molto
bene il funzionamento della quasi totalit di macchine oggi utilizzate.
Innanzitutto molti sistemi aperti hanno un solo ingresso (pedice 1) e una sola uscita (pedice 2) per il
fluido. In tal caso si ha:

m
V
L Q w gz h m w gz h m
d
dU

+ +
|

\
|
+ +
|

\
|
+ + =
2
2 2 2 2
2
1 1 1 1
2
1
2
1


Se poi il sistema opera in condizioni stazionarie, il che si verifica spesso se i transitori di
avviamento, di eventuale cambiamento di regime e di spegnimento sono brevi rispetto al tempo di
funzionamento, le derivate rispetto al tempo sono nulle e quindi si ottiene:
m m m = =
2 1

( ) ( ) 0
2
1
12 12
2
2
2
1 2 1 2 1
= + +
)
`

+ +
m
L Q w w z z g h h m


In questa equazione utile dividere per m , ottenendo:

( ) ( ) 0
2
1
12 12
2
2
2
1 2 1 2 1
= + +
)
`

+ +
m
L Q w w z z g h h

Le grandezze presenti in questo bilancio dipendono dal rapporto tra una potenza (meccanica o
termica che sia) e una portata e appaiono come grandezze specifiche alla massa; esse indicano che
tra il fluido entrante e il fluido uscente vi uno sbilanciamento complessivo di entalpia, di energia
posizionale e di energia cinetica in ragione della energia ricevuta in termini di lavoro e di calore
indicati.
1
m
2
m
m
L

. C . V
BIOMECCANICA DEI FLUIDI - Introduzione alle equazioni di bilancio
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Questo bilancio vale solo in condizioni stazionarie e per esso si pu affermare che ogni kg di massa
che transita nel sistema subisce le variazioni di entalpia, di energia posizionale e di energia cinetica
indicate.

Bilancio di energia e secondo principio della Termodinamica
Lutilizzo del secondo principio della Termodinamica allinterno dei bilanci della energia offre utili
possibilit per formularli in forme convenienti per svariate applicazioni.

Si utilizza la definizione di entropia in assenza di cambiamenti di fase o allotropici:
Js =
du+pd
t

e, utilizzando la equazione di Clausius, e introducendo il lavoro delle resistenze passive LW, ovvero
lincremento di entropia dovuto ai fenomeni irreversibili si ottengono le relazioni:
] tJs
2
1
= u
2
- u
1
+] pJ:
2
1
= b
2
-b
1
-] :Jp
2
1
=
12
+Iw
12


dove
12
e Iw
12
sono rispettivamente le energie termiche relative al calore esterno e al lavoro delle
resistenze passive nella convenzione di valori positivi se entranti tra i tempi 1 e 2; le resistenze
passive Iw
12
sono sempre grandezze entranti e, solo nel caso reversibile ideale sono nulle;
12
pu
invece presentare valori positivi o negativi.

Nel caso di fluidi incomprimibili : costante e le relazioni divengono:

] tJs
2
1
= u
2
- u
1
= b
2
-b
1
-:|p
2
- p
1
] =
12
+Iw
12




e quindi sostituendo nella relazione per i sistemi chiusi:

12 12 1 2
L Q U U + =

si ha:
( ) ( )
12 12
2
1
2
2 1 2
2
1
LW L w w z z g =
)
`

+


e sostituendo nella relazione per i sistemi aperti in regime stazionario:
( ) ( ) 0
2
1
2
2
2
1 2 1 2 1
= + +
)
`

+ +
m
L Q w w z z g h h

si ha:
( ) ( ) ( ) 0
2
1
12
2
2
2
1 2 1 2 1
= +
)
`

+ + LW L w w z z g p p v
m



BIOMECCANICA DEI FLUIDI - Introduzione alle equazioni di bilancio
15
Se il condotto percorso da un fluido incomprimibile in condizioni stazionarie, si ottiene poi:
( ) ( ) ( ) 0
2
1
12 2 1
2
2
2
1 2 1
=
)
`

+ + LW p p v w w z z g
cio:

2
2
2 2 12 1
2
1 1
2
1
2
1
vp w gz LW vp w gz + + = + +
e dividendo ambo i membri per il volume specifico v = 1/, essendo la massa volumica del fluido:

2
2
2 2 12 1
2
1 1
2
1
2
1
p w gz LW p w gz + + = + +
o anche:
( ) ( )
12
2
1
2
2 1 2 2 1
2
1
LW
p w w z z g p p + + =
Al primo membro compare la differenza di pressione fra ingresso e uscita del condotto, data dalla
somma dei tre contributi al secondo membro:
uno dovuto alla differenza di quota (termine idrostatico o geodetico)
uno dovuto alla differenza di energia cinetica (termine cinetico)
il terzo, indicato con p
LW12
o pi usualmente p
f
sempre 0 ed dovuto alla
degradazione di energia (perdita di carico); solo in un moto ideale di un fluido ideale si ha
p
f
= 0 cio in assenza di degradazione energetica.
Equazione di Bernoulli
Lultima equazione precedentemente ricavata, in assenza di fenomeni dissipativi diviene
semplicemente:
( ) ( ) 0
2
1
2
2
2
1 2 1 2 1
= + + w w z z g p p
Questa equazione prende il nome di equazione di Bernoulli e pu anche essere scritta nella forma
seguente:
Cos w gz p = + +
2
2
1


Lequazione di Bernoulli di frequentissimo primo impiego data la sua semplicit ed
immediatezza; si rammenti per che essa valida per condotti i) percorsi da fluidi incomprimibili,
ii) in condizioni stazionarie e iii) trascurando i fenomeni dissipativi (perdite di carico).

In questultima espressione tutti i termini hanno le dimensioni di una pressione (energia per unit di
volume).

Altre formulazioni della equazione di Bernulli (talora chiamato teorema di Bernoulli anche se
abbiamo visto che questa equazione un caso particolare di scrittura di un bilancio di energia per
sistemi aperti) sono presenti nella pratica.

Alcune formulazioni utilizzano unit di misura non corrette attribuendo la energia espressa in kg
f
x
metro al peso espresso in kg
f
, semplificando i kg
f
e ottenendo termini espressi in metri.
Linconsistenza concettuale riguarda il fatto che una massa pu essere correttamente identificata
come portatrice di energia, non certo una forza che un vettore.
Con questa ipotesi la energia posseduta da 1 kg di liquido in movimento si pu esprimere come la
somma di tre altezze :

BIOMECCANICA DEI FLUIDI - Introduzione alle equazioni di bilancio
16
(z = altezza geodetica) + (z
p
= altezza piezometrica) + (z
c
= altezza cinetica)
con:
z = z
z
p
= p/g
z
c
= w
2
/g

Linconsistenza concettuale si paga con il fatto che questa formulazione vale solo nel campo
gravitazionale terrestre con valore della accelerazione gravitazionale g costante; questa limitazione
ovviamente non influisce sullutilizzo della equazione di Bernoulli per problemi di idraulica
tradizionali.
Macchine con un ingresso e una uscita.
E possibile introdurre a questo punto un poco di terminologia relativa alle macchine con un
ingresso e una uscita distinguendo tra:

scambiatori di calore se non vi scambio di potenza meccanica (
m
L

= 0), ma solo scambio


di calore ( Q

0);
turbine se non vi scambio di potenza termica ( Q

= 0 o comunque trascurabile) e la
potenza meccanica uscente (
m
L

negativo), sia per fluidi comprimibili (turbine a vapore e


turbine a gas) sia per fluidi incomprimibili (turbine idrauliche); la differenza di energia
potenziale non trascurabile nelle macchine che sfruttano un salto geodetico per produrre
energia, come nelle turbine delle centrali idroelettriche;
pompe se non vi scambio di potenza termica ( Q

= 0 o comunque trascurabile), la potenza


meccanica entrante (
m
L

positivo), e il fluido incomprimibile (acqua, olio, sangue);


compressori se non vi scambio di potenza termica ( Q

= 0 o comunque trascurabile), la
potenza meccanica entrante (
m
L

positivo), e il fluido comprimibile (aria, gas, vapore).


ugelli (utilizzati nei propulsori aerospaziali) e diffusori; la differenza di energia cinetica non
trascurabile in questa categoria di macchine per le quali con buona approssimazione Q

=
0 e non vi scambio di potenza meccanica (
m
L

= 0); per essa si ha:


( ) 0
2
1
2
2
2
1 2 1
=
)
`

+ w w h h

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