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Ogni scheda propone due spunti di riflessione e di adattamento catechistico: a) per la catechesi degli ADULTI (tenendo conto del testo diocesano: Chi Ama Educa) b) per la catechesi dei FANCIULLI e dei RAGAZZI (tenendo conto dei quattro testi CEI per la Catechesi dellIC. fanciulli: Io sono con voi Venite con me Sarete miei testimoni Vi ho chiamato amici). Chiaramente ci che viene proposto in ogni scheda non un qualcosa di pre-confezionato e pronto alluso, bens solo un aiuto (a livello schematico e sintetico) per lavorare con questi testi di catechesi sopra citati, con la proposta di riferimenti precisi ai vari capitoli e pagine soprattutto a riguardo dei testi CEI. Toccher poi allanimatore/catechista saper tradurre, anche con metodologie proprie e varie, i temi che vengono indicati nelle rispettive schede.
1a.: Camminare con VIGILANZA. 2a.: Camminare nella CONVERSIONE. 3a.: Camminare con GIOIA. 4a.: Camminare in FEDELT.
Vangelo), si inizi a pensare nelle nostre Comunit parrocchiali ad un PROGETTO ben chiaro, dentro il quale si pu collocare un cammino di catechesi degli adulti stabile, ben organizzato e distribuito nellarco di tutto lanno pastorale. Se in una parrocchia non esiste una vera progettazione pastorale parrocchiale allinizio dellanno difficilmente potr sussistere un serio itinerario di Catechesi degli adulti. Il vero problema della catechesi in genere, e quindi anche di quella rivolta ai fanciulli che devono frequentare lI.C. per la loro vita di fede, che tante volte nelle nostre Comunit parrocchiali non esiste una CATECHESI ADULTA, ossia non ci sono COMUNIT ADULTE che sappiano percepire e vivere i dati fondamentali ed essenziali dellAnnuncio Cristiano!!! Il nocciolo della questione riguarda un adultit che non sta prima di tutto nel singolo, bens nella Comunit, che deve essere il soggetto primario di catechesi in generale e, prima ancora, dellevangelizzazione! In altre parole, ci che manca, per la maggior parte delle nostre parrocchie, una vera e propria progettualit pastorale in genere e, in specifico, di Annuncio del Vangelo e di Catechesi. Spesso si va avanti un po troppo alla buona, senza esplicitare bene gli obiettivi, per esempio, di un anno pastorale che inizia, e tanto meno senza mai verificare se questi obiettivi sono mai stati raggiunti e se i metodi usati sono stati buoni per l oggi.; e ancora di pi (e questo ancora pi grave!), senza mai conoscere davvero chi abbiamo di fronte: se persone che conoscono gi Ges o persone che assolutamente NON conoscono ancora seriamente il Vangelo e fanno molta confusione sugli elementi basilari della vita cristiana e spesso anche morale. Allora, il problema vero dove sta?! Sta nel cuore pulsante che dovrebbe generare e garantire lesistenza di questi progetti di evangelizzazione e catechesi. Sta nei Consigli Pastorali che non respirano questo sensus Ecclesiae; sta in moltissimi ministri di fatto (catechisti, animatori della liturgia..., della carit ecc.), perch loro per primi non sono adulti e, loro per primi, non hanno mai fatto unesperienza di vera Catechesi degli adulti. In secondo luogo, poi, il problema di una catechesi degli adulti anche un altro. Oggi si perso, o forse non si mai avuto abbastanza, il senso sacramentale dellAnnuncio della Parola di Dio. Quanti dei nostri catechisti e membri dei nostri Consigli Pastorali, hanno mai sperimentato la Lectio Divina; quanti di questi conoscono sufficientemente la Sacra Scrittura, per poterla poi annunciare? Allora, forse, dovremmo insistere maggiormente sulla riscoperta della Parola, come elemento centrale dellAnnuncio e della Catechesi. Vanno bene tutte le metodologie del mondo e possiamo inventare tutte le tecniche di animazione possibili per accattivarci lattenzione degli adulti, come quella dei fanciulli, ma se non si rimette al centro la Parola di Dio, come potr mai esserci Catechesi vera e, prima di tutto, Evangelizzazione? Una modalit concreta che pu rimotivare unautentica catechesi degli adulti quella rappresentata dallesperienza dei CENTRI DI ASCOLTO DELLA PAROLA che si possono vivere nelle famiglie, nelle varie case di una parrocchia. Ma anche qui, non si tratta di eseguire un progetto di altri, si tratta di Progettare, allinterno di ogni singola parrocchia o unit pastorale, questi cammini, che vanni seguiti, sostenuti e verificati continuamente, non solo dal parroco, ma da un vero e proprio Consiglio Pastorale, che fa delle scelte precise di Annuncio sul proprio territorio. Si tratta di riscoprire una pastorale missionaria; in mezzo alle case e alle strade delle nostre parrocchie: dal tempio alla strada (cfr: esperienza Chiesa Mondo). Forse, oggi, una catechesi degli adulti, ha ancora senso solo con questo respiro missionario, diretto al territorio di quella determinata parrocchia o U.P. Si tratta, allora, di individuare missionari laici che siano referenti delle varie zone, delle vie e si formino (alla SFTP, ma non solo.: ogni u.p. dovrebbe avere propri cammini formativi per i propri catechisti e animatori!) anche per guidare e animare la Lectio Divina nelle famiglie. C bisogno di ri-cucire un nuovo abito di adultit alle nostre Comunit e, se questo, da sola, una singola parrocchia non ci riesce a farlo, magari perch piccola numericamente o con pochi ministri formati; ecco allora lo strumento di adesso: le Unit Pastorali! Ci auguriamo vivamente che, anche attraverso queste semplici e povere idee, contenuti nelle schede che proponiamo in questo avvento, possano servire a far riflettere (sacerdoti e laici) per iniziare una nuova primavera di autentici cammini di fede INSIEME!
e dei RAGAZZI
Gli stimoli catechistici che vengono proposti con queste quattro schede, legate alle note classiche del periodo di avvento, sono solo un modo per invitare tutti quei catechisti che lavorano nellambito dellIniziazione Cristiana dei fanciulli e ragazzi ad usare saggiamente i 4 famosi testi della CEI riguardanti il Progetto della Chiesa Italiana a questo proposito.
Prima per di esaminare i temi legati alle quattro domeniche dellavvento di questo anno (anno B.) doveroso fermarci un attimo e chiarire, con una nota di fondo, come vivere nel migliore dei modi questo meraviglioso periodo catechistico che ci porta a celebrare una delle pi belle e sentite Feste dellAnno Liturgico. Comunque si svolgano gli incontri di catechesi, in questo periodo, chiaro che al centro ci sta il mistero del Santo Natale verso il quale ci stiamo incamminando in questi prossimi giorni. Ecco; il Natale, con tutto il suo fascino e la sua atmosfera! Lasciamoci pure prendere da un po di sentimento (in fondo la fede composta anche da questo): il Natale troppo bello e non certamente giusto arrivare ad esso con il cuore freddo, perch la celebrazione e la festa per essere autentiche devono non soltanto far riflettere, ma anche far vibrare. Stiamo attenti per a dare ai fanciulli le giuste basi per godere delle motivazioni autentiche di questa festa. Per questo suggeriamo ai catechisti alcune note di fondo che debbono essere ben chiare a tutti. 1) Mettere bene in chiaro che Ges nato una volta sola, nella storia e nella carne, e non nasce pi! La sua nuova nascita semmai sar nella gloria, come Signore della storia. 2) Esporre con chiarezza e precisione i dati della nascita storica di Ges, limitandoci strettamente alle notizie fornite dai Vangeli, integrate semmai con alcuni cenni che la storia umana ci offre. 3) Spiegare il senso della celebrazione del Natale che, come ogni celebrazione cristiana, ha tre caratteristiche: a. ricordare un fatto avvenuto nel passato, b. farlo rivivere nel presente con la memoria umana e, soprattutto, con lEucarestia che lo rende veramente contemporaneo di tutti coloro che la celebrano, c. annunciare che questo fatto deve ancora accadere del tutto, completamente, in modo pieno e definitivo, al termine della storia umana. Il Natale di Ges sar totale quando Egli torner come Signore della storia alla fine dei tempi. Allora la festa del Natale non ci sar pi. Soltanto con queste premesse possiamo evitare di far nascere nei fanciulli sensazioni false che poi sar difficile correggere andando avanti. Da sensazioni epidermiche e sentimentali non possono nascere atteggiamenti veri, ma soltanto emozioni passeggere e infantili. quindi importante tener ben presente tutto questo perch, senza convinzioni autentiche, la Festa del Natale diventa un fatto consumistico, unoccasione solo per far baldoria, per stordirsi Chi non sa che la celebrazione autentica del Natale lEucarestia celebrata con una profonda accoglienza dei valori che Ges ci ha portato e annunciato con la sua nascita nella storia, per forza riduce il Natale a stelle, panettoni, torroni, vacanze sulla neve, tombolate, ecc, ecc Chi invece celebra il Natale in modo autentico sente il bisogno di dare spazio alla Gioia interiore che non piena se non si esprime anche con manifestazioni esterne. Evitiamo dunque discorsi lunghi e lamentosi sulle inutili manifestazioni esteriori o i discorsi moralistici (le famose savonarolate) contro gli sprechi consumistici. Il bersaglio da colpire non questo!, ma la mancanza di motivazioni autentiche. Non piangiamo (questo tante volte lo sappiamo fare molto bene!), ma costruiamo le basi di una Festa autentica: e qui siamo molto meno bravi, perch costa fatica! Anche perch dobbiamo imparare a camminare insieme. E solo insieme (come Chiesa) possiamo far Festa autentica di fronte al Mistero dellIncarnazione di Dio.
SCHEDA - A
bellezza e bont che offre soprattutto poi se, come succede a un adulto, siamo chiamati a svolgere anche ruoli educativi su tutti i versanti (dentro e fuori della Chiesa). A questo proposito ci piace citare la famosa frase di Tertulliano, che anche i nostri Vescovi ricordano nei loro Orientamenti Pastorali: non si nasce cristiani, lo si diventa e.., noi aggiungiamo: lo si diventa insieme! Questa parola camminare insieme va presa, prima di tutto in riferimento al Signore Ges, che Colui che desidera camminare insieme a noi, come fa con i discepoli di Emmaus; lui che si affianca alla nostra storia, spesso carica di insuccessi e delusioni, perch desidera riscaldarci il cuore. E noi la prima cosa che dovremmo fare proprio quella di svegliarci da questo nostro torpore o sonnolenza, scuoterci da questa poca speranza, per accorgerci che c Ges al nostro fianco, che cammina con noi. La vigilanza anche questa; svegliarci dalle nostre paure, aprire gli occhi e ascoltare con il cuore aperto la Parola che continuamente risuona nelle nostre orecchie. Vigilanza camminare insieme, ma anche con la Parola di Dio nel cuore! Ecco perch sono importanti i Centri di Ascolto della Parola di Dio; sono occasioni ed esperienze che ci fanno percepire questo cammino insieme. Tutto questo, poi, si rendere ancora pi urgente quando dobbiamo considerare lazione pastorale della Chiesa che oggi vive nelle nostre singole parrocchie, nella diocesi. Qui il camminare insieme si fa ancora pi urgente e fondamentale, quanto fondamentale lUnitariet dellazione pastorale della Chiesa stessa. Un progetto pastorale serio non pu pi prescindere da questo insieme che deve realizzarsi concretamente tra gli ambiti fondamentali della pastorale: catechesi, liturgia e carit. finito il tempo di considerare la parrocchia frammentata, suddivisa al suo interno in compartimenti poco e per niente comunicanti tra loro. La Catechesi, la Testimonianza della Carit e la Liturgia sono le sfaccettature di un unico cammino di Chiesa. Con una metafora, immaginiamoci lazione educativa e pastorale della Chiesa come ununica grande autostrada che procede in ununica e chiara direzione, quella dellincontro con il Mistero di Ges. Immaginiamoci, poi, che questa autostrada abbia tre corsie di marcia principali, ma che non siano separate luna dallaltra da barriere o da una linea continua che non permetta a chi vi marcia sopra di spostarsi da una allaltra, n tantomeno da un cordolo di cemento, come se fosse un muro di separazione, che tante volte invece noi costruiamo nei vari ambiti e gruppi che esistono dentro le nostre Comunit. Marciando su queste tre corsie preferenziali (che rappresenterebbero i tre ambiti di fondo della pastorale), c semmai un'unica regola fondamentale che tutti sono invitati a rispettare, ed quella della velocit: non si pu correre troppo (eccesso di velocit), ma nemmeno fermarci ( si potrebbe creare un intralcio per chi si trova in coda). Qui si pu innestare anche laltra parola-chiave di questa prima settimana di avvento: la Vigilanza; perch bisogna solo stare molto attenti gli uni agli altri e marciare assieme, come tre grandi colonne di un traffico lento, ma scorrevole, dove niente e nessuno rimane in dietro, sulla corsia di emergenza; anzi pronti tutti a fermarci assieme per soccorre chi, improvvisamente, pu fermarsi e chiedere aiuto perch non sa come fare. Lazione pastorale della Chiesa, al di l della metafora, funzione proprio cos: non ammissibile che chi si occupa dei poveri vada pi a rilento, per le immani fatiche da sopportare, di chi fa la catechesi ai fanciulli del 2 itinerario, per esempio.; non si pu concepire che chi si occupa del servizio liturgico non debba preoccuparsi anche dei preadolescenti o dei mendicanti che chiedono lelemosina sulla porta della chiesa; oppure, come si fa pensare (sempre facendo un esempio per capire meglio) che chi porta i pacchi spesa alle famiglie in difficolt non debba anche interessarsi ad annunciare il Vangelo affiancandosi, anche in modi nuovi tutti ancora da inventare, alla catechesi dei fanciulli, o delle giovani coppie di sposi, o dei fidanzati, interessandosi anche della problematica adolescenziale di chi non continua dopo la Cresima.!? E cos via!..; potremo fare tantissimi altri esempi di intersecazione pastorale tra le varie piste e i gruppi che quotidianamente animano la vita delle nostre parrocchie. Ecco, per sviluppare questi temi sia per un proprio cammino personale che comunitario si pu tener conto della prima scheda del Sussidio per la catechesi diocesana degli adulti Chi ama educa, tenendo conto anche dei nn. 7 e 8 del documento CEI Educare alla Vita Buona del Vangelo.
SCHEDA - B
Spunti per la catechesi dellI.C. FANCIULLI e RAGAZZI atteggiamento fondamentale della settimana: VIGILANZA
VENITE CON ME
In questo testo di catechesi il camminare insieme si sviluppa e si coniuga soprattutto attraverso il tema della sequela (1 cap. pagg. 6ss.). Il tema della vigilanza, poi, viene esplicitato chiaramente nel 2 cap. (pagg.25 ss.). Vigilanza anche invitare i fanciulli di questa et a chiedersi Che cosa devo fare? ( Maestro che devo fare?). Occorre aiutare questi nostri fanciulli, che probabilmente si stanno preparando in un prossimo futuro a celebrare la loro Prima Confessione e Comunione, a tenere desta la loro coscienza per scoprire il tesoro che il Signore sta per offrire a loro. Per questo tutto il 5 cap. (cfr.: pagg. 70 ss.) pu essere sviluppato in parte anche in questo periodo di avvento.
VI HO CHIAMATO AMICI
Il tema del camminare insieme per i ragazzi di questa et pu essere tradotto anche con crescere insieme. Il nostro testo, infatti, rivolgendosi a preadolescenti di 12-14 anni circa, fin dalle primissime pagine (al 1 cap.) esplicita chiaramente questo concetto: litinerario della catechesi a loro rivolta in questo 4 volume del Catechismo della CEI per la vita cristiana pensato per favorire in questi ragazzi una graduale presa di coscienza del mistero della vita, intesa soprattutto come dono in cui crescere insieme agli altri e con responsabilit. (in particolare vedi: pagg. 11-13 del 1 cap.). Per cui il cammino da compiere mai da soli dettato da quella sana inquietudine che si trova nel cuore umano, che porta a scoprire sempre di pi il volto di Dio (cfr.: pagg. 21-23). In questo cammino c una certezza di fondo: Dio cammina con noi e ci tiene per mano (cfr.: pagg. 31-36). Il tema poi specifico della Vigilanza si pu intravedere al cp. 4; dove per vigilanza si pu intendere sempre in riferimento ai ragazzi di questa et la responsabilit e lattenzione a rispondere alla vocazione che dentro il cuore umano (cfr.: pagg. 114 ss.). Vegliare e rimanere sempre desti, anche per scoprire il grande ideale che infiamma fortemente gi lanimo dei preadolescenti (cfr: 5 cap. pagg: 146 ss.).
Camminare insieme...
In cammino verso Betlemme, la casa del Pane
SCHEDA - A
SCHEDA - B
Spunti per la catechesi dellI.C. FANCIULLI immagine fondamentale della settimana: GIOVANNI il B. che grida il bisogno di CONVERSIONE. La figura di Giovanni Battista ci aiuta a capire che anche noi siamo chiamati a preparare il nostro incontro con Ges che viene (Natale). Giovanni sapeva che il momento che stava per vivere era importante e andava preparato adeguatamente. Lo stesso vale per noi oggi: la preparazione indispensabile per gustare e vivere al meglio il momento atteso. Il Battista ci invita a vivere lattesa in atteggiamento di CONVERSIONE. Per il bambino questo termine non certamente facile da capire! Vanno quindi indicati e suggeriti gesti concreti e semplici di conversione, che possano aiutarlo a sentire il clima del Natale e a prepararsi con gioia.
VENITE CON ME
Gi dalle prime pagg. di questo catechismo si avverte subito come questo tema della conversione sia presente, collegato soprattutto con il tema della sequela: Ges ci passa accanto, cammina con noi, invitandoci a camminare con lui e chiedendoci di cambiarequalcosa nella nostra vita (cfr.: 1 cap.; in particolare pagg. 12-13: esperienza di Levi e del Giovane triste). Il tema della conversione poi ritorna, in maniera forte, nel 2 cap. (soprattutto nelle pagg. 29-31); dove viene presentata la figura di Giovanni il Battista, che poi i ragazzi ritrovano nella liturgia domenicale, sia in questa seconda domenica che nella prossima. poi nel cap. 5 (Maestro che devo fare) che si ritrova ancora questo nostro concetto. Si pu sviluppare il tema della conversione prendendo in esame anche le Beatitudini (cfr.: pag. 76 ss.): il Signore ci traccia un cammino da compiere, fino alla perfezione; spesso per noi smarriamo la strada dellAmore La conversione sta nel ritrovare la via giusta che si realizza solo nellAmore che il Vangelo ci propone. Un amore che ci spinge alla conversione anche perch chi ci guida un Pastore veramente Buono (6 cap. pagg. 96-97). Infine, questo nostro tema si ritrova, in maniera ancora pi esplicita, nel penultimo cap. (il 10) del nostro catechismo: qui conversione si traduce con altre parole, come: pace, perdono e festa che poi porta a vivere il Sacramento vero e proprio della Riconciliazione.
VI HO CHIAMATO AMICI
Nel desiderio profondo di crescere insieme e raggiungere quellideale che brucia nel proprio cuore, i preadolescenti sono comunque invitati a riscoprire anche il bisogno di una continua conversione perch incontrare e seguire Ges non assolutamente semplice e le strade sbagliate che si possono imboccare sono tante. Il tema della conversione che conduce, poi, anche al sacramento della Riconciliazione viene ben sviluppato, in questo testo di catechesi per IC dei ragazzi nel 5 cap. (cfr.: pagg. 162 ss.). Questo periodo di avvento potrebbe essere sfruttato bene per svolgere una bella celebrazione comunitaria della Riconciliazione per i ragazzi di questa et, proprio in vista anche della Festa del Santo Natale!
Camminare insieme...
In cammino verso Betlemme, la casa del Pane
SCHEDA - A
SCHEDA - B
Spunti per la catechesi dellI.C. FANCIULLI immagine fondamentale della settimana: GIOVANNI il Battista testimone di GIOIA-LUCE. La figura di Giovanni Battista, che ci accompagna in questo tempo di Avvento, ci aiuta a riconoscere Ges come Luce che si manifesta in mezzo a noi. La luce pu essere paragonata alla Gioia (al buio c tristezza e paura, alla luce i volti risplendono di gioia e di amicizia). Giovanni si presenta come testimone di Ges Luce-Gioia, come voce che annuncia un tempo di preparazione alla venuta del Messia. Il Battesimo, che la gente riceve da Giovanni, segno di accettazione e di impegno ad accogliere e seguire Ges, il Messia che sta per venire. Linvito del Battista oggi rivolto a noi, perch le tante luci che si accendono in questi giorni (come le tante false gioie basate sui piaceri del consumismo) che precedono il Natale non ci distraggano e non nascondano la sola vera Luce e la vera Gioia, che Ges.
VENITE CON ME
In questo testo il tema della gioia viene esplicitato molto bene allinterno di tutto il 3 cap. (in particolare nelle pagg. 44-45). Il Natale Gioia e Festa; ma anche qui bisogna educare questi fanciulli sul senso vero della Gioia cristiana [vedi quanto detto sopra a proposito dei doni e regali natalizi]. A questo proposito si pu esaminare la pag. 87 (Dov il tuo tesoro) Ges stresso viene ad annunciare la gioia vera e un Lieto Messaggio ai poveri (cfr.: 4 cap. pagg. 58-59). Gioia anche accogliere il perdono del Signore. Per coloro che hanno gi celebrato la loro prima Confessione, pu essere utile rivivere questo sacramento nei prossimi giorni, in vista del S.Natale, con particolare gioia. Gioia e Festa, cos, si collegano meravigliosamente insieme, alla luce del Padre Buono che ci perdona intende rimanere con noi, a fianco del nostro cammino (cfr.: 10 cap. pagg 158 ss.)
Gioia rinnovare le promesse battesimali e cos sperimentare la forza del dono dello Spirito che ci fa testimoni del Vangelo nel mondo. Oggi il nostro mondo ha tanto bisogno di testimoni di Gioia, ma fortunatamente, nella storia della Chiesa ce ne sono stati di testimoni (cfr.: 6 cap. in particolare pag. 113-116): la Gioia non un sentimento vago e sentimentaloide, bens convretezza vissuta da persone concrete, come noi, che ce ne trasmettono testimonianza soprattutto con il loro servizio di carit.
VI HO CHIAMATO AMICI
Il tema della Gioia pu essere presentato ai nostri preadolescenti come uno dei frutti belli che lo Spirito Santo semina nei cuori di coloro che vivono il mistero pasquale, in particolare nei prossimi giorni natalizi. C infatti da sfatare e demolire il messaggio sentimentale del Natale e, ancora di pi, quello consumistico. Bisogna rivestire queste prossime feste del loro significato autentico che ritorna sempre al nucleo fondamentale della nostra fede cristiana: la Pasqua. La gioia pasquale, quindi, che rinnova tutte le cose, che si concretizza nella Festa settimanale della Domenica, la vera Gioia che ci invita a vivere questa terza domenica di avvento. Per questo possiamo far riferimento a tutto il 3 cap. del nostro testo di catechesi. Una gioia che molti cristiani santi del passato e contemporanei ci hanno testimoniato con la loro vita (cfr.: pagg. 100 ss.). La Gioia vera che si trova anche nellamicizia vera (cfr.: 5 cap. pagg. 138-145).
Camminare insieme...
In cammino verso Betlemme, la casa del Pane
camminare in FEDELT
Spunti per la catechesi degli ADULTI parole chiave: FEDELT e RELAZIONI INTERPERSONALI autentiche.
Il racconto evangelico di questa quarta domenica di avvento ci ripresenta ancora il mistero dellAnnunciazione con Maria SS. che si fa portavoce della fedelt dellumanit intera, chiamata a collaborare con il progetto di Dio. Il progetto di Dio una storia infinita di Amore Fedele verso luomo, anche quando questultimo si allontana da Lui e cessa di camminare insieme a Lui. Dio non si stanca!..., si mette alla sua ricerca e si affianca come pellegrino, proprio come succede ai discepoli di Emmaus. Inizia cos una relazione, un dialogo fatto di ascolto e di Parola, lunica che poi riscalda quei cuori stanchi. In altre parole, Ges educa perch ama le persone che incontra e, amandole, accende in loro una sete profonda di Amore. A questo proposito ci sono tanti brani evangelici che raccontano questa relazione di Amore autentico con le persone; nella 4a. scheda del sussidio diocesano per la Catechesi degli Adulti Chi ama educa, viene presentata lesperienza iniziale di Ges che incontra la donna Samaritana. Questa scheda potrebbe servirci per aiutarci a comprendere che cosa significa la fedelt cristiana e come questa educhi davvero a vivere relazioni autentiche tra di noi. Fedelt a svolgere un cammino insieme anche vivere una spiritualit particolare: quella del compagno di viaggio. Questa immagine del compagno di viaggio ci richiama ancora licona dei discepoli di Emmaus e del mettersi in cammino insieme sulla stessa strada. Essere fedeli gli uni verso gli altri, quindi, si pu coniugare anche col camminare insieme ai fratelli che Dio ci fa incontrare qui, oggi e ora; stando attenti, per, a non camminare troppo avanti a loro e nemmeno a rimanere troppo indietro; semmai camminare, semplicemente, a fianco. Tutto questo deriva dallesempio di Ges che, con noi stessi (come avvenuto, per esempio, per la Samaritana e per i Discepoli di Emmaus), continua ad avere un rapporto autentico e sincero, attraverso la voce della nostra coscienza. Cos, educandosi a vivere una relazione autentica col Signore, ciascun adulto pu riscoprire la fedelt alle persone che gli stanno accanto, a partire dai rapporti che esistono nella famiglia, nel posto dei lavoro e con il vicinato.
SCHEDA - A
SCHEDA - B
Spunti per la catechesi dellI.C. FANCIULLI immagine fondamentale della settimana: MARIA SS. che con il suo S testimonia la FEDELT
Unaltra figura che ci aiuta a preparare la venuta di Ges quella di Maria. Lepisodio dellAnnunciazione un racconto pieno di mistero e nello stesso tempo trasmette una gioia profonda. importante presentarlo nella sua semplicit, senza invenzioni inutili e dannose! grazie al s di Maria dello allangelo che ella diventer la madre di Ges. Con i nostri s quotidiani a Ges, noi diventiamo suoi discepoli. Langelo chiama Maria piena di grazia; questo significa che in lei non presente il peccato e quindi Immacolata. Esprimiamo il nostro amore a Maria con la preghiera Ave Maria e chiediamole di aiutarci ad essere sempre fedeli e rispondere positivamente alla chiamata di Dio.
VENITE CON ME
Se noi siamo chiamati ad essere fedeli come cristiani nella vita di tutti i giorni perch, prima di noi, Dio che fede nei nostri confronti. Lui non ci abbandona mai (cfr.: pag. 24). Maria (che ritroviamo come protagonista principale della Liturgia di questa domenica 4a. di avvento) lesempio della risposta umana alla fedelt divina (cfr.: 2 cap. pagg. 32-33). Una fedelt che regnava sovrana nella casa di Nazareth (cfr.: pagg. 50-51) e che dovrebbe crescere sempre di pi anche nelle nostre case. Chiaramente, questo tema della fedelt si ritrova in maniera chiara ed esplicita, quando si parla del Mistero Pasquale (cfr.: cap. 6 pagg. 98 ss.) La fedelt, poi, uno chiamato viverla nella quotidianit, a partire dalla propria casa, dalla propria parrocchia; in questa fedelt feriale si esprime lesperienza della Chiesa (cfr.: 8 cap. pagg. 136 ss.).
Sullesempio di Ges, anche noi oggi siamo chiamati a vivere la fedelt come risposta ai Doni che lo Spirito ci elargisce. Il nostro vivere nella Chiesa lambito normale in cui si esprime la fedelt, a partire dalla nostre case (cfr.: 5 cap. pagg. 81ss.). La fedelt comunque sempre frutto e dono dello Spirito Santo, ricevuto col Battesimo e che verr poi confermato con la Cresima (cfr.: 6 cap.).
VI HO CHIAMATO AMICI
La fedelt che siamo chiamati a vivere noi, come risposta alla vocazione di Dio che ci invita a crescere con Lui, parte prima di tutto dalla coscienza che Dio, per primo, ad essere fedele. Lui lamico fedele che ci conosce e ci ama per primi (cfr.: pagg. 29-30). La fedelt di Dio si concretizza con la storia di Ges di Nazareth; Lui si fa solidale con noi fino in fondo (cfr.: 2 cap. pagg. 49 ss.). Per questi ragazzi poi la parola e il concetto di fedelt porta anche inevitabilmente alla presa di coscienza della vita intesa come vocazione. Fedele colui che si accorge dei doni che Dio ha messo nelle sue mani, come dei talenti, e con responsabilit sa impiegarli per produrre frutti di vita nuova. (cfr.: 4 cap. pagg. 112 ss.).