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PROMEMORIA SULLA SITUAZIONE AMBIENTALE ED IGIENICO-SANITARIA DELLA VALLE DELLOLIVA PER LA COMMISSIONE AMBIENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO

Nel corso degli anni della Procura della Repubblica di Paola,durante le diverse attivit di indagine, ha disposto accertamenti tecnici di svariata natura (analisi chimico-fisiche nelle diverse matrici ambientali, prospezioni geologiche, determinazioni radiometriche, valutazioni di riskassessment, ecc.) rivolgendosi sia agli organismi tecnici territorialmente competenti, che ad enti o professionisti presenti/operanti nel territorio calabrese e/o in altre parti della nazione (Arpacal Agenzia di protezione ambientale della Regione Calabria, Consiglio Nazionale della Ricerche, Universit di Cosenza, Regione Calabria, Arpa Emilia Romagna, Vigili del Fuoco, ecc.). Molte delle determinazioni chimico-analitiche sono state ripetute e confrontate dallo stesso soggetto e da soggetti diversi (talora alloscuro luno delle determinazioni dellaltro) e nel corso degli anni in cui si svolta questa tenace attivit di indagine, fornendo alla fine un insieme di informazioni ed un quadro di presenza di elementi inquinanti univoco che, allo stato delle conoscenze sullarea dellOliva, non pu essere contraddetto e sottaciuto da alcuno. In ultimo sono state compiuti dallISPRA- Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale del Ministero dellambiente, della tutela del territorio e del mare accertamenti sistematici tesi a meglio precisare il quadro gi delineato dalle indagini della Procura, anche ai fini della caratterizzazione e che hanno dato sostanziale conferma delle sostanze presenti. Qui si fornisce una sintesi di quanto reso noto nel corso degli anni, anche in maniera formale agli Enti territoriali interessati, ed oramai patrimonio di conoscenza acquisito delle comunit che vivono nel bacino del fiume Oliva. Negli anni passati le analisi chimiche effettuate nel bacino del fiume Oliva hanno messo in evidenza disparate sostanze, sia di natura organica che inorganica, alcune non presenti abitualmente in natura, ovvero non abitualmente presenti in natura alle concentrazioni riscontrate. I dati che seguono sono quelli relativi alle principali sostanze riscontrate in localit Foresta con i relativi valori analitici resi noti in passato (2007) dalla Procura della Repubblica di Paola agli Enti territoriali competenti:

Sostanza Cadmio Cromo Rame Nichel Piombo Zinco Arsenico Selenio Ferro Manganese Cobalto Mercurio Idrocarburi pesanti (metodo IRSA) mg/kg mg/kg mg/kg mg/kg mg/kg mg/kg mg/kg mg/kg mg/kg mg/kg mg/kg mg/kg mg/kg

Campione 1 0.2 100.3 129.3 92.8 <1* 38.8 5.5 <0.1* 93278.4 853.7 30.6 0.4 < 5*

Campione 2 0.2 23.5 5.0 12.7 8.4 24.6 1.9 <0.1* 4440.3 186.6 3.7 <0.1* < 5*

Campione 3 < 0.1 * 95.7 173.7 124.6 <1* 61.2 12 <0.1* 138780.0 1280.9 18.4 1.4 < 5*

Nella stessa epoca stata accertata la presenza di: 1. PCBs, PCDDs e PCDFs (diossine e furani) pari a 0,9 x 10-5,la cui concentrazione allepoca della dispersione nellambiente doveva ritenersi tra 1,2 ed 1,5 volte maggiore; 2. zinco, rame e nichel; 3. idrocarburi.
Le analisi successive (2008-2009) hanno confermato la presenza di diverse sostanze e di seguito si riportano i dati pi appariscenti.

Attualmente, citando solamente i dati sicuramente anomali secondo le normative italiane ed europee vigenti, in localit Foresta (nei sedimenti fluviali e nelle acque superficiali del fiume Oliva, nel terreno e nei piezometri), le determinazioni tecniche effettuate hanno dimostrato la presenza di concentrazioni di cadmio, mercurio, tallio e manganese al di sopra dei limiti previsti per i siti duso pubblico e privato. Inoltre, in svariati campioni, sono stati misurati valori anomali di alcuni composti alifatici clorurati quali clorometano, diclorometano, triclorometano (cloroformio)e tetracloruro di carboniononch composti aromatici quali il toluene.

Cos lARPACAL nella propria attivit analitica ha verificato in svariati campioni prelevati in profondit nel corso del 2010 concentrazioni al di sopra dei limiti di riferimento di antimonio, arsenico, cadmio, cobalto, cromo totale, rame, stagno,zinco edidrocarburi totali. Un altro rilievo importante quello relativo alla presenza di radionuclidi artificialicon elevata radio-tossicit e cio lantimonio 124 (124Sb) ed il cadmio 109 (109Cd)ed il cesio 137 (137Cs). Tutte le sostanze appena riportate hanno effetti biologici importanti tra i quali spicca, per la maggior parte di esse, la capacit di indurre patologie tumorali; di seguito si riporta una sintesi delle sostanze rinvenute nei siti indagati nella valle del fiume Oliva e dellarelativa capacit di indurre neoplasie secondo la classificazione1 sviluppata dalla International Agency for Research on Cancer (IARC) della World Health Organization (WHO)oltre la tipologia di effetti che hanno la capacit di produrre ed i principali organi bersaglio che possono coinvolgere.
Sostanze presenti nella valle dellOliva in concentrazioni anomale - caratteristiche cancero-genetiche secondo IARC eprincipali tipologie di effetti e/o organi bersaglio. Sostanze Antimonio Classificazione IARC Gruppo 2B-3 Tipologia di effetti e/o organi bersaglio tasso glicemico, colesterolo. iperpigmerntazione , cheratosi, complicanze vascolari; Arsenico Gruppo 1 tumore del polmone, tumori multipli di organi interni (fegato, rene, polmone e vescica), cancro della cute. Berillio Cadmio Cobalto Cromo Ferro Manganese Mercurio Nichel Piombo Rame Stagno Tallio Vanadio Gruppo 1 Gruppo 1 Gruppo 2B Gruppo 3 Gruppo 3 Non riportato Gruppo 3 Gruppo 2B Gruppo 2B Non riportato Non riportato Non riportato Gruppo 2B riduzione valori di cistina nei capelli. sistema nervoso centrale, disturbi comportamentali. tremori, disturbi della memoria, disturbi autonomici. diminuzione del peso corporeo. disturbi neurologici; tumori renali. lesioni del piccolo intestino; tumore del polmone. proteinuria; tumore di trachea, bronchi e polmone.

disponibile on-line sul sito http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/index.php.La IARC classifica le sostanze nei seguenti gruppi a seconda della capacit o meno di indurre neoplasie:
Gruppo Group 1 Group 2A Group 2B Group 3 Group 4 Carcinogenic to humans Probablycarcinogenic to humans Possiblycarcinogenic to humans Not classifiable as to its carcinogenicity to humans Probably not carcinogenic to humans Categoria

Zinco Idrocarburi totali Clorometano

Non riportato Non riportati come tali Gruppo 3

riduzione valori di rame negli eritrociti, riduzione attivit zincodismutasi.

lesioni rcerebellari. epato-tossico; neoplasie adenomatose e carcinomatose (epato-

Diclorometano

Gruppo 2B

cellulari, alveolo-bonchiali, benigne della mammella), sarcoma delle ghaindole salivari, leucemie; geno-tossicit.

Tetracloruro di carbonio

Gruppo 2B

steatosi epatica, elevata attivit sierica di SDH; adenoma e carcinoma epato-cellulare, feocromocitoma. steatosi epatica nodulare, valori elevati di SGPT;

Triclorometano (cloroformio)

Gruppo 2B

adenoma e carcinoma epato-cellulare, tumori renali; genotossicit.

Toluene

Gruppo 3

effetti neurologici. effetti neurologici, cute;

PCB, TCDD (diossine e furani)


137 124 109

adenoma e carcinoma epato-cellulare, col angioma, colangiocarcinoma.

Cs (Cesio) Sb (Antimonio) Cd (Cadmio)

Gruppo 1* Gruppo 1*

leucemie, cancro della tiroide, della mammella, del polmone (dosi < 0,2 Gy); cancri in altre sedi con dosi pi alte (1 Gy): ghiandole salivari,

Gruppo 1*

stomaco, colon, vescica, ovaio, sistema nervoso centrale, cute, ecc.

Unaltra attivit della Procura della Repubblica di Paola ha riguardato quindi laccertamento di possibili effetti sulla salute umana gi presenti nella popolazione residente nel territorio interessato allinquinamento di cui sopra. Cio la presenza o meno di tumori nei comuni afferenti il bacino del fiume Oliva. Il consulente tecnico interpellato dalla Procura riporta tutti i dati delle analisi chimiche e fisiche effettuate dalle diverse agenzie ed effettua una importante valutazione di riskassessment preliminare oltre ad effettuare le misure epidemiologiche, in termini di rischio relativo ed odds ratio, per la popolazione residente. Sono importanti le sue considerazioni finali che qui si riportano: con lattuale disponibilit di informazioni in possesso dello scrivente si pu senzaltro confermare
lesistenza di un eccesso statisticamente significativo di mortalit nellarea nel distretto sanitario di Amantearispetto al restante territorio regionale, dal 1992 al 2001, in particolare nei comuni di Serra dAiello, Amantea, Cleto e Malito. A tale proposito importante tenere presente che: 1. leccesso di mortalit nel comune di Serra dAiello poco specifico, anche se diverse evidenze fanno propendere per un eccesso di mortalit per tumori maligni, in particolare del colon, del retto, del fegato, degli organi genito-urinari e della mammella; 2. leccesso di mortalit nel comune di Amantea riguarda i tumori maligni del colon; 3. leccesso di mortalit nel comune di Cleto riguarda le malattie dellapparato cardiovascolare; 4. leccesso di mortalit nel comune di Malito riguarda i tumori maligni del colon. Vi stato altres un eccesso statisticamente significativo di ricoveri ospedalieri rispetto al rimanente territorio regionale, dal 1996 ad oggi, nel distretto sanitario di Amantea ed in particolare nel comune di Serra dAiello, in parte per le stesse cause. Nellultimo triennio il trend dei ricoveri ospedalieri non ha subito particolari incrementi per le neoplasie maligne, in specie per i cittadini residenti nei comuni di Amantea, San Pietro in Amantea, Serra dAiello, Aiello Calabro, Lago, Cleto, Malito, Domanico e Grimaldi, comuni nei quali si registra se mai una tendenza contraria. Si conferma lesistenza di un pericolo attuale per la popolazione residente nei territori dei comuni di Amantea, San Pietro in Amantea e Serra dAiello, circostante al letto del fiume Oliva a sud della

localit Foresta (centri di Campora San Giovanni, Coreca e Case sparse comprese tra il mare e la localit Foresta) dovuto alla presenza di contaminanti ambientali capaci di indurre patologie tumorali e non (metalli pesanti, radionuclidi artificiali). Lentit del danno ambientale consistente sia in ragione della tipologia delle sostanze presenti che in rapporto al luogo in cui sono dismesse (con un rapporto stretto con il letto del fiume Oliva). Menzione specifica e particolare merita il rilievo di radionuclidi artificiali ed in particolare dellisotopo del cesio 137 (137Cs), la cui presenza e diffusione impone azioni tese ad una caratterizzazione ulteriore e rende la fattispecie del danno ambientale assai pi grave. A tale proposito occorre rilevare la suggestiva evidenza di un eccesso di tumori maligni della tiroide nei territori pi prossimi ai siti di contaminazione, che, ancorch al di sotto del limite di significativit statistica concorda con la presenza anomala di 137Cs. Si conferma ancora limpossibilit di esprimersi scientificamente in termini di causalit netta per lassociazione tra esposizione a sostanze chimiche ed eccesso di mortalit e/o ricovero, ma le evidenze attuali rafforzano la sensazione che siano effettivamente presenti una quantit e tipologia di inquinanti ambientali nel suolo e nelle acque e in atmosfera in ambito del bacino fluviale del fiume Oliva tali da potere condizionare un danno per la salute dei residenti oltre che per lambiente circostante. Tutti i dati presentati confermano altres la necessit oramai improcrastinabile di approfondire il livello di analisi con indagini epidemiologiche di campo in uno con le attivit di sorveglianza sanitaria, risk management e bonifica ambientale.

Dunque lesistenza oramai acclarata nellarea del fiume Oliva di metalli pesanti e radionuclidi di origine esogena, indipendentemente dalla vicenda giudiziaria in corso e dalle effettive responsabilit inerenti limmissione nelle matrici ambientali deli inquinanti, ci impone dei provvedimenti urgenti. Il CTU Consulente Tecnico dUfficio della Procura della Repubblica di Paola, prudentemente, non si pronuncia in termini di causalit netta, ma ci non attenua lesistenza del rischio per la popolazione, che egli stesso giudica consistente. Daltronde per la tipologia di sostanze presenti molto ancora dovremo attenderci in futuro in termini di patologie neoplastiche. Quelle sostante sono in grado di dare tipicamente alcune delle malattie effettivamente riscontrate nellarea dellOliva, quindi una sorveglianza sanitaria attenta e responsabile deve essere messa in atto da parte dei organismi competenti. Non sembra proprio il caso dover attendere anni per vedere ancora persone ammalarsi di malattie gravissime invalidanti e/o mortali. Le sostanze devono essere eliminate ed necessario provvedere alla bonifica del territorio circostante.

WWF Italia Sezione regionale Calabria Comitato Civico Natale De Grazia


Amantea, 24 novembre 2011

Richieste alla Commissione Ambiente del Parlamento Europeo Sopralluogo del 24/11/2011 nella Valle del fiume Oliva Alla luce della gravissima situazione igienico-sanitaria e ambientale riscontrata nella valle del fiume Oliva, che viene confermata dal Consulente Tecnico dUfficio - CTU della Procura della Repubblica di Paola e dalle risultanze delle indagini condotte dalla magistratura, come viene illustrato nellallegata Promemoria prodotta in occasione del sopralluogo del 24 novembre 2011 della Commissione ambiente del parlamento europeo, la Sezione regionale Calabria del WWF e il Comitato civico Natale De Grazia chiedono ai membri della Commissione ambiente del Parlamento europeo di portare a conoscenza dello stesso Parlamento e della Commissione Europea il caso della valle dei veleni, affinch ci sia un intervento, nei modi e nelle forme dovute, sul Governo italiano affinch: - le autorit ambientali italiane (Ministero dellambiente e ISPRA) e quelle sanitarie (Ministro della Sanit e Istituto Superiore di Sanit) procedano alla messa in sicurezza dal punto di vista igienico-sanitario e ambientale e alla bonifica della Valle dellOliva, nel rispetto del principio di precauzione, di cui allarticolo 191 del Trattato dellUnione Europea, finalizzato a garantire un alto livello di protezione dellambiente grazie alla prevenzione del rischio, e del principio di prevenzione, riconosciuto in ambito comunitario; - le autorit ambientali e sanitarie italiane rispettino appieno gli obblighi stabiliti Convezione UN/ECE sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale ("Convenzione di Arhus"), sottoscritta il 25 giugno 1998 dalla Comunit Europea e ratificata dalla Repubblica italiana con l. 16 marzo 2001 n. 108; - le autorit ambientali e sanitarie italiane collaborino attivamente con la magistratura penale (come gi fatto da ISPRA), contribuendo ad accertare il danno agli habitat naturali e alle risorse idriche e le relative responsabilit, in coerenza con quanto stabilito alla Direttiva 2004/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, sulla responsabilit ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale.

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