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aldo gagliano

Galassie e Stelle, Energia oscura e Meccanica quantistica, Vita e destino ma anche Scienza e frottole, misteri Cosmici e falsi misteri. LUniverso raccontato in modo semplice, per tutti.
Cap. 1, liberamente ESTRATTO DAL LIBRO per la consultazione e luso nel

CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE organizzato da: O.R.S.A. Palermo


Ottobre 2011

2011 Aldo Gagliano 2011 TvSpace.it

COPIA RISERVATA AI CORSISTI vietata la distribuzione e la diffusione senza consenso scritto dallautore

Capitolo 1 1. Cos lUniverso e come nato? Se digitiamo su un motore di ricerca in Internet la frase cos lUniverso, dopo meno di un secondo abbiamo a disposizione ben 411 mila pagine che trattano largomento. Per quanto, quindi, possa sembrare facile avere la risposta, le cose purtroppo non stanno cos. Sicuramente molte pagine in rete daranno una risposta eloquente, anche corretta, ma in realt nessuna di esse, ed ovviamente anche queste righe che state leggendo, possono dare una risposta compiuta e perfettamente certa. Sappiamo pi o meno cos lUniverso, ma non possiamo averne un riscontro effettivo e incontrovertibile. Possiamo sicuramente avere delle teorie affidabili, ma sempre e comunque solo teorie. Il famoso metodo scientifico, tanto caro a Galileo, non pu essere applicato nel nostro Cosmo, nello Spazio che abitiamo come terrestri in quel piccolo pianeta da noi chiamato Terra. Sin dai tempi pi remoti, ovvero da quando l'uomo ha cominciato a porsi domande sulla sua stessa esistenza, ogni sistema di pensiero ha cercato di fornire una spiegazione razionale del mondo fisico che lo circonda. La domanda pi usuale, sicuramente rivolta alla comprensione di cosa sia questo Spazio che ci circonda; ma non la sola. Anzi, proprio questa prima domanda pone immediatamente un altro quesito ancor pi misterioso ed affascinante: l'Universo esiste da sempre (quale che sia la sua forma ed il suo scopo), o ha cominciato ad esistere in un determinato momento?. Le possibili risposte possono essere innumerevoli, ma se vogliamo, alla fine portano ad un concetto abbastanza logico: se l'Universo sempre esistito, ovvero non ha avuto origine nel tempo, la sua et deve essere infinita. Il concetto di infinito non tra i pi facili da capire e quindi da spiegare; va detto comunque che se l'Universo esiste da un tempo infinito, sono accaduti eventi in numero infinito: perch allora ci troviamo a vivere in questo momento? L'Universo rimasto immobile (o morto per tutta l'eternit) e solo ora ha cominciato a vivere e a far vivere l'uomo? D'altra parte, se l'Universo non eterno, ad un certo punto ha avuto un inizio. Deve esserci quindi stato un evento primo ed iniziale, un momento in cui l'Universo nato (per quello che pu significare nascere!) ed ha cominciato la sua evoluzione. Ma se parliamo di un certo momento, il momento prima cosa c'era? Ed ha senso parlare di "momento prima", ovvero di tempo? Se l'Universo non esisteva, non esisteva neanche il tempo, formatosi nell'atto iniziale di nascita dell'Universo stesso; come possiamo parlare di un "momento prima" se non esisteva il tempo? Un aneddoto potrebbe chiudere spiritosamente la discussione: Un giorno chiesero a S. Agostino: "Cosa faceva Dio prima di creare il Cielo e la Terra? La risposta fu immediata e serafica: "Io non so bene cosa facesse, ma mi verrebbe di pensare che probabilmente stava preparando l' inferno per chi pone domande del genere! A quel "tempo" Dio non aveva fatto niente perch il tempo stesso stato creato da Dio." Quindi, se la buttiamo sulla religione, il problema gi bello e risolto. Ma sarebbe troppo semplicistico, una scorciatoia non del tutto accettabile volendo capire le cose. Vediamo di ragionarci un po su. Se parliamo di nascita dellUniverso, potremmo associare questa idea ad un determinato momento di Creazione. La Creazione, intesa come atto Divino, non del tutto in disaccordo con le leggi scientifiche, ovvero, un ipotesi che possiamo accettare; questa ipotesi nasce (al di l della fede) da una vastissima raccolta di dati accomunati da ununica legge fisica universale: la seconda legge della termodinamica. Enunciata in termini molto semplici, questa legge afferma che lUniverso diviene ogni giorno pi disordinato: una lenta ma irreversibile discesa nel caos. Esempi comuni sono gli edifici che crollano, tutti gli organismi viventi che invecchiano, le montagne che si sgretolano per effetto dellerosione, le risorse naturali che si consumano. Questi processi sono irreversibili, quindi possiamo affermare che lUniverso cambia in modo irreversibile; naturalmente dobbiamo prendere in considerazione tutto il sistema e non i singoli aspetti delle situazioni. Ogni giorno si costruiscono nuove case, quindi si crea, in un certo modo, Ordine dal Disordine; si viola quindi la seconda legge? Naturalmente no: si deve considerare laspetto globale; per costruire le case si deve utilizzare il cemento, prodotto dal pietrisco che viene estratto dalle cave e, quindi, consumare risorse planetarie. Ecco che viene creato altro disordine nel sistema generale. In altri termini, laumentata presenza di ordine nellUniverso sempre pagata in termini di aumento di disordine da unaltra parte (verrebbe da pensare che potrebbe essere la stessa cosa in termini filosofici: visto che nel mondo non tutti possono essere felici, come se la felicit di una persona causasse da qualche altra parte linfelicit di unaltra!). I fisici hanno dato un termine di misura al disordine: hanno inventato una

quantit matematica chiamata Entropia. Al di l di ogni dubbio oggi ampiamente dimostrato che lentropia non diminuisce mai.

Il celebre affresco La creazione di Adamo (280 x 570 cm) dipinto da Michelangelo Buonarroti intorno al 1511.

In una delle sue diverse formulazioni, il secondo principio della termodinamica afferma che in un sistema isolato l'entropia pu solo aumentare, o al limite, rimanere costante per trasformazioni termodinamiche reversibili. Ad esempio, nella vita ordinaria esiste una grande differenza tra la direzione "avanti" e "indietro" dello scorrere del tempo. Immaginiamo una bottiglia d'acqua che cada dal tavolo e si rompa in mille pezzi sul pavimento: se filmiamo la scena possiamo facilmente decidere se l'azione sta andando avanti o indietro nel tempo. Se proiettiamo il film al contrario, vedremo improvvisamente i cocci riunirsi, sollevarsi dal pavimento e saltare sul tavolo a costruire una bella bottiglia intera, acqua compresa. Diremo sicuramente che il film stato montato al contrario perch questo tipo di comportamento non ci capita mai di osservarlo nella vita comune (se fosse cos, i costruttori di bottiglie dovrebbero cambiare mestiere). La spiegazione che normalmente si d, che questo tipo di fenomeno appunto proibito dalla Seconda Legge della Termodinamica; come detto prima, il disordine (l'entropia) cresce (in un sistema isolato) sempre col passare del tempo. La bottiglia integra sul tavolo rappresenta uno stato altamente ordinato, ma la stessa, rotta sul pavimento, l'emblema stesso del disordine: per questo che si pu andare dalla bottiglia sul tavolo nel passato, alla bottiglia rotta nel futuro, ma non in senso inverso. Ma se le strutture viventi sono strutture estremamente ordinate e precarie, come mai laumento dellentropia non le degrada facendole regredire ad un composto innaturale di molecole semplici? La vita vola la Seconda Legge? Jacques Monod, premio Nobel per la medicina nel 1965, pubblic nel 1970 un libro molto interessante Il caso e la necessit che affront il problema sia dal punto di vista scientifico che filosofico. Effettivamente, spiega lo scienziato, se teniamo conto del solo organismo vivente, sia la sua formazione che la sua crescita comportano una diminuzione di entropia. Non bisogna dimenticare che lorganismo non pu essere definito come un sistema isolato: se cos fosse, senza alcuna interazione tra lenergia e la materia circostante (ambiente compreso), esso non potrebbe sopravvivere. La Seconda Legge invece prescrive che lentropia aumenta nei sistemi isolati. Risulta quindi che la somma della variazione di entropia dellorganismo e dellambiente positiva. Ad ogni ciclo di respirazione, ad ogni processo di moltiplicazione delle proprie cellule, lentropia dellorganismo diminuisce, ma quella totale aumenta. La Seconda Legge vale per i processi vitali come per tutti i fenomeni naturali. La Legge non proibisce la vita. L'aumento del disordine col passar del tempo un esempio di quella che si chiama la Freccia del Tempo, un qualcosa che indica una direzione per il tempo e consente di distinguere tra passato e futuro. Ci sono almeno tre differenti Frecce del Tempo. La prima quella Termodinamica di cui abbiamo parlato: la direzione temporale lungo la quale cresce il disordine (o entropia). Poi c' la Freccia del Tempo Psicologica: la direzione nella quale noi sentiamo che il tempo passa, la direzione lungo la quale ricordiamo il passato, ma non il futuro. Infine c' la Freccia del Tempo Cosmologica, che la direzione lungo la quale l'Universo si espande piuttosto che contrarsi.

Quindi, ogni cambiamento del sistema comporter un inevitabile aumento dellentropia, sino ad un punto oltre il quale lo stesso disordine non potr andare oltre, e non si potranno verificare ulteriori cambiamenti; il sistema avr allora raggiunto un equilibrio termodinamico. Se nel cosmo lentropia aumenta continuamente, ad un certo punto per fermarsi lUniverso dovr raggiungere una condizione di equilibrio termodinamico; ci comporta due immediate conseguenze: la prima determina la morte dellUniverso, ovvero, il Cosmo sar sopraffatto dalla sua stessa entropia; i fisici chiamano questo evento morte termica. La seconda che lUniverso non pu esistere da sempre, giacch avrebbe gi da tempo raggiunto la condizione di equilibrio infinito. In conclusione, si pu azzardare lipotesi che lUniverso non esiste da tempo infinito, bens nato in un certo istante. 1.1 Come nato lUniverso? Isaac Newton, uno dei padri fondatori della scienza moderna, stabil che la Gravit una forza universale che agisce su tutti i corpi esistenti e dotati di massa. Ogni corpo, (stella, pianeta, asteroide), influisce su qualsiasi altro corpo con una forza chiamata attrazione gravitazionale, in ragione della massa e della distanza tra i corpi stessi. Questa forza determina una mutua attrazione tra tutti i corpi. Newton dimostr come il moto di ciascun pianeta del sistema solare sia leffetto combinato della forza gravitazionale del Sole e di tutti gli altri pianeti. I calcoli matematici di tale dimostrazione sono abbastanza complessi gi quando i corpi in questione sono soltanto due; per tre oggetti le interazioni sono tali da rendere complicatissima la dimostrazione matematica della mutua attrazione gravitazionale; figurarsi quando in gioco la gravitazione di tutto il sistema solare! Comunque, tutti gli oggetti celesti si muovono; i pianeti ruotano su s stessi e viaggiano nellUniverso in orbite ellittiche intorno al Sole; il Sole, come tutte le stelle, ruota su s stesso e viaggia in unorbita attorno alla galassia. Anche le galassie si muovono: girano su s stesse e viaggiano anchesse nel profondo spazio. Verso la fine del XVIII secolo, Johann Lambert, matematico e fisico tedesco, concep nellUniverso una struttura gerarchica nella quale sistemi di ordine inferiore si uniscono tra di essi a formare sistemi di ordine superiore, e cos via di seguito. In effetti oggi sappiamo che esiste una gerarchia formata dal sistema di 1 ordine, (pianeti e satelliti); 2 ordine, (pianeti e stelle); 3 ordine, (ammassi e nubi interstellari); 4 ordine, (galassie); 5 ordine, (ammassi di galassie); 6 ordine, (superammassi). Lesistenza del 6 ordine non stata ancora dimostrata, probabile quindi che la gerarchia si fermi al livello precedente. Tuttavia, non esistono ad oggi prove che tutto lUniverso ruoti. Le galassie, oltre a ruotare su s stesse, si allontanano reciprocamente. Questa importantissima scoperta fu fatta da Edwin Hubble nel 1928. Lastronomo americano not che tutte le galassie, fatta eccezione per alcune a noi vicine, si allontanano, e pi sono distanti da noi, pi alta la velocit di recessione. Il colore delle galassie in allontanamento tende verso il rosso; questo fenomeno stato denominato spostamento verso il rosso, e pu spiegarsi nella seguente maniera: la luce composta di onde; una sorgente luminosa in movimento, pu determinare un allungamento o una contrazione delle onde; lo stesso effetto avviene con le onde sonore emesse da un veicolo in movimento: saranno pi lunghe o pi corte se il veicolo si allontana o avvicina rispetto allosservatore. Questo effetto chiamato effetto Doppler; si pensi al fischio di un treno che si fa sensibilmente pi grave se il convoglio si avvicina (quindi avremo una frequenza sonora pi bassa), e al contrario, una frequenza pi alta se il treno si allontana. La luce proveniente da un oggetto in allontanamento si sposta verso il rosso (fenomeno denominato RedShift), al contrario di un oggetto in avvicinamento, che si sposta con una luce tendente al blu (Blue-Shift). Poich le galassie lontane si allontanano pi velocemente di quelle a noi pi vicine, anche la distanza tra le galassie aumenta. Ci implica un allontanamento di tutte le galassie da tutte le altre; ci avvalora lipotesi di un Universo in espansione. Le osservazioni di Hubble suggeriscono quindi che in un determinato tempo, chiamato in seguito Big Bang (la grande esplosione) lUniverso doveva essere infinitesimamente piccolo ed infinitamente diverso. In tale ipotesi tutte le leggi della fisica da noi conosciute diventano nulle e la possibilit di predire il futuro, partendo da un determinato momento, diventa quindi impossibile. Inoltre, ci implica (almeno logicamente) la nascita del tempo nello stesso istante dell'avvenuto Big Bang, nel senso che tempi anteriori non potrebbero essere comunque definiti in alcun modo. C da pensare che in un Universo immutabile, un inizio del tempo qualcosa che deve essere stata imposta dallesterno allUniverso stesso: quindi nessuna necessit fisica di un inizio. Daltro canto, se lUniverso stato creato in un determinato momento che noi associamo al Big

Bang, come gi detto prima, cosa cera prima di questo istante? E se stato il Big Bang il momento della creazione, non c motivo di pensare ad un "prima", visto che la nascita del tempo stesso avvenuta in quellistante. Ha detto Stephen Hawking, astrofisico di fama internazionale (forse il pi grande esperto mondiale di buchi neri): "un Universo in espansione non preclude un Creatore, ma pone dei limiti circa il motivo ed il momento in cui Egli possa aver compiuto questo lavoro!". Se (come vediamo oggi) levoluzione di ogni evento e dellUniverso stesso sono governate da precise leggi, ragionevole supporre che anche linizio dellUniverso sia stato governato da leggi. Risulta certo molto difficile riuscire solo a pensare a leggi fisiche in uno stato iniziale di un Universo infinitamente denso ed infinitesimamente piccolo. Allora dovremmo forse pensare ad una " nascita " delle leggi fisiche in un istante x ? E prima di questo istante? Cosa regolava listante "zero" del Big Bang? E sicuramente molto probabile che le leggi fisiche siano uniche, ma variabili in condizioni diverse: incomprensibili al nostro sapere attuale.

1.2 BIG BANG: storia e percorso Friedman, fisico americano, nel 1922 postul tre modelli che differiscono tra loro per il valore della massa totale assegnata allUniverso, parte cruciale per la determinazione del futuro dello stesso. Qualunque sia, comunque, il valore della massa, i tre modelli esprimono il concetto di un momento iniziale in cui le galassie erano infinitamente vicine tra di loro. A partire da quel momento le galassie hanno cominciato ad allontanarsi tra loro. La velocit di allontanamento reciproco (velocit di espansione) inizialmente molto alta, andata diminuendo a causa della forza di gravit che tende a riavvicinare tra loro le galassie. Quindi il valore totale della massa e dellenergia cruciale: determinano l'intensit della gravit; se il loro valore raggiunge una soglia critica, la gravit non abbastanza intensa per riuscire a frenare lespansione delle galassie, e quindi lUniverso si espander per sempre (Universo aperto). Se la gravit appena sufficiente a fermare lespansione, nel futuro questa cesser e lUniverso diventer statico. Se la gravit tale da far s che in un remoto futuro le galassie, dopo essersi fermate, invertiranno il loro movimento, si avr un Universo chiuso, ovvero, le galassie tenderanno a riunirsi vicinissime come al momento del Big Bang (Big Crunch, la singolarit alla fine dell'Universo). Per poter capire quale dei tre modelli risulta corretto, si devono conoscere la massa e lenergia totale di tutto lUniverso, (cosa alquanto difficile ma non impossibile), ricorrendo a delle stime approssimative. Attualmente l'Universo in fase di espansione; rimane da vedere se l'attuale espansione continuer all'infinito. Tutto dipende dalla quantit di materia esistente; stato calcolato che il valore critico la media di un atomo di idrogeno per ogni metro cubo. Se la quantit di materia dell'Universo inferiore a questo valore critico, l'espansione continuer all'infinito. Le ricerche attuali sembrano indicare una densit inferiore a quella critica; se ci vero, legittimo pensare ad un Universo eterno! Quindi il problema sta nel riuscire a determinare la quantit di materia esistente nellUniverso. Ed proprio questo problema che ha acceso uno dei dibattiti pi coinvolgenti che si ricordi nella comunit scientifica. In seguito approfondiremo questa discussione. Tutti e tre i modelli di Friedman si basano sullidea che ci fu un momento nel passato in cui tutte le galassie erano concentrate in un solo punto, e che una grande esplosione diede inizio allevoluzione dellUniverso. Sin dagli anni quaranta del secolo scorso questa fu la sfida per astronomi e fisici del tempo. In quegli anni i fisici Alpher, Bethe e Gamow tentarono di dare una spiegazione allinizio dellUniverso. Oggi sappiamo che elementi chimici pesanti quali carbonio, ferro, rame, silicio, nichel ecc. si formano allinterno delle stelle. A quel tempo si pensava invece che questi metalli fossero stati prodotti dal Big Bang. Alpher, Bethe e Gamow ipotizzarono che lUniverso fosse nato da un gigantesco addensamento di neutroni ad alta densit. Gran parte dei neutroni iniziali avrebbe subito ben presto un "decadimento beta", cio la trasformazione di un neutrone in un protone pi un elettrone e un neutrino; alcuni dei protoni poi si sarebbero uniti sotto lazione della forza nucleare coi neutrini rimasti, formando in questo modo i primi nuclei atomici. Il tutto avvenuto ad una temperatura di 10 miliardi di gradi ed in un tempo di circa 30 minuti. Un altro modello, quello di Lemaitre, differiva totalmente. Secondo il fisico, allinizio lUniverso era tutto concentrato in un unico atomo primordiale, chiamato appunto "Atomo primordiale" (da non immaginare come un atomo vero e proprio), che conteneva lintera massa dellUniverso. Questo atomo, completamente instabile, in pochi attimi si sarebbe disintegrato in innumerevoli frantumi da cui successivamente avrebbero avuto origine le galassie. Ambedue i modelli furono comunque disattesi completamente, fondamentalmente

per la scoperta che gli elementi pesanti vengono prodotti allinterno delle stelle. Si comprese quindi che lUniverso primordiale doveva essere composto da elementi pi semplici (in particolare da idrogeno), il cui nucleo composto unicamente da un singolo protone mentre gli elementi chimici pi complessi si formarono successivamente allinterno delle stelle. Da ci, nel modello standard dellinizio dellUniverso si parla di espansione iniziale a partire da uno stato singolare. Anatomia del Big Bang Ancora oggi molti scienziati rifiutano la teoria del Big Bang come nascita dellUniverso; eppure la grande maggioranza dei cosmologi la ritiene la pi probabile, anzi, la pi verosimile. Vediamo in modo semplice cosa dice questa teoria. LUniverso esplose da una particella infinitesima, ma questa particolare esplosione non avvenne nello spazio, giacch ancora questo non esisteva. Lesplosione crebbe in se stessa, mediante un processo di espansione e quindi, nel contempo, di creazione dello spazio stesso. Ancora oggi lespansione continua, lo spazio tra le galassie aumenta, ed proprio per questo che un certo buon senso indica che questa teoria potrebbe essere giusta. Torniamo a questa esplosione. Dovrebbe essere avvenuta poco meno di 14 miliardi di anni fa, qualcuno dice 13,7 miliardi di anni. Nel primo miliardesimo di miliardesimo di secondo, lo spazio, il tempo e la materia crebbero centinaia di milioni di volte, fino ad occupare il volume pi piccolo di quello di un atomo. Cosa ancora pi stupefacente, listante successivo il volume si dilat sino a raggiungere la dimensione di una galassia. Questo concentrato, chiamato spesso zuppa, era cos caldo che gener, attraverso lenergia, la materia e lantimateria sotto forma di particelle dotate di massa; quando queste particelle decaddero in forma pi leggera, la materia prevalse sullantimateria in ragione di una parte su un miliardo, quanto bastava per creare il Cosmo che conosciamo oggi. In quello stesso istante la temperatura era scesa a mille miliardi di gradi centigradi. Quando questera fin, lUniverso aveva unet di un decimilionesimo di secondo ed era composto da un plasma di quark e gluoni (particelle elementari). Dopo un milionesimo di secondo dal Big Bang, i quark e i gluoni formarono i protoni e i neutroni; un secondo dopo, ad una temperatura di un miliardo di gradi, i protoni e i neutroni formarono i nuclei atomici. La materia era pronta per il suo debutto. Tre minuti dopo apparvero i primi elementi della natura: idrogeno, elio e litio. Gli elettroni che vagavano liberi furono catturati in orbite attorno ai nuclei atomici, ma ci vollero 350.000 anni affinch ci avvenisse, con una temperatura gi scesa a tremila gradi centigradi. Non appena gli elettroni divennero prigionieri degli atomi, smisero di bloccare il passaggio dei fotoni (le particelle portatrici della luce), e come per incanto lUniverso divenne trasparente, ovvero visibile. La materia aveva vinto la sua guerra dominando il Cosmo, e dalle nebulose di idrogeno ed elio si cominciarono a formare le galassie, gli ammassi e i filamenti delle stesse. Tutto questo, per, non avvenne subito: si stima che le prime galassie si siano formate 500 milioni di anni dopo il Big Bang. Purtroppo ancora oggi non si riusciti a poter osservare la formazione di queste genitrici, anche se puntando il telescopio in lontane regioni dello spazio come se si guardasse nel passato. Questo processo di espansione non ha mai smesso di funzionare ed ancora oggi continua, cos come la sua temperatura ha continuato a raffreddarsi, sino a raggiungere oggi una temperatura -incredibilmente stabiledi -273 C, con fluttuazioni di pochi milionesimi di grado. Abbiamo detto che gli elementi pi pesanti vengono prodotti allinterno delle stelle; forse sarebbe interessante vedere come funziona (almeno di massima) una stella.

1.3 Il funzionamento delle stelle Tutti sappiamo, o abbiamo comunque sentito dire, che le stelle si formano dalla concentrazione e dalla frammentazione graduale di immense e tenuissime nubi interstellari di gas, formato soprattutto da idrogeno, lelemento pi semplice e pi abbondante esistente in natura. Una regione dellUniverso dove si formano nuove stelle (possiamo addirittura vederla ad occhio nudo), la nebulosa di Orione, M42, nella omonima costellazione. Nel 1954, ad esempio, si poterono osservare sette stelle in un piccolo gruppo che, nel 1947, ne conteneva soltanto cinque. Va detto che questo evento assolutamente unico ed eccezionale, non essendo sufficiente la vita temporale delluomo per poter assistere normalmente a tali avvenimenti, in considerazione della vita media di una stella. Ci sono le lastre fotografiche del tempo che testimoniano levento eccezionale.

Trifid Nebula Nasa Hubble telescope

Le stelle dunque non sono eterne (per fortuna! Vedremo in seguito perch): nascono, vivono e muoiono. Il nostro Sole ha unet di circa 4,6 miliardi di anni. Data la sua massa ed il processo di fusione di materia con cui emette energia, gli si pu dare una probabile vita di altri 5 miliardi di anni. La formazione del sistema solare non altro che lesito di uno delle centinaia di miliardi di processi gi avvenuti soltanto nella nostra galassia; pensiamo addirittura quanti altri processi simili sono avvenuti (ed avverranno) in tutto lUniverso! Non si pu quindi parlare di creazione, almeno in senso teologico; forse potremmo definirla una linea cosmica di montaggio che trasforma costantemente le materie prime (soprattutto idrogeno ed elio) in stelle e pianeti. Evoluzione stellare : nascita, vita e morte di una stella. Il pensiero scientifico moderno ha sicuramente tolto in parte la poesia ed il romanticismo, patrimonio dei nostri antenati che immaginavano leternit degli oggetti celesti, la loro immutabilit nel tempo, la loro assoluta predominanza su tutto e tutti. La realt forse pi fredda, ma non per questo meno appassionante. Non possiamo dire, almeno per le conoscenze di oggi e per il buon senso della logica, che possa esistere un oggetto eterno. Ci da una parte forse ci consola per la similitudine alla natura, ai processi evolutivi, allevoluzione stessa. Il termine evoluzione stellare viene utilizzato per descrivere i cambiamenti di una stella nel corso della sua esistenza. In verit gli astrofisici non amano molto questa dizione, definendola impropria a causa della similitudine al processo evolutivo di un individuo e preferiscono parlare di ciclo vitale stellare; in qualsiasi dei casi, luno o laltro, servono a dimostrare come si sviluppa nel tempo la stella, appunto la sua vita. Quindi la stella nasce, ha una sua evoluzione ed infine muore. La nascita della stella avviene nelle Nebulose, oggetti molto grandi formati da gas e polveri, unenorme nube costituita prevalentemente da idrogeno (l'elemento pi diffuso nell'Universo). Pi precisamente il reparto maternit stellare si chiama Mezzo Interstellare, cio materiale rarefatto che si trova tra le stelle (o nel loro ambiente circumstellare immediato) all'interno di una galassia. Il mezzo composto normalmente per il 99% da gas e per l'1% da polveri. La polvere viene prodotta in ambienti molto densi e relativamente freddi (principalmente le zone periferiche delle stelle giganti), e nei resti raffreddati di supernova(1). Assorbendo la luce delle stelle, la polvere si riscalda debolmente fino a raggiungere temperature di poche decine di gradi Kelvin (K). Questo mezzo solitamente molto tenue: la densit varia da pochi atomi a poche decine o centinaia di atomi per centimetro cubo; se consideriamo comunque che la maggior parte dello spazio vuoto dentro ad una galassia

contiene da 0,1 a 1 atomi per centimetro cubo, vediamo che il mezzo interstellare centinaia di volte pi denso delle regioni al di fuori di una galassia (un buon tubo a vuoto terrestre contiene pi di 100.000 atomi per centimetro cubo). Generalmente il gas composto per il 90% da idrogeno e per il 10% da elio, con tracce di elementi pi pesanti (metalli). Nonostante questa bassissima densit, una nube molecolare gigante, nella sua estensione che v da 50 a 300 anni luce di diametro, contiene da 100.000 a dieci milioni di volte la massa del nostro Sole. La nascita e levoluzione delle stelle possono essere osservate e studiate grazie ai grandi telescopi di osservatori astronomici posti in varie parti del mondo; un grande passo avanti nella ricerca avvenuto soprattutto per merito dei telescopi spaziali, in particolar modo lHubble e lo Spitzer. Questultimo, utilizzando moderne tecniche di osservazione nelle varie lunghezze d'onda dello spettro elettromagnetico, soprattutto nell'ultravioletto e nell'infrarosso, ha permesso unanalisi molto approfondita della formazione stellare; altro importante contributo stato dato anche dagli strumenti utilizzati in radioastronomia.

(1) La supernova identificata come unesplosione stellare molto violenta, stadio finale dellevoluzione di stelle massicce. La luminosit durante lesplosione stellare intensa (in alcuni casi pu raggiungere e superare per un periodo di tempo limitato lintera luminosit di una galassia) ed contraddistinta dallespulsione degli strati esterni del suo materiale alla velocit di migliaia di chilometri al secondo, riempiendo gli spazi circostanti di vari elementi, principalmente idrogeno ed elio.

1.4 Nascita della stella La nube normalmente stabile perch la forza gravitazionale non pu esercitare i suoi effetti; le molecole costituenti la nebulosa sono troppo spaziate tra loro. Se per la nube viene perturbata da unonda d'urto di una supernova vicina o dallo scontro tra due galassie vicine o ancora dallinterazione tra una nana bianca con unaltra stella in un sistema binario (1), parte della materia viene compressa generando una instabilit gravitazionale. Il graduale collasso della nube porta alla formazione di agglomerati di gas e polveri oscure, noti come globuli di Bok, che arrivano a contenere una quantit di materia pari ad oltre 50 masse solari(2); dei veri e propri embrioni stellari, ognuno dei quali continuer ad accumulare sempre pi materia; le forze gravitazionali continuano a crescere e causano sempre maggiormente la contrazione degli strati interni facendone aumentare la temperatura e la densit. Appena la parte compressa raggiunge una densit di almeno 100.000 atomi per cm3 la gravit diventa molto pi rilevante; la materia continua il suo processo di accumulazione, gli atomi di idrogeno, sempre pi caldi (la temperatura legata alla energia cinetica degli atomi, ovvero al loro grado di agitazione) cominciano ad urtarsi con maggiore energia; questi urti sempre pi energetici, fanno staccare gli elettroni dagli atomi di idrogeno e si forma un plasma (stato di aggregazione della materia in cui nuclei ed elettroni sono mescolati in una specie di gas caldissimo). La sempre maggiore energia potenziale gravitazionale viene convertita in energia termica, con un conseguente aumento della temperatura: si forma in tal modo la protostella, prima fase di nascita dellastro circondato da un disco con il compito primario di accrescerne la massa. Il periodo in cui la protostella soggetta al collasso, fino al cosiddetto innesco nucleare della reazione di fusione nelle parti centrali della stessa, alquanto variabile. Una stella massiccia in formazione permane in questa fase per qualche centinaio di migliaia di anni, mentre per una stella con massa medio-piccola la durata pu variare da 10 a 15 milioni di anni. Ogni globulo di Bok produrr da una a decine di migliaia di stelle, a seconda della sua grandezza e della sua densit. Gli atomi che cadono verso il centro si accumulano sempre di pi guadagnando velocit maggiori e riscaldando ancora maggiormente la protostella, fino a farle emettere una debole radiazione infrarossa. Nella nebulosa Rosetta si pu osservare questo fenomeno, con le stelle pi giovani e brillanti che ne stanno ripulendo il centro.

Nebulosa Rosetta Nasa Hubble telescope Un sistema binario composto da due stelle relativamente vicine che orbitano una intorno allaltra attorno ad un baricentro comune. Il sistema anche denominato come stella doppia.
(2) La massa solare rappresenta una unit di misura usata per determinare la massa di altre stelle o oggetti della volta celeste. Il riferimento standard la massa del Sole, simboleggiata con Mo pari a 1,931 x 1030 Kg., ovvero un po meno di 2 milioni di miliardi di miliardi di miliardi di kg. (1)

Alcune nuove stelle hanno formato una bolla di gas di 400 anni luce di diametro. Inoltre, per la legge di conservazione del momento angolare, la compressione in uno spazio piccolo fa ruotare su s stessa la protostella. La nascita di nuove stelle genera venti stellari. Nella costellazione dello Scorpione si riesce ad intravedere uno spazio nero vuoto, causato dai potenti venti di nuove stelle appena nate. Un altro esempio ben visibile al telescopio fornito dallammasso stellare delle Pleiadi. Le giovani stelle stanno ancora ripulendo i loro dintorni della nebulosa di gas che le ha formate ed ancora le avvolge.

Le Pleiadi - Nasa, Esa and AURA/Caltech

Stelle che nascono e stelle che muoiono; potremmo ipotizzare un ciclo simile in modo infinito in un Universo infinito; purtroppo pare che non sia cos. Lo nega (sempre lei!) la seconda legge della termodinamica: impossibile infatti riciclare del tutto il materiale delle stelle spente (o esplose); per far ci servirebbe tutta lenergia che la stella ha irradiato nello spazio per miliardi di anni consecutivi, cosa impossibile per il fatto che una parte di materia della stella si persa nello spazio senza possibilit di recupero. Ad esempio, il nostro Sole una stella di massa media, con una vita stimata complessiva di circa 10 miliardi di anni; ne ha appena compiuti poco pi di 4,5 miliardi e quando terminer la sua vita diventer una stella di colore arancione chiamata gigante rossa.

1.5 Vita e morte della stella La stella quindi una sfera di plasma in equilibrio idrostatico, composta principalmente da idrogeno costituito da due particelle elementari: il protone e lelettrone. Lenergia che questa fucina produce viene irradiata nello spazio sotto forma di onde elettromagnetiche e neutrini. Quando il centro della stella raggiunge i 15 milioni di gradi Celsius gli atomi si ionizzano, ossia, gli elettroni cominciano a muoversi liberamente non pi attratti dai rispettivi protoni; in questo modo quattro protoni incontrandosi tra loro si combinano e formano un nucleo di elio. Si innescata una reazione nucleare: la fusione. Succede per che i quattro atomi di idrogeno hanno una massa un po maggiore rispetto a quella del nucleo di elio formatosi, quindi ci troviamo con un eccesso; proprio questo piccolo eccesso che viene trasformato in energia ed irradiato dalla stella. La prima fase di vita della stella dura sino a quando circa il 12% della massa dellidrogeno iniziale non trasformato in elio. La vita della stella una continua lotta tra la gravit che tende a comprimere lastro su s stesso e lenergia liberata dalla fusione nel suo nucleo che vuole farla espandere. Ma ad un certo punto il combustibile primario, lidrogeno, finir; questo determiner la fase finale della vita della stella. Essa inizialmente comincer a comprimersi non essendo pi in equilibrio termonucleare, e laumento della densit comporter inevitabilmente un aumento della temperatura del suo nucleo.

Quando la temperatura raggiunger i 100 milioni di gradi Celsius, lelio, prima inerte, diventa anchesso combustibile, trasformandosi in elementi ancora pi pesanti come il carbonio, lossigeno e il neon. Ecco una rinascita della stella. Laltissima temperatura raggiunta al centro, d luogo ad una produzione denergia tanto alta che la stella deve espandersi aumentando la sua superficie; la temperatura superficiale quindi si abbassa. Si verificano in seguito nuove condizioni di squilibrio che avranno per conseguenza una nuova contrazione della materia (con conseguente aumento della temperatura); ad un certo punto la temperatura centrale raggiunger i 500 milioni di gradi e cominceranno a formarsi magnesio e silicio. A un miliardo e mezzo di gradi si ha la formazione di zolfo, alluminio ed elementi ancora pi pesanti come il titanio, il cromo, il ferro. A sette miliardi di gradi, invece, i nuclei di ferro si trasformano in elio con un debito di energia che viene colmato da una nuova contrazione. Nelle parti pi esterne della stella (in cui c ancora materiale capace di dar luogo a reazioni produttrici di energia), si ha una produzione di energia superiore a quella che la stella capace di irraggiare, e si verifica quindi lesplosione finale. Questo tipo di processo evolutivo, per, non riguarda tutte le stelle: in quelle con massa minore a quella del Sole non si raggiungeranno mai le enormi temperature centrali che portano alla trasformazione di ferro in elio, e si arriver alla fine in un modo pi pacifico. In sintesi, la storia evolutiva della struttura interna di una stella caratterizzata dalla progressiva condensazione della materia verso il centro; successivamente avviene una lenta trasformazione nucleare di parte del plasma stellare. Le modifiche strutturali dellastro sono causate dal campo gravitazionale che a sua volta sono la causa della variazione delle propriet stellari. 1.6 RADIAZIONE COSMICA DI FONDO Torniamo quindi alla nascita del nostro Universo e parliamo ora della seconda prova a favore della Teoria Big Bang. Nel 1965 due tecnici ricercatori della compagnia americana di telefoni Bell, mentre studiavano le sorgenti di alcuni rumori radio nel dominio delle microonde, scoprirono una radiazione di fondo costante che non dipendeva dal punto di osservazione. Stranamente, questo tipo di radiazione coincideva con la "radiazione di fondo cosmica a microonde". Questa una radiazione termica, con una distribuzione dell'intensit in funzione della lunghezza d'onda, detta di "corpo nero". Cosa era quella radiazione a 2,7 Kelvin rilevata? Era la radiazione di fondo di un corpo nero di temperatura iniziale di 1032 K, che aveva rilasciato la sua energia a grandi lunghezze d'onda, circa 15-20 miliardi di anni fa: il globo primordiale da cui si gener il Big-Bang. Lesistenza e la precisione di questa radiazione predice esattamente quello che ci si aspetta secondo la teoria del Big Bang: durante le fasi iniziali dell'evoluzione dell'Universo, la radiazione si raffredda nel tempo sino ad arrivare alla temperatura di 2,73 K, cio quello che osserviamo oggi. Se l'Universo non si espandesse e non avesse avuto quindi una fase calda in passato, non si sarebbe potuta generare la radiazione cosmica di fondo a microonde, prova importantissima a favore di questa teoria. Abbiamo gi detto che quando ci fu la Grande Esplosione chiamata Big Bang, volendo seguire questa teoria, il tempo e lo spazio non esistevano. stato solo con l'esplosione iniziale (se cos possiamo definirla) che si formato tutto ci che conosciamo e vediamo, compresi spazio e tempo. Sembra impossibile, ma alle energie ed alle velocit con cui avvennero quei fenomeni, soltanto la teoria della relativit ristretta di Einstein pu spiegarci che spazio-tempo ed energia sono fenomeni strettamente connessi in cui uno non pu esistere senza gli altri. Immediatamente dopo il Big Bang la densit e la temperatura dell'Universo erano cos alte che non potevano esistere nuclei, atomi o molecole: le particelle elementari che formano la materia collidevano continuamente fra di loro a velocit prossime a quella della luce. Le ricerche di Steven Weinberg, grande fisico statunitense, portavano qualche tempo fa alla determinazione che l'Universo fosse nato da uno stato di perfetto vuoto. Oggi, recentissime ricerche di Stephen Hawking, affermano provare l'esistenza di un "qualcosa" grande come la testa di uno spillo che precedette la formazione dell'Universo. Ma non entreremo nel dettaglio di queste ultime ipotesi, ci fermeremo per il momento a riflettere sul paradosso dell'affermazione che il tutto sia nato dal nulla. La creazione di materia dal vuoto uno dei fondamenti della moderna meccanica

quantistica. Allora tutta la materia nata al nulla? No. Formalmente ci non dovrebbe essere vero per di un principio chimico-fisico dettato da Heisenberg che ci dice che: DE x DT = h dove h la costante di Planck(1) (6.63 x 10-34 J s), E l'energia e T il tempo. Non intenzione di questo libro raccontare le cose in termini matematici, anzi, si vorrebbe fare il contrario. Si citata questa equazione (ne incontreremo pochissime, promesso!) perch fondamentale per seguire tutto il principio. Praticamente la costante di Planck sarebbe quel quanto di energia al di sotto del quale non si pu andare tramite l'analisi energetica. Ecco perch quando si parla del principio di indeterminazione si parla di una "indeterminazione di fondo". Per chi non dovesse ricordare il principio di conservazione di energia, rammentiamo che: l'energia di un sistema, definita come la sua capacit di svolgere un lavoro, si pu presentare sotto varie forme, che possono trasformarsi le une nelle altre. La variazione di lavoro esprimibile in termini di variazione di energia potenziale e di energia cinetica; ci significa che, definiti lo stato iniziale e lo stato finale del sistema (per esempio, stato di moto e stato di quiete), si pu esprimere la variazione di energia del sistema nella transizione fra i due stati. Per fare un semplice esempio, possiamo idealmente immaginare un cinema, con un certo numero di posti fissi, in cui trasmesso di continuo sempre lo stesso film; allesterno del cinema c un gran numero di spettatori in attesa, che in modo ordinato entrano nella sala per il numero di posti a sedere disponibili. Terminato il film gli spettatori escono ed entrano le altre persone per assistere alla proiezione. In questo particolare sistema possiamo benissimo dire che non ci interessa chi entra o chi esce ad una certa ora del giorno, ma diviene molto importante la constatazione del fatto che col passare del tempo, c qualcosa che si mantiene invariato: il numero delle persone presenti nella sala. In realt, questo principio permette violazioni alla conservazione dell'energia per tempi brevissimi: pu nascere energia dal nulla solo per intervalli di tempo molto piccoli, ovvero con un piccolissimo valore del DT. Il prodotto DE x DT deve essere minore o al massimo uguale alla costante di Planck. Una volta fatti i calcoli, in questo brevissimo periodo di tempo (6,5 x 10-23 sec) si pu creare una coppia particellaantiparticella che pu svanire nel nulla senza aver violato alcuna legge fisica. Si pensa che il vuoto sia sostanzialmente un pullulare di particelle ed antiparticelle che nascono e si estinguono molto rapidamente. praticamente questa la supposizione con la quale si ipotizza la nascita della materia: una continua annichilazioni di coppie particella-antiparticella. Ma di materia ed antimateria parleremo a sufficienza in seguito. 1.7 La teoria dellinflazione Quindi, sembra a questo punto che lipotesi pi realistica sia quella che porti a pensare che l'Universo si sia formato da un'esplosione iniziale chiamata Big Bang che, tramite i processi di annichilazione fra particelle antiparticelle, abbia creato la materia da cui si sono evolute stelle, galassie e tutte le altre strutture pi complesse. Ma non tutto torna. Ad esempio, nasce spontanea la domanda: come mai l'Universo non del tutto simmetrico? Non dovrebbe essere disposto a forma di "raggiera" con una densit uniforme in tutto lo spazio? Nel 1980 Alan Guth all'universit di Stanford avanz un'ipotesi che poteva risolvere questo problema. Guth immagin che l'Universo passasse attraverso una brevissima fase di gigantesca espansione accelerata. Questa fase venne denominata "inflazione". Durante questa fase infinitamente breve, da 10-35 a 10-33 secondi dopo il Big Bang, lo spazio si espanse in tutte le direzioni fino a diventare miliardi di miliardi di volte pi grande delle sue dimensioni iniziali.
(1)

La costante di Planck fu introdotta nel 1900 dal fisico omonimo; pu essere definita come la costante di proporzionalit che lega lenergia di una radiazione e la sua frequenza secondo la legge E=hv

Vorremmo sottolineare la profondit del concetto 10-35 secondi. Significa uno zero con la virgola seguito da altri 35 zeri e un uno! Ovvero: 0,000000000000000000000000000000000001 secondi! Non male, vero? Questo processo ha spostato istantaneamente gran parte della materia in zone lontanissime tra loro. L'inflazione si manifest cos potente e veloce che tutto l'Universo che osserviamo oggi proviene in realt da una zona che prima dell'inflazione aveva dimensioni microscopiche. E questo il motivo per cui in tutto l'Universo osservabile, la temperatura della radiazione di fondo cosmica la stessa: l'Universo che osserviamo era in contatto causale molto stretto prima dell'inflazione. Dall'ipotesi dell'inflazione scaturisce quindi lidea di un Universo piatto, con una densit pari a quella critica. Ancora una volta va ricordato che l'inflazione non implica un reale movimento della materia (se cos fosse la materia si muoverebbe a velocit enormi, molto pi grandi della velocit della luce, cosa non possibile perch sarebbero violate le leggi della fisica). In realt lo spazio che si gonfia enormemente, trascinando con s la materia, che resta ferma rispetto allo spazio. 1.8 La separazione delle forze L'inflazione avvenne perch a quell'epoca avviene la differenziazione delle forze fondamentali. Nell'Universo operano quattro forze (o interazioni) fondamentali: la forza gravitazionale, che produce la mutua attrazione tra corpi dotati di massa; la forza elettromagnetica, che provoca la mutua attrazione tra particelle cariche di segno opposto e la repulsione tra particelle di segno uguale ( la forza che mantiene gli elettroni in orbita attorno ai nuclei per formare gli atomi); l'interazione debole, che regola i processi di decadimento dei nuclei atomici e la radioattivit; l'interazione forte, che lega protoni e neutroni per andare a formare i nuclei atomici (interviene nel processo di fusione nucleare). La forza gravitazionale l'interazione meno intensa, ma quella con il maggior raggio d'azione; al contrario, l'interazione forte la pi intensa, ma ha un raggio d'azione piccolissimo, dell'ordine delle dimensioni di un nucleo atomico, 10-15 m, praticamente un milione di miliardesimo di metro. Ognuna di queste forze creata dallo scambio di particelle, dette "vettori" della forza: gravitoni, fotoni, gluoni e bosoni sono vettori intermedi rispettivamente per le quattro forze conosciute. Nel tempo brevissimo in cui accade la differenziazione delle forze, si ha un cambiamento di stato dell'Universo, analogo alla transizione in cui l'acqua, raffreddandosi, da liquida diventa solida. Ma qui il raffreddamento velocissimo. Quando l'acqua viene raffreddata molto velocemente sotto gli 0 C, non si congela subito e pu raffreddarsi di molti gradi sotto zero prima di farlo. Il fenomeno si chiama sovraraffreddamento. Dopo il congelamento la temperatura risale fino a 0 C, senza che sia necessario riscaldarla. L'energia necessaria per farlo era stata immagazzinata come calore latente durante il sovraraffreddamento. Un processo analogo avvenne nell'Universo, anche se il cambiamento di stato riguard il vuoto, che, come abbiamo visto, riveste unimportanza fondamentale nell'Universo primordiale. L'unificazione dei campi proprio un cambiamento di stato del vuoto. Nello stato in cui i campi sono unificati, l'energia del vuoto molto grande (1015 GeV per cm3) e, fatto ancora pi importante, rimane costante nonostante l'espansione dell'Universo. I fisici parlano di uno stato di falso vuoto. Invece, quando i campi si differenziano, l'energia del vuoto cade praticamente a zero, detto vero vuoto. Nei primi istanti dopo il Big Bang l'energia della materia molto pi grande dell'energia del vuoto, ma decresce velocemente, mentre quella del vuoto rimane costante. Accade quindi che a 10-36 secondi (0,0000000000000000000000000000000000001 secondi) dal Big Bang le due energie si equivalgono e, subito dopo, quella del vuoto diventa dominante. A questo punto l'Universo si comporta come se la materia non ci fosse, come se esistesse solo il vuoto. Secondo la relativit generale, un Universo senza materia si espande in modo estremamente rapido, esponenziale, perch manca qualsiasi azione frenante dovuta all'autogravit della materia.

Questa espansione rapidissima e acceleratissima altro non che l'inflazione ipotizzata da Guth. Ma poi il vuoto cambia stato, la sua energia svanisce trasformandosi in energia della materia, e la materia ritorna a dominare l'espansione dell'Universo. L'inflazione si blocca. L'Universo, che si era sovraraffreddato, ritorna alla temperatura che aveva prima dell'inflazione. Tutto continua come prima, tranne il fatto che lo spazio si allargato miliardi di miliardi di volte in un intervallo di tempo lungo appena 10-30 secondi. Praticamente nei primi istanti di vita dell'Universo si ebbe un'espansione senza precedenti, mai pi verificatasi nelle fasi successive della sua vita. In questi ultimi anni parecchie cose sono cambiate, almeno nella ricerca cosmologica; gli astronomi, dimostrando che in realt nell'Universo regnano il disordine e l'irregolarit (Entropia), hanno motivo di dubitare del modello sino ad oggi pi "affidabile" come il Big Bang; questa teoria in effetti sarebbe in contrasto con le ultime osservazioni effettuate nel profondo Universo, grazie anche al grande contributo del telescopio spaziale HST (Hubble) della Nasa. Un Universo nato dal Big Bang avrebbe dovuto forse espandersi in modo regolare, esattamente il contrario di quanto pare avvenga oggi. Se ci si potesse spingere (intellettualmente) oltre il limite teorico chiamato "Epoca" o "Tempo di Planck", una frazione infinitesima del primo secondo dopo la grande esplosione iniziale (avvicinandosi quindi al "tempo zero"), si potrebbe tentare di comprendere i fenomeni succedutisi in quei primissimi istanti, quando le quattro forze che dominano il nostro Universo non erano ancora separate. L'evoluzione del pensiero astronomico di questi ultimi anni ha raggiunto un livello indubbiamente sorprendente: la ricerca di una legge capace di generare l'Universo da un solo nucleo di energia ne testimonianza diretta! Tra l'altro entrano in sinergia concetti anche filosofici inerenti alla Creazione, parola, questa, sino ad ieri esclusa dal vocabolario dei ricercatori. Universo a bolle, teorie delle superstringhe, Universo inflazionario, Universo antropico: sono nati nella mente degli astrofisici modelli di Universo sino a ieri impensabili. D'altronde la storia si ripete. Dubbi, incertezze, nuove teorie. Grandi menti e grandi uomini dedicano la propria vita alla Scienza in assoluto silenzio e noi scopriamo solo dopo molti anni il loro contributo. 1.9 Materia Oscura - Dove sta il trucchetto? Pensate ad una palla pesante 10 chili; siamo curiosi e la apriamo per controllare di cosa fatta, cosa c al suo interno. Bene, ecco la sorpresa! Troviamo del materiale che opportunatamente pesato si rivela pari a tre chili. E i restanti sette chili dove sono? di cosa sono fatti? Perch non li vediamo? Fino alla prima met del 1900 si credeva che la quasi totalit della massa dell'Universo risiedesse nelle stelle; oggi invece sappiamo che queste costituiscono soltanto una percentuale irrisoria della materia cosmica, circa il 4%. Oggi gli scienziati ritengono che nellUniverso esista una grandissima quantit di materia non visibile, chiamata Materia Oscura. Pare che la materia oscura sia molto pi abbondante della materia visibile e che sia parte responsabile della struttura dell'Universo che osserviamo. Anche se il termine "materia oscura" pu sembrare misterioso, semplicemente il modo di chiamare la materia che non emette luce visibile: onde radio, raggi X, raggi gamma e altre radiazioni elettromagnetiche. Quali sono le osservazioni sperimentali che hanno portato alla formulazione del mistero della Materia Oscura? Migliaia e migliaia di osservazione di galassie, stelle e ammassi di galassie hanno fatto nascere lidea agli studiosi cui, per cos dire, i conti non tornavano. LUniverso deve avere molta pi massa di quella a noi visibile. Una galassia costituita da un nucleo massiccio ed incredibilmente luminoso; attorno a questo nucleo ruotano le altre stelle, disposte in maniera tale che la loro concentrazione diminuisce man mano che ci si allontana dal nucleo galattico. Le galassie inoltre, sotto linflusso della mutua interazione gravitazionale, tendono a formare ammassi di galassie. Sempre grazie alla legge di Newton, si pu stabilire come deve essere il moto relativo di ciascuna galassia di un ammasso, data per conosciuta la massa totale del sistema, ovvero la somma delle masse delle galassie che lo compongono. Anche in questo caso, osservazioni sperimentali di un gran numero di ammassi hanno dimostrato che le velocit delle galassie erano anche 400 volte maggiori di quelle calcolate, il che indicava che lammasso era molto pi pesante di quanto non sembrasse. Questo pu essere spiegato solo se si assume che la galassia contenga della materia invisibile e

non concentrata nel nucleo, materia oscura la cui attrazione gravitazionale responsabile del moto delle stelle. Negli anni trenta del secolo scorso, lastronomo statunitense di origine svizzera, Fritz Zwicky, not che le galassie che formano il cosiddetto ammasso della Chioma di Berenice si muovevano troppo in fretta per non disperdersi nello spazio. Cos come le stelle facenti parte di una galassia possono muoversi (ma non tanto da svincolarsi dalla forza gravitazionale che le trattiene allinterno della struttura), anche le galassie facenti parte di ammassi di galassie pi grandi sono soggette alle stesse regole. Zwicky calcol che il materiale visibile nellammasso che stava studiando era almeno 20 volte inferiore a quello che avrebbe dovuto essere per tenere il gruppo compatto. Anche successivamente gli astronomi osservarono un probabile deficit di materia in tutte le grandi strutture che compongono lUniverso: galassie, ammassi e superammassi di galassie. Questo lasci presupporre agli scienziati che nel Cosmo, nel suo complesso, dovesse esserci della materia non visibile, ma non si riusc mai a capire di che tipo di materia potesse trattarsi. La soluzione pi logica fu quella di ritenere che questa materia non visibile perch poco luminosa; quindi avrebbe potuto trattarsi, ad esempio, di pianeti, stelle nane, polveri, buchi neri e cos via. Questi oggetti vanno sotto il nome di MACHOs (Massive Astrophysical Compact Halo Objects = Oggetti astrofisici massicci e compatti di alone) ed emettono per loro natura una quantit di luce troppo scarsa per poter essere rivelati. Il problema per non si ferma qui; infatti questi oggetti sicuramente esistono ma non nella misura e quantit necessarie a spiegare la massa mancante: si calcolato (utilizzando il modello cosmologico standard e alcune osservazioni di dettaglio relative alla radiazione di fondo a 3 K), che la materia ordinaria non visibile potrebbe essere anche dieci volte superiore a quella visibile, ma tuttavia non ancora sufficiente a rappresentare la massa necessaria. Da ci nasce il nome di materia oscura, sia per la natura ignota, sia per la difficolt nella sua individuazione. Essa avrebbe potuto sussistere sotto forma di strutture subatomiche come quark e neutrini, o di particelle esotiche, le cosiddette WIMPs (Weakly Interacting Massive Particles), enti ad interazione debole previsti dalla teoria, peraltro mai individuati fisicamente nella ricerca. Questa materia oscura pu avere varie componenti: una di tipo barionico (materia "ordinaria", cio fatta da atomi) e una, pi esotica, di tipo non barionico. La componente barionica, costituita da oggetti massicci ma non luminosi, pu essere costituita appunto da pianeti, nane bianche (stelle che hanno finito di bruciare), nane brune (stelle che non hanno mai cominciato a bruciare), stelle di neutroni e buchi neri.

Galassia M83 - Eso

Al contrario, la Materia Oscura non barionica, la cosiddetta esotica, non costituita da oggetti compatti ma da particelle. Queste particelle sono le WIMPs; sono molto massive (100 volte pi pesanti di un protone o pi), ma interagiscono pochissimo con la materia, ancor meno dei neutrini. Esse vagherebbero nel Cosmo, addensandosi in prossimit delle galassie a causa dellattrazione gravitazionale. I fisici ritengono che le WIMPs altro non siano che delle particelle previste da alcune teorie (per esempio la supersimmetria). Purtroppo non sono state ancora osservate neanche coi pi potenti acceleratori che la ricerca dispone. Tanto per complicare le cose, come se non fossero gi abbastanza confuse, ci si messa pure una missione realizzata alla fine degli anni 90 del secolo scorso, chiamata BOOMERanG, acronimo di Balloon Observations Of Millimetric Extragalactic Radiation and Geophysics. E stato responsabile dellesperimento litaliano Paolo De Bernardis, professore di astrofisica dellUniversit La Sapienza di Roma. La missione consistette nel lancio di un pallone aerostatico dalla base americana di McMurdo, in Antartide. I dati raccolti dalla missione hanno fornito una rappresentazione dello sfondo cosmico che mostra la distribuzione della materia dellUniverso primordiale al momento della sua formazione, poco dopo il Big Bang. Questa missione, in particolare, permise di determinare la curvatura spaziale dell'Universo. Per ottenere questa immagine, De Bernardis, insieme a scienziati di vari paesi impegnati nella ricerca, hanno utilizzato un telescopio sensibile alle microonde, sistemato nel pallone sonda in volo a 40 chilometri di quota. Unenorme quantit di dati ha fatto nascere il sospetto che nellUniverso vi possa essere qualcosaltro oltre alla materia ordinaria (luminosa e non) e a quella oscura, a cui stato assegnato il nome provvisorio di energia oscura per gli effetti che sembra produrre sulla massa complessiva dellUniverso. Durante il primo volo antartico del 1998, ripetuto e migliorato nel 2003, le mongolfiere di BOOMERanG misurarono per la prima volta le oscillazioni del plasma primordiale, dimostrando l'assenza di curvatura dell'Universo e stimando, con una accuratezza mai raggiunta prima, la densit totale di massa ed energia del cosmo. Indirettamente, lesperimento forn la prova che lUniverso sta accelerando. Risultati di grande importanza per la cosmologia, come per la fisica fondamentale, e che nel 2000 conquistarono la copertina della rivista britannica Nature ed ebbero grande eco mediatica. Il progetto BOOMERanG ha consentito di vincere a De Bewrnardis, insieme ad Andrew Lange (professore di fisica presso il California Institute of Technology di Pasadena e co-leader nel progetto), il Premio Balzan per l'astronomia e astrofisica osservative nel 2006. Tutto questo fa nascere lulteriore ipotesi che nellUniverso dovrebbe esserci materia in quantit tale da rendere lo spazio piatto. Vediamo di cosa si tratta. Dopo il Big Bang, cominci unespansione cosmica graduale ma in qualche modo decelerata, a causa dellattrazione gravitazionale fra gli oggetti massicci che compongono lUniverso. Lentit del rallentamento dipende dalla quantit di materia in espansione ed in esso contenuta. Se la materia fosse molto abbondante essa frenerebbe pi o meno rapidamente la spinta espansiva fino a costringere lUniverso a fermarsi e, quindi, a contrarsi; se, al contrario, la materia fosse molto scarsa, il Cosmo stesso sarebbe destinato ad unespansione indefinita. Ebbene, i dati disponibili indicano che la materia presente non n troppa n troppo poca, ma che la sua quantit tale da lasciare prevedere un rallentamento lento e graduale dellespansione fino a ridursi a zero. Per analogia, nel primo caso possiamo pensare ad un razzo che dopo il lancio, per la naturale forza attrattiva di gravit, torni indietro; nel secondo caso ad un razzo molto veloce che sfugga, e nel terzo caso ad un razzo che, raggiunta una certa altezza, si fermi. Ora, se lo spazio appare piatto, ci vuol dire che nellUniverso contenuta una precisa quantit di materia di cui, quella comune (formata da atomi costituiti da protoni, neutroni ed elettroni), solo una minima parte, mentre linsieme della materia oscura e dellenergia oscura dovrebbe rappresentare addirittura il 96% del totale.

In altri termini, sappiamo che i modelli che descrivono la nascita dellUniverso richiedono la creazione di quantit uguali di materia e di antimateria. Il nostro mondo, per, fatto esclusivamente di materia, e lassenza apparente di antimateria rappresenta uno dei grandi misteri irrisolti della scienza. Andare nel cosmo a studiare lantimateria naturale fondamentale per capire lorigine e levoluzione dellUniverso. Nel 2009 stato pubblicato uno studio realizzato da un team internazionale di studiosi coordinato dallIstituto Nazionale di Fisica Nucleare e dallAgenzia Spaziale Italiana. L'esperimento chiamato Pamela (Payload for Antimatter Matter Exploration and Light - nuclei Astrophysics), stato effettuato a bordo di un satellite russo; si osservato nello spazio vicino unanomala quantit di antimateria che potrebbe essere un segnale dellesistenza della materia oscura. Lo strumento analizzatore composto da un magnete e da molteplici rivelatori di particelle; orbita da circa tre anni attorno alla Terra, a unaltezza tra 350 e 600 chilometri, per studiare i raggi cosmici e, in particolare, la loro componente di antimateria. I raggi cosmici sono particelle accelerate a velocit vicine a quella della luce, probabilmente in seguito agli effetti di esplosioni di supernovae lontane o di altri fenomeni violenti nel cosmo; sono formati soprattutto da protoni, nuclei di atomi di elio, o materiali pi pesanti, ed elettroni. Tuttavia, tra le particelle pi rare si trovano anche particelle di antimateria -identiche alle particelle di materia ma con carica opposta- e tra queste, in particolare, antielettroni (chiamati anche positroni), e antiprotoni. I risultati evidenziano unanomalia nel rapporto tra il numero di positroni e il numero di elettroni rilevati. Questa abbondanza di positroni pu trovare una spiegazione plausibile in un segnale di materia oscura, ma non da escludere che si tratti di particelle provenienti da pulsar o da altre sorgenti cosmiche. Lipotesi che le particelle di materia oscura presenti nella nostra galassia, interagendo fra loro, si annichilino o decadano, producendo sciami di particelle secondarie di alta energia e, in particolare, coppie protone-antiprotone ed elettrone-positrone che Pamela sta intercettando. La missione Pamela continuer a fornire informazioni almeno fino al 2012. Quindi, nellUniverso la materia visibile composta dai normali elementi chimici appena lo 0,5% del totale; un altro 3,5% formato da materia dello stesso tipo ma non luminosa; un altro 26% dovrebbe essere materia oscura e un altro 70% la cosiddetta energia oscura. Ma cos lenergia oscura?

1.10 Energia Oscura Lipotesi dellesistenza dell'energia oscura al giorno d'oggi il modo pi popolare fra i cosmologi per spiegare le osservazioni di un Universo in accelerazione, come pure per compensare una significativa porzione di massa mancante in esso (circa il 90%). Lenergia oscura rappresenta una forma di energia, non si sa bene da cosa originata, ma dotata di una propriet piuttosto strana: la sua gravit non attrae ma respinge; ci provoca la conseguenza che lUniverso invece che rallentare, come dovrebbe, sta accelerando la sua espansione. Il termine energia oscura fu coniato da Michael Turner, cosmologo e membro dell'Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti. Nel 1917 Albert Einstein nella formulazione della sua famosa teoria della relativit generale, a causa del modello previsto di Universo in contrazione (dovuto alla mutua attrazione gravitazionale esercitata dalle masse presenti in esso), dovette suo malgrado inventarsi una forza antagonista che si opponesse a tale contrazione, nella convinzione (molto condivisa in quel periodo) che il Cosmo fosse fisso e immutabile. Questa forza la chiam costante cosmologica e gli assegn il preciso ruolo di opporsi alla gravit, in modo tale da rendere lUniverso statico; ci avrebbe contentato tutti e reso pi logiche le deduzione della teoria. A rovinare questa ipotesi furono nel 1929 le osservazioni dellastronomo Edwin Hubble con la scoperta della fuga delle galassie (il famoso red-shift). Einsten dovette ripudiare la sua idea di costante cosmologica, definendola pi tardi come lerrore pi grave della sua vita. Aveva ragione anche quando pensava di avere torto, il buon Albert Einstein. Infatti, col senno del poi, oggi si comincia a pensare che quellinvenzione forse non fu propriamente un errore, anzi probabilmente si potrebbe

definire unintuizione geniale nella genialit della Relativit: i cosmologi non hanno mai smesso di pensare ad una qualche forma di energia che si opponesse a quella gravitazionale. Infatti, se il valore della costante cosmologica ideata da Einstein fosse solo un po pi grande di quanto necessario per fermare la contrazione dellUniverso, esso supererebbe quello conseguente allattrazione della materia: lUniverso sarebbe cos in accelerazione e, quindi, in espansione, come in effetti sembrano indicare le recenti misure eseguite su particolari stelle presenti in galassie molto lontane. La repulsione gravitazionale risolverebbe fra laltro anche il problema dellet dellUniverso che, in seguito ad alcuni calcoli fondati sulle misure della velocit di espansione e sul suo graduale rallentamento, sarebbe di soli 12 miliardi di anni; vi sono invece prove di stelle vecchie di ben 15 miliardi di anni. Con lammissione dellaumento della velocit di espansione, let dellUniverso si accorderebbe con quella degli oggetti celesti che contiene. Ma da cosa potrebbe essere costituita questa misteriosa energia oscura? La sua natura attualmente oggetto di ricerca. Possiamo ipotizzare che omogenea e non molto densa, inoltre non interagisce in alcuna delle forze fondamentali, tranne la gravit. Inizialmente i cosmologi avevano pensato ad una specie di energia del vuoto distribuita in modo uniforme nel tessuto stesso. La sua bassissima densit, pari a circa 1029 grammi per centimetro cubo, non fa ben sperare in un possibile esperimento per trovarla in laboratorio. Il suo impatto con lUniverso fondamentale visto che dovrebbe costituire il 70% di tutte le energie, e quindi riempire uniformemente tutti gli spazi vuoti attualmente osservabili. La famosa equazione di Einstein (E=mc) definisce che ogni forma di energia ha massa e quindi esercita un effetto gravitazionale su tutto ci che le sta intorno; ma nel caso dellenergia del vuoto, leffetto contrario rispetto a quello della materia che gravitazionalmente attrae e quindi rallenta lespansione dellUniverso. Come si pu allora giustificare unaccelerazione dellespansione dellUniverso? Inizialmente lattivit di accelerazione nellUniverso primordiale avrebbe dovuto essere piccola per non interferire con la formazione di stelle e galassie che, in caso contrario, non si sarebbero potute formare; ma in seguito, la gravit prodotta dalla materia ordinaria ancora molto densa, e i conseguenti oggetti formatesi, sarebbero stati colpevoli di un lungo periodo di rallentamento dellespansione; poi successivamente lenergia del vuoto avrebbe preso il sopravvento e lUniverso avrebbe cominciato ad accelerare la sua espansione. Alcuni fisici americani comunque contestano la probabile esistenza dellenergia oscura. La loro ipotesi la seguente: probabile che appena subito dopo il Big Bang l'Universo avesse una sola dimensione spaziale, la lunghezza. Nella fase di espansione si aggiunse una seconda dimensione, la larghezza. Continuando ad espandersi, l'Universo acquis la terza dimensione, la profondit; praticamente lUniverso di oggi. Se questo modello di Universo fosse vero, si potrebbe ipotizzare laggiunta di una quarta dimensione da non confondere con la quarta dimensione temporale- a noi invisibile perch percepibile su grande scala. Questo potrebbe risolvere il problema dellenergia oscura, semplicemente ignorandola perch non esistente. Ovvero laumento di velocit di espansione dellUniverso sarebbe dovuta, sempre secondo questa ipotesi, alla quarta dimensione fisica e non come si suppone oggi allesistenza dellenergia oscura.

1.11 La Quintessenza Alcuni cosmologi amano definire questa energia del vuoto come una sorta di elemento in pi rispetto quelli definiti da Aristotele, ovvero una quintessenza. Oltre ai quattro elementi (quelli che costituivano il nostro pianeta quali terra, acqua, aria e fuoco), la quintessenza andrebbe ad aggiungersi come quinta forza alle gi conosciute, quali la gravitazionale, lelettromagnetica, la forte e la debole. La quintessenza sarebbe quindi un tipo di materia con propriet assolutamente opposte a quelle della materia ordinaria, compreso quella oscura; se, ad esempio, immettessimo in un palloncino una qualsiasi materia (o forza), questa tenderebbe a gonfiarlo; se nello stesso palloncino venisse invece immessa la quintessenza, questa tenderebbe a sgonfiarlo. Cio, verrebbe esercitata una pressione negativa che darebbe luogo ad una gravit repulsiva, ossia, una forza che, come abbiamo detto, allontana i corpi invece che avvicinarli. La quintessenza sembra essere favorita nel ruolo di energia oscura perch si evolve nel tempo accrescendo la sua efficacia, mentre lenergia del vuoto inerte e mantiene sempre la stessa densit. Ora, poich la quintessenza produce una diversa accelerazione cosmica rispetto allenergia del vuoto, accurate misurazioni

da effettuarsi con nuovi strumenti tecnologicamente molto evoluti sulla luminosit di alcune supernove molto lontane, potrebbero dare una conferma (ma anche una smentita) a questa teoria cos affascinante. In seguito approfondiremo maggiormente la questione sulle Supernovae, vedendo come le nuove misurazioni possono tornare utili. Alcuni teorici ipotizzano modelli alternativi alla Teoria della Relativit di Einstein, come le teorie MOND (MOdified Newton Dynamics= Dinamica Newtoniana Modificata), pensando che l'energia oscura e l'accelerazione cosmica siano la prova del fallimento di Einstein. In realt la maggior parte dei tentativi di modificare o di denigrare la Relativit Generale si sono dimostrati o equivalenti alle teorie della Quintessenza, o in contrasto con le osservazioni. Daltronde si potrebbe anche pensare che l'energia oscura e l'accelerazione cosmica siano prova d'un fallimento del modello Standard del Big Bang, dato che si deve ammettere la presenza di qualcosa di non ancora provato. Fatto che un modello come il Big Bang davvero difficile da contrastare, almeno teoricamente. Altre idee sull'energia oscura derivano dalla teoria delle stringhe e dal principio olografico, ma alla data di realizzazione di questo libro non si sono ancora dimostrate efficaci come quelle della quintessenza e della costante cosmologica. Esamineremo pi avanti i modelli di queste due teorie. E pur vero, comunque, che sfogliando un non recente libro di cosmologia si noter una certa prudente certezza sullipotesi dellUniverso nato dal Big Bang, sulla sua costante espansione e sulla previsione di un epilogo tracciato da due idee: una espansione che pu andare avanti indefinitamente, oppure arrestarsi in un dato istante e cambiare verso trasformandosi in un collasso. Ma gi nel 1998 un gruppo di ricerca sulle supernove di tipo Ia (una determinata tipologia di supernovae) ha scoperto un fatto sconcertante: lespansione dellUniverso sta accelerando. In ogni caso, lespansione avviene a una velocit sempre minore. La forza di gravit che le galassie esercitano le une sulle altre deve rallentare il moto di fuga che le porta le une lontano dalle altre. Invece no, a quanto pare. La velocit con la quale le galassie si allontanano fra loro andata aumentando. Perch? Non lo sappiamo. Ecco perch in proposito si parla di energia oscura, o energia del vuoto, o costante cosmologica. In conclusione, sembrerebbe che la comunit scientifica in realt navighi nellincerto, per non dire nel vuoto cosmico, per restare in tema. Ma non cos. Non si pu certo, per dare una risposta precisa a domande cos profonde, basarsi sul tanto caro metodo scientifico del grande Galileo; ma nel tempo, oltre che nelle asserzioni matematiche si pu sperare nella grande scoperta che potrebbe ricollocare tutti i tasselli per ora disordinati. Si sa, un esperimento per essere valido deve poter essere ripetuto varie volte e in condizioni e luoghi diversi. Non pare facile mettere in pratica questo iter quando parliamo dellUniverso, il luogo in cui siamo parte stessa dellesperimento. Spesso si dice in modo leggero siamo tutti parti di Stelle, ma non c sicuramente definizione pi vera di questa; la cosa sorprendente per, se ci pensiamo un momento, quella di immaginare un atomo proveniente da una stella che si forma nel nostro pianeta, assume le nostre sembianze e da semplice atomo si gira indietro e si chiede da dove proviene, come nato e cosa ci sta a fare su questo pianeta. Quindi le teorie sono importantissime anche se non provate in laboratorio. Grazie ad esse si sviluppano le prove matematiche che con la loro apparentemente fredda analisi portano a delle conclusioni del tutto materiali, fatte di materia e di particelle che gli scienziati cercano di acchiappare a sostentamento della teoria. N sono un esempio le gi citate particelle WIMPs, o la ricerca e la riproduzione di antimateria in laboratorio, o ancora il famoso bosone di Higgs, da qualcuno rinominato la particella di Dio. Non per nulla molti Stati, a parer nostro molto saggi ed intelligenti, destinano grandi economie del loro prodotto interno lordo per costruire macchinari capaci di provare queste teorie.

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