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che dovremmo conservare come il llogia femminile del pensare, come :10 differente di analizzare e di cOJmp,rerldere ) caso, ha reso

visibile cia che 1premier rimane saldamente inespresso: che squarcia il sipario dietro cui si alia mascolinita ridanciana e predatoria. che il maschile contemporaneo, r ma dai suoi numerosi emuli, ha Jaltandole a proprio vantaggio, tra.stclrman, ~gime post, di natura godereccia e Jrede, Ie donne, in arrendevoli e lPO, e vero anche che la dialettica, 1 incessante movimento guidato da : e la negazione della negazione. :ario come tutti i mutamenti storici, n suo magico annullamento? In attesa di e che sia pili efficace integrare m la presa in giro del potere, dei suoi ,ua apparente 'serena impunita'. Dal , disinvolto, allude al piacere lesbico e entro delle sue attenzioni 10 denuncia, ,nnivente alla scena. E stata cooptata ottenere qualcosa in cambio ma ldo che la serata e stata un orgasmo elletta il premier non riderebbe, noi "una risata vi seppellira", speriamo

Societa immaginaria e la fine dell'esperienza

Gianluca Solla

1. Esiste una singolare forma di sovranid dai tratti ridicoli e, al stesso, estremamente violenti, di cui Michel Foucault ha fornirigorosa: essa consiste nella "massimizzazione degli di potere a partire dalla squalificazione di colui che li produce" , di colui che detiene il potere. Chiamiamo "ubuesco" tale potere, delle gesta eccessive egrottesche di Padre Ubu, la creatura da Alfred J arry, "capitano dei dragoni, ufficiale di fiducia di decorato con l'ordine dell' aquila rossa di Polonia, ex re conte di Sandomir", Ie cui prodezze sisvolgono in un luodefinito: "in Poloma, cioe da nessuna parte". Dire che oggi, in sia all' opera un potere grottesco 0 ubuesco significa non consii tratti ciarlataneschi e assurdi del potere vigente come un' apcasuale alla vita pubblica di questo Paese. L'ubuesco non ha di un supplemento pittoresco, ma sostanzialmente inoffensivo, oper:ltc solido di un governo 0 di tutto un parlamento. Esso e, parte costitutiva e integrante del potere" politico, COS1ome si e c carattleri;~zatonegli ultimi anni di storia italiana. Che appaia ogni qual ci si trova al cospetto di una "sovranid arbitraria", non vuol dire sovranita sia sprovvista della base elettorale che Ie permette govel:nare, ma che costruisce il suo consenso mediante un ricorso e antiliberale dei mezzi di comunicazione. L'aspetto che interessa maggiormente e riassunto nella definizione massimizzazione del potere attraverso l' autosqualifica del Risiede qui la caratteristica decisiva del potere ubuesco, che limitato dal fatto di mostrarsi 0 di essere mostrato pubblic:aJneJnte come abietto 0 anche semplicemente ridicolo. Anzi, proprio che il sovrano ubuesco resti al comando, pur essendosi rivelato infame, rende il suo potere ancora pili illimitato e arbitrario: e

come se, attraverso questa operazione, acquisisse un carattere inevitabile. Esso si afferma proprio a causa deli'infamia che 10 rende inattaccabile. Se neppure la ripetuta rivelazione delia sua miseria riesce a scalzarlo, non ci riuscira certamente nessun avversario politico 0 nessuna imputazione giuridica. Cosl e possibile assistere al fenomeno di un potere che e forte non nonostante Ie accuse giudiziarie, ma proprio grazie a loro. 2. Un contesto ubuesco non puo che essere, a suo modo, teatrale, costruito cioe mediante giochi di ridondanze spettacolari, dato che, per avere effetto, la squalificazione del regnante dev'essere pubbli, ca, ostentativa. Qui assistiamo, tuttavia, a un'ulteriore scomposizione, tra il potere propriamente detto e il suo detentore. Che quest'ultimo rimanga detentore della maiestas, ma sia insieme squalificato come folIe, ridicolo 0 grottesco, ha la sua base nel fatto che il suo modo di dominare 0 di govern are non e mai messo in questione. Si intrecciano due aspetti, apparentemerite contraddittori, ma in realta perfettamente complementari: da un lato, la sovranita ubuesca richiede la presenza di un Ubu che 10 incarni e che sara spettacolarmente discreditato; d'altro lato, tuttavia, tale potere non e mai legato a una singola persona: se richiede effettivamente un esercizio personalistico del potere, tuttavia il carattere di tale potere resta impersonale. Questo e quanto 10 distingue da un potere carismatico 0 da ogni altra forma di personalismo. Pur avendo bisogno che Ie attenzioni si concentrino sull'infame Ubu del momento, ne resta indipendente: utilizza il materiale an. tropologico a disposizione in un dato momento, trovandovi l' espressione privilegiata, ma non unica, attraverso cui Farsi valere. Dietroal mondo ubuesco sta il perfetto dispositivo dialettico mediante il quale un potere si conferma e si rafforza annullandone il detentore, attraverso la sua squalificazione esplicita. Per fare questo occorre tuttav~a che tale squalificazione abbia un carattere spettacolare, garantito per altro dalla personalita stessa del detentore, destinato a essere canceh lato propri<;)da quella stessa esibizione che 10 produce come sovrano agli occhi dei suoi sudditi. 3. La ridicolizzazione complessiva che la realta subisce a operadi Ubu e parte integrante di quell a crisi, che ha provocato e che intel1de far dimenticare. Quando Ie persone perdono illavoro, Ie scuole V~l1no in rovina, Ie pensioni si polverizzano, l'insegnamento finisce traJe voci meno import anti di un Paese, e allora che si sbandierano risul-

tati, successi e un benessere che non trovano riscontri reali, se non neli'immaginario ormai collassato di chi e colluso con questa strategia di disinformazione quotidiana. 4. E parte costitutiva di una societa, qual e quella in cui noi viviamo, che 1'immaginario arrivi a una potenza sinora mai raggiunta. Chiamiamo percio tale societa "immaginaria". A differenza di quelIe arcaiche, in questa il ridicolo non serve pili a limit are il potere, ma a consolidare la percezione di quanto tale potere sia inevitabile e inevitabili Ie sue regole, i suoi meccanismi, Ie sue decisioni. II potere ubuesco crea nell'immaginario comune una sorta di sua naturalezza, un automatismo in base al quale appare impossibile, 0 quanto meno inutile, opporvisi. Esso trova il suo coronamento in questa sensazione d'ineluttabilita, nella rassegnazione di un Paese al peggio. 5. Qgni Ubu di turno accetta tuttavia di ridicolizzarsi unicamente possa esercitare un potere inaudito. Con una di quelle concache rendevano inconfondibile il suo argomentare, Foucault la presenza del potere ubuesco nella stessa Figura del perito che non sarebbe in grado di svolgere la terribile missione gli si chiede di assum ere ("determinare Ia punizione di un indio parteciparvi in larga parte"), se non proprio passando attraun discorso non solo antiscientifico, ma addirittura ridicolo e Nel caso specifico dell'Italia, questa ha significato accettare ridicolo a cui e stata ridotta la vita pubblica di questa Paese, pur di a imporre leggi e trasformazioni politiche che un governo di tipo non sarebbe riuscito a fare. Cosl, affinche si realizzasse quelsvolta reazionaria che negli anni Qttanta era stata nelle intenzioni gruppo denominato P2, era necessario che uno 0 pili suoi membri Ioro stessi Ie istituzioni pili importanti del Paese e non si pili ai loro rappresentanti parlamentari, an cora ostacolati formalismo e dal rispetto delle convenzioni parlamentari. Tutto che e rimasto a lungo impossibile, puo venire ora realizzato. Ma unicamente un potere ubuesco, non screditabile perche gia screditato, ad averlo permesso. Solo tale potere potesue Ie finalita del cosiddetto "Piano di rinascita democratica" P2, in numerosi punti (tralascio qui se si tratti di una semplice o di un'intenzione): l' asservimento delle istituzioni demodello Stato mediante continui "ritocchi alIa Costituzione" e ricorrere a un rovesciamento palese del sistema; la creazione

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di Una stampa "da battaglia" per controllare l' o~inione pubbli~~; la restituzione del potere pubblico a un gruppo soclale che se ne. ntlene il naturale detentore- la riforma in senso restrittivo della maglstratura; il condono fiscal~ per gli evasori sotto forma di un: age:rolazione del ritorno dei capitali fiscali dal1'estero; una nuova leglslazlOne sulla stampa, sulla residenza e suI settore previdenzial~ ... ?ra scalzare tali forme e l'impedimento che esse costltU1vano vimento completo di un paese in senso elitario. Ma per farlo bisogno di un clown, di un personaggi~ ~~ame ~he, mentre alle Ie dell' attenzione pubblica rende posslblh legg~ ch~ ne ra~forzano potere economico, gravemente indebolito .dalle mchleste dl ne a suo carico, contemporaneamente attua quella st~ssa. pubblica con Ie sue boutade, con la goliardiada vecch~o gto~ane, l' appeal dell'imprenditore di successo e Ie sue gaffe. C .era ~lsogno un buffone naturalmente, che tirasse dietro di se moltl altr1. ~ che oggi co~pare pili spesso nei media e un'.Italia ~atta di tantl Ubu: dignitari di Stato, ministri, alti prelatl, tutu accettano ~a . che consente loro di avere garantita l'impunita per Ie affermaZlOll1 assurde e Ie azioni pili indegne. 6. Ci si guardi, tuttavia, dal conside~a.re dive~t~nte l'aspetto colo del potere infame: Ubu porta amlCl e nemlCl alla morte, nefa strage. Ci sono tutti i segni della paranoia: mentre vuole esse~e amato, e ammirato incondizionatamente, teme che qualcuno attentl allas.u~ vita. Vale qui la prescrizione che del ridi~olo n?n ~i.ride. No~. haJh-< fatti niente di comico: solo il comico fa ndere; 11 ndlcolo dell mfatll~ potere ubuesco reca inscritto su og?i suo tratt? ~ segno del.d~spr~zz()j l'indifferenza essenziale per gli altr1. Che nel ndlcolo non ClSlanlente di comico, trova numerose esemplificazioni nella storia recente. Cos1 delle barzellette di Stalin non si poteva non ridere, ma contemporaneamente non se ne poteva ridere troppo, nell'impossibilita d~ ?efinlt~ questo "troppo" diversamente che secondo la misura. stablhta .og?t volta dalla risata dello stesso Stalin. Ridere guardando 11 capo; ndere di disprezzo per gli altri, senza ridere davvero: non espr~mo~o q.uest~ formule la tristezza dell'Italia di oggi, dei suoi paternahsml, detis1.lt servilismi? Anche quando il popolo ride delle sue battute, sonod risate registrate. Oggi in Italia si sentono o~unque ~uelle. abbiamo imparato a con oscere dalla tv amencana del telefilm show. Un popolo che ride a comando non dara .certo , delIa propria indipendenza di giudizio quando Sl trattera

7. David Rousset, che, suo malgrado, era stato costretto dalla vita a diventare esperto di dittature, ha parlato nell'Univers concentrationnaire della giustizia buffona e sinistra del nazismo. La violenza ubuesca unisce la ridicolaggine del buffone ai modi tetri con cui si esercita un potere arbitrario. Per Rousset si trattava ovviamente dei campi di eoncentramento, in cui milioni trovavano una morte atroce, nel momento stesso in cui un' ordinanza di Goring si preoccupava di proteggere la fragile esistenza delle rane. La tenerezza di Hitler con i bambini e con gli animali appartiene al medesimo registro. In essa parla l'esigenza paranoica d' amore: l' esigenza di essere amati nel momento in cui si esercita la violenza pili atroce. Tale esigenza fa ancora parte dell' osceno potere ubuesco che oggi impera: Ubu vuol essere amato eliun amore che non pero libero, ma imposto dalla legge, e dunque intrecciato con l' esperienza delIa paura: da un lato, la paura di Ubu .chedietro il rifiuto d' amore ci sia l' attentato al suo potere; dall' altro, Ia paura dei sudditi che, venendo a mancare l' amore del sovrano, decadano dalle proprie condizioni di vita. Da qui l' esigenza paranoica di fondare un Partito dell' Amore. Dove poi, con un'inversione linguistiea tipica per il contesto, e che proveremo ad anaIizzare pili avanti, hon si potranno che produrre dichiarazioni dl guerra e d' odio.

8. Ne I sommersi e i salvati, parlando dell'ambiguo presidente del consiglio ebraico della citta polacca L6dz (ribattezzata dai nazisti Litzmannstadt), Chaim Rumkowski, Primo Levi fa un'osservazione ehe sembra essere passata del tutto inosservata, ma che in effetti declsivaper Ia nostra riflessione. Nella Figura di Rumkowski erano ben visibili i tratti tipici del potere incontrastato: "Ia visione distorta del tnondo, l' arroganza dogmatica, 11bisogno di adulazione, l' aggrapparsi convulso alle leve del comando, 11disprezzo delle leggi". Oai sudditi affamati del ghetto "Rumkowski ambiva riscuotere non solo obbeienza e rispetto, ma anche amore: in questo Ie dittature moderne gifferiscono dalle antiche". Questa situazione era figlia, ancor prima chedell' ambizione smodata e distorta di Rumkowski, di "uno spavensopotere di corruzione" che aveva ormai preso ii sopravvento sulla Betta delle coscienze. La storia di Rumkowski, che dello sterminio egliebrei d'Europa e della corruzione del totalitarismo e ovviamente arfeintegrante, contiene quell'insormontabile difficolta davanti a cui eyidoveva morire. Da questa storia, aveva annotato, emana un "sendiurgenza e di minacda" senza pari, che la rende inquietante come lOle pagine peggiori delnazismo 10 sono state. Ma questa era una

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storia che si era ancora consumata dentro il ghetto. In essa si mostra come il riso di Ubu nasconda i1terrore ehe erea. Cia di cui la pal:anoia dell' amore si impossessa la totalita di una societa, che chiarni~lm,o "immaginaria" anche nel senso che e creata a immagine e sOlmi,gli:lm~a dei fantasmi ehe la ossessionano.

9. Ubu puo essere ridicolo, ma non fa ridere. Se ne ride un come delle battute di Stalin: se ne ride di paura 0 di imbarazzo. fine se ne ride di terrore. Questo apparente paradosso si spiega fatto che qui ci troviamo eonfrontati con l'indeterminato punto distinzione tra il ridicolo e i1 terrore. Cia che ha indo con la trova la sua realizzazione nel terrore. Chiamiamo "osceno" mente questo punto d'indistinzione, che 10 spazio storicodi dato essere gli abitanti. C1assicamente, l' osceno sta in diretta trapposizione con 1a scena: e cia che avviene fuori scena, che non essere mostrato. COS1dove iniziava I'una, finiva (0 doveva finire) tro. L'osceno e stato 10 sfondo scuro su cui 1a scena poteva con Ia Iuminosita che Ie propria. Se la metteva in questione, rappresentava 10 scacco, era pero ancora su questo suo limite scena poteva costituirsi come tale e dar corso aIle azioni che vi no luogo. Oggi questa relazione sembra essere terminata, molti patlano in questo senso. E l' esistenza stessa di qualcosa fuori che e divenuta quanto meno dubbia: 1'oseeno invade la scena e si trova a essere incalzata da queIlo, finendo per non esistere piu tale, come scena (<?ssiacome non-oseena). L'osceno e cia che apparire in scena. E ovunque proprio perche ha cancellato za stessa di qualsiasi cosa non sia scena. "Osceno" non ha di niente di morboso, ne di piccante. E invece Ia constatazione e scena, e in questa forma implica Ia cancellazione degli 1'iperpresenza mediatica impone, fmendo per cancellare tenuto dalla vita pubblica e Ia possibilita stessa di una vita

dalla scena non ~i sara che la morte. L'Osceno inaugura una nuova epoca che scatu:lsce dall' evo1uzione di cia che Guy Debord chiamava 10 sp~t~aeo1are mtegrato, ma ehe ne costituisce anehe la fine: l'Osceno ln1Zla quando non c' e piu spettaeolo ne seena e tutto diviene traa se stesso (0 rid?tt,o a coltivare tale illusione). Nell' epoea elevata a ovvleta, tutto sembra essere divenuto talmente d~ non proporre ne domande ne conflitti. Questo Osceno ha ? n1ent~,a e?e fare con l' aceusa classica, morale e giuridica insiedi oscen~ta: nvolta per esempio alla rappresentazione della sessuaNe costltU1SCe tutt'al piu il rovesciamento: la era la scena a essere la no?, rapp~esentabilita di determinati contenuti, a partire se~s~ per elO e?e e segreto e deve rimanere celato. Oggi a essere in e, mvec~, la lperrappresentazione di tutto, la mancanza assoluta s~?reto e ~h n~seondi~ento, 1a 1uce acceeante eontrabbandata per V1SlOne el faW 0 per il fatto stesso, vissuto in presa diretta da colod che ne sonG tutt' al piu gli spettatori. 11. L'Osce~o. in?anzitutto 0 - buco vuoto, un buco e insieme un ... che puo 111ghlOttirequalsivoglia materia, riempirsi di tutto, rin:ane.ndo perfettamente vuoto. Non si riempie COS1i nulla, nutrendod iSle dlstruggendo contemporaneamente tutto: senso eritico istituzioni for~e e conter:uti. Bulimico, incorpora tutto senza tener;e traccia. :Ii rnutile.c~r~~tvl.delle profondita insondate, i suoi abissi non sonG che s~perflcla~lta dl.str~tt.lve. La rappresentazione spettacolare di tutto fifrrsc~CO~1 restltU1rCluna realta che non esiste gia piu e che forse non ~ (;~al eSlstlta, COS1ome e messa in scena. II principio descritto da Bau~ ?t1Ilard, secondo il quale noi non desideriamo piu l'evento, ma solo suo s~ettaco1o, dev'essere forse ampliato nel senso di quest'unico rpllarlo: che forse quello spettacolo non esiste gia piu. ;<12. 9~ando l'Os~er:o ha ipnotizzato i contemporanei, questi non np pr.u 111 grado ~l nconoscere neppure piu troppo bene cosa anra.eSlsta e cosa Sla da Iungo tempo estinto. Continuano a vedere ~.luce, come di una stella spentasi da millenni, perche quella Iuce e drata nella 1oro stessa immaginazione, che la tiene viva.

10. Jean Baudrillard, che all'osceno ha dedicato alcune pagine piu importanti, ha scritto che esso e il sogno delIa assoluta, del "piu visibile del visibile". Se questo sogno e oggi tutto, e perche ha saputo sfruttare l'onnipresenza delIa spettacolo. Che la scena sia ovunque, vuol dire proprio essa e terminata proprio nel momento in cui ha invaso tutto tutto ha preteso di stare sulla scena. La scena ha finito per tificata con Ia vita stessa, 0 quantomeno con Ie sue

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non rivela niente: non e rivelazione che del nulla atcU1 Ia messa in scena immaginaria delIa societa in cui Ubu adrorle. Da questo punto di vista e interessante notare come "osceno", benche venga messa sempre in relazione con Ia

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scena, contenga un riferimento essenziale al c~enum, alIa. sporcizia, alIa sozzura, alIa presenza di qualcosa che e dl malaugurlo e allude all'imminenza delIa fine. Ma questa fine ha forse la forma d~l paradosso coniato da Giorgio Mangane11i: la fine delmondo.ha gl,a a:ruto luogo, solo che non ce ne siamo accorti. La nostra passlOn~ e dl declinarla al futuro, un futuro possibilmente remoto, quand~ lllvece f~ parte del passato recente e di tutto il nostro presente. A chllo gu~rdl con attenzione, 10 stesso ventennio appena trascors? non tardera ad apparire come una fine che ha gi~ avut0.1:lOgo, un'lmmensa ,~ssenza di prospettiva storica, un enorme Immobillsmo del tempo,. all ~tern~ del quale l'unica "discussione" sulla storia e ~tata q~ella d~l coslddettli revisionisti: quel poco che rest a delIa memotl~ stOtlC~puo ~sser~ can-. cellato 0 modificato a piacere, come accade 1ll un vldeogl?CO 1ll cu~ si possa incominciare sempre da capo 0 in cui si possano dlsporre gli elementi del gioco in un ordine arbitrario.> 14. Non si riduca questo potere farsesco al solo fascismo: se cita Mussolini e il regime, se e ben disposto a minimiz~ar?e Ie col~e :a farne l'elogio qualunquista dei "meriti", non per 1.ntlma convlllz~o- ne ideologica, ma perche e tipico del suo potere dl auto-eleggersla erede universale delIa storia che 1'ha preceduto. Quest'uso strumen- tale della storia s'inserisce in una visione delIa persona di Ubu c0111e uomo del destino. Come tale, egli si pone come erede del pas~at.o, salvo poi smarrire Ie coordinate che, per esempio, permett.ono d.ldlfferenziare un'epoca dall'altra. Tutto viene raccolto, tutto Vlene cltato, ma unicamente nell'essenziale equivalenza e nell'indifferenza dell~ varie epoche. Cosl si puo elogiare il fascismo Italiano e ,10sforzo dell~ ricostruzione del dopoguerra; Ie virtli delIa democraZla parlamepta. re e 1'amicizia con un ex-agente,d~l KGB ?i~enuto ti~an~o ~iull~ democrazia parlamentare; travestlrsl da partlglano per 1oblettlvodet fotografi e farsi beffe dei campi di concentr.ament~. Ma ques;a forn:a di revisionismo non e frutto di una ideologla preClsa. Benche nonsl~ esente dal vizio ideologico di fondo delIa propria volonta di poten sovrana sulla storia e suI tempo, la febbre revisionistica di un p? co che si professa neo-liberale proviene proprio d~lIa sua. mental ubuesca, che fa delIa storia poco pili che un mero trlonfo dl a?p~re ze. Questa visione tradisce sino ache punto 1'Oscen~ vad~ lllS1~. alia cancellazione dei conflitti di un' epoca e aHa neutrahzzazlOne.d vita politica. Le sue scorrerie indisturb~te attra~e~so .le macene.~ passato sfoggiano il pili accattivante sortlso pubbhcltarlo. IT suotrl?

fo consiste nell' aver reso tutto compatibile, tutte Ie opinioni e tutte Ie epoche. COSIfacendo, la Societa immaginaria porta a consunzione Ie forme tradizionali delIa comunita, basate sulla discussione e sulla critica, suI conflitto e sulla contraddizione, intesi non come problemi da risolvere, ma come risorse del vivere comune. II suo carattere osceno risiede proprio nell' aver generato una terra di nessuno, un immenso melting pot dove non si incontra pili nessuno e il cui valore pili importante e l' armonia sociale 0 cia che contrabbanda come tale. 15. La Societa immaginaria si nutre della messa al bando della storia, delIa sua rimozione in una lontananza puramente fantastica. I\Anche quando riveste i caratteri della riflessione suI passato e della commemorazione, questa operazione finisce ovviamente per coincidere con la stessa distruzione delIa storia. Una storia cOSInon e nulla pili che un piacevole intervallo rispetto ai conflitti che assediano il <presente. In pili, il tentativo di interrompere 0 di neutralizzare la storia, 0 quanto meno di bloccarla in una configurazione stabile, lascia il campo aperto a bizzarre e inattese ristoricizzazioni forzate che vanno dai revisionismi di stampo neofascista ai localismi di matrice razzista, anid ai vari tradizionalismi inventati di sana pianta. 16. Le insegne pubblicitarie dell'Osceno possono perfettamente coniugarsi con l' abolizione delia memoria storica 0 con i barbarismi tecnicizzati delIa pili spietata caccia allo sttaniero, in nome del radicamento storico (cioe, a questo punto, immaginario) di un popolo in un .dato territorio. Ma questa produzione di dimenticanza non ha niente dLaccidentale, e invece parte integrante dell' essenza e delmeccanismo difunzionamento del1'Osceno. Del resto, quando l' autorevolezza di un'.affermazione passa lmicamente dalla televisione e il mezzo stesso, enon pili il contenuto, e l'unico vero detentore di tale a~torevolezza, cisitrc~va espropriati degli strumenti stessi di una possibile contestazione. E caratteristico di tale mezzo il fatto che l' autorevolezza che ha t??otto, coSI come la centralid di questioni dichiarate impellenti, ellgano dlmenticate qualche glorno dopo, nella generale disattenzlothe quel mezzo stesso produce. E in questa situazione che s'in~tallail ricorso alle statistiche, ammantate del carattere scientifico, 0 presunto tale, delle cifre. Per il grande pubblico sono tuttavia del tuttpI1()n verificabili, esattamente come 10 sono Ie immagini abilmente .fpolate. Eppure e proprio di loro che si nutre la percezione del fesente da parte degli abitanti dell' epoca. L'unico loro sapere non

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proviene piu, come un tempo stato, dall' esperienza di prima mano, ma unicamente dalle formule quasi magiche che sono i sondaggi invocati a sostegno di una tesi, spacciati come forma di auto-riflessione e di auto-conoscenza di una societiL 17. Alain Badiou ha scdtto che, quando il presidente Francese Nicolas Sarkozy si recato subito dopo Ie elezioni su uno yacht di miliardari suoi sostenitori, ha dimostrato come il teorema della nuova classe politica sia: non c' niente da vergognarsi a essere ricchi 0 a frequentarli. Ovunque, ma in particolare in Francia e in Italia, in questo momento e in atto un' offen siva della classe piu ricca a delle altre - un'invisibile, ma tanto piu efficace, lotta di classe. non ci sia niente di cui vergognarsi, propriamente cia che l'Osceno, che non conosce vergogna e ne Forse l'esatto contJrario. L'Osceno non si vergogna, COS1ome non ci si vergogna c Soprattutto vale il principio che il potere ubuesco ci ha lm:egnal:o riconoscere: l'Oscenocon tutto il suo potere sorge proprio ogni vergogna, COS1 come ogni senso di colpa, risultano annullati. n che puo compiereindisturbato i suoi affari. Dalla paranoia ha ditato l'assenza di senso del limite. Non ha cognizione di cia che giorno potrebbe interromperlo. Si pensa eterno, e quantomeno che tutto sia concesso a chi e protetto dalla forza magica del ubuesco. I comportamenti un tempo avvertiti come vergognosi proprio quelli che permettono di fare ubuescamente carriera in un ese ubuesco. Solo un rovesciamento dei valori di questa portata a rendere conto della comparsa di personaggi, maggiori 0 minori, sembra abbiano fatto del ridicolo, e in particolare della ne di se, la via maestra per accedere al potere e al successo.

effettivan:~nte ~i apr~no alla vita, dato che questi spazi recano con se delle n?Vlta, del VU~tI,delle minacce, delle mancanze, degli intervalli, ~e~le dlstanze, degh azzardi. AlIa solitudine nella quale Ie vite hanno f1111~0 presto 0 ~a,rd~ pe~ rintanarsi, la televisione prop one come alternatlv~ la celebnta: 1usclta spettacolare dall' anonimita, la fama effimera del concorrentl alle trasmissioni a premi, l' occasione di mostrarsi. ~e~ e~sere ~mmessi a~e possjbilita che questa mondo sembra offrire, Sl e dlSp?StI a elemos1l1are. E come se la propria esistenza Fosse resa ~eale U?l~amente dalla moltiplicazione della propria immagine nelle lmmag1l1l ~rasmesse, ossia nei "passaggi" televisivi. E come se solo la cert~zza dl essere colti dagli sguardi altrui testimoniasse di un' esistenza dlVenu~a ~erribi1m~~te incer.ta; Se un tempo l'umanita ha prodotto prove dell eSls~enz~dlV1l1a, ggll uomo occidentale ha bisogno di proo ve .della propna eSlstenza. M~ Ie un~ch~ prove valide in questa campo ~a~ono esse.r,edelle p:-~ve ottlche: Sl eSlste quanto piu si percepiti e s~e t~nto pm perCep1tl quanto piu si e parte integrante di un immag1l1ano collettlVo. Narciso non si accontenta di specchiarsi ma vuole essere guardato da altri: esso sconfina a ogni suo passo neil' esibizioche .chiede ?i vedere il proprio volto riflesso negli occhi altrui. ~uttav1a non Sl t:-atta .sel~~licemente di un problema psicologico, dl una degenerazlOne 1l1dlVlduale,quanto piuttosto di riconoscere tutto questo il sistema che e assurto in Italia a me to do di governo.

18. L'Osceno 10 si potrebbe anche definire come la esistenze senza vincolo sociale. Non si tratta solo di una ne dellegame sociale, dato che esso tende a sostituirlo in tutto tutto. Fa della sparizione del rapporto il suo unico correlato ne,ces:sario, finendo per non produrre solamente esperienze che sere riportate all'unica esperienza fondamentale, quella Cosl, nel silenzio assordante delle televisioni e nell' opulenza loro immagini producono, si trova che tutto 10 spazio sociale, anche 10 spazio della vita, e in realta colmo di paura. Tutte Ie sono impegnate per sottrarsi a una minaccia incombente, nosciuta, per ricavare una tana che permetta di evitare

1~. La Societa immaginaria articola la questione classica del riconOSCllnento ~el senso della visibilita: essere riconosciuti significa essere am~essl al regno della visibilita spettacolare, avervi posto, per quanto ~)1ccoloe marginale possa essere questa posto. Ma per essere accett~tl 0 per avere quanto meno la speranza di essere un giorno n >ac~oltl, occorre rendersi accettabili: solo delle presenze normalizzate u?lfor~nate, non conflittuali, 10 possono. Occorre che la lora standar~ dlz~azlOne possa essere adeguatamente certificata. Santiago Lopez'petIt ha scntto che nella nostra societa "per essere ammessi occorre essere am~issi~ili", ~ssia. r.el:ders~ tali. II principio vale per i singoli , come per 1movlmentl POhtlCl: tuttl sono in linea di mas sima ammissibili, ~ sono di f~tto ammessi, purche accettino di parlare illinguaggio dpm1l1ante, OSSlapurche accettino di neutralizzarsi come istanza di tivendicazione politica, rinunciando alla propria differenziazione 0 alla p.r~pria artico.lazione singolare dello spazio politico. Solo a questa son~lZ1~~e, che 11s?ttomette, condannandoli a produrre silenzio, 0 tutt al pm rumore dl sottofondo, sono ammesse dal potere dominante

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L'OSCENO

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Ie loro rivendicazioni. In quella che chiamiamo Societa immaginaria, che si prende e pretende per tutta Ia societa, l'Osceno di~i~n~ .aHora la condizione stessa del visibile. Per essere non solo VlSlblh, ma spettacolarmente visibili, occorre corrispondere ~i c.r~te~i ~ll'Osceno. d Occorre adeguarsi. COS!,d'un solo colpo, tutto il vlslbile Sl conforma all'Osceno, ne e come risucchiato al suo interno. Ma il visibile COS! oc stituito tende nella Societii immaginaria a sostituirsi al vivibile. Tende cioe a saturare Ie condizioni stesse della vita. 20. L'Osceno implica anche la capacita di riassorbire al suo interno Ie richieste che apparentemente minacciavano di distruggerlo, ~a che in realta e stato poi agevole - oscenamente agevole - addomestlcare cambio di un po' di visibilitii edell' apparente raggiungimento di Ie istanze, svuotate tuttavia del senso di cui si erano fatte (Da qui, al senso di nausea e di saturazione, al mutismo e . to che avvertiamo, si aggiunge anche Ia percezione che slamo viventi, ma Forse non pili vivi.) 21. Il problema fondamentale del potere nell'Italia di oggi e di tutti i regimi parlamentari post-democratici: come consenso in una democrazia senza partecipazione? Come non dare alla democrazia 0, pili esattamente, alla sua forma non mantenendone che Ia parvenza? Nei termini. vecchia litica e un paradosso, ma chi 10 guardi con attenzione non ad accorgersi che l'Osceno ha successo proprio in quanto esclude partecipazione propriamente politica e lascia posto, da.un Iato, a partecipazione puramente immaginaria alle vi~ende ~el della politica e, d' altro lato, all' interesse e all'lmporsl tie. COS!si e finito per sostituire alla dimensione pubblica mente democratic a) un' altra dimensione, che chiamiamo (che il vocabolatio definisce "il tentativo intenzionale di percezione della realta pubblica da parte di un soggetto"). Non ~ il principio di un processo democratico, ma que.ll? ,d~ll; lobby dl tere. Questa riduzione silenziosa della democratlClta e 1 essenza di quanto succede oggi in !talia: tutto ci~ che c'e. d'import.ante in silenzio. E questo non e un caso, ma 11 vero tlsultato dl una gia assordante, collaudata negli anni. . 22. Di fronte al vuoto che la publicity scava nella dimensione blica, si finisce per votare non pili un candidato, ma un modello di

In Italia questo fenomeno ha assunto dimensioni paradossali, arrivando a votare un Ubu che esonera dalle questioni politiche, che non carica i suoi elettori di riflessioni 0 di responsabilitii da assumersi. Se ha successo, perche, della vita politica, Ia massa non ha voglia di saperne niente e Ubu Ia "salva" dal doversi occupare di qualcosa. In questo la tratta da pubblico televisivo. L'Ubu italiano incarna Ia vita ricca e coloJ:,atache i suoi elettori vorrebbero vivere, ma senza impegnarsi troppo. E un singolare modello di vita, che Ii esonera dal vivere. Del resto, quella vita esiste giii, dal momento che possono permettersi di guardarla sugH schermi. COS!,pili che un modello per Ia vita, la tv presenta Ia vita stessa che Iui 0 altri vivono per Ioro. Per questo 10 ammirano, come ammirano i "personaggi" dello schermo, con cui si identificano. Ma questa sindrome dell'identificazione si sovrappone alla sostituzione ossia all' abolizione stessa dell' esperienza. Sgravati dal peso delIa vita reale, ci si ritrova a esserne intimamente esdusi. E gli esclusi dalla propria esperienza non possono che riprodurre meccanicamente nella vita quei comportamenti che hanno appreso dall' ambito spettacolare: Ie millanterie, i rapporti uomo-donna incentrati suI machismo e sulla prostituzione, Ia velocitii vissuta come senso dell' avventura, l'uccisione totalmente inconsapevole di aItre persone ... Tutto un immaginario ha finito per imporsi, il quale, Iungi dall'essere Hberatorio e appassionancostituisce una vera e propria anestesia delle esistenze.

23. Questa situazione produce un'ulteriore evidenza che sta sotto occhi di tutti: non ci sana conseguenze. Reati, crimini, corruzioni, alcuna conseguenza, anche quando siano rivelati e cOlnfe'ss:Jlti dagli stessi responsabili. Conformemente alIa natura ubuedel pot ere vigente, non ci puo mai essere confessione di colpa, unicamente Ia rivelazione dell'impunita come del pili prezioso dei Quanto nel mondo civile 0 nello stato di diritto producedimissioni, riforme, processi giudiziari, risulta sospeso nel mondo potere grottesco: Ubu non deve rispondere di niente. Per effetto suo potere, Ia ricchezza monetaria si e tramutata magicamente nel patrimonio, quello dell'immunita di fronte a qualsiasi accusa. si tratta solo di trasgredire Ia legge, visto che questo puo farlo criminale, anche di piccoHssima taglia. Quello che Ubu puo in fare e deriderla. E deriderla essendone al contempo il tutore, delle istituzion1 a cui ne e demandata Ia custodia. un' aggressione estremamente violenta, e proprio perche dalluogo stesso deputato alIa Iegge. Non e una trasgressione,

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ma l' atto stesso can cui, invocandone un' autorita che valga pero solo per gli altri, da parte sua non fa che irridern~ i I~miti e umiliarne I.e forme arrivando a sfibrarne Ia struttura costltutlva. Non fa che d1sprez;are Ie istituzioni, salvo pretend~r~ da~Ie~ani~estazio?i popolar~ che 10 contestano "il rispetto delle lstltuZlOnl . D1 volta m volta, C1 si trincera dietro gli altisonanti nomi delle istituzioni nelle quali si e penetrati, svuotandole di significato, oppur~ di~tro la, "liber6", ."il rispetto", Ia "democrazia" - quelle stesse nOZ10nlche 1operata d1 Dbu ha reso carta straccia. 24. Ci si puo commuovere in massa per Ie vittime di un ~erremoto ma Iasciare che dietro Ie quinte di uno spettacolo allestlto a usa e ~onsumo di questa commozione di massa dalle televisioni (~omJ medium di governo) Ie macerie rimangano intatte, e nessuno Sl CUrl effettivamente delIa popolazione civile rimasta senza casa. L'il?Punita intrattiene una particolare camp licit a can l'indifferenza, fmoa renderla realmente sovrana: nella Societa immaginaria, indifferenza e commozione, Iungi dall' escludersi, si rafforzano recipraca~ente. Solo qui un' azione politica .deve. avere il volta delIa c~mmo~lOr:ee, d' altra parte, mantenere Ia sltuazlOne esattamente com e, nell m,d1fferenza per come Ie case effettivamente p.rocedono. I~p~rtante e s~Io una sentimentalita elevata a surrogato d1 una partec1pazlOne effett1v~ alIa vita sociale e a regola di cittadinanza: non ci sana pili conflitti, sostituiti daIl' espressione parodistica dei buoni .sentimenti. quest,a versione sentimentale e maternalistica dell a reaZlOne prevede meV1tabilmente Ia cancellazione di una vita sociale effettiva che non pa.ssi per Ia mediazione delIa televisione. I!~nica ~o?:unanza. c?mun~t~ri~ avviene satta il segno delIa tv: non pm cond1vlSlone del slm?0~,de1 racconti mitici e fondatori, ma del reale, diretto, a almena d1 clOt:he ne ha Ia parvenza. E questa comunanza obbligato ria. e fo:-zosa,.C? non ha nulla di facoltativo ne di opzionale, e Ia macchma d1 doml111 il grande dispositivo di cui, valenti a nolenti, siamo parte, a cuiatt~. buiamo il nome di Osceno. 25. Nell'Italia di questi ultimi vent' anni, nulla e stato tanto e~i ce nel costruire questa sensa dominante di impuni6 e di arrog .. quanta i cosiddetti giornali scandalistici 0, pili esattamente; Ia cuft~ scandalistica che finisce per pervadere buona parte del glOr~al1sTe dell'informazione. Essi rappresentano Ia vetrina del potere, me potenti sana convocati a esibire a turno Ie lara nudita. Si realizzaiq

un'inversione Ietterale delIa favola che nel re nuda vede la fragilita stessa del potere e la conseguente possibilita di roves ciarlo (non per null.a "il re e nuda" e stato uno dei motti del '68). In questa inversione, il re mostra Ie sue carni come segno del potere: non ho alcuna impudicizia, io, a cui attenermi; il pudore e per voi, piccoli uomini, che potete tutt' al pili ammirarmi. Nella stamp a scandalistica, alIa fasulla caccia in segreto aIle immagini (in realta regolata da accordi ferrei tra i fotografi e Ie lara "vittime") corrisponde un fasullo voyeurism a ~all'altra parte, can l'illusione di accedere attraverso quelle fotografIe a mondi altrimenti inaccessibili, a un segreto sancta sanctorum del tempio, guardandolo dal buco delIa serratura. A colora che guardano immaginarsi come altrettanti voyeur, suI punta di accedere a davvero riservate. Del resto, da Dallas in poi, la televisione non ha mai smesso di coltivare questa partecipazione imdegli spettatori ai "drammi" e alIa "vita vissuta" dei poveri (cosl una produzione di successo degli anni Ottanta e stata la brasilianaAnche i ricchi piangono). 26. I rotocalchi scandalistici, lungi dall' essere una delle tante pubpresenti suI mercato, costituiscono un punta essenziale riferimento per intendere a quale armonia sociale miri Ia Societa immaginaria: la vita sognata dei ricchi, in cui non accade davvero nulla di drammatico a di irreparabile, che possa mettere a rischio la ..posizione sociale del gruppo. Tutto il corredo dell'onirico viene conv?cato all' occorrenza: case definite appunto "da sogno", locali delIa VItanotturna, belle donne, gioielli, automobili, aerei, elicotteri... Da questa catalogo di vendita per corrispondenza, il popolo dovrebbe tfarre gli oggetti di cui avere fame e sete immaginarie, andle se sana destinati a rimanergli intangibili, a forse proprio per questa. Sognare erimanere lontani, separati dalI'oggetto dei propri sogni: e questa che gli ha sempre insegnato la televisione. Questa distacco non fa che accrescere il valore di cia che resta preduso, puro di una purezza che proviene dalla distanza. Del resto, la tv insegna che ai sogni non ci si puo opporre, a meno di non essere davvero malvagi per farlo. La vita dey'essere facile per gli abitanti delIa Societa immaginaria, al costa di essere affetti dalla piacevole allucinazione delle chimere. In questa 11S0, ccoglie e intensifica un'eredita che Ie viene dall'immagine, la a 'promessa e di realizzare tutte Ie pramesse e tutti i desideri. II suo 1l1.pO quello dell'immediatezza, il suo modo e quello rettilineo, sene adeviazioni.

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27. Per strano che possa sembrare, nella Societa immaginaria il corpo scompare. Sembra che sia ovunque, in realta, pili che di un corpo in carne e ossa, si tratta delle sue immagini assunte come equivalenti. Le immagini finiscono per rendere superflui i corpi. II moltiplicarsi dei suoi segni e cosl1'indizio pili certo della sua scomparsa. Travolta da questo grande scambio di segni e di immagini, ha finito con l' eclissarsi. L'Osceno e inseparabile da questa cancellazione dei carpi sottomessi all'idealizzazione del "piacevole", nei modi previsti dalla deriva pubblicitaria. Che questa onnipresenza del corpo ne sia al contempo Ia pili effettiva ed efficace sparizione, certifica meglio d' ogni altra cosa il vesciamento delle forme tradizionali che I'Osceno produce. nei media italiani, in particolare in televisione, non si parla altro di questa: malattie, operazioni, chirurgie estetiche e salvavita, sana e ginnastica, cancri e vaccini, medicinaH e bazzecole, scienza e racolo. Questi carpi tradiscono Ia strategia di esibizione attorno a Ia Societa immaginaria ha organizzato il suo funzionamento. di se stessi, questi carpi sana sotto gli sguardi di tutti, per esserne nichiliti, data che il corpo reale deve scomparire 0, meglio, deve opportunamente corretto e reinventato sulla base delle tecniche a sposizione. Da qui il proliferare di un corpo che ha fatto del sma aile regole estetiche dominanti il modo stesso, e forse 1'unica chance, di apparire e di vivere. COSlper Ubu: per quanta il suo sia stato mostrato pili e pili volte, l' ostentazione rivela bto che c' e tra esibizione ed esposizione. Pili precisamente, come l' esibizione prevede Ia cancellazione dell' esposizione, esposti del corpo e della vita stessa. Questa cancellazione fare di Iui un'immagine immutabile, integra e indenne a tutte sformazioni del tempo, farne Ia rappresentazione di un'idea ditore di successo, 10 sportivo, Ia jeune fille), che e tutt'uno concezione militaristica che quel corpo realizza per conto della ta immaginaria, di cui e illuogotenente. Cosl nell' epoca compiuto, non c'e feticcio pili vitale del corpo. Per Ubu non si pili di trasfondere una nuova aura al suo corpo, ma proprio del trario: della possibilita di fare a meno di qualsiasi aura, nel in cui Ia sua immagine assurge al rango di feticcio, parte dell' economia dei segni, a cui il suo corpo e stato ridotto. 28. I carpi femminili, che offrono il carre do di cui Ubu condarsi, non sono convocati come presenze sessuate. Ne no, anzi, l'esatto contrario. Da questa punta di vista, 1'unica

pazione lara consentita e una partecipazione pornografica, nel senso che Ia pornografia non si colloca dalla parte della sessiialita e del pia cere, ma da quella della rappresentazione, dell'immagine e della sua allucinazione. L'oscenita dell'Osceno non ha niente di sessuale ne rappresenta anzi Ia pili decisa cancellazione. Dove tutto avviene s~tto ~ segno d~lla sp~rizione della sessualita, questa ispirazione pornograflca non SI aSSOCla tanto bene a nient' altro come al sentimentalismo. La presenza pornografica, che e l' essenza delIa televisione italiana una presenza disincarnata, e Ia disincarnazione stessa del sesso. :Et un' espropriazione delIa realra di quei carpi attuata proprio mediante I'evidenza eccessiva e 1'eccesso di evidenze che sono i principi costitutivi dell'Osceno.

. 29. In Italia Ia pornografia e divenuta metoda di governo, principto regolatore della politica. Paradossalmente questa espropriazione delIa vita pubblica va di pari passe can Ia durata e Ia vitalira di un determinato regime: maggiore e l' espropriazione, pili grandi sono i vantaggi e i meriti che tale regime si arroga. Cas! in Itali~ Ia ten uta d."istitu~ioni carrot:e dipende d~I g,r~do di 1?ornografia cl',.',',e, in i ~on6 grado dl produrre 1 Ioro tenutarl. E In partlcolare nella 'oslddetta informazione giornalistica che Ia pornografia ha fatto i suo maggioti ptogressi. L'informazione strutturata su un principia immaginario, p,tevede.che non ci sia notizia se non accompagri~ta da una fotografta. Og111 testa e declassato cosl al rango dididasftHa dell'immagine. La struttura pornografica dell'infotmazione prevfle.il principia della ripetizione: a una notizia di nessun conto ne segue un'altra di canto ancora minote. Le notizie degne d' attenzione vengono relegate nel silenzio senza commenti dei giornalisti 0 nella disattenzione dei Iettori edegli ascoltatori: e Ia vel~)Citastessa di queste "finestre suI mondo" ,ad annientare la possibilit:?l'stessa dell' ascolto; prima an cora che delIa riflessione. La cosiddetta "illformazione" sUledica 0 aile cose da nulla ?}allemenzogne, inventateqa' veri e propri professionisti, comunicate eonla voce delle notizie importanti. Qui l'inverosimile diventa conttassegno di autenticita . .l;;a~erfezione ldi questa censura e data dalla tapida successione con,c . "enotizie di pseudo-eventi si susseguono, se~za Iasciare,altra tr~c . ,','6' che' il crescente senso di svuotamento'idi incomptensione e c1i:straneita che avvertiamo in noi. Come la pt~tesa del cinema pornog't~fic0di mostrare dei carpi pili teali delIa Of? realt~ produce un' a:bolizione 0, pili pre\=i~amente, una neutralizZlone dl questa stessa realta, c~slIa stri.It~ura pornografica dell'in-

formazione finisce per vaporizzare Ia realta di cui vorrebbe rendere conto, tramite Ia sua riproduzione visiva e auditiva, e Ia abbandona all'indifferenza, oggetto di soli sguardi e commenti annoiati. 30. L'Osceno ha molti vantaggi, tra questi il fatto di liberare dal peso delIa propria responsabilira. La sua parola d' ordine e: divertitevi! Cost tutta un'epoca ha fatto del divertimento Ia sua ingiunzione vincolante. E mentre 10 Stato si andato gradualmente dosi come istanza politica, non lasciando di se altro che una serie strutture di governo e di controllo, Ia Societa immaginaria ha progressivamente Ia forma di un' espropriazione che abbiamo to a conoscere: quella del consumo, a cui sottosta I'immagine nessere pubblicitario. A furia di venire esonerati dalla politica e responsabilira per 10 spazio comune, a cui ancora partecipavano, abitanti della Societa immaginaria si sono ritrovati con 1'unica di vita che era stata prevista per Iora: quella dei consumatori. ra dalla vita, accolto come liberatorio, ha coinciso con Ia dell' agora e di tutte Ie forme di comunita, anche minime. E perche ogni Iuogo saturo della presenza di quegli stereotipi sono il correlato pili certo della Societa immaginaria in ognuno di Questa presenza satura gli spazi che sono stati un giorno condivisi parlanti, escludendo per Iora Ia possibilira di emanciparsi da cio che li priva delIa vita.

divertirsi. Anche qui vale il principio per cui bisogna essere davvero malvagi per opporsi al divertimento. In questa violenza inapparente dell'intrattenimento forzato delle masse in ogni occasione della Iora vita, qualsiasi cosa facciano 0 pensino, e previsto il solo assenso automatico all'unica soIuzione proposta. La democrazia plebiscitaria, che di democratico non conserva ovviamente che il nome, ha nell' applauso il suo segno caratterizzante. E 1'applauso tributato alla pubblicita del capo. Chi non applaude con sufficiente calore, viene immediatamente sostituito con un applauso registrato. 33. Analogamente alIa televisione, il rotocalco scandalistico il regno dd "personaggi", dei famosi. E anche per il tramite della Iora personalizzazione che si realizza un'identificazione con il padrone di queste televisioni e con Ia sua visione di vita, incentrata suI successo 0 su quanto ne porta i segni esteriori. I "personaggi" conducono un'esistenza mediatica, Ia cui sopravvivenza e Iegata alle condizioni virtuali del ricordo dello schermo, che se ne nutre affinche 10 spettacolo posa andare avanti. I personaggi famosi sono altrettanti rappresentati e Iuogotenenti dello Stesso, imposti dalla macchina spettacolare della Societa immaginaria. Gia Ia '''persona'' era l' artificio retorico e il dispositivo di un'umanita smarrita. EIpersonaggio segna un ulteriore punto di non-ritorno: il prodotto ideologico di un'era la cui ideologia e quella del denara e del poiere che ne promana. II "personaggio" e Ia ',.formula senza contenuto del "successo", di cui Ia qualifica di "famorappresenta il compimento. Tramite gli ospiti e i personaggi delle e una stessa visione del mondo a offrirsi in qualsiasi momento. II immaginario ha Ia forma di una presenza costante, in televie ovunque Ia si possa vedere. C' e anche quando non si vede e il flusso delle immagini ne compenetrato a fondo. Parla di bedi una vita piena di calori, piena di sorrisi e squillante, come stessa. Parla di una vita che da qualche parte scorre t>iliintensa, riuscita e pili interessante di quella del suo Pubblico. E in base al di questa vita che viene eletto.

31. Commentando

Ia sua partecipazione

alla prima edizione .de

If Grande Fratello, il pili Iungimirante dei suoi pratagonisti Ia definl


"una via di mezzo fra una caserma e un Luna Park" . Questa definizit>ne calza alIa perfezione all'Italia stessa: raramente stata espressa con altrettanta chiarezza Ia stretta connessione tra il rigore pes ante della< caserma e 10 smalto scadente dd Luna Park, a cui ci si chiede diaqi tuarci. Durezza e divertimento sono i due complementi irrinundabili delIa vita italiana, in cui 1'uno serve ed e carrelato all' altro. SoIo~l1a societa del divertimento puo arrivare, del resto, a sopportare tante privazioni morali.

32. Per chi vede nella "seduzione infantile della pubblicita" ($ guinetti) 1'unico strumento per parlare alle masse e aver ragione Iora istinti, non puo esserci altra politica che una basata sull'intt tenimento. II binomio politica-intrattenimento porta a rifuggireo discussione seria, dato che nulla vale quanto non si vuole altroCll

La funzione ideologica dello sport e, pili predsamente, del caIsi inserisce in questo quadro, non come sport praticato, ma in polo d'attrazione dell'immaginario e dd desideri. Che il calcio pienamente assunto all'interno di questo quadro ideologitestimonia l' evento mediatico per eccellenza: Ie nozze Iussuose con lejeunes filles della televisione. In questo spettacolo

tutti devono recitare la parte che si sono assegnati, lavorando ininterrottamente alia promozione di se come icone pubblicitarie. 5i instaura coslla confusione definitiva tra 10 spettacolo parlamentare-partitica (che impropriamente viene chiamato "politico") e l' esibizione delIa merce (corpi compresi) che prende forma nella pubblicita (che assume sempre pili spesso la forma del film e dello show televisivo). In realta, l'uno e 1'altra appartengono allo stesso impianto: entrambi sono espressione delIa sequenza pornografica dell'Osceno. Come se il primo fosse il garante e quasi il custode del desiderio promesso dal benessere pubblicitario ed entrambi appartenessero a un che occorre difendere a tutti i costi. 35. Per dispiegarsi, la sequenz a dell'Osceno contempla la sita della falsita elevata a realta. La menzogna e la falsificazione divengono meta do necessario, convinzione assoluta: tutto purche mantenga salda la sequenza. E cosllo spazio pubblico non e altro un palcoscenico grande quando un paese, su cui e salita la comT)a~(111;a pili improbabile della commedia all'italiana: Ie veline televisive, imprenditori-padroni, i razzisti nostalgici, i bravi ragazzi che ce no fatta, i fascistelli da condomino ... E naturalmente, il giovane alternativo, il ribelle dalla tuta bianca ... Fanno la parte e stata lara assegnata, sono tutti venditori della stessa merce, stessi beni-rifugio: i nuovi consigli estetici per farsi largo 0 Ie delIa paura e dell a insicurezza. Oggi tutti vendono, come un tutti lavoravano. Tuttavia, anche quando, come nel caso del ra:~Zl:snio padano oneIl' assurda faccenda delle ronde per la sicurezza nelle siamo confrontati can delle finzioni, non si tratta solo del fatto queste finzioni costituiscano la realta percepita, cioe che esse grado di condizionare e di creare la percezione condivisa della Occorre fare qui un passo in avanti, rispetto a questa che e la dassica assegnata alIa finzione in ambito politico. Occorre riconost:e, re che qui una rivoluzione ha avuto luogo. Perche il falso sia cercat10 e richiesto, non e pili necessaria negare l' evidenza: e desiderata quando 10 si riconosca come tale, come finzione. Capostipite di tendenza e, ancora una volta, la tv, in cui si offrono vengono generalmente avvertiti dal pubblico come di ma che sono buoni almeno a distrarre. Coslla falsita quanta esplicita e innegabile sia, desiderata proprio per 10 mativo: perche offre un appagamento immediato che, seppure serva a sopportare una realta avvertita come deludente e

inaccettabile ("insopportabile"). Rispetto aile mortificazioni di tale realta, meglio allora la messinscena di una felicita tarocca, che finisce per esaurirsi da sola, nel tentativo estenuante di convincere se stessa, attraverso la propria ostentazione, della sua verita a fronte delle prove della realta che la nega. . 36. In un lungo saggio sulla tv americana, David Forster Wallace notava che i personaggi diventano gli "amici pili cari" del pubblico per il semplice motivo che, pur cosl distanti, essi appaiono stabilmente naturali mentre li guardiamo. La loro qualita pili significativa e la guardabilita. Tuttavia questa stessa qualita si finisce per attribuirla anche a se stessi: rendersi guardabili significa essere costantemente all' opera per valorizzarsi, cercando al contempo di mantenere la propria spontaneita e naturalezza, qualsiasi cosa venga richiesto di fare. E il metoda training televisivo, in cui agli aspiranti protagonisti si chiede di fare cose pili assurde, per vedere come se la cavano. L'aderenza ai canoni Societa immaginaria richiede di sottoporsi senza obiezioni a quevivisezione spontanea e gratuita. Questa spontaneita e, del resto, criterio che ha sempre ispirato la stessa fotografia: occorre fare in che l'impegno della posa svanisca nella naturalita dell' espressione. Ma qui c'e qualcosa di pili. Questa guardabilita dei personaggi addestra anche la condizione di chi li gu~rda da casa, insegnando quell a che Wallace chiama "la spettatorialita", ossia come essere spettatori e quali reazioni debbano seguire a cia che si sta vedendo. Il Pubblico diventa questa grande massa anonima, che puo essere tuttavia addestrata a distanza: addestrata "a risliondere a programmi tv triti, ritriti e ottundenti, poi ad apprezzarli, e infine a pretenderli". E ad applicarne gli schemi alle proprie vite, dato che la tv prevede non solo il culto delIa merce e del consumo, ma anche "1'esaltazione della condizioqe spettatoriale". L'esperienza italian a Ci consente oggi di sciogliere tquest'ultima riserva: la guardabilita e la spettatorialita si presentano . ormai indipendentemente dal fatto di guardare la televisione. Confertliando e accentuando quelli che erano stati i timori di Wallace, esse divengono dfre delIa nostra vita tout court. 37. Fare parte di un Pubblico vuol dire essere ostaggio di un infinit6iiletargo, nel quale si guarda tutto CIaun'infinita distanza, scambiata perpartecipazione. Se ogni tanto ci si risveglia e perche gli oggetti bJ.ediatici- che in Italia sana diventati i soggetti stessi delIa presunta vita.pubblica - guardati altrimenti con una certa indifferenza, sana

sempre pronti a rovinare gli uni sugli altri, ne~ caso serva a p~od~~~e un surplus di materia spettacolare. Ma presto 1assoluta sca~b~~bY1ta, che e la legge dello spettacolo e del commercio, la scamblabihta del cant ante X con il cantante Y 0 delIa velina 1 con la velina 2, torna a ricoprire tutto con la sua indifferenza. Esiste tuttavia una relazione essenziale tra questa indifferenza e la violenza: l'indifferenza, in cui d~ tutto e fatto spettacolo e commercio, e anche quella che permette d1 annichilire Ie cose, i corpi, Ie vite, non appena abbiano servito al scopo spettacolare e commerciale. Altri s~no gia ,Pronti a r!mpiazz~rli. Nella successione ininterrotta di volontan alIa d1sperata ncerca d1 successo mediatico, che ne certifichi l'esistenza, e garantito 10 meccanismo delIa dimenticanza, essenziale per preparare il di consumatori alIa prossima novita. 38. Se tutto "e fatto per essere visto senza essere guardato, nato in filigrana, assorbito come il sesso assorbe il voyeur: a . allora e anche vera che la stessa distinzione tra pubblico e atton, uni separati dagli altri, non ha piu ragione di essere. Piuttos~o c' e sodalizio inequivocabile tra gli uni e gli altri, grazie al quale Sl Societa immaginaria. In base a questa fittizia identificazione, 10 tatore si identifica a un'immagine ideale che gli resta restando a sua volta senza alcun rapporto con un desiderio esterno a quelli implicati nello spettacolo. Tutto questo non 1l1~lUguta una scena ne un luogo 0 un ambiente, ma la cancellazione stessa distanza e delIa profondita che sarebbero necessari perche ci una scena e una divisione tra attori e spettatori. 0 perche una sione fosse ancora possibile. Ognuno e cOSlconfuso nelle stesse dell'Osceno, da non poter dire di esserne solamente 10 tore innocente. 39. Decisivo e che Ie tv, specie quelle private, abbiano un'umanita sottomessa al dominio dell'immagine, ai ritmi, messe provenienti dal suo dominio spettacolare: "un'intera ne che non ha mai saputo niente che non fosse trasmesso (Quinto potere). La generazione attuale e quelle che la sanno cos'era prima di tutto questo. Sembrera lora normale, sembrato ora a questa, lasciare che dei programmi riempiano zio domestico con i loro jingles, il cumulo di banalira, la di protagonisti perfettamente interscambiabili.

40. Fa ancora parte dell'indifferenza prodotta dall'Osceno il fatto che ci si indigni. Benche appartenga alle reazioni spontanee che questo sistema provoca, 1'indignazione e an cora una di quelle armi spuntate che 1'Osceno stesso offre ai suoi critici. Da questo punto di vista vale ancora il suggerimento di Marcuse secondo il quale "solo nell'indignazione 1'Osceno e piu che un fantasma" e che 1'indignazione e an cora parte costitutiva del problema. Forse non c'e espressione piu rivelatrice delIa situazione attuale che la frase "siamo tutti scandalizzati". Nello scandalo, di cui tutti sono scandalizzati, nessuno e chiamato ad assumersi alcuna responsabilita. E sufficiente essere scandalizzati, 0 dichiararsi tali, perche sia garantita l' assoluzione dalle proprie colpe 0 dalle proprie complicita. Anche affermare l'insopportabilita delIa situazione non ne intacca minimamente il potere. l' attesa di una svolta, la percezione che si sia passato illimite, fa ancora parte dell'Osceno. Del resto, proprio la convinzione che si sia superato un limite ultipermette alia fine di sopportare tutto, anche l'insopportabile. Sidichiarazioni sono piuttosto sintomatiche di come la comparsa lasci la nostra lingua arsa, sVllotata delle sue capacita. Che nella situazione italiana attuale, Ie stesse risate delIa satira finiscano per essere, malgrado tutto, 1'emblema delIa nostra impotenza e delIa nostra paura, mostra come l' esprapriazione dellinguaggio, di cui facciamo quotidianamente esperienza, colpisca proprio la capacita di . ridere. I primi e forse i soli a dover essere fetiti da queste risate siamo noi stessi, e non certo l' osceno potere ubuesco a cui esse sono rivolte. 41. Debord definiva il fascismo come "l'arcaismo tecnicamente equipaggiato". Oggi occorre aggiornare questo principio: in Italia assistiamo al trionfo di una Leni Riefenstahl senza Hitler, ossia di una tv dittatoriale senza dittatore. La produzione di immagini si emancipa dalla figura del capo e ne prosegue spettralmente l'immaginario, ilmodello di vita, il successo, senza bisogno di inutili complicazioni ...ideologiche. 1'Italia, oggi, e il paese dittatoriale in cui non c'e piu bisogno di un dittatore, ma solo del suo simulacro continuamente replicata per via tecnica. Ci si guardi dal confondere l'Osceno con il brutto 010 sgraNe e piuttosto parte integrante l'idealizzazione delIa realra. permette di rendere sopportabili Ie contraddizioni e gli orrori senza mai affrontarne la vera entira: permette, appunto, di sopl'insopportabile. Rimuovendo il carattere contraddittorio e

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antagonista del presente, 1'Osceno funge da dispositivo per addolcire Ie catastrofi che segnano quotidianamente ilmondo. Ecco perche e inseparabile tanto dalla negazione delIa realta, quanto dalla paura che ne aliment a ilmeccanismo. Del resto, nella Societa immaginaria il problema non e pili quello del bmtto, ne del bello. Qui si definisce "bello" cia che deve piacere. Esso diviene cosll'etichetta vuota che certifica la partecipazione immaginaria a eventi di cuI non si sa pili dire neppure se siano effettivamente belli 0 no. E l' etichetta che vincola a cia che non si puo non consumare. E l' accettazione entusiastica di un patto che prevede solo consumatori paganti e inevitabilmente soddisfatti. La separazione compiuta, che per Debord era il correlato fondamentale delIa societa dello spettacolo, si arricchisce qui di un'ulteriore qualita: per quanto separati dalla loro vera vita, a quei consumatori non rest a la possibilita nemmeno di unminimo di distanza, che rischierebbe di rivelare loro il vero volto delIa Societa immaginaria. La separazione diventa allora realmente compiuta nell' assenza di spazio, e dun que di rapporto, che sono i veri contrassegni delIa societa di cui fanno parte. 43. Da questo punto di vista, e agevole comprendere come l'Osce-, no non sia un problema estetico, come 10 e per esempio il kitsch,i~ deva essere pensato piuttosto come la modalita contemporaneadi svuotamento e di azzeramento delle tradizionali categorie politiche. Nonla questione estetica e qui centrale, ma unicamente 1'ostentazione come principio dominante. A essere ostentato dev' essere in particolare il sorriso, segno delIa fortuna che arride al potente di turno. Solo coSt tutti possono essere convinti dd suoi segni e possono cost convertirsi alIa sua visione del mondo. Qualsiasi momenta pubblico - un discot" so, una parata militare, un funerale, ete. - si riduce a una mera occa-. sione dell'Osceno. Tutto diventa, suo malgrado, il palcoscenico incur possano trovare espressione l'esibizionismo narcisista, il paternalis!Il0' il disprezzo delle istituzioni, l' autoritarismo, il delirio di onnipotenza, . l'infantilismo, 10 sciovinismo e un razzismo appena temperato dab:BO: 10.Eppure nulla come questo sorriso, conla sua promessa entusiasticll di un mondo colorato e pieno di senso, offre oggi segno pili certe>de privazione dell' esperienza di vita, di cui siamo ostaggi. Quel piad~f ostentato, pili moltiplica i segni delIa sua allegria, pili testimonia dell sua stessa disillusione. Esso fa tutt'uno con1'impossibilita di sperirrie tare senza paura. II benessere accennato 0 promesso dall'Osceno pas attraverso un' espropriazione senza precedenti delIa vita.

44. La tattica che l'Osceno persegue e lungimirahte e, al tempo stesso, delirante. Inutile volerle opporre i solidi argomenti di una ~agione 0 quelli dell'interesse comune. Credere di poterla critic are m nome delIa coerenza e delIa ragionevolezza, significa dim entic are come il potere ubuesco si fondi proprio sulla sua incoerenza ossia sulla possibilita di cancellare ogni contraddizione tra una versione dei fatti e quella successiva, tra un' opinione e l' altra, come tra due immagini tra loro contrastanti. Ma e anche vero che, nelmomento in cui ha potuto deridere ogni interlocutore che provasse ad argomentare razionalmente Ie sue affermazioni, il potere ubuesco ha cancellato di fatto la possibilita stessa di una dimensione pubblica. A tal scopo ha addestr~to un piccolo esercito di professionisti delIa menzogna, abia 1l1terrompere sistematicamente ogni ragionamento, facendo paSS~lregli altri per pesanti e indigeribili intellettuali e se stessi per conversatori, quando invece sonG solo squadristi mediatici. 45. In !talia l' apparato sociale e divenuto quanta pili possibile coestensivo can il principio dell'Osceno. Persiste una resistenza dello Stato e delle sue singole istituzioni, ma si fa sempre pili debole e fiacca. Per il potere ubuesco che oggi domina, 10 Stato non e che uno dd dispositivi utili a costmire una rappresentazione ingannevole delIa res publica, fondata sulla paura e sull'esigenza di sicurezza, cioe sull'annulIamento stesso delIa comunita. Se essa sara scalzata . non illudiamoci; sara solo come risultato finale di una lotta tra centrl di potere, al termme delIa quale si votera per eleggere il candidato da loro scelto. 46. II concetto di oligarchia, spes so usato a proposito delIa Russia lJost-comunista, descrive bene anche il tessuto sociale italiano. E in fondo proprio il carattere oligarchico dd rispettivi centri di potere a utlire, pili profondamente che l' amicizia dei suoi primi ministri, 1'ItaHae la Russia. A questa tendenza oligarchica corrisponde un governo che procede non per discussioni condivise, ma per sentenze sommari\,:; on pili un governo democratico, ma un regime stalinistico-azienN che ha trovato prontamente i suoi interessati alleati, disposti a pur di non perdere la parte di affari che spetta alIa loro devozioconfronti di colui che uno dei suoi pili fidi servitori ha definito buono". Per quanto ilmessaggio pubblicitario di questa fon~a politica e di divertimento, e innegabile che esso traduca in prati-

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FILOSOFIA DI BERLUSCONI

ca una concezione militare delia politica. Da questa divario nasce la sua vera natura. Quanto poco l'immaginario abbia a che fare con la fantasia, 10 mostra gia solo il fatto che la Societa immaginaria pensa se stessa sulia base del principio delia guerra. Non si tratta, tuttavia, ne delia guerra come prolungamento delia politica, ne deli'inversione. di questo principio (la politica come prolungamento delia guerra). A 111teressare alia Societa immaginaria e piuttosto la militarizzazione delia politica. Non c'e da stupirsi che la sua reazione alie sfide provenienti dali'esterno sia accostabile a quelia di un paranoico. Naturalmente presentandosi sempre come paladina delIa pace, e non solo per reto-. rica, ma perche davvero crede che il suo sia l'unico modo per preseryare una pace sociale minacciata altrimenti da tutti gli altri che nOlI siano Ubu e i suoi alleati. 48. L'uso delia stampa e della televisione come armi fa an cora parte integrante di questa concezione militare. I giornalisti sono arruolati in truppe pronte a pubblicare ogni sorta di dossier segreti che, nel frattempo, sull' esempio dei servizi segreti dell' est stalinista, illota padrone ha ammassato per ogni evenienza. II meto?o .e quello d~li~ calunnia ossia dellinciaggio mediatico, ottimo per eltmmare qualslasl oppositore reale 0 anche solo potenziale, interno .0 est~rno all~ mag: gioranza parlamentare. Per 10 pili basta solo la mmaCCla. Solo 111 rart casi si passed aIle vie di fatto. Di chiunque si tratti - di direttori di giornali, di politici delIa cosiddetta opposizione 0 di alleati di govetno, di oppositori interni (dato che tutti diventano interni al Sistema),. . - i giornali e Ie televisioni sono pronti a fare illora compito. I metod!} pili brutali dei servizi segreti entrano qui in gioco: la delazione,Iai diffamazione, la ravina di qualcuno, poco importa se con notizievere o fabbricate all' occorrenza. L'impressione che si ricava dalle cronache degli ultimi anni e che esista un lavoro collaudato di raccolta di info!mazioni, utili per colpire 0 almeno per neutralizzare chiunque proyi a intromettersi negli affari in corso. Come Ie cronache, presto messe a tacere, dello scandalo delle intercettazioni Telecom ha prontam~nt~ messo in evidenza, esiste un accordo consolidato tra questa raecalc ta di informazioni, operata con mezzi privati, sia pure potenti'~i! . collaborazione degli apparati (pubblici) dei servizi segreti. AssistiaT. qui a un' ennesima concatenazione di settori che un tempo eranost~I descritti come rigorosamente separati (e Ia cui separazione eral~Jll1gliore garanzia delle istituzioni democratiche): non c'e pili distanzat~~ illavoro dei servizi segreti, quello dei giornali e quello del parlamellt

La divisione dei poteri e una sensibilita estranea a chi di tutto vuol essere solo il padrone. Ma c' e di pili. Fa parte delia minaccia del potere vigente utilizzare i servizi segreti per fini propri, addirittura invocandolo come metodo di governo ("il trattamento Boffo"). Che questa calunnia venga perpetrata con Ie stesse accuse che si potrebbero rivolgere al padrone stesso (a cui in realta si potrebbero muovere accuse ben peggiori, non foss'altro per il ruolo istituzionale che ricopre), non fa che confermare la natura ubuesca del potere in atto. "Informazione" diventa solo uno dei tanti sinonimi possibili di "intimidazione": 10 scopo del giornalismo e quelio di ricattare avversari, veri 0 presunti, o esterni, di ten erne costantemente sotto scacco l'opinione, Ie affermazioni pubbliche, il voto parlamentare 0 in una delie numerose pubbliche, di assicurarsene il favore con il favore 0, se con la minaccia. Da questa punto di vista, l'Italia e un paein ostaggio, in cui sembra che ognuno debba pensare innanzitutto proteggere la propria incolumita. 49. Per colorati e vivaci che appaiano i suoi spettacolini, in realta portale delIa Societa immaginaria e scritto un solo motto. Esso "fare deserto". E il deserto attorno a noi non ha fatto nel fratche estendersi. 50. Nellavoro dedicato alia lingua del Terzo Reich, ilfilologo Victor Klemperer aveva puntualmente registrato nel nazismo la presenZacost ante di una menzogna che finiva per insinuarsi nellinguaggio parlato correntemente. Asservite ai fini di una politica di distruzione, leiparole finiscono per lasciare i singoli senza akuna liberta di rifles'Slone. Si e trattato di trasformazioni per 10 pili inapparenti. E bastata l'aggiunta di un prefisso quale Volk- aIle parole come sigillo di autenticita, e illinguaggio nazista e stato in grado di manovrare Ie persone e liatteggiamenti, di condizionarne Ie paure. In questo rovesciamento litiguistico Klemperer scorgeva i segni di un fenomeno che da allora hem ha mai smesso di approfondirsi. Esso ha oggi nell'uso delIa lingua dei dispacci ufficiali di guerra il suo documento privilegiato per 9hivolesse studiarne Ie invenzioni e Ie trasformazioni, in espressioni cofue: Fuoco amico, danni collaterali, guerra preventiva, esportazionedella democrazia 0 giustizia infinita ... In Italia occorrerebbe oggi hsare, al posto delIa Lingua Tertii Imperii di Klemperer, una Lingua obi Imperii. A questa riflessione non manched di certo il materiale, pofra anzi trovare numerose perle in frasi come "sulla giustizia non

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cediamo", detta da un ministro italiano (dove l'affermazione riguarda unicamente la possibilita di attuare Ie leggi che permettano di salvare il primo ministro italiano dalle numerose accuse di corruzione); "Ie conseguenze politiche non saranno indolori" (eloquio d'inconfondibiIe origine mafiosa); "il Partito dell' Amore" e tutta una serie di lapsus e di dichiarazioni improvvisate che dell'Osceno sono la rivelazione migliore. Talara la barbarie dellinguaggio tuttavia, un effetto tardivo, una conseguenza degli atti. Cosi accade nel caso di chiamata "Protezione civile", il cui unico scopo dovrebbe essere 10 di tutelare la popolazione in caso di calamita, mentre e finita diventare illuogo di raccordo degli affari corrotti che solo una zione d'emergenza (0 dichiarata tale) permette, aggirando i Essa non solo non ha pili niente di "civile", ma finisce per fare protezione al modo in cui Ie mafie la fanno: minacciando tutti che non si sottopongono al suo potere.

e,

l!0mini delIa Societa immaginaria sarebbero dei grandi comunicatori. E, anzi, proprio la cosiddetta comunicazione ad aver elevato l' aIienazione e l' espropriazione Iinguistica a principio fondamentale delIa Societa immaginaria. La comunicazione e l' ovvio che can cella l' evento del Iinguaggio. E 1'investitura delIa vita per l' ovvio, la sua mobilitazione tot~le verso il vuoto. dell'Osceno. Nella torsione imposta aHeparole delIa !l11gua,per far dIre a loro cose che non significano 0 per poter camblare costantemente la versione dei fatti, illinguaggio finisce per essere annullato, polverizzandosi in un agglomerato di rumori in cui tutto puo essere detto, ma solo perche nella deriva autoritaria' che 10 travolge tutto diviene sostanzialmente indifferente. Cosile parole si staccano, per effetto delIa torsione pubbIicitaria a cui vengono sottoposte,. dal se~so stesso delloro accadere e i parlanti si trovano posti a una d~stanza l11colmabile tispetto allinguaggio, che Ii costituisce come umal1l. 53. Cia di cui ab biamo fatto esperienza in questi anni, per 10 pili senza .avere Ie parole adeguate per rifletterlo, proprio questa devastaZl~ne senza precedenti della nostra capacita Iinguistica. Non si tratta dl deplorare 10 scadimento de1livello linguistico generale. Piuttosto, si tratta di riconoscere in una precisa trasformazione della lingua che parliamo l' effetto stesso dell'Osceno che ci circonda e che appunto nella lingua e come lingua, invade e colonizza Ie nostre vite: Per questa motivo non e errato affermare che la potenza ubuesca de?li u.ltimi vent' anni di storia italiana e una potenza linguistica. Essa sta In dlretto contatto con l' alienazione che produce. Non comprendere . questa sua natura significa ptivarsi dell'unica possibilita reale di gettare uno sguardo dentro la palude italiana.

51. Circondate da parole che avanzano impunite, restando circolazione e finendo per diventare Ie parole d' ordine a cui un maginatio collettivo risponde, Ie altre parole sembrano al silenzio, a un ritardo incolmabile. Arricchite da questa collettiva, Ie parole finiscono per smarrire l'umanita stessa della gua. Come Pierre Fedida ha lucidamente argomentato, quando il non e sempIicemente quello di vincere 0 di deportare i nemici, di attaccare 1'umano, la lingua che viene aggredita e, in geneJra1t~, tutto cia che permette agli umani di comunicare tra loro, i fili dei loro legami. In Italia questo significa concretamente moltiplicazione inaudita delle immagini si e accompagnato un assordante, una mancanza di parole che sianocapaci di dirci fettivamente succeda oggi in questo paese.

52. E sintomatico dell'epoca in cui viviamo che 1'alienazione volga in modo particolare alle capacita espressive dell'uomo, linguaggio nel quale si e potuta riconoscere l' essenza stessa no. Essa la colpisce alIa radice. Qui illinguaggio ammutolisce all'assordante rumore di fondo, in cui si finisce per non dire pili Cessa coslla possibilita stessa di fare esperienza del nostro gua e nella lingua. E aHara che viene cancellata la radice uomini, illoro stesso even to. Che l'Osceno abbia luogo nella questa alienazione Iinguistica e comunicativa, diventando centrale della vita umana, non contraddice illuogo comune per

54. L'Osceno determina un nuovo modo di governare: tenendo lnffiano Ie chiavi dell' apparire in pubbIico, esso saIda la residua vita pol~tica .di un.paese aI!a potenza dell'immagine. Cosi una moltiplicaz~onel11audlta delle Immagini e assurta a ptincipaIe pratica politica,l11 una successione ininterrotta, fino ad arrivare allo stordimento real frastuono pianificato degli spettatoti. Le immagini a cui siamo )cQ~fr.ontati, per non parlare delle sciocchezze e delle volgatita a cui aSSlStlamo, anno impallidire il ricordo di qualsiasi realismo socialista. f ;oltiplicato dai giornali e soprattutto dalle te1evisioni, questo eccesso 1.evidenza e d'immagini e divenuto Ia parol a d'ordine che ha distrato,assordato e stordito un intero popoIo, buona parte del quale, per

.i

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aItro, gia largamente ammaestrato da quelle stesse televisioni a non far altro che a distrarsi. Sarebbe bastato un caso come quello di Cogne (1amadre che assassina suo figlio, sullo sfondo idilliaco delle alpi aostane) per dimostrare 10 stato di disgrazia in cui versa questo paese. Non si tratta tanto dell'omiddio, quanto del clamore mediatieo e delIa brama di partedpazione scandalistica orchestrata dai mezzi nazionali d'informazione e dall'avvocato dell'accusata (deputato e stretto collaboratore del presidente del Consiglio italiano). Tutta la scena si organizza attorno a questa consumo del sordido. Contrabbandando tale partedpazione nazionale per autentieo interesse, la mobilitazio~ ne mediatica si nutre unicamente dell'indifferenza, che Ie permette di passare da un caso al prossimo, non appena l' attrattiva del primo sia scemata. 55, Cia che e stato introdotto come finzione non ha tardato a di) ventare una sorta di inconsdo collettivo, di cui compone l' ossatura. La finzione non ha avuto allora pili bisogno di mascherarsi come tale, ma si e ritrovata a essere generalmente accettata pr~prio nel suO aspetto pili evidente, esplidto e addirittura ostentato. E come tale, doe proprio nel suo carattere convenzionale, che si e potuta imporre e che la si e approvata in massa, trovando cosl pochi ostacoli suI CalDmino del suo successo, Interiorizzata, essa ha potuto divenire 1'unica realt?l disponibile, e acquistare in questo modo un carattere di vincol() inderogabile, di obbligatorietli incontrovertibile. 56. Mai risposta fu pili profetica di quella che Pasolini fa pronyndare a Orson Welles ne La ricotta: " -Che cosa ne pensa delIa sodefa italiana? - II popolo pili analfabeta, la borghesia pili ignorante d'JSu-. ropa". Che questo popolo analfabeta abbia raggiunto oggi un cert() benessere economico, vero 0 immaginario che sia, non cambia ite~:i mini della questione, Un popolo analfabeta non avra alcuno strufIl.ento per controllare il proprio benessere, per saperne cosa fare, doy~~! accontentarsi delle spacconate e delle vanterie. Per questa a dominate oggi in Italia e l' analfabetismo esistenziale dei millantatori, in9uitli benessere non basta a contrastare la miseria culturale, dato che finisc~ per nutrirsi della paura di vedersi sottrarre do che si e accumulaf(J' poco tempo. Cosl si d?li1benvenuto a chi promette che quel be~<ess re verra difeso, dovessimo chiudere Ie scuole per mantenere talepr messa, Contro i1parere di Baudrillard, bisogna dire che l'Italia.~() un Paese triste. Ed e triste perche e un Paese sotto assedio. L'Qsce

non e for~e altro che questo assedio, a cui veniamo quotidianamente S?ttop~stl, ,senza che questo d renda pili reattivi, anzi cancellando di glOrno I? ?IOrn? la .luddita delle nostre risposte, Oscena e 1'incapadtli stess,a di ~lsvegliarsl ?a ~uest~ lungo assedio che ha tolto ogni energia, che ~ arm'.ato a,toglIercl perfmo Ie parole per dire la nostra condizione dl sogglogatl sorridenti, 57, ~el paes~ in cui 1'analfabetismo ha potuto compiere grandi progressl, Ie ma~le po~sono operare in assoluta tranquillitli, protette alf~astuo~o del medIa su finti problemi e su sogni altrettanto finti. E qU.Iche llncultura ha potut? farsi strada in maniera cosi prepotente,. dlVe?tando monumento dl se stessa, Da qui la considerazione di CUI oggl g?dono, maghe, illusionisti e darlatani, al punto che l' essere un bravo 1mbonItore pubblidtario e considerata la migliore virtli per g?ve~nare un Paese. Su questa ignoranza elevata a modello antropologlc~ e prosperata la mafia. Oggi sappiamo come per Ie mani dei clan ~~flOSIe c~n:orris~id pass~no affa~i un tempo considerati legali (1'edihZla,la sanIta, l,a dlstnbu~l~~e ~el prodotti alimentari, i1 trasporto di merce, ,10smaltlmento del nflUtl, etc.), Ma i1punto fondamentale 1'ha m~sso, 111 luc~ re~entemente Roberto Saviano, come solo Leonardo SCIaSCIa nusclto a fare prima di lui: "la borghesia dttadina caserera tana c~;e da anni finge di n?n aver~ a che fare con i casalesi si rivolge alor~ : Cor: una b,attuta vlene qUl descritta 1'immagine di un Paese che Sl ~ lasclato pnv~re delIa realta 0, meglio, che con quella realta ha coltlvato un dOPPIO rapporto: di negazione e di collusione trincerand.osi dietro alI'immagine di una societa perfetta, in cui la ~afia non e~lste, salvo poi doversi rivolgere alIa mafia per la soluzione dei ropn problemi quotidiani. Questo Paese ha coltivato e ancora coltiy~U?rapporto schizofrenieo con la realta e con la propria immagine ~lse, P~r l?oterl~ f~re, naturalmente, ha avuto bisogno di un alibi, e llal~ ~lglIore alIbI delIa profonda compromissione del primo minitro.ItalIano nel malaffare e del suo coinvolgimento in una corruzione fnza ~aragoni ~est~to accusato, nelI'ordine, di corruzione di giudici, ftnanzlamento llIeclto a partiti, falso in bilancio falsa testimonianza a?a~ent? di ta.ngenti, co~ruzione, istigazione alla corruzione, appro~ naZlOne 111deblta,fro de flscale, diffamazione)? Egli ha potuto usare Ra~se, p~rn:e,ttend? c?e il ~~ese 10,usasse per celare i propri cotatI affanstlcl 10calI dletro 11mmag111ariosplendente di vita, belle d~ne e potere del ca~o. ~a rieattabilita del presidente del Consiglio avuto come effetto 111dlrettola possibilitli di nutrire e di mantene-

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re impunemente in vita un sistema che ha fatto del malaffare e delIa corruzione i suoi principi caratteristici. Da qui il silenzio (per esempio da parte delIa Chiesa) 0 il volt are 10 sguardo da un' altra parte, come se tutto questo fosse normale. E in questo insieme di fattori che la mafia ha potuto, non solo prosperare, ma diventare sistema, m(~toldo e anima di un Paese. 58. Ci troviamo di fronte alIa conseguenza terminale di un processo, che ha portato gli stessi uomini delle istituzioni a non si pili in obbligo di preoccuparsi di problemi di tipo ideologico. la popolazione su cui dovevano govern are, anche loro, per esempio fronte all'impotenza risultante dallo strapotere economico dei d'interesse mondiali, si sono sentiti liberi di esonerarsi dalla ca. Siamo cOSlconfrontati alla contraddizione di una classe la cui natura e quella di esonerare gli altri e se stessa dalla prendersi il tempo di leggere Ie cronache giudiziarie, che ne risulta e inevitabilmente quella di un Paese in cui i vari pi d'interesse si spartiscono favolosi affari, del tutto indifferenti distruzione del paesaggio 0 alIa salute dei cittadini, per non deHa democrazia. Non fanno altro che gestire, in proprio 0 per terzi, gli affari, piccoli e grandi, che la loro posizione privilegiata mette di carpire. Cia che sarebbe state in altri tempi illegale, ha per rappresentare una prassi consolidata, l'unica che permette fronte aIle spese delIa vita parlamentare e mediatica e di ost:enl~fne. 10 spettacolo, assecondandone Ie pratiche. Di questa fattori, in cui solo il denaro conta e nessuna preoccupazione ideologico deve intervenire a disturb are la pace sociale cOSlra~;gilln! ta, l'Osceno rappresenta l'espressione esemplare. In questa quella del non mettersi contro nessuno rappresenta la diffusa, perche definisce l'unica difesa possibile del proprio particolare. 59. Se la storia dovra tornare a noi dopo questa eclissi, avere luogo unicamente da una sconfitta, che e la nostra. Dal scere doe la nostra sconfitta, impossibile da cancellarsi Solo da questa ammissione puo rompersi il silenzio sembrano essersi compiute la neutralizzazione e la ale. Solo qui qualcosa inizia nuovamente ad aver luogo. La zione oscena della realta e insostenibile al suo stesso prima 0 poi, finisce per crollare. Non noi, con Ie nostre

il tempo la fa crollare. La stessa mancanza di misura del potere ubuesco ne definisce la debolezza di fondo. Finisce da sola, stremata dallo sforzo con ~u~si.e imposta ..Porta infatti un eccesso ~he finisce per tr~volgerne 1 plam, Ie strategle, la sopravvivenza stessa. E come se proptlO tale eccesso arrivasse a riprodurre alsuo interno quell' elemento a~tro, non controHabile ne ~ommendabile, che era stato suo scopo ?lstrug.gere si"? dall'inizio. E come se questo altro non potesse che llnporsl proptlo la dove sembrava canceHato per sempre. Esso arriva cOSla far valere la reversibilita di cia che pareva irreversibile a rimettere in gioco quanto ci era stato fatto credere fosse il nostro' ultimo e ineluttabile destino. . 60. ~e e necessario ripartire proprio dal malessere e dall'espropriaZlone hnguistica che oggi ci colpiscono, e Forse anche perche e uniquesto males sere a poterci difendere e guarire. Ecco perche necessario prendere atto del fatto che Ie nostre parole sembrano o ridotte a un silenzio forzoso, e che la nostra lingua manca di parole sufficienti per dire cosa ci capita, per esprimere questa Ecco perche e necessario, soprattutto, che questa mancanza di nutrita di disgusto e di umiliazione, venga detta. Dev' essere questo misto di imbarazzo e di rabbia che da anni proviamo. In silenzio assordante occorre (imparare a) dire la paura, la mile collusioni, che tengono Ie nostre vite sotto scacco. Non c'e altro modo di comprendere il malessere di una societa se non il nostro proprio: dire la miseria deHa politica, dicendo la miche afferra Ie nostre stesse vite. Abbiamo assistito a cambiamenti no"? ci hanno reso pili saggi, anzi che d hanno reso solo pili muti e soh, senza portare strumenti utili alia critica. Questi cambiamenti possono essere tuttavia criticati 0 attaccati da una posizione a estern a, che sia rimasta immune da quanto capitava. Bisogna ininiziare a pensarli per quello che hanno prodotto dentro ognuno dentro Ie stesse pratiche culturali e inteHettuali. Solo quando males sere riesce a farsi spazio in noi e attorno a noi, solo allora la vicinanza con gli altri e con noi stessi. Solo allora nuovo spazio. E questa malessere, oggi, l'unica risorsa che d a una vita postuma, migliore di quanto non siamo riusciti stessi a essere.

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