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Milano: la Babilonia Gotica

Milano rinasce ogni mattina, pulsa come un cuore.


Milano è positiva, ottimista, efficiente.
Milano è da vivere, sognare e godere.
Milano da bere.
Slogan dell'Amaro Ramazzotti

Milano è la Babilonia Gotica, la Città Cattedrale, il feudo più popoloso d'Europa. Fu il fondatore del Casato
Visconti, Barnabò, il primo ad immaginare una città-marchingegno, che potesse, all’occorrenza, richiudersi
su se stessa e divenire autosufficiente. Il suo progetto fu portato a termine dal suo discendente Gian
Galeazzo e, poi, da Ugardo De Severi.
Le strade principali del ducato sono tutte Vie diritte ben munite e lastricate, mentre attorno alla Cerchia
esterna delle mura è disposto un sistema di torri, castelli e fortezze di vario genere, che controllano il
territorio in ogni direzione e sono tutte collegate tra loro, tramite passaggi sopraelevati e, si dice,
sotterranei.
Le mura interne sono alte 50 metri e permetto la distribuzione dell’acqua all’interno del Feudo. L’acqua non
è importante solo per l’agricoltura ed il sostentamento dei cittadini; ma anche per dare energia agli
apparati meccanici delle mura.
Milano è divisa in cinque livelli sovrapposti: si parte dal Piano delle Carceri, una rete di passaggi sotterranei,
fondamenta, segrete e prigioni. Subito dopo c’è il Piano delle Lucerne, un livello di campagna totalmente
privo di luce naturale ed impregnato da odori nauseanti. Al Piano delle Lucerne si possono trovare anche
vasche per l’allevamento dei pesci, enormi mulini, industrie, opifici ed ospizi per i derelitti.
Salendo ancora si trova il Piano dei Sestieri, il vero centro nevralgico di Milano: qui ci sono piazze, botteghe
e palazzi pubblici. È anche il livello più frequentato, dove si svolge la vita commerciale della città. Ai Sestieri
il sole è solo un pallido riflesso; ma almeno l’aria è pulita.
Poi c’è il Piano delle Torri, dove si trovano i palazzi ed i castelli di banche, corporazioni ed importanti
famiglie aristocratiche. Le botteghe del Piano delle Torri sono le più prestigiose d’Italia.
Infine, c’è il Piano dei Verzieri: qui ci sono piccoli orti e meravigliosi giardini pensili. Lo scopo del Piano dei
Verzieri è quello di offrire sostentamento ad una piccola parte della popolazione in caso di assedio.
L’attuale Duca di Milano è Ludovico Dal Verme, che governa il Feudo grazie al sostegno del suo fedele
secondo, Ludovico Sforza, detto il Morto. Dal Verme riuscì a conquistare Milano dopo il Flagello Magno,
diffusosi negli anni 80 del ‘400 a causa di ratti infetti nel Piano delle Carceri. L’epidemia aveva quasi
trasformato Milano in una Città Dolente; solo gli sforzi congiunti di Dal Verme, all’epoca un rinomato
condottiero, e Ugardo De Severi riuscirono ad evitare il disastro. Dal Verme, poi, potendo contare
sull’appoggio popolare, fece assassinare il Duca Lamberto Visconti e prese il potere con la forza.
Il Duca risiede nel Castello Vermesco, il più grande palazzo signorile dell’Italia Macabra. Il Castello è un
mostro di pietra e metallo che si estende per centinaia di metri verso l’alto e che è situato a metà della
cerchia interna delle mura.

Paura e Delirio al Ducato


La mafia è il miglior esempio di capitalismo che abbiamo.
Marlon Brando

Milano non è una città priva di ombre: il Duca Dal Verme deve costantemente lottare per mantenere il
potere ed evitare di finire vittima di intrighi e congiure. Dal Verme, infatti, ha molti nemici: i Della Torre, i
Visconti; oltre che numerose famiglie aristocratiche pronte a lottare con le unghie e con i denti per farsi un
nome. La situazione si è aggravata dopo che il Duca è rimasto storpio a causa di un incidente a cavallo: i
milanesi diffidano di un sovrano incapace di tirar di spada.
Luigi Dal Verme, poi, l’erede del Duca, è considerato da tutti un giovane crudele e dissennato; incapace di
succedere al padre.
Per quanto, secondo leggi ducali, ai corrotti sia impedito l’accesso al Feudo, pena la defenestrazione, nel
Piano della Carceri vi è una nutrita comunità di lazzariti. I corrotti sopravvivono compiendo attività criminali
come l’usura, il furto, il gioco d’azzardo e la truffa. Pare che esista addirittura una “mafia dei corrotti”, la
spaventosa Mano Bianca; che detta il buono ed il cattivo tempo nei Piani inferiori della città.
Inoltre; sembra che il Piano delle Carceri sia infestato dai Morti e che pericolosi egemoni si nascondano
nelle zone più remote del Piano delle Torri. Nella Babele Gotica, dopotutto, è facile entrare; ma
difficilissimo uscire.
Per porre un freno al rischio di Pandemoni; il Duca Dal Verme ha concesso particolari privilegi al Mestiere
degli Acchiappamorti. Per questa ragione, nel corso degli anni, gli Acchiappamorti si sono trasformati in una
bizzarra confraternita di stampo mistico-religioso e sembrano quasi dettare legge a Milano. Chiunque entri
negli Acchiappamorti rinuncia alle sue terre, al suo nome ed al suo titolo; acquisendo una nuova identità.
Milano è una città essenzialmente cristiana, ma per tutto il Ducato si professa l’Obbedienza Ambrosiana e
l’Arcivescovo della città non riconosce direttamente l’autorità politica del Papa Re.
Quasi tutte le altre forme di obbedienza cristiana sono tollerate e tra i vari livelli della città sorgono chiese,
santuari, cappelle, sinagoghe e moschee di ogni genere, mentre non sono consentiti in alcun modo i culti
Copti, Lazzariti e Upiriti. Tutta questa libertà religiosa sfocia talvolta in diatribe, scismi, eresie e vere e
proprie guerre.

Gli opifici De Severi


”Iron Man.” Accattivante, suona bene. Non è tecnicamente preciso. L’armatura è in lega di oro e titanio, ma è un nome evocativo,
simbolico.
Iron Man

Al lato opposto del Castello Vermesco si può trovare l’enorme torre degli Opifici De Severi, collegata, nei
livelli più bassi, con laboratori e fornaci di proprietà della famiglia. All’interno degli Opifici si può trovare
ogni tipo di prodigio della tecnica: montacarichi automatici, terrazze panoramiche rotanti, automi serventi
e apparati di illuminazione e ventilazione meccanizzati, programmabili tramite lastre punzonate.
Ugardo De Severi giunse a Milano dai Principati Teutonici negli ultimi decenni del ‘400 e fece
immediatamente fortuna grazie alla lavorazione del ferro e della ghisa. Solo dopo si dedicò alla
ristrutturazione delle opere architettoniche, idrauliche ed ingegneristiche del Feudo. Senza De Severi,
Milano come la conosciamo oggi non esisterebbe.
Ugardo è ormai un uomo molto anziano e, negli ultimi anni, la sua salute è peggiorata a tal punto da
costringerlo a letto. Gli Opifici sono attualmente nelle mani dell’unico figlio di Ugardo, Antonio Edoardo De
Severi.
Antonio ha una brutta fama: tutti a Milano conoscono la sua passione per il vino e le sue abitudini da
dongiovanni; tuttavia ben pochi hanno il coraggio di negare lo straordinario genio creativo che lo
contraddistingue. Antonio è noto per le sue gigantesche armature armillari, per le protesi avanzate e per gli
studi condotti sull’intelligenza artificiale. Tuttavia, prodotti così avveniristici faticano ad incontrare i gusti
del pubblico. Inoltre, gli Opifici si trovano ad affrontare la terribile concorrenza delle Manifatture Da Vinci e
di altri laboratori di meccanica sparsi per l’Europa. In definitiva, la situazione economica degli Opifici De
Severi è pessima ed Ugardo ed Antonio, di conseguenza, sono sempre più ai ferri corti.
Ugardo disapprova anche la bizzarra abitudine di Antonio di indossare un’armatura armillare iperleggera e
vestire i panni dell’Uomo di Ferro, che protegge Milano dal crimine.
Di recente, Antonio è rimasto ossessionato dall’idea di ottenere la rivincita contro il Duca Giovanni Pico di
Mirandola; un celebre inventore corrotto di Modena che lo ha sconfitto durante una competizione a
Firenze. Antonio intende sfidare Pico pubblicamente, invitando ad assistere al “duello” persino il
famosissimo Leonardo da Vinci, un tempo suo maestro.
Che un evento del genere possa risollevare le sorti degli Opifici? Oppure invitare un corrotto all’interno
della Babilonia Gotica non farà altro che affossare ancora di più il buon nome dei De Severi?

La Gilda degli Alchimisti


Milano è una città-marchingegno e, come tale, ha un bisogno praticamente costante di energia. Il
carburante alchemico è molto più sicuro ed economico dell'archituono leonardesco e degli scrigni a molla.
Per questa ragione, gli alchimisti rappresentano a Milano una sorta di elite privilegiata. Gli opifici e le
manifatture della Babilonia Gotica non sopravvivrebbero un solo giorno senza la prestigiosa Gilda degli
Alchimisti, capeggiata dal Console Massimo Cervi.
Diventare apprendista di un membro della Gilda è considerato un grande onore e gli alchimisti sono
terribilmente selettivi nello scegliere i loro allievi. Molti figli cadetti di famiglie nobili decidono di diventare
alchimisti: è considerato un destino preferibile ad una vita data alla spada od alla croce.
Tutti i membri della Gilda indossano una tunica nera ed una spilla rappresentante una stella ad otto punte.
Il materiale della stella (bronzo, ferro, argento, oro) simboleggia il grado di competenza dell’alchimista. A
Milano è permesso praticare le scienze alchemiche unicamente se si fa parte della Gilda e gli Alchimisti
autorizzati devono devolvere un decimo del loro compenso all’organizzazione di cui fanno parte.
Il Palazzo della Gilda è curiosamente situato nel Piano delle Carceri; invece che nel Piano delle Torri. Si
tratta di un edificio antichissimo, pieno di trappole e segreti. Si dice addirittura che affondi le sue radici in
delle rovine costruite dai Nephilim.

Il Mestiere degli Acchiappamorti


Lo scopo del Mestiere degli Acchiappamorti è quello di proteggere Milano da eventuali Pandemoni;
eliminando Morti e Fiere che talvolta infestano il Piano delle Carceri. Non solo: gli Acchiappamorti fungono
da polizia-segreta anticorrotti, scovando ed eliminando qualsiasi lazzarita che sia riuscito ad introdursi
impunemente nella Babilonia Gotica.
Nel corso dei decenni, il Duca Dal Verme ha concesso sempre più privilegi agli Acchiappamorti; che ora
dettano legge nei Piani più bassi della città. Tuttavia, in verità, il Duca vede gli Uomini con la Maschera
come poco più di un male necessario ed ha dato l’ordine che si tengano lontani dai livelli più alti della Città
Cattedrale.
Chiunque entri a far parte del Mestiere degli Acchiappamorti perde il proprio nome per assumerne uno
nuovo. Inoltre; perde qualsiasi diritto a titoli e terre.
Gli Acchiappamorti, tra di loro, si appellano come “frater” (fratello) e “soror” (sorella) e rispondono
all’autorità di un Gran Maestro, che attualmente è Soror Serpentis. Ogni membro del Mestiere porta una
maschera con fattezze animalesche che gli copre completamente il viso. Teoricamente non ci sono corrotti
tra gli Acchiappamorti… ma si può davvero esserne sicuri con quelle maschere?
Tutta questa segretezza ha portato gli Acchiappamorti, nel corso degli anni, a diventare una vera e propria
setta esoterica. Si dice che i membri del Mestiere venerino una strana figura, la Santa Morte, e che
celebrino i loro rituali nella Chiesa sconsacrata di San Bernardino alle Ossa.
In molti ritengono che il Mestiere degli Acchiappamorti riceva regolarmente denaro dalla Mano Bianca per
voltarsi dall’altra parte: altrimenti, come potrebbe esserci a Milano una vera e propria mafia dei Corrotti?

Ludovico Dal Verme, il Duca di Milano


Età: 54 anni
Razza: Mondo
Ludovico Dal Verme è il Duca di Milano, che governa la città con la paura ed il pugno di ferro.
Originariamente Dal Verme non era altri che un condottiero di ventura al servizio del Duca Lamberto
Visconti. Tuttavia, anche grazie alla sua amicizia con Ugardo De Severi, riuscì a salvare Milano dal Flagello
Magno ed a salire al potere nel 1486, sterminando l’intera famiglia Visconti.
Subito dopo iniziò le contrattazioni matrimoniali per sposare la giovanissima Isabella d’Aragona, una delle
Belle Dame della Regina Lucrezia. Dice la leggenda che ciò non piacque all’amante del Duca, una corrotta
conosciuta unicamente come la Strega. La Strega aveva da poco dato una figlia a Dal Verme, Margherita, e
lo considerava una sua proprietà.
Si dice che La Strega maledì Dal Verme, provocandogli la caduta da cavallo che lo rese storpio; per poi
sparire per sempre. In ogni caso, Dal Verme crebbe Margherita nel castello di famiglia, seppur senza mai
riconoscerla.
Pare che nel 1489 Isabella, incinta del primo ed unico figlio legittimo del Duca, sia stata rapita da dei
briganti laziali. Per fortuna Dal Verme pagò immediatamente il riscatto e Isabella poté tornare a casa.
Luigi, il figlio di Dal Verme, si mostrò sin da subito una delusione: violento, instabile e terribilmente
arrogante. Solo uno sguardo glaciale del padre è in grado di tenerlo a bada. Inoltre, si dice che il giovane
coltivi un amore incestuoso per la sorellastra Margherita.
Anche i rapporti del Duca con la moglie non sono dei migliori: i due dormono in stanze separate e, pur
presenziando insieme alle cerimonie ufficiali, sembrano condurre vite parallele.
Di recente Dal Verme ha cercato di dare in sposa Margherita a Bartolomeo Forteguerra, il Signore di Lucca;
ma alla fine non se n’è fatto nulla. Il Duca, perciò, è ancora alla ricerca di sposi adatti per i suoi figli ribelli.
Sposi che siano capaci di mettere a tacere le voci sull’incesto.
Molti trovano sorprendente che Dal Verme sia disposto a tollerare la Mano Bianca, un’organizzazione che
mette in discussione la sua stessa autorità. Tuttavia, finora il Duca sembra aver ignorato la mafia dei
corrotti; così come la Gattacarogna; il misterioso composto alchemico che annebbia i sensi e che fa furore
nel Piano delle Carceri.
Dal Verme è magro, con il naso a becco ed intesi occhi blu tempesta, che rivelano un temperamento freddo
e calcolatore. I suoi capelli sono ancora neri, anche se radi sulle tempie. Si veste in maniera piuttosto
semplice ed in molti potrebbero scambiarlo per un semplice mercante. A causa della paralisi, le sue gambe
si sono rattrappite e contrastano parecchio con le braccia ancora vigorose.
Dal Verme è un uomo autoritario, arrogante ed estremamente astuto. Sembra che il suo cuore sia
alimentato da un unico desiderio: fare in modo che Milano rimanga nelle mani della sua famiglia. Non ha
mai avuto il cuore tenero e sembra vedere gli altri, compresi i figli, come dei semplici strumenti per portare
avanti i propri piani. Si dice che frequenti altre donne, oltre alla moglie. Ma è sempre stato estremamente
discreto con le sue amanti.
Voci di corridoio:
 La verità è che la Mano Bianca può fare quel cazzo che gli pare a Milano, basta che paghi una
percentuale al Duca…
 Dal Verme si fa di Gattacarogna. Da non credere, non è vero? Pare che sia l’unica cosa in grado di
placare i suoi dolori.
 Luigi non è figlio del Duca. Insomma… da quando uno storpio è in grado di generare figli? Secondo
me è stato uno di quei briganti laziali a mettere incinta la Duchessa…
 Dal Verme tiene l’ultimo dei Visconti imprigionato in una torre da qualche parte. Pare lo abbia fatto
torturare sino alla follia.
 La stessa Isabella d’Aragona cospira per fare fuori il marito. Lo sanno tutti.

Ludovico Sforza detto il Morto, il capitano delle guardie ducali


Età: 38 anni
Razza: Mondo?
Ludovico Sforza discende da una delle famiglie nobili più prestigiose di Milano. Tuttavia, essendo il
quartogenito, non ha mai avuto alcuna possibilità di ereditare i possedimenti di famiglia. Perciò, come molti
figli cadetti, ha scelto di darsi alla spada; salendo in brevissimo tempo i ranghi della milizia milanese. Al
momento occupa il ruolo di capitano delle Guardie Ducali: la scorta personale di Dal Verme. Oltre a ciò, è
anche il confidente ed il braccio destro del Duca. A volte i due si scontrano; ma Dal Verme sembra
apprezzare che Sforza non sia un leccapiedi ansioso di compiacerlo.
Sforza è abilissimo con la spada ed il martello da guerra; ma, al contrario di molti altri uomini d’arme, prova
disgusto per la violenza e preferisce usarla come ultima ratio. È un ottimo stratega e volge sempre un
occhio di riguardo verso i derelitti del Piano delle Carceri.
Deriva il suo soprannome dal suo aspetto macilento e dalla suo tono di voce, piuttosto malinconico e
lamentoso. Pare, però, che Sforza detesti quel nomignolo e che sfidi a duello chiunque lo chiami “il Morto”.
Di recente, pare che il Morto abbia perso la testa per Beatrice d’Este, l’affascinante Marchesa di Ferrara;
conosciuta durante una visita al Feudo emiliano. Sforza vorrebbe sposare Beatrice, ma il Duca Dal Verme si
rifiuta di congedarlo dal servizio: non permetterebbe mai al suo secondo di sposare una corrotta o di
lasciare Milano. Al momento il Morto si limita a struggersi d’amore e ad inviare a Beatrice poesie di dubbio
gusto.
Quando il Duca Dal Verme si è assentato da Milano per presenziare al Concilio di Lucca, fu Sforza a svolgere
il ruolo di reggente.
Il Morto è un uomo basso e molto tarchiato, con qualche kilo di troppo. Ha un colorito giallognolo e capelli
di un nero corvino. I suoi occhi sono scuri, piccoli ed infossati. Ha perso un pezzo di naso durante un duello
ed emana un costante, e piuttosto sgradevole, odore di gigli (si tratta di un profumo francese che il Morto
adora).
In molti, quando Sforza fece la sua comparsa alla corte del Duca, sospettarono che fosse in realtà un
corrotto; ma il Morto è privo delle vene in evidenza dei lazzariti ed il suo sangue è rosso.
Quando Sforza non indossa l’armatura, ama vestirsi come un vero e proprio damerino: mantelli di broccato,
farsetti ricamati e scarpe con fibbie d’oro zecchino. L’eleganza dei suoi abiti contrasta in maniera ridicola
con il suo aspetto quasi mostruoso; ma il Morto non sembra accorgersene.
Sforza è un individuo con un indole teatrale e pomposa: in molti rimangono perplessi nell’osservare una
figura così di spicco a Milano comportarsi come un guitto o come il protagonista di un epica cavalleresca.
Sforza si inchina fin troppo profondamente, fa il baciamano alle dame e spesso, se ispirato, recita poesie ai
suoi avversari.
In molti sostengono che il Morto sia, tutto sommato, un uomo generoso e “molto meglio del suo padrone”.
Voci di Corridoio:
 Il Morto in realtà è un corrotto… no, no… è un egemone! Aspetta, volevo dire uno strigio!
 Sforza non può vedere John Hawkwood. Si detestano. Fu il mercenario a tagliargli il naso, sapete?
 Sforza è una spia della Mano Bianca! Per questo si aggira sempre nel Piano delle Carceri.
 Il Morto è il miglior combattente di tutta Milano… non si direbbe, non è vero?

Ugardo De Severi, l’inventore teutonico


Età: 77 anni
Razza: Mondo
Ugardo De Severi è il fondatore e proprietario dei celebri Opifici De Severi. Originario dei Principati
Teutonici, fuggì dalla sua patria a causa del clima oppressivo portato avanti dai crudeli inquisitori germanici:
non c’era posto per un inventore in un luogo dove la scienza era equiparata alla stregoneria.
Nel 1477, dopo essersi trasferito in Italia, Ugardo sposò Maria Carbonelli, la figlia di un ricco mercante
milanese. Due anni dopo nacque Antonio, l’unico figlio della coppia. L’unione tra Ugardo e Maria fu felice;
nonostante il carattere burbero dell’inventore. Sfortunatamente, Maria morì nel 1483, dopo essere rimasta
contagiata dal Flagello Magno.
Uguardo fu determinante per salvare Milano dai Morti e dell’epidemia. Inoltre, fu grazie al suo aiuto ed ai
suoi marchingegni che Ludovico Dal Verme riuscì a strappare il potere dalle mani dei Visconti. Persino ora
Uguardo è guardato con profonda stima e rispetto da quasi tutti i milanesi ed il Duca lo considera uno dei
suoi più preziosi alleati.
Il rapporto tra Ugardo e Antonio è sempre stato conflittuale: Ugardo considera il figlio un buono a nulla, un
sognatore fallito ed uno sciocco. Ugardo ha passato quasi tutta la propria vita a tentare di “raddrizzare”
Antonio, ma con scarsi risultati.
Il vecchio inventore non si risparmia nell’esprimere al figlio il proprio disprezzo, una cosa che è sempre
stata fonte di grande dolore per Antonio.
Cinque anni fa, a conseguenza di un malessere improvviso, Ugardo ha perso il controllo della metà destra
del suo corpo. Attualmente l’inventore è costretto a letto, incapace di svolgere anche le più minime attività
della vita quotidiana. Per questa ragione, è stato costretto a lasciare gli Opifici nelle mani di Antonio.
Ugardo è un uomo estremamente intelligente; ma anche freddo, burbero ed incapace di trovare gioia in
qualsiasi cosa. L’unica persona che sembra aver amato più dei sui preziose Opifici è la ormai defunta
moglie. Ugardo non ha mai bevuto, né fumato, né giocato d’azzardo, né frequentato altre donne ad
eccezione di Maria: la sua vita è sempre stata, almeno apparentemente, integerrima.
Ha pochissimi amici e sembra detestare profondamente il suo unico figlio. La malattia non ha fatto altro che
peggiorare il suo carattere gelido.
È molto fedele al Duca Dal Verme, ma non lo stima.
Ugardo è magrissimo, con il viso ormai simile ad un teschio coperto da una ragnatela di rughe e
l’espressione bloccata in un perenne ghigno. Ha perso quasi tutti i capelli, un tempo bruni, ed i suoi occhi
azzurri sono incavati ed acquosi. Difficilmente abbandona il suo letto ed indossa qualcosa di diverso da una
camicia da notte. In casi eccezionali si fa condurre in portantina da quattro servi.
Parla a fatica, aiutandosi con i gesti.
Voci di corridoio:
 Il vecchio Ugardo è sempre stato a favore dei corrotti. Se fosse per lui, dovremmo spalancare le
porte della città e far entrare quei cani.
 De Severi Padre ha un sacco di amici nelle Terre dei Briganti, tra cui il vecchio amante della
Duchessa. Si dice che sia stato lui a farli incontrare.
 Ugardo non è il vero padre di Antonio, per questo lo disprezza così tanto…
 Gli Opifici De Severi sono pieni di debiti e Uguardo è stato costretto a rivolgersi persino alla Mano
Bianca…

Massimo Cervi, il Console della Gilda degli Alchimisti


Età: 70 anni
Razza: Mondo
Massimo Cervi è l’anziano e stimato Console della Gilda degli Alchimisti di Milano. Originario dell’Emilia
Melanconica, si trasferì nella Babilonia Gotica in giovanissima età; dopo la morte dei genitori in un tragico
incendio.
Gran parte della fama di Cervi si deve all’invenzione di un nuovo combustibile alchemico, basato sulla
lavorazione dell’atramento. Il composto, chiamato Talos, genera un’energia superiore alla norma ed ha un
costo di realizzazione molto basso. Fu grazie a Talos che Cervi strinse un vantaggiosissimo accordo
commerciale con Ugardo De Severi e accumulò fama ed una vasta fortuna.
In effetti, Cervi occupa il ruolo di Console della Gilda degli Alchimisti dal 1487: poco dopo il debellamento
del mefitico Flagello Magno. Nel suo ruolo di Console, Cervi ha sempre incoraggiato la ricerca e la creatività:
si dice che da anni lui stesso stia cercando un modo per curare i Corrotti dalla loro tragica condizione.
Dopotutto, pare che l’Alchimista, pochi anni dopo essersi trasferito a Milano, abbia generato una figlia
corrotta con una donna sconosciuta. La bambina, però, secondo le leggi del Ducato, è stata
immediatamente abbandonata nella Selva.
Alcuni dicono che la curiosità del Cervi si spinga persino alla Necromanzia; anche se l’Alchimista nega con
veemenza queste accuse.
Le posizioni progressiste di Cervi lo hanno avvicinato molto ad Antonio De Severi: sembra che i due siano
molto amici, nonostante la differenza di età. Anche il Duca Dal Verme tratta l’Alchimista con una certa dose
di rispetto: dieci anni fa, Dal Verme mandò la figlia Margherita a studiare proprio da Cervi.
Da qualche anno sembra impossibile incontrare Cervi senza Bashira Abadi, la sua guardia del corpo. Abadi è
un’odalisca rossa che pare abbia rinnegato il suo ordine per mettersi al servizio di Cervi. In effetti, il Console
sembra temere per la sua vita ed essere piuttosto paranoico. La cause di questo improvviso timore sono
sconosciute.
Massimo Cervi è basso e molto magro. Il suo corpo è stato curvato dal peso degli anni e gli rimangono ben
pochi capelli in testa. I suoi occhi nocciola nascondono sempre una nota di affetto paterno ed il suo sorriso
sdentato è molto rassicurante.
Indossa quasi sempre la tunica nera della Gilda degli Alchimisti, con un vistoso ricamo d’oro sulle maniche;
ad indicare il suo status. Le sue dita sono piene di anelli.
Cervi è un uomo affabile, sensibile ed affettuoso. Chiunque gli parli, anche solo per pochi minuti, è spinto a
fidarsi e ad aprirsi con l’anziano alchimista. Ha modi cortesi ed eleganti: a volte appare quasi timido.
Cervi è molto amato dagli Alchimisti della Gilda e parecchi lo vedono come un padre.
Voci di Corridoio:
 A Milano sta andando tutto alla malora da quando usano il Talos invece che il combustibile
normale! Cervi c’entra qualcosa, te lo dico io.
 Cervi è l’ideatore della Gattacarogna, quella strana droga che gira nel Piano delle Carceri. Ci ha
fatto un sacco di fiorini.
 Se sei corrotto ed hai bisogno d’aiuto… puoi rivolgerti a Cervi.
 Pensate che Cervi sia un tenero vecchietto? Dovreste vedere come tratta quell’odalisca rossa…

John Hawkwood (Giovanni Acuto), il condottiero della Compagnia Bianca di Milano


Età: 47
Razza: Mondo
John Hawkwood è il condottiero della Compagnia Bianca di Milano, la seconda compagnia mercenaria più
grande dell’Italia Macabra dopo le Bande Grigie di Firenze. Per quanto Hawkwood non sia strettamente
alle dipendenze del Duca Dal Verme, quest’ultimo ha rapporti privilegiati con Acuto ed impiega abbastanza
spesso i mercenari come milizia aggiuntiva in caso di pericolo.
Hawkwood nasce nella lontana Inghilterra ed ha sempre sostenuto di essere il figlio di un conciatore di
pelli. Tuttavia, a causa della sua cultura e dei suoi modi garbati, sono in molti a sospettare che il condottiero
possa avere sangue nobile.
Acuto giunge in Italia poco dopo aver compiuto vent’anni: la sua terra natia, infatti è divorata dal Flagello e
sotto il giogo di un crudele tiranno, Re Riccardo III. Acuto si fa subito un nome nelle diverse compagnie di
ventura, sino a fondarne una propria nel 1490. Pare che abbia combattuto fianco a fianco con il Duca Dal
Verme per liberare Milano dal Flagello Magno.
Tuttavia, Hawkwood non si è sempre trovato in accordo con le politiche di Dal Verme: trova la
discriminazione contro i corrotti insensata e teme lo strapotere che gli Alchimisti e gli Acchiappamorti
hanno sugli abitanti di Milano. Dal Verme, però, non lo ha ascoltato le opinioni di uno “sporco mercenario”.
Di recente, la Compagnia Bianca è stata inviata a Modena, per prendere parte alla Lega di Canossa.
Tuttavia, negli ultimi mesi Dal Verme ha richiamato d’urgenza Hawkwood a Milano per un “compito
speciale”. Di qualsiasi cosa si tratti, pare che Acuto e Dal Verme abbiano avuto un litigio feroce.
In molti definiscono Hawkwood un genio della strategia militare; ma è estremamente abile anche negli
scontri diretti e, di certo, non si tira indietro quando c’è da usare la violenza. È molto amato dai suoi
mercenari a causa dei suoi modi cortesi e della sua generosità nelle paghe. Acuto sembra aver capito che la
carota è molto meglio del bastone, quando si tratta con dei guerrieri.
C’è solo una cosa che Acuto ama più dell’Arte della Guerra: le donne. Pare che abbia intrecciato relazioni
con decine di nobildonne; tra cui, dicono alcuni, la Duchessa Isabella d’Aragona. Tuttavia, di recente,
Hawkwood sembra essersi davvero innamorato: ha perso la testa per Bashira Abadi, la guardia del corpo
del Console Cervi. Farebbe di tutto per liberare l’odalisca dal suo esigente padrone.
Acuto è piuttosto basso di statura ma ben piantato. Ha lunghi capelli riccioluti, neri come la notte
(probabilmente tinti alchemicamente) e dei vistosi baffi. È solito vestirsi con abiti sgargianti e lussuosi:
spesso lo si vede indossare un farsetto decorato con madreperla e dotato di bottoni in avorio. Gran parte
dei denti del mercenario sono stati sostituiti da delle protesi d'oro. Uno degli incisivi, addirittura, è decorato
con un minuscolo smeraldo.
Acuto è un uomo arrogante e carismatico, a cui piace dare spettacolo e che spesso esibisce una cultura
sorprendente per un mercenario. Al contrario di molti suoi “colleghi”, detesta il linguaggio scurrile, non
ama ubriacarsi e preferisce gli scacchi al gioco d’azzardo. Tuttavia, sembra ricavare uno strano piacere
nell’umiliare gli altri in combattimento.
Voci di corridoio:
 Hawkwood tiene ancora un pezzo di naso del Morto come trofeo. Pare che abbiano duellato per
una faccenda legata all’onore della Duchessa…
 Sarebbe meglio che le donne si tenessero lontane da Acuto. Dicono che abbia gusti fin troppo
particolari in camera da letto…
 Fu il mercenario inglese a fare il lavoro sporco e ad ammazzare i Visconti per conto di Dal Verme…
non risparmiò neppure i bambini.
 Acuto dice di aver visto la Vipera, il mostro che vive nelle fondamenta della città. Secondo me era
ubriaco…

Soror Serpentis, il Gran Maestro del Mestiere degli Acchiappamorti


Età: ???
Razza: Monda?
Soror Serpentis è il misterioso Gran Maestro del Mestiere degli Acchiappamorti. Pare sia entrata nell’Ordine
poco dopo il terribile Flagello Magno e che sia stata lei ad introdurre il culto della Santa Morte a Milano.
Si sa pochissimo su questa bizzarra figura: c’è chi dice che sia un egemone sotto mentite spoglie, chi che
venga da Sebastopoli o dall’Egitto Copto. Qualsiasi sia la verità, Dal Verme sembra considerare Soror
Serpentis uno dei suoi più stretti collaboratori.
Si è certi solo di una cosa: Serpentis è una guerriera feroce e formidabile e tutti al Piano delle Carceri
temono la Maschera del Serpente.
Attualmente, sembra che Serpentis sia in attesa di un non meglio precisato evento, che chiama la “Grande
Mietitura”. Inoltre, molti milanesi hanno visto gli Acchiappamorti spingersi fino al Piano dei Sestieri e delle
Torri, fenomeno alquanto inusuale. In particolare, sembrano interessati ai ruderi di Palazzo Visconti.
Nessuno sa che aspetto abbia Serpentis: indossa guanti ed un armatura completa. Inoltre, il suo viso è
coperto da una terrificante maschera di cuoio con le fattezze di un serpente; che non toglie mai, nemmeno
al cospetto del Duca.
È priva della gamba destra che ha sostituito con una protesi all’avanguardia degli Opifici De Severi.
Si riesce ad intuire poco altro: Serpentis è una donna alta e snella ed a giudicare dalla sua voce, non supera i
quarant’anni. Il suo lessico è alquanto forbito: ciò significa che potrebbe provenire da una famiglia agiata.
Il suo temperamento è freddo e grave, quasi robotico. Sembra utilizzare le parole con molta parsimonia e
nessuno l’ha mai vista infuriarsi od abbandonarsi a qualsiasi altra emozione. Quando deve riprendere
qualche membro del suo Ordine; le sue punizioni sono severe ma mai crudeli.
Collabora spesso con Hawkwood e il Morto; ma non sembra avere per loro una reale stima ed amicizia.
È sinceramente devota alla Santa Morte e spesso pronuncia frasi solenni sulla caducità dell’esistenza e sulla
Morte come suprema livella.
Voci di Corridoio:
 Pare che Soror Serpentis se la faccia con Giovanni Acuto, se capite quello che intendo…
 Il capo degli Acchiappamorti sta cospirando per conquistare Milano, te lo dico io. E a quello che
serve quel culto bislacco.
 Serpentis non è così cattiva come dicono tutti. A volte chiude un occhio, davanti ai corrotti in
difficoltà.
 La squinternata degli Acchiappamorti in realtà è un marrano al sevizio di un potentissimo egemone.
Magari è pure corrotta.
 Lo sapevi che la Santa Morte richiede… sacrifici? Sacrifici umani?

I Misteri di Milano
 Dal Verme riuscirà a rimanere sul trono di Milano, evitando congiure ed assassinii? È vero che la sua
stessa moglie cospira per garantire la sua dipartita? E Luigi, che ruolo avrà nello scontro?
 Chi produce la Gattacarogna, la misteriosa droga, più potente dell’oppio, che circola nel Piano delle
Carceri? Perché gli Acchiappamorti alle dipendenze di Dal Verme non fanno nulla per impedirne le
diffusione?
 È vero che il Talos, il carburante alchemico che alimenta l’intera città, sta segretamente
danneggiando gli antichi macchinari su cui si regge Milano? Quali potrebbero essere le
conseguenze?
 I De Severi riusciranno a mantenere a galla i loro Opifici od i debiti li affosseranno inevitabilmente?
Quale strategia si rivelerà la migliore? Il Tradizionalismo di Ugardo o la Creatività di Antonio?
 De Severi riuscirà a vincere la sfida di meccanica che lo vedrà misurarsi con l’inventore modenese
Pico della Mirandola? Oppure l’inventore, e con lui tutta Milano, ne uscirà umiliato?
 Il Duca è davvero interessato a debellare la Mano Bianca? Quali accordi segreti intercorrono tra Dal
Verme e la mafia dei corrotti?
 Perché Dal Verme ha richiamato improvvisamente John Hawkwood a Milano? Quale favore ha
chiesto al mercenario?

I Luoghi di Milano:
 Castello Vermesco: il palazzo del Duca Dal Verme. Si tratta di un gigante di ferro e pietra che si
estende verso l’alto per centinaia di metri. Il Castello non è situato all’interno di un Piano; ma è
“incassato” nelle mura interne del Feudo. Si dice che possa tramutarsi in un’arma in caso di
assedio…
 Opifici De Severi: gli Opifici si trovano sul lato opposto del Castello Vermesco. Anch’essi sono
incassati nelle mura e attraversano tutti i Piani di Milano, simili ad un grosso serpente di pietra. Le
“radici” della torre affondano in laboratori, fornaci e fonderie di proprietà della famiglia De Severi.
 La Basilica Ambrosiana: situata nel Piano dei Sestieri, la Basilica Ambrosiana è il luogo di culto più
importante di Milano. È un imponente edificio che risale all’epoca romana e che, nel corso dei
secoli, è stato oggetto di diversi restauri. Qui risiede l’Arcivescovo e si svolgono tutte le celebrazioni
dell’Obbedienza Ambrosiana. Nel 1487 è stata costruita, per abbellire la Basilica, un’enorme statua
di Sant’Ambrogio, attualmente posizionata al centro dell’abside.
 La Lanterna Rossa: una delle osterie più rinomate di Milano, famosa per il suo vino di buonissima
qualità e per la vista mozzafiato (i clienti possono ammirare l’intero Piano dei Sestieri).
È frequentata, oltre che da mercanti ed artigiani, soprattutto da guardie, miliziani e mercenari della
Compagnia Bianca. Chi è alla ricerca di compagnia galante, talvolta può trovarla alla Lanterna Rossa
(ma sempre previo pagamento).
 Piazza dei Mercati: una delle più importanti piazze di Milano, situata nel Piano dei Sestieri. È
utilizzata per le compravendite commerciale e per le esecuzioni dei condannati a morte (a patto
che non siano corrotti od untori). È qui che si terrà le disfida pubblica tra Antonio De Severi e Pico
della Mirandola.
 Palazzo Visconti: quello che rimane della residenza del Casato Visconti, attualmente estinto. Si
tratta di un vecchio rudere situato nel Piano delle Torri. È stato saccheggiato diverse volte negli
ultimi anni: ogni oggetto prezioso, persino gli stucchi dei soffitti, è stato portato via. Gira voce che
Palazzo Visconti sia infestato dai morti o, dicono alcuni, dai fantasmi.
 San Bernardino alle Ossa: una Chiesa sconsacrata risalente ai Vecchi Regni, situata nel Piano dei
Sestieri. È decorata con teschi umani ed altre decorazioni macabre. Qui i membri del Mestiere degli
Acchiappamorti si riuniscono per venerare la Santa Morte, il bizzarro oggetto del loro culto segreto.
È vietato l’ingresso a chiunque non faccia parte dell’Ordine.
 La Casa dell’Impiccato: una taverna di pessima fama che si trova nel Piano delle Carceri e che funge
anche da bisca clandestina: qui si può giocare a dadi, al tavoliere o a carte. Pare che sia il ritrovo di
molti membri di spicco della Mano Bianca.
 Il Palazzo degli Alchimisti: un'altissima torre situata nel Piano delle Carceri. È un edificio
antichissimo, dotato di un’architettura bizzarra e piena di trappole e segreti. Pare che le sue
fondamenta siano state costruite dai Nephilim.
 Palazzo della Ragione: situato sul Piano dei Sestieri, vicino a Piazza dei Mercati. Si tratta di un
Palazzo pubblico dove vengono ascoltate le rimostranze dei cittadini e dove si amministra la
giustizia. Funge anche da Carcere.

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