Sei sulla pagina 1di 73

Ca

rmi
nedeLe
o

c
onf
otodiGi
ul
ia
naMa
cchi
a

I
lMus
eoCivi
codi
Fogg
ia
Emozi
oni

As
socia
zioneAmiciMuseoCivi
co
90annidal
laf
ondazi
onedel
MuseoCivi
codiFoggi
a
Foggi
a2021
Alla mia nipotina Cloe,
affinché si appassioni al bello
ed alla nostra storia.

Carmine de Leo

1
In copertina: composizione di Stefano De Vito
con foto di Giuliana Macchia.

Titolo del libro: Il Museo Civico di Foggia. Emozioni


Autore: Carmine de Leo.
© 2021, Carmine de Leo
Fotografie di Giuliana Macchia
© 2021, Giuliana Macchia

TUTTI I DIRITTI RISERVATI


La riproduzione di testi e fotografie, anche parziale, con qualsiasi mezzo,
non è consentita senza l’autorizzazione scritta degli autori

2
Carmine de Leo

con foto di
Giuliana Macchia

Il Museo Civico di Foggia


Emozioni

Pubblicazione edita in occasione dei 90 anni


di fondazione del Museo Civico di Foggia
dall’Associazione Amici Museo Civico
Foggia 2021

3
4
Presentazioni

Tanti sono i volti e le funzioni di un museo. Raccoglie, restaura, studia, cura, espone
e promuove oggetti che si riferiscono alle più svariate branche della vita e del sapere
umani. Dai fossili alle opere d’arte, dai reperti archeologici agli esemplari della fauna
della flora, a collezioni a volte uniche, originali, perfino strambe. Il Museo nasce per
élites intellettuali o per appagare la curiosità di poche persone acculturate e si
sviluppa nei secoli fino ad accogliere folle di visitatori. E cosa cercano i visitatori,
cosa si aspettano varcando la soglia di più o meno grandi palazzi, più o meno auliche
sedi museali? Conoscenza, informazioni, ma anche sorpresa e appagamento delle
proprie curiosità intellettuali. Sta ai curatori del museo scegliere il taglio di lettura,
accompagnare nella scoperta, fornire gli strumenti di decodificazione e di
informazione scientifica, quando occorre. E qui vengono in soccorso la museografia e
la museologia, con le loro regole che sono mutate coi tempi e che ancora muteranno,
perché muta il pubblico e mutano le sue aspettative.
Una cosa però resta uguale: la meraviglia. È questo il veicolo immutabile nel tempo
che “deve” animare l’occhio del visitatore: la passione per il proprio passato, per
l’esperienza artistica dell’Uomo nei secoli, per il sorprendente spettacolo della natura,
per la caparbietà degli antichi o nuovi collezionisti, per tutto ciò che fa di noi degli
esseri vitali e interessati al mondo e alla sua storia. È quella che si trova negli occhi
dei bambini, per sollecitare i quali basta un racconto, un’evocazione di tempi lontani,
un coinvolgimento nel gioco e nella rielaborazione di quanto visto. La meraviglia è
nello storytelling, in quella pratica, ormai diffusa, di fornire non solo informazioni,
ma emozioni al visitatore, di qualunque età.
E la meraviglia anima gli occhi e la mente dell’autore di questo racconto del Museo
Civico di Foggia. Carmine de Leo lo ha frequentato giovanissimo, lo ha amato e lo ha
considerato punto di partenza della sua maturità di appassionato indagatore della
storia della città. Oggi, nel novantesimo anno di vita di questa prestigiosa istituzione
cittadina - che è anche casa della vivace associazione “Amici del Museo” da lui
presieduta – regala al vecchio ma sempre nuovo museo cittadino ancora un po' di
quella meraviglia e vi si aggira con il cuore, rievocando, immaginando, dando vita a
impressioni dettate comunque dalla sua curiosità e da quella passione che a
qualunque età ci deve animare. Questo suo scritto - impreziosito dalle belle foto di
Giuliana Macchia- può avere un prestigioso obiettivo: avvicinare il visitatore a
percorrere quelle sale che animano il viaggio avventuroso descritto da Carmine e
scoprire le emozioni e le risposte che il Museo deve e può donare.

Gloria Fazia
già Direttrice Museo Civico Foggia

5
Questa pubblicazione nasce dal desiderio dell’Associazione culturale Amici del
Museo Civico di Foggia di onorare i 90 anni di fondazione del Museo.
In questo lungo periodo di apertura di tale prestigiosa istituzione della città di Foggia,
che ormai per ben 31 anni è stata affiancata nelle sue attività dall’Associazione Amici
del Museo Civico.
Sodalizio culturale fondato nell’ormai lontano 1990 da un gruppo di volontari che in
tutti questi anni hanno realizzato centinaia di conferenze, convegni, mostre d’arte,
visite guidate, concorsi e premi letterari e quant’altro potesse servire a incrementare
l’interesse culturale della cittadinanza per il Museo Civico di Foggia e le sue preziose
raccolte.
In questo volume i nostri due soci, Carmine de Leo, presidente della nostra
Associazione e noto scrittore foggiano e la fotoreporter Giuliana Macchia,
responsabile del Gruppo Giovani, si sono cimentati in una guida, se così possiamo
chiamarla, alle emozioni.
Le emozioni che si provano visitando le collezioni museali: centinaia e centinaia di
reperti di tutte le epoche che rappresentano le vicende storiche della nostra città.
Una immersione nei ricordi, per testi ed immagini, che restano impressi dopo una
visita al Museo Civico di Foggia.
Il testo di Carmine de Leo ci accompagna mano per mano in un sogno, un viaggio
nella storia, come lui stesso ha scritto.
Le numerose e luminose fotografie di Giuliana Macchia servono invece ad
impressionare nella nostra memoria visiva le bellezze del Museo Civico.
Una pubblicazione, quindi, per appassionare il lettore, per invogliarlo a visitare il
nostro bel Museo!

Anna Maria Del Giudice, Anna Iannucci, Franco Maruotti


Consiglio Direttivo Amici Museo Civico Foggia

6
Introduzioni

Il titolo di questo volume esprime già lo scopo della sua pubblicazione... emozioni ...
Infatti, esso nasce dal desiderio di tradurre in parole ed immagini le emozioni che si
percepiscono nel corso di una visita presso il Museo Civico di Foggia, che proprio
quest’anno compie ben novant’anni dalla sua istituzione.
Certamente, data la corposa raccolta di manufatti di ogni epoca, non è affatto difficile
suscitare forti emozioni nel corso di una vista alle collezioni conservate presso il
Museo Civico di Foggia.
Il presente volume non vuole essere una pubblicazione tecnica, caratterizzata da tante
fredde nozioni di storia e dalle descrizioni specialistiche dei manufatti conservati
nelle sale espositive del Museo Civico.
Questo libro, almeno nelle nostre intenzioni, vuole essere qualcosa che vivrà, dopo la
sua lettura e, si spera una visita al Museo, un piccolo sentimento, una piccola
emozione, scritta col cuore e con gli occhi, da conservare in un angolino dei nostri
cuori affezionati alla storia della città di Foggia.
Quanti di noi abbiamo visitato e visiteranno ancora il nostro Museo e, dopo aver
arricchito le nostre conoscenze con nuove nozioni di storia ed archeologia su Foggia
e il suo territorio, hanno provato anche qualcosa che non è certo facile a tradurre in
parole!
Ovvero quelle intime emozioni che il Museo ci regala ogni qual volta lo visitiamo.
Esse, sicuramente, dopo un po’, col passare dei giorni, non fuggiranno via dalla
nostra memoria con le nozioni.
Resteranno invece sempre impresse nel profondo del nostro cuore, nei nostri più
piacevoli ricordi, per aver preso parte, visitando le tante sale espositive del Museo, ad
un immaginario viaggio nel tempo.
Un viaggio che si ripete ogni qualvolta saliamo le antiche scale del palazzo che ospita
ora il nostro Museo Civico, già antica sede del Municipio della città di Foggia e poi
sede per alcuni anni degli uffici giudiziari foggiani.
Un piacevole viaggio che si snoda quasi alla ricerca di un tranquillo rifugio da ansie e
fretta che caratterizzano la nostra moderna esistenza, un angolo di serenità per
gustarci in pace la nostra storia.
Una ricerca nel tempo che si è fermato in queste bacheche cariche di testimonianze
del passato.
Un viaggio nell’anima più intima del nostro passato per scoprire chi prima di noi ha
vissuto in questa bellissima terra di Capitanata, per tornare a vivere con
l’immaginazione fra paesaggi e figure scomparse.
Le sole parole che esprimono l’anima intima del nostro Museo non bastano però a
tradursi in emozioni e quindi questa pubblicazione è stata arricchita dalle belle e
numerose fotografie della nostra socia responsabile del Gruppo Giovani, la
fotoreporter Giuliana Macchia, che con molta bravura ha saputo ritrarre angoli, figure
e manufatti singolari.

7
Immagini che ci colpiscono più frequentemente nel corso di una visita presso il
nostro Museo Civico.
Parole che nascono da particolari sensazioni e belle immagini si fondono pertanto in
questo volume carico di tante emozioni!
Una ricerca fatta di parole che traducono in realtà intimi ricordi, un viaggio per i
lettori, ricco di suggestioni, che ci accompagnano passo dopo passo nelle numerose
sale espositive del nostro Museo Civico per accompagnarci nel racconto delle
vicende del nostro passato e stimolarci anche verso una maggiore conoscenza delle
nostre origini e di chi ha vissuto questo splendido territorio che è la Capitanata.
Uno stimolo, si spera, anche per le nuove generazioni ad apprendere, a vedere, ad
emozionarsi, ad appassionarsi verso queste vecchie e nuove mete della conoscenza
del nostro natio loco.
Un ringraziamento è d’obbligo al personale tutto del Museo Civico di Foggia, che ha
sempre messo in atto giorno per giorno, ormai da ben oltre trent’anni, una fattiva
collaborazione con l’Associazione culturale Amici del Museo Civico, collaborazione
che espressa anche con la presente pubblicazione, al fine di incentivare sempre di più
le attività museali finalizzate alla diffusione delle nostra storia locale soprattutto
attraverso la visita di questa istituzione.

Carmine de Leo
Presidente Amici Museo Civico Foggia

8
Caro lettore, benvenuto a Foggia! Se ti stai chiedendo “cosa posso visitare qui?”,
posso aiutarti suggerendoti la lettura di questo libro.
Il Presidente della ben nota associazione Amici del Museo Civico Foggia, Carmine
de Leo, ha ben pensato di organizzare un viaggio nel nostro Museo Civico.
Un viaggio? O bella cos’è? Sì, caro lettore, proprio così! Ti snocciolo il tiro di questo
volume risparmiandoti, però, un parodiare insopportabilmente ampolloso, per non
alluvionarti di divagazioni, scavando così la trincea che ci separa dalla nostra
escursione.
Ti svelo prima di tutto che è difficile definire le unità di tempo e di spazio perché
sfogliando le pagine sarai catapultato su un territorio che è il palcoscenico di vicende
storiche che si sono susseguite dal VI secolo a.C. ai giorni nostri.
Voglio però precisarti che il Presidente, con questo libro non intende appesantirti con
informazioni storiche avvalendosi di un’oratoria tonitruante e gladiatoria, ma di
accompagnarti, passo dopo passo, in questo itinerario.
Un itinerario dove furoreggiano le nostre tradizioni nell’amalgama della nostra storia
e in tal modo caracollando nei vari ambienti del nostro Museo, sarai suggestionato
talmente tanto dalle testimonianze e incistato nella nostra cultura che quasi proverai
la sensazione di vivere in quelle epoche.
Ti rivelo poi che questo lavoro di mola sul campo è stato compiuto per il
novantesimo compleanno del nostro amato Museo. La nostra associazione ha voluto,
infatti, raccogliere queste sensazioni, queste emozioni e di qui il titolo del nostro
volume. Sì, caro lettore, attraverso le mie foto e i testi vedrai l’immagine di
un’eredità storica, quella della nostra città e del suo vasto territorio, che ci portiamo a
casa in un piccolo e prezioso cofanetto che è questo libro: noi foggiani, ma anche
visitatori provenienti da altri luoghi, andremo ad approvvigionarci di tutta la storia
della nostra città e certamente sarà stimolata la voglia di conoscere di persona le sale
del Museo Civico di Foggia contenitore di tante testimonianze, per provare le stesse
emozioni degli autori di questo volume.
Un volume tutto nuovo, scritto e fotografato con il cuore dei volontari della cultura
raccolti nell’Associazione Amici del Museo Civico Foggia.
Bene! Caro lettore, non mi resta altro che augurarti “buon viaggio” certa del fatto che
conserverai così il ricordo infiorato del nostro Museo.
E a te, caro Museo, buon novantesimo compleanno!

Giuliana Macchia
Responsabile Gruppo Giovani
Amici Museo Civico Foggia

9
10
11
12
13
14
Emozioni

15
16
Il Museo rappresenta l’anima di una città e del suo territorio e mai come il Museo
Civico di Foggia questa particolare definizione calza in pieno.

Questo Museo, infatti, lo è sicuramente anche per la sua particolare localizzazione nel
cuore della parte più antica della città di Foggia e nell’edificio, l’antico palazzo Arpi,
che raccoglie la storia foggiana, essendo stato per secoli, fino agli ultimi anni
dell’Ottocento, la sede del Municipio della città.

E’ proprio qui, nel Museo Civico, ogni reperto conservato è intrinseco di un ventaglio
di significati che animano la nostra storia, quella di una comunità antica che pian
piano, attraversando le sale espositive della struttura, ci viene svelata!

Divinità antiche ci salutano serene del loro destino, perdute nel tempo, sostituite da
Santi e Madonne che dominano gli ambienti in uno scenario che di sala in sala muta
seguendo le tracce dei secoli passati.

Uno scenario che ci appassiona a ogni vetrina, a ogni antico reperto, un felice
sbalordimento che ci affascina di continuo.

Varia documentazione attesta che, almeno a partire dal Quattrocento e, forse, anche
prima, proprio l’edificio che oggi ospita le sale del Museo Civico, come si è già
accennato, era occupato dall’Università dei cittadini, come allora era chiamato il
Municipio di Foggia.

Il palazzo fu utilizzato come sede degli uffici comunali fino alla fine dell’Ottocento,
quando fu distrutto da un terribile incendio scoppiato nel corso di una rivolta
popolare scoppiata a causa dell’aumento dl prezzo del pane.

Si era in primavera, il 28 aprile del 1898, una turba di popolane infuriate ed affamate,
assaltò il gabbiotto del dazio posto in un locale al piano terreno dell’allora palazzo
municipale, in piazza Piano della Croce per darvi fuoco.

Le fiamme salirono poi attraverso il condotto di un antico camino verso i piani


superiori ove erano alloggiati gli uffici comunali, che furono quasi interamente
distrutti.

Da questo locale, attraverso il condotto di un vecchio camino, il fuoco salì


velocemente verso le sale superiori occupate dall’antico municipio, distruggendo il
mobilio e quasi tutti i preziosi documenti conservati nell’archivio storico del comune.

Solo una parte dell’antica documentazione storica del nostro comune si salvò
miracolosamente dal fuoco, di cui vi è pure traccia in qualche carta bruciacchiata
conservata presso la biblioteca dello stesso Museo.

17
L’edificio che oggi ospita il Museo, chiamato anche palazzo Arpi, perché ingloba tra
le sue mura anche l’omonima porta Grande o Arpana, dopo alcuni anni dall’incendio,
fu utilizzato per molto tempo come sede della Pretura di Foggia.

Solo nel secolo scorso e solo nel dopoguerra, vi furono trasferite definitivamente tutte
le collezioni museali.
Queste erano prima conservate nella vecchia sede museale, di fronte al palazzo Arpi,
presso i locali dell’antico chiostro del convento di San Gaetano dei padri Teatini.

Purtroppo questi locali furono distrutti dai bombardamenti aerei dell’ultimo conflitto
mondiale; dalla distruzione si salvarono solo l’antica chiesa e parte del convento,
oggi sede del conservatorio musicale Umberto Giordano.

Negli anni successivi, salvo poche interruzioni, per restauri e adeguamenti, il Museo
Civico è rimasto sempre presso le vecchie sale del municipio della città di Foggia.

Questa istituzione rappresenta ancora oggi la nostra storia, svolgendo attraverso la


visione delle sue collezioni gli anni e le vicende passate della città e del suo territorio.

Visitando le numerose sale del Museo Civico di Foggia, in effetti, si ha la sensazione


di viaggiare in una fantastica macchina del tempo, che ci porta in epoche passate
attraverso l’immagine dagli antichi manufatti che qui si conservano.

Già l’esterno del Museo Civico ci ricorda la storia della città di Foggia con l’arco e
un’iscrizione provenienti dell’antica reggia fatta costruire da Federico II di Svevia a
Foggia nel Trecento, murati su una parete di palazzo Arpi dopo gli ultimi eventi
bellici.

Ma entriamo nel Museo, possibilmente nelle prime ore del mattino, nel silenzio della
solitudine, quando rari sono i visitatori, per gustarci ancora di più questo immaginario
viaggio nel tempo e nella storia della città di Foggia e del suo territorio!

Attraversato il portone d’ingresso eccoci in un grande ambiente ove alcuni reperti


archeologici attirano subito la nostra attenzione, eccoci rapiti da un raccoglimento
mistico e silenzioso, un fascino che ci conquista, che rapisce il visitatore, lontano dal
frastuono della pur vicina piazza del Piano della Croce, un tempo animata dalle grida
degli sfossatori e oggi immersa nel frastuono del traffico automobilistico.

Tra le sale silenziose, fra mille reperti, rivive in pieno il passato del nostro territorio,
mentre al visitatore pare quasi di vedere innanzi a se le severe figure di antichi
guerrieri dauni, con armi ed elmi.

18
19
20
21
22
23
24
A queste visioni, si accompagnano più in la, in altre sale, le sinuose forme delle
donne romane, eleganti nei loro abiti flessuosi e nelle ricercate acconciature, adorne
dei ricchi monili esposti nelle sale del Museo.

Nel grande atrio del Museo il nostro viaggio immaginario si perde nella meraviglia di
un pavimento antico che ci ricorda il non lontano mare.

Esso raffigura anche dei simpatici delfini e pare quasi di percepire il loro allegro
saltellare sulle onde del nostro mare.

Sempre nel grande atrio, altri reperti, come statue decapitate e sarcofaghi ci
rammentano il ciclo della vita e ci fanno viaggiare in epoche antiche.

Sono i fasti della nostra storia, che muti ci raccontano le loro vicende per non
dimenticare le origini del nostro territorio.

In fondo al grande ambiente dell’atrio del Museo Civico, ecco un piccolo accesso,
quasi nascosto, che ci incuriosisce non poco!

Anche per le sue ridotte dimensioni, quasi nascosto, appare come un vecchio
passaggio segreto che si apre a noi per portarci verso altre epoche.

Imboccato lo stretto corridoio del passaggio, le dimensioni dei locali si riducono e


quasi ci intimoriscono, cresce intanto la voglia di conoscere il mondo che si apre più
avanti.

In un vano poco illuminato, condizione che ne aumenta la suggestione, ecco


all’improvviso davanti a noi l’ingresso dell’antica tomba della Medusa, un sepolcro
che ci affascina, che ci trasporta nel regno dell’oltretomba.

La suggestione continua nella visita di un’altra antica tomba, quella dei cavalieri, che
quasi fuggono nel tempo con i loro destrieri.

Ma niente paura, è un aldilà carico di colori, che nella poca luce di questi ambienti
quasi splendono per attirare la nostra attenzione e raccontarci la storia dell’antica città
dauna di Arpi, da cui provengono questi preziosi manufatti, ricchi di decori e antiche
pitture.

Si vive in un incanto, in un sogno che tutto pervade come leggera rugiada in cui ogni
goccia, quasi piccole sfere magiche, ci consente di leggere una storia diversa fatta di
lavoro, d’amore, di gioia, di religiosità e d’avventura.

25
Come le tessere di un grande mosaico, queste visioni, queste sensazioni, si uniscono
tra loro per delinearci l’umana storia nascosta dietro tutte le molte testimonianze
conservate nelle sale del Museo.
Usciti dalla penombra, cerchiamo la luce in un altro piccolo vano, nello splendore di
un’antica moneta d’oro, un augustale di epoca federiciana.
Questa è una preziosa testimonianza dell’epoca in cui Foggia fu sede privilegiata
dell’imperatore Federico II di Svevia.

Una moneta che ci preannuncia altri antichi fasti della nostra città, le cui
testimonianze puntualmente ritroviamo nelle altre sale, cuore del Lapidarium del
Museo Civico di Foggia.
Qui, vetusti e ricercati portali, antiche armi gentilizie, statue di santi e madonne,
regnanti e cavalieri, quasi si animano al nostro passaggio.

Essi sono conservati in questo luogo per raccontarci le vicende di un passato glorioso,
che rivive nel nostro immaginario con i suoi decorosi palazzi gentilizi, le belle chiese
scomparse, ricercati archi, sontuosi portali e altri antichi manufatti che abbondano in
queste sale e provengono da una Foggia ormai scomparsa!

Memorie del tempo che fu, di una Foggia ricca di sontuose dimore e conventi e
chiese, che ne facevano, dopo la capitale, Napoli, la seconda città continentale più
importante dell’antico Regno delle Due Sicilie.

Questa Foggia si apre per noi in un sogno fatto di immagini del passato!

A guardia di tutto, al centro di una sala vi è un antico sarcofago, detto del Crociato,
che stanco riposa dopo aver deposto la sua spada.

Testimonianze dominate tutte da un vecchio stemma comunale della città di Foggia,


con più fiammelle sull’acqua, che ricordano la sua origine: tante fiamme, tanto
calore, sull’acqua che scorre sotto la terra.

Questo è in verità l’antico stemma della città, tante fiamme sull’acqua, testimoniato
anche da un disegno riportato sull’antica pianta cinquecentesca di Foggia conservata
presso la biblioteca Angelica di Roma.

Su questa stessa pianta, peraltro, la simbologia raffigurata nel disegno dello stemma è
anche conferma nella didascalia, ove è riportato: l’arma è acqua et foco, che si cova
sottoterra, si trova acqua et supra è caldo fa da mille fuochi.

26
27
28
29
30
31
32
L’antico stemma di Foggia ci stimola a conoscere meglio la storia della nostra città e
così, ormai sazi del Lapidarium, saliamo le scale per raggiungere il primo piano del
Museo Civico.

L’emozione sale ad ogni scalino che ci porta verso il piano superiore, vecchia sede
del nostro Municipio.

Il nostro pensiero va subito alla storia: per molti secoli queste scale sono state
percorse dai mastrogiurati della città, dai decurioni e poi sindaci e consiglieri
comunali di Foggia.

Ma non solo autorità salirono gli scalini dell’antico palazzo comunale, ma anche tanti
semplici cittadini, signori, feudatari, militari e regnanti di turno in visita nella città di
Foggia.

Rivivono allora in noi le letture dei viaggiatori del tempo che fu, che transitarono per
Foggia, le loro descrizioni, i loro disegni di una città fiorente di scambi commerciali.

Una città che antichi manoscritti ci fanno sapere scelta come residenza anche da molti
forestieri di altre parti dell’Italia e dell’Europa.

Davvero ci pare di vedere tutta questa gente che sale insieme a noi nei loro antichi
costumi e sentire ancora il brusio delle loro conversazioni!

Poggiando i nostri piedi su queste scale ricche di storia, dopo pochi gradini, ci par di
sentire delle leggere vibrazioni, sono quelle del tempo che fugge sotto di noi per
affacciarsi verso nuove epoche e nuove emozioni!

Ed eccoci accontentati in alcuni ambienti che raccolgono vari abiti d’epoca, eleganti e
ricchi di svolazzi e merletti, sontuosi o meno, sono tutti pervasi da un indescrivibile
fascino.

La visita di queste sale, dedicate all’abbigliamento femminile d’epoca, ci ricorda la


descrizione che fece nella prima metà del secolo scorso delle donne foggiane una
nota giornalista napoletana, Amalia Bordiga.

Il suo articolo fu pubblicato con il titolo: Vagabondaggi meridionali da Napoli a


Foggia, su un noto periodico locale Il Popolo Nuovo – Il Foglietto, negli anni trenta
del secolo scorso.

Amalia Bordiga così descrisse magnificamente la città di Foggia: Monumenti, statue,


cinema, donne sole in vesti succinte, il piccolo basco calato sull'orecchio, sulle
chiome brevi e ondulate, la sciapa di pelliccia legata con negligenza sotto la gola,
grandi occhi neri, meridionali, segnati nella chiara luce, dall'ombra lieve di un lapis
33
discreto, le labbra vivide di un sapiente bastoncello rosso: profili eleganti, vivaci,
intravisti dietro il cristallo di una vettura, nel pronao di una chiesa romanica o
settecentesca.

Eccola! La Bordiga, che si materializza all’improvviso nel nostro immaginario.

Ella ci guida in questa suggestione di splendidi abiti, confezionati con pregiate stoffe
e ricercati rimani che ci abbagliano quasi per la loro bellezza.

Il nostro sogno con l’immaginaria Bordiga continua ancora in altra vicina sala detta
degli Ori ove risplendono magnifici gioielli: anelli, collane ed orecchini del materiale
più prezioso del modo, impreziositi da pietre di valore.

Monili che quasi ci pare di vedere addosso alle donne che sfilano per noi con i
ricercati vestiti d’epoca appena visti nell’altra sala.

Continuiamo il nostro viaggio nel tempo in un’attigua sala ricca di manufatti della
religiosità popolare; ecco Madonne, Santi realizzati con vari materiali e un
Bambinello di cera, che ci guardano prigionieri nelle loro campane di vetro.

Essi sono i testimoni di una solida religiosità popolare che vedeva, come gli antichi
dei mani di latina memoria, in queste piccole riproduzioni religiose i protettori delle
abitazioni.

Soprattutto l’Arcangelo Michele, posto in piccole nicchie sulle pareti delle abitazioni,
che ancora oggi, seppur rare, è possibile ritrovare nel centro storico di Foggia, le
proteggeva dai terremoti.

Proprio una di queste vecchie abitazioni contadine è stata ricostruita in un’attigua


sala, ricchissima di testimonianze della vita rurale.

Un originale e rustico ambiente dove non è affatto difficile immedesimarsi nello


scandire giornaliero di una famiglia contadina.

Ecco il letto, il baule del corredo, i quaderni dei ragazzi, il camino, i bracieri, falci,
pale, lampade, ecc. e l’immancabile telaio, ve n’era uno in ogni casa, esso serviva a
produrre il corredo e le coperte e gli abiti per l’uso della famiglia.

Prima di lasciare queste sale e salire al secondo piano del Museo Civico, una veloce
visita alla biblioteca del museo è d’obbligo, qui si conservano preziosi testi, vecchi e
nuovi, sulla nostra storia locale.

34
35
36
37
38
39
40
Ma questo è anche un luogo che ci parla di alcuni momenti per noi molto importanti,
che si sono concretizzati in questi ultimi decenni, in primis la fondazione
dell’Associazione Amici del Museo Civico di Foggia nel 1990 e poi oltre trent’anni
di attività, riunioni, proposte, programmi, ecc.

Ecco i presidenti che mi hanno preceduto: Tavano, Spagnoli e Di Conza e i


componenti dei vari direttivi, che si sono susseguiti negli anni per realizzare centinaia
e centinaia di manifestazioni, convegni, congressi, premiazioni, mostre d’arte, e visite
guidate.

Come non ricordare anche il sorriso sempre sincero e i consigli professionali della
direttrice del Museo, la studiosa e preparatissima Gloria Fazia, un sorriso forse
ereditato un po’ dal direttore che l’ha preceduta, Maurizio Mazza, che rifondò nel
dopoguerra il nostro Museo.

Una sala ove non sono mancati anche importanti visite e incontri istituzionali, come,
nel febbraio del 2018, quella del Console Generale degli Stati Uniti d’America Mary
Ellen Countryman con lo scrivente e il direttivo in carica.

Ricordi che vivono ancora oggi nell’attività di volontariato culturale di tanti soci,
sinceri appassionati della nostra storia e del nostro Museo Civico.

Ma, bando ai ricordi, a volte le forti emozioni ci fanno dimenticare di proseguire il


nostro viaggio nel tempo, riprendiamoci quindi la nostra storia e saliamo verso le
ampie sale del secondo piano del Museo.

Mentre saliamo una fitta nebbia ci avvolge, ci sentiamo quasi perduti ed ecco che
all’improvviso ci appare la figura di Giuseppe Rosati, scienziato foggiano di cui un
decoroso busto ed un bel ritratto fanno bella mostra di sé insieme a due ricercate carte
geografiche ottocentesche, da lui realizzate e murate proprio sul ballatoio del secondo
piano.

Proprio questo illustre personaggio ci invita a proseguire il nostro viaggio nel tempo
verso epoche ancora più antiche, verso le sale dedicate all’archeologa Marina Mazzei,
dove sono conservati i manufatti di epoca preistorica.

Reperti che ci ricordano come la pianura Daunia, che si estende intorno a Foggia, è
uno dei territori più ricchi a livello europeo di insediamenti preistorici.

Punte di selce, pietre focaie, vasi, ciotole di diversa misura, scheletri umani, fibule e
davvero tantissimi altri antichi reperti sono conservati a centinaia nelle bacheche di
queste sale.

41
Non mancano anche interessanti ricostruzioni di antichi insediamenti, per darci
un’idea della più grande concentrazione d’Europa di villaggi preistorici, ovvero la
nostra terra: la Daunia!

Proseguendo di sala in sala, eccoci letteralmente circondati ben presto da tanti reperti
di epoca dauna e poi romana.

Qui le meraviglie non mancano di certo e gli occhi si caricano di una vita scomparsa,
aiutati nell’immaginazione dai molti oggetti di uso giornaliero qui esposti, che ci
ricordano la cadenza delle giornate in quelle lontane epoche.

Crateri a volute policrome con guerrieri e teste femminili e rappresentazioni di vari


miti, come quelli di Efesto che, scaraventato dalla madre Era in fondo al mare giù
dalla dimora degli dei sull’Olimpo, si vendicò in seguito incatenando la madre ad una
sedia dorata.

Oppure il mito di Niobe, la cui insensata superbia fu punita con l’uccisione dei suoi
quattordici figli da parte di Ercole e di Artemide.

Drammaticità mitologiche, storie di vendette e sangue, che, però, si attenuano non


poco nella singolare bellezza delle loro ricercate raffigurazioni.

E mentre alcune stele daune ci narrano come fumetti del passato la storia del nostro
territorio, ecco ancora altri tanti oggetti di uso domestico: anfore, coppe, olle,
brocche, piatti, lucerne di terracotta e altri materiali di uso quotidiano, come cucchiai,
lanterne e fibbie di bronzo e fra tutti bellissime patere con ricercate figure rosse
femminili.

Ma il Museo... in fondo... è donna!

Ecco, infatti, spilloni, pendenti e anelli d’oro, gemme incise, armille in lega
d’argento, unguentari, e conocchie d’osso.

Tutti questi antichi reperti ci incantano quasi al pensiero di tanta ricercata bellezza!

Non basta, fanno da corollario a questi oggetti le protagoniste, le donne che un tempo
li indossavano ed ecco diverse figure femminili: teste e busti in marmo di bellissime e
giovani donne dell’epoca, dai tratti del volto delicati e dalle acconciature eleganti e
molto ricercate.

La nostra fantasia vola stimolata da tante bellezze e davvero ci sembra di assistere a


una sfilata di attraenti modelle del tempo che fu!

42
43
44
45
46
Ma la bellezza e la seducente attrazione dei manufatti conservati presso il Museo
Civico di Foggia non finisce di stupirci.

Ecco piccole figure di argilla e altri materiali che aumentano il fascino delle sale:
torna la mitologia con Ganimede, Eros e Psiche, Poseidone, amorini, delfini,
melagrane, matrone e quant’altro di un mondo che ci conquista e meraviglia gli occhi
dei visitatori!

Mentre in una sala ecco una piccola e misteriosa testa di fanciullo che ci osserva
silenziosa e ci incuriosisce non poco.

Ma chi è questo pargolo, che più di altri ci attrae con una irresistibile dolcezza
espressiva?

Eppure è solo una testolina di marmo, neppure tanto grande, una muta statua, che
tuttavia ci parla col suo misterioso sguardo!

E’ Arpocrate, una divinità poco conosciuta, è il giovanissimo dio del silenzio, custode
dei sacri misteri nella mitologia greco-romana e ancor prima, nell’antico Egitto.

Arpocrate, trasposizione dell’egiziano giovane Horus, che con il dito sulla bocca
rappresentava, oltre al ciclo vitale, l’accettazione del silenzio per accedere alle verità
superiori.

Mutilo del dito sulle labbra, Arpocrate ci invita a visitare in silenzio, le altre sale del
Museo per percepire ancor meglio l’antico che tutto le pervade e cogliere l’anima
delle ricche e copiose testimonianze che qui si conservano.

Nel silenzio di queste magnifiche sale noi chiudiamo gli occhi per qualche secondo e
proviamo a proiettarci con la nostra fantasia, stimolata da tanti reperti, nelle epoche
passate.

Il nostro viaggio nel tempo prosegue senza fermarsi ed eccoci in una sala ove ci pare
davvero di essere in una casa dell’antica città di Arpi e immaginare di calpestare i
magnifici mosaici quadrangolari qui esposti.

In questa grande e magnifica sono infatti conservati alcuni ricercati pavimenti di


un’antica abitazione provenienti dagli scavi della città di Arpi, opere davvero
splendide, impreziosite tutte da diversi motivi geometrici realizzati con ciotoli
bicromi.

Ecco grifi o leoni e pantere e incantevoli cornici di delfini, che pare si rincorrano nel
nostro non lontano mare Adriatico.

47
Ancora, apparati decorativi di questa ricca domus arpana: parti d’intonaco colorato e
delicati disegni di palmette e fiori di loto e vari altri manufatti che testimoniano lo
splendore di quest’antica dimora.

Lasciamo questa magnifica sala quasi storditi da tanti tesori artistici della nostra terra
per tornare in epoche a noi meno lontane.

Non possiamo visitare, per ora, la ricca pinacoteca del nostro Museo perché in fase di
restauro; essa, però, sarà oggetto di future emozioni!

Ma prima di lasciare definitivamente le sale del nostro Museo, ci aspetta un vetusto


portone in legno intagliato del Quattrocento proveniente dalla cattedrale di Foggia
dedicata ala Madonna dei Sette Veli, Santa Maria Iconavetere

Quest’artistico manufatto rappresenta un’importante testimonianza religiosa.

La porta è divisa in quattro riquadri in cui sono rappresentati in rilievo: Gesù


Crocifisso con ai lati la Madonna e San Giovanni, una Madonna con il Bambinello,
un calice eucaristico contornato da motivi floreali e una figura maschile non meglio
identificata con lampada e piccone.

Quest’ultima s’ispira ai fossores paleocristiani, ovvero agli scavatori di fosse


cimiteriali e ci fa supporre che quest’ antica e artistica porta quattrocentesca si aprisse
un tempo verso un ambiente dedicato alle sepolture, molto sicuramente la cripta
dell’attuale chiesa cattedrale.

Dopo quest’ultima porta del tempo, diciamo arrivederci alle preziose testimonianze
del nostro Museo Civico e alla gioia che ci ha donato nel soddisfare la nostra
curiosità di storia e arte!

Ma resta nel nostro cuore una piccola luce, è la nostalgia per lo spirito di questo
Museo, che pian piano, a volte, quasi ci pervade, quasi un’essenza magica, che ci
accompagnerà anche quando saremo lontani dalle sue sale, mentre sui nostri volti si
stampano sorrisi carichi di nostalgia!

Arrivederci Museo Civico!

48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
Indice

61
Presentazioni.........................................................................................................pag.5

Introduzioni............................................................................................................pag.7

Emozioni...............................................................................................................pag.15

62
Note biografiche

Carmine de Leo

Scrittore e giornalista, presidente dell’Associazione culturale Amici del Museo


Civico di Foggia, di cui è stato uno dei soci fondatori nel 1990.

Ispettore onorario del Ministero per i Beni, le Attività Culturali ed il Turismo,


presidente del Centro Studi e Ricerche Mediterraneo, già socio ordinario della
Società di Storia Patria per la Puglia e dell’Istituto per il Risorgimento e vice-
presidente della sezione di Foggia di Italia Nostra.

Collabora da molti anni con il quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno e con altre
testate locali e nazionali. tra cui: La Prealpina, Il Giorno, Luce, Qui Foggia, Diomede,
Bollettino Nazionale di Italia Nostra, Pianeta Cultura ed altre online come:
www.bonculture.it

Per la sezione saggistica, nel 1989, gli è stato assegnato il 1° Premio Nazionale
Letterario dedicato alla memoria del giornalista Luca Cicolella.

Grazie ai suoi numerosi saggi sulla storia e le tradizioni del promontorio garganico,
nel 1990, è stato onorato del Premio Internazionale Puglia, sezione giornalismo,
patrocinato dall' Amministrazione Provinciale di Bari e dalla Regione Puglia.

Nel 1992 ha ricevuto il premio Epitaffio dall’omonimo Centro Studi e nel 1993
l’Amministrazione Comunale della città di Foggia lo ha chiamato a far parte del
Comitato di studiosi istituito per le celebrazioni del 50° anniversario dei
bombardamenti aerei che colpirono la Capitanata.

Il suo costante impegno nel campo della ricerca storica sulle antiche magistrature
della Capitanata e dell’antico Regno di Napoli e sul palazzo di Federico II di Svevia a
Foggia e più in generale sul periodo federiciano, sia sugli aspetti giuridici che artistici
e monumentali, gli hanno valso vari apprezzamenti, fra cui, per citarne solo i più
importanti, quelli del Capo dello Stato dr. Luigi Scalfaro, del Presidente del Senato,
dell’Istituto Archeologico Germanico, dell’Istituto Storico Germanico di Roma e
dell’Istituto per il Medioevo.

Più recentemente, in occasione del Centenario della Scuola di Volo di Foggia Sud,
1918-2018, per la ricerca, i convegni e la pubblicazione dei volumi sugli aviatori
U.S.A. che frequentarono questa scuola, ha ricevuto una nota di encomio dal

63
Governo degli Stati Uniti d’America a firma del Console Generale Mary Ellen
Countryman, che lo ha onorato anche della medaglia del Dipartimento di Stato
U.S.A.

Ha realizzato centinaia di conferenze sulla storia delle magistrature in Capitanata, sul


periodo Svevo, sui palazzi antichi della città di Foggia, sulla storia dell’Università a
Foggia, sulle tradizioni, sulle bellezze naturali ed i monumenti del nostro territorio,
con riferimento, in particolare, al promontorio del Gargano.

Alcuni suoi volumi sono stati tradotti pubblicati anche in lingua inglese e si
conservano, oltre che nelle maggiori biblioteche italiane, anche all’estero, come negli
U.S.A. presso la Biblioteca del Congresso, del Museo Nazionale Aereonautico
Americano e presso altre importanti biblioteche in Inghilterra ed in altri paesi
d’Europa.

Numerosi sono i volumi pubblicati da Carmine de Leo, che si elencano qui di seguito;
per l’ubicazione degli stessi nelle biblioteche italiane vedasi online l’indice SBN del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali: http://opac.sbn.it/index.html

-Pietramontecorvino, la porta del Subappennino, Castelfiorentino, 1987.


-Storia dell'Amministrazione Giudiziaria in Capitanata..., Foggia,1990.
-Il Palazzo di Federico II di Svevia a Foggia..., Foggia,1990.
-Cattedre Accademiche ed Universitarie a Foggia nei secoli XVIII e XIX,
Foggia,1991.
-Foggia, origine e sviluppo urbano, Foggia, 1991.
-Storia gastronomica della Capitanata, Foggia, 1991.
-Foggia in A-1991-1992, (storia del calcio a Foggia), Foggia,1992.
-Foggia com'era, Foggia, 1992.
- Gargano ... scrigno di tesori, arte, storia e folclore, Foggia,1993.
-I Tribunali di Foggia e Lucera, in Calendario Giudiziario Corte d’Appello di Bari,
1994.
-Natale... tradizioni e gastronomia, Foggia, 1994.
-L'Amministrazione Giudiziaria nelle Costituzioni di Federico II di Svevia, Foggia,
1995.
-Palazzi e famiglie dell’antica Foggia, Foggia, 1995.
-La Corte d’Appello in Capitanata. 1944-1947, Foggia, 1996.
-Facezie e storie di cucina, Foggia, 1996.
-Il Palazzo di Federico II. Dalle testimonianze scritte alla ricognizione sul terreno, in
Foggia Medievale, Foggia, 1997.
-La Società economica di Capitanata e la storia di Vico G., Foggia,1998.
64
-Il Pane dei Santi. Le pietanze nella religiosità popolare, Foggia, 1998.
-La Corte d’Assise Straordinaria a Foggia. 1885-1889, Foggia, 1998.
-Le piazze storiche di Foggia, Foggia, 2000.
-Il Tribunale di Commercio. Un’antica magistratura a Foggia, Foggia, 2000,
realizzato unitamente a Daniela de Leo.
-Foggia, immagini e memorie, Foggia, 2000.
-Storia e costume nelle stampe d’epoca. Foggia, Foggia, 2001.
-Telai e panni del Gargano. Storia e tradizione. Foggia, 2001, realizzato unitamente
a G.M. Lemme.
-Dal Baiulo al Pretore. La giustizia ad Ascoli Satriano, Foggia, 2002.
-Disegni e cartografia storica. Capitanata, Foggia, 2002.
-Una inedita relazione storico-statistica. Foggia nell’Ottocento, Foggia,2003.
-Un paese un’immagine. Pietramontecorvino, Foggia, 2005.
-Il Consiglio Provinciale di Capitanata e le corti superiori di giustizia. Testo
dell’intervento al Consiglio Provinciale del 16 luglio 2007, Foggia, 2008.
-Un Museo all’aperto. Le edicole devozionali a Foggia, Foggia, 2005, realizzato
unitamente a M. Dell’Anno.
-Corte del Portolano e Tribunale del Consolato di Terra e di Mare. Antiche
magistrature in Capitanata, Foggia, 2008.
-Dal Tribunale della Dogana alla Corte d'Appello. La giustizia in Capitanata tra
storia e futuro. Foggia, 2008, realizzato unitamente a D. Di Conza, V. Russo e G.
D'Andrea.
- Gargano. Storia, arte, ambiente e leggende, Foggia, 2009.
- Legalità e sicurezza, sviluppo e occupazione nell’età della concertazione in
Capitanata 1980-2009, Foggia, 2009, unitamente a E. Di Conza.
-Un sito web per la Procura della Repubblica di Foggia, Foggia, 2010.
-Parchi e giardini a Foggia tra passato e futuro, Foggia, 2010.
-Il Circolo Daunia. Una storia aristocratica, Foggia, 2010, realizzato unitamente a S.
Papa.
- Luigi Mongelli e la pianta di Foggia del 1839, Foggia, 2010.
-Storia e cultura a Foggia. Associazioni e circoli dal ‘600 al ‘900, Foggia, 2015.
-Il Reggimento Lancieri poi Cavalleggeri di Foggia…, Foggia, 2016.
-Foggia. Leggende e storie della città e di famiglia, Foggia, 2016.
-Foggia misteriosa. Miracoli, fantasmi, diavoli, magie e tesori, Foggia, 2016.
-Amori e passioni della Foggia che fu, Foggia, 2017.
-The Foggia Group. Brevetto italiano per i piloti U.S.A. 1917-1918 quando
l’aviazione americana si formò nella scuola di volo di Foggia, Foggia, 2017.

65
-Una giornata con il Console Generale U.S.A., per ricordare gli aviatori del Foggia
Group. Cattedrale e Museo Civico – 15 febbraio 2018, Foggia, 2018.
-Foggia segreta. Viaggio tra sette, logge massoniche ed angoli sconosciuti della
città, Foggia, 2018.
-Storia delle Corti di Giustizia in Capitanata, Ordine Avvocati Foggia, 2018,
realizzato unitamente a Daniela de Leo.
-Tra mare e profumo di zagare. Nel piccolo paradiso del Gargano settentrionale,
Foggia, 2019.
- San Lorenzo in Carminiano ed il Palazzo reale del Pantano nei pressi di Foggia,
Foggia 2019.
- Nuovi documenti sul palazzo di Federico II, in AA.VV. Foggia sotterranea. Sulle
tracce del palazzo imperiale di Federico II tra leggenda – fonti documentarie e
ricerca archeologica, Foggia, 2020.
-Storia di Foggia. Da villaggio a città, Foggia, 2020.
-Da Federico II di Svevia alle nostre tavole. Il bianco mangiare storia di un’antica
ricetta, Foggia, 2021.
-Una donna nostra contemporanea eroina della Repubblica Partenopea, la marchesa
Francesca de Carolis, in AA.VV. Percorsi di Memoria, Foggia, 2021.
-Foggia Occupator 1945-1946. Una testata dell’Italia libera... Foggia, 2021.

66
Giuliana Macchia

Responsabile del Gruppo Giovani e componente del Consiglio Direttivo


dell’Associazione Amici del Museo Civico di Foggia, fotoreporter e consulente
editoriale, ha al suo attivo la partecipazione a diversi concorsi fotografici in cui si è
distinta per la sua originalità e bravura.

Ha effettuato tutti i reportage relativi alle manifestazioni organizzate in questi ultimi


dieci anni dall’Associazione Amici del Museo Civico di Foggia, curandone anche la
puntuale pubblicazione sul web nelle pagine dedicate.

Recentemente ha collaborato alla realizzazione della mostra delle opere dello scultore
Antonio Laviola sulla figura di Federico II di Svevia presso l’Amministrazione
Provinciale di Foggia.

Ancora un’altra interessante manifestazione culturale l’ha vista protagonista con


l’Associazione Amici del Museo Civico di Foggia e il Ministero per i Beni e le
Attività Culturali – Archivio di Stato di Foggia nella realizzazione della mostra da lei
organizzata e tenutasi dal 3 al 14 novembre 2021 sulla Storia di Foggia, con foto
d’epoca, piantine e ricostruzioni tratte dall’omonimo volume di Carmine de Leo.

Fa parte, inoltre del direttivo dell’A.P.S. Io Coltivo La Vita, associazione che svolge
attività nell’ambito sociale e si occupa di beneficenza e fragilità ed è la responsabile
del settore culturale di tale associazione, operando allo scopo di sponsorizzare e
promuovere il territorio di Capitanata.

Attualmente ha in corso ulteriori progetti culturali con l’Associazione Amici del


Museo Civico di Foggia, sodalizio per cui realizzerà per la prossima primavera 2022
una sua personale mostra fotografica su alcuni paesaggi storici della Capitanata.

67
Ringraziamenti

Questo volume è stato pubblicato dall’Associazione Culturale Amici del Museo


Civico di Foggia in occasione della ricorrenza dei 90 anni di fondazione di questa
istituzione cittadina ed è stato realizzato anche grazie alla collaborazione del
personale tutto del Museo Civico di Foggia ed alla consulenza editoriale del nostro
socio ing. Stefano De Vito.

68
Postfazione

Una visita a un museo è una ricerca di bellezza,


verità e significato nella nostra vita.
Andiamo ai musei il più spesso possibile.

Maira Kalman
scrittrice e blogger americana

69
70
Pubblicazione fuori commercio, edita senza scopi di lucro
per i soci dell’Associazione Amici del Museo Civico di Foggia
in occasione dei 90 anni di fondazione del Museo Civico di Foggia

Editore Mitico Channel


miticochannel@gmail.com
per conto dell’Associazione culturale
Amici del Museo Civico di Foggia
Foggia 2021

71
72

Potrebbero piacerti anche