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Analisi dell’elasticità di una lamina d’acciaio

F. Annese (2061981)
13 giugno 2023

Abstract
In questo esperimento misuriamo il valore del coefficiente di flessione A di una lamina d’acciaio soggetta all’azione
della forza peso di uno Smartphone, posto su un estremo libero di quest’ultima. Prendiamo le misure mediante lo
strumento inclinazione di Phyphox per 5 lunghezze diverse ed equidistanti ℓi e misuriamo 5 angoli di inclinazione
diversi θi . Successivamente verifichiamo la validità del modello scelto per rappresentare l’andamento degli angoli
θi per mezzo di un fit lineare sui dati degli angoli in funzione del quadrato delle lunghezze della lamina ℓ2i, di
cui calcoliamo il χ2 della distribuzione e la probabilità con la quale otteniamo il risultato, P χ2 > χ20 , ν =
0.04 < 0.05 (livello di significatività). Per cui troviamo che il modello si adatta bene ai dati ottenuti. Dalla
pendenza della retta di fit α ottenuta, calcoliamo il valore del coefficiente di flessione A che risulta essere
A = (8.2 ± 12.4) · 10−12 m2 /N che è compatibile con le attese in un intervallo di confidenza di ±1σ.

1 Introduzione
L’elasticità di un materiale riguarda la sua proprietà di deformarsi in seguito all’azione di una forza esterna F ,
ritornando alla forma originaria una volta cessata l’azione di quest’ultima. Si può misurare il grado di elasticità
di un materiale determinando l’entità della deformazione in funzione dello sforzo applicato. Quindi

s = αF, (1)

dove s indica l’entità della deformazione in funzione della forza applicata F e α è una costante di proporzionalità
che è funzione della geometria del materiale su cui agisce la forza. Dalla teoria sappiamo inoltre che per una
lamina metallica di lunghezza ℓ, larghezza w e spessore h, l’entità della deformazione s è data da

 3
A ℓ
s= F, (2)
w h

dove A rappresenta il coefficiente di flessione della lamina. Se la deformazione della lamina è contenuta (Fig.
1)

Figure 1: Schema della lamina usata nell’esperimento.

otteniamo che s ≃ ℓ tan(θ) ≃ ℓθ e la relazione (3) diventa

A ℓ2
θ= F (3)
w h3
In questo esperimento usiamo lo Smartphone per misurare il parametro A e verificare la (3). Prendiamo le misure
legando il telefono alla lamina e usiamo Phyphox con lo strumento inclinazione per determinare gli angoli di

1
inclinazione θi della lamina rispetto a diverse lunghezze ℓi di essa. Dopo aver linearizzato la (3) eseguiamo un fit
lineare della forma y = αx + β, sui dati del quadrato delle lunghezze ℓ2i e degli angoli θi misurati, determiniamo
la pendenza α e l’intercetta β della retta di regressione lineare. Una volta determinato la pendenza α, ricaviamo
A come segue

αwh3
A= (4)
F

2 Apparato sperimentale
L’apparato sperimentale usato per determinare il coefficiente di elasticità della lamina A si compone di:

(1) Blocco metallico in cui inserire la lam-


ina d’acciaio;

(2) Smartphone su cui è installata l’app


Phyphox;

(3) Calibro ventesimale con sensibilità


σcal = 0.05 mm;

(4) Regolo metallico con sensibilità σr =


0.1 mm;

(5) Bilancia digitale con precisione σb =


1 g;

(6) Elastico in gomma;

Osservazione:

Per ottenere valori degli angoli di incli- Figure 2: Lamina metallica usata nell’esperimento. La lamina è fissata
nazione θi più precise, fissiamo il telefono mediante un blocco metallico e bilanciata da una sbarra metallica.
sulla lamina mediante l’elastico in gomma.
Maggiore è il numero degli elastici con cui fissiamo il telefono e noteremo delle oscillazioni dei valori
dell’inclinazione inferiori, questo perchè lo strumento inclinazione di Phyphox misura sia l’inclinazione del dis-
positivo rispetto all’orizzontale (il piano), sia l’inclinazione laterale, la quale è minore se il numero degli elastici
è maggiore.

2
3 Misure
Misuriamo prima di tutto la massa dello Smartphone mediante la bilancia digitale ms = (218.2 ± 0.1) g. Dal
blocco mostrato in Fig. 2 estraiamo la lamina metallica di un valore di lunghezza ℓ1 , che misuriamo con il
regolo essere pari a ℓ1 = (10.1 ± 0.1)cm. Misuriamo anche la larghezza w = (1.2 ± 0.1)cm e lo spessore
h = (0.2 ± 0.1)cm. Fissiamo lo Smartphone mediante l’elastico sulla lamina, in modo tale che il centro di massa1
del telefono, quindi il baricentro, coincida con l’estremo libero della lamina. In questa maniera il momento della
forza peso MFp = ms gℓ/2 che lo Smartphone esercita sulla lamina sarà massimo e l’angolo di inclinazione della
lamina θ sarà maggiore.

A questo punto impostiamo la partenza ritardata dello strumento inclinazione di Phyphox pari a ∆ = 5.0 s
per eliminare l’impulso della forza esercitato dall pressione del dito sullo schermo. Facciamo quindi partire
l’acquisizione dati e misuriamo l’angolo di incliazione iniziale θ1 . L’incertezza sulla misura dell’angolo è data
dalla deviazione standard sulla media, quindi

σθ
σΘ = √ (5)
N

quindi θ1 = (4.43 ± 0.08)◦ . Ripetiamo la misura per altre 4 lunghezze ℓ della lamina equidistanti tra loro di
dℓ = (2 ± 0.1) cm. Di seguito riportiamo gli istogrammi degli angoli θ1 e θ5 misurati per ℓ1 e ℓ5

Figure 3: Istogramma di θ1 in funzione di ℓ1 . Figure 4: Istogramma di θ5 in funzione di ℓ5 .

1 In questo esperimento si suppone che il telefono sia un corpo rigido omogeneo, per cui il centro di massa del cellulare è posto

al centro di quest’ultimo e coincide con il baricentro

3
4 Analisi dati
4.1 Validità del modello gaussiano per la misura degli angoli θi
In prima istanza verifichiamo che i dati misurati si adattino alla distribuzione gaussiana, riportiamo quindi gli
istogrammi visti in Fig. 3 e 4 e sovrapponiamo una distribuzione gaussiana G(x; σ, µ)

Figure 5: Istogramma di θ1 in funzione di ℓ1 . Figure 6: Istogramma di θ5 in funzione di ℓ5 .

Verifichiamo la validità di tale modello calcolando il χ2 delle due distribuzioni di θ come

(Oi − Ei )2
χ2 = . (6)
Ei

Troviamo pertanto che per θ1 un valore di χ2θ1 = 14.3 che risulta minore rispetto al valore atteso χ20 = 17.1 ± 6.3
e per θ2 un valore di χ2θ2 = 8.7 che minore rispetto al valore atteso χ20 = 9.2 ± 5.4. Ne deduciamo quindi che i
dati misurati degli angoli θi si adattano bene alla distribuzione gaussiana.

4.2 Fit lineare e verifica della validità del modello di θ


Per calcolare il coefficiente di flessione A dobbiamo prima esprimere θ come funzione lineare di ℓ. Osserviamo
pertanto che

A ℓ2 AF 2
θ= F = ℓ + 0, (7)
w h3 wh3

dove AF/wh3 := α e 0 := β. Per cui troviamo che

θ = αℓ2 + β, (8)

dove ℓ2 := f (ℓ), quindi

θ = αf (ℓ) + β. (9)

4
Eseguiamo a questo punto il fit lineare della forma y = αx + β dei valori medi degli angoli θi misurati rispetto
al quadrato dei valori delle lunghezze ℓi . Di seguito riportiamo il fit

Figure 7: Fit lineare dei valori medi degli angoli θi in funzione di ℓ2i

e troviamo i valori della pendenza α e dell’intercetta β. Le incertezze su tali valori la stimiamo a partire dalla
matrice di covarianza del fit, quindi

p p
σα = Cov(0, 0) , σβ = Cov(1, 1). (10)

Per cui abbiamo

α = (0.018 ± 0.004) m−2 , β = (0.0057 ± 0.0002). (11)


Notiamo quindi che il valore dell’intercettaβ è compatibile con zero, come ci aspettavamo. Calcoliamo adesso il
χ2 del fit lineare e valutando P χ2 > χ20 , ν verifichiamo la validità dell’ipotesi che θ segue l’andamento previsto
nella (3). Otteniamo quindi

N  2
2
X yi − f (xi )
χ = = 4.12 (12)
i=1
σi

che risulta compatibile con il valore atteso χ20 = 3.0 ± 2.4 e rientra in un intervallo di confidenza rispetto a tale
valore di ± 1σ. Calcoliamo a questo punto la P χ2 > χ20 , ν rispetto ad un livello di significatività α = 0.05 e
otteniamo

P χ2 > χ20 , ν = 0.04,



(13)

la quale ci porta ad affermare che il test di verifica del χ2 ha avuto successo siccome abbiamo ottenuto un
valore di P ≤ 0.05 (rifiutiamo l’ipotesi nulla in favore di quella alternativa). Pertanto possiamo concludere che
il modello proposto nella (3) è valido e rappresenta correttamente i dati sperimentali.

4.3 Calcolo del coefficiente di flessione A


A questo punto possiamo calcolare il valore del coefficiente di flessione e stimiamo la sua incertezza a partire
dalla propagazione degli errori
s 2 2 2 2
wh3 βh3 3βwh2 βwh3
  
σA = σβ + σw + σh + − 2 σFp (14)
Fp Fp Fp Fp

5
αwh3 αwh3
A= = = (8.2 ± 12.4) · 10−12 m2 /N (15)
Fp ms g

che risulta compatibile con il valore atteso Ath calcolato rispetto a θi e ℓi in un intervallo di ±1σ

(i) θi wh3
Ath = . (16)
ℓ2i F

(5)
Ad esempio rispetto a θ5 il valore teorico è Ath = 15.8 · 10−12 m2 /N, pertanto se calcoliamo

(5)
|Ath − A|
t= = 0.63, (17)
σA

per cui le misure rientrano in un intervallo di confidenza di ±1σ.

5 Conclusioni
In questo esperimento abbiamo misurato il valore del coefficiente di flessione A di una lamina d’acciaio soggetta
all’azione della forza peso di uno Smartphone, posto su un estremo libero di quest’ultima. Abbiamo le misure
mediante lo strumento inclinazione di Phyphox per 5 lunghezze diverse ℓi ed equidistanti dℓ = 2cm e misuriamo
5 angoli di inclinazione diversi θi . Successivamente verifichiamo la validità del modello scelto per rappresentare
l’andamento degli angoli θi per mezzo di un fit lineare della forma y = αx + β sui dati degli angoli in funzione
delle lunghezze della lamina al quadrato ℓ2i, di cui calcoliamo il χ2 della distribuzione e la probabilità con la
quale otteniamo il risultato, P χ2 > χ20 , ν = 0.04 < 0.05 (livello di significatività). Per cui troviamo che il
modello si adatta bene ai dati ottenuti. Dalla pendenza della retta di fit α ottenuta, calcoliamo il valore del
coefficiente di flessione A che risulta essere A = αwh3 /Fp = (8.2 ± 12.4) · 10−12 m2 /N che è compatibile con
le attese in un intervallo di confidenza di ±1σ.

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