Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Narratore: Giovannino dorme nel suo letto mentre entrano l’angelo, la Madonna e Gesù.
Narratore: Da quel giorno Giovannino diventò punto di riferimento per tutti i ragazzi della sua età. Non
dimentico più quel sogno, anzi iniziò subito a lavorare sempre con un solo motto “Sempre ridere e
scherzare, ma senza mai peccare! Gli anni passarono e un giorno Giovannino ormai divenuto grande disse…
Giovanni: Mamma oggi sono felice. Ho fatto un sogno
Margherita: Che hai sognato, figliolo?
Giovanni: Ho visto che diventerò prete e che mi occuperò di tanti ragazzi. divento prete, capisci, prete!
Margherita: Giovanni, se questa è veramente la volontà di Dio lo sapremo presto, faremo i sacrifici che
serviranno...
Narratore: Dopo vari sacrifici, il buon Don Dassano saputo della decisione di Giovanni di studiare per farsi
prete, raccolse una somma in denaro e la mandò a Margherita. Giovanni finalmente poté iniziare la scuola e
divenne prete.
Bartolomeo: Don Bosco!
Alberto: Dov’è Don Bosco?
Germano: Dov’è l’oratorio?
Popolana: Macché oratorio... Via di qui!
Vittorio: Noi cerchiamo Don Bosco!
Popolano: Non avete sentito la signora? Via di qui!
Bartolomeo: Ragazzi sediamoci e facciamo silenzio. Ciao a tutti. Io sono Bartolomeo Garelli, qualcuno lo
conosco altri no, Don Bosco non è ancora arrivato. Pazientate se ha detto che arriva, arriverà...
Alberto: Tu chi sei per essere così certo?
Bartolomeo: Conosco Don Bosco da molti anni, ero un orfano, non sapevo né leggere né scrivere e non
andavo al catechismo per la vergogna, ma quel mio incontro mi ha cambiato la vita, ho fatto la prima
comunione, ho imparato a leggere e scrivere e soprattutto ho trovato un padre.
Germano: Ero dietro le sbarre, vivevo in un camerone con altre persone, la vita era uno schifo.
All’improvviso si affaccia un prete non vi dico le risate, però mi dice, voglio esserti amico, quando esci mi
occuperò io di te, ti troverò un lavoro, una casa, un’istruzione e cosi fu
Daniele: Arriva Don Bosco ragazzi, arriva Don Bosco!
(Tutti si alzano fanno un circolo, saluti e abbracci)
Don Bosco: Calma ragazzi vi prego calma... sedetevi, prendete posto... ho qualcosa da dirvi
Daniele: Don Bosco dov’è il nostro oratorio? Qui non possiamo stare, ci cacciano!
Don Bosco: Lo so, ragazzi, ascoltatemi bene. In questi anni ne abbiamo passate tante, il nostro oratorio è
migrato di posto in posto... è vero Bartolomeo?
Bartolomeo: Certo che è vero!
Don Bosco: Ho pensato che è arrivato il momento di avere un posto tutto nostro, magari in affitto, ma
nostro. Vedrete la provvidenza ci aiuterà.
Pancrazio Soave: E’ vero che lei cerca un luogo per fare un laboratorio?
Don Bosco: Non un laboratorio, ma un oratorio.
Pancrazio Soave: Non so che differenza ci sia. Ad ogni modo il posto c’è…è quello che fa per lei.
Don Bosco: Ragazzi, la Madonna ha ascoltato le nostre preghiere andiamo, si va a casa.
Narratore: Col passare del tempo Don Bosco insieme ai suoi ragazzi riuscì a costruire un vero e proprio
oratorio, con molti laboratori fra i quali: il laboratorio di mamma Margherita che insegnava a cucire, il calcio,
quello di falegnameria e anche il calzolaio, ed è solo grazie a lui che noi oggi siamo qui!