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Vecchio orologio,e quasi un secolo che batti,e conosci tanti fatti,la tua nenia che

non varia quel due Agosto si è fermata.

Esplode il tempo,e un silenzio avvolge e copre.

Quelle mani cieche che ha svuotato vite piene,che da quel due Agosto
dell'ottanta,la vita di tutti sarebbe cambiata,per tutta

Bologna,per tutta l'Italia.

Passano le generazioni ma resta sempre il profumo di un fiore,per Bologna,e la sua


stazione.

Adesso tocca a me ricordare,perchè la più grande sconfitta è, dimenticare.

E oggi intraprendo questo viaggio,ed insieme a te,prenedendoti per mano,salgo su


quel treno.

Ti prendo per mano e,ti porto su quelle montagne:attraverso i miei occhi,guardo


tutti quei paesaggi a te cari.

Senti il vento,assapora il ruscello.

Tutto qui è un colore,odore,sapore dei tuoi ricordi.

Non si lasciano mai davvero i posti che si amano.Ne porti una parte con te e lasci
là una parte di te.

Sempre per mano,percorriamo ogni angolo di borghi della tua infanzia.

Ti prendo per mano e,e per mano ti riporto a casa,Angelo.

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